Kleos 18 aprile 2015web

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Partanna...città turistica di Antonino Bencivinni

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artanna per le sue numerose ricchezze potrebbe veramente essere una città turistica. Considerando il Castello Medioevale con i musei che ospita, la vicina Chiesa Madre (con i numerosi tesori di notevole importanza culturale al suo interno), l'area archeologica di Contrada Stretto situata a qualche chilometro di distanza e tenendo presenti le eccellenze agroalimentari che nel territorio non mancano, dicevamo, Partanna potrebbe costituire, senza tema di retorica, veramente un centro di attrazione turistica. Purtroppo però non è così per tantissimi motivi di cui uno, certamente non di poco conto, è l'incuria con cui ci si pone di fronte ai tesori culturali posseduti. Un eclatante esempio è la seicentesca Chiesa Madre che ad intervalli ormai frequenti negli anni è stata chiusa al pubblico per "restauri" che durano a loro volta anche anni. L'ultima chiusura definitiva della Chiesa risale a più di un anno fa. Ma il problema del restauro si poneva seriamente già molti anni prima (e non vogliamo richiamare alla memoria quando nel 2006 cadde dal Campanile in mezzo alla centralissima strada adiacente alla Chiesa un masso che per fortuna non colpì né uomini né cose, vedi foto in alto a destra). Nel novembre del 2011 la "fortuna" volle che la Regione Sicilia emanasse un decreto per "lavori di restauro conservativo e riqualificazione della Chiesa Madre" per un importo dei lavori di 694.539 euro. La sorte altresì volle che questi lavori fossero affidati alla impresa aggiudicataria nell'ottobre 2013 e poi definitivamente riassegnati nell'agosto del 2014 con successivo inizio dei lavori. A lavori abbondantemente iniziati però le somme della Regione non furono accreditate neanche entro il dicembre 2014 - spiega il sindaco Nicola Catania - "per difficoltà burocrati-

che interne alla Regione stessa. Le somme comunque non sono state neanche in questi ultimi mesi accreditati per vari motivi, col risultato che l'impresa ha sospeso già da tempo i lavori con la conseguenza che, tra lavori fermi e le devastanti piogge di quest'inverno, i problemi si sono aggravati di molto, come non hanno mancato di sottolineare anche i gruppi facebook locali (che sono, come gruppo di pressione, la novità positiva di questi ultimi anni): “La chiesa - si legge su facebook -, a causa della sospensione dei lavori di ristrutturazione nei mesi invernali, è stata lasciata senza coperture, i ferri sono arruginiti e stanno per saltare gli intonaci, gli stucchi risentono delle infiltrazioni d’acqua, mentre la muffa si trova ovunque; nella sala dell’Immacolata i paramenti sacri, gli archivi ed alcune tele si stanno deteriorando, non possiamo restare indifferenti!”. Il sindaco di Partanna, Nicola Catania, che sottolinea che i fondi sono per il Comune sostanzialmente come una partita di giro, ribadisce dal canto suo che il suo impegno è stato continuo per tamponare i problemi di stabilità della Chiesa Madre. Purtroppo però - continua il sindaco - "nonostante il mio interessamento costante, la somma per interventi sulla Chiesa di circa seicentomila euro doveva essere accreditata entro la fine del 2014, ma l'accredito non c'è stato. Nel 2015 ovviamente per la questione dei dodicesimi non poteva essere accreditata tutta: attraverso una serie di passi si è arrivati alla promessa di accreditare da subito 260 mila euro" (ndr. cosa che però a tutt'oggi non è ancora avvenuta). La ditta

che si è aggiudicata i lavori non ricevendo denaro ovviamente ha bloccato i lavori stessi, di fatto esponendo la Chiesa agli ulteriori danni connessi alla copiosità delle piogge di questo inverno. Ed ecco la situazione odierna: un gioiello architettonico del 1600 transennato e chiuso al pubblico da più di un anno, la chiesa che si va ulteriormente degradando per l'umidità e la pioggia, i tesori in essa contenuti, come il coro ligneo, in preda anche alle termiti; la sospensione dei lavori a causa dei soldi già stanziati ma mai arrivati, ha ulteriormente potenziato la miscela esplosiva. Allargando il discorso non è con questi ritardi e con questo andazzo che si rende Partanna città turistica nonostante i tesori architettonici (e non solo) da essa da sempre posseduti. Nonostante le potenzialità, se non si cambia radicalmente registro, la voce turismo, possibile volano di sviluppo in sinergia con le eccellenze del settore agroalimentare, è destinata a rimanere solo una voce afona come è stata in fondo in fondo da sempre: alla faccia del castello medioevale, del museo della preistoria con il reperto del cranio trapanato, con l'area archeologica dello Stretto e la Chiesa Madre preda della pioggia e dell'umidità.

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Il prossimo numero sarà in edicola il 16 maggio 2015 Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

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Sommario del n. 4 CASTELVETRANO - Indirizzare parte dei flussi turistici dell'Expo nel Belice

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CASTELVETRANO - Torneo della legalità

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PARTANNA - Amianto da dismettere: avviso del sindaco

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PARVA FAVILLA - Unione (o disunione) dei comuni “Valle del Belice”? p.

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LA CRITICA - Valori partannesi

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GIOCHI E PASSATEMPI

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L'ARTISTA DEL MESE - EROS RAMAZZOTTI – Alla fine del mondoe

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ECONOMIA - Tfr in busta paga: arriva il finanziamento……

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SPORT - Asd Città di Partanna affiliata con l'Udinese Calcio

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Castelvetrano Indirizzare parte dei flussi turistici di Expo 2015 anche a Selinunte DICIOTTOAPRILE2015

Il neonato "Comitato Promotore Expo Selinunte e Valle del Belice”, che ha la finalità di promuovere le eccellenze enogastronomiche locali e di indirizzare una parte dei flussi turistici di Expo 2015 da Milano verso il territorio Siciliano ed in particolare verso i Comuni della Valle del Belice, ha previsto la realizzazione di una serie di iniziative all’interno del Parco Archeologico di Selinunte rivolte ai visitatori e turisti, nel periodo dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Il consiglio direttivo del Comitato Promotore Expo Selinunte e Valle del Belice, presieduto dall'assessore Paolo Calcara, è composto oltre che da Calcara, da Nicola Catania, Pietro Luca Pisciotta, Valentina Barbera, Pippo Oddo, Tanino Bonifacio, Giuseppe Lombardino, Girolama Ferrara, Antonino Vella, Michele Saitta e Giovanni Leto Barone in rappresentanza dei territori dei Comuni di Castelvetrano, Menfi, Campobello di Mazara, Partanna, Sam-

buca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Montevago, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa. Il consiglio direttivo ha nominato il comitato tecnico che lo affianca nella selezione delle adesioni al progetto e delle proposte di collaborazione pervenute (60 di numero). I componenti del comitato tecnico sono Giuseppe Bivona della Soat di Castelvetrano, Antonino Cappello della Soat di Gibellina e Nino Sutera della Soat di Menfi, Francesco Messina, dipendente del comune di Campobello di Mazara, Giusy Mazzotta, dipendente del comune di Castelvetrano e Benedetto Romeo docente di scienza degli alimenti, presso l’Istituto Alberghiero Virgilio Titone di Castelvetrano. Martedì 7 aprile si è tenuto un incontro con gli operatori economici del territorio per illustrare le varie iniziative legate al progetto promosso dall'Expo Selinunte.

A scuola a "Pedibus"

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l Sindaco di Castelvetrano Felice Errante ha salutato con soddisfazione il positivo debutto del servizio “Pedibus Castelvetrano a scuola a piedi”, che ha visto il coinvolgimento degli alunni della scuola primaria Giovanni Verga in via Scinà (Istituto Comprensivo Lombardo Radice). Nelle prossime settimane il servizio sarà attivato anche nelle altre scuole elementari che hanno aderito all’iniziativa: “San Giovanni Bosco” di Marinella di Selinunte, “Luigi Capuana”, “Ruggero Settimo” e “Dante Alighieri”. "La sperimentazione - ha evidenziato il sindaco Errante - ha coinvolto il primo gruppo di bambini e di genitori che si sono offerti spontaneamente per guidare il gruppo da e verso la scuola, dimo-

strando la loro sensibilità alla riduzione dell’inquinamento atmosferico ed alla educazione dei piccoli sia a questo pro-

blema sia alla possibilità di mantenersi in buona salute camminando". E' stato opportuno iniziare la sperimentazione in questa fase dell'anno. Ci chiediamo, infatti, se ci sarebbe stato lo stesso entusiasmo se la sperimentazione fosse partita in questo lungo, freddo e piovoso inverno.

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Castelvetrano

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Continua l'opera di "recupero" dei ricordi del preside Antonio Ferri, relativi a momenti particolari della vita di Castelvetrano. Le foto si trovano anche nel sito www.giornalekleos.it .

Importanza dei ricordi Sono convinto che i nostri ricordi belli o brutti, non devono essere cancellati. Questa convinzione sta alla base dell'esigenza di restituire, sopra tutto, agli alunni che hanno frequentato il “G.B.Ferrigno”, anni 92/1993 - 2005/2006, una serie di ricordi fotografici. Le foto mi sono state donate da un carissimo amico scomparso Franco Stella. Chi dovesse riconoscersi dovrà annotare il numero della foto e recarsi al Centro Contabile Calia in via Manzoni,46/48 tl. 092445788 e farne richiesta. Le foto saranno consegnate gratuitamente. In caso di foto di gruppo potrà essere richiesta la stampa formato 10 x 15 al costo di 0,20 cad. (Antonio Ferri)

L'angolo del rimatore

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l 9 ottobre ci ha lasciati a 93 anni per una vita migliore il “grande” prof. Rosario Di Bella, docente apprezzato del Liceo Classico “G. Pantaleo” di Castelvetrano, in pensione da tanti anni, ma sempre attivo e presente negli eventi culturali della Città. Lo vogliamo ricordare come collaboratore del giornale Kleos per il quale curava, "L'angolo del

Rosario Di Bella

continua dal n. tre di marzo 2015

VIII "Già che ci siamo, prima che Alzamendi e Ostolaza ci tolgano il piacere (corna facendo: questi son tremendi!) della vittoria - e del mangiare e bere -, consumiamo il gelato (Ciccio, intendi?... ti siam grati), poi ancora un buon bicchiere". "Sì, whisky! - approva Saro. Amici miei, lo sento, d'ora in poi va tutto okay!". IX Le ventidue. Comincia la ripresa. La squadra azzurra ingrana molto bene: imbattibile appare la difesa, che, perentoria, ogni attacco contiene; il centrocampo - non è una sorpresa si disimpegna come si conviene; le punte fan del loro meglio; ma, passa il tempo e si è sempre in parità.

rimatore", rubrica di sue poesie e traduzioni che firmava con Salario del Brio, nom de plume che si era dato, anagrammando il suo stesso nome e cognome. Nel rispetto della sua volontà, continueremo, come se fosse ancora con noi, a pubblicare nei prossimi numeri di Kleos, gli ultimi suoi scritti che ancora ci rimangono e che lui stesso ci ha amorevolmente consegnato.

X "Il vino, Ninni, va centellinato, tienilo a mente: lo degusti al meglio e non ti va alla testa; tracannato, sa di poco e stordisce" - avverte "il veglio". "Gran novità: Vicini ha ritirato Baggio"."Mi sembra giusto. Bravo Azeglio!". "Sì, Baggino è un talento, ma stasera... ora arrancava, ora proprio non c'era". XI "Chi lo sostituisce?". "Aldo Serena, di cui proprio oggi cade il compleanno. Trenta". "Anzianetto". "Vero, ma se è in vena, gli Uruguagi la cresta abbasseranno. Quello è una grinta!...". Ed Aldo si scatena: vuol festeggiare il natalizio a danno degli avversari: palla al piede, affonda, e a Totò fa da torre e fa da sponda. (continua) Castelvetrano, 25 giugno 1990

Salario del Brio

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Castelvetrano Torneo della legalità

i è svolto l'11aprile presso lo stadio comunale “Paolo Marino” il “Torneo della Legalità”, evento, organizzato per il quinto anno consecutivo dall’associazione sportiva Civitas, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, e che quest'anno è stato dedicato alla memoria di Antonio Zanda, presidente della Civitas, e promotore dell’evento, venuto a mancare qualche mese fa. Al Torneo, nel corso degli anni hanno partecipato anche i magistrati Marcello Viola e Roberto Piscitello ed il funzionario della Polizia di Stato Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso dalla mafia. Alla bella giornata di sport, che è stata

vinta dalla rappresentativa dei magistrati, che ha avuto la meglio sulle squadre del 6° reggimento Bersaglieri di Trapani, e dell’A.S. Civitas Castelvetrano, hanno presenziato anche il Questore di Trapani dr. Maurizio Agricola, il Procuratore aggiunto di Palermo dr.ssa Maria Teresa Principato, ed il Procuratore della Repubblica di Trapani dr. Marcello Viola. Il Sindaco Felice Errante nel suo indirizzo di saluto ha voluto ringraziare i tanti ospiti presenti e gli alunni delle scuole medie Pardo, Medi e Pappalardo, presenti in gran numero: “Oggi diamo un altro bel calcio alla mafia grazie alla presenza di migliaia di giovani che credono forte-

All'Asp Corso di accompagnamento alla nascita

E’ stato inaugurato a Castelvetrano un “Corso di accompagnamento alla nascita” organizzato dell’ASP. L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra il responsabile dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Vittorio Emanuele II, Paolo Russo, e il direttore sanitario del Distretto ASP di Castelvetrano, Andrea Farina. I corsi di accompagnamento alla nascita sono condotti da ostetriche/i e da diversi professionisti e hanno come obiettivo la centralità della donna nel “Percorso nascita”, per sostenere e rafforzare le competenze innate nelle gestanti. “In ogni donna sta infatti il sapere della nascita, – spiega Russo – ma questo oggi spesso non viene riconosciuto. Obiettivo che questo team di professionisti vuole raggiungere è quello di offrire un'informazione globale che valorizzi l’esperienza della nascita e promuova la salute a breve e lungo termine motivando il parto naturale, preparando le gestanti al dolore fisiologico, e alla forza della nascita”. La coordinatrice del corso è l’ostetrica Francesca Napoli, del reparto di Ostetricia del nosocomio castelvetranese.

Errante allo stadio allo stadio con Elena Ferraro e Teresa Principato

mente ai valori della legalità e del rispetto per gli altri e condannano con forza ogni forma di criminalità mafiosa – ha detto il sindaco Felice Errante – un grazie particolare va rivolto agli organizzatori ed ai tanti magistrati intervenuti che, con la loro presenza hanno testimoniato la vicinanza alla nostra comunità”.

Al via il 18 aprile

la Sagra del Carciofo Sabato (18 aprile) e domenica si terrà a Castelvetrano la prima Sagra del Carciofo per la quale è protagonista organizzativa l’associazione CastelvetranoShopping che ha cercato nei mesi scorsi di far rivivere il centro storico. A quanto sembra però non pare che ci sia adeguata solidarietà/partecipazione da parte di tutti i titolari di attività commerciali al punto che un commerciante del centro ha lanciato ai colleghi un appello perché sostengano adeguatamente l'iniziativa.

L’università occasione per proiettarsi nel futuro..

È stata davvero un’ occasione unica per un gruppo di studenti del quarto anno di giurisprudenza della LUMSA di Palermo, che hanno partecipato ad un progetto accademico, dal titolo “Sulla via di Strasburgo”, diretto ed egregiamente organizzato dal Professore Antonino Pulvirenti, titolare della cattedra di diritto processuale penale, e dall’ avvocato Marco Lo Giudice. Il percorso didattico ha avuto inizio con una serie di convegni, tenuti nei locali dell’università, che hanno avuto come oggetto lo studio del Consiglio d’ Europa, che è la principale organizzazione internazionale di difesa dei diritti umani, e soprattutto lo studio della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), redatta in seno al Consiglio d’ Europa nel

1950, focalizzando, in particolar modo, l’attenzione sulla Corte europea dei diritti dell’uomo. Dalla classica teoria si è però passati alla pratica! Il 31 marzo, gli studenti che hanno aderito al progetto si sono recati a Strasburgo per visitare il Consiglio d’ Europa e il giorno seguente hanno avuto la straordinaria possibilità di assistere ad un’udienza della Grande Camera, in lingua inglese, (caso Biao v. Danimarca) ; la giornata alla Corte europea è poi terminata con un incontro - dibattito tenuto da un giovanissimo giurista italiano, che lavora presso la Corte. L’iniziativa è stata certamente di particolare rilevanza, soprattutto perché svolta da studenti di giurisprudenza, ormai prossimi alla laurea, che, indipendentemente da quale percorso lavorativo sceglieranno di intraprendere, non potranno fare a meno di volgere lo sguardo all’ Europa e soprattutto dovranno prendere cognizione del ruolo, sempre più incisivo, che la Corte europea dei diritti dell’uomo svolge nel nostro ordinamento giuridico. La Corte europea è infatti un organo giurisdizionale che non a caso è stato creato al fine di interpretare le disposizioni della Convenzione e sanzionare, talvolta anche pesantemente, la violazione dei diritti umani, protetti dalla CEDU, da parte degli Stati contraenti. Tutto ciò è pragmaticamente confermato dalla recentissima sentenza, emessa dalla Corte europea, che ha condannato l’Italia per il reato di tortura, imponendo al legislatore di intervenire. A ben vedere, si tratta di un sistema, quello creato dalla CEDU, che non solo vincola gli Stati contraenti al rispetto dei diritti umani, ma che si impone tanto al legislatore, quanto a tutti gli uomini di legge, posto che il mancato adattamento al sistema convenzionale renderebbe anacronistico sia il sistema giuridico italiano sia il giurista in quanto tale. Giusy Bivona

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DICIOTTOAPRILE2015 Partanna Amianto da dismettere: avviso del sindaco

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n attuazione del Piano Nazionale Amianto 2013, a firma del sindaco Nicola Catania e del comandante della polizia urbana Salvatore Ficili, è stato pubblicato lunedì 13 aprile l’avviso di censimento di amianto con il quale “è fatto obbligo ai soggetti pubblici e privati” proprietari di siti o manufatti con presenza di amianto “di darne comunicazione all’Arpa territorialmente competente” per il tramite del Comune. A tal fine è stato predisposto un modulo di autonotifica da consegnare al Comune di Partanna. I moduli di autonotifica vanno consegnati debitamente compilati entro il 12 maggio 2015. Sono previste sanzioni salate

per eventuali violazioni degli obblighi di autonotifica (con sanzioni da un minimo di 2582,28 euro ad un massimo di 5164,57). In merito all’avviso di censimento di amianto interviene il sindaco di Partanna Nicola Catania che fa presente ai cittadini che “lo scopo primario dell’avviso è quello di riuscire a conoscere l’entità di presenza nel nostro territorio dell’amianto al solo fine di poter agevolare tutti i cittadini nell’azione di dismissione e smaltimento con un congruo contributo mirato a rendere irrisorio il costo dello smaltimento stesso ed evitare così che continui il persistere di azioni vandaliche di inquinamento ambientale causa-

to dalla non corretta e deleteria azione di dismissione nel territorio ed evitando anche di incorrere in pesanti sanzioni e denunce”. Il sindaco fa presente che già sono state dislocate nel territorio telecamere di sorveglianza in grado di registrare eventuali azioni illecite

Continua a Partanna la tradizione degli Altari di S. Giuseppe

L’associazione artistica “il Sipario” assieme al “Circolo Operai”, per il XVII zione Artistica “il Sipario” anno consecutivo, hanno allestito all’interno dei propri locali, nella cen- – i tanti collaboratori e soci tralissima via Vittorio Emanuele, l’Altare di San Giuseppe visitato nei gior- dell’Associazione ‘Il Sipario’ ni 18 e 19 marzo, e conclusosi con il pranzo di “li virgini” giorno 19. L’altare e del ‘Circolo Operai’, per è rimasto comunque aperto fino a domenica 22. Anche quest’anno, e non l’allestimento e la riuscita solo al Circolo Operai, si è rinnovata, dunque, a Partanna la creazione dei dell’altare. E’ importante tradizionali “artari” dedicati a San Giuseppe che rappresentano un mo- non dimenticare le antiche mento importante per tutta la Comunità. Come ogni anno, molte persone tradizioni popolari, che deoffrono la loro disponibilità nel riunirsi e iniziare a creare li ”panuzzi di San vono essere coltivate e arGiuseppe” tipico pane azzimo lavorato con varie forme e simboli religiosi ricchite nel tempo”. Anche e pagani diversi, da collocare attorno all’altare. La tavola viene imbandita la Pro Loco ha voluto alleL'Altare di San Giuseppe allestito dalla Pro loco con diverse pietanze tradizionali, come la pasta con le sarde e la mollica, i stire, come negli anni scorsi, un altare di San Giuseppe, in onore del Santo ed in ossequio broccoli, i cardi, e altre verdure fritte; non alla tradizione. L’altare è stato allestito nei locali dell’ex Monamancano i dolci di ogni genere, offerti anche dalle pasticcerie, che creano spettastero delle Benedettine sede della Pro Loco. “Dopo un mese colari forme di torte raffiguranti il Santo. di intenso lavoro da parte delle volontarie della Pro Loco di Vi è presente anche la frutta di stagione Partanna – ha evidenziato la presidente Vita Mulè – è stato e altri cibi. Il giorno di San Giuseppe venpossibile realizzare l’altare di San Giuseppe, che sta riscongono invitati “li virgini”, tre bambini che trando grande successo”. L’altare è addobbato con i pani che, rappresentano la Sacra Famiglia, a cui viefatti con l’impasto di pane azzimo, presentano le più svariate ne offerto il pranzo. Vengono inoltre preforme in rispetto di una simbologia di cui si deve tener conparati dei bocconcini di pane benedetto, to: ad esempio, il Sole rappresenta la Luce di DIO, la Luna la offerti a tutte le persone che entreranno MADONNA, i Monaci l’UMILTA’, l’Ostensorio l’EUCARESTIA, il a visitare gli altari. “Desidero ancora una Pavone la BELLEZZA ecc.. Questa iniziativa – ha continuato la volta ringraziare per la partecipazione e prof.ssa Mulè – è nata per una forte devozione verso il Santo lo spirito di abnegazione - ha ribadito il L'Altare di S. Giuseppe allestito dal Sipario e dal Circolo Operai ma anche per mantenere vive le tradizioni e contribuire ad Presidente Giuseppe Tusa dell’Associaincrementare il turismo nel nostro Paese”.

Scambio culturale I.C. “L. Capuana” Partanna – Collège “Guy Flavien”Parigi Per la prima volta l’Istituto Comprensivo “L.Capuana” di Partanna ha realizzato uno scambio culturale con una scuola estera, il Collège “Guy Flavien” di Parigi. Gli alunni partecipanti ci hanno inviato un resoconto dello scambio culturale che qui pubblichiamo. “Martedì 17 marzo, 25 alunni della nostra scuola abbiamo spiccato il volo per la bellissima, magnifica, mitica Parigi. Per la prima volta l’Istituto Comprensivo “L.Capuana” di Partanna realizzava uno scambio culturale con una scuola estera, il Collège “Guy Flavien” , NIENTE POCO DI MENO, di PARIGI. Ciò grazie alla Dirigente Scolastica Vita Biundo, che ha creduto in noi, ragazzi con meno di 14 anni, e alle infaticabili docenti che ci hanno accompagnati, prof.sse Rosanna Guzzo, Marianna Pandolfo ed Enza Giannetto. Emozioni forti si sono susseguite, a partire dal distacco dalle nostre famiglie fino all’arrivo a Parigi, dove ci accoglieva calorosamente “un universo a colori”: famiglie cinesi, indiane, di colore, ebree, musulmane …. Lo avevamo studiato: Parigi è una metropoli multiculturale. Un iniziale e momentaneo imbarazzo … per poi vivere a nostro agio ed immergerci nella quotidianità delle famiglie francesi, lasciando i panni da turisti e indossando quelli di piccoli parigini. E così, abbiamo capito che la Francia e l’Italia, nonostante distino circa due ore e mezzo di volo, hanno usi, abitudini e culture differenti. Ci hanno colpito il silenzio ‘assordante’ dei corridoi della scuola, la puntualità, la severità degli insegnanti, l’assenza di bisbigli durante le ore di lezione, la modalità di fare scuola. Noi ragazzi abbiamo mostrato, sempre, maturità, in ogni situazione, all’interno delle famiglie, nelle escursioni con i corrispondenti e nelle visite di gruppo, tanto da meritarci gli

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elogi da parte della Dirigente e delle insegnanti. I sette giorni sono passati in fretta: è stata un’esperienza davvero importante, un’esperienza coi fiocchi che, ahimè, ha lasciato un fiume di lacrime sui nostri visi. Non un addio, però, ma un arrivederci al 5 maggio prossimo, quando i nostri corrispondenti verranno a Partanna per visitare la nostra meravigliosa Sicilia, soggiornando nelle nostre famiglie. Quante cose abbiamo imparato…: ad essere più autonomi, ad amare di più le lingue straniere, ad essere uguali nella diversità … a crescere". Carlotta Atria Valeria Calamia Rosy Rametta Samuele Giancana Vita Renna Pietro Russo IC “L.Capuana” Partanna


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PARVA FAVILLA

Unione (o disunione) dei comuni “Valle del Belice”?

Nel mondo della natura ogni fenomeno è invariabilmente foriero di un nuovo fenomeno, ha un fine, cioè, fuori di sé. Spunta il sole e, conseguentemente, si ha la luce ed il calore; cade la pioggia e la terra “produce diversi fructi, con coloriti fiori et herba”. Nel mondo della politica, invece, no! In tale curioso mondo la “consequenzialità” è soltanto un optional. Prendiamo, ad esempio, l’Unione dei Comuni “Valle del Belice”, un “fenomeno istituzionale” creato da cinque Comuni belicini: Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta e Santa Ninfa. Forse qualcuno ingenuamente si chiederà: uniti per fare cosa ? Ma che domanda state a fare? L’importante non è il “perchè”, l’importante è “esserci”, essere alla moda, potersi riempire la bocca di fantasticherie. Per i politici “Unione” significa posti di rappresentanza, “Viddichi parati”, luogo di discorsi ufficiali regolarmente verbalizzati e … affidati ai posteri. Per carità, lo Statuto prevede un nutrito elenco di obiettivi, da cui resta esclusa (ma provvisoriamente!) solo “la pace nel mondo”. Alla prova dei fatti, però, tale elenco risulta soltanto uno specchietto per le allodole. In circa dieci anni, infatti, non si è registrato alcun concreto risultato. Delibere su delibere, interpellanze su interpellanze, pagine e pagine di verbali, queste sì; ma nessuna concreta azione che si rifacesse all’idea di “unione”. Anzi, quando si è presentata l’occasione di unire gli sforzi in vista di un qualche obiettivo, i cinque Comuni si sono … disuniti. E’ il caso, ad esempio, della raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani o della Centrale Unica di Committenza per l’affidamento di appalti, servizi e forniture, di fronte ai quali ogni Comune dell’Unione ha proceduto a ruota libera associandosi con Comuni di altre Unioni. E così, per l’R.S.U, Partanna e Santa Ninfa si sono associati con Vita; per la C.U.C., Gibellina con Salemi e Calatafimi). Da qui le “sparate” di tutti contro tutti e, addirittura, la proposta degli amministratori di Gibellina di procedere ad un “recesso dall’Unione”. Di grazia, a quando lo smantellamento di una struttura inutile, tenuta in vita, a spese dei cittadini, solo per far “papariare”(dall’andatura della papera) … quattro politici?

La periferia dimenticata “Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa. Dante

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agando per le nostre contrade non si può prima o poi non approdare verso quel lembo di periferia urbana, delimitata fra la parte terminale del budello di via Normanni e il dedalo di territorio a ridosso dei quartieri San Carlo e San Rocco. Un’area che infonde immediata un fascino lusinghiero al visitatore che si accinge ad inoltrarsi in questa pseudo casbah nostrana, fatta di anfratti e tortili cunicoli, ristrutturazioni di scalinate e fulminee apparizioni di piazzette discoste, fra stilistiche porte di accesso verso percorsi di remoti cortiletti che, né l’usura del tempo o la perpetua opera dell’uomo, ha scalfito. Appare come un continuo gioco di stabili piani rialzati e ridondanti saliscendi, dove l ’a c c o s t a m e n t o di vecchio-nuo-

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vo convive in simbiosi inscindibile, caparbiamente a palesare risvolti di gradevole gusto estetico se non fosse per l’incuria dell’ambiente, che si manifesta in tutta la sua drammaticità: sacchetti ricolmi di nauseabonda spazzatura a stazionare a ogni piè sospinto, cataste di vecchie bottiglie, barattoli accartocciati di tutte le risme ed enorme quantità di plastica disfatta regnano sovrani, oltre alle cicliche pile di pericolosi tozzi di eternit a convivere fra le erbacce lungo tutto il percorso. Sottilissimi ritagli di giardinetti si ravvisano racchiusi fra possenti muri di cemento armato, nobilitati da rivestimenti monocromi di bugne levigate in scarso rilievo, alternandosi a vari camminamenti lungo le lusinghiere scale, seppur monchi per buona parte di copertura delle lunghe lastre marmoree che li adornavano, né la razzia ha risparmiato i preziosi incassi elettrici, interamente divelti per asportarne il materiale interno. Un ameno angolo della città, mutilato orrenda-

mente non solo dagli irrisori controlli sul territorio, quanto soprattutto dalla turpe azione dei soliti ignoti che lo hanno deturpato, incuranti dell’ingente danno arrecato alla collettività. La segnalazione vuole costituire una testimonianza ai giovani di oggi, volta a far apprezzare e valorizzare questi tasselli di micro-storia che formano una potenziale ricchezza di carattere artistico e turistico. Vuole essere, inoltre, un incentivo a far conoscere e tutelare quegli angoli caratteristici che posseggono non solo una ricchezza intrinseca, ma stanno a testimoniare le varie tappe della nostra storia e costituiscono la memoria della civiltà. E’ compito civico di ognuno di noi vigilare attentamente sul patrimonio pubblico, intervenire ove possibile per evitare che l’abbandono, le razzie e l’incuria possano cambiare il volto dei paesi e la loro identità, con profondi e penosi mutamenti irreversibili nell’immediato e in un prossimo futuro. Antonino Pellicane

L’Avis di Partanna premiata all’Assemblea Provinciale

o scorso 22 marzo a Marsala alla 39^ Assemblea Provinciale di Trapani, l’Avis di Partanna aggiunge un altro bellissimo risultato ai suoi recenti traguardi. E viene premiata con il 2° posto assoluto in provincia per incremento percentuale di donazioni (+12,03%) rispetto all’anno precedente, passando da 615 a 689 sacche. In aumento anche i soci donatori che passano da 364 a 397. L'associazione, inoltre, ha conseguito un record che mai nessuna sezione comunale aveva raggiunto e cioè essere premiata per 6 anni consecutivi (5 primi posti e 1 secondo posto) diventando in pochissimi anni un’eccellenza della provincia di Trapani. Premiati, inoltre, i donatori Piero Piazza, Armando Restivo e

Vito Scovazzo per aver raggiunto le 50 donazioni e Giuseppe Crinelli per il traguardo delle 70 donazioni. "E’ stato fatto un lavoro pregevole - ha affermato il presidente dell’associazione Antonino Battaglia - e questi risultati, che ci servono da grande stimolo, vanno dedicati ai donatori, veri artefici di questi successi, perché assicurano grazie al loro dono il funzionamento del sistema trasfusionale. Donare sangue è un atto di solidarietà fondamentale, perché grazie alle donazioni vengono salvate molte vite umane". Nella foto, da sinistra, Antonino Battaglia, Salvatore Leone, Saverio Spina, Piero Piazza, Maurizio Napoli, Antonino

Mangialomini, Brigida Giardina, Giuseppe Crinelli, Giovanni Casciotta, Armando Restivo, Vito Scovazzo.

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DICIOTTOAPRILE2015 Storia locale L’epidemia di scarlattina del 1933: una storia di “buona sanità” di Nino Passalacqua Premessa In un passato non molto lontano, fin oltre la 2^ Guerra Mondiale, la sanità pubblica viene gestita sostanzialmente dalla Municipalità. A Partanna, essa vi provvede ordinariamente tramite un ente ospedaliero, l’Ospedale S. Antonio, e degli uffici sanitari, comprendenti un medico condotto e un’ostetrica condotta per la cura degli indigenti e un ufficiale sanitario per il controllo dell’igiene pubblica. Locali d’isolamento e di disinfezione Nei casi di eventi epidemici, oltre alla disinfezione dei luoghi ritenuti infetti, viene praticato l’isolamento dei malati nonché la disinfezione dei loro indumenti, oggetti ed effetti d’uso. A tal uopo vengono utilizzati locali di fortuna. E’ quanto avviene, ad esempio, nel Settembre del 1910 in occasione di una temuta epidemia colerica. Mancando una struttura comunale, l’Amministrazione Civica, guidata dall’avv. Pietro Molinari, provvede a prendere in affitto i “locali del Macello Vecchio, di proprietà del sig. Caronia Antonino, per £ 35 mensili” adibendoli ad uso di disinfezione. E reitera il contratto, “per lo staglio annuo di £ 200”, anche quando viene meno il pericolo di epidemia colerica, dopo il 31 gennaio 1911, al fine di fruire stabilmente di un locale sanitario, fornito di una moderna “stufa di disinfezione” a vapore per ogni tipo di morbo contagioso. Tale stato di precarietà consiglia alla stessa Giunta Molinari di far redigere all’ing. Urso due progetti per la costruzione di un Ospedale di Isolamento e di una Stazione di Disinfezione, ottenendo i rispettivi mutui nel 1916. Purtroppo, le continue lievitazioni dei costi di manodopera e di materiale di costruzione, causati dalla crisi economica prodotta dalla Grande Guerra, impediscono l’aggiudicazione delle gare d’appalto e richiedono una prima revisione dei prezzi nella primavera del 1921 e, addirittura, una seconda nel Maggio del 1925. E tuttavia, sia nel primo che nel secondo caso, le gare non vanno a buon fine. Le prime avvisaglie della scarlattina Si è in questo stato di cose, quando nell’autunno del 1931 si registrano le prime avvisaglie di un’epidemia di scarlattina. I primi casi si rilevano da una delibera del 15/10/1931 in cui il Podestà del tempo, il prof. Giuseppe Sanfilippo, riferisce di un provvedimento di “piantonamento” nei confronti di tre ammalati di scarlattina. Trattandosi, infatti, di una malattia altamente contagiosa, si cerca di evitarne la diffusione mediante l’isolamento coatto dell’ammalato, assicurato ad opera di “vigilanti” cui viene corrisposta una indennità giornaliera. Oltre al “piantonamento” dei malati si provvede, naturalmente, anche alla disinfezione delle loro abitazioni e delle scuole. Misure di contrasto del fenomeno Malgrado le misure di contrasto messe in atto, nell’Autunno del 1932 il fenomeno della scarlattina esplode in tutta la sua gravità. Il Podestà, prof. Giuseppe Sanfilippo, cerca di adottare le misure più idonee per far fronte a quella che si presenta come una vera epidemia. Ricorrendo ad un prelevamento dal fondo a calcolo, mentre continua a provvedere al piantonamento dei malati, affronta una serie di spese per l’ufficio sanitario: “riparazione del carrettino per la disinfezione … acquisto di disinfettante … creolina … acido fonico … fiale antiscarlattinose”. Ma l’attenzione viene rivolta soprattutto al reperimento di idonei locali per un eventuale isolamento degli scarlattinosi e per la disinfezione di indumenti ed oggetti contagiati.

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Di fronte all’impellenza del caso, viene abbandonata l’idea di realizzare il progetto Urso già finanziato e si opta per l’acquisto di un immobile bello e pronto. La scelta cade sul Palazzo Favara e il 19/9/1932 viene stipulato il compromesso con i proprietari, signori Di Blasi e Di Benedetto. Ma qualcosa va storto e l’affare va a monte. La motivazione ufficiale della “revoca del compromesso” fa riferimento ad un presunto malcontento della popolazione per una scelta che viene considerata sbagliata in quanto il palazzo risulta “prospiciente su una traversa interna del paese che allaccia tre strade provinciali e la strada d’accesso alla stazione ferroviaria” e contiguo a innumerevoli edifici di civile abitazione. Forse, però, la motivazione vera, rintracciabile fra le righe della delibera di revoca, sembra da ricercarsi nella “ristrettezza finanziaria del Comune” di fronte alla non lieve spesa.

Misure per l’emergenza Con l’inizio del mese di Febbraio del 1933, comunque, la macchina sanitaria entra in funzione. Il medico condotto, dr. Rocco Parisi Asaro, viene ufficialmente incaricato della Direzione dell’Isolamento e viene decretata la requisizione di due locali, uno a nord dell’abitato, in una palazzina sita in via Dalmazia, di proprietà della Banca di San Giuseppe, e una a sud in contrada Fontana, nella palazzina annessa al Mulino-pastificio, di proprietà dei signori Nastasi e C. Si provvede, pertanto alla loro sistemazione (“imbiancamento locali … lastre di vetro … vasca da bagno … elettropompa … tettoia in legno”) e alla fornitura di attrezzature (“stoviglie … portavacili … attaccapanni … sedie … brande …letti e biancheria … vasca di legno per lavare i panni”) e di presidi sanitari (“apparecchio per disinfezione … medicinali ... disinfettanti … alcool denaturato … camici ”). Nel volgere di pochi giorni le due strutture, previa “perizia tecnica e visita dei locali”, entrano in funzione, servite da adeguato mezzo di trasporto per gli scarlattinosi (“moto-carrozzella”), e da “personale di servizio” e rifornite “di generi alimentari … latte …olio e formaggi … carbonella”. Le spese sono ingenti e la somma prevista in Bilancio, £ 5.000, non basta a soddisfarle che in minima parte. Al 21/8/1933, a circa 10 mesi dall’inizio dell’epidemia, le spese affrontate ammontano a £ 40.000 e resta ancora l’incognita del futuro. Il Podestà, pertanto, delibera di chiedere al Ministero delle Finanze l’autorizzazione a contrarre un mutuo di £ 70.000 con la Banca Sicula. Il picco dell’epidemia Purtroppo, i timori del Podestà prendono presto corpo. A partire dal mese di Settembre, infatti, il numero dei malati aumenta al punto tale che i locali in uso risultano insufficienti. Si ricorre dapprima ai locali scolastici dell’ex Monastero di S. Benedetto e, più tardi, con l’inizio dell’anno scolastico, all’Ospedale S. Antonio. In tale struttura “non risparmiano le loro cure verso gli ammalati la Superiora delle Suore al servizio di detto Ospe-

dale e l’infermiera inserviente”, gratificate alla fine dell’epidemia con “un compensamento” simbolico rispettivamente di £ 100 e £ 50. Sintomatica della gravità della situazione risulta la decisione del Medico Provinciale di inibire al dr. Rocco Parisi Asaro il libero esercizio professionale nonché lo stesso esercizio della Condotta Medica, di cui è titolare, fino alla cessazione del picco epidemico. E ciò, sia per l’aumentato carico di lavoro, che, soprattutto, per il maggior rischio cui si ritrova esposto e che lo porta a trasformarsi in potenziale fonte di trasmissione della malattia. Un gesto encomiabile In tale frangente si distingue per abnegazione e filantropismo il dr. Luigi Parisi Asaro, che fin dall’inizio dell’epidemia opera al fianco del fratello Rocco “con vero amore e disinteressatamente” affinchè “nessuna lacuna si manifesti nell’importante servizio”. Per cui, quando il Podestà, su pressioni del Medico Provinciale e del Prefetto, si vede costretto, pur in presenza delle note difficoltà di bilancio, a sostituire ufficialmente il dr. Rocco Parisi Asaro, non ha alcuna esitazione a nominare il dr. Luigi quale “coadiutore del Medico Condotto”. E questi accetta l’incarico rinunziando ad ogni emolumento. Unica “ricompensa” sarà più tardi un “plauso per il servizio prestato gratuitamente con competenza, assiduità e zelo, curando gli ammalati con spirito umanitario e altruistico”, tributatogli dal Podestà Sanfilippo con delibera n. 124 del 5/5/1934. Andamento dell’epidemia La recrudescenza dell’infezione scarlattinosa, scatenatasi nei primi di Settembre si protrae per tutto il mese di dicembre del 1933. Le spese da affrontare sono sempre più onerose. Vanno dal personale di servizio ai generi alimentari e, in particolare, al latte, dall’illuminazione al riscaldamento (“legna, carbone, legna spaccata,”), dai disinfettanti ai medicinali … alla “carta moschicida”. E non trovando più capienza nel capitolo ad hoc del Bilancio, il Podestà è costretto a ricorrere alle somme (£ 19.960) “accantonate nel Bilancio in corso”, di cui chiede l’autorizzazione a disporre alla Giunta Provinciale Amministrativa. Finalmente, a partire dal gennaio del 1934 il fenomeno va progressivamente scemando. Il 6 aprile 1934 i locali di isolamento di via Dalmazia e di c.da Fontana vengono evacuati, previo indennizzo di £ 600 alla Banca di S. Giuseppe quale canone e di £ 1.300 alla ditta Nastasi e C. quale canone e risarcimento del danno subito a causa della mancata “cessione in affitto del Mulino-pastificio ai sigg. Mendola e Granola da PA” (nella foto). Da quel momento, si provvede a tenere sotto controllo il fenomeno scarlattinoso mediante opera di profilassi, di disinfezione di luoghi ed oggetti e, sporadicamente, di piantonamento a quelle poche persone ancora colpite da scarlattina, la cui estrema “coda” si esaurirà nel giugno del 1936. Dati statistici certi e presunti I dati ufficiali relativi all’epidemia di scarlattina, nel periodo cruciale compreso tra il 6/2/1933 ed il 6/4/1934, ricavati da una relazione del Medico Condotto, dr. Rocco Parisi Asaro, parlano di “175 scarlattinosi, dei quali 36 trattati con intervento chirurgico per adenite, 60 curati per nefrite e 22 per otite”. Non si conosce, invece, il numero degli ammalati, provenienti fondamentalmente dalle fasce sociali più alte della popolazione, che fanno ricorso alle cure di medici privati, così come resta nel vago il numero dei “piantonati”. E’ confortante, comunque, il fatto che, grazie alle cure praticate e alle precauzioni messe in atto, in tale periodo e per tale causa non si registra alcun decesso.


Valori di Vito Piazza

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DICIOTTOAPRILE2015

La Critica

partannesi

o so. Sono fuori moda. Ma c’è chi segue la moda e chi invece la crea. Allora - diceva Nietzsche - se Dio è morto, tutto è possibile. E perfino la canzone di Guccini, sebbene avesse un finale molto religioso, fu censurata. Noi agiamo in base a quello che gli specialisti del settore chiamano DOMINIO PERSONALE quel grumo di convinzioni, pensieri, pregiudizi e soprattutto valori che si possono “vedere” anche quando diciamo un semplice ed educato “Buongiorno!” O il più familiare “Ciao cumpà”! I valori non sono fuori di noi, non abitano l’iperuranio platonico che si trova sempre in un “altrove” fuori dal tempo e dallo spazio. I valori sono influenzati dal tempo e dallo spazio. E noi siamo qui a chiederci quali siano i valori di questa nostra città che è anche civiltà dei fossati e delle buche nelle strade, dove enormi dissuasori non riescono a evitare incidenti, dove puoi trovare di tutto tranne che la verità, dove la furbizia è un valore più grande dell’intelligenza e la persona buona tre volte è come minimo “babbu". Ho sempre sostenuto che il difficile non è avere idee nuove, ma liberarsi dalle idee vecchie: le idee vecchie fanno parte di quel “dominio personale” che ciascuno porta di sé e che a volte sono spine, a volte sono rose. Oggi si parla di RIFLESSIVITA’ e di METACOGNIZIONE - paroloni grandi - per dire che bisogna riflettere sulle nostre azioni e sui nostri pensieri quotidiani. I partannesi? Si comportano come i bizantini che con i barbari alle porte fanno finta di niente e discutono sul sesso degli angeli, cosa che in chiave moderna si traduce nel tifo per questa o quella squadra, della politica e soprattutto di scuola. Rimango sempre meravigliato e un po’ umiliato quando “sento” parlare di questa

o quella circolare di cui ogni maestro sa tutto, specie se ci possono attaccare un ricorso grazie a quella legge 104/92 che moltissimi hanno doppia: la propria e quella di un parente che vedranno due o tre volte durante cinque anni. Sanno tutto e sono convinti che non sulla conoscenza si può contare, ma sui CONOSCENTI e “SULLE” conoscenze. Lo so: confondono l’informazione con la conoscenza, e il sapere quale era la formazione della Juve nel 1968 è un’informazione che supera quello di essere informati sul terremoto. Sull’aspetto temporale dei valori c’è poco da dire di “nostro”. Di sicuro il valore della religione è cambiato: al tempo delle crociate si uccideva e si stuprava perché Dio “lo vuole”. Oggi anche i preti più retrivi non lo sosterrebbero. Del resto i preti di Partanna sono una specie in estinzione e presto dovremo farne a meno dato che il Parco Nazionale degli Abruzzi li vuole chiamare a sé come specie in estinzione. Ma torniamo ai valori. L’onore. E’ sempre stato preferito alla stima; anche se l’onore te lo danno gli altri, la stima devi conquistartela. L’onore è associato ad uomo d’onore. Una formula meno intrisa di spirito mafioso vede nella parola data la cosa più importante: "lu voi pi li corna, l’uomo per la parola”. E’ una frase bella, poetica: ma dobbiamo chiederci: oggi è ancora così? Dobbiamo dire di sì per un semplice motivo: la controparte non può parlare, al massimo muggire. A Partanna ci sono tante iniziative culturali. I partannesi sono generosi. E’ ancora un valore? Forse sì, ma sempre meno. Sono sicuro che in questo inverno freddissimo nessuno

è sceso dalla macchina con la spada per tagliare il proprio mantello e donarne la metà al povero di turno. I partannesi sono religiosi. Ma non credono - non nel modo ortodosso - a Dio. Non lo amano. Lo temono. E nessun partannese che si rispetti rivolge la propria preghiera a Dio. Si rivolgono - ci rivolgiamo - ai Santi. Ci rivolgiamo a Dio tramite gli avvocati, - i santi appunto - gli stessi che intervengono tutte le volte che il bue dimostra di avere più “parola” dell’uomo. Vogliamo riflettere sui valori? Vogliamo dimostrare che la dominazione spagnola non ci ha lasciato i propri valori che noi abbiamo mantenuto? E quali i valori da eliminare? In primis liberarsi, liberarci dalla idea “vecchia” che ogni popolo - il nostro in particolare - possa essere governato dalle tre F: Fame, Football, Forca. I grandi temi non sanno scuoterci: “a un parmu di lu me culo....” No. Facciamo tutti atto di contrizione e soprattutto proviamo quella abitudine a noi ignota: leggere. E per favore: non solo la Gazzetta dello sport. Ci sono i libri, non necessariamente i miei. Lo so cosa state pensando: lu immurutu di ‘mezzu la via, vidi la ‘obba di l’atri, la ‘so un si la talia”. Sto provvedendo da una vita: leggo, leggo, leggo. Ma trovo poca compagnia. La colpa? Della scuola. Tutti viaggi distruzione. E l’apostrofo è volutamente OMESSO. (continua, se il Direttore vorrà e non sarò considerato un gufo. O meglio: il Grillo Parlante che lascio volentieri a Pinocchio).

Due importanti temi all'ordine del giorno del consiglio comunale

PARTANNA – I due consiglieri comunali del

Gruppo degli Indipendenti, Giovanni Lo Piano Rametta e Salvatore Bevinetto (nella foto), hanno presentato una mozione urgente sulla riduzione dell’imu al 4,6 per mille da votare in consiglio comunale che, approvandola, impegnerebbe sindaco e giunta a “ridurre per l’anno 2015 l’aliquota IMU sui terreni agricoli attualmente in vigore e mettere una nuova aliquota del 4,60 per mille per contenere i danni patrimoniali di questo ennesimo salasso per i cittadini Partannesi già gravemente vessati da una tassazione comunale e statale divenuta intollerabile”. La mozione è stata portata in consiglio che la discuterà mentre il giornale va in stampa. Nella stessa seduta sarà discusso l'altro tema importante. Più di 1200 cittadini di Partanna hanno sottoscritto, nel giro di una settimana, una raccolta di firme con la quale il promotore del documento, Rocco Melodia, presidente del Con-

siglio di Istituto “L. Capuana” di Partanna ha manifestato al sindaco del Comune e al Presidente del Consiglio l’esigenza sentita di “effettuare una verticalizzazione degli istituti presenti nel nostro

Consiglio Direttivo dell’Associazione “Avvocati Valle del Belice”

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i é rinnovato, sabato 21 marzo, il Consiglio Direttivo dell’Associazione “Avvocati Valle del Belice”. Nuovo presidente è l’avv. Tancredi Bongiorno che prende il posto dell’uscente avv. Rosario Triolo. Il nuovo direttivo è costituito, oltre che dal presidente Bongiorno, dagli Avvocati Marco Campagna, Patrick Cirrincione, Eleonora De Simone, Lilla Giovanna Lo Sciuto, Marika Candela e Davide Brillo. “L’obiettivo – dice il nuovo Presidente, Avv. Tancredi Bongiorno – è quello di rilanciare il prestigio dell’avvocatura attraverso una attività di aggiornamento professionale continua, seria e autorevole, in grado di formare attiva-

mente e consapevolmente l’avvocato”.

comune, per avere un istituto onnicomprensivo forte, capace di attrarre a sé l’utenza proveniente anche dai paesi limitrofi, di ridurre il disagio agli utenti e al personale scolastico. Grazie alla verticalizzazione – si legge ancora nel documento – la dirigenza dell’ex Istituto “Dante Alighieri” ritornerebbe a Partanna: non bisogna dimenticare che tale istituto ha formato negli anni passati molti professionisti non solo partannesi ma di tutti i comuni del circondario”. Il riferimento è all’accorpamento di qualche anno fa dell’ex Magistrale “Dante Alighieri” di Partanna con il Liceo Classico “D’Aguirre” di Salemi. “Il sottoscritto chiede alle SSLL – conclude il documento – di prendere in considerazione il pensiero comune della cittadinanza affinché l’istituto possa ritornare ad avere la dirigenza a Partanna ed essere come nel passato il fiore all’occhiello della nostra città”.

Quando si aggiusteranno gli orologi a Partanna?

Questa domanda se la pone da alcuni anni qualche cittadino di Partanna che non si vuole ancora abituare al pensiero che gli orologi pubblici nel centro belicino non segneranno mai l'ora giusta, forse per un destino ineluttabile!.

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DICIOTTOAPRILE2015

Le nostre ricette

a cura di Ina Venezia

CALLE PRIMAVERILI

Musica

Ingredienti: 1 pacco di pane da tramezzini, 300 g di salmone affumicato a fettine, 200 g di formaggio spalmabile, 20/25 carotine surgelate, 20/25 gambi di prezzemolo, sale, pepe.

P

ortate a cottura in acqua salata le carotine e lasciate raffreddare. Lavate e asciugate i gambi del prezzemolo. Mescolate il formaggio con una macinata di pepe e con i pistacchi triatati. Ritagliate dal pane per tramezzini le calle, usando un tagliapasta a forma di cuore o aiutandovi con un cartoncino della stessa forma. Togliete spessore al pane con un mattarello, spalmate le calle con il formaggio e rivestitele con il salmone. Posizionate i gambi del prezzemolo al di sotto del salmone e stringetevi intorno il pane, dando forma alle calle. Inserite all'interno di ogni calla una carotina. Disponete le calle su un piatto da portata.

Le 10 canzoni più programmate dal 12 marzo al 15 aprile 2015

Discovery Dance Parade a cura di Salvo Li Vigni e Pinob

Si effettuano rilascio e rinnovo immediato di patenti di tutte le categorie:

Soluzione del cruciverba di p. 9 del n. 3 (marzo 2015) di Kleos

01 FEDER feat LYSE - Goodbye 02 MADONNA - Ghosttown 03 OMI – Cheerleader

-AM, ex patentino -A1(motociclo, 16anni) -A2 -A -B -C -D -E

04 JESS GLYNNE – Hold my hand 05 FLORENCE AD THE MACHINE – What kid of man 06 MUSE – Dear inside

Film - Le nostre recensioni

07 MAROON 5 – Sugar DEAR JACK - Eterna

Cenerentola Cenerentola, di Kenneth Branagh, con Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter; Usa 2015; colore, durata 105’. Fiabesco.

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hi non conosce la fiaba di Cenerentola? Dalla versione di Giambattista Basile alla più classica e diffusa di Charles Perrault, il riscatto della fanciulla vittimizzata da matrigna e sorellastre affascina da sempre grandi e piccini. La Disney, dopo l’intramontabile cartone animato del 1950, quest’anno propone un adattamento con tanto di attori in carne ed ossa, in Italia al cinema dal 12 marzo. Ella (Lily James) vive felice e amata da papà e mamma, fin quando quest’ultima muore lasciandole un importante insegnamento «sii gentile e abbi coraggio», che aiuta la ragazza a sopportare le angherie della perfida Lady Tremaine (Cate Blanchett), dopo la morte del padre, e a conquistare il principe Kit (Richard Madden). Il tutto non senza l’aiuto del «bibbidi-bobbidi-boo» della Fata Madrina (Helena Bonham Carter). Una Cenerentola, però, dall’animo moderno: non sogna il salvataggio da parte di un principe qualsiasi ma di rivedere Kit, l’amico che abita al castello, al quale mostra la sua forte personalità gentile ignorandone, inizialmente, la nobile estrazione sociale. Insomma, ogni fiaba si presta alle versioni più disparate e questa ci piace. Inoltre, la Disney ha in cantiere anche il live action de Il Libro della giungla, di Dumbo (il cui progetto è affidato al genio di Tim Burton), de La Bella e la Bestia e, secondo indiscrezioni recenti, anche dell’eroina cinese Mulan. Quindi, dopo aver visto Cenerentola, non ci resta che aspettare gli altri. La locandina del film Elenia Teri

Antichi Proverbi belicini

08 RIHANNA KANYE WEST PAUL MCCARTNEY Four five seconds 09 MARK RONSON – Uptown funk FRAN CESCA MICHIELIN – L’amore esiste 10 WIZ KHALIFA – See you again

Italia Chart a cura della redazione di RCV Radio Network

1. VASCO ROSSI – Sono innocente ma… 2. MARCO MENGONI – Esseri umani 3. NEGRITA – Il Gioco 4. LIGABUE – C’è sempre una canzone 5. JOVANOTTI – Gli immortali

a cura del dr. Francesco La Rocca

Nun sunnu tutti omini chiddi chi piscianu a lu muru.

6. EROS RAMAZZOTTI – Alla fine del mondo 7. ANTONELLO VENDITTI – Cosa avevi in mente

Non sono tutti veri uomini quelli che fanno la pipì al muro (stando cioè in piedi).

8. ANNALISA – Una finestra tra le stelle

Il proverbio sottolinea il fatto che non basta essere di sesso maschile per avere forza e grinta: occorrono tutte le altre caratteristiche di energia e virilità per essere veri uomini, capaci e degni di rispetto (e la mente va a quella pubblicità nella quale la grinta di certe donne - con una sorta di continuità opposta a quanto detto nel proverbio - veniva resa mostrandole mentre pisciavano al muro stando in piedi).

9. DEAR JACK – Eterna

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10. FRANCESCA MICHIELIN - L’amore esiste


DICIOTTOAPRILE2015

Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Le parti in cui è suddivisa un’opera teatrale - 4. Ereditato dagli antenati - 10. Ciò che non è profano - 14. Nucleo Antisofisticazione e Sanità - 15. L’ultima delle quattro cavità dello stomaco dei ruminanti - 16. Il nome dato alla Cina settentrionale da Marco Polo - 17. Arezzo - 18. Associarsi a un movimento - 19. Registro linguistico proprio di un gruppo sociale - 21. Calzature aperte - 23. Sottoporre il corpo umano a trattamenti che determinano l’abbassamento della temperatura - 25. Direttive, regole - 26. Proverbio, aforisma - 28. Centro di Edilizia Popolare - 29. Vasto spazio d’ingresso di palazzi o edifici pubblici - 30. Uova di storione salate 31. Graffetta per tenere uniti più fogli - 32. In una imbarcazione a vela serve per tendere la randa - 33. Si utilizzano per trasportare in viaggio effetti personali - 34. Religiosi appartenenti a un ordine monastico - 35. Consente il volo - 36. Serie di testi dello stesso tipo - 37. Corrose, consumate - 38. Struttura a sbarre con funzioni simili a quelle di una porta - 40. Affollare, stipare - 42. Marchio di automobili statunitense 43. Fu marchese d’Ivrea e poi re d’Italia - 45. Iniziali del direttore d’orchestra Toscanini - 46. Bevanda alcolica - 47. Ortaggi molto apprezzati come contorno - 48. Autorità di Regolazione dei Trasporti - 49. Situazione spiacevole 50. Caos, confusione - 51. Né tuoi, né suoi. VERTICALI: 1. Gestisce la rete stradale e autostradale italiana di interesse nazionale - 2. Genere di rettili - 3. Trieste - 4. Fu ucciso dal fratello Caino - 5. Combattono nelle arene - 6. Strumenti per pescare a forma di piccoli uncini - 7. Capitale della Polonia - 8. Istituto per lo Studio degli Ecosistemi - 9. Simbolo chimico del cobalto - 10. Festa popolare legata alla celebrazione di prodotti della terra 11. Divinità solare della mitologia egizia - 12. Processo metamorfico di frantumazione delle rocce - 13. Rieti - 15. Il nome del primo uomo - 16. Pomate, unguenti - 18. Comune in provincia di Rovigo - 19. Idoneo a fare qualcosa - 20. Parti inferiori dei tronchi degli alberi - 22. Regione del nord-ovest della Francia - 23. È stato un profeta ebreo - 24. Ripetere, replicare - 26. Involucro verde delle noci e delle mandorle non ancora mature - 27. Forma di regime assolutistico - 29. Tavoletta per calcoli in uso nell’antichità - 30. Tipica strada veneziana - 31. Elemento chimico di simbolo Cr - 33. Il fiume più lungo d’Europa - 34. Limitano ed arrestano i movimenti dei veicoli - 36. Agrume simile a un grosso limone - 37. Pianta con rami fitti e sottili e foglie aghiformi - 39. Gruppi di persone che cantano insieme - 40. La più grande isola dell’arcipelago delle Marianne - 41. Ce ne sono dieci in un chilo - 43. Aeromobile a Pilotaggio Remoto - 44. Domain Name System - 46. Boston University - 47. Salerno - 48. Amnesty International.

L'artista del mese EROS RAMAZZOTTI – Alla fine del mondo

di Salvo Li Vigni

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ari lettori Kleossiani, ebbene sì, Eros Ramazzotti, all’anagrafe Eros Walter Luciano Ramazzotti, dal 27 marzo è di nuovo nelle classifiche di tutta Italia e non solo con un nuovo singolo, “Alla fine del mondo”, pezzo che anticipa l’uscita dell’album “Perfetto” prevista per il 12 maggio in ben 60 paesi. Eros, cinquantaduenne cantautore romano, ha all’attivo 60 milioni di dischi venduti ed è tra gli artisti italiani di maggior successo. Il 12 settembre prenderà il via il suo “Eros World Tour” e farà tappa in città come Bruxelles, Cracovia, Sofia, Belgrado, Amsterdam, Colonia senza dimenticare le principali città italiane. La sua prima performance live del nuovo singolo è avvenuta alla trasmissione televisiva di Fazio “Che fuori tempo che fa”. Accolto da una standing ovation del pubblico, l’artista ha dovuto tenere a bada le numerose fan che hanno di fatto realizzato un’invasione di campo durante la sua ospitata nello studio Rai di via Mecenate a Milano. Tornando invece a “Alla fine del mondo”, il brano ha delle sonorità folk e modern-country, realizzato con strumenti molto particolari che lo rendono indimenticabile già al primo ascolto.

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Salute

DICIOTTOAPRILE2015

Pillola dei 5 giorni dopo, cosa è importante sapere

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uesto mese affronteremo un tema molto delicato, soprattutto tra gli adolescenti, che riguarda la contraccezione ma non solo; faremo riferimento ad alcuni aspetti tecnici sull'assunzione di farmaci che evitano gravidanze indesiderate, da non confondersi con metodi contraccettivi che a differenza dei primi devono essere usati abitualmente se non si vuole incorrere in gravidanze indesiderate. Più in particolare parleremo di una recente novità farmaceutica, la cosiddetta "pillola dei 5 giorni dopo", che amplia le possibilità di una donna col sospetto di essere rimasta incinta, soprattutto offrendo più tempo per agire rispetto a quello disponibile precedentemente, ossia una contraccezione di emergenza dal giorno successivo fino a 72 ore dal rapporto. Un rapporto sessuale che avviene durante il periodo fertile della donna ha fino ad una probabilità su 4 di portare allo sviluppo di una gravidanza, ma il problema più grosso è che senza mezzi idonei è praticamente impossibile stabilire con certezza i giorni fertili nel ciclo in corso, quindi pressoché in qualsiasi momento del ciclo un rapporto sessuale senza efficaci misure contraccettive è legato al rischio di una gravidanza indesiderata. Il farmaco in questione, l'ulipristal commercializzato col nome di EllaOne, ha la capacità di impedire l’instaurarsi di una gravidanza se assunto fino a 5 giorni dopo il rapporto a rischio (120 ore dopo). Il meccanismo d’azione principale sembra essere l’inibizione od il ritardo dell’ovulazione. Sono principalmente due le differenze fra EllaOne e la pillola del giorno dopo (Norlevo): la prima

differenza è di carattere farmacologico ed è la diversa efficacia contraccettiva, sopratutto oltre le prime 12-24 ore. Se con la pillola del giorno dopo si ha una buona certezza dell’efficacia soprattutto nelle prime 12 ore e comunque non oltre le 72 ore (quando però l’efficacia è scesa a poco più del 50%), con EllaOne si ha una ragionevole tranquillità per 120 ore dal rapporto a rischio. Da un punto di vista pratico Norlevo richiede la ricetta medica da utilizzare una sola volta, a differenza di EllaOne per il quale era richiesta soltanto l’esecuzione del test di gravidanza, obbligo tra l'altro caduto in questi giorni per ordine dell'AIFA. L’obbligo di presentare la ricetta resta solo per le minorenni. Come spiega il direttore dell’Aifa Luca Pani, “per tutelare le più giovani e visto che in Italia esiste la possibilità di prescrivere la pillola in ogni momento in ospedali e consultori, è stato deciso di lasciare questo limite. Si tratta di una decisione ancora più moderna di quella dell'Ema". Recenti dati mostrano un preoccupante abuso della pillola dei 5 giorni dopo tra le teenager che spesso usano questo farmaco come contraccettivo e non come un farmaco da usare solo nei momenti di emergenza. E se da un lato l’assunzione della pillola una tantum non comporta particolari problemi, dall’altro poco si sa dei rischi connessi ad un uso “ripetuto ed incontrollato”. Da sottolineare che il nostro Paese era l’unico in Europa che richiedeva sia la prescrizione medica, sia l’effettuazione di un test di gravidanza. Il Comitato di esperti europeo, dopo un lungo e approfondito percorso durato anni, ha stabilito

che il farmaco è sicuro e affidabile e può essere tranquillamente gestito dalla professionalità del farmacista, come del resto già avviene per molti altri medicinali. L’esperienza negli altri Paesi europei, dove la contraccezione d’emergenza è già un presidio controllato dal farmacista, dimostra che un accesso facilitato non porta ad un suo uso incontrollato. Del resto “la contraccezione d’emergenza è l’ultimo baluardo per scongiurare il rischio di dover ricorrere a un’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) che, oltre a essere un’esperienza dolorosa per la donna, risulta un fallimento delle politiche di prevenzione e pianificazione della salute sessuale e riproduttiva”, afferma Francesca Merzagora, Presidente dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna. Un altro esimio parere ci è dato da Rossella Nappi, professore associato di Clinica Ostetrica e Ginecologica, secondo la quale “Occorre rimuovere gli ostacoli che rallentano inutilmente la contraccezione d’emergenza poiché più è rapido l’accesso al farmaco, maggiore sarà la sua efficacia". I dati in letteratura ci riferiscono che anche nei Paesi occidentali, nonostante il diffuso ricorso a contraccettivi efficaci e ben tollerati, più di un terzo delle gravidanze risulta indesiderato e, purtroppo, circa la metà dei casi si concludono con il ricorso all’aborto. Poter offrire alla donna un’ultima possibilità per ridurre, non certo azzerare, questo rischio è pertanto essenziale. Cosi come risulta fondamentale attuare politiche pubbliche a favore di un’educazione alla contraccezione. Fabrizio Barone

Le farmacie di turno dal 18 aprile al 10 maggio 2015 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

18 aprile

Rotolo

Dallo

Cardella

Pace

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Barracco

19 aprile

Rotolo

Dallo

Di Prima

Pace

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Calabrese

25 aprile

Galante

Barbiera e Conf.

Di Prima

Tummarello

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Calabrese

26 aprile

Galante

Barbiera e Conf.

Ferracane

Tummarello

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Caravaglios

1 maggio

Dia

Dallo

Ferracane

Tummarello

Rubino

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Caravaglios

2 maggio

Dia

Dallo

Ferracane

Parisi

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Caravaglios

3 maggio

Dia

Dallo

Giardina

Parisi

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Giubilato

9 maggio

Ciulla R.

Barbiera e Conf.

Giardina

Pace

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Giubilato

10 maggio

Ciulla R.

Barbiera e Conf.

Ingrassia

Pace

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Grimaudo

Cultura popolare

P

er secoli, il lupo è stato considerato uno dei principali nemici dell'uomo: furbo, agile e forte è stato cacciato e braccato sulle montagne da "lupari", cacciatori occasionali e di professione. L'ancestrale paura per questa bestia, è stata da sempre sfruttata nei “cuntura” (favole) della nonna o come minaccia per incutere timore ai bambini irrequieti. Famose le favole di Cappuccetto Rosso e dei Tre Porcellini. Ora le condizioni del lupo sono cambiate, e se un tempo lo si temeva, oggi si teme per lui, per la sua estinzione. In Sicilia, nella terra d'origine della "lupara" (doppietta a canne mozze caricata con cartucce a nove pallettoni) il povero canide non sarebbe potuto sopravvivere a lungo. Eppure, contrariamente alle aspettative, esso ha resistito nell'isola addirittura fino ai primi decenni del 1900. Fra gli ultimi esemplari si ha notizia di 7 lupi uccisi nel 1891 in territorio di San Fratello in provincia

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Il lupo in Sicilia

di Messina; il 4 gennaio del 1902, un altro grande lupo, probabilmente idrofobo, fu ucciso, dopo movimentate vicende, nel bellissimo (e ancora esistente) Bosco di S. Pietro presso Caltagirone. Gli ultimi branchi di lupi sopravvissero probabilmente qualche anno ancora nelle folte faggete dei Nebrodi e delle Madonie: secondo alcune fonti l'ultimo esemplare in Sicilia venne abbattuto nel 1923, altre danno per certo il 1937 (di questo esemplare esisterebbe anche la pelle). Da altre fonti apprendo che il Lupo è ormai completamente estinto in Sicilia, l''ultimo esemplare fu ucciso a Ficuzza nel 1935. Tuttavia, per molti anni dopo l'effettiva scomparsa, si continua a vociferare della sua presenza (sogno mai abbandonato dai naturalisti); certamente si tratta di cani inselvatichiti, di casi, sempre più rari, di bestiame attaccato e sgozzato in piena campagna durante le invernate più fredde. Accanto alla persecuzione dei

cacciatori notevole responsabilità nella scomparsa del lupo può essere attribuita alla campagna antirabbica attuata con grande uso di veleni negli anni a cavallo tra le due guerre e nel secondo dopoguerra. Quando ero bambino ricordo che la “rabbia” una malattia proveniente dai lupi ammalati, si era molto diffusa fra i cani domestici con pericoli reali anche per l’uomo. Per combattere i numerosi cani randagi, considerati apportatori della “rabbia” il Comune faceva mettere negli immondezzai, che si trovavano in posti ben precisi per strada a toccare i marciapiedi, delle esche avvelenate, chiamate allora “baddottuli”. L'uomo, dopo aver distrutto l’intera razza di questi splendidi animali, ora sente il bisogno (i naturalisti in particolare) di sapere che esistono ancora luoghi ove si possa sentire il suo meraviglioso ululato. Vito Marino


Economia Tfr in busta paga: arriva il finanziamento…… DICIOTTOAPRILE2015

D

opo la manovra di stabilità (art. 1, comma 26 e segg. della L. 190/2014) arriva l’accordo quadro stipulato lo scorso 20 marzo 2015 tra i Ministeri del Lavoro e delle Finanze e l’ABI. La norma riguarda la possibilità, da parte del dipendente, di richiedere al proprio datore di lavoro l’erogazione in busta paga delle quote maturande di TFR. La quota di TFR maturata da poter richiedere in busta paga si chiama Qu.I.R (sic !). Con tale accordo vengono stabiliti i criteri, i termini, le condizioni e le modalità per consentire ai datori di lavoro, con meno di 50 dipendenti, che non intendano provvedere con risorse proprie alla liquidazione della Qu.I.R., di poter accedere ad un finanziamento erogato a tasso agevolato da una banca. Tale finanziamento verrà erogato con garanzia a carico del Fondo costituito presso l’INPS e, a sua volta, controgarantito dallo Stato. Quali sono gli adempimenti a carico dei datori di lavoro per poter attivare il finanziamento? In primis essi dovranno richiedere all’INPS, per via telematica, l’apposita certificazione rilasciata ai sensi dell’art. 6 del DPCM 29/2015, che indica i requisiti aziendali, riferiti alla specifica posizione contributiva. Poi, dovranno essere inoltrati alla banca una serie di informazioni sullo stato di “salute” dell’azienda. Inoltre sarà obbligatorio fornire sia una visura camerale attraverso la quale si possano verificare l’esistenza o meno di alcune patologiche situazioni di difficoltà quali, per esempio, l’erogazione della CIGS, eventuale presenza di procedure concorsuali, ristrutturazioni e procedure straordinarie. E ancora sarà necessario

fornire una serie di altre informazioni propedeutiche per il finanziamento, quali, ad esempio, la data in cui si è soliti pagare gli stipendi e i salari. La banca, ricevuta la documentazione, trasmetterà celermente all’INPS, telematicamente, la decisione di erogare il finanziamento. Quest’ultima comunicazione è stata prevista (fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio) al fine di evitare che il datore di lavoro presenti domanda di finanziamento presso altre banche. Siamo giunti alle modalità di erogazione del finanziamento. Esso avverrà su base mensile. In parole povere, la banca, ricevuta la richiesta dal datore di lavoro, stipulerà il contratto di finanziamento entro il mese precedente l’avvio della liquidazione della Qu.I.R. Il finanziamento, erogato coerentemente con le esigenze del datore al fine di liquidare mensilmente la Qu.I.R., potrà essere utilizzato a partire dal mese successivo alla data del suo perfezionamento. In ogni caso non prima del 1° giugno 2015. Scendendo nel dettaglio, la somma verrà liquidata dalla banca al datore di lavoro tra il quinto e il terzo giorno precedente il pagamento degli stipendi, previa acquisizione telematica – entro il giorno 5 di ogni mese – delle certificazioni inviate dall’INPS. Quanto costa il finanziamento? Avevamo detto che il finanziamento sarà erogato a tasso agevolato e leggendo l’accordo abbiamo compreso che il tasso applicato non potrà essere superiore all’1,5%, corrispondente alla componente fissa del tasso di rivalutazione del TFR prevista dalla disposizione civilistica. Nella lettura dell’accordo stipulato si leg-

ge che non concorrono alla determinazione del tasso applicato le spese notarili e gli oneri fiscali relativi all’intero svolgimento del rapporto di finanziamento, nonché le spese sostenute dal datore di lavoro per l’acquisizione delle visure camerali. Come avverrà il rimborso del finanziamento? Esso dovrà essere restituito dal datore di lavoro in un’unica soluzione entro il termine del periodo sperimentale della misura in argomento, ossia il 30 ottobre 2018. Cosa accade se il datore di lavoro non utilizza le somme del finanziamento per le finalità previste? Nel caso prospettato, distrazione del finanziamento per finalità estranee al pagamento della Qu.I.R., si incorrerà nell’obbligo della restituzione immediata della disponibilità creditizia già fruita. In presenza di un’eventuale cessazione del rapporto di lavoro con un dipendente interessato dal programma di liquidazione del TFR in busta paga, il datore di lavoro dovrà effettuare un rimborso parziale alla banca, limitato alla quota riferita al dipendente cessato. E’ bene ricordare che rimane comunque impregiudicata, ovviamente, la possibilità che l’estinzione anticipata sia richiesta volontariamente dal datore di lavoro. Dulcis in fundo, ai sensi dell’art. 7 dell’accordo, l’interruzione del finanziamento sarà ordinato al verificarsi di una delle condizioni espressamente indicate all’art. 3 del DPCM 29/2015: qualora l’impresa sia sottoposta a procedure concorsuali; sia destinataria di interventi di integrazione salariale straordinaria o in deroga Gaspare Magro - Victor Di Maria dottori Commercialisti

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Agrigento - provincia

Gemellaggio Ribera -Trissino all’insegna di Miss Italia e delle arance di Enzo Minio RIBERA -Gemellaggio culturale, turistico ed economico tra Ribera e Trissino, in provincia di Vicenza. Ideatore della manifestazione “Fashion Day”, svoltasi al palazzetto dello sport di via Mazzini nella cittadina veneta, è stato Vincenzo Macaluso, imprenditore agricolo e produttore delle pregiate arance “Washington Navel”, che è riuscito a riuniore oltre a duemila spettatori, grazie alla presenza di Miss Italia Clarissa Marchese e alla fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale di Trissino con il sindaco Davide Faccio, l’assessore Renzo Malfermo e con ospite in terra veneta del primo cittadino di Ribera Carmelo Pace. La pista del palazzetto ha visto la sfilata di 80 fra top model e modelli, la cantante Silvia Della Benetta, le finaliste trissinesi di Miss Italia Emanuela Gentilin e Patrizia Lovato, nonché la proiezione di un reportage giornalistico sui luoghi e prodotti di Ribera, monumenti, località balneari ed arance, per farli conoscere ai veneti per un reciproco percorso di scambi tra le due cittadine all’insegna del turismo e dell’agricoltura. Il fiore all’occhiello della serata è stata l’affa-

Ribera - Gemellaggio Ribera-Trissino in nome di Miss Italia.

scinante Clarissa Marchese, con la sua corona realizzata da Miluna e dai proprietari veneti Mara e Sergio Cielo. In mattinata si erano incontrati al palazzo comunale i sindaci Faccio e Pace. Qualche giorno prima il produttore riberese Vincenzo Macaluso aveva donato 60 cassette di arance alla

casa di riposo e al centro anziani di Trissino, presenti il vicesindaco Maria Antonietta Cattani, l’assessore Barbara Bauce e il presidente della Pro Loco Giovanni Barco. “Si tratta di uno scambio di iniziative – ci dice il produttore Macaluso – che deve crescere nell’interesse delle due cittadine”.

Sport

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Asd Città di Partanna affiliata con l'Udinese Calcio

a qualche tempo sembra che il calcio giovanile a Partanna, stia attraversando una vera “Rinascita”. Questa novità è da ricercarsi nella capacità e nell’efficacia dei messaggi lanciati ai giovani della Valle del Belice dal presidente D’Angelo e dallo staff tecnico di Fifo Marrone. E’ di questi giorni la notizia che il Presidente dell’ASD Città di Partanna ha stabilito un accordo di affiliazione con la società di serie A Udinese Calcio, sottoscrivendo un contratto che permette alla società partannese la visione sui sistemi di allenamento, l’invito agli stage organizzati per tutti gli affiliati, la specializzazione per i tecnici, l’organizzazione e partecipazione a vari tornei e l’Udinese avrà il diritto di prelazione su ogni ragazzo che si metterà in evidenza durante la stagione calcistica. Quindi la Scuola Calcio Città di Partanna, da Luglio diventerà Udinese Academy e già nei giorni scorsi i “Giovanissimi” hanno partecipato a Cinisi e Terrasini, all’Udinese Champions Cup per la regione Sicilia, insieme alle altre società affiliate. Invece in questi giorni alcuni ragazzi dell’anno 2000/2001 saranno sottoposti alla visione di due tecnici provenienti da Udine e il raduno si terrà a Lercara Friddi. Se il buongiorno si vede dal mattino, questo è un buon segno per cominciare a sperare. Inoltre il presidente D’Angelo ha stabilito rapporti di collaborazione con la Folgore di Castelvetrano e con l’Aurora Mazara e altre realtà di calcio giovanile belicine. “Lo scopo della società, afferma D’Angelo, è solamente quello di attrarre il più possibile i giovani, dando loro stimoli nuovi e offrendo la possibilità di evidenziare le loro capacità tecniche e umane”.

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