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"Vorrei svegliarmi...tra cent'anni" I di Antonino Bencivinni

l consiglio comunale di Castelvetrano si è autosospeso la settimana scorsa a seguito della cosiddetta vicenda Giambalvo, vicenda che è fin da subito apparsa di sapore decisamente kafkiano: pressoché tutti i consiglieri comunali hanno sentito il bisogno di dimettersi, dato che il consigliere comunale Calogero Giambalvo non intendeva farlo come veniva politicamente richiesto a livello nazionale e a maggior ragione dopo che del caso si era occupata la trasmissione televisiva nazionale "Le iene". Giambalvo, arrestato nel novembre del 2014 nell'operazione antimafia "Eden II" e subito dopo sospeso dal consiglio comunale, è stato assolto in primo grado a dicembre del 2015 dall'accusa di essere un fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro e quindi, come prevede la legge, era stato reintegrato il 25 gennaio del 2016 nel consiglio comunale. Dopo le proteste del senatore Giuseppe Lumia e la sovraesposi-

zione mediatica del caso ad opera soprattutto delle "Iene" che non hanno mancato di far sentire ai telespettatori le intercettazioni che riprendevano frasi di Giambalvo di "fedeltà" a Messina Denaro, i consiglieri comunali di Castelvetrano, gioco forza o no, non hanno avuto altra alternativa accettabile che dimettersi di propria volontà, non aspettando un possibile e marchiante scioglimento amministrativo coatto successivo. Ora verrà un commissario a sostituire il consiglio comunale, mentre rimarranno in carica il sindaco Felice Errante e la giunta fino al maggio del 2017 con scadenza naturale (salvo decisioni personali contrarie). Non sappiamo se, dopo l'approvazione del bilancio, anche il sindaco deciderà di dimettersi e di andare ad elezioni

anticipate, sappiamo però quante volte è stato costretto a dover difendere Castelvetrano dal timbro di mafia che, da patria di Messina Denaro, la città ha addosso a carattere di fuoco, cercando anche di allontanarla da una esposizione mediatica negativamente connotata di cui si farebbe volentieri a meno (non a caso nella copertina, parafrasando la nota canzone di Ron, il "sindaco" vorrebbe svegliarsi fra cent'anni).

Colletta a favore della vigilessa Ninny Vaccara

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ASTELVETRANO - Incontro di solidarietà del Sindaco di Castelvetrano Felice Errante con l’agente di Polizia municipale Ninni Siragusa, che qualche settimana fa ha subito l’incendio doloso dell’autovettura. Nel corso dell’incontro è stata consegnata alla vigilessa una somma di denaro che è stata spontaneamente raccolta tra gli stessi impiegati ed i componenti della giunta municipale, quale concreto sostegno all’acquisto di una nuova vettura. Nei mesi scorsi l’agente Siragusa aveva subito, nel corso della sua attività di servizio, una serie di pesanti insulti, era stata aggredita con minacce e pesanti considerazioni anche sui social network. Qualche settimana dopo, ha subito l’incendio dell’automobile di famiglia, che ha fatto scattare la solidarietà e la vicinanza dell’intera Amministrazione, nei confronti della vigilessa. Il Dirigente del settore, Giuseppe Barresi, e l’assessore alla Polizia Municipale, Paolo Calcara, hanno voluto ribadire con forza la propria condanna per il gesto che ha colpito non solo il vigile Siragusa, ma l’intero corpo di Polizia Municipale, ed al contempo hanno ringraziato tutti coloro

che hanno voluto manifestare il concreto aiuto alla collega. Anche il Sindaco nel consegnare la somma raccolta ha ribadito la sua stima per l’agente colpito dall’atto intimidatorio: “Questo ambiente umano, fatto da impiegati comunali e dai tanti colleghi di Ninni Siragusa, ha dimostrato di essere capace di importanti gesti di compattezza e di sostegno. Siamo contenti per quello che concretamente siamo riusciti a fare; al di là delle parole di circostanza o della vicinanza, questi sono importanti segnali di legalità".

Il prossimo numero sarà in edicola il 9 aprile 2016

Sommario del n. 3

Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

EDIZIONI LUX MULTIMEDIA Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360 www.giornalekleos.it e-mail info@giornalekleos.it

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CASTELVETRANO - Colletta a favore della vigilessa Ninny Vaccara

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SALUTE - Emicrania: trovata una soluzione con un'iniezione al mese

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PARTANNA - Question time con gli studenti del Progetto Giornalismo

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PARTANNA - Congresso comunale del Psi "di grande qualità"

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PARVA FAVILLA - Restauri e pugni negli occhi

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PARTANNA - I 75 anni di sacerdozio di padre Russo

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RICETTE, GIOCHI E PASSATEMPI

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CIANCIANA - La Settimana Santa a Cianciana e ad Agrigento

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LE FARMACIE DI TURNO dal 19 marzo al 3 aprile 2016

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Castelvetrano

Il Pd sulla vicenda Giambalvo

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l Pd ha emesso il 2 marzo scorso un comunicato in merito alla vicenda del consigliere comunale Giambalvo che ha coinvolto Castelvetrano in un clamore mediatico di cui la città non aveva certamente bisogno. “Il Consiglio Comunale svoltosi ieri sera (1 marzo) ha consentito al Partito Democratico di ribadire e confermare la posizione assunta dal Pd sin dal dicembre 2014, sulla questione del rientro del consigliere Giambalvo, dopo il clamore mediatico che ha coinvolto la Città di Castelvetrano. Non è superfluo ricordare che Giambalvo è entrato in Consiglio comunale per lo scorrimento della lista del Sindaco in cui era stato candidato, a seguito della nomina ad Assessore del consigliere Giuseppe Rizzo. La scelta è stata esclusivamente del Sindaco, per accordi presi dal Sindaco direttamente senza coinvolgimento delle forze della sua maggioranza di allora anzi contro il parere di molti, certamente con il dissenso politico del Partito Democratico. Ma naturalmente il Sindaco si difende cercando di scaricare su altri le responsabilità politiche delle sue scelte! Ancora una volta, mostrando una immaturità politica sempre maggiore, cerca di coinvolgere il Pd nella questione Giambalvo. Il Partito Democratico è il partito che si costituisce parte civile nei processi di mafia! Il Pd è il partito che, dopo pochi giorni dall’arresto a dicembre 2014, ha invitato il consigliere Giambalvo a dimettersi per la gravità delle vicende che lo vedevano coinvolto e per non delegittimare le istituzioni che rappresentiamo. Richiesta che reiteriamo ancora oggi. Dimissioni mai richieste da altre forze politiche. Dimissioni che comunque non sono mai arrivate. In quella stessa occasione, avevamo esortato Amministrazione e tutte le forze politiche a tenere alta l’attenzione per rendere impermeabili le istituzioni alla criminalità mafiosa. Posizione ribadita e confermata nella seduta di Consiglio comunale del 25 gennaio 2016 durante la quale il PD si è chiaramente dissociato da ogni comportamento o espressione inneggianti il latitante Messina Denaro e ha affermato l’isolamento dalla gestione della cosa pubblica di chi matura tali convinzioni.

In quella seduta del 25 gennaio scorso, la stessa netta presa di posizione non è venuta dal Sindaco né dalla sua maggioranza. Anzi: il Sindaco, come mero notaio di provvedimenti prefettizi, dichiara che il consigliere Giambalvo ha il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio Comunale e di poter esaurire il suo mandato fino alla scadenza naturale, mentre condanna con forza dichiarazioni che “in qualche maniera” possano rappresentare “un certo romanticismo” nella descrizione del fenomeno mafioso. E ancora difende l’assessore Rizzo per le sue esternazioni contro organi inquirenti e giudici finchè il suo pensiero è in linea con l’azione portata avanti dall’Amministrazione. La stessa leggerezza sulle affermazioni di Giambalvo si riscontra nel documento firmato dai consiglieri di maggioranza. Nessuna indignazione, nessuna richiesta di dimissioni, nessun isolamento. I comunicati che sono stati diffusi in questi ultimi giorni, oltre a essere postumi al clamore mediatico, hanno altra finalità: prendere, in forte ritardo, le distanze da Giambalvo che dichiara di essere un consigliere di maggioranza, uscire dall’imbarazzo, distrarre i cittadini dai problemi della Città che questa amministrazione e questa maggioranza non riesce a risolvere. Il malessere che la nostra comunità oggi manifesta, caso Giambalvo a parte, riguarda piuttosto le inadempienze politiche e amministrative del Sindaco che ha deluso tutte le aspettative che in lui erano state riposte. Tanto da cercare aiuto e solidarietà di onorevoli, di sindaci di altri comuni e persino dai precari del Comune. Restare in Consiglio oggi, all’opposizione di questa amministrazione, è un dovere che sentiamo di potere portare avanti, non per attaccamento alla poltrona o all’indennità di consigliere, ma perché chi svolge con correttezza e trasparenza il proprio ruolo istituzionale non ha nulla da temere. Anzi, proprio perché non abbiamo mai vissuto il nostro impegno politico come un lavoro, chiediamo di rinunciare all’indennità di funzione dei consiglieri comunali o che venga sospesa l’indennità”.

Apprezzamenti del Psi al comportamento del sindaco Errante

CASTELVETRANO - Il Psi i cui consiglieri comunali si sono dimessi in conseguenza della vicenda Giambalvo, ha chiesto al sindaco Errante una “ricomposizione unitaria del quadro politico locale”. Questo il testo del comunicato del Psi cittadino. “Il Partito Socialista Italiano, con le dimissioni dei propri consiglieri ha contribuito, unitamente alle altre forze politiche, all’autoscioglimento del Consiglio Comunale di Castelvetrano. Si tratta di un atto di estrema responsabilità che riscatta l’onore della città e della quasi totalità dei Consiglieri che non hanno voluto condividere gli scranni di palazzo Pignatelli con un personaggio che ha inneggiato alla mafia ed al latitante Matteo Messina Denaro. Con questo atto i Consiglieri Comunali hanno compiuto un gesto nobile e importante che rende finalmente e correttamente l’immagine di una città desiderosa di giustizia e legalità, determinata a scrollarsi di dosso e a riscattarsi da ogni possibile contiguità, tolleranza o ignavia verso la criminalità mafiosa e il malaffare. E’ un esempio che dà speranza alle nuove generazioni per costruire un futuro migliore, in cui possano emergere, a differenza di quello che accade oggi, l’onestà e l’operosità dei cittadini, la buona e tra-

sparente amministrazione della cosa pubblica, le straordinarie bellezze culturali e paesaggistiche, le ricchezze enogastronomiche e l’ospitalità. Le forze politiche responsabili devono sforzarsi di abbandonare ogni bega o polemica strumentale e di basso profilo, confrontarsi con reciproco rispetto e, se ci riescono, unire le forze in un comune progetto di crescita culturale e sociale. Non è più tempo di scavare fossati, è venuto il momento di costruire ponti. Il PSI nel riconfermare fiducia e sostegno al Sindaco Felice Errante, che in questa fase ha dato prova di consapevolezza e maturità gestendo con coraggio e responsabilità un momento difficilissimo per l’intera comunità castelvetranese, chiede allo stesso un ulteriore impegno, malgrado le difficoltà, a lavorare per una ricomposizione unitaria del quadro politico locale in linea con quello nazionale e regionale, condizione fondamentale perché in quest’ultimo scorcio di consiliatura l’attività amministrativa prosegua nel migliore dei modi, dando le necessarie risposte che i cittadini attendono”. Il segretario comunale Domenico Lombardo Il segretario provinciale Vita Barbera

La nostra collaboratrice Teri ha conseguito la laurea magistrale con lode

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a nostra esperta di film, Elenia Teri, che è la più giovane collaboratrice di Kleos, l'uno marzo scorso ha brillantemente (110/110 e lode) conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna e Italianistica con una tesi dal titolo, "Il fantastico in Tommaso Landolfi. Una lettura de La pietra lunare e altre storie", relatrice la professoressa Ambra Carta. La pro-

clamazione è stata seguita da foto con familiari e amici e da un piccolo rinfresco con amici e parenti che erano venuti alla Facoltà di Lettere di Palermo tutti insieme in un pullman messo a disposizione dal dinamico padre di Elenia. Cena alle Baccanti di Partanna.

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Salute

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Emicrania: trovata una soluzione con un'iniezione al mese

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entili lettori, questo mese parleremo di una sindrome classificata tra le prime 20 più invalidanti della popolazione mondiale, che colpisce gran parte di essa, ma con maggiore incidenza nelle donne. Vedremo che adesso vi è la concreta speranza di una sua completa risoluzione dopo anni di ricerca su una sindrome complessa, che sembra essere più influenzata dalle cause scatenanti e dai fattori che la precedono piuttosto che dal suo reale e fisiologico decorso. Stiamo parlando dell’emicrania, un fenomeno neurobiologico legato ad alterazioni transitorie del funzionamento di alcune cellule del sistema nervoso, che porta a sintomi estremamente dolorosi ed invalidanti. Tra i fattori scatenanti di un attacco emicranico sono da menzionare gli ormoni estrogeni (che causano appunto frequenti attacchi alle donne), sia fisiologici che somministrati (anticoncezionali orali), alcuni cibi come formaggi, cioccolato e glutine, il rilassamento dopo uno stress sostenuto o dopo un forte sforzo fisico ed anche il fumo di sigaretta, anche passivo. I sintomi rendono l’emicrania un fenomeno particolarmente invalidante, e svariano in tutto il campo della neurologia; infatti si possono avere disturbi visivi, le cosiddette “aure”, che portano ad oscuramento del campo visivo, oppure disturbi motori come stanchezza, formicolii, difficoltà nel linguaggio o vertigini, tutti seguiti da un dolore pulsante e spesso (ma non sempre) localizzato in un solo lato della testa (da ciò emi-crania), per decorrere infine ad un forte fastidio verso la luce ed i rumori, nausea e vomito. Proprio per la sua parti-

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colare complessità ci sono voluti anni per riconoscere tale sindrome come una vera e propria patologia, da non curare soltanto con semplici analgesici per combattere il dolore, ma affrontando direttamente le cause neurologiche, che in un passato non molto lontano hanno portato al coinvolgimento di neurotrasmettitori come la serotonina. Essa da molti è definita l’ormone della felicità, la sua concentrazione in particolari aree del cervello è determinante per l’efficacia di molti anti-depressivi, ma la sua presenza in altre aree, purtroppo determina dolore. Per questo sono stati brevettati alcuni farmaci, i famosi triptani, che limitano la sua concentrazione in tali aree del cervello, e per questo motivo riducono od in alcuni casi risolvono le sindromi dolorose. Adesso, nel 2016, finalmente qualcuno ha scoperto una nuova sostanza implicata nella frequenza e nell’intensità degli attacchi: questo qualcuno, come spesso accade, è un’eccellenza italiana, l’ IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, che ha scovato il CGRP (Calcitonin gene related peptide), il cui eccesso nelle cellule cerebrali determina l’insorgere della sindrome emicranica. Ma questa sola scoperta non bastava, era necessario infatti costruire una sostanza, che noi chiameremo anticorpo intelligente, costruito in laboratorio con tecniche di ingegneria genetica, che va a riconoscere il CGRP all’interno delle cellule del sistema nervoso centrale, legarlo ad esso e quindi inattivare la sua funzione biologica. Fatto ciò (che detto in due parole come ho fatto io sembra una passeggiata al chiaro di luna, ma che vi assicuro non lo è), ecco in-

ventato il farmaco, forse usato sotto forma di vaccino, che ha permesso al San Raffaele di Milano (primo istituto in Europa, tra i primi al mondo) a raggiungere questo risultato con anticorpi monoclonali anti-CGRP. Il dr. Piero Barbanti, responsabile del Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma spiega che “i risultati sperimentali pubblicati finora sono molto promettenti e indicano una riduzione degli attacchi superiore al 62% dopo 3 mesi e un’alta percentuale di responder (74%)”. Dunque nel prossimo futuro l’emicrania cronica si potrà prevenire grazie a un vaccino. L’anticorpo verrà iniettato sottocute una volta al mese per alcuni mesi consecutivi e la tollerabilità sembra essere al momento buona e senza effetti collaterali che invece hanno i farmaci, in quanto il meccanismo sarà quello di un proiettile intelligente che andrà ad inattivare una ed una sola sostanza, ritenuta responsabile a monte di tutta quella serie di eventi a catena che abbiamo prima descritto. In fondo è come vincere la guerra uccidendo solamente il generale, e di conseguenza mandando a casa tutta la rimanente parte dell’esercito. Per il momento il trattamento è destinato ai soli soggetti con emicrania cronica (cioè con almeno 15 giorni di mal di testa al mese da almeno 3 mesi consecutivi), ma non appena i costi per la ricerca saranno un po’ ammortizzati, e sistema sanitario nazionale permettendo, la terapia sarà per tutti. Fabrizio Barone


Partanna

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Question time con gli studenti del Progetto Giornalismo

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uestion time interessantissimo con gli studenti del “Progetto Giornalismo“dell’Istituto Superiore “D’Aguirre-Alighieri” che, guidati dal prof. Piccione, hanno rivolto all’amministrazione comunale una serie di domande che hanno riguardato le diverse problematiche interessanti la città. L’alunno Renzo Leone ha fatto domande sulla situazione della Chiesa Madre e sullo stato delle opere d’arte al suo interno; Miriam Cangemi si è soffermata sulla raccolta dei rifiuti ribadendo che Partanna è stata premiata nel 2010 per quantità di differenziata raccolta ed evidenziando la situazione di oggi lontana da quei traguardi; Antonella Profera ha posto la sua attenzione sul problema del randagismo chiedendo come sia possibile arginarlo; Chiara Ardito ha posto l’attenzione sulle problematiche giovanili, sulla disoccupazione, sulla creazione di opportunità di lavoro e sull’assegno civico; Alessandro Nocera non ha dimenticato di sottolineare disservizi presenti nella Città come quelli relativi al (non) funzionamento ottimale dell’Ufficio Postale; infine Irene Ingoglia ha chiesto notizie sull’idea di albergo diffuso da applicare a Partanna.

Alle domande ha risposto il sindaco Nicolò Catania chiarendo i diversi aspetti delle problematiche affrontate. Il prof. Piccione ha tenuto a sottolineare che le domande degli studenti sono state il frutto di un’azione formativa legata al progetto giornalismo che niente ha avuto a che vedere con un’azione di critica o denigrazione dell’attività dell’amministrazione comunale.

Scambio culturale con studenti tedeschi

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uindici studenti tedeschi provenienti dalla cittadina di Neuburg stanno partecipando ad uno scambio culturale e formativo con altrettanti studenti dell'Istituto "D'Aguirre-Alighieri" di Partanna. Il tema che affronteranno in una settimana di incontri sono "I diritti umani" in relazione alla condizione degli emigrati e rifugiati, problema che investe tutta l'Europa. Nel mese di aprile gli studenti tedeschi ricambieranno l'ospitalità agli studenti partannesi. Il progetto, iniziato con l'incontro con un rifugiato, è stato curato dai docenti Grazia Mendolia, Libo-

ria Inga, Giacomo Ferrara, Daniela Gaglio e Sebastiana Ciarcià. Soddisfatta la preside Francesca Accardo: "Lo scambio implica un arricchimento per tutti e un ampliamento degli orizzonti culturali: sono fiera di dirigere una scuola che ha fatto dello scambio uno dei punti cardine dell'attività formativa".

Il Convento dei Carmelitani (l'Ospedale) si trova in uno stato di totale abbandono

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artanna, ormai è più che noto, ha perso tante chiese, case signorili, il convento degli Agostiniani ecc. più per le insensate demolizioni eseguite dall’uomo che non a causa del terremoto. Dei beni comunali rimasti, qualcuno – monastero delle Benedettine – è stato recuperato e viene fruito. Qualche altro – come il convento dei Carmelitani (chiamato dagli anziani ospedale perché sino agli anni 1960 fu a ciò destinato) – staticamente consolidato una ventina d’anni fa, senza destinazione d’uso, giace in uno stato di totale abbandono, privo di infissi esterni ed interni, pavimentazione, servizi, impianti ecc.. Perdurando tale stato la sua sorte è segnata. A causa delle infiltrazioni delle piogge potrebbero iniziare i crolli ed il disfacimento dell’immobile. Di finanziamenti per ultimare dette opere non si sente neanche lontanamente parlare e, se mai dovessero arrivare, con l’attuale esiguo personale in servizio, il Comune difficilmente potrebbe gestirlo. Forse in passato è stata formulata qualche ipotesi per trasformare il convento in albergo, ma non si sa da chi, con quali fondi ed a quali condizioni. Fatto sta che l’imponente struttura versa in stato di coma. Eppure si potrebbe tentare di sfruttarlo puntando, più che sull’utilizzo diretto, sull’indotto che genererebbe se, avendo una opportuna destinazione, venisse gestito da terzi. Il nostro Comune, ma probabilmente tutto il Meridione, muore lentamente. Il calo demografico è costante e sintomatico: nel 2000 i residenti partannesi erano 11.612, nel 2015, 10.607.

In quindici anni 1.000 residenti in meno. In particolare, la fascia compresa tra i venti ed i quaranta anni ha lasciato il paese. E di scarso rilievo è l’incremento, nello stesso periodo, degli stranieri da 213 a 408. Ed allora bisogna inventarsi eventi forti, capaci di scuotere l’economia. Il convento dei Carmelitani si potrebbe, ad es., offrire in comodato per 50 o più anni, con esonero dal pagamento delle tasse comunali per un certo numero di anni, a condizione che l’immobile venga ultimato a cura e spese del comodatario (con clausole e modalità da stabilirsi), ad un qualche luminare della medicina (l’idea è dell’avv. Vito Passalacqua) per impiantarvi qualche clinica specializzata in un particolare settore. E perché no?, alle stesse condizioni, facendo leva sulla dolcezza del clima della nostra cittadina, sulla sua posizione geografica, vicina al parco archeologico di Selinunte e a tanti altri tesori ambientali e culturali, a ben due aeroporti ecc., potrebbe essere offerto a Confindustria: i forum di Cernobbio o chi sa quali altri incontri potrebbero tenersi nel ns.Comune. Ci saranno, sicuramente, altre idee, magari migliori di queste, che ci auguriamo, possibilmente sollecitate da queste poche righe, verranno proposte nel tentativo di far vivere un bene che merita non di languire, ma di essere rivitalizzato e di contribuire a portare possibile sviluppo e lavoro ai nostri giovani. Giuseppe Varia

I Pulcini 2007 dell'ASD Nuova Partanna vincono il “2° Torneo di San Giuseppe”

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ncora una splendida prestazione per i pulcini 2007 dell’Asd Nuova Partanna sul campo dell’A.S.D. Albatros di Balestrate, i ragazzi di Mister Mangiaracina si aggiudicano la 2° edizione del torneo cat. 2007. Alla manifestazione organizzata dall’A.S.D. Balestrate hanno preso parte lo Sport Village e il Ground di Palermo, la Ludos, l’Adelkam e Alcamo 2005 di Alcamo, l’Albatros di Balestrate, la Libertas di Borgetto, la Città di Cinisi e la Polisportiva Boeo di Marsala. Con una serie di vittorie, le più belle conquistate sotto la pioggia battente, i ragazzi della Asd Nuova Partanna hanno superato

le fasi iniziali del torneo guadagnandosi la finale e dopo aver giocato una bellissima e combattuta gara terminata in parità, sono riusciti a prevalere sull’Adelkam ai rigori. Un’altra soddisfazione per i ragazzi, il Mister e i genitori che costantemente seguono le trasferte dei nostri piccoli calciatori ma soprattutto grande orgoglio per la società che è diventata un fiore all’occhiello della città di Partanna, grazie al percorso di crescita sportivo-educativo che persegue da otto anni. Pietro Piazza

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Partanna

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Congresso comunale del Psi "di grande qualità"

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Un congresso di grande qualità – è la sintesi finale dell’on. Nino Oddo a proposito del congresso comunale del Psi che si è tenuto il 6 marzo nell’Alter Ego di Partanna – con la presenza di grandi intellettuali e che ha dimostrato che è possibile battere l’antipolitica in questa provincia con la buona politica”. Numeroso il pubblico e le personalità partecipanti: dall’on. Oddo al segretario provinciale, Vita Barbera, e regionale, Giovanni Palillo, al docente universitario Gaspare Gulotta all’intellettuale Enrico Colaianni. Poi ancora sono arrivati i saluti del sindaco di Campobello, del presidente del consiglio del comune di Partanna, del segretario cittadino del Pd e soprattutto il saluto del sindaco

di Partanna, Nicolò Catania, che ha dott.ri Giuseppe Giannone, Angela (Nella foto da sx, De Gennaro, Cordoapprezzato il lavoro costruttivo dei Cangemi, Salvatore Nastasi e il diri- va, Valenti, Barbera e Palillo). consiglieri comunali del Psi Libero gente scolastico Girolamo Piazza. Leone e Giuseppe Libeccio; ma Catania è andato oltre: ha approfittato di questa tribuna per mandare un messaggio forte di apertura al Psi che potrebbe perfino partecipare al governo della città. Questa alla fine la composizione del direttivo del Psi di Partanna approvata per acclamazione: presidente, dott. Domenico De Gennaro, segretario Vito Valenti, vicesegretario, Cinzia Cordova. Componenti del Direttivo: i consiglieri comunali Libero Leone e Giuseppe Libeccio, i sig.ri Nicola Viviano, Emilio Castrogiovanni, Giuseppe Gulino, Rocco Catania, Sandro La Rocca, Angelo Messina, Andrea Clemenza, i

Torneo dei club a Campobello

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ei giorni scorsi, presso lo stadio comunale di Campobello di Mazara, si è svolto il 1° torneo provinciale di calcio organizzato dallo Juventus club doc “Pavel Nedved” di Partanna. Alla manifestazione hanno partecipato le squadre dell’Inter club di Marsala, del Milan club di Campobello, dell’Associazione Civitas di Castelvetrano e dello Juventus club di Partanna. Alla fine di combattutissimi incontri eliminatori (Inter club- Juventus club 4-3 d.c.r. ; Milan club –Associazione Civitas 4-3 d.c.r. ) si sono qualificati per l’aggiudicazione del primo posto il Milan club e l’Inter club. Le due squadre hanno dato vita ad un incontro vibrante conclusosi con la vittoria della squadra milanista per 3-1. Nella finale per il terzo posto, invece, si è imposto lo Juventus club sull’Associazione Civitas per 2 a 0. Da sottolineare la presenza del giovane arbitro partannese Michele Simplicio che ha diretto, magistralmente e

con autorevolezza, tutte le gare. È stata l’occasione per sottolineare, come ha ribadito il vice presidente dello Juventus club Salvo Li Vigni in occasione della premiazione, come “queste iniziative intendono incrementare il valore dello sport come stile di vita per il miglioramento di se stessi grazie al confronto con gli altri e al rispetto delle regole, ispirandosi ai principi della lealtà e della correttezza, al rifiuto della violenza e di tutte quelle pratiche che recano danno allo sport (doping, razzismo, forme di corruzione) realizzando un calcio che sa dare e trasmettere messaggi positivi". (Nella foto la formazione dello Juventus club Partanna).

Il Dentista torna a scuola

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a redazione giornalistica dell’Istituto Comprensivo “Luigi Capuana”, formata dagli alunni della classe 3^B guidati dal prof. Vito Aiello, nei giorni scorsi ha incontrato a scuola il referente medico dott. Pietro Altese responsabile dell’unità mobile di odontoiatria dell’A.S.P. di Trapani, al quale ha rivolto alcune domande: In che cosa consiste questo progetto che state portando avanti? Questo è un progetto che è stato realizzato nell’ambito dei progetti obiettivo del piano sanitario nazionale dall’azienda sanitaria di Trapani con il patrocinio del Ministero della Salute che mira a realizzare una nuova linea d’indirizzo per le attività di promozione della salute orale ed evolutiva. Si articola in due fasi: una educativo-formativa che viene svolta dai docenti delle terze classi della scuola primaria della provincia di Trapani aderenti al progetto, debitamente formati dal nostro personale, ed una clinica che viene espletata dallo stesso servizio di odontoiatria dell’A.S.P. di Trapani attraverso delle visite di screening e attraverso la somministrazione di alcuni presidi di prevenzione quali la sigillatura dei solchi dei primi molari permanenti e della flogoprofilassi come da protocolli del Ministero della salute. Quali sono i risultati che lei e l'Azienda sanitaria pensate di ottenere da queste iniziative che state portando nelle scuole? I risultati sono fondamentalmente quelli di ridisegnare le tecniche di formazione e di informazione dei bambini, cominciando ad inserire la cura della salute orale nei percorsi formativi propri delle scuole, e il secondo, attraverso lo screening, è quello di mappare le necessità di trattamento dei bambini della scuola primaria della provincia di Trapani in modo tale da potere, alla fine del progetto, allocare le risorse nella maniera più opportuna possibile e rispondere alle esigenze della popolazione del territorio. Qual è il livello di apprendimento dei bambini nell’ambito dell’igiene orale?

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Diciamo che abbiamo riscontrato nei bambini della provincia di Trapani dei livelli di conoscenza e di salute orale di gran lunga inferiori rispetto alla media nazionale e agli obiettivi dell’organizzazione mondiale della sanità. Pertanto l’importanza di questo progetto risulta ancora maggiore, perché ci permetterà, come azienda sanitaria, di indirizzare le nostre risorse verso la risoluzione o almeno il miglioramento di queste precarie condizioni di salute orale. A che età bisogna parlare d’igiene orale? La cura della salute orale dei bambini deve avere inizio anche nella dentatura decidua, perché tutte le problematiche che riguardano la dentatura “da latte” si rispecchiano sempre sulla dentatura permanente, con difficoltà di eruzione, con alterazioni strutturali, fino ad arrivare proprio all’impossibilità dell’elemento dentario permanente di prendere il suo corretto posto nella bocca. Una diagnosi precoce delle alterazioni dento-scheletriche trattate nel giovane paziente può dar luogo a una soluzione più efficace e soprattutto meno fastidiosa per il bambino, perché si può intervenire, oltre che sui denti, anche sulle basi ossee con dei trattamenti funzionali.


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Partanna

La scuola media cambia nome

’Istituto Comprensivo “Luigi Capuana” di Partanna cambia nome. Da adesso è Istituto Comprensivo Statale “Rita Levi Montalcini”. Finalmente, dopo varie richieste da parte della Dirigente scolastica, prof.ssa Vita Biundo, e degli OO.CC, il nulla osta da parte del Prefetto e il Decreto di autorizzazione dell’USR Sicilia Ambito Territoriale Trapani. L’intera Comunità Scolastica è, davvero, contenta di avere ottenuto, dopo 1 anno e mezzo, la nuova intitolazione dell’Istituto Comprensivo di Partanna a

“Rita Levi Montalcini”. L’ha voluto, ci ha creduto e l’ha ottenuto. Ha voluto cambiare nome, perché ha avvertito il bisogno di una nuova identità, visti i vari dimensionamenti che nel tempo hanno rimodulato e accorpato le scuole del 1° settore di Partanna. Il nome scelto e approvato unanimemente dal Collegio Docenti e dal Consiglio di Istituto, accolto favorevolmente anche dalla Giunta comunale, è in onore di una grande donna, una donna dei nostri tempi, una donna scienziata, un Premio Nobel, una sena-

trice della Repubblica Italiana, una donna che ha rappresentato la sfida per raggiungere l’uguaglianza di genere nell’educazione e nello sviluppo del Continente africano, una donna che ha creduto che con l’istruzione si sconfigge l’ignoranza che è alla base della povertà e della fame, una donna che si è donata al prossimo, una donna i cui insegnamenti sono ancora vivi e che rappresenta un modello eccezionale per i nostri alunni. Vita Biundo Dirigente Scolastico I.C. Partanna

PARVA FAVILLA

Restauri e pugni negli occhi

Decisamente, la nostra vecchia Matrice non si può dire assistita da una buona stella sul piano dei restauri. Basti pensare a ciò che avvenne alla sua facciata quando negli anni ’80 è stata “tirata su” dopo il disastroso crollo del ’68. Ad una prima manifestazione di gioia per la sospirata sua rinascita subentrò presto un senso di disorientamento, come un pugno negli occhi. C’era, anzi mancava, qualcosa che ti privava dell’antico fascino. Una sensazione indistinta che veniva fuori da un insieme di particolari: un timpano scialbo e piatto, due volute … quadrate, un campanile in arenaria gialla priva di intagli. E all’interno un colonnato stravolto. Ci si disse che era l’effetto dei principi restaurativi imperanti della “riconoscibilità dell’intervento”. E mi convinsi che il problema era mio; ero io a non capire l’arcano mistero del “contrasto”. A distanza di 34 anni, ecco un nuovo pugno negli occhi. Non avevo ancora avuto il tempo di smaltire la gioia nel vedere la facciata ben pulita e rasata, quando, girato l’angolo, quattro toppe bianche, più sbilenche che regolari, mi turbarono la vista e lo spirito. Pensai dapprima ad uno scherzo di carnevale. Poi argomentai che doveva trattarsi di nuovi principi di restauro. Scartai subito quello della “riconoscibilità dell’intervento” giacchè nessuna necessità c’era di intervenire. Pensai piuttosto ad una bizzarria dell’artista che, in omaggio al messaggio giubilare, aveva voluto operare una trasposizione simbolica delle immagini, dando a quelle “toppe” il significato del candore dell’anima che si accosta alla chiesa. Anche se, a ben guardare, solo tre “toppe”, quelle in corrispondenza delle due porte “di servizio” murate e quella in corrispondenza dell’altare del fonte battesimale, potrebbero aderire a tale simbolismo. Non troverebbe spiegazione la quarta “toppa” trasversale che, ad occhio e croce, sembra seguire il percorso di una grondaia. Ma tant’è: l’artista riesce a vedere anche l’inesistente con gli occhi della fantasia. Fino a quando il bambino (l’uomo della strada) della fiaba di Handersen, “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, non esclamerà “Ma il re è nudo!” (“è un pugno negli occhi!”).

COLOMBE PASQUALI FIASCONARO

E CAFFAREL

Sconti particolari sulle colombe Fiasconaro

UOVA PASQUALI

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Partanna

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I 75 anni di sacerdozio di padre Russo Cominciamo con una domanda: che senso ha per un cristiano starsene chiuso in un convento a non fare, ma solo a pregare? Va contro il famoso “ora et labora” Lo chiesi a Padre Russo che rispose: vedi? Le suore dei conventi di clausura non è vero che non facciano niente: pregano. Pregano per tutti noi, anche per coloro che non vogliono o che non possono. E questa preghiera sostiene il mondo. Sono decenni che padre Russo, nel chiuso della sua casa prega per Partanna e per il mondo intero. Ed è anche per merito suo che una città così godereccia come la nostra non sia ancora affondata in quell’inferno che non è nell’al di là, ma nell’al di qua. Oggi compie 75 anni di sacerdozio. E nessuno vede in lui il suo e il nostro passato: sembra che sia

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sempre stato così: impossibilitato a vivere nel mondo, fragile, delicato, serio. Eppure non è solo l’uomo stimato da tutti che prega e basta. La sua attività verso i giovani e la loro formazione è stata frenetica, talmente piena di “FARE” che si stenterebbe a crederlo. Eppure coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo giovane non saprebbero da che parte incominciare per descrivere quante e quali attività sia stato in grado di portare avanti. E credo che ciascuno che lo abbia frequentato possa dire mille episodi della sua bontà e molti che lo hanno visto sempre con l’atteggiamento serio, compunto e dimesso, mai potrebbero immaginare che sapeva ridere, che aveva uno spiccato senso dell’umorismo che oggi credo pratichi direttamente con Dio,

che se non assomiglia che ci fa? Canterebbe Vecchioni. Due soli episodi: autentici. Il primo, quando fu rettore del seminario di Mazara. C’era il barbiere del seminario, un certo Inzerillo, padre di Peppino Inzerillo, Provveditore per 40 anni a Ferrara. Tagliava i capelli a tutti i seminaristi, non sempre pulitissimi e a volte con le orecchie dove ci poteva seminare fave. Padre Russo si sottoponeva al rituale taglio di capelli dallo stesso barbiere e dalle stesse forbici. E così per mesi e mesi. Questo barbiere poteva essere definito con un aggettivo partannese intraducibile in italiano: era “sodu”. Vale a dire che poteva cascare il mondo e lui si sarebbe semplicemente spostato per riprendere subito dopo l’attività interrotta. Mentre tagliava i capelli al Rettore


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Partanna

I 75 anni di sacerdozio di padre Russo si fermò improvvisamente come se stesse per cascare il mondo. Padre Russo- disse con le forbici a mezz’aria- ho una brutta notizia da darle! Al che il prete si preoccupò: - Non mi dica.. è una cosa grave? - Sì, molto. A questo punto padre Russo si preoccupò ancor di più: - Di che si tratta? - Padre… hum… hum... Ho trovato il primo capello bianco! Padre Russo si mise a ridere.. Ma non prese sottogamba il “dispiacere” del barbiere. Lo rassicurò. Secondo episodio. Mentre noi ragazzini stavamo a giocare con quello che si aveva e anche con ciò che non si aveva ( “cumpà,

ci pensi quann’eramu scarsi?" "Comu si fussi ora") allora nel famoso salone dell’Immacolata (e Partanna deve molto a quel Salone che fu una sorta di Oratorio di Don Bosco che attuò quello che oggi si chiama “metodo preventivo e cooperative learning”, tanto che nessuno di quel salone divenne delinquente e spesso si giocava alla lotta in cui le spade erano le mani e il cavallo era il compagno di giochi - sulle cui spalle si saliva - a turno naturalmente-) padre Russo che ci sorvegliava in modo discreto dalla sua postazione piena di aggeggi elettrici ed elettronici e tanti libri l’indomani doveva andar via. Come tutti i grandi educatori scelse il più casinista per affidargli l’impegno di sostituirlo. Il più casinista ero io con un curriculum di tutto rispetto: avevo rotto gli occhiali 20 volte a mio cugino, ero stato sospeso da scuola prima per tre giorni poi addirittura per 20 giorni continuativi da “tutte le scuole del Regno”. Tra l’altro avevo innaffiato la vecchia e cara maestra Castrogiovanni con una “peretta” piena d’acqua - anche se i soliti ben informati dicevano si trattasse di pistola ad acqua….vi risparmio il resto, ma vi assicuro che si trattava del curriculo di uno che avrebbe potuto far parte della banda Giuliano. - Vada tranquillo, parrì, - ci penso io. Non so come si sentisse a Palermo padre Russo. Ma so cosa successe nel Salone dell’Immacolata e cosa - ahimè - anche nella stanzetta di padre Russo. Quella sera non fu diversa dalle altre: sedie in aria, lotte senza quartiere, biliardini a cui la pallina mozzava la testa, ping pong senza racchette e tanto altro ancora. E infine la tragedia. Avevamo un compagno che era di Montevago (per cui lo chiamavamo “Muntivà”) con occhiali spessi come fondi di bottiglia “montato” da mio cugino che non aveva mai voluto imparare la “parata" nella sciabola mettendo ad arco la sciabola (la mano quindi) sopra la propria testa per parare il colpo dell’avversario che poteva dare una sorta di mazzata sul capo dell’avversario. Mio cugino non lo fece e la sciabola finì sul povero occhialuto “Muntivà” mandandogli in mille pezzi i fondi di bottiglia che aveva al posto degli occhiali. E dato che le disgrazie non arrivano mai da sole, Muntivà rovinò sul registratore a nastro “Geloso” di padre Arciprete, rompendolo in due. Subito la colletta perché Muntivà senza occhiali non ci vedeva. Rapinammo con la forza i giocatori di stop con rilancio e alcuni di noi andarono al Pronto Soccorso degli occhiali rappresentato dal tabaccaio che stava in corso Vittorio Emanuele che visti i pezzi si accinse all’operazione più impegnativa della sua carriera. Ma chi avrebbe riparato il registratore di padre Arciprete?

I colpevoli diretti eravamo in tre. Uno riuscì a dargli la parvenza di integrità con lo scotch messo sotto. Ma al ritorno di padre Arciprete se ne sarebbe accorto non appena lo avesse messo in uso. Bisognava dirglielo. E quando arrivò, noi tre contriti come i due ladroni (anche se eravamo in tre) non ci decidevamo. Quella prima sera eravamo talmente tristi e depressi che nessuno di noi ce la fece. Non ci accorgemmo che padre Arciprete si era accorto della nostra contrizione. E se glielo diciamo in confessione? No, sarebbe da vigliacchi. E se glielo diciamo mentre indossa i paramenti prima di andare a far Messa? Ma siamo uomini o bambini? Credo che a Partanna solo i figli dei benestanti siano stati veramente bambini. I poveri qui, nascono già uomini. La sera successiva ci chiamò lo stesso padre Arciprete. - Picciò, chi aviti? - Nenti, nenti. - Uhm. Un mi la cuntati giusta. A questo punto sbottammo. - Parrì. L’atra sira successe una disgrazia! Quannu lei non c’era. Non starò a raccontarvi quanto fosse preoccupato. E noi muti. Alla fine confessammo. Non ci crederete, ma padre Russo scoppiò in una risata liberatoria. Disse facendo la pantomima: Picciotti, mi avete fatto davvero preoccupare. A momenti mi veniva un attacco di cuore. Ora la preoccupazione da qua (indicò il cuore) me la avete fatta buttare là (indicò il secchio della spazzatura). Non solo ci perdonò, ma ci abbracciò chiamandoci tutti cu “pizzicuneddu”. Questo era “anche” padre Russo. E in quel momento credo che anche Dio ridesse. E se qualcuno volesse conoscere il seguito sarei ben lieto di raccontarlo. Ma se qualcuno si fosse annoiato perché si aspettava un panegirico retorico sul meditabondo padre Arciprete, sappia che non ho scritto queste note per tutti i lettori di Kleos. Le ho scritte perché qualcuno le legga a Padre Arciprete: per strappargli un sorriso. Perché possa arrivare almeno ai 100 anni di sacerdozio.

Padre Russo (il primo a destra) con papa Giovanni XXIII

Vito Piazza

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Partanna

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I 75 anni di sacerdozio di padre Russo

L’8 marzo scorso ha celebrato a Partanna il 75° anniversario di Ordinazione Sacerdotale mons. Calogero Russo, ai più avanti negli anni noto come “padre arciprete”, l’arciprete per antonomasia. Tre quarti di secolo spesi totalmente al servizio della Chiesa per amore a Gesù e per il bene delle anime. In perfetta linea col suo “programma” esplicitato all’atto della sua ordinazione nel classico “ricordino” in cui, dopo aver dichiarato il suo intento di operare “A. M. D. G.” (Ad Maiorem Dei Gloriam) e aver ricordato l’ammonimento “Tu sei sacerdote in eterno”, proclama il suo motto “Jesum et Animas” (Gesù e le anime), dove la scelta dell’accusativo fa intendere chiaramente la direzione verso cui si proietta il soggetto. Ordinato Sacerdote l’8 marzo del 1941 a soli 23 anni non ancora compiuti (è nato a Partanna il 18 maggio 1918), padre Russo viene impegnato dapprima presso il Seminario Diocesano come docente e vice Rettore e successivamente in Curia quale segretario dei Vescovi Mons. Salvatore Ballo Quercio e Mons. Gioacchino Di Leo. Nel 1954, però, l’arcivescovo palermitano è costretto a privarsi della sua preziosa opera per destinarlo alla Chiesa Madre di Partanna in un momento delicatissimo della vita ecclesiale di tale comunità per la traumatica dipartita del predecessore. In tale ruolo, svolto per oltre 43 anni, per la sua vasta cultura e la profondità di fede, unite a sincera umiltà e pregnante carità, diviene punto di riferimento per la comunità partannese.

Sempre attento alle urgenze connesse alla promozione umana, oltre che religiosa, della comunità, si fa carico delle necessità dei più deboli nei momenti critici della vita. Nessun bisognoso di una buona parola o di un aiuto materiale esce “a mani vuote” dall’ufficio parrocchiale o dalla sua casa: sempre nella massima riservatezza. Quella riservatezza che gli consiglia di far passare tutte le opere di solidarietà umana attraverso la Caritas, cui riesce a dare un notevole impulso. E’ durante il terremoto del 1968, tuttavia, che viene “allo scoperto” il Padre Russo “sociale”. Lo stato di bisogno delle famiglie sparse per le campagne a seguito delle prime scosse sismiche, consiglia Padre Russo ad interessarsi anche dei problemi vitali della popolazione. Senza tralasciare l’opera di Evangelizzazione, si preoccupa subito di recapitare ai più bisognosi quegli aiuti (cibo, coperte, indumenti, tende) che ripetutamente riesce ad ottenere dalla Pontificia Opera Assistenza diocesana o dalle varie Parrocchie della Sicilia. E sarà ancora presente nella fase dell’allestimento delle tendopoli, prima, e delle baraccopoli, poi, suggerendo, purtroppo inascoltato, di accentrare in un solo luogo i rispettivi insediamenti. In tale fase si occupa della sistemazione di un gruppo di prefabbricati offerti dalla P.O.A. da adibire a dimora della “Casa dei Fanciulli Renda-Ferrari” nonché di parecchie famiglie numerose e dell’accoglienza di un nucleo di operatrici della Scuola per Assistenti Sociali della Diocesi di Palermo. Ed intanto si preoccupa della salvaguardia e del ripristino del patrimo-

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nio storico-artistico partannese: il trasferimento dei quadri di varie chiese presso la Soprintendenza alle Gallerie di Palermo, la disinfezione e la copertura del Coro e dell’Organo della Chiesa Madre, la ricostruzione della stessa, la realizzazione dei simulacri della Madonna della Valle del Belice e di S. Vito. Un turbinio di attività, insomma, protese alla ricomposizione della comunità dispersa nella diaspora e al suo processo di rinnovamento spirituale e di ricostruzione materiale.

Ispirato al motto evangelico “ut unum sint”, P. Russo nel suo lunghissimo ministero ricerca e realizza, insieme ai confratelli delle altre due parrocchie, un’edificante comunione fraterna che si concretizza in manifestazioni e cerimonie interparrocchiali: oltre alle ordinarie processioni, missioni cittadine, incontri culturali, corsi prematrimoniali, pellegrinaggi, riti dei momenti forti della vita liturgica. Un pensiero assillante che, durante il primo periodo post terremoto lo porta ad implorare, in un messaggio rivolto al popolo, “Partanna, se puoi, sii unita come una sola famiglia”, tracciando il percorso della rinascita in 5 risposte alla domanda “Quale sarà il nostro avvenire?. Egli si dimostra dell’avviso che l’avvenire di Partanna “Sarà, come noi sapremo prepararlo!…Sarà ordinato, se noi per primi ricomporremo l’ordine nella nostra vita individuale… Sarà prospero, se noi tutti sapremo unire le nostre capacità nella loro sapiente diversità…Sarà di immediata attuazione, se coloro che sono rivestiti di autorità saranno compatti nel realizzare subito quanto dipende da essi e nel sollecitare quanto dipende da Autorità superiori…Sarà una convivenza serena, se ci comporteremo come una sola famiglia… Sarà cristiano, se sapremo trarre dalla nostra santa Religione tutte quelle ricchezze che fanno dell’uomo “il giusto”, “il paziente”, “il ricco di grazia e di amore di Dio”. Tale ansia ecumenica si proietta, talvolta, oltre le mura cittadine. E’ il caso, ad esempio, della “Consacrazione della Valle del Belice al Cuore Immacolato di Maria” che vede, prima nel 1971, in occasione della realizzazione dell’artistica statua lignea della Madonna della Valle del Belice, e successivamente nel 2000, in occasione della inaugurazione di una copia marmorea dello stesso simulacro collocata su un’alta colonna in piazza R. Settimo, convergere a Partanna i Vescovi e i fedeli delle sei Diocesi (Palermo, Agrigento, Mazara, Monreale, Piana degli Albanesi e Trapani) coinvolte nel sisma del 1968; o quello della “via crucis” realizzata nel 1983, con la partecipazione della quasi totalità delle comunità belicine, lungo le strade provinciali della Valle con raduno conclusivo a Chiusa Sclafani.

Devoto alla Chiesa fino allo spasimo, l’Arciprete Russo aderisce in ogni tempo sempre prontamente alle indicazioni provenienti dalle gerarchie ecclesiali: è il caso, ad esempio, dell’impegno profuso nell’opera di integrazione della Parrocchia nello spirito del Vaticano II o di quello messo in atto per la buona riuscita del XV Sinodo Diocesano e per la pronta attuazione delle indicazioni che ne seguono. Il suo “capolavoro” sul piano pastorale, resta, comunque, la costituzione dei Centri di Ascolto presso le famiglie, facenti capo ai vari settori (nei momenti più esaltanti raggiungono il numero di 38!) in cui viene divisa la parrocchia, destinati ad essere luoghi di studio, di meditazione e di preghiera durante i momenti forti della vita liturgica, animati da laici opportunamente preparati. Un “capolavoro” sostanziato dall’idea della necessità di uscire dalla “sacrestia” per arrivare direttamente alle famiglie; dal coinvolgimento del più gran numero di collaboratori nel ruolo di “catechisti”; dalla produzione di un considerevole volume di sussidi (relazioni, schemi, schede) da mettere a disposizione dei catechisti, mettendo a frutto le proprie conoscenze teologiche e competenze tecnologiche mediante una “stamperia” co-

stituita da attrezzature via via sempre più “sofisticate”: dalla macchina da scrivere e dal ciclostile ai caratteri mobili e ai fotocopiatori, per arrivare infine al computer e alla stampante. Fedele all’impegno del “Sacerdozio eterno”, padre Russo, pur avendo lasciato nel 1997 (a 79 anni!), per superati limiti di età, l’incarico di parroco, continua ancora oggi ad incarnarne gli ideali integrandosi nella pastorale comunitaria sempre in maniera discreta ma totalizzante. Impossibilitato, per motivi di salute, a partecipare fisicamente alle celebrazioni e alle cerimonie religiose in chiesa, ha trasformato, col permesso del Vescovo, la sua casa in un luogo di culto permanente adibendo la stanza più idonea a cappella, aperta quotidianamente ai fedeli, dove regolarmente celebra la S. Messa. L’anniversario odierno segna nella vita di Padre Russo una ulteriore tappa di un lungo cammino vissuto alla luce del suo detto “come vuole il Signore!”.

Nino Passalacqua


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Partanna

I 75 anni di sacerdozio di padre Russo

Mons. Russo, ordinato presbitero l’8 marzo 1941, dopo aver completato gli studi nel Seminario Vescovile di Mazara del Vallo, ha sempre servito la sua Chiesa con dedizione attenta e silenziosa. Vice rettore del Seminario, Segretario personale di Sua Ecc.za Rev. ma Mons. Salvatore Ballo Guercio, Arciprete “Disturbo…?” “Ciao Giuseppe! Cos’è questa parola? Nel mio vocabolario non esiste la parola “disturbo”. È proprio così. Ogni fine settimana, da seminarista, tornavo a Partanna e andavo a fare visita a Padre Russo: lo trovavo sempre davanti alla porta con le braccia spalancate, il sorriso sulle labbra e il tono pacato e accogliente della sua voce. In tutti gli anni di seminario fino ad oggi, Padre Russo mi ha accompagnato, sostenuto e aiutato nel mio cammino spirituale, formativo e umano. Ringrazio il buon Dio per avermi fatto incontrare un maestro di vita, un padre nella fede, un confratello esemplare nel sacerdozio. Vado volentieri da Lui per ascoltare la sua saggezza, apprenderla e custodirla e ogni volta torno stupito dalla sua umanità e profonda spiritualità. Sono numerosi i racconti di vita e di fede che mi ha trasmesso, soprattutto in riferimento alla comunità di Partanna, con la quale ha avuto sempre un rapporto appassionato, come un Padre con i suoi figli. La sua paternità pastorale lo ha portato a donarsi senza riserve, come dice l’apostolo Pietro: “Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile

di Partanna e Vicario Foraneo della stessa città sono le tappe di un cammino svolto con fede e all’insegna del servizio. L’Azione Cattolica, le organizzazioni parrocchiali e la comunità tutta lo riconoscono tutt’oggi come guida sicura. Dopo essersi ritirato dal lungo servizio ministeriale come Arciprete

interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge” (1 Pt 5,2-3).

Partanna - Monsignor Russo giovane.

Ancora oggi, pur segnato dalla malattia e dalla sofferenza, non nasconde il suo sorriso e la sua straordinaria umiltà. Ogni giorno celebra l’Eucarestia in casa e tanta gente continua ad andare da Lui per una confessione, per un consiglio, per una parola di conforto e lui sulla sedia a rotelle o dal letto continua la missione che

della chiesa Madre di Partanna, da circa 18 anni vive nella sua casa accudito con cura e affetto dalle nipoti, continuando quotidianamente a celebrare l’Eucaristia e ad assistere spiritualmente le molte persone che frequentano la sua casa, “ormai divenuta un autentico cenacolo di preghiera”. la Chiesa gli ha affidato: “a volte si porrà davanti per indicare la strada e sostenere la speranza del popolo, altre volte starà semplicemente in mezzo a tutti con la sua vicinanza semplice e misericordiosa, e in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro” (Evangelii Gaudium 31). Per la comunità di Partanna è non solo punto di riferimento, ma una testimonianza di vita evangelica e di correttezza morale, stimato e amato da credenti e non, per la sua profondità spirituale che lascia il segno in chi lo incontra. Un giorno gli chiesi: “Monsignore, non si stanca di celebrare tre Messe nel giorno dei defunti?” rispose: “Per il Signore non mi stanco mai!”. È questo il suo fascino: è un prete innamorato di Dio. Grazie Padre Russo per tutto quello che mi ha trasmesso: continui nel silenzio della sua casa ad essere luce e speranza per Partanna e per la nostra Chiesa”. Don Giuseppe Inglese “accompagnato, aiutato e sostenuto nel suo cammino spirituale da padre Russo“

upim

Via Nicolò Tortorici - PARTANNA (TP) Reparti: Uomo, Donna, Accessori, Bambino, Casa, Intimo Donna Orari: lun-sab 8:00 - 20:30; domenica 9:00 - 13:00; 16,30 - 20:00 L'upim si trova all'interno del 11


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Le nostre ricette

a cura di Ina Venezia

LA COLOMBA LA FACCIO IO Ingredienti: 350 g di farina preferibilmente manitoba o, in alternativa, di tipo 00, 200 g di zucchero, 100 g di burro, 1 bicchiere di latte, 3 uova, la scorza grattugiata di 1 limone, la scorza grattugiata di 1 arancia, 1 bicchierino di rhum o liquore alle mandorle, 1 cucchiaio di farina di mandorle, 1 bustina di lievito per torte salate (lievito del pizzaiolo), 150 g di arancia e cedro canditi o in alternativa 150 gr di gocce di cioccolato fondente, 1 pizzico di sale, 100 g di granella di zucchero, 80 g di mandorle pelate. ontate gli albumi a neve ben ferma con una parte dello zucchero e teneteli da parte. Lavorate il burro morbido con lo zucchero restante, aggiungete uno alla volta i 3 tuorli, la scorza di limone e di arancia grattugiata, 1 pizzico di sale, il latte, il liquore, la farina manitoba e la farina di mandorle. Lavorate bene e miscelate all’impasto il lievito (rigorosamente per torte salate!). Per ultimo con delicatezza, mescolando dal basso verso l’alto, incorporate gli albumi montati e completate l’operazione unendo i canditi. Versate l’impasto in una teglia, anche di cartone, a forma di colomba. Ricoprite con la granella di zucchero e le mandorle pelate intere. Cuocete in forno a 140° per 50 minuti. Se la colomba prende troppo colore potete coprire con carta alluminio negli ultimi minuti di cottura.

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Soluzione del cruciverba di p. 13 del n. 2 (febbraio 2016) di Kleos

Musica

Le 10 canzoni più programmate dal 10 febbraio al 16 marzo 2016

Discovery Parade a cura di Salvo Li Vigni e Pinob 1. J BALVIN – Ginza 2. COLDPLAY – Hymm for the weekend 3. ELISA – No hero 4. THE KOLORS – Me minus you 5. JUSTIN BIEBER – Sorry 6. ALAN WALKER – Faded 7. LUKAS GRAHAM – Years

Film - Le nostre recensioni

8. DUA LIPA – Be the one

Il caso Spotlight

9. JAMES BAY – If you ever whant to be

Il caso Spotlight di Thomas McCarthy, con Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Brian d'Arcy James, Liev Schreiber, John Slattery; Usa 2015; colore, durata 128’; thriller.

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econdo l’Academy, "Il caso Spotlight" è il miglior film dell’anno e con la migliore storia, tanto inquietante quanto vera. “Spotlight” è il nome di una squadra di quattro giornalisti del The Boston Globe che, fra il 2001 e il 2002, conduce importanti indagini per smascherare una rete di preti pedofili all’interno della Chiesa cattolica di Boston, tacitamente coperti dall’arcivescovo della città Bernard Francis Law. L’obiettivo di Spotlight non è denunciare qualche “mela marcia” ma colpire il sistema, far luce sul pericolo che comporta, e ha comportato, l’omertà verso un problema così grave da parte della più grande istituzione spirituale. Tale indagine, inoltre, nel 2003 riceve il Premio Pulitzer per il “giornalismo di pubblico servizio”. Il film segue le vicende dei quattro giornalisti del team Spotlight (Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams e Brian d'Arcy James), guidati dal nuovo direttore Marty Baron (Liev Schreiber), con molta discrezione e sensibilità, senza, però, tralasciare la dura verità laddove necessario. Emerge il potere di denuncia del giornalismo d’inchiesta ma, soprattutto, contrariamente a quanto possa sembrare, è un film per i credenti la cui fede, quella autentica, pretende di essere difesa e preservata da chi di dovere. «Raccontando in modo dettagliato la storia di questa crisi», scrive il cardinale O’Malley in una nota citata da "La Repubblica", […] i mass media hanno portato la Chiesa a riconoscere i crimini e i peccati comLa locandina del film messi dai suoi membri e ad affrontare le sue debolezze, il danno arrecato alle vittime e alle loro famiglie, le esigenze dei sopravvissuti».

Elenia Teri

Antichi Proverbi belicini

a cura del dr. Francesco La Rocca

Un ti fari amicu cu li sbirri, chi c'appizzi lu vinu e li sicarri Non farti amico degli "sbirri", perché ci perdi il vino e i sigari (che hai donato loro)

Il proverbio manifesta l'antica ostilità della popolazione nei confronti dei rappresentanti della Forza Pubblica di cui non bisognava essere amici e a cui non si doveva dare fiducia: erano inutili gli stessi regali che si potevano fare, come vino e sigari, che nella sostanza erano senza risultato.

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in love 10. SHAWN MENDES – Stitches

Italia Chart a cura della redazione di RCV Radio Network

1. FRANCESCA MICHIELIN – Nessun grado di separazione 2. MARCO MENGONI – Parole in circolo 3. STADIO – Un giorno mi dirai 4. LORENZO FRAGOLA – Infinite volte 5. EMMA - Io di te non ho paura 6. ALESSANDRA AMOROSO – Comunque andare 7. ALESSIO BERNABEI – Noi siamo infinito 8. ROCCO HUNT – Wake up 9. FRANCESCO GABBIANI – Amen 10. BIAGIO ANTONACCI – Cortocircuito politico


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Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Vento mite primaverile che soffia da ponente – 6. Arcipelago della Sicilia - 9. Capitale della Svizzera - 14. Misura dell’estensione di una superficie - 15. Bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto d’uva - 17. Dispositivo di sicurezza per autovetture - 18. Area di vegetazione isolata in un deserto - 19. Dispositivo di segnalazione acustica per veicoli - 21. Nei comuni medievali aveva l’incarico di compiere le missioni diplomatiche - 23. Confusi, disordinati - 24. Simbolo chimico del cobalto - 25. Svolgimento delle vicende umane nel corso del tempo - 26. Comune in provincia di Palermo - 27. Divinità della mitologia greca - 28. Biforcazione di una strada - 29. Azioni delittuose particolarmente gravi - 30. Genere di musica popolare portoghese - 31. Pesce dell’America del Nord - 32. I frutti del melograno - 33. Riunione pubblica in cui si discutono argomenti di interesse collettivo - 34. Richiesta Intervento Aereo - 35. Sono usati per spargere la cipria sul viso - 36. Comune in provincia di Trapani - 37. Ravenna - 38. Mammifero ruminante simile al lama - 39. Pesce marino commestibile - 40. Apparecchio in cui si riscalda l’acqua per produrre vapore acqueo sotto pressione - 41. Fiume africano - 43. Legatura molto resistente utilizzata per legare alla nave oggetti mobili - 45. Gruppo di persone che collabora nello svolgimento di un’attività - 46. Ha per capitale Santiago - 48. Successore - 49. Piccolo anfibio dal corpo tozzo - 50. Inesattezza, imprecisione. VERTICALI: 1. Titolo che in passato si dava ai sovrani dell’impero russo - 2. La serie televisiva dei “Medici in prima linea” - 3. Percorso costituito da binari su cui circolano i treni - 4. Iniziali della scrittrice Allende - 5. Comune del Piemonte - 6. Società italiana del settore energetico - 7. Antico gioco da tavolo cinese - 8. Gruppo montuoso delle Alpi orientali - 9. Locale in cui si gioca d’azzardo - 10. Danno prova di straordinario coraggio - 11. Rubino senza pari - 12. Simbolo chimico del sodio - 13. Specialista delle tecniche di coltivazione del terreno - 16. Unità di misura della sensibilità della pellicola fotografica - 17. Chicchi dell’uva - 18. Sostanza liquida untuosa - 19. Grosso rettile simile al coccodrillo - 20. Capitale della Grecia - 21. Nell’antica Grecia era la perdita dei diritti civili - 22. Atmosfera che avvolge la Terra - 23. Casa di cura privata - 24. Effimero, non durevole - 25. Segnate con una linea trasversale - 26. Antica lingua semitica - 27. Equilibrio tra le entrate e le uscite di un’attività produttiva - 29. Fessura a un’estremità dell’ago attraverso cui si fa passare il filo - 30. Mammifero marino diffuso nelle zone artiche e antartiche - 32. Pietra dura di colore azzurro o verde usata per oggetti ornamentali - 33. Sistema di segnalazione per i naviganti - 35. Piccolo insetto - 36. Piante tipiche dei paesi caldi - 38. Città del Belgio in cui nacque Carlo V d’Asburgo - 39. Studio di Impatto Ambientale - 40. Carta d’Identità Elettronica - 41. Macchiolina della pelle - 42. Comunità Economica Europea - 44. Rolls-Royce - 45. Trapani - 46. Simbolo chimico del cromo - 47. Legge Regionale.

L'artista del mese

J BALVIN - Ginza

di Salvo Li Vigni

C

ari lettori Kleossiani, l’artista di questo mese è José Álvaro Osorio Balvin, o meglio conosciuto come J BALVIN, colombiano di Medellin, dove è nato e dove si interessò fin da piccolo al rap, al reggae e alla bachata. Con la sua ultima Hit, “Ginza”, ha superato 450 miloni di visualizzazioni. E’ un regaetton in lingua spagnola, un mix vincente, che mescola i ritmi colombiani con il progressive Hip-Hop e R&B. Con l’album precedente, “La Familia”, J Balvin ha fatto incetta di premi, portandosi a casa un Latin Grammy, tre Billboard Awards, tre Premios Lo Nuestro, un Kids Choice Awards Colombia e un Latin American Music Awards. Billboard lo ha definito il più grande artista emergente di musica latina mai visto da molti anni a questa parte. Inoltre ha ottenuto la certificazione Riaa a Doppio Disco di Diamante per i singoli "6am" e "Ay Vamos" e il suo tour in America Latina ed Europa ha fatto registrare il sold-out in oltre 100 date. Insomma siamo di fronte ad un artista che per molto tempo sarà

sulla cresta dell’onda. Tanto di cappello.

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Agrigento

DICIANNOVEMARZO2016

La Settimana Santa a Cianciana e ad Agrigento

di Enzo Minio

CIANCIANA - Fedeli, visitatori e turisti arrivano da tutta la Sicilia per assistere a Cianciana ai riti della Settimana Santa quando tutto il paese si trasforma in una rappresentazione sacra e tradizionale che ha radici nei secoli. Si ferma tutta la popolazione perché non c’è famiglia che non abbia impegnato un proprio componente

za Aldo Moro, davanti la chiesa madre, con il processo e la condanna di Gesù, e si conclude a mezzogiorno del venerdì al calvario, in uno scenario che ricorda il Golgota, con la crocifissione vivente di Gesù e dei due ladroni su croci di legno. “Per il terzo anno consecutivo – ci dice Gerlando D’Angelo, presidente dell’associazione Settimana Santa – riproporremo le scene finali con la crocifissione per rendere più drammatico il

Cianciana - Un momento della Settimnana Santa.

nella manifestazione che, con circa 130 personaggi viventi, parte il giovedì santo da piaz-

sacrificio di Cristo. Un momento intensamente religioso che scuote anche gli atei e gli stra-

nieri di altra fede presenti. La novità di quest’anno sarà la figura del nuovo Cristo che sarà impersonato da Giuseppe Cusumano. Il buon Liborio Curaba, dopo ben 13 anni di intensa attività, va a fare il ladrone”. L’associazione della “Settimana Santa” Cianciana - Il Cristo della Via Crucis vivente. di Cianciana fa parte da diversi anni dell’associa- province siciliane la quale avrà zione nazionale “Europassion lo scopo del coordinamento per l’Italia”, partecipa ai raduni delle iniziative religiose, culreligiosi e culturali che si svol- turali e tradizionali dell’Isola, gono in diverse regioni della in rapporto a quelle nazionali penisola e sta lavorando per ed estere. “Quest’anno per la presentare unitariamente al settimana santa avremo ospiministero dei Beni Culturali un ti la delegazione del comune ambizioso progetto italiano da di Rive de Gier, cittadina della mettere in rete con ben 150 as- Loire (Francia) – annuncia il sinsociazioni per ottenere dall’U- daco di Cianciana Santo Alfano nesco il riconoscimento delle – arriveranno il sindaco Jean sacre rappresentazioni come Claude Charvin, con assessoPatrimonio dell’Umanità”. Il ri e consiglieri perché da anni progetto più caro per il presi- abbiamo un gemellaggio amdente D’Angelo è quello della ministrativo, culturale, turistico costituzione tra breve di un’as- ed economico per la presenza sociazione regionale di ben 13 oltr’Alpe di una nutrita colonia “Settimane Sante” di tutte le di emigrati ciancianesi.

Il culto del lavoro e la devozione di San Giuseppe

A

nnualmente, il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe, a Partanna, nella centralissima via Vittorio Emanuele, all’interno dei locali dell’Associazione Artistica “Il Sipario” e del Circolo ricreativo ”Operai”, per il XVIII anno consecutivo, viene allestito, l’Altare di San Giuseppe. Viene imbandito un abbondante banchetto, che si contraddistingue per l’offerta di svariate pietanze (con oltre cento portate) a tre persone, rappresentanti la Sacra Famiglia“i virgini”: un anziano, una giovane e un bimbo, rappresentanti in ordine San Giuseppe, Maria e Gesù i quali vengono serviti da fedeli devoti, che, come ogni anno offrono la loro disponibilità a collaborare all’allestimento del classico “artare”. La tavola viene imbandita con diverse pietanze tradizionali, come la pasta con le sarde e la mollica, i broccoli, i cardi, frutta di stagione e altre verdure fritte; non

mancano i dolci di ogni genere, offerti anche dalle pasticcerie, che creano spettacolari forme di torte raffiguranti il Santo. L’altare potrà essere visitato nei giorni 18 e 19 marzo,e si concluderà con il pranzo di “li virgini”. Il Presidente Giuseppe Tusa ha evidenziato: "Desidero ringraziare per la partecipazione tutti i collaboratori e soci dell’Associazione Artistica 'Il Sipario' e del 'Circolo Operai', per l’allestimento e la buona riuscita dell’altare. Anche quest’anno, a Partanna si è rinnovata la creazione dei tradizionali 'artari'

dedicati a San Giuseppe, che rappresentano un momento significativo della cultura e delle tradizioni popolari partannesi".

Le farmacie di turno dal 19 marzo al 3 aprile 2016 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

19 marzo

Ciulla R.

Dallo

Giardina

Pace

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Montalbano

20 marzo

Ciulla R.

Dallo

Ingrassia

Pace

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Montalbano

26 marzo

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Ingrassia

Tummarello

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Pandolfo

27 marzo

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Gagliano

Tummarello

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Pandolfo

2 aprile

Rotolo

Dallo

Gagliano

Parisi

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Spanò

3 aprile

Rotolo

Dallo

Papa

Parisi

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Spanò

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DICIANNOVEMARZO2016

Numeri

ATTREZZATURE PER L'AGRICOLTURA

Cevema, via Cialona sn. - Partanna tel/ fax 0924921790 cell. 3276829139 e-mail: cevema@libero.it

AUTOSCUOLE

utili

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Un Broken Wod Center di Falcetta Giuseppe, piazza Parisi Asaro n.1 - Partanna. Tel 0924201973 cell. 3333798685. Pagina Facebook: unbroken wod center.

COMMERCIALISTI

Autoscuola Nastasi di Nastasi Michele, sede di Partanna via F.Turati n.28 cell. 3298995062

Dott. Gaspare Magro - Via Tagliata n. 75/C - Castelvetrano cell. 3929411602.

Tecnocarta di Ivano Zinnanti, via A.Gramsci n. 16 - Partanna - Tel. 0924 88880 - cell. 3285850432.

Enoteca Prelibatezze via Vitt. Emanuele n. 35 - Partanna tel. 092487000.

CARTOLIBRERIE

Tradizioni

D

urante il feudalesimo i contadini erano considerati servi della gleba, un piccolo gradino in più degli schiavi. Essi facevano parte integrante della proprietà terriera, del feudatario, e, in caso di cessione della proprietà, essi passavano ad un altro padrone assieme alla terra. Quando nel 1812, con la costituzione imposta dagli inglesi ai borboni, cessò per legge il feudalesimo, in Sicilia nulla cambiò. I contadini siciliani a causa della miseria in cui vivevano, quando era possibile si nutrivano di solo pane e pasta, viceversa riempivano la pancia di erbe selvatiche commestibili che crescevano nei campi; allora la frutta, la carne e i dolci erano considerati alimenti voluttuari. I contadini facevano largo uso di cipolla e di aglio come condimento, come secondo e come preventivo e cura di molte malattie. Quando andavano a lavorare in campagna si portavano, se ne avevano la possibilità, un Kg. di pane con aglio

ENOTECHE E PRODOTTI LOCALI

FARMACIE Farmacia Ciulla Nicola - Via Garibaldi n.28 - Partanna tel. 0924 921300 Farmacia Rosalba Ciulla - Via Roma n.149 - Partanna tel. 0924 87363 Farmacia Rosanna Dia - Via V. Emanuele n. 75 - Partanna tel. 0924 49151. Farmacia Galante Antonino - Via La Masa n. 79 - Partanna tel. 0924 49430. Farmacia Rotolo - Via A. Gramsci n. 26 - Partanna tel. 0924 49297.

la puzza d’agghia

o cipolla. Alla puzza d’aglio erano talmente abituati che per loro era una cosa normalissima. Giuseppe Casarubea nel suo libro “Storie segrete di Sicilia” tratta dello sbarco degli alleati in Sicilia avvenuto il 10 luglio 1943. Del libro, in particolare mi ha interessato quanto scrive del generale Patton della VII Armata americana, quando incominciò ad avere rapporti con la popolazione locale: "Cucinavano per strada, usavano i bidoni delle truppe come utensili per cucina. Si sedevano per strada e cantavano tutte le ore del giorno e della notte. Poiché sono grandi mangiatori d’aglio, che viene venduto da vecchi recanti serti d’aglio sulle spalle, il loro canto all’aperto affligge non solo l’udito ma anche l’odorato". Il generale, che fu descritto dagli storici come una specie di cow boy,un po’rozzo, non si rendeva conto che era sbarcato in un mondo fermo al medioevo, dove il contadino era considerato ancora alla stregua delle bestie e che l’uso

dell’aglio era una necessità di sopravvivenza. Il generale non sapeva che il popolo si serviva del canto per dimenticare la miseria e il suo stato di semi schiavitù e che tante volte gli serviva per non addormentarsi, come succedeva al timoniere della nave o al mulattiere o carrettiere nel suo viaggiare notturno. Per questo motivo I canti siciliani sono quasi sempre tristi; tuttavia bellissime erano le ninne nanne che ogni mamma cantava per fare addormentare la sua creatura e le serenate al chiar di luna del giovane innamorato verso il balcone della sua bella. Inoltre, Patton non capì che per la miseria spesso usavano come posate le forchette di canna, i cucchiai di legno e come piatto la pala di fichidindia; quindi tutti i contenitori che le forze armate americane buttavano venivano riutilizzati anche come utensili di cucina. Vito Marino

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