Kleos 9 aprile 2016 definitivoweb

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NOVEAPRILE2016

"Cumu fini?...Si tira la pietra e si nasconde la mano?" di Antonino Bencivinni

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l sindaco di Partanna Nicolò Catania, che, come è noto, aspira politicamente a qualcosa di più di una semplice reiterazione della sua esperienza di sindaco, ha cominciato sempre più esplicitamente a fare i passi politici ritenuti opportuni per realizzare i suoi scopi di più ampia prospettiva: l’apertura al Psi, fatta peraltro in un momento particolare della vita del partito (il congresso comunale del 6 marzo scorso) rientra certamente in questo suo obiettivo. Potrebbe dunque essere forse pronto un assessorato in giunta per i socialisti, ma questo passo va a rilento: non si capisce bene se per i ritardi fisiologici della politica, per la prudenza dei socialisti (che devono pure fare i conti con le loro alleanze politiche e con le diverse ambi-

zioni dei singoli del pletorico direttivo) o per una scelta del sindaco Catania che sarebbe costretto a privarsi di un suo assessore di fiducia per aprire ai socialisti, pensando però al tempo stesso al Pd e a tenerselo il più possibile buono. Tuttavia la costituzione il 6 aprile del gruppo consiliare dei Democratici per Partanna che fa capo al deputato regionale (del gruppo Pd) Paolo Ruggirello e che si è dichiarato da subito di maggioranza e di sostegno al sindaco, è indubbia-

mente un fatto di rilevanza politica che rende più forte (con consistente copertura a sinistra) la posizione di Catania e le sue aspirazioni politicoistituzionali. Intanto però i socialisti, aspiranti assessori, scalpitano.

Le farmacie di turno dal 9 aprile all'8 maggio 2016 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

9 aprile

Galante

Barbiera e Conf.

Papa

Pace

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Accardi

10 aprile

Galante

Barbiera e Conf.

Rizzuto

Pace

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Accardi

16 aprile

Dia

Dallo

Rizzuto

Tummarello

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Barracco

17 aprile

Dia

Dallo

Spinelli

Tummarello

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Barracco

23 aprile

Ciulla R.

Barbiera e Conf.

Spinelli

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Calabresi

24 aprile

Ciulla R.

Barbiera e Conf.

Cardella

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Calabresi

25 aprile

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Cardella

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Caravaglios

30 aprile

Ciulla N.

Dallo

Cardella

Pace

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Caravaglios

1 maggio

Ciulla N.

Dallo

Di Prima

Pace

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Caravaglios

7 maggio

Rotolo

Barbiera e Conf.

Di Prima

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Giubilato

8 maggio

Rotolo

Barbiera e Conf.

Ferracane

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Giubilato

Il prossimo numero sarà in edicola il 21 maggio 2016 Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

EDIZIONI LUX MULTIMEDIA Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360 www.giornalekleos.it e-mail info@giornalekleos.it

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Sommario del n. 4 LE FARMACIE DI TURNO dal 9 aprile all'8 maggio 2016

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CASTELVETRANO - Solidarietà a Errante dal Consorzio per la Legalità

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LETTERE AL DIRETTORE

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PARVA FAVILLA - Le “toppe” della matrice: restauro o arbitrarie innovazioni? p.

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PARTANNA - Costituzione del gruppo consiliare DEMOCRATICI PER PARTANNA

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STORIA LOCALE - A Partanna la luce elettrica compie 90 anni

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RIBERA - Clarissa Marchese, Testimonial contro la violenza sulle donne

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RICETTE, GIOCHI E PASSATEMPI

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ECONOMIA - I giudici bocciano gli studi di settore

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Castelvetrano Giuseppe Curaba è il nuovo responsabile per la Sicilia dell'Associazione nazionale dei trasformatori delle olive da mensa NOVEAPRILE2016

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iuseppe Curaba è il nuovo responsabile per la Sicilia dell'Associazione nazionale dei trasformatori delle olive da mensa. L'importante associazione si è costituita di recente a Roma per difendere gli interessi del comparto. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro sulle crticità delle olive "Nocellara del belice" a Campobello di Mazara alla presenza dell'assessore regionale Antonello Cracolici. L’indicazione Geografica protetta sull’ olio extravergine, come possibile soluzione di contrasto all’arrivo dell’olio tunisino, non piace a molti produttori belicini. La delicata crisi che stanno vivendo gli olivicoltori trapanesi e belicini in particolare, è stata affrontata, a Campobello di Mazara nel corso dell’incontro organizzato dall’amministrazione comunale a cui hanno partecipato oltre ad Antonello Cracolici, l’Europarlamentare Michela Giuffrida (PD), i sindaci, Giuseppe Ca-

stiglione e Nicola Catania; gli assessori comunali Vito Firreri e Paolo Calcara. presente anche il presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo. Molti gli operatori del settore che sono intervenuti e che nei loro interventi hanno rappresentato a vario titolo, le criticità del comparto, che nel Belice rappresenta il primo settore per fatturato e giornate di lavoro dedicate. Un autentico pilastro dell’economia agricola locale. Le questioni sul tavolo, essenzialmente sono state quelle relative all’ importazione di olio tunisino e l’impossibilità dei produttori belicini a poter usare la clorofilla, prodotto naturale usato già dall’industria alimentare e vietato nelle produzioni olivicole. La richiesta ha come obiettivo la possibilità di ridare colore naturale alle olive da mensa. Gli imprenditori olivicoli, Giuseppe Curaba e Francesco Lombardo nei loro interventi, hanno evidenziato varie difficoltà gestionali

C.da Airone 91022 - Castelvetrano Trapani - Italia Tel: 0924.901811- 907664 Fax: 0924.905010 gruppo.curabasrl@libero.it

del settore e la necessita di dare maggiori tutele alla filiera olivicola, chiedendo all’ Europarlamentare Giuffrida di poter convincere la Commissione Europea ad autorizzare l’uso della clorofilla naturale, sostanza già usata nei piselli e anche nelle caramelle e assolutamente innocua per la salute. Accademico e mirato l’intervento del Direttore del Consorzio della Nocellara del Belice, Francesco La Croce. ”Abbiamo fornito all’assessore Cracolici e al deputato Giuffrida tutti gli elementi scientifici per poter ottenere il “Sì” dalla commissione europea. Non si capisce perché la Findus può usare la clorofilla e noi no. Sull’olio - aggiunge La Croce - non siamo affatto contenti sulla possibilità che nasca "Olio IGP". In Sicilia ci sono varie DOP a tutela delle cultivar di qualità. Generare un marchio "IGP Sicilia" fa perdere l’identità territoriale e non agevola i produttori nei territori". Commenti critici arrivano anche da produttori di olio come Valentina Blunda e Peppe Maltese. Il sindacalista Maurizio Etiopia aggiunge: ”il Governo regionale pensa di combattere l’arrivo dell’olio africano con l’IGP che sul vino ha fatto solo disastri, consentendo ai trasformatori del nord di prendere il vino siciliano e imbottigliarlo altrove. Si intende fare lo stesso sull’olio per aiutare ancora le multinazionali? Sarebbe un’ulteriore beffa per i produttori già in difficoltà”. Cracolici ha commentato così gli argomenti trattati. “La concorrenza sleale contro l’olio e l’ortofrutta siciliana - ha sottolineato Cracolici - si combatte con la qualità. Siamo la terra più biologica d’Europa ma dobbiamo essere più bravi nel commercializzare le nostre eccellenze. Per questo nel nuovo PSR daremo premialità per favorire ricerca, innovazione, concentrazione dell’offerta, e chiusura della filiera. Il percorso sull’IGP dell‘olio siciliano è una strategia per difendere la qualità del nostro olio.”. Sulla stessa scia anche la risposta dell’europarlamentare Giuffrida che tiene a precisare di aver votato contro l’ingresso dell’olio tunisino e di portare avanti l’istanza sull’ uso della clorofilla. Filippo Siragusa

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Castelvetrano

NOVEAPRILE2016

Solidarietà a Errante dal Consorzio per la Legalità e lo Sviluppo

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ei giorni scorsi si è riunita l’Assemblea del Consorzio Trapanese per la legalità e lo sviluppo alla presenza dei rappresentanti dei comuni di Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Vita, Castellammare del Golfo, Campobello di Mazara, Paceco, Alcamo, Salemi, Erice e Calatafimi Segesta. L’idea di tenere una seduta straordinaria dell’assemblea del Consorzio è stata del sindaco di Paceco, Biagio Martorana, a seguito della vicenda del consigliere comunale di Castelvetrano, che è stato negativa per l’immagine della città e per tutto il territorio trapanese. Martorana ha affermato: “Abbiamo ritenuto opportuno e giusto che l’assemblea del Consorzio Legalità si riunisse per formulare sue valutazioni sui fatti ed esprimesse solidarietà nei confronti della città di Castelvetrano e del suo sindaco, attualmente anche presidente della stessa – ha affermato Martorana – al di là delle valutazioni politiche, vadano rispettate le persone, il sindaco di Castelvetrano merita rispetto è non è corretto buttare fango su tutti, come spesso succede in rete, molte volte ingiustamente e senza disporre di corrette informazioni – il Sindaco di Paceco aggiunge – non condividiamo l’atteggiamento tenuto nei confronti del sindaco e della città di Castelvetrano”. Anche il sindaco Nicolò Coppola di Castellammare del Golfo ha affermato che l’onorabilità del sindaco Errante e della città che con onore amministra non sia sfiorata dalla vicenda che si è verificata e dichiara la sua piena solidarietà allo stesso Errante che rappresenta la cultura onesta di Castelvetrano. Coppola ha ribadito la sua piena fiducia al sindaco e presidente dell’assemblea del Consorzio, che discende anche dalla costatazione diretta di

come lo stesso ha operato con capacità e impegno anche in seno al Consorzio. Il Sindaco Errante ha ringraziato tutti gli intervenuti per le parole di stima che gli altri sindaci o loro delegati hanno espresso nei suoi confronti. “Sto vivendo settimane complesse e momenti drammatici con un attacco mediatico senza precedenti che ha subito la mia Castelvetrano – ha detto Errante – quanto accaduto capita in un momento amministrativo difficile per la città come le difficoltà di bilancio, il problema dei precari e che ha avuto un eco imprevedibile, con tutti i più importanti mass media a Castelvetrano, con effetti destabilizzanti. Ritengo che il consiglio comunale abbia dimostrato di essere composto, per la maggior parte, da persone serie che si sono dimesse. Il Consorzio è un fiore all’occhiello per il territorio e lo dimostrano gli atti concreti posti in essere, lavorando a fianco delle associazioni del territorio e delle istituzioni scolastiche per affermare la cultura della legalità e lo dimostrano le molte iniziative portate avanti – ha continuato Errante. Faccio politica da molti anni e posso affermare che è politicamente anomalo amministrare una città senza la necessaria opposizione in consiglio, ma è mio dovere pretendere, prima di ogni mia valutazione politica sul punto, restituire alla comunità castelvetranese la onorabilità che merita”. Nel corso dell’assemblea si è poi parlato anche dell’imminente rinnovo delle cariche rappresentative del consorzio in naturale scadenza nel mese di maggio e dell’avviso finalizzato a individuare iniziative progettuali proposte da soggetti senza finalità di lucro, da attuare con contributo del Consorzio.

Nota antisindaco di 9 ex consiglieri

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ex consiglieri comunali del comune di Castelvetrano in una nota del 30 marzo hanno dichiarato che continueranno a svolgere la loro funzione di controllo anche se non sono più in carica. Nota del 30 marzo 2016

ricorre alle minacce giudiziarie prive di alcun fondamento, per mero e ricorrente scopo mediatico, nel vano tentativo di intimorire e mettere a tacere i propri oppositori politici. Continueremo a svolgere il nostro ruolo politico di controllo e proposta senza condizionamento alcuno.

“In riferimento alle ultime dichiarazioni del Sindaco, prendiamo atto che ancora una volta il primo cittadino piuttosto che entrare nel merito delle questioni politiche sollevate, privo com’è di valide argomentazioni sul merito,

Castelvetrano 30/03/2016 Bonsignore Francesco, Cafiso Vincenzo, Calamia Pasquale, Calcara Francesco, Di Bella Monica, La Croce Bartolomeo, Piazza Maurizio, Vaccara Ninni, Zaccone Giuseppe”

Libri Ennesima fatica libraria dell'ispettore Piazza Vito Piazza, Concorso a potete farne a meno: il cattedre, Edivideo Par- libro è una guida puntanna 2016. tuale e rigorosa sul piano scientifico, ma Dalla presentazione si presenta con un lindel libro guaggio leggero e, a tratti, divertente. Qui Se pensate solo troverete quelle che le di PARTECIPA- star dell'aggiornamenRE al Concorso a to definirebbero tecniCattedre non comprate che metacognitive e di questo libro. Se invece ipnosi ericksoniana. In pensate seriamente di realtà si tratta di trucchi VINCERE allora non per redigere ogni quesi-

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to relativo al Concorso in modo tale che risulti gradito ai commissari d'esame". Per quanto riguarda altre informazioni si legge nel libro: "La bibliografia? Cercatela su Internet. La biografia? Semplice: catturato dalla scuola a sei anni e mai più restituito alla vita civile".


AUTOTRASPORTI PARTANNA

nasce nel 1978 come Azienda di servizi di trasporto pubblico di passeggeri. Negli anni amplia il raggio d’azione anche ai servizi di trasporto turistico di persone, raggiungendo importanti obiettivi di fatturato e diventando, nel proprio settore, punto di riferimento per scuole ed agenzie di viaggio. L’Azienda vuole essere protagonista nel settore turistico, non solo per il trasporto di persone, ma anche nella erogazione di servizi correlati e complementari. La sua grande MISSION è diventare leader nel settore del trasporto passeggeri, nei

C.da Vallesecco s.n.c. - 91028 Partanna (TP) Tel. e Fax 0924-87355 Email: autotrasportipartanna@aruba.it Email pec: autotrasportipartanna@pec.it

servizi di noleggio autovetture ed autobus con e/o senza conducente, e nella erogazione di servizi di ricettività turistica. In un periodo di grande incremento turistico nella zona di operatività dell’Azienda, l’unico mercato potenzialmente interessante ed appetibile è quello turistico. Motivo per cui l’Azienda ha investito e continuerà ad investire in immagine aziendale, pubblicità, e mezzi di trasporto idonei al soddisfacimento dei bisogni turistici del mercato.


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Lettere al direttore NOVEAPRILE2016 "...Ma che bella scuola dell'infanzia!"

a 3 anni mio figlio è iscritto presso alla scuola dell’infanzia in via Messina, per comodità di residenza. Ma due dei tre anni sono trascorsi all’ex Collodi per continui lavori di ristrutturazione e quant’altro. All’ex Collodi l’ingresso per la scuola dell’infanzia è differenziato da quello della scuola elementare con una porta che accede da un ampio corridoio, al centro, (ma molto vicina alla porta) si trova la scrivania del personale non docente che è attorniata dai docenti, dall’apertura della scuola fino alle 9,00. E i genitori e i bimbi, che percorrono quel corridoio per la sistemazione dei piccoli in classe, devono camminare stando attenti a non pestare

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mani ed altro dei bimbi buttati a terra come fossero in spiaggia mentre altri bimbi giocano indisturbati ed inosservati…anche vicino alla porta che nel frattempo si apre e si chiude in continuazione consentendo così, in qualsiasi momento, la fuoriuscita dalla scuola dei bambini che sfuggono al controllo delle maestre sedute a discutere… Chiedo: ma le maestre non devono stare in classe ad aspettare l’arrivo degli alunni? Da aggiungere a tutto ciò, lo spiacevole inconveniente delle macchine dei genitori o familiari che lasciano i bimbi a scuola, che entrano nel giardinetto della scuola anche essendoci divieto di transito: nel giardinetto ci sono i bimbi che camminano tran-

quillamente verso l’ingresso della scuola, macchine che entrano ed escono in continuazione durante la giornata dato che sia per l’ingresso che per l’uscita dalla scuiola non esiste un orario preciso ma ognuno viene quando vuole. Adesso ci sono le belle giornate; paradosso: vogliono portare i bimbi fuori a giocare in quel terribile parco giochi con erba, spazzatura, macchine ed animali con escrementi vari….Ma che bella scuola dell’infanzia!. Lettera firmata

"Le De.Co non sono un marchio"

entilissimo Direttore, al momento in cui scrivo, il consiglio comunale di Partanna si appresta a discutere un regolamento illegittimo sulle De.Co. vorrei dare il mio contributo, disinteressato.

"Le De.Co non sono un marchio." La Denominazione Comunale mentre è più correttamente un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d'identità di un prodotto, un'attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo (dop,

igp, doc, ect) sono perfettamente inutili, oltre che dannosi (vedasi bene la posizione del Mipaf e non solo). La legittimità del «marchio» De.C.O. è stata, sin dalle prime iniziative intraprese per la sua istituzione, assai contestata, dibattuta ed ostacolata. In particolare, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Direzione Generale per la qualità dei prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore), in una nota del 5 febbraio 2004 - indirizzata, tra gli altri, all'ANCI, alle Regioni ed alle Province autonome - ha ribadito la propria posizione di netto dissenso dal «Progetto De.CO» promosso dall'ANCI, ritenendolo in contrasto con quanto stabilito dalla Commissione eu-

ropea in merito ai riconoscimenti DOP e IGP. Detta nota ministeriale testualmente recita: «La scrivente Amministrazione ha più volte censurato l'ANCI dal continuare ad istituire marchi di qualità comunali, sottolineando la illegittimità di tali procedure. Si ribadisce con forza che non è ammissibile ottenere il riconoscimento di un prodotto agroalimentare con strumenti diversi dalla rigorosa osservanza del reg. CEE n. 2081/92. La Commissione europea, come già sottolineato in precedenti note inviate all'ANCI, ha sempre assunto un atteggiamento di condanna nei confronti di detti marchi, attivando procedure di infrazione ogni volta che un Ente pubblico territoriale ha promosso tali mar-

chi di qualità. Lo stesso Governo italiano è stato oggetto di un ricorso per inadempimento voluto dalla Commissione europea per non aver rispettato gli obblighi in virtù dell'art. 28 del Trattato istitutivo della Comunità europea». Le De.Co (Denominazione Comunale) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli che così le spiegava: «attraverso la De.Co il prodotto del Territorio acquista una sua identità». Le De.Co rappresentano uno strumento di marketing e di sviluppo del territorio e devono spingere ad invogliare i consumatori ad apprezzare i prodotti del territorio, nel territorio stesso d'origine. dr Nino Sutera

PARVA FAVILLA

Le “toppe” della matrice: restauro o arbitrarie innovazioni? E’ consentito ad un “profano” interloquire su una materia non di sua competenza? Sul piano legale certamente no! In una società in cui il titolo di studio è “conditio sine qua non” per esercitare una professione, il profano non ha diritto ad aprire bocca. Spetta agli “esperti” esprimere giudizi. Messa così la questione, il mio intervento sulle “toppe” poste sul fianco della Matrice appare come un’intrusione indebita. Ma se gli “esperti” tacciono? In quel caso, forse, anche la voce di un “profano” è legittimata ad alzarsi, se non altro per gettare un sasso nello stagno. E, d’altronde, è necessaria, forse, la laurea in “estetica” per cogliere la bellezza di un fiore o la bruttezza di un rospo? Che se poi vogliamo entrare nel merito della questione, mi pare di poter affermare che il “restauro” nel nostro caso c’entri poco o niente. Ma procediamo con ordine. Qualsiasi intervento su un antico monumento tende a “conservare” (cioè a proteggere, salvaguardare, far permanere nello stato in cui si trova), o a “restaurare” (cioè a ri-mettere in piena efficienza, ripristinare, farlo tornare indietro) (v. M. Dezzi Bardeschi, Conservare o restaurare, in L’architettura n. 580, febbraio 2004, pp. 114-116). La conservazione ha senso, dunque, quando si tratta di conservare la materia del monumento o il suo significato (v. P.Marconi, Materia e significato, Laterza, Bari 1999, pg 4). Così come il restauro ha senso se segue i resti che ancora sussistono. Le tendenze metodologiche a tal proposito sono varie e vanno da quella che mira alla conservazione assoluta dell'edificio a quella che legittima ricostruzioni anche consistenti dell'opera com'era. Ora, alla luce di questi principi, le “toppe” in questione tendono a “conservare” o a “restaurare” una materia esistente o già esistita? O non sono invece arbitrarie aggiunte e innovazioni prive di un qualsiasi nesso storico o filologico? Camillo Boito, vissuto a cavallo tra l’800 ed il ‘900, a proposito degli interventi sui monumenti architettonici, non si stancava di raccomandare di “evitare in essi con ogni studio le aggiunte e le innovazioni”. Ma tant’è! Il tempo dei “grandi” è tramontato!

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NOVEAPRILE2016

Partanna

Costituzione del gruppo consiliare DEMOCRATICI PER PARTANNA

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asce ufficialmente il 6 aprile il nuovo gruppo consiliare "Democratici per Partanna" che comprende ben quattro consiglieri: - Santo Corrente Giannetto - Capogruppo; Marianna Campisi - Capogruppo Supplente; Benedetta Cammarata - Componente; Raffaele Beninati – Componente. Il nuovo gruppo, che è di maggioranza e sosterrà quindi il sindaco Nicolò Catania, fa esplicitamente riferimento al deputato regionale Paolo Ruggirello (che, come si sa, è iscritto alla Regione al gruppo del Partito Democratico). "Il nuovo gruppo consiliare, anche se proveniente da una esperienza amministrativa, con componenti collocati in posizioni diverse, - si legge nel comunicato di costituzione - ha deciso di unire le proprie forze, per trovare sinergie nuove e dare una spinta all’attuale amministrazione, la quale sotto l’impulso di persone responsabili e attraverso il contributo di nuove idee, potrà intraprendere iniziative forti al fine di completare i progetti partoriti recentemente". Altresì nella seduta di Consiglio del 6 aprile la consigliera Giovanna Genco ha dichiarato di essere stata contattata e di stare valutando la possibilità di aderire al nuovo gruppo. La costituzione del gruppo consiliare Democratici per Partanna è

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stata positivamente salutata dagli altri consiglieri e dal sindaco. L'unico che ha avuto qualcosa da ironicamente ridire è stato Salvatore Bevinetto: "Constato che ci sono in consiglio due gruppi del Partito Democratico, uno di lotta e uno di governo", con riferimento all'esistenza in consiglio anche del gruppo del Pd che attualmente è all'opposizione della giunta Catania.

All'incrocio per Partanna la luce non c'è

opo l'uscita di Santa Ninfa dall'autostrada, l'ingresso della strada più breve che porta a Partanna è completamente al buio e l'indicazione stradale pertanto rischia di non essere vista a causa della mancanza di illuminazione: le batterie del fotovoltaico che dovrebbero alimentare le lampade del palo dell'illuminazione pubblica non funzionano ormai da tanti anni. I cittadini si chiedono quando qualcuno, deputato a farlo, deciderà di intervenire.

Ottima prova per Giuseppe Guarino

PARTANNA - Ottima prova per Giuseppe Guarino al Campionato Italiano a squadre di scacchi svolto presso l’Hotel Villa Giatra a Cammarata (AG). Guarino, infatti, vince 5 partite su 5 in seconda scacchiera e conquista il punteggio pieno, trascinando la squadra Arcadia Partanna nella competizione. Ormai più che una promessa per

l’Ass. Arcadia , e dopo aver raggiunto l’Elo– Fide Internazionale, Guarino si avvicina verso la categoria 1° Nazionale.

Al via la stagione agonistica del "Mago"

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arte la stagione agonistica del portacolori della scuderia Asd Team del Mago con Nastasi-Cangemi. L'equipaggio in vista dell'impegno nel campionato italiano Wrc che inizia il prossimo 22 e 23 aprile con il Rally Isola d'Elba effettuerà questo fine settimana una gara test con una Peugeot 106 partecipando al Rally Day Torre Saraceni in provincia di Messina.

La scuderia sarà presente con altri due equipaggi che difenderanno i colori e parteciperanno al Campionato siciliano rally: l'equipaggio AnconaMontalbano e Arasi-Pizzo; il primo a bordo di una Clio rs il secondo a bordo di una Citroen C2.

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Partanna

NOVEAPRILE2016

A Partanna la luce elettrica compie 90 anni se del corso con le strade parallele (con 18 fanali) e al Palazzo Municipale. I lavori, per Anniversario un importo di £ 2.650, vengono eseguiti Ricorre in questi giorni l’anniversario dalla ditta Gambardella di Palermo nel dell’inaugurazione a Partanna dell’imvolgere di pochi mesi e l’opera viene acpianto di energia elettrica per uso privato quisita addirittura “con riserva di collaudo”, e pubblico. Era l’aprile del 1926 quando tanto era il desiderio di veder realizzata la finalmente i partannesi poterono disfarsi nuova illuminazione. Nel 1907, infine, si dei tradizionali “strumenti” che per secoli provvede, su progetto dell’ing. Nicolò Cuavevano reso possibile solo un qualche sumano, ad estendere tale illuminazione chiarore notturno, certamente inadeguaa tutto il paese. Il progetto prevede la coto e precario. struzione di altri due gasometri, uno “addossato al muraglione di S. Rocco”, al serviLucerne e candele zio delle vie poste a sud-est della città, e Della natura di tali “strumenti” adottati un altro “addossato alla chiesa del Purgatoa Partanna per uso privato non si ha norio” per le vie poste a sud-ovest. La spesa tizia documentale se non a partire dal complessiva ammonta a £ 9.500, finanziasecolo XVII, grazie all’archivio dei Grifeo. ta con un mutuo della Cassa di Soccorso Da quelle carte si rilevano, infatti, acquiper le Opere Pubbliche di Sicilia, erogato sti di “steariche” e “cera” in occasione della a condizione “che le opere relative vengano venuta dei Principi a Partanna: e così, nel iniziate entro il mese di Marzo 1909 e che il 1647 si provvede ad “apprestar steariche” e prestito venga estinto in anni 30 dal 1909 al nel 1648 vengono “comprati a Palermo per 1939 con l’interesse a scalare del 3% netto”. la luce 26 rotoli di cera”. Per i secoli preceI lavori, affidati alla ditta Gambardella di denti si può ragionevolmente fare rifePalermo, vengono complerimento alle tradizionali lucerne ad olio, tati nell’arco di pochi mesi e abitualmente in argilla e in fogge diverimpiantano “70 fanali pubblici se, alle steariche e alle candele di cera. distribuiti per un percorso di Quanto all’esistenza dell’illuminazione tubazione di m 5.500”. La situapubblica, invece, si deve attendere il zione, però, non è proprio ide1795 per avere notizie di non meglio ale. I 139 fanali restano accesi specificate luminarie notturne. La notiper circa 3 ore a sera e per 15 zia è dovuta al sac. Giuseppe Mendolia sere al mese “facendosene a che, nella sua “Relazione”, riferendo sulle meno per il periodo lunare”: in principali feste religiose, ci informa che inverno, però, “pur segnando “quella del Corpus Christi si celebra con le il calendario la presenza della illuminazioni della Strada Mastra”. Una luna”, la città piomba nelle tenotizia chiara e certa si ritrova nel Renebre quando il satellite viene golamento di Polizia Urbana, adottato coperto dalle nuvole. E questo dal Decurionato [Consiglio Comunale] il vale per le prime ore della sera; 5/2/1860, in cui viene sancito il divieto il resto della notte, “ci sia o non di “smorzare o guastare i fanali d’illumici sia la luna, si passa sempre nazione pubblica” e, al fine di potenziarePARTANNA - Una lampada e dei tralicci del primo impianto di luce nell’oscurità”. E tutto questo coil sistema, viene imposto ad “ogni vensta al Comune oltre 40.000 lire ditore pubblico, come anche trattori e cafacquista uno in bronzo, da richiedere alla all’anno. fettieri, mercieri e abbigliaderi” di tenere la fonderia Panzeri di Palermo, “perché deve sera acceso un fanale davanti alla porta essere impiantato nella Piazza del Mercato”. Luce elettrica d’ingresso della propria bottega “dalle ore Ed è sempre per rispetto del decoro che Il sogno dei più illuminati amministra24 [tramonto] alle ore 2 e la mattina sino al nel 1905 si provvede a fornire ai tre “fanatori comunali è, quindi, quello di dotare far del giorno”. lari” [lampionai], retribuiti con £1 al giorno, la città di una pubblica illuminazione a le uniformi, giacché “è indecoroso che detcorrente elettrica. Già nel 1902, in sede di Lumi e fanali a petrolio to personale attenda a tale servizio con abiti discussione del Bilancio di previsione per Nella seconda metà del sec. XIX, con laceri, di ogni foggia di colore”. L’accensione l’anno 1903, il cons. Caronna, su input di l’introduzione del petrolio, l’illuminazione viene regolata secondo un piano differenun ingegnere elettrotecnico facente parprivata si arricchisce di nuovi e più sofistiziato: “a luna scoperta” i fanali vengono te della squadra di tecnici presenti a Parcati “strumenti”, i lumi a petrolio, che ren“accesi alle ore 24 sino al giorno”; mentre tanna per la progettazione della ferrovia, dono più intensa la luce e meno sgrade“a luna coperta” l’accensione va “da un’ora propone uno stanziamento di £ 800 “per voli le esalazioni. Il combustibile utilizzato prima del tramonto sino ad un’ora dopo che studi e progetti per l’illuminazione elettrica è il “gaz olio americano” [petrolio raffinato] sia sorta la luna all’orizzonte”. e l’approvvigionamento di acqua potabile”. contenuto all’interno di un recipiente (in A seguito di tale stanziamento, la Giunfogge e materiali diversi, dal metallo alla Acetilene ta Patera Emanuele affida l’incarico della ceramica, al vetro, quasi sempre ingentiliti Nel 1901 l’illuminazione pubblica fa un “compilazione di progetti particolareggiati” da decorazioni a sbalzo o a pittura), entro salto di qualità con l’acetilene, un gas sviall’ing. F.sco Savagnone Leone col comcui viene immerso un “lucignolo” [stoppiluppato dalla reazione del carburo di calpenso delle sole spese vive fissato in £ no] regolato da un “congegno” con rotelcio con l’acqua, che produce una fiamma 465 e con la promessa di affidargli, a prolina girevole. Il nuovo sistema rende posbianca brillante. Viene approntato un gasgetto approvato, “la direzione dei lavori o sibile il miglioramento dell’illuminazione sometro addossato alla Porta S. Nicolò da la rappresentanza del Comune a seconda pubblica, con l’introduzione dei fanali a cui, mediante una rete di tubi in piombo, che venissero municipalizzati i servizi o che petrolio. Essi sono differenziati in ”fanali il combustibile arriva ai candelabri della ne fosse concesso l’esercizio ad una società di 1^ forza” per il centro e di “2^ forza” per “Passeggiata fuori Porta” [Villa comunale]. assuntrice”. Per oltre dieci anni, però, non strade periferiche, vicoli e cortili. La prima Nel 1905, poi, il sistema viene esteso, oltre se ne fa niente. Il discorso torna “all’ordine notizia documentale sull’esistenza dei fache al quartiere delle Grazie, a tutto il cordel giorno” nel Marzo del 1913, quando la nali a petrolio a Partanna si può rintracciaso (con 22 fanali), agli incroci delle traverSocietà Elettronica Palermitana propone

di Nino Passalacqua

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re nel verbale del Consiglio Comunale del 1873 riguardante il Bilancio per il 1874, là dove viene prevista la somma di “£ 8.000 con l’oggetto di accrescere di altri 5 fanali l’illuminazione notturna; la Commissione li crede insufficienti e li propose per 10”, raggiungendo così il numero di 66. Come è facile notare, il parco-fanali è già in atto, anche se non abbastanza folto; tant’è che nel 1876 si sente il bisogno di regolamentarlo con ben 24 articoli e dieci anni dopo di darne in appalto la gestione, mentre si provvede faticosamente ad incrementarlo: alla fine del 1883 se ne registrano 70 e 82 alla fine del 1884. Le esigenze sono sempre più impellenti anche per il continuo estendersi dell’abitato, ma le finanze del Comune sono sempre critiche. Lo dimostra un provvedimento del 1904 con cui, “dovendo limitare la spesa in proporzione delle risorse del Bilancio”, si procede all’acquisto di soli “6 nuovi fanali”. E tuttavia non si rinunzia alla salvaguardia del decoro per cui, oltre ai “5 in ferro” se ne


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Partanna

A Partanna la luce elettrica compie 90 anni al sindaco, avv. Pietro Molinari, di “eseguire nel comune di Partanna l’impianto per la fornitura di energia elettrica”. C’è la consapevolezza che “l’illuminazione ad acetilene sia ormai sorpassata” e che i costi per la gestione del sistema elettrico non siano proibitivi considerato che “l’attuale sistema di illuminazione ha un costo di circa £ 8.000 annue fra carburo, utensili e personale”. Ancora una volta, però, tutto resta a livello di buone intenzioni. Finalmente la luce Trascorrono, infatti, circa otto anni prima che si passi alla fase operativa. E’ il sindaco dr. Giuseppe Cuttone ad intraprendere nel 1922 contatti con alcune ditte italiane sollecitandole a fare proposte per l’impianto di illuminazione elettrica pubblica e privata. L’unica a dichiararsi disposta a gestire direttamente gli impianti, oltre che ad effettuarli, è l’impresa Alborà Eteocle, con cui, nell’Aprile del 1923 viene stipulato un compromesso che impegna la stessa a fornire l’energia elettrica ai privati al prezzo medio di quello praticato negli altri co-

muni della provincia e a gestire l’impianto di pubblica illuminazione al prezzo di £ 70.000 annue. Dopo una serie di “rimbalzi” tra il Consiglio Comunale e la Prefettura relativi alla stesura del capitolato d’oneri, finalmente il 18/6/1924 tra il Comune, nella persona del Sindaco dr. Giuseppe Cuttone, e l’Impresa Elettrica Partannese, nella persona del sig. Etiocle Albora, si stipula il sospirato contratto, cui segue il Regolamento per la gestione della rete privata e della rete pubblica. Riguardo alla prima, viene fissato il costo dell’energia in £ 3 a Kw ore, viene previsto anche un contratto a forfait per una sola lampada e viene stabilito il periodo dell’erogazione, “da 40 minuti prima dell’accensione della pubblica illuminazione sino a 40 minuti dopo lo spegnimento”, tenuto conto che l’elettricità viene utilizzata solo per l’illuminazione. Per la rete pubblica vengono fissati il numero delle lampade (80 per il centro storico e 100 per la periferia); la durata dell’accensione (“dall’Ave Maria all’alba chiara”) e la consegna dell’opera, fissata al 30/10/1925. I lavori, però, per motivi

tecnici si protraggono oltre la data prevista. Ed è solo nell’Aprile del 1926 che si può procedere finalmente all’inaugurazione. Negli anni ’60, l’ENEL subentra all’Impresa Elettrica Partannese, passata intanto sotto la proprietà della famiglia Patera. La rete viene ammodernata e le lampade ad incandescenza vengono sostituite dalle lampade a mercurio. Un aneddoto All’installazione della luce elettrica nel Palazzo Municipale è legato un fenomeno curioso: l’aumento dei matrimoni serali. [Prima del Concordato il matrimonio prevedeva anche il rito civile]. Questi, a detta del sindaco, “sia per la svalutazione della moneta, sia per quel senso di lusso smodato che ha pervaso le classi medie, quella borgenzatica in ispecie, sono divenuti la norma comune”. Pertanto, cogliendo l’occasione per incrementare le entrate, il Sindaco propone un aumento della tassa e, trattandosi di una tassa voluttuaria, “invita il Consiglio a largheggiare”. E il Consiglio porta la tassa da £ 100 a £ 150.

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upim

Via Nicolò Tortorici - PARTANNA (TP) Reparti: Uomo, Donna, Accessori, Bambino, Casa, Intimo Donna Orari: lun-sab 8:00 - 20:30; domenica 9:00 - 13:00; 16,30 - 20:00 L'upim si trova all'interno del 9


Agrigento

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Clarissa Marchese, Testimonial contro la violenza sulle donne

testimonial della campagna dell’associazione italiaRIBERA - Non poteva na onlus “We World” contro mancare all’appuntamento la violenza sulle donne. Lo nazionale contro la violen- spot che Clarissa, assieme za sulle donne. Lei che per a tante donne del cinema, un anno intero, sino allo dello spettacolo e dello scorso settembre, è stata la sport, mostra in televisioprima donna, la più bella ne, sui giornali, su youtube e sui mass media in genere, la vede in un primo piano, nella foto scattata da Fabio Lovino qualche giorno fa, con il significativo cartello che recita “#potreiessereio”, in occasione della giornata della donna, iniziata ieri e in conclusione domenica prossima. Con Clarissa hanno partecipato al progetto, firmato dal fotografo di fama internazioRibera - Marchese Clarissa. nale Fabio Lovino, Euridice Axen, Rosd’Italia. Clarissa Marchese, sella Brescia, Regina Baresi, già Miss Italia, è diventata Giulia Bevilacqua, Carolina di Enzo Minio

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Crescentini,Elisa di Francisca, Tosca D’Aquino, Christiane Filangieri, Chiara Francini, Caterina Guzzanti, Lucrezia Lante della Rovere, Giulia Elettra Gorietti, Veronica Maya e Francesca Senette. A “metterci la faccia” anche tanRibera - Marchese Clarissa con Fabio Lovino. ti uomini: Marco mo aderito all’invito di “We Maccarini, Antonio Cabrini e i calciatori che World” per questa campadomenica 13 marzo scen- gna di sensibilizzazione deranno in campo per dire perché tutte possiamo esbasta alla violenza contro le sere vittime della violenza, donne, grazie al sostegno perfino i bambini. Si può esche la Lega Serie A ha dato sere protagonisti della camalla campagna, ormai per il pagna contro la violenza di “WeWorldOnlus” scattando terzo anno consecutivo. "Una donna su tre è vitti- una foto con il cartello “#poma di violenza e molte non treiessereio” e pubblicandotrovano il coraggio di de- la in questi giorni sui profili nunciare le aggressioni su- social. A sostegno si può bite. Ognuna di loro potrei inviare anche un modestisessere io" – così ci dice al simo contributo al numero telefono Clarissa Marchese solidale 45594” . – io e le altre donne abbia-



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Musica

Le 10 canzoni più programmate dal 17 marzo al 6 aprile 2016

Discovery Parade a cura di Salvo Li Vigni e Pinob Soluzione del cruciverba di p. 13 del n. 3 (marzo 2016) di Kleos

1. COLDPLAY – Hymm for the weekend 2. J BALVIN – Ginza 3. DJ KATCH – The horns 4. DUA LIPA – Bee the one 5. THE KOLORS – Me minus you 6. SAM HUNT – Take your time 7. JAIN – Come

Film - Le nostre recensioni

8. DUA LIPA – Be the one

Kung Fu Panda 3

9. LUKAS GRAHAM – Years

Kung Fu Panda 3 di Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni, con le voci di Fabio Volo e Pino Insegno; Usa 2016; colore, durata 95’. Animazione.

I

l 17 marzo torna al cinema il buffo panda nonché guerriero dragone Po (Fabio Volo), diretto questa volta dall’italiano Alessandro Carloni. Il nuovo nemico Kai, proveniente dal Regno degli Spiriti e bramoso del potere del “chi” (ovvero l’energia interna del corpo), giunge nella Valle della Pace protetta da Po e dai suoi amici, i cinque Cicloni (Tigre, Gru, Mantide, Scimmia e Vipera), con lo scopo di distruggere le opere realizzate dal maestro Oogway e cancellarne il ricordo. Accecato dall’idea di accrescere la propria forza assimilando il “chi” altrui, Kai lo sottrae a tutti i maestri del kung fu tramutandoli in piccoli amuleti di giada al suo servizio. Come prevede Oogway, solo il Gran Maestro del “chi” può sconfiggere il malvagio Kai, secondo una pratica molto diffusa nell’antichità fra i panda. Po, infatti, grazie all’incontro con il padre biologico Li Shan (Pino Insegno), scopre di non essere l’unico panda esistente e si reca presso il loro villaggio per conoscere le abitudini dei suoi simili, ma soprattutto per apprendere l’arte del “chi” necessaria a fermare Kai. Il film continua ad inneggiare al lavoro interiore e introspettivo, per il quale Po adesso deve imparare ad essere il vero Po, capire cosa fa di lui il guerriero dragone, acquisire una consapevolezza così alta delle proprie abilità tanto da riuscire anche ad insegnarle. Questo terzo capitolo della saga vede l’italiano Alessandro Carloni affiancare Jennifer Yuh Nelson alla regia, dopo aver curato la sceneggiatura sia di Kung Fu Panda sia di Kung La locandina del film Fu Panda 2. Carloni, classe 1978, è il primo italiano a dirigere un film animato della Dreamworks e con un budget di 145 milioni di dollari.

Elenia Teri

Antichi Proverbi belicini

a cura del dr. Francesco La Rocca

Pi fari un babbu partannisi ci vonnu du sperti di natru paisi Per fare un "babbu partannisi" ci vogliono due furbi di un altro paese. No comment.

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10 ELISA – No hero

Italia Chart a cura della redazione di RCV Radio Network

1. STADIO – Un giorno mi dirai 2. LORENZO FRAGOLA – Infinite volte 3. ALESSANDRA AMOROSO – Comun que andare 4. MARCO MENGONI – Parole in circolo 5. ALESSIO BERNABEI – Noi siamo infinito 6. FRANCESCO RENGA – Guardami amore 7. VASCO ROSSI – Il blues della chitarra sola 8. FRANCESCA MICHIELIN – Nessun gra do di separazione 9. RENATO ZERO - Chiedi 10. FRANCESCO GABBIANI - Amen


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Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Comune delle Marche sede di una Università - 8. Grandiose, degne di memoria - 13. Carta d’Identità - 15. Guasto meccanico - 16. Elemento decorativo a forma di finestrone circolare applicato alle facciate delle chiese romaniche e gotiche - 18. Antico e popolare sport di squadra valdostano - 20. Uno dei sette colli su cui venne fondata Roma - 21. Quello d’oro è un’onorificenza satirica della trasmissione “Striscia la notizia” - 22. Comune piemontese sulle sponde del lago Maggiore - 23. Ispide, pungenti - 24. Regione italiana - 25. Acutezza d’ingegno - 26. La Yoko moglie di John Lennon - 27. Coraggioso, eroico - 29. Nella mitologia greca è il messaggero degli dei - 31. Taranto - 32. Stile di nuoto - 33. Mammifero simile alla foca - 35. Grosse forbici - 38. Vegetale con fusto non legnoso - 39. Simbolo chimico del plutonio - 40. Nome d’arte di Rosalba Pippa - 42. Grandissima stima di sé e dei propri meriti - 45. Motivo decorativo ottagonale a forma di fiore stilizzato tipico dei tappeti dell’area turcomanna - 46. Cavità della roccia - 47. Basilare, fondamentale - 48. Trattato tra USA e URSS per la limitazione degli armamenti strategici 49. Liberi professionisti che svolgono funzioni di pubblico ufficiale - 50. Medico del secondo secolo i cui punti di vista hanno dominato la medicina occidentale fino al Rinascimento - 51. Adagiato, coricato - 52. Bambino nell’antica Roma - 53. Ciascuna delle nove riprese in cui si divide una partita di baseball - 54. Immagine scelta per rappresentare la propria utenza in comunità virtuali - 55. Simbolo chimico del tallio - 56. Componimento lirico di tono malinconico - 57. Non conoscere. VERTICALI: 1. Formaggio tenero - 2. Liquore amaro prodotto a Caltanissetta - 3. Prodotto derivato dalla germinazione dei cereali - 4. Uno dei Grandi Laghi tra Stati Uniti e Canada - 5. Ruscello - 6. Internet Archive - 7. Una delle maggiori città dell’Algeria - 8. Risultato, conclusione - 9. Spugnoso - 10. Nella mitologia greca fu la seconda moglie di Atamante - 11. Marchio di conformità alle norme dell’Unione Europea - 12. Antica regione dell’Italia centrale - 13. Mute di cani che inseguono la selvaggina - 14. Istituto Nazionale delle Assicurazioni - 17. Rappresentazione teatrale di un testo cantato e accompagnato dalla musica - 19. Il risultato dell’addizione - 21. Macchina per tessere - 22. Non maturo - 24. Privo di efficacia, senza effetto - 27. Pittore e architetto toscano del sedicesimo secolo 28. Tragedia di Shakespeare - 30. Artista che scolpisce - 32. Trattenersi in un luogo, rimanere - 34. Brani strofici di tipo melodico - 35. Hanno funzioni di supporto per capi di abbigliamento come pantaloni e gonne - 36. Opera di Giuseppe Verdi - 37. Tessuto di lana tipico dei costumi tradizionali tirolesi - 39. Stella in grado di emettere radioonde sotto forma di impulsi brevi e regolari - 41. Il nome dell’attore Bova - 43. È famoso per la sua battaglia con Davide - 44. Comune in provincia di Palermo - 45. Comune in provincia di Latina - 48. Piccola barca a vela da regata - 49. Nipoti senza pari - 50. Acronimo di gluconeogenesi - 51. Sportello Virtuale Orientamento - 53. Internet Explorer - 54. Ancona.

L'artista del mese

ALVARO SOLER - Sofia

di Salvo Li Vigni

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ari lettori Kleossiani, questo mese vi voglio parlare di Alvaro Soler, il venticinquenne cantante spagnolo, autore di “El mismo sol”, brano che vi ha fatto cantare e ballare la scorsa estate e che ha dominato le classifiche di vendita e di airplay radiofonico, ottenendo in pochi mesi il “Quarto Disco di Platino”, totalizzando con il video oltre 73 milioni di visualizzazioni. Il nuovo pezzo, intitolato “Sofia”, nonostante enunci l’amore perduto, ha un ritmo coinvolgente, sprigiona tanta voglia di vivere e racconta di come tale evento, talvolta anche drammatico, possa trasformarsi in energia positiva. Sofia è stata scritta e prodotta a Los Angeles in collaborazione con il grande RedOne, il quale ha collaborato con artisti del calibro di Lady Gaga, Nicole Scherzinger, Jason Derulo, Jennifer Lopez e tanti altri. Ginza di J. Balvin è ancora alta nelle classifiche, ma attenzione a Sofia, che potrebbe seriamente scalzare dal trono il cantate colombiano.

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Economia

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I giudici bocciano gli studi di settore

I

giudici tributari bocciano gli accertamenti da studi di settore. Lo strumento induttivo non passa più l’esame dei giudici. Applicando i principi consolidati della Cassazione, la Commissione tributaria provinciale di Messina ha accolto il ricorso di un contribuente al quale l’agenzia delle Entrate, direzione provinciale di Messina, aveva notificato un accertamento da studi di settore, con richieste per imposte, sanzioni e contributi Inps per 55.275,00 euro, cioè oltre 100milioni delle vecchie lire. I giudici di Messina, con sentenza 8949/5/15, pronunciata il 10 novembre 2015 e depositata il 17 dicembre 2015, oltre ad accogliere il ricorso del contribuente, hanno anche condannato l’ufficio al pagamento delle spese processuali, in favore del contribuente, liquidate in 700 euro, oltre accessori. Per alcuni uffici gli studi sono ancora infallibili Nel caso in esame, l’ufficio, in luogo di porre in essere un giusto contraddittorio, ha simulato un finto contraddittorio, per la ragione che non ha considerato in alcun modo le osservazioni e la documentazione esibita dal contribuente, a seguito di invito al contraddittorio. L’ufficio, emettendo l’accertamento, ha confermato integralmente i risultati dello studio di settore, perché, evidentemente, considera lo studio uno strumento infallibile. Peraltro, anche dopo il finto contraddittorio, alla richiesta di archiviazione fatta dal contribuente, ha fatto seguito l’accertamento con gli importi dei ricavi presunti e del reddito presunto perfettamente uguali a quelli indicati dallo studio prima dell’invito al contraddittorio; insomma, la fase del contraddittorio si è rivelata solo una perdita di tempo, oltre che una presa in giro. La verità è che alcuni uffici fanno il contraddittorio perché imposto dalla legge e dalle sentenze della Cassazione, ma alla fine “copiano” integralmente i risultati dello studio di settore. Gli studi di settore, nati nel 1998, sono stati per quasi 18 anni un tormento per circa 5milioni di contribuenti esercenti impresa arti o professioni, con gli uffici che li hanno ap-

plicati come se avessero la miracolosa certezza di individuare al centesimo di euro gli incassi dell’imprenditore o del professionista. Se lo studio indicava che i ricavi o compensi dovevano essere di 345.678 euro, nonostante i vari confronti con il contribuente, l’ufficio emetteva l’accertamento basato sull’importo presunto dallo studio, cioè 345.678 euro. Come indicato dal direttore dell’agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, gli studi dovranno rappresentare uno strumento di selezione e non di accertamento. Purtroppo, ancora oggi alcuni uffici, come nel caso in esame, emettono l’accertamento basato esclusivamente sullo studio automatizzato, magari tentando di “arricchire” i risultati, con riferimento ad alcuni beni posseduti dal contribuente, nonché a certe spese sostenute, ma alla fine confermano fedelmente, al centesimo di euro, i risultati dello stesso studio. Studi di settore strumento di selezione e non di accertamento Il direttore Rossella Orlandi, in occasione di un seminario sulla lotta all’evasione, che si è svolto il 6 novembre 2014 in commissione Finanze alla Camera, avverte che gli studi di settore dovranno essere usati per “accompagnare” i contribuenti alla cosiddetta compliance, cioè all’adesione spontanea. Per Rossella Orlandi <<Studi di settore profondamente rinnovati possono rappresentare un efficace strumento per indicare preventivamente il potenziale risultato, anche fiscale, che deriva dall’impiego dei fattori della produzione>>; inoltre, <<gli studi rivisitati possono costituire un valido ausilio alle imprese per la propria crescita e la corretta gestione>>. Così, <<si esalta la capacità di utilizzo dello strumento quale ausilio alla selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo>>. Insomma, è finita l’applicazione automatizzata dello studio di settore per l’accertamento; i risultati dello studio, perfezionato e migliorato, dovranno servire solo per la selezione dei contribuenti da controllare. La verità è che, in alcuni casi, gli uffici, magari perché alle prese con gli obiettivi di fine anno, tra accertamen-

ti, controlli, verifiche, statistiche ed altro, non hanno il tempo di ascoltare il cittadino. E’ comunque inaccettabile che i contribuenti siano costretti ad un contenzioso costoso e defatigante per colpa di alcuni uffici a caccia di evasioni inesistenti, magari per raggiungere i famosi obiettivi di fine anno, a cominciare dalla cosiddetta M. I. A., maggiore imposta accertata. Gli uffici, però, non si devono dimenticare che tra gli obiettivi non c’è quello di fare fallire i contribuenti o fare soffrire ingiustamente le persone per bene. La “storia” del soldato giapponese che proseguì la guerra per 30 anni Purtroppo, come dimostra la vicenda del contribuente di Messina, alcuni uffici continuano ad usare lo studio di settore come strumento di accertamento, come se nulla fosse cambiato, quasi “ripetendo”, in campo fiscale, la storia del soldato giapponese Onoda Hiroo deceduto nel mese di gennaio 2014, all’età di 91 anni, che non sapeva che la seconda guerra mondiale fosse finita da oltre 30 anni. Infatti, per tutti questi anni aveva continuato la sua guerra, fino a quando non ricevette l’ordine del suo comandante, Yoshimi Taniguchi, per fortuna ancora vivo, che gli ordinò di deporre le armi. Morale della favola: per non ripetere la storia del soldato giapponese, è opportuno che qualcuno avvisi gli uffici che gli studi di settore non dovranno essere più usati come strumento di accertamento, come 18 anni fa. Se gli uffici proseguono le liti generate dagli accertamenti basati sugli studi, rischiano di non incassare nulla, con l’ulteriore danno di subire la condanna alle spese di giudizio. E’ quello che hanno stabilito i giudici di Messina, con la predetta sentenza 8949/5/15, depositata il 17 dicembre 2015, che, oltre ad accogliere il ricorso, hanno anche condannato l’ufficio a pagare le spese processuali, in favore del contribuente, liquidate in 700 euro, oltre accessori. Salvina Morina Tonino Morina (Sole 24Ore)

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Tradizioni

La leggenda di Satalivigni, bandito mazarese

C

hi comanda, spesso perché abusa della sua autorità o perché manda la democrazia in un altro paese, non è stato mai visto di buon occhio dalla popolazione. Di contro, la popolazione non ha mai mancato di ammirare ed aiutare chi, con molto coraggio si schiera contro le autorità costituite. La storia ci insegna che dopo l’unità d’Italia i Savoia governarono in maniera impopolare nei riguardi di un meridione già affamato, facendo sorgere il brigantaggio. Ebbene, tutta la popolazione ha difeso questi briganti. Anche nei riguardi del bandito Giuliano e dello stesso Matteo Messina Denaro, ancora latitante, ci sono stati degli ammiratori. Generalmente questi briganti o banditi o mafiosi che siano passa-

no nella leggenda popolare, perché hanno avuto il coraggio di opporsi ai governanti e agli sbirri quasi sempre corrotti e antipopolari. Sta proprio nel carattere del popolo lasciarsi facilmente entusiasmare dai fatti di cronaca, sui quali poi fantastica, fino a creare personaggi da leggenda. A Mazara, ad esempio, esiste un cortile dedicato al Bandito Satalivigni (salta le viti) ex Vicolo Pozzo della Regina, dove una volta esisteva l’ufficio dei vigili urbani. Una leggenda narra le sue gesta e un suo amore verso una monaca del monastero di San Michele, un doppione della Monaca di Monza, del Manzoni. Nel lontano 1600 un certo Vincenzo Catinella, un bandito che agiva

nelle campagne mazaresi fece parlare di sé per le sue gesta audaci ed entrò nella leggenda popolare. Fu chiamato “Satalivigni” (Saltaleviti) per la sua abilità a correre e a saltare i filari di Catarratto e Zibibbo, che c’erano allora, per sfuggire ai gendarmi che lo volevano catturare. Un giorno, ferito dagli sbirri, Vincenzo trovò rifugio presso le monache di San Michele, dove venne curato da una suora. I due s’innamorarono, ma questa fu la fine del bandito, catturato in una delle sue frequenti visite all’amata, fu decapitato sulla piazza principale della città nel 1701. Vito Marino

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