Kleos 14 marzo 2015 x web

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QUATTORDICIMARZO2015

Ancilè,....forsi staiu sbagliannu strata! di Antonino Bencivinni

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uello che sta succedendo nella politica di questi ultimi decenni e di questi ultimi anni in particolare, era inimmaginabile. Non esistendo più ideologie, le posizioni frequentemente cambiano anche al punto in cui non si sa più chi sta a destra o a sinistra. La sostanza è che oggi non ci meravigliamo poi tanto se i parlamentari o gli esponenti di partito cambiano casacca coinvolgendo il loro entourage che una volta si colloca nell'ambito di un colore politico e polemizza con chi è dell'altro colore; il giorno dopo (si fa per dire) riprende (e capita di frequente) il colore dei vecchi avversari che diventano ormai amici, ma con un imbarazzo generale. E' successo anche nel territorio della ex provincia di Trapani con deputati della zona che, lasciando posizioni assunte al momento delle

elezioni, poi di fatto sono andati in posizioni che oggi sono di area governativa: l'on. Giovanni Lo Sciuto che è stato avversario di Felice Errante (che è oggi sindaco) alle elezioni comunali di Castelvetrano, ora che è passato all'Ncd, è andato ad occupare un'area politica che nel frattempo a livello locale era stata occupata dal sindaco di Castelvetrano Felice Errante. Ragion per cui i due, che erano stati avversari locali, si sono ritrovati nella stessa barca politica ed hanno deciso pertanto (ed a questo punto anche a ragione) di allearsi pure a livello comunale. Dal canto suo l'onorevole Paolo Ruggirello che si collocava in un'area che non sembrava certamente di sinistra, ora è entrato di fatto nel Pd. Cioè i due deputati, in maniera autonoma l'uno dall'altro, hanno lasciato le vecchie posizioni (che non erano

più governative) per approdare in porti che in questo momento sono ben saldi al Governo. Questi "passaggi" non possono lasciare indifferente il sindaco di Partanna Nicola Catania che ha cercato soprattutto negli ultimi anni di non prendere una chiara posizione politica (in consiglio comunale lo sostengono liste civiche) anche se non è un segreto per nessuno la sua "amicizia", e soprattutto quella del suo "esperto" Angelo Bulgarello, con il senatore Tonino D'Alì (Forza Italia). Ecco spiegata la nostra copertina che esprime il travaglio di Catania che (se le sue ambizioni, che oltrepassano la sua condizione di sindaco, devono trovare un loro sbocco) non può non temere di stare sbagliando strada politica, continuando a flirtare troppo col centrodestra e non allacciando rapporti più intrinseci a sinistra.

Le farmacie di turno dal 14 marzo al 12 aprile 2015 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

14 marzo

Rotolo

Barbiera e Conf.

Ingrassia

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Misuraca

15 marzo

Rotolo

Barbiera e Conf.

Gagliano

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Montalbano

21 marzo

Galante

Dallo

Gagliano

Parisi

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Montalbano

22 marzo

Galante

Dallo

Papa

Parisi

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Pandolfo

28 marzo

Dia

Barbiera e Conf.

Papa

Pace

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Pandolfo

29 marzo

Dia

Barbiera e Conf.

Rizzuto

Pace

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Spanò

4 aprile

Ciulla R.

Dallo

Rizzuto

Tummarello

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Spanò

5 aprile

Ciulla R.

Dallo

Spinelli

Tummarello

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Accardi

6 aprile

Ciulla N.

Dallo

Spinelli

Tummarello

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Accardi

11 aprile

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Spinelli

Parisi

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Accardi

12 aprile

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Cardella

Parisi

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Barracco

Il prossimo numero sarà in edicola il 18 aprile 2015 Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

EDIZIONI LUX MULTIMEDIA Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360 www.giornalekleos.it e-mail info@giornalekleos.it

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Sommario del n. 3 CASTELVETRANO - I risultati delle elezioni delle Rsu nella Sanità

p. 3

TRADIZIONI POPOLARI - La Truscia

p.

PARTANNA - Giuseppe Libeccio e Nicolò Catania

p. 5

PARVA FAVILLA - Fascino del chiaroscuro o disservizio permanente?

p. 5

S. NINFA - Che succede al Consiglio Comunale di Santa Ninfa?

p. 6

GIOCHI E PASSATEMPI

p. 8

L'ARTISTA DEL MESE - NEK – Fatti Avanti amore

p.

9

ECONOMIA - Sul decreto attuativo del c.d. "jobs act"

p.

10

LE BELLEZZE DEL BELICE

p. 11

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Castelvetrano

I Risultati delle elezioni delle Rsu Sanità nel Distretto di Castelvetrano

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e elezioni delle Rsu Sanità nel Distretto di Castelvetrano hanno confermato un trend provinciale che registra come lista più votata la Cisl che a Castelvetrano ha ottenuto 205 voti su 414 votanti e a livello provinciale ben 16 rappresentanti su 36 in tutto da eleggere. Questi i risultati del Distretto di Castelvetrano che vanno sommati con quelli degli altri Distretti dell’Asp di Trapani. A Castelvetrano gli aventi diritto al voto erano 458; di questi hanno votato 414 lavoratori. Nove le liste in campo, Pubblichiamo i voti ottenuti nel Distretto di Castelvetrano e i nomi dei lavoratori più votati nelle singole liste (in neretto quelli risultati eletti).

Lista 1 Nursing up (sindacato infermieri) voti 58 (più votato Salvatore Giacalone con 34 preferenze); Lista 2 Nursind (sindacato infermieri professionali) voti 28; Lista 3 Cisl Funzione Pubblica voti 205 (più votati: Enrico Salvatore Virtuoso 61 voti, Simone Curiale 60 voti, Francesco Calandra 54 voti, Giovanni D’Anna 53 voti); Lista 4 Ugl Sanità voti 1 Lista 5 Cisal Sanità voti 19 (più votati Anna Ancona 19 voti, Filippo Binaggia voti 12); Lista 6 FSI (Sindacato indipendente) voti 0; Lista 7 CGIL Funzione Pubblica voti 27 (più votato Baldassare Genova

voti 20); Lista 8 Fials voti 1 Lista 9 UIL FPL voti 69 (più votati Maurizio Favara voti 35, Pasquale Asaro voti 29, Girolamo Celia voti 23, Melchiorre Conte voti 17). In provincia la Cisl porta la sua già consistente precedente rappresentanza da 13 a 16 seggi, mentre perde un rappresentante la Cgil che passa da 5 a 4 e ne perde due la Uil che passa da 6 a 4. Il sindacato infermieri Nursing up ottiene 3 rappresentanti e pure 3 ne ottiene la Nursind (sindacato infermieri professionali); Sono 2 i rappresentanti eletti della Cisal Sanità e 2 quelli dell’FSI (Sindacato indipendente). Ottengono 1 rappresentante ciascuno l’Ugl Sanità e la Fials.

Errante riconfermato Presidente del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo

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l Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, nel corso dell’assemblea dei sindaci, tenutasi il 5 marzo scorso, è stato riconfermato all’unanimità (per la prima volta era stato eletto nel febbraio dello scorso anno) quale Presidente del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo. I comuni facenti parte del Consorzio sono Alcamo, CalatafimiSegesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano-Selinunte, Erice, Marsala, Mazara del Vallo, Partanna, Paceco, Salemi, Trapani e Vita.

Radioamatori per il turismo

La chiesa di San Domenico di Castelvetrano definita da qualche castelvetranese "la Cappella Sistina della Sicilia" viaggerà nell'etere, grazie ai soci Ari (associazione radioamatori italiani) Il 22 marzo alle ore 9.00 la sezione ARI di Castelvetrano (IQ9VH) si attiverà per il diploma (Castelli, Abbazie, e chiese d'italia) facendo promozione turistica alla Chiesa di San Domenico, monterà antenne e ricetrasmittenti verso chi li ascoltera' in tutta italia e all'estero, La postazione sarà accanto alla chiesa. Come funziona? Si attiva la "referenza" di un sito, ovvero si lancia nell'etere, a voce, in morse o in digitale, un codice alfanumerico. Chi, a caccia di referenze, risponde al segnale, accumula punti che gli danno la possibilità di ottenere il diploma di partecipazione. L'iniziativa nasce anche per far sapere alla gente che i radioamatori nel loro hobby, oltre a compi-

Cultura popolare

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’na volta, diciamo fino agli anni ’50, le valige di cartone compresso già esistevano, ma la gente comune per trasportare la biancheria da un posto ad un altro, come nel caso di trasloco, usava avvolgere la biancheria in un telo legato a “ruppa” (nodi) o a “scocca” (fiocco) alle due estremità più lunghe, in modo da creare un manico dentro il quale infilare un braccio fino alla spalla. Questo fagotto si chiamava “truscia”, dal francese “trousse” = fagotto. Ma la “truscia” la usava anche il contadino siciliano per portare il suo frugale pasto, costituito da pane, olive, pomodori, formaggio o “babbaluci a l’agghiotta” da consumare dopo ore di lavoro nei campi. Per similitudine una persona che lasciava

ti di protezione civile, possono essere divulgatori di cultura e non solo di tecnologie comunicative. La manifestazione viene patrocinata dalla Diocesi di Mazara del Vallo, Club Unesco Castelvetrano-Selinunte, Città di Castelvetrano, Liceo Classico G.Pantaleo di Castelvetrano, Ari, IARUO International Amateur Radio Union}.

La Truscia

molto a desiderare veniva chiamata “truscia di robbi lordi” (fagotto di biancheria sporca).Da “truscia” esce fuori il vocabolo “ntrusciari” (infagottare). “Ntrusciatu” era pure chi, per il freddo si vestiva coperto eccessivamente. Altri contenitori usati per trasportare oggetti vari erano i sacchi di iuta o di canapa e i panieri fatti di canne e polloni di agliastro intrecciati. Caratteristica per quei tempi era la partenza dei villeggianti per Selinunte col trenino a vapore “la paparedda”: la gente si accalcava alle prime luci dell’alba, carica di sacchi e “trusce” contenenti biancheria, alimenti e oggetti vari, mentre nei panieri portavano bottiglie di olio, aceto, vino e posate.

Negli anni ’56 – ’60 viaggiando giornalmente, per motivi di studio, da Castelvetrano a Marsala, osservavo i numerosi venditori ambulanti che si spostavano con le “trusce” a tracolla in spalla contenenti biancheria da vendere; mentre sul treno che partiva da Castelvetrano per Palermo i commercianti portavano sacchi pieni di “carduna”, galline, “babbaluceddi” e altro, nascosti sotto i sedili, per sfuggire al controllo del conduttore del treno. Oggi ci sono i borsoni e gli zaini a spalla che sostituiscono egregiamente questo genere di confezione e sono più comodi da portare. Vito Marino

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Castelvetrano

QUATTORDICIMARZO2015

Continua l'opera di "recupero" dei ricordi del preside Antonio Ferri, relativi a momenti particolari della vita di Castelvetrano. Le foto si trovano anche nel sito www.giornalekleos.it .

Importanza dei ricordi Sono convinto che i nostri ricordi belli o brutti, non devono essere cancellati. Questa convinzione sta alla base dell'esigenza di restituire, sopra tutto, agli alunni che hanno frequentato il “G.B.Ferrigno”, anni 92/1993 - 2005/2006, una serie di ricordi fotografici. Le foto mi sono state donate da un carissimo amico scomparso Franco Stella. Chi dovesse riconoscersi dovrà annotare il numero della foto e recarsi al Centro Contabile Calia in via Manzoni,46/48 tl. 092445788 e farne richiesta. Le foto saranno consegnate gratuitamente. In caso di foto di gruppo potrà essere richiesta la stampa formato 10 x 15 al costo di 0,20 cad. (Antonio Ferri)

L'angolo del rimatore

I

l 9 ottobre ci ha lasciati a 93 anni per una vita migliore il “grande” prof. Rosario Di Bella, docente apprezzato del Liceo Classico “G. Pantaleo” di Castelvetrano, in pensione da tanti anni, ma sempre attivo e presente negli eventi culturali della Città. Lo vogliamo ricordare come collaboratore del giornale Kleos per il quale curava, "L'angolo del

Rosario Di Bella

continua dal n. uno di gennaio 2015

IV "Niente paura: ohè, c'è Zenga in porta. Hai visto che parata?!". "Beh, un pezzetto di 'panuzzu cunzatu'...". "Certo, storta non piace che ci vada, però aspetto ancora il gol". "Ma la manovra è smorta, ristretta a centrocampo". "Io ho il sospetto che Baggio non sia in forma". "L'insalata di riso è una vivanda prelibata". V "Con quest'Orvieto, poi...". "Specie in estate...". "E con un condimento così...". "Ninni, mi passi il sale?" (Queste smarronate non si fanno. Che scroscio di cachinni!). "Aiuto, Herrera...". "Non vi spaventate! Qua c'è capitan Bergomi!". Tintinni di bicchieri. "Un rosé?". "No, ancora bianco. (Maestro, il rosé c'è, ma...sottobanco)").

rimatore", rubrica di sue poesie e traduzioni che firmava con Salario del Brio, nom de plume che si era dato, anagrammando il suo stesso nome e cognome. Nel rispetto della sua volontà, continueremo, come se fosse ancora con noi, a pubblicare nei prossimi numeri di Kleos, gli ultimi suoi scritti che ancora ci rimangono e che lui stesso ci ha amorevolmente consegnato.

VI Termina il primo tempo. Zero a zero. Dov'è andata a finire la baldanza? già Mariuccia paventa: "Io vedo nero: questi vengono fuori alla distanza". "Disfattista! Puoi credere davvero, con Toti nostro, persa la speranza di fare risultato?". "Mah! Totò non si è visto granché". "Va be', però...". VII "Però...che dite? - fa Gennaro -, intanto che non si gioca, ci gustiamo in pace il vitello tonnato?". "Oh! un controcanto al buon piatto di prima!"."E a chi dispiace, "Buono". "Squisito". "Ebbene, di chi il vanto d'averlo preparato?". Rosy tace, modesta. E Alfredo, tutto inorgoglito: "Mia moglie!". E se la coccola, rapito. (continua) Castelvetrano, 25 giugno 1990

Salario del Brio

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QUATTORDICIMARZO2015

PARVA FAVILLA

Fascino del chiaroscuro o disservizio permanente?

Non so a voi; ma a me capita talvolta di innamorarmi talmente di un’idea da … vederla già bella e realizzata. L’ultimo caso riguarda la proposta espressa nel precedente numero di kleos a proposito dei lampioni di piazza Matrice. Allora, a conclusione di un’ironica dissertazione sul “fascino del chiaroscuro” e sulla finta richiesta di estendere l’esperimento dell’oscuramento di tale piazza a tutte le piazze di Partanna, proposi addirittura di “spegnere la città”. Da quel momento, per una sorta di condizionamento psicologico, mi ritrovai quasi automaticamente a controllare, via dopo via, le lampade della pubblica illuminazione. Vi lascio immaginare la mia sorpresa nel constatare come, oggi in un rione, domani in un altro, l’oscuramento andava prendendo piede. E dove non si attuava in toto, venivano oscurati brevi tratti di strada intervenendo sui lampioni, talvolta singolarmente, più spesso in serie di due-tre o più. Convinto che l’operazione “città spenta” dipendesse dal mio suggerimento, più che gioirne me ne rammaricai. Mi bruciava il fatto di non essere stato capace di far cogliere l’aspetto ironico e provocatorio della mia proposta. Eppure l’iperbole era evidente e solo la mancanza di senso dell’umorismo aveva consentito di prendere alla lettera una simile idea balzana. Mi rasserenai solo quando mi si fece notare che l’oscuramento della città, a macchia d’olio o a macchia di leopardo, non era attuato per fare apprezzare la “magnificenza di un cielo stellato” o per far gustare il “chiarore lunare in una notte di mezza estate”. Quella che a me appariva come una operazione conseguente al mio input, in effetti, era una situazione di “ordinaria amministrazione”. Un vero e proprio disservizio che si va aggravando di giorno in giorno, ignoto solo a chi si muove all’interno del quadrilatero compreso tra le vie Vespri- Del Popolo- Roma-D’Italia. Chè basta allontanarsi di pochi passi da questo fortunato “centrino” per … vagare nel buio. Mi consola soltanto il pensiero che nel programma Tasi del Comune esiste la voce “ripristino impianti illuminazione”. A quando, signor Sindaco?

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Giuseppe Libeccio e Nicolò Catania

iuseppe Libeccio, 58 anni, da poco nonno di uno splendido nipotino, funzionario Inps, è presente ininterrottamente dal 1998 nel consiglio comunale di Partanna ed è stato sempre tra i più votati. E' stato presidente di commissioni consiliari ed anche assessorre, si è candidato alle ultime elezioni provinciali ottenendo 1234 voti di preferenza. Siede in consiglio comunale come consigliere del Psi assieme a Libero Leone. Gli abbiamo rivolto alcune domande. Come si colloca il Psi nei confronti dell'amministrazione guidata da Nicolò Catania? Come Psi, la nostra posizione è di attenzione all'operato dell'A.C. senza alcun

preconcetto: con apprezzamenti se l'AC fa nei confronti della Città un buon lavoro e con critiche se trascura le cose più importanti di cui ha bisogno la Città. Non c'è muro contro muro, convinti come siamo che gli interessi della Città hanno un unico colore. Secondo Lei, dove si colloca politicamente la giunta municipale di Partanna? Il sindaco Catania è un abile politico: sicuramente lui sa già dove andrà a finire. Io oggi non lo so però mi auguro che al più presto si riesca a risolvere questo puzzle politico con una indicazione chiara, con l'auspicio che il sindaco possa collocarsi con noi al centrosinistra.

Se il sindaco ve lo chiedesse, entrereste in maggioranza? Attualmente no. La scelta è comunque politica e non investe solo Par tanna. Prossimamente avremo un incontro con i nostri referenti politici con i quali si parlerà anche del futuro politico di Partanna.

Il tasso di mortalità per tumore è aumentato nel 2014 del 3%

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artanna, cittadina della Valle del Belice di poco più di 10.500 abitanti, “vanta” un tasso di mortalità per tumore del 6,12 per cento (dati relativi al 2014), il 3 per cento in più rispetto all’anno precedente (2013) in cui il tasso di mortalità per tumore era stato del 2,96 per cento. A fronte di questo dato negativo certamente da attenzionare, in compenso nello stesso anno 2014 il tasso di mortalità infantile è dello 0 per cento e si registra un’aspettativa di vita di quasi 80 anni per gli uomini (anno 2012) e di

quasi 84 anni per le donne (sempre nel 2012). A Partanna, che ha una consistente popolazione fatta di anziani, si nasce di meno (il 5,12 per 1000 nel 2014) e si muore di più (il 9,13 per mille sempre nel 2014). Nonostante il consistente tasso di emigrazione (ci sono stati 165 emigrati nel 2014) e nonostante il numero di morti superiore a quello delle nascite, la popolazione si mantiene pressoché in numero costante (poco più di 10.500 abitanti) per il numero di immigrati (quasi tutti stranieri) che sono stati nel 2014 ben 226 in

tutto. La popolazione straniera residente è formata da 477 cittadini (di cui 145 femmine e 332 maschi), di questi 171 sono rumeni (94 femmine e 77 maschi) e 161 sono tunisini (26 femmine) e 135 maschi), di altre nazionalità sono 145. Gli stranieri sono andati aumentando negli anni, passando dai 348 del 2011 ai 366 nel 2012 ai 393 nel 2013 fino ai 477 nel 2014. I dati ci sono stati forniti dall’Ufficio Statistiche del Comune di Partanna al cui responsabile va il nostro ringraziamento.

Lettere al Direttore

Stato di abbandono di C.da Camarro a Partanna

Gentile Direttore, volevo lamentare dalle pagine del Suo giornale, così letto e atteso ogni mese, il totale stato di abbandono della contrada Camarro da parte dell'amministrazione comunale, visto che, proprio da Piazza Mercato, sarebbe dovuta partire la rinascita di Partanna, celebrata da caroselli e sbandieratori proprio il giorno dell'elezione del Sindaco. E' ora che, dopo più di 20 mesi da quella notte magica, si passi dalle promesse alle concretezze. Mi riferisco alla tetra e medioevale illuminazione camarristica; piazza Mercato, l'adiacente C. Colombo, viale Papa Giovanni totalmente al buio, con contorno di

cani randagi a fare da padroni notturni. Mi riferisco anche al manto stradale obsoleto e dissestato, all'abbandono di residui di materiale edile dopo lavori di manutenzione, alla mancanza di piccoli cestini per rifiuti (quanto meno nelle vie principali), alla presenza di erbacce su banchine e marciapiedi, all'assenza di attraversamenti pedonali regolati e segnalati con criterio e così via.Per non continuare con Villa Lentini (immancabile), piazza Pietro Mascagni (sconosciuta, ma potenzialmente fruibile), rotatorie insensate, verde pubblico assente, spazi e parchi giochi inesistenti. Cos'altro aggiungere, se non il fatto

paradossale e assurdo che, tutto ciò, avrei potuto semplicemente comunicarlo di presenza all'ufficio manutenzione, ma purtroppo ormai "per motivi organizzativi si riceve solo il martedì e giovedì dalle 11:30 alle 12:30"; orario ridotto ed inaccessibile per un lavoratore. Perchè informare ed essere informati è essenziale per la democrazia, rende i cittadini liberi, consapevoli, attivi e capaci di incidere sulla vita pubblica, in tutti i suoi aspetti. E di questo, ahimè, l'amministrazione comunale aveva fatto un punto cardine del suo programma elettorale. Gaspare Lucchese

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Storia locale QUATTORDICIMARZO2015 Il Principato di Partanna con Guglielmo Graffeo di Nino Passalacqua Nell’ultimo numero di Kleos abbiamo pubblicato un primo “assaggio” degli appunti del prof. Varvaro relativi al secondo volume di “Partanna nella storia, ecc.”. Era nostro intendimento continuare in tale direzione per onorare la memoria del prof. Anto-

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nio Varvaro Bruno e per offrire ai partannesi l’opportunità di conoscere gli avvenimenti di un periodo storico del nostro territorio ignoto alla gran parte della popolazione, adempiendo, nel contempo, ad una promessa fatta a chi (i figli Tanino e Pino) ci ha affidato il prezioso materiale. Subito dopo la pubblicazione di quel primo “assaggio” siamo stati informati da una nipote del prof. Varvaro,

l’avv. Daniela Bianco, che da parte della stessa si stava provvedendo a riordinare gli appunti di cui sopra per farne una pubblicazione organica. Convinti della bontà di tale progetto editoriale, pertanto, sospendiamo la pubblicazione “a puntate”, con l’impegno di riprenderla nel caso in cui il progetto in parola non dovesse andare a buon fine.

Che succede al Consiglio Comunale di Santa Ninfa?

ome preannunciato online, il Consiglio Comunale di Santa Ninfa ha partorito dopo oltre 15 anni, un nuovo regolamento sul funzionamento del consiglio comunale. Si tratta di un importantissimo documento che disciplina il confronto politico tra i rappresentanti eletti dai cittadini, e soprattutto l’esercizio dei poteri e la tutela dei diritti di ciascun consigliere. Il regolamento è stato approvato con i soli voti favorevoli della maggioranza, dopo che quest’ultima ha bocciato numerosi degli emendamenti presentati dall’opposizione. Il gruppo Liberamente-Insieme Si può (Genco-Pernice-Russo), ha presentato 18 emendamenti, sebbene il suo capogruppo avesse votato in commissione favorevolmente sull’ammissibilità del regolamento. Di questi, parecchi sono stati accolti all’unanimità nel corso della seduta. Il consigliere Murania aveva proposto quasi cento emendamenti. Dal suo profilo Fb, ne abbiamo contato ben 97, anche se lei ha preferito affermare che fossero solo 33, come gli anni di Cristo. Moltissimi sono provocatori ed irriverenti. Di tutti, pochi sono stati recepiti dalla maggioranza. Il Consigliere Pipitone ha proposto, invece, 13 emendamenti, con lo scopo di dare legittimità ad un regolamento che la stessa ritiene lesivo delle funzioni dei consiglieri comunali, in particolare del loro diritto di accesso e controllo. Solo uno degli emendamenti Pipitone è stato subaccolto dalla maggioranza con tecnica chirurgica. Chi si aspettava uno scontro tra minoranze, considerate le tre distinte batterie di emendamenti, è stato deluso. Anche chi si aspettava un dibattito tra forze politiche, è rimasto a bocca asciutta. La trattazione del regolamento è avvenuta, emendamento per emendamento, articolo per articolo, votazione per votazione, con separate dichiarazioni finali dei consiglieri. L’analisi che segue a volte vi sembrerà surreale. Ci siamo soffermati su alcune “squisitezze”, che hanno l’effetto di una minestra fredda servita in pieno inverno. Ad esempio, nel nuovo regolamento viene abolita la firma del consigliere anziano, nonostante l’emendamento del consigliere Pipitone che propone che venga mantenuto il ruolo istituzionale che l’ordinamento riconosce al primo fra gli eletti. Una vendetta della maggioranza contro la Murania, attuale consigliere anziano, colpevole di essere stata eletta nelle file della minoranza? Ed allora a Partanna, dove il consigliere anziano è passato dalla maggioranza all’opposizione, dopo mesi dalla sua elezione, cosa avrebbero dovuto fare? Cose ancor più gravi politicamente sono la limitazione del diritto di parola dei consiglieri. Con

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il nuovo regolamento, su ciascun punto all’ordine del giorno, gli interventi dei consiglieri devono essere limitati sempre a due. Il primo intervento deve durare al massimo 5 minuti, il secondo intervento non può superare i 2 minuti. Per alcuni argomenti, quali i bilanci e piani regolatori, i tempi sono aumentati di 5 minuti. Consentitemi. Conoscete un altro comune nel mondo civilizzato e democratico, che senza avere lo strumento delle commissioni bilancio e/o affari economici, e senza l’obbligatorietà della conferenza dei capigruppo, discuta un bilancio limitando i tempi, nonché il numero degli interventi? Permettetemi. A Santa Ninfa, dove ci hanno abituato ad ascoltare in aula soltanto la minoranza, con questi tempi “tecnici” e questa “limitazione numerale”, la maggioranza si approverà il prossimo bilancio in meno di due ore? Per non parlare delle dichiarazioni di voto, che devono essere anch’esse contenute e circoscritte in soli tre minuti, nonostante la proposta “mediata” del gruppo Liberamente-Insieme Si può. Anche sulle interrogazioni vi sono limitazioni similari. A prescindere dal fatto che le interrogazioni urgenti continuano ad essere limitate a 2, mentre a Partanna, sono verbali e potenzialmente a numero illimitato; a Santa Ninfa, l’interrogante potrà parlare non oltre tre minuti, la replica deve contenersi in due minuti. Inoltre, mentre le risposte date dagli amministratori partannesi devono essere contenute in 5 minuti, a Santa Ninfa per il sindaco e gli assessori non ci sono limiti di durata, anzi viene riconosciuto al primo cittadino santaninfese il diritto di chiudere la discussione, nonostante l’emendamento proposto dal gruppo Liberamente-Insieme Si può. I dubbi espressi dal consigliere Pernice in aula, sono stoppati dal Presidente, che si gloria della scelta politica. L’interpellanza dovrà essere illustrata in tre minuti. All’inizio della seduta si può commemorare e/o ricordare eventi purchè parli un solo oratore per gruppo e per non più di 5 minuti. C’è da chiedersi, chi comprerà il cronometro? Hanno incaricato qualcuno di farlo tarare, come avviene con i limitatori di velocità o con l’autovelox? La stessa maggioranza non accoglie un altro emendamento Pipitone, in cui si affermava: “Al Presidente è data facoltà di interrompere il

consigliere comunale solo per giustificato motivo. Ma a Partanna siamo in un altro ordinamento giuridico? Nel regolamento partannesse c’è scritto: “Solo al Presidente è permesso di interrompere chi sta parlando, per richiamo al regolamento od ai termini di durata degli interventi dallo stesso stabiliti o a tutela della dignità degli altri Consiglieri o componenti la Giunta.” Lasciare senza “freni” il sindaco, attribuendogli il potere di terminare la discussione, senza limiti di tempo; e dall’altro, arginare l’esercizio del diritto di “espressione dei consiglieri”; quale ordinamento giuridico vi ricorda? Inutili le richieste dell’opposizione, la maggioranza si chiude nel suo guscio, e resta totalmente bloccata sulle sue posizioni. Solo grazie alla mediazione presidenziale, passa all’unanimità, la modifica regolamentare che consentirà di aprire la discussione sugli emendamenti, rimanendo comunque immutata la previsione iniziale per cui sugli stessi non è previsto il dibattito. Ma il catenaccio si avverte soprattutto sulle regole di esercizio del diritto di accesso dei consiglieri comunali, i quali potranno accedere agli uffici, per visionare gli atti, per chiedere informazioni, ed estrarre copia solo per due giorni a settimana e per complessive quattro ore settimanali, con giorni fissati in calendario. Il martedì dalle 16 alle 18 ed il venerdì dalle 10 alle 12. I consiglieri dovranno prendere il numero e fare il turno davanti agli uffici? Ed i 5 di minoranza, dovranno mettersi in fila dietro i consiglieri-assessori? E suonato il timer? scatterà l’allarme o qualcuno farà tintinnare un campanello? E gli uffici abbasseranno la saracinesca o tireranno fuori il cartellino rosso? L’estrazione di copia degli atti viene limitata solo a 3 documenti a settimana. A Santa Ninfa, tutta l’attività di controllo ispettivo del consigliere viene rigidamente inquadrata e prefissata; a Partanna, invece per i consiglieri “Il rilascio delle copie avviene entro i tre giorni successivi a quello della richiesta, salvo che non si tratti di atti particolarmente complessi, nel qual caso l’ufficio potrà indicare un maggior termine per il rilascio comunque non superiore a trenta giorni”. I consiglieri di Santa Ninfa, sono forse figli di un Dio Minore rispetto ai loro col-

leghi partannesi? Per fortuna, il gruppo Liberamente-Insieme si può, riesce a far passare una deroga allo schema per l’accesso agli atti, propedeutico al consiglio. Ma non c’è da stupirsi. Logicamente qualcuno ha fatto notare alla maggioranza che il diritto di accesso agli atti collegato al diritto di voto consiliare ha una disciplina specifica, la cui violazione, comporta di volta in volta, l’illegittimità delle deliberazioni. Per uno strano fato, il consigliere Murania riesce ad ammaliare il Presidente, facendosi approvare dal consiglio all’unanimità gli emendamenti aggiuntivi relativi: alle adunanze aperte; alla disciplina del diritto di iniziativa consiliare e conseguente potere di proporre proposte deliberative; alla regolamentazione delle comunicazioni al consiglio. Vano è stato il tentativo di mantenere in vita, da parte della minoranza, ordini del giorno ed atti di indirizzo. Mentre a Partanna, recentemente è stato introdotto anche l’istituto del Question Time, ed ormai in quasi tutti i comuni limitrofi hanno la diretta streaming, ed i partannesi possono “vedere e rivedere” il consiglio comunale, anche a distanza di mesi; a Santa Ninfa, nemmeno il canto delle “sirene” riesce a distogliere la maggioranza dai suoi obiettivi. Tutta la minoranza, chiusa la discussione, vota contrario. Il consigliere Murania perché si tratta di norme che fanno un torto tremendo a Santa Ninfa e ai santaninfesi; il capogruppo di Liberamente-Insieme Si può, perché si tratta di disposizioni che ostacolano il confronto all’interno del Consiglio; la “Liberamente Pura” Pipitone perché si limita e si riduce il potere di controllo dei consiglieri. Il gruppo di maggioranza non alza nemmeno la mano e “silentemente” va dritto per la sua strada. Chiose umane dolenti. Lo scontro finale tra la Presidenza ed il consigliere Russo (entrambi PD), non poteva essere risparmiato a questo pipistrello? Ed assicurare un pizzico di cortesia istituzionale? Durante la seduta, una sospensione di 10 minuti, chiesta educatamente dal consigliere Pipitone, si protrae perché i consiglieri di maggioranza, ad eccezione del Presidente, a quanto pare vanno “a desinare”. A differenza di epoche passate, “gli oppositori” non vengono informati, e quindi restano in trincea, insieme ad un’orfana Presidenza, come i soldati dell’ultima frontiera. Ma con il nuovo regolamento, ci saranno ancora consiglieri comunali protagonisti armati come soldati di “poteri di controllo legali” o diventeranno tutti cantanti insoddisfatti in bilico tra palco e realtà, capaci di consolarsi solo con fiumi di Maalox? Batman


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Psicologia

L’affidamento familiare: un atto d’amore

n Italia l’affidamento familiare è disciplinato dalla legge n. 184 del 4 maggio 1983, modificata con la legge n. 149 del 28 marzo 2001 sul “Diritto del minore ad una famiglia” nel quadro della tutela dei diritti dell’infanzia. Difficile avere un quadro generale della situazione degli affidi in Italia: “dai dati ministeriali emerge che i minori italiani collocati all’esterno del proprio nucleo familiare sono 29.388, dei quali 14.991 inseriti in comunità, 6.986 affidati a parenti, 7.441 in affidamento extra-familiare” (fonte Rapporto finale Tavolo Nazionale Affido pubblicato nel novembre 2013 sui dati al 31 dicembre 2011). Ma sono sicuramente molti di più, visto che ogni Comune ha metodi diversi di registrazione. Molto è stato fatto, certo, ma molto resta ancora da fare. Accogliere un bambino, anche se per breve tempo, è sempre una bella storia d’amore. È questo lo spirito che spinge le persone a intraprendere la strada dell’affido, pur se con qualche ansia. Perché si guarda a un’esperienza in parte complessa, che vede in campo diversi attori: il minore, la famiglia d’origine e quella affidataria, i servizi sociali. E perché si è in alcuni casi impensieriti dalla temporaneità del percorso, che può mettere in moto sentimenti non facili da governare, una volta che il periodo dell’affido sia terminato. «L’importanza del gesto sta nel mettere al centro la crescita e sicurezza dei ragazzi, i loro bisogni, non quelli delle famiglie che li accolgono». Quando arriva il desiderio di accoglie-

re il bambino di una famiglia in difficoltà, per dargli un tetto, delle sicurezze e fare un pezzo di strada insieme, non sempre si sa da dove cominciare e spesso si rischia di lasciar perdere. Eppure è un gesto semplice: per alcuni è una sorta di obbligo nei confronti della società, un modo concreto di dare una chance agli adulti di domani. Per qualcun altro è un passaggio naturale, magari dopo aver raggiunto i propri obiettivi personali e lavorativi. Poco importa se l’iniziativa parta da una coppia sposata o convivente, con o senza figli, o da un single giovane o anziano, quello che conta è la determinazione ad aprirsi all’altro e, cosa ancora più importante, al suo mondo di provenienza L’affido familiare per definizione è temporaneo: qualche volta dura alcuni mesi, altre qualche anno, c’è da dire che questi ragazzi non resteranno per sempre nella famiglia affidataria. Ma bisogna avere chiaro che sopra ogni cosa c’è l’interesse e il bene di questi figli, ai quali va garantito tutto l’affetto possibile fino a che rientreranno nella propria famiglia. Altrimenti, non si comincia neanche. Esso può essere un progetto di coppia ma anche i single possono richiederlo. Una persona single ritenuta equilibrata, affettivamente compensata, disponibile, della quale si verifica l’idoneità, può intraprendere tranquillamente questo percorso. Attualmente gettando uno sguardo alle famiglie, al rapporto tra genitori e figli, si intravede che “I giovani di oggi hanno un problema: quello di sentirsi

orfani di figure, paterna o materna, che dicano loro “questo è giusto e questo è sbagliato, così va bene, così va male”. C’è bisogno di educazione e accompagnamento. Naturalmente la famiglia è il luogo dell’amore, dei sentimenti, ma i figli vanno aiutati a coltivare valori importanti e guidati sulla strada da percorrere, negli ideali e nella concretezza. Sembra invece che i ragazzi debbano inventarsi un’identità, un futuro per conto proprio senza che gli adulti siano nei loro confronti credibili e convincenti. A volte asserisco che il problema dei giovani in questi anni sono i loro genitori. Un po’ fragili. Credo di poter affermare sia nella qualità di professionista che di persona, che accogliere nella propria vita un bambino sia un atto d’amore, che occorre superare il pregiudizio che i single non siano adeguati e che in una società di materialismo qual è la definizione attuale del mondo in cui viviamo, concedersi il lusso di donare amore gratuito è il più bel dono della vita. L’amore va oltre, e benché a volte ci sia il timore di non saper superare il distacco, ribadisco l’importanza dei legami, che vivono sia dentro chi accoglie come famiglia o single che nel bambino. Si riceve in cambio una gratitudine e un affetto che nessuno riuscirà a togliere via, e permettere ed aiutare il rientro del bambino nella propria famiglia d’origine significa aver permesso alle RADICI di sopravvivere. Marilena Pipitone

Salute

C

Cellule staminali: l'inizio di un sogno

ari lettori, finalmente possiamo raccontare di un passo fondamentale fatto in medicina. Un evento storico, uno studio tutto italiano che ha ideato, progettato, definito i passaggi per la produzione di una terapia a base di cellule staminali. In questi anni abbiamo sentito ed anche parlato in questo giornale di una terapia che si è permessa di assumere lo stesso nome, ma dai contenuti ben diversi. La cura "Stamina", appunto, che si eleggeva a speranza ed anche a certezza per i malati di patologie neurologiche, ha fatto la fine che tutti abbiamo visto. Fin da subito avevo detto che tale terapia non rispettava minimamente gli standard di sicurezza ed efficacia richiesta al giorno d'oggi per mettere in commercio una terapia farmacologica, ed in effetti la vicenda si è pian piano spostata dai letti d'ospedale alle aule dei tribunali. Tale terapia è stata definitivamente messa al bando e gli autori avranno delle grosse grane penali. Per tale motivo la cura della quale parleremo questo mese è la prima ed unica ammessa che si basa sulla coltura, produzione, confezionamento di cellule che si adattano ad un particolare organo e che attecchiscono e crescono in modo da riparare una importante disfunzione organica. Sì, perchè è proprio questo il principio su cui si basa l'attività delle cellule staminali, e che darà una grossa impronta alla medicina del futuro: pensate alle potenzialità di tale tecnica, pensate alla possibilità di rigenerare dei nuovi tessuti, dei nuovi organi, semplicemente installando nel punto giusto delle cellule pluripotenti in grado di rigenerarsi autonomamente. Non è più fantascienza adesso pensare ad un nuovo fegato per chi ne ha bisogno, senza più necessità di trapianto (con tutto ciò che ne consegue), ma semplicemente facendolo ricrescere partendo da poche cellule, oppure di un rene, di un cuore per chi soffre di irreversibili patologie cardiache, di pelle per i grandi ustionati....ma ancora è presto per trasformare questi sogni in re-

altà. La realtà dei nostri giorni, che è sicuramente un ottimo inizio, è una terapia avanzata a base di cellule staminali autologhe in grado di restituire la vista a pazienti con gravi ustioni della cornea. E' del 20 febbraio infatti la notizia che la Commissione Europea ha notificato a Chiesi Farmaceutici l’autorizzazione condizionata per l’immissione in commercio di Holoclar, prodotta nei laboratori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, presso il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” (CMR) dell’ateneo modenese. "Holoclar è in assoluto il primo prodotto di terapie avanzate a base di cellule staminali approvato e formalmente registrato nel mondo occidentale" - dichiara Andrea Chiesi, Direttore R&D Portfolio Management di Chiesi Farmaceutici S.p.A. Questo primato - continua Andrea Chiesi - ci dimostra che la partnership tra pubblico e privato non solo è possibile, ma è anche la sola vincente in un campo complesso come quello delle cellule staminali, in particolare autologhe, e della medicina rigenerativa”. Alla base del farmaco ci sono più di vent’anni di ricerca d’eccellenza, condotta da un team di scienziati di fama internazionale nel campo della biologia delle cellule staminali epiteliali. L’iter autorizzativo è stato lungo e complesso ma il risultato ottenuto dimostra che le cellule si possono coltivare secondo standard farmaceutici in grado di garantire ai pazienti sicurezza ed efficacia e, in un periodo di grande confusione sulle reali possibilità terapeutiche delle cellule staminali come quello che stiamo vivendo, poter dimostrare che curano davvero e senza rischi per la salute, è un passo fondamentale. Il razionale della terapia si basa su colture cellulari a base di cellule staminali epiteliali per la cura di diverse patologie a carico degli epiteli di rivestimento, dalla pelle per i grandi ustionati alla ricostruzione dell’uretra: le cellule staminali che consentono la rigenerazione della cornea risiedono in una piccola area al confine tra la cor-

nea (la parte trasparente al centro dell’occhio) e la congiuntiva (la parte bianca attigua) che si chiama limbus. Quando ustioni termiche o chimiche della superficie oculare danneggiano irreversibilmente questa riserva di staminali la superficie corneale, che in un occhio sano si rinnova completamente ogni sei/nove mesi, smette di rigenerarsi e la congiuntiva a poco a poco comincia a ricoprire la cornea con una patina bianca che rende impossibile la visione e provoca dolore e infiammazione cronici. Se almeno in uno dei due occhi del paziente è rimasto anche un residuo piccolissimo di limbus non danneggiato, adesso è possibile ricostruire in laboratorio l’epitelio che ricopre la superficie corneale, grazie alle cellule staminali raccolte in quantità molto esigua. Questo lembo di epitelio, Holoclar appunto, che assomiglia ad una sorta di lente a contatto, viene poi trapiantato nel paziente e consente di ottenere una cornea trasparente stabile nel tempo e un pieno recupero della capacità visiva, senza provocare nessuna reazione di rigetto perché costituito dalle cellule del paziente stesso. La terapia, applicata per la prima volta sull’uomo in via sperimentale negli anni Novanta e riconosciuta come farmaco orfano nel 2008, grazie alla registrazione ottenuta oggi potrà essere in un prossimo futuro disponibile per tutti i pazienti europei che abbiano subito incidenti sul lavoro (causati per esempio da calce viva, da solventi o da acidi), incidenti domestici (per esempio ustioni oculari provocate da detersivi o agenti abrasivi in adulti e bambini) o, come tristemente registrato nella cronaca degli ultimi mesi, nei casi di aggressione con agenti chimici. Intanto la ricerca d’eccellenza non si ferma, nei prossimi anni sarà possibile sviluppare nuovi protocolli sperimentali e clinici con altre cellule staminali degli epiteli di rivestimento come congiuntiva, uretra, mucosa orale ed epiteli respiratori. Cari lettori, il futuro è appena iniziato! Fabrizio Barone

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Le nostre ricette

a cura di Ina Venezia

CROSTATA DI MELE CON MARMELLATA DI MANDARINI E CREMA DI NOCI Ingredienti per la pasta frolla: 300 g di farina 00, 150 g di burro (a temperatura ambiente), 150 g di zucchero, 1 uovo intero e 1 tuorlo, 1 cucchiaino di lievito in polvere, un pizzico di sale, scorza grattugiata di 1 limone. Ingredienti per il ripieno: 180 g di marmellata di mandarini, 2 mele varietà golden, 200 g di burro fuso, 200 g di zucchero, 150 g di uova (circa 3), 200 g di noci tritate finemente, gelatina neutra. reparate la pasta frolla unendo la farina, il sale, il burro. Procedete con la sabbiatura (strofinate la farina e il burro fra i palmi) , aggiungete le uova, la scorza di limone, il lievito. Lavorate l’impasto e riponetelo in frigo per circa 30 minuti. Preparate la crema di noci montando il burro con lo zucchero, aggiungete le uova e le noci. Sbucciate e affettate sottilmente le mele. Stendete la pasta frolla su una teglia (cm 30) rivestita di carta forno, creando un bordo sufficientemente alto. Versate sul fondo livellando la marmellata di mandarini, poi la crema di noci e finite con le mele a fettine (se vi piace potete spolverare anche un po’ di cannella). Infornate a 180° abbassando un po’ la temperatura dopo 15 minuti circa. Cuocete per 30/40 minuti, finché le mele e la crema non avranno un bel colore dorato. Sfornate, fate raffreddare, sistemate su un piatto da portata, spennellate con gelatina neutra.

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Si effettuano rilascio e rinnovo immediato di patenti di tutte le categorie:

Soluzione del cruciverba di p. 9 del n. 2 (febbraio 2015) di Kleos

Le 10 canzoni più programmate dal 12 febbraio all'11 marzo 2015

Discovery Dance Parade a cura di Salvo Li Vigni e Pinob 1. ELLE GOULDING – Love me like you do 2. MARK RONSON – Uptown funk 3. SAINT MOTEL – Cold Cold man 4. RIHANNA – Four five seconds

-AM, ex patentino -A1(motociclo, 16anni) -A2 -A -B -C -D -E

5. JAMES BAY – Hold back the river 6. DAVID GUETTA – What i did for love 7. MADONNA – Living for love 8. HOZIER – Take me to church

Film - Le nostre recensioni

9. NOEL GALLAGHER – Ballad of the

Noi e la Giulia Noi e la Giulia di Edoardo Leo, con Luca Argentero, Stefano Fresi, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Carlo Buccirosso; Italia, 2015; colore, durata 115’; commedia.

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Forse, un giorno, ripenserò alla mia vita e ricorderò ridendo la volta in cui un uomo steso in una bara mi ha spinto a mettermi in società con un coatto e un depresso visti una volta sola». Con questa frase, cadenzata dall’accento piemontese di Luca Argentero, si può riassumere l’incipit di "Noi e la Giulia", nelle sale italiane dal 19 febbraio. Diego (Argentero), Claudio (Stefano Fresi) e Fausto (Edoardo Leo) sono tre quarantenni “falliti” alla ricerca di un «piano B» per sopravvivere, uniti dalla sorte nell’apertura di un agriturismo. Si aggiungono all’insolito gruppo Sergio, (Claudio Amendola) sinistroide intransigente, ed Elisa (Anna Foglietta), un’affettuosa stralunata incinta. Purtroppo l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e alle tentate estorsioni camorriste seguono le insolite soluzioni di una rocambolesca avventura dal sapore tragicomico. Ispiratosi al romanzo di Fabio Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli, il film racconta una storia attuale e coraggiosa, retta, però, più da stereotipi (il comunista, l’inetto, «er fijo de Vanna Marchi», l’ipocondriaco, la moderna figlia dei fiori) che da personaggi, col paradossale intento di sconfessare proprio i limiti convezionali della vita. Buono il risultato al botteghino, capace di tenere testa al caso cinematografico del mese, Cinquanta sfumature di grigio, incassando meno ma dando molto di più su cui riflettere. La locandina del film Elenia Teri

Antichi Proverbi belicini

Musica

mighty I 10. IMAGE DRAGONS - Shots

Dj Club Chart a cura Alemix dj 1. TIMMY TRUMPET - Freacks 2. MARTIN SOLVEIG & GTA - Intoxicated 3. PITBULL - Celebrate 4. DAVID GUETTA – Dangerous 5. DEORRO - Perdoname 6. ARONCHUPA – I’m an Albatroz 7. FEDEZ – Magnofico (Remix)

a cura del dr. Francesco La Rocca

8. PITBULL – Time of our lives

Natali cu lu suli e Pasqua cu lu tizzuni: chissa è la veru staciuni.

9. ENRIQUE IGLESIAS - Bailando

Natale col sole e Pasqua con il fuoco acceso: questo prepara la vera Estate.

10. MADONNA – Living for love

Il proverbio evidenzia il fatto che ci sarà una calda estate se a Natale ci sono state belle giornate e a Pasqua c'è stato freddo; ma indica pure che Natale col sole e freddo a Pasqua preparano grandi raccolti estivi.

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Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Capitale dell’Ungheria - 8. Amministrare un’impresa economica - 14. Occhiello orlato nel quale si infila il bottone - 15. Nascoste - 17. Sua Altezza Reale - 18. Agenzia governativa responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America - 19. Contenitore usato per cuocere alimenti in forno - 21. Recipiente di pelle animale - 22. Croce Rossa Italiana - 23. Comune in provincia di Agrigento - 24. Si usa come saluto amichevole - 25. Simbolo chimico dell’elio - 26. Salsa a base di tuorli d’uovo - 27. Il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle - 29. Sottile fune di canapa usata per varie operazioni sulle navi - 30. Comune in provincia di Messina - 31. Suono acuto e di breve durata - 33. Corpo celeste con la coda - 34. Nella mitologia greca era uno dei titani 35. Momentanei, temporanei - 37. Bassa Tensione - 38. Unità di misura di superficie in uso nei paesi anglosassoni - 39. Bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del miele - 40. Indice di redditività del capitale investito - 41. Giusti, imparziali - 42. Originari del luogo in cui vivono - 43. Alto in inglese - 44. Sinonimo di sommozzatore - 45. Ampia veste con maniche larghe tipica dei frati e delle monache - 46. Aggregato di minuscoli crostacei che nei mari glaciali costituiscono il nutrimento delle balene - 47. Grosso rettile simile al coccodrillo - 48. Opera teatrale o cinematografica caratterizzata da uno stile e da un linguaggio realistici e dal lieto fine. VERTICALI: 1. Massa di ghiaccio galleggiante che ricopre i mari delle regioni polari - 2. Adoperare, utilizzare - 3. Esatte quantità di sostanze che occorrono per un determinato uso - 4. Organo che consente il volo - 5. Palermo - 6. Piano inclinato usato come gioco per bambini - 7. Errore di stampa - 8. Occasione solenne - 9. Lettera dell’alfabeto greco - 10. Sud-Est - 11. Richiesta scritta indirizzata a un’autorità - 12. Non frequente - 13. Periodi storici caratterizzati da avvenimenti di grande importanza - 15. Era una città della Frigia - 16. Consumate dall’uso - 19. Tipo di pentola usata per la preparazione della polenta - 20. Stile di nuoto - 21. Popolazioni dell’Asia centrale - 23. Verso dell’asino - 24. Veloce, rapido - 26. Comune in provincia di Salerno - 27. Oggetti risalenti a un’epoca passata - 28. Breve annotazione - 29. Sottomessi - 30. Brevissimo spazio di tempo - 32. Un continente della Terra - 33. Vette - 35. Nome femminile - 36. Modo impetuoso di fare le o di dire le cose - 37. Segni di vario tipo impressi per convalidare - 38. Gruppo musicale scandinavo - 39. Canto dedicato alla patria - 40. Prova motoristica su percorso lungo e accidentato - 41. Eurovision Song Contest - 42. Il corrispondente rumeno dell’italiano Giovanni - 43. Il secondo numero primo - 45. Taranto - 46. Iniziali del filosofo tedesco Marx.

L'artista del mese NEK – Fatti Avanti amore

di Salvo Li Vigni

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ari lettori Kleossiani, questa settimana vi propongo “Fatti avanti amore”, il nuovo singolo di Nek, all’anagrafe Filippo Neviani, primo singolo estratto dal suo ultimo, nonché dodicesimo album “Prima di parlare”, pubblicato l’11 febbraio. Il brano presentato all’ultimo festival di Sanremo, si è piazzato al secondo posto, ma come spesso accade per le canzoni non vincenti, raggiunge la vetta delle classifiche radiofoniche d’Italia. Fatti avanti amore, è stato composto all’inizio del 2014, periodo in cui per motivi di salute, l’artista ha annullato il tour relativo al precedente album, approfittandone per terminare “Prima di parlare”. Il brano pop-rock è molto ritmato e tende alla disco music. Il videoclip, curiosamente girato nella stessa location del suo precedente singolo del 1997 “Sei grande”, ovvero le piscine Monte Bianco di Verona, ha come protagonista lo stesso Nek ed una ragazza che deve affrontare una gara di nuoto, alla quale assiste lo stesso artista. Termino con una curiosità. Nek in questi giorni ha pubblicato un video, con indosso un grembiule da cuoco mentre lava una pila di piatti nel ristorante del suo amico Luca. Motivo? Una scommessa persa secondo cui l’artista con il video di “fatti avanti amore” non avrebbe superato i 3 milioni di click su youtube entro febbraio.

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Economia

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L’Inglesismo, gli acronimi demenziali e le reali potenzialità del decreto attuativo del c.d. "jobs act"

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i siamo chiesti se nei vari Ministeri c’è qualche funzionario addetto a battezzare gli “istituti” normativi? I nomi attribuiti a vari “istituti” sono ai limiti della “pronunciabilità” e carichi di estrosità. Chi fra i lettori non ricorda le sigle ICI, IMU, TARI, TASI, DUVRI, IUC, Naspi, MiniAspi, ASdi e cosi cantando? Bene, dietro ogni sigla si celano tasse, procedure, adempimenti e burocrazia. Nell’ultimo provvedimento partorito dal nostro legislatore ed entrato in vigore una settimana fa (7 marzo 2015) si consuma l’ultima fatica chiamata “Jobs act”, la nuova disciplina che regolamenta i rapporti di lavoro. La riforma del mercato del lavoro è stata battezzata “Jobs act”, cioè, appunto “legge sul lavoro”. A parte l’inglesismo (non riusciamo a comprendere il motivo della scelta dell’inglese e non del più elegante francese “droit du travail”), cerchiamo di comprendere le novità di tale provvedimento. Il nuovo contratto a tutele crescenti sostituisce, per gli assunti dal 7 marzo 2015 in poi, l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Cambia il regime di tutela in caso di licenziamento illegittimo e viene introdotto “l’indennizzo” che diventa la regola al posto del reintegro. Ciò vale anche in caso di licenziamenti collettivi, con un evidente discrimine tra i nuovi e i vecchi assunti. Sul versante dei nuovi ammortizzatori sociali va segnalato che entra in vigore la “Naspi”, che sostituisce la abrogata “Aspi” e “miniAspi”, per i disoccupati con almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e 30 giornate nei 12 mesi precedenti. La Naspi avrà una durata massima di 24 mensilità (18 dal 2017), con un importo massimo di 1.300 euro (dal quarto

mese scatta una riduzione del 3% al mese). La condizione posta perché il lavoratore disoccupato possa usufruire di questo ammortizzatore è che questi ricerchi attivamente un’occupazione (cercare lavoro sic!). Inoltre, per coloro che, dopo aver beneficiato della Naspi, dovessero rimanere ancora disoccupati e in una condizione economica di bisogno, valutata in base all’Isee, il decreto prevede un altro assegno di disoccupazione, l’Asdi, per una durata massima di 6 mesi e per un importo pari al 75% della Naspi. Il legislatore ha poi previsto l’esonero contributivo (sostituisce la vecchia legge 407/90). Tale agevolazione è stata introdotta dalla L. 190/2014 (legge di stabilità 2015) per le assunzioni a tempo indeterminato e risulta essere strettamente connessa al DLgs. 23/2015 (in vigore dal 7.3.2015). Entrambe le misure prevedono: • una riduzione del costo del (solo) contratto di lavoro a tempo indeterminato. La citata L. 190/2014 contiene, infatti, a favore dei datori di lavoro che, nel corso del 2015, assumano a tempo indeterminato lavoratori non occupati con la medesima tipologia contrattuale nei 6 mesi precedenti, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per un periodo massimo di 36 mesi e nel limite massimo di 8.060,00 euro annui; • l’incremento della flessibilità “in uscita” e la sostituzione dell’attuale regime sanzionatorio dei licenziamenti illegittimi con un regime caratterizzato da regole e costi certi e prevedibili per le imprese. Il nuovo DLgs. 23/2015 (destinato, in genere, ad applicarsi ai lavoratori assunti a tempo indeterminato dopo la sua entrata

upim

in vigore) prevede, infatti, quale rimedio generale a fronte di un licenziamento illegittimo, indipendentemente dal motivo, economico o disciplinare, addotto e a prescindere dalle dimensioni aziendali, una tutela esclusivamente monetaria (corresponsione al lavoratore di un indennizzo certo e “crescente” in relazione all’aumentare dell’anzianità di servizio del medesimo) e mantiene la tutela della reintegrazione nel posto di lavoro soltanto in caso di licenziamento discriminatorio, nullo o intimato in forma orale e in alcune altre limitate ipotesi. Quanto questa novità legislativa possa incidere sull’abbassamento dei livelli di disoccupazione è tutto da verificare. Francamente ci sembra che il problema occupazionale non sia tanto legato alla norma che regolamenta gli “eventuali” licenziamenti, quanto, invece, all’insopportabile costo degli oneri contributi. Sarebbe stato auspicabile una forte riduzione del “cuneo Fiscale” che avrebbe certamente garantito un maggiore impulso all’occupazione. Speriamo, ovviamente, di sbagliare ma abbiamo l’impressione che la nuova legge servirà a favorire moltissimo le grandi aziende e le multinazionali che spesso hanno problemi di gestione dei conflitti sindacali. Molto meno favorite saranno le Piccole e Medie Imprese che si ritrovano a fare i “miracoli” per non buttare in mezzo alla strada i propri dipendenti con i quali instaurano un rapporto umano che va al di là di quello che il legislatore fantastica. Ai posteri l’ardua sentenza. Gaspare Magro - Victor Di Maria dottori Commercialisti

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Partanna - Giulia Croco, laureanda (laurea di II livello) all'Università di Pisa

Un piccolissimo homage to Carla Horat da parte del dott. Francesco La Rocca

C

Ma chi è Carla Horat?

arla Horat nasce a Basilea ed è figlia d'arte. Il padre Theo è un grande acquarellista, molto noto in Svizzera ed in Germania. A Verona Carla si diploma all'Accademia delle Belle Arti "G.B.Cignaroli". Ma il percorso tra discente e docente è molto breve perché nel 1981 la troviamo a Palermo e a Venezia dove tiene rispettivamente la cattedra di Tecnica dell'Incisione presso l'Accademia delle Belle Arti e dal 1986 tiene corsi di Bulino e seminari di specializzazione, dapprima alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Da qui è molto difficile, in poco spazio, seguirne il suo percorso, sempre chiamata in Europa ed OltreOceano a tenere lezioni, workshop, simposi; e altresì difficile seguirla nelle sue mostre, 83 fino ad ora, delle quali 23 personali da Palermo a New York, da Città del Messico a Norimberga, da Venezia a Rio de Janero ecc. Fare incisione affascina, scriveva la stessa Horat, ma la sua aspirazione, il suo temperamento va verso una ricerca nuova di

espressione e giustamente la trova nella pittura, nel colore ed è proprio qui che ci stupisce, sensibile e colta dà colore alle note riuscendo a dipingere la musica. Così l'opera pittorica dell'Artista si immette nel palcoscenico della lirica e preferisce lunghe opere musicali dove ad ogni personaggio può dare il suo colore ed Opera è il titolo dei dipinti che dedica alla memoraia della grande Callas. Scrive il Kandinsky: "In generale il colore è un mezzo per influenzare l'anima". Giusto! Ma allora e senza ombra di dubbio, la Horat non ha creato questo dialogo tra le arti da sola e molto tempo fa? Io ho visto il pennello dell'Artista volare piano piano nelle mani del grande Direttore e da qui il pennello fattosi bacchetta, fluire in una miriade di note variopinte...tanta tanta musica vera. Così mi è sembrato di vedere questo abbraccio indissolubile e perenne fra le arti: pittura e musica. O forse così mi è sembrato sognare. Partanna sconosce la Horat ma lei conosce ed ama Partanna.

Horat: Madame de Butterfly Carla Horat è la moglie del prof. Renato Albiero, pioniere della cardiochirurgia in Sicilia, dove da tempo e con successo ha operato ed opera un grossissimo numero di pazienti cardiopatici. Ciao Carla, ti voglio bene, Ciccio.

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