Kleos 13 giugno 2015web

Page 1


TREDICIGIUGNO2015

"Nicò, fatti la tua strada...qua pensiamo a tutto noi!" di Antonino Bencivinni

S

arà che la pensiamo come ai vecchi tempi, ma siamo convinti che per assumere responsabilità di gestione istituzionale bisogna non solo possedere conoscenze "tecniche" pregresse, ma occorre avere anche esperienze di gestione che nascano da pratiche "governative". Per parlare con molta chiarezza, secondo noi, se si vuole fare bene, per esempio, il sindaco, non è sufficiente essere onesti, capaci e anche colti, occorre avere almeno una buona esperienza della macchina burocratica e di gestione. Il pericolo, altrimenti, è quello che si perda tempo (per acquisire le competenze mentre si è in carica) o che si

perdano occasioni importanti per il territorio. La scelta, da parte dei cittadini, di un sindaco, a nostro avviso, deve tenere conto di questi requisiti. A sua volta il primo cittadino, chiunque esso sia, se non vuole lasciare terra bruciata attorno a sé, deve creare le condizioni per aiutare i suoi collaboratori e sostenitori più diretti a "farsi le ossa", avviandoli ad assumere sempre più responsabilità in prima persona. Se poi il sindaco aspira a più ampi traguardi, a maggior ragione deve seguire questa regola importante. Negli ultimi tempi sembra che il sindaco di Partanna, Nicola Catania, si stia orientando in questa direzione lascian-

do in più occasioni il vicesindaco Antonino Zinnanti e gli altri assessori sempre più da soli anche e soprattutto nel rapporto esterno con le forze politiche e religiose e con i cittadini. Se sono rose, fioriranno: ha sostanzialmente questo come significato la copertina di Kleos di questo mese!

Cultura popolare

La Civiltà maschilista

S

e ricordo con nostalgia la civiltà contadina, scomparsa intorno agli anni ’50, devo pur ammettere che allora si peccava di eccessivo maschilismo. Era il tempo di “Padre padrone” di Gavino Ledda e di “Un delitto d’onore”di Giovanni Arpino. Allora la donna non poteva uscire da sola o senza il consenso dei genitori o del marito e doveva sposare in maniera insindacabile l’uomo prescelto dai genitori, secondo una valutazione economica della dote. Dopo il matrimonio essa, per norma di legge, doveva seguire il marito e ubbidire ai suoi comandi. Anche le norme di legge erano tutte a favore del sesso forte. In Italia, fino a qualche decennio fa, l’art. 144 del Diritto di Famiglia citava espressamente: “Il marito è il capo della famiglia, la moglie segue la condizione civile di lui, ne assume il cognome ed è obbligata ad accompagnarlo ovunque egli crede opportuno di fissare la sua residenza”. Nell’uxoricidio, l’uomo godeva di attenuanti, considerando “delitto d’onore” l’omicidio di gelosia. Inoltre, la “ius corrigendi” consentiva al marito di potere picchiare legalmente la moglie, “per correggerla”. Fino al 1919 la moglie non poteva disporre dei propri beni senza l’autorizzazione del marito e non aveva credibilità nelle testimonianze in tribunale. Tante volte doveva subire gli scatti d’ira del marito che, per ristabilire la

gerarchia in casa, l’assaliva letteralmente con ingiurie e botte. Le botte erano considerate necessarie, perché, come sosteneva un proverbio, “fimmini e scecchi, vastunati chi s’addrizzanu”. Le carezze si lasciavano desiderare, perché “la muggheri è comu la atta, si l’accarizzi idda ti gratta”. Questi comportamenti valevano anche per i figli. “Li picciotti” non avevano nessun diritto a parlare o a protestare nei riguardi delle persone adulte; addirittura il fratello più piccolo doveva ubbidire a quello più grande e gli doveva dare anche del “vossia”. Un proverbio in merito diceva:- “Li picciotti hannu a parlari sulu quannu piscia la addina”, cioè mai. Questa realtà storica è confermata dalla seguente strofa:“Sugnu patri e sugnu patruni / aiu tortu e vogghiu raggiuni”. Tuttavia la donna continuava (o doveva continuare) ad avere rispetto e devozione per il marito, perché l’uomo era considerato la colonna portante della casa; un proverbio diceva: “Casa senza omu, casa senza nomu”. Inoltre essa raramente andava a scuola. Considerata un’incapace, doveva restare in casa a fare la calza e non aveva diritto al voto. E’ stato il 02/06/1946 che per la prima volta ha votato. Allora nell’azienda familiare artigiana o contadina occorrevano braccia forti maschili per lavorare: “Tanti vrazza Diu li binirici”, si diceva. Quando nasceva una femminuccia in casa spesso c’era un piagnisteo, anche perché la madre doveva iniziare subito a preparare la biancheria per la dote; un proverbio allora diceva: “La figghia ‘nta la fascia e la doti ‘nta la cascia”. Sembra assurdo, eppure, “patruni e domini” (padrone e signore, per come si diceva nelle nostre parti) aveva un comportamento cavalleresco verso la donna altrui: le dava sempre la precedenza e si alzava per cederle il posto. Perfino la mafia e la delinquenza comune non osavano recare danni a donne e bambini. Tanto rispetto probabilmente proveniva dall'influenza della ricca letteratura francese, riguardante le gloriose gesta dei Paladini di Francia, con le loro regole di cavalleria molto favorevoli verso i deboli, rimasta in maniera indelebile nella nostra cultura. Vito Marino

Il prossimo numero sarà in edicola l'11 luglio 2015

Sommario del n. 6

Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

EDIZIONI LUX MULTIMEDIA Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360 www.giornalekleos.it e-mail info@giornalekleos.it

2

CASTELVETRANO - Assegnate le Borse di studio Curaba

p.

3

CASTELVETRANO - Successo del VII Festival dei Cori Siciliani

p.

3

SALUTE - L’abuso di psicofarmaci può portare ad Alzheimer

p.

4

LA PAGINA DEL FERRIGNO

p.

5

TOPONOMASTICA - Nuove strade crescono

p. 6

BELICE - L'Ufficio legale dell'Unione dei Comuni, per Batman

P.

7

GIOCHI E PASSATEMPI

p.

8

LA CRITICA - Tempo scuola alla partannese? No grazie! è troppo lungo!

p.

10

SPORT - Ancora successi per il Team Phoenix a Napoli

p.

11


Castelvetrano Assegnate le Borse di studio Curaba a tre studenti del "Ferrigno" TREDICIGIUGNO2015

Si è tenuta il 30 maggio la manifestazione di consegna delle borse di studio Curaba pe gli studenti del biennio dell’ISSITP “Ferrigno” di Castelvetrano indirizzo commerciale. Sono stati premiati, tra quanti hanno ottenuto una media più alta dei voti relativi al I quadrimestre, l’alunna Maria Alessia Monachella e Dario Moceri che hanno ricevuto un assegno di 1000 euro ciascuno. Dal momento che un altro alunno, Davide Di Maio, ha ottenuto la stessa media dei voti di Dario Moceri (8,46) che lo ha preceduto perché appartenente ad una famiglia con reddito minore, l’allievo Di Maio grazie alla liberalità del sig. Giuseppe Curaba, è stato ugualmente premiato con un assegno di 500 euro. Alla manifestazione hanno presenziato, oltre al dirigente scolastico Pietro Ciulla, il sig. Giuseppe Curaba titolare di una nota azienda olivicola (“Gruppo Curaba s.r.l.”), specializzata nella lavorazione di olive della varietà “Nocellara del Belice”, il Presidente dell’Ordine degli albergatori Angela Giacalone e la responsabile del Gruppo Curaba Giuseppina Cascio. La borsa di studio è nata come un “riconoscimento affettivo e professionale alle capacità imprenditoriali ed ai valori umani della signora Silvana La Monaca, prematuramente venuta a mancare nel 2011, al fine di rendere effettivo il diritto allo studio e valorizzare gli alunni meritevoli”. Nell’occasione è stata presentata la mostra del laboratorio di ceramica della scuola curata ed allestita dal sig. Biagio Barsalona. “Le aziende – ha evidenziato il sig. Giuseppe Curaba – non devono essere un’isola nel territorio, ma devono

dare un input perché il territorio possa crescere con loro. Nella direzione degli obiettivi delle borse di studio già istituite, costituiremo presto una Fondazione di ricerca intestata a mia moglie”. “Sono soddisfatto – ha ribadito il dirigente scolastico Pietro Ciulla – della sinergia realizzata tra prestigiose agenzie economiche del territorio e la scuola al fine della valorizzazione delle eccellenze. Le conoscenze sono un’ottima arma per sconfiggere i mali della società e danno reali opportunità di crescita”.

Da sx Giuseppina Cascio, Davide Di Maio, Alessia Monachella, Pietro Ciulla, Dario Moceri, Giuseppe Curaba.

Successo del VII Festival dei Cori Siciliani

Domenica singolare per il Parco Archeologico di Selinunte quella val. “E’ stata gratificante certamente – ha detto il preside Ferri – la del 31 maggio scorso: nel magnifico scenario del Tempio di Hera, presenza di tante Autorità, ma le presenze dei tanti amici e di taninfatti, alla presenza di oltre un migliaio di spettatori entusiasti, ha tissime altre persone fra cui moltissimi turisti, sono quelle che alla avuto inizio il VII Festival dei Cori Siciliani organizzato e fortemente fine hanno determinato il successo del Festival”. Dopo l’esibizione voluto dall’Unitre di Castelvetrano Selinunte ed in particolare dal del Coro Raffaele Caravaglios dell’Unitre di Castelvetrano diretto dal suo Presidente, Preside Totò Ferri. Si sono esibiti, con la direzione M° Antonello Camporeale e la consegna di doni e targhe ricordo agli dei vari Direttori Artistici, i Cori delle Unitre di Noto, Canicattì, AuEnti Patrocinatori e a tutti i Presidenti delle Unitre, si è concluso il VII Festival dei Cori Siciliani. Il prof.Cuccini ha manifestato il suo vivo gusta, Pachino, Modica, Catania, Bagheria e Castelvetrano. Presenti apprezzamento per la bravura di tutti i coristi che si sono esibiti e le delegazioni dell’Unitre di Messina, Alcamo e Niscemi. Ospiti del si è soffermato sulle bellezze di Castelvetrano e di Selinunte non Festival il gruppo “Li jorna di li sdirri” di Mazara del Vallo del M° Franfacendo mancare un plauso alla bontà dei “sapori” locali. Il presenco Giacalone ed il gruppo del Liceo Classico "Pantaleo" di Castelvetrano, accompagnati dalla loro Dirigente Scolastica Tania Barresi, tatore del Festival, Filippo Siragusa accompagnato dalla Valletta, che hanno rappresentato l’incontro tra Ettore ed Andromaca – IV Elena Beninati nel Concorso Miss Modella 2014, Patron Mauro Ferri, libro dell'Iliade. L’evento ha registrato anche la presenza del prof. ha infine invitato il gruppo “li jorna di sdirri”, Coro R.Caravaglios, e Gustavo Cuccini, Presidente Nazionale dell’Unitre che da subito ha due Coristi in rappresentanza dei Cori delle Unitre partecipanti ad sostenuto il progetto del Preside Ferri. Presenti pure il Sindaco di eseguire, a chiusura del Festival, il brano “Va’ pensiero”. Castelvetrano Felice Errante e l’Assessore ai BB.CC, Salvatore Stuppia, il Presidente del Consiglio Comunale di Castelvetrano patrocinatore del Festival assieme all’Ente Parco di Selinunte e l’Assessorato ai BB.CC della Regione Siciliana. All’evento hanno partecipato anche l’Assessore alla P.I. del Comune di Mazara del Vallo, Angela Spagnolo, il Presidente della Camera di Commercio di Trapani, Cav.Giuseppe Pace, la dott.ssa Rosalba Costa della Banca Mediolanum, le delegazioni dei Club Service e delle Associazioni più rappresentativi Lions. Rotary, Kiwanis, Fidapa, Avis che assieme a tanti imprenditori ed esercizi Da sx S.Stuppia, G. Augello, B. Maniaci, F. Iacona, R. Stracquadanio, G. Cuccini, G. Caramagno, P. Lisi Guccione, F. Castello, M. C. Giammanco, A. Pernicone, A. Ferri, E. Cafiso. commerciali hanno sponsorizzato il Festi-

Medaglie al concorso regionale di equitazione Il Sindaco di Castelvetrano Felice Errante ha ricevuto il 3 giugno, a Palazzo Pignatelli i tre giovani castelvetranesi che hanno vinto due medaglie d’oro ed una d'argento ai campionati regionali di equitazione che si sono svolti ad Augusta. La manifestazione, organizzata dalla Federazione Italiana Sport Equestri, nella specialità salto ad ostacoli, ha visto l’affermazione dei castelvetranesi Gaia Cancemi (meda-

glia d’oro nella categoria Criterium 1° grado), Daniele Caporelli (medaglia d’oro nella categoria Criterium Brevetti) e Alessandra Leone (medaglia d’argento nella categoria Criterium Pony Brevetti) tesserati del circolo A.S.D. Equilandia Club, allenati e guidati dall’istruttore federale Luciano Leone. Il primo cittadino ha consegnato ai giovani una pergamena con un attestato di merito.

3


Salute

TREDICIGIUGNO2015

L’abuso di psicofarmaci può portare ad Alzheimer

L

a malattia di Alzheimer rappresenta uno dei mali più in ascesa, dal punto di vista percentuale, dei nostri tempi. Si tratta di una demenza progressivamente degenerativa che ha inizio prevalentemente in età presenile (65 anni), i cui sintomi sono la perdita di memoria a breve termine, ma anche afasia, disorientamento, cambiamenti repentini di umore, depressione, incapacità di prendersi cura di sé, problemi nel comportamento. E' facile capire come questo male, oltre che fortemente invalidante, porti ad un terribile isolamento sociale e familiare. Non è facile prendersi cura di una persona che, nonostante abbiamo amato nella vita, ha dei comportamenti assolutamente distaccati, irriconoscenti ed a volte violenti. Nel corso della mia attività ho incontrato moltissimi familiari che prendevano in carico le terapie ad oggi esistenti, ovvero dei farmaci mirati a rallentare l'inesorabile decorso, usati nei primissimi steps della malattia quando ancora il paziente possiede molti neuroni, anche se poco funzionanti, ma destinati a breve termine ad una inevitabile distruzione (da qui il nome di “demenza”). Ebbene nei volti di questa gente ho purtroppo scrutato grande scoraggiamento, angoscia nei primi tempi....rassegnazione alla fine della terapia. Da queste seppur brevi esperienze si nota un po' l'essenza della malattia: oltre che gravemente invalidante essa distrugge pian piano, insieme ai neuroni, anche i ricordi, il vissuto in generale, tutto ciò che nella vecchiaia può dare il coraggio di andare avanti ossia le belle esperienze e le belle azioni fatte nella vita. In una parola questa patologia uccide la speranza. Per fortuna la ricerca va avanti, ed oggi si conosce un po' di più della malattia, dei segnali che possono indirizzarci non dico alla risoluzione ma quanto meno ad una migliore conoscenza. Un grande studio statunitense sostiene infatti che, sebbene la perdita di memoria sia considerata un classico primo segno, alcuni individui di mezza età e giovani anziani possono avere altri problemi cognitivi principali come difficoltà nel linguaggio o nella risoluzione dei problemi. Un quarto delle persone sotto i 60 anni che partecipava allo studio presentava un importante disturbo non collegato alla memoria, sebbene essa fosse ancora di gran lunga il problema più comune. “I primi sintomi cognitivi non legati alla memoria erano più comuni in

malati di Alzheimer giovani”, ha dichiarato l’autrice principale dello studio, Josephine Barnes. Ma la notizia più importante arriva da uno studio francese pubblicato nell’ultimo numero del British Medical Journal, secondo cui l’uso regolare di benzodiazepine per un periodo superiore a tre mesi aumenta notevolmente il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Le benzodiazepine sono una classe di farmaci psicotropi che agiscono sul sistema nervoso centrale modificando alcuni processi fisiologici. Esse hanno un effetto ansiolitico, miorilassante (rilassante muscolare), ipnotico, antiepilettico e amnesico (causando problemi di memoria). Per evitare querele non citeremo nomi commerciali, bensì principi attivi, tra i quali diazepam, bromazepam, triazolam, alprazolam. E' noto da molti anni che l’uso di benzodiazepine per oltre un mese porta ad assuefazione, ossia necessità di dosi maggiori per ottenere lo stesso effetto, dipendenza ossia impossibilità di interromperne l'assunzione, e la sospensione può causare sintomi di astinenza, cioè recidiva dei sintomi quali allucinazioni, psicosi, convulsioni, oltre che il tipico malessere generale provocato dall’astinenza in sé. Lo studio di Sophie Billioti Gagee dimostra come le benzodiazepine aumentino significativamente il rischio di sviluppare demenza, più tipicamente Morbo di Alzheimer. Sono state prese in considerazione quasi 9.000 persone di età superiore a 66 anni, seguiti per 6-10 anni, dimostrando come l'assunzione giornaliera di tali farmaci per diversi mesi aumenti il rischio di sviluppare una malattia neuro-degenerativa: una volta al giorno per 3 - 6 mesi aumenta il rischio di malattia di Alzheimer del 30%; una volta al giorno per più di sei mesi aumenta il rischio di Alzheimer del 60-80%. Sebbene in Italia si faccia largo abuso di benzodiazepine, la Francia detiene il triste record di campione del mondo nel consumo di sostanze psicotrope (nel 2012, quasi 12 milioni ne avrebbero fatto uso almeno una volta). In particolare, le

benzodiazepine sono spesso prescritte per trattare stress, ansia e disturbi del sonno: tutti sintomi che possono essere curati con metodi alternativi (fitoterapia, agopuntura, meditazione). Inoltre, l'approccio farmacologico è sintomatico, dunque non risolve il problema alla radice, in modo che i sintomi tendono a ripresentarsi dopo l’interruzione del trattamento, a volte in maniera ancora più brusca. Questo porta spesso a prolungare la cura oltre le raccomandazioni delle autorità sanitarie, che indicano un utilizzo prolungato e continuativo di non più di 12 settimane: molti pazienti continuano ad assumerne per anni. I pazienti, nel frattempo, devono essere consapevoli dei rischi connessi con tali trattamenti prolungati e cercare metodi di cura alternativi, per evitare, come è stato dimostrato, di portare alla lenta ed inesorabile distruzione neuronale che purtroppo caratterizza la malattia.

Fabrizio Barone

Le farmacie di turno dal 16 maggio al 7 giugno 2015 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

16 maggio

Ciulla N.

Dallo

Ingrassia

Tummarello

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Grimaudo

17 maggio

Ciulla N.

Dallo

Gagliano

Tummarello

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Lenzi

23 maggio

Rotolo

Barbiera e Conf.

Gagliano

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Lenzi

24 maggio

Rotolo

Barbiera e Conf.

Papa

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Licari

30 maggio

Galante

Dallo

Papa

Pace

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Licari

31 maggio

Galante

Dallo

Rizzuto

Pace

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Lombardo

6 giugno

Dia

Barbiera e Conf.

Rizzuto

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Lombardo

7 giugno

Dia

Barbiera e Conf.

Spinelli

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Misuraca

4


TREDICIGIUGNO2015

Castelvetrano - La pagina del "Ferrigno"

Alla scoperta della legalità

Se dovessimo considerare e numera- valori e dell’anima. La legalità va prati- vetrano ed ha trovato la sintesi nella piazre tutte le volte in cui si pronuncia e si cata in modo consapevole e fattivo per- za D’Aragona e Tagliavia. “No, non siamo utilizza il termine “legalità” sicuramente chè costituisce la garanzia vera e sicura ancora soddisfatti e non lo saremo finché manterremo il primato. Eppure ancora di una sfera intangibile della libertà per la giustizia non scorrerà come l’acqua e il oggi non ne conosciamo il vero valore i cittadini. La legalità va nutrita e amata diritto come fiume possente”(M.L. King). e significato. Teoricamente tutto quello quotidianamente e continuamente. I gio- Perché il sentirsi “NOI” ci rende veri uomiche è legale dovrebbe essere giusto, ma vani del Ferrigno, del Cipolla-Pantaleo, ni liberi e ci dà vigore e coraggio, quello nella vita di tutti i giorni tocchiamo con del Virgilio-Titone hanno lanciato questo stesso per cui veri uomini hanno offerto e mano le iniquità che scaturiscono dalla messaggio nel corteo del 22 Maggio che perduto la loro vita, senza mai abbandopseudo-legalità, la desertificazioneGli
stage
“alternanza
scuola‐lavoro”
 dei si è snodato per le vie cittadine di Castel- nare la lotta.

Gli stage "Alternanza scuola-lavoro"

Sicilia
Orientale
 Nei
 giorni
 8‐9‐10
 11
 del
 mese
 di
 Aprile,
 gli
 alunni
 delle
 classi
 III
 e
 IV
 della
 sez.
 Servizi
 Commerciali
 hanno
 partecipato
 allo
 stage
 inerente
 al
 progetto
 Alternanza
 Scuola‐Lavoro,
 presso
 le
 località:
 Siracusa,
 Noto,
 Modica
e
Ragusa.
Le
aziende
visitate
sono
state:

l’Azienda
Agricola
Colle
d’Oro,
l’Azienda
Vinicola
Terre
di
 Noto,
 L’Azienda
 Casearia
 Latterie
 Riunite
 e
 infine
 la
 Cooperativa
 sociale
 Quetzal,
 il
 nome
 viene
 da
 un
 piccolo
uccellino
guatemalteco
dalla
lunga
coda
colorata,
simbolo
della
libertà
perché
se
tenuto
in
gabbia
 muore.
 Questa
 cooperativa
 gestisce
 una
 Bottega
 del
 Mondo
 e
 il
 Laboratorio
 Quetzal
 di
 produzione
 della
 cioccolata.
 
 L’azienda
 agricola
 Colle
 D’oro
 è
 fra
 le
 più
 importanti
 aziende
 del
 settore
 orticolo
 siciliano,
 specializzata
 nella
 produzione
di
ortaggi
in
serra.
 
 
 L’azienda
Terre
di
Noto
rientra
nella
produzione
di
 vini
D.O.P.,
coltiva
principalmente
Nero
d’Avola
e
 Moscato

La
 moderna
 tecnologia
 le
 attrezzature
 all’avanguardia
 ,
 i
 sylos,
 gli
 impianti
 di
 refrigerazione,
 di
 pastorizzazione
 e
 caseificazione
 sono
 gli
 elementi
 del
 complesso
 produttivo
 delle
Latterie
Riunite.

Rimini
 Una
 settimana
 trascorsa
 a
 Rimini,
 caratterizzata
 da
 sorrisi
 ,
 fantasia
 e
 creatività,
 questa
 è
 stata
 la
 nostra
 “avventura”.
 Abbiamo
 vissuto
 attraverso
 le
 attività
 praticate,
dal
face‐painting
al
mini
club
alla
baby
dance,
 esperienza
di
formazione
per
aspiranti
animatori.
 Saladino
Doriana

e
Ferracane
Martina
 



















































































































 Classe
III
E

5


Toponomastica TREDICIGIUGNO2015 Nuove strade crescono

Il titolo vuole solamente riprendere uno dei fortu- tratti indicati nelle planimetrie del territorio. nati romanzi di formazione dell’inglese Louisa May Le nuove intestazioni riguardano strade ubicate Alcott (“Piccole donne”, “Piccole donne crescono” nella vecchia struttura urbana, alcune collocate nel etc.), vissuta nella seconda metà dell’Ottocento, uno nuovo centro di contrada Camarro, altre nel luogo di spunto per definire “la strada” che, più di un luogo villeggiatura di contrada Montagna, altre ancora nel o di un personaggio, è il campo di tutti, la casa per prolungamento urbano di contrada Vallesecco lungo antonomasia: uno spazio che ha per soffitto il cielo; la direttrice di via Castelvetrano e due ultimi tratti nelper pareti i campi, il lago, il mare, la montagna; per le zone Fontana e Marcato. decoro i margini fioriti, le piante, il fango, la polvere; Le nuove strade della cinta urbana di Partanna per diletto il canto degli uccelli, il suono delle acque, sono le seguenti: Via Arciprete Stefano CARONIA (Vallesecco – dove l’urlo del vento. Ma le strade hanno bisogno di un’identità, vivono sorgono lo Show Room di G. Di Stefano e la cooperain simbiosi con le loro intestazioni che possano cir- tiva L’Ape); coscriverle e caratterizzarle, pertanto, non Via Mons. Giuseppe NASTASI (Vallesecco – la strada del Frantoio del Belice di si può non degnare particolare attenzione Santo La Rocca e l’Agri Point di G. Accara quei tratti urbani ancora senza intestazione, messi a dimora per lungo tempo do); negli archivi comunali con l’utilizzo di una Via Dott. Domenico BRUNO (Vallesecco fredda e amorfa sigla identificativa. Per – dal Bevaio Nuovo lungo la strada confinante con il sito della Fiera del Bestiame); sopperire a talune carenze, la toponomastica ci viene incontro, talvolta, in quanto Via Prof. Pietro FASULLO (Fontana – il disciplina che consente di regolare l’orditratto del Bevaio Settecentesco in direzionata suddivisione del territorio e la chiara ne della nuova strada per Castelvetrano); identificazione degli elementi costitutivi Via Papa Giovanni Paolo II (Contrada dell’ambiente urbano, mediante l’assegna- Vincenzo Caruso Marcato); zione di nomi di realtà o di persone che Via Francesco SALADINO (Centro Storicovalorizzino gli usi, le memorie e la storia locale, che tratto delimitato dalle vie Trombino, Sicilia e Caprera); richiamino anche i grandi valori in cui si riconosce Via OTTO MARZO (Centro Storico – confinante con una comunità. la via Francesco Saladino); I nomi nuovi da assegnare devono essere, in primo Via Sac. Paolo CIULLA (Montagna – prosecuzione luogo, legati alla città e al suo territorio, oppure richia- della via Franco Taormina); mare personalità, eventi e realtà di rilevanza naziona- Via Prof. Francesco PICCININNO (Montagna – prole o internazionale, tali da rappresentare valori non secuzione della via P. Ciulla); effimeri, non legati alla convenienza del momento, Via Dir. Nicolò ACCARDO (Montagna – strada interma ampiamente condivisi e indicativi della sensibilità na, racchiusa dalle vie F. Piccininno e F. Taormina); Piazza Armida BARELLI (c.da Camarro – e dell’interesse dell’intera comunità cittadina. Proprio per dare un nome a quei tratti piazza delimitata dalle case IACP di Via L. urbani che hanno vissuto per lungo tempo Sturzo, cosiddette “a ferro di cavallo”); nel più assoluto anonimato, la Giunta muVia Rita LEVI MONTALCINI (Camarro – nicipale di Partanna con delibera N. 108 confinante con la via Carlo Frasca); del giugno 2013, ha proceduto alla intitoPiazza Madre Teresa di Calcutta (Camarlazione di diciannove vie a diverse persone ro- fra le vie Leopardi e B.M. La Grutta); ed eventi, recependo le indicazioni della Via Sac. Giuseppe MENDOLIA (Camarro Commissione Comunale per la Toponoma– presso piazza M. Teresa di Calcutta); stica che ha proposto di intitolare alcuni Arc. Stefano Caronia Via Antonio VARVARO BRUNO (Camar-

ro – presso le vie Leopardi e La Grutta); Via Vincenzo CARUSO (Camarro – delimitata dalle vie B. Croce e G. Verga); Via Leonardo SCIASCIA (Camarro – tra le vie G. Verga e G. Leopardi, le piazze U. Foscolo e S. Quasimodo); Francesco Saladino Via Elsa MORANTE (Camarro – dietro la via B. Croce, nei pressi della via Verga); Via Lucia MIGLIACCIO (il tratto non è stato ancora specificato nella mappa del territorio urbano.) Fra le nuove intitolazioni emergono dodici eminenti rappresentanti della storia e della cultura locale, personaggi che hanno contribuito ad arricchire il patrimonio della nostra terra, ognuno nei vari ambiti in cui ha operato. Si tratta di educatori, cultori di storia patria, valenti prosatori ed esimi rimatori, illustri rappresentanti del mondo clericale. Una intestazione ci invita a non dimenticare il faticoso cammino di lotte nel processo di emancipazione della donna, le altre sono un tributo a quelle eccelse figure che hanno lasciato un segno incisivo nella storia del nostro Paese e dell’umanità. In conclusione due succinte note biografiche sull’attivista milanese Armida Barelli e sull’arciprete partannese Stefano Caronia. ARMIDA BARELLI (Milano 1882 – Varese 1952) Cofondatrice insieme a padre Agostino Gemelli ed altri rappresentanti della cultura italiana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per l’affermazione dei diritti delle donne e per lo sviluppo di politiche per il lavoro e la formazione. STEFANO CARONIA (Partanna 1876–Gibellina 1920) E’ stato un presbitero italiano. La sua attività di “prete sociale” era legata all’insegnamento di Leone XIII e all’azione di Don Sturzo. Esponente del PPI e sostenitore delle cooperative popolari, si impegnò nella battaglia contro feudatari locali a favore della popolazione di Gibellina dove era Arciprete. Fu assassinato dalla mafia il 17 novembre del 1920. Antonino Pellicane

Agrigento-provincia

Una rassegna teatrale per costituire l’oratorio di Enzo Minio RIBERA - La parrocchia di San Giovanni Bosco, in collaborazione con il comune di Ribera, ha organizzato una rassegna teatrale al fine di potere costituire l’oratorio intitolato a don Giustino Russolillo. La kermesse teatrale, che è alla sua seconda edizione, porta la denominazione di “Teatrando sotto la luna” perché le rappresentazioni si svolgeranno all’aperto nell’ampio spiazzo detto de “La Palma”, in via Verga, di proprietà dei Padri Vocazionisti. Calamonaci commedia Calamonacinscena Ribera - Associazione Teatro e Amicizia Allavam La manifestazione ha preso il via il 9 giugno scorso e si concluderà con la serata finale il Il 21 giugno, domenica, sarà il turno dell’ascommedia di Paola Riccora “Un misi a lu friscu”, 5 luglio. Sono stati previsti ben cinque appun- sociazione culturale “Calamonacinscena” che, già portata in scena con successo a Calamotamenti di compagnie teatrali locali che recita- reduce dal successo della rassegna di Licata naci. Chiuderanno la rassegna il gruppo di “Li no ormai da anni per puro divertimento e per con i riconoscimenti ottenuti da Enzo Raffiti e cuntacantastorii” di Castelli, Corsentino e Pipapassione di teatro e di cultura. A calcare il pal- Marilena Pipia come migliori attori, rappresen- ro, che presenteranno “La barunissa di Carini”, coscenico sono stati martedì 9 giugno gli attori terà la commedia di Eduardo De Filippo “Adda con a seguire lo spettacolo della band “Skull dell’oratorio Don Giustino Russolillo che hanno passà ‘a nuttata”. L’associazione culturale “Arridi kikker”. presentato, dopo la prima uscita al teatro “Ni- ca ti passa”, che fa capo ai fratelli Francesco e colaj” di Calamonaci nei mesi scorsi, il musical Giuseppe Cipolla, proporrà all’attento pubbli- “Lo scopo – ci dice padre Arley Tobar – è quello di costituire l’oratorio, di incontrarci in una casa “Don Bosco”, nel libero adattamento dell’opera co l’impegnativa opera di Plauto “I Menecmi”. che accoglie, in una chiesa che evangelizza, in di Biagioli e di Castellacci. Un gran successo di Il 4 luglio sarà la veterana associazione locale una scuola che avvia alla vita”. 6 gradimento e di critica pubblico, “Teatro e Amicizia Allavam” rappresenterà la


TREDICIGIUGNO2015

PARVA FAVILLA

Più che con le proroghe, l’amianto si elimina con la gratuità della dismissione A che punto è l’operazione amianto a Partanna? Ci sarà una nuova proroga? Quante domande sono state prodotte? La proroga concessa renderebbe legittimo ipotizzare che le domande in questione non siano tante. E’ opportuno chiedersi allora perché i cittadini non rispondano all’appello del Sindaco. Forse a Partanna non c’è amianto? Non credo proprio, visti i tanti cumuli del prodotto in questione sparsi negli anfratti più reconditi. Non sarà, allora, che i cittadini non abbiano più fiducia negli annunci di chi li governa? Procediamo con ordine. Dall’ordinanza del Sindaco si evince che il proprietario di siti “amiantiferi” è invitato a produrre un’“autonotifica”. Ma, se si tratta di una semplice comunicazione, perchè si minacciano sanzioni salate per i trasgressori? Più che di “autonotifica” si tratta, quindi, di “autodenunzia”. E non basta addolcire la pillola promettendo un “congruo contributo” da parte della Regione. Intanto, perché ciò fa capire che il costo della dismissione resta a carico del cittadino. E poi perché non è chiaro a quanto ammonti il “contributo” e a quanto la spesa complessiva. Un po’ di chiarezza in più, forse, potrebbe spingerebbe ad uscire dall’imboscamento. La verità è che il cittadino sente “puzza di bruciato” e capisce che si vogliono far pagare a lui colpe che sono di altri. Dov’era, infatti, lo Stato quando si produceva e si vendeva allegramente l’amianto? Che colpa ha il cittadino se ha comprato un prodotto cancerogeno? E il Sindaco non può limitarsi ad accordare (bontà sua!) proroghe, impietosito dalle “difficoltà del momento” e “allo scopo di agevolare i cittadini”. D’altro canto, che cosa intende, signor Sindaco, per “difficoltà del momento”? Si riferisce, forse, a calamità naturali che abbiano impedito ai cittadini l’accesso al Municipio per “l’autodenunzia”? O si riferisce a difficoltà economiche? In quest’ultimo caso, mi creda, non ha alcun senso la proroga. Per “agevolare i cittadini” sarebbe più utile un contributo integrativo da parte del Comune mirato a rendere gratuita la dismissione dell’amianto. Magari evitando qualche canzonetta estiva o qualche “trabiccolo” pseudo-turistico. In gioco c’è la salute di tutta la comunità partannese.

L'Ufficio legale dell'Unione dei Comuni, per Batman

S

ono tornato! Ma di sicuro al direttore questo articolo non piacerà. Mi ha tirato per i capelli, ma non è riuscito a svegliarmi. Mi ha dedicato parole affettuose, ma sono rimasto inflessibile. Ha diramato avvisi a Chi l’Ha visto, ma non è riuscito a stanarmi. Poi, è passato alla nobile poesia napoletana, dedicandomi dolci parole d’affetto, ma ho resistito. Infine è venuto nella mia tana per scoprire che avevo le valigie pronte per partire, ma non si è arreso. E così adesso sono qui, a scrivere, perché se avevo dubbi sull’utilità ed il senso del mio scrivere, una notte di maggio, passeggero inerme all’aeroporto di Fiumicino, in attesa di partire su un volo non cancellato, ma spostato di tre ore, con l’unica alternativa di un viaggio in autobus di oltre 14 ore, che solo i “siciliani” possono affrontare, su quell’aereo, mi sono soffermato a leggere gli ultimi atti emanati all’Unione dei Comuni.

Ebbene la giunta dell’Unione il 22 aprile ha deliberato sulla mancata attivazione dell'Ufficio Legale da parte di quest’ente di secondo grado a oltre 10 anni dal trasferimento iniziale. Triste ammissione di un aereo precipitato senza mai essere decollato. I sindaci, con poche righe, senza esprimere valutazioni “politiche”, prendono atto del fallimento ed invitano i Comuni Unionisti a valutare l'opportunità di recesso dal servizio/funzione "Ufficio Legale". Analizziamo la delibera. Al primo punto si prende atto che fra i primi cinque servizi/ funzioni trasferiti dai cinque comuni unionisti all’Unione dei Comuni “Valle del Belice”, fin dalla data di costituzione 03.05.2004, risulta compreso il servizio “Ufficio Legale”; che la Giunta dell’Unione con deliberazione del 10.02.2005 ha approvato l’apposito regolamento dell’Ufficio Legale. Ricordiamo a tutti che, ad oggi, i servizi attivati sono 6 (più uno, che non si capisce se è servizio o funzione oppure solo “fumo” ovvero il randagismo che è stato trasferito solo recentemente, grazie alle battaglie del consigliere Bevinetto; ndr ma questa è un’altra storia), e sottolineiamo che esistono all’interno dell’Unione regolamenti quali quelli sulla promozione e sulla formazione che, scritti da emeriti giuristi, di fatto non si coniugano con la struttura e l’andamento dell’ente (come ha più volte sottolineato la consigliera Murania; ndr ma anche questa è un’altra storia). Ma torniamo all’Ufficio Legale e alla delibera. Sempre al primo punto si prende atto che il servizio “Ufficio Legale” non è mai stato attivato dall’Unione dei Comuni (ancora sprovvisto di una completa dotazione organica, aggiungiamo dopo oltre 10 anni, e dopo che più volte da queste pagine abbiamo gridato ai sindaci di utilizzare strumenti quali il comando o il distacco; ndr ma pure questa è ancora un’altra storia), perchè le contingenze finanziarie ed organizzative dell’ente, non hanno consentito l’assunzione di una professionalità abilitata a svolgere le funzioni di rappresentanza in giudizio degli enti

associati. Scusate, ma era necessario procedere a nuove assunzioni? Nessun dipendente in servizio nei 5 comuni dell’Unione ha avuto o ha le competenze, capacità ed il curriculum per far decollare il servizio? Scusate, non era più semplice creare un albo unico dei professionisti a cui attingere attraverso l’ufficio unico dell’Unione? Ops perfino questa potrebbe essere un’altra storia. Ma nella delibera votata dai sindaci dell’Unione (unico assente il rappresentante di Gibellina, impegnato nella competizione elettorale) vi è di più. Si prende atto, e si scrive nero su bianco, che i cinque comuni unionisti hanno singolarmente ed autonomamente gestito il proprio contenzioso, in applicazione del comma 7 dell’art. 2 del vigente regolamento dell’ufficio legale dell’Unione che prevede la “…facoltà dei comuni di affidare la difesa in giudizio ad un professionista esterno, anziché all’ufficio legale dell’Unione”. Ma se hanno fatto ciò, perché annualmente inserivano il servizio tra i famosi 6 necessari per ottenere il finanziamento regionale? Cosa ne penserebbe la Corte dei Corti di questo “cavillo”? Comunque la delibera prosegue. Ed i sindaci concludono proponendo di interessare ciascun Consiglio Comunale dei cinque Comuni Unionisti affinché ogni Comune valuti l’opportunità di recesso del servizio/funzione “Ufficio Legale” dall’Unione dei comuni “Valle del Belice” e la consequenziale reinternalizzazione di tale servizio presso ogni Comune. Quindi la parola passa ai consiglieri dei cinque comuni. Ebbene a distanza di oltre un mese dalla decisione della Giunta dell’Unione, divenuta esecutiva il 04.05.2015, né il Consiglio Comunale di Santa Ninfa né il massimo consesso di Partanna (comuni più popolosi che rappresentano oltre la metà della popolazione dell’Unione), sono stati interessati dalla vicenda. La delibera che segna il funerale del sogno di un Ufficio Legale Unico per risparmiare in spese legali, ha preso l’autobus piuttosto che l’aereo? Oppure è il vagone di un treno fermo ad una stazione sbagliata?

Batman

7


Le nostre ricette

TREDICIGIUGNO2015 a cura di Ina Venezia

Musica

TONNO CON CIPOLLE IN AGRODOLCE Ingredienti: tonno fresco (700 g circa), 2 cipolle dorate, 4 cucchiai di aceto di vino bianco, 3, 4 cucchiaini di zucchero, farina q. b., foglie di menta, un bicchiere scarso di acqua, olio extravergine di oliva, sale, pepe.

P

er prima cosa preparate le cipolle. Sbucciatele e affettatele. Lasciate stufare in padella con poco olio a fuoco lento finché non sono morbide, aggiungendo l'acqua non appena cominciano a colorarsi. Salate e aggiungete l'aceto e lo zucchero. Lasciate sul fuoco ancora qualche minuto. Trasferite le cipolle in un piatto e lasciatele raffreddare. Nella stessa padella mettete a riscaldare dell'olio di oliva e infarinate il pesce diviso in tranci. Lasciate cuocere per qualche minuto da entrambi i lati, salando solo alla fine. Sistemate il pesce su un piatto da portata, distribuiteci sopra le cipolle, pepate e guarnite con foglioline di menta. Servite tiepido o freddo. Soluzione del cruciverba di p. 11 del n. 5 (maggio 2015) di Kleos

Le 10 canzoni più programmate dal 14 maggio al 10 giugno 2015

Discovery Parade a cura di Salvo Li Vigni e Pinob 01 THE KOLORS - Everytime 02 MADCON – Don’t worry 03 U2 – Song for someone 04 KYGO – Firestone 05 NATALIA LAFOURCADE – Hasta la raiz 06 JASON DERULO – Want to want me 07 ALVARO SOLER – El mismo sol 08 OMI - Cheerleader

Film - Le nostre recensioni

09 ARIANA GRANDE feat FEDEZ – One

Mia madre Mia madre di Nanni Moretti, con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Beatrice Mancini, Enrico Ianniello; Italia, 2015; colore, durata 106’; drammatico.

F

ra le eccellenze italiane in gara quest’anno al Festival di Cannes spicca anche "Mia madre", l’ultima fatica cinematografica di Nanni Moretti. La protagonista del film è Margherita (Margherita Buy), una regista in piena crisi esistenziale che, in seguito ad una grave malattia della madre, si trova costretta a fare i conti con la propria vita. A partire dal legame con l’anziana donna, per Margherita si spalanca un tortuoso percorso di riflessione interiore, un’analisi molto intima circa la natura dei rapporti umani da lei istaurati nel corso degli anni, in primis quello con se stessa. Il tutto nel momento in cui il suo ruolo di regista richiede una fredda e lucida capacità d’interpretazione della realtà, attraverso un cinema impegnato a dare senso e speranza alla collettività. Ma se non è in grado di gestire la propria di realtà come può, si chiede Margherita, rappresentare e intervenire su quella di un'intera società? Un film di una sensibilità devastante, dove viene messa a nudo l'anima degli esseri umani intenti a lottare con i problemi quotidiani del nostro tempo. Nonostate tutto, e nonostante gli oltre dieci minuti di commossi applausi alla fine della proiezione a Cannes, Nanni Moretti si aggiudica solamente il Premio Ecumenico, conferito da associazioni di La locandina del film critici protestanti e cattolici, con la seguente motivazione: «per la maestria e l’elegante indagine, impregnata di umorismo, sui temi dolorosi a cui la vita ci mette di fronte». Elenia Teri

Antichi Proverbi belicini

a cura del dr. Francesco La Rocca

Vali chiossà na sinnacatura chi un ranni feu senza misura. Ha più valore una sindacatura che un feudo smisuratamente grande. Il proverbio ribadisce i vantaggi del potere e della politica rispetto al possesso di grandi ricchezze (anche se le cose sembra che ora stiano un po' cambiando).

8

last time 10 MAJOR LAZER – Lean on

Italia Chart a cura della redazione di RCV Radio Network

1. J-AX – feat IL CILE – Maria Salvador 2. VASCO ROSSI – Guai 3. NEGRAMARO – Sei tu la mia città 4. CESARE CREMONINI – Buon viaggio 5. GIANLUCA GRIGNANI feat EMIS KILLA – Fuori dai guai 6. TIZIANO FERRO – Lo stadio 7. FRANCESCA MICHIELIN - L’amore esiste 8. CLEMENTINO – Luna 9. MALIKA AYANE – Senza fare sul serio 10. EROS RAMAZZOTTI – Il tempo non sente ragione


TREDICIGIUGNO2015

Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Gruppo di attori prescelti per uno spettacolo - 5. Ansa formata da un fiume - 10. Bevanda composta di acqua calda, buccia di limone e un liquore molto alcolico - 15. Procedimento che permette la risoluzione di problemi mediante un numero finito di passi - 17. Prodotto della macinazione dei cereali - 18. Latina - 19. Differenza in denaro che deve ricevere chi ha dato in pagamento una somma superiore al prezzo della cosa acquistata - 20. Boccetta di vetro con una sola ansa e con il collo stretto terminante in un beccuccio - 22. Spesa necessaria per acquisire un bene - 23. Equilibrio fra vari elementi - 24. Nota musicale - 25. Refezione organizzata all’interno di una collettività - 26. Branco di grossi quadrupedi domestici da pascolo - 27. Nome latino della disgiunzione esclusiva - 28. Stato insulare dell’Europa meridionale - 29. Funzione trigonometrica reciproca del coseno - 30. Ispida, pungente - 31. Elemento chimico di simbolo He - 32. Nella mitologia greca era un mostro marino - 33. Informazione immessa in un elaboratore elettronico - 34. Servizi Logistici Operativi - 35. Famoso radiocronista italiano - 36. Porta esterna di piccole dimensioni - 37. Sud-Ovest - 38. Filosofo dell’antica Grecia, insegnante di retorica a Roma - 39. Occhiello orlato nel quale si infila il bottone - 41. Cellula riproduttrice dei funghi - 42. Sinceri, onesti - 43. Simbolo chimico del cromo - 44. Occupa territori non propri, coltivandoli - 46. Tempio greco che sorge sull’acropoli di Atene - 48. Comune in provincia di Ancona - 49. Le norme della buona educazione - 50. Impugnatura della spada. VERTICALI: 1. Insenatura poco profonda - 2. Ordine di fermarsi - 3. Chitarra elettrica prodotta dalla Gibson - 4. Città del Canada - 5. Mescolata con altri elementi - 6. Anteposto all’unità di misura ne moltiplica il valore per cento - 7. Uncino utilizzato nella pesca - 8. Risposta negativa - 9. Lavoro per rinforzare un tessuto strappato - 10. Famosa gara ippica di Siena - 11. Grida umane - 12. Nucleo Investigativo Antincendi - 13. Cuneo - 14. L’insieme delle condizioni ambientali che permettono la vita e lo sviluppo di determinate specie vegetali e animali - 16. Affollamento di gente che spinge - 17. Sorgente - 20. Grande mobile ad ante - 21. Strutture architettoniche che consentono il passaggio da una sponda all’altra di un corso d’acqua - 22. Uno dei sette colli su cui venne fondata Roma - 23. Nella mitologia greca era il padre di Laerte - 24. Prestito con interesse a lunga scadenza - 25. Involucro verde e carnoso delle noci - 26. Ginnastica eseguita a tempo di musica - 27. Nella mitologia greca era una creatura con corpo di uccello e volto di donna - 28. Stato dell’America Settentrionale - 29. Strumento cordofono pizzicato usato originariamente nella musica indiana - 30. Propenso, predisposto - 32. Il nome del protagonista dell’opera “Pagliacci” di Leoncavallo - 33. Formano un arcipelago - 35. Piccolo gesto di comunicazione tramite il corpo - 36. Non nuovo, già adoperato - 38. Tipo di obiettivo la cui lunghezza focale può variare 39. L’aria dei poeti - 40. Misura dell’estensione di una superficie piana - 41. Command Line Interface - 42. Abbreviazione di latitudine - 43. Carta Nazionale dei Servizi - 45. Simbolo chimico dell’osmio - 46. Palermo - 47. Iniziali dell’attore Lionello doppiatore di Woody Allen.

L'artista del mese THE KOLORS - Everytime

di Salvo Li Vigni

C

ari ettori Kleossiani, sentiremo parlare molto e per parecchio di questa Boyband. “The Kolors”, trionfatori assoluti del talent “Amici. Il gruppo, nato nel 2010, è composto da Stash Fiordispino (voce, chitarra, basso e synth), Daniele Mona (synth e percussioni) e Alex Fiordispino (batteria e percussioni). Stash, leader del gruppo, nonostante la grandissima affermazione, rimane con i piedi per terra. Stash, nome curioso, in effetti risulta anche all’anagrafe e deriva da una canzone dei Pink Floyd, “Money”. “La prima volta che sono stato a Londra, a Camden Town, - dichiara l’artista - leggevo la parola "stash" ovunque e poi ho scoperto che si tratta anche di droga. Da questo punto di vista, non mi sento affatto rappresentato perché ho una grande fobia per le droghe, scapperei via anche davanti a una roba leggera. Non ce la farei”. Il singolo “Everytime”, appena uscito ed estratto dal disco “Out” (premiato con il disco d’oro), primo album di inediti dei The Kolors, è arrivato all’ottava posizione della classifica streaming di TIMmusic - piattaforma dedicata alla musica digitale disponibile su App TIM music e promette molto bene.

9


TREDICIGIUGNO2015 La critica Tempo scuola alla partannese? No grazie! è troppo lungo!

A

l solito: ricordo personale. Se si ha la pazienza di trovare un libro di Giovanni Padovani, La "Riforma regalata", si capirà come gli insegnanti siano migliori della scuola in cui abitano. Il giornalista titolò quel libro perché in tutta Italia c’erano delle realtà che superavano la vecchiezza dei programmi ministeriali. NOI (e lo uso come plurale humilitatis) di via Trilussa a Milano avevamo inventato il tempo pieno. La narrazione documentata di quella esperienza si trova in un altro libro sovvenzionato dal Comune di Milano e per il quale ho avuto l’Ambrogino d’oro. Il libro firmato da me, da Vito Giacalone e da Pippo Macaluso si intitolava “Fare scuola oltre il ponte”. Ne hanno stampate 500 copie. Sono ancora tutte là. Hanno provato a regalarlo: nisba. Hanno provato a dare degli incentivi economici affinché lo prendessero: nisba. Ma procediamo. Prima a Quarto Oggiaro - sempre Milano - c’era il tempo lungo. In quegli anni '70 i ragazzi andavano a scuola dalle 7, 15 del mattino, alle 18 di sera. Una volta chiesi ad un bambino se gli piacesse quel tempo scuola. Mi rispose: maestro, ma sei scemo? Come fa a piacermi questa scuola dove faccio 4 turni? Al mattino prescuola, poi scuola, poi doposcuola e infine i giochi serali. Ci pensate? Anche il padre faceva i “turni”. Il tempo non solo era troppo, ma era riempito di lezioni, di compiti, di correzioni ecc. Su queste considerazioni lavorammo noi insegnanti e inventammo il tempo pieno. Il nostro “credo” era don Milani, specie quelle righe in cui il prete di Barbiana dice: “Le riforme che proponiamo: 1. Non bocciare 2. A quelli che sembrano cretini dargli la scuola a tempo pieno 3. Agli svogliati basta dargli uno scopo”. Poi vennero i ministri che parlarono a vanvera: maestro unico, tempo scuola ridotto ecc. Ma non è chiaro il disegno comune? Rovinare la scuola pubblica per far emergere la scuola privata. Poi vennero i furbi: facciamo il tempo pieno, ma solo come prolungamento del mattino. Al sud passò. Al nord se ne sono fottuti del Ministro e il tempo pieno vive ancora. Al momento in cui scrivo devo registrare un’altra sconfitta come uomo di scuola e come esperto nazionale (tale è il ruolo dell’ispettore anche se a Partanna quando uno dice ciò che è o è stato si chiama "vanteria", mentre nei paesi civili si chiama "curriculum") della qualità della scuola stessa. E tutto questo nel posto in cui sono nato e che ho portato sempre dentro di me come una spina nel cuore. L’insuccesso di vendite di Sicily ne è una prova e ne prendo atto. La variabile tempo a scuola è una delle variabili più importanti. Secondo il Mastery learning, l’apprendimento per la padronanza è la variabile più importante, tanto da determinare l’attitudine agli studio. Un tempo l’attitudine veniva considerata innata. C’erano i “nati alla zappa e alla vanga” (i figli dei poveri) che sono quelli che parlano non potabile ripetono come “fruges consumere” e c’era chi era nato per fare la classe dirigente visto che della classe dirigente era figlio. Un po’ come il Berlusca: io vado via ma lascio i miei eredi. Un concetto monarchico: ma siamo in una Repubblica o no? Chi ha letto don Milani (e nel mio piccolo “Attè ti picchia Luigi?) sa che il tempo pieno è la soluzione migliore finora trovata per colmare eventuali deficit. Si tratta di seguire quella curva dell’attenzione che non permette quella che viene chiamata “distrazione”. La distrazione non esiste. Esiste solo lo “spostamento dell’attenzione”: se mentre mi state leggendo state pensando ad altro non significa che siete distratti ma che state “attenti” a qualcosa di più interessante per voi. Ci siete? Siete connessi? Allora: il tempo corto non solo non aiuta, ma accresce i deficit. Deutsch parla di deficit cumulativo. Inoltre c’è da fare i conti con la curva dell’attenzione che nei bambini non supera i 45 minuti, questo nelle previsioni più ottimistiche. Yerkes e Dodson sono più rigidi e paventano pericoli reali. Il tempo corto prolungato solo al mattino va contro

10

le affermazioni degli studiosi più accreditati fino a diventare un potente ansiogeno. L’ansia è una risposta innata per l’adattamento all’ambiente, dai semplici cambiamenti di routine fino alle situazioni più estreme di pericolo. Tutti noi proviamo ansia. È un sistema che è eredità del nostro cervello di rettile che risponde sempre con “attacca o fuggi”. Quando un bambino è in ansia il suo battito cardiaco accelera così che i muscoli vengono irrorati con più sangue al fine di migliorare la capacità di sostenere uno sforzo fisico. Questo andava bene in un mondo primitivo dove eri costretto a scappare di fronte ai dinosauri. La curva di Yerkes-Dodson illustra la relazione tra ansia e prestazioni (non sono affermazioni mie, ma dei maggiori studiosi del problema). Ansia e Prestazione (curva di Yerkes-Dodson).

All’aumentare dell’ansia oltre la soglia ottimale, peggiorano progressivamente le abilità cognitive implicate nella prestazione. Intensità crescenti di ansia hanno un impatto progressivo sui processi cognitivi, alterando inizialmente le funzioni mentali superiori (come il ragionamento astratto) fino ad arrivare ai processi mentali di base (come la percezione). Perciò, inevitabilmente, a partire dal prossimo anno scolastico i vostri figli manifesteranno Tachicardia, Respiro affannoso, Sensazione di mancanza d’aria o soffocamento, Vertigini o giramenti di testa, Formicolii alle mani o ai piedi, Senso di costrizione o dolore al torace, Sentirsi svenire, Sudorazione, Tremori, Vampate di caldo o di freddo, Bocca secca, Nausea o nodo allo stomaco, Debolezza alle gambe, Visione annebbiata, Tensione muscolare, Impressione di non riuscire a pensare chiaramente o di non riuscire a parlare, Impressione che le cose intorno non siano reali, Paura di morire o di impazzire, Paura di perdere il controllo o di comportarsi in modo bizzarro, Impulso a fuggire, Tensione sul collo, Problemi a dormire. Prolungare i tempi di attenzione concentrando il tutto nell’orario mattutino non solo è più che un delitto contro l’infanzia, è un errore che produce disturbi cognitivi ed emotivi che avranno ripercussioni nella vita da adulti. Tempo pieno o tempo parziale? L’importante che non sia vuoto, l’importante è che si rispettino le varie curve dell’attenzione scientificamente testata. Immagino che gli insegnanti elementari di Partanna sappiano tutto sull’attenzione, sugli stili di apprendimento sulla modularità delle attività da proporre. Perciò avranno il sabato libero. La resa scolastica in termini di attenzione e profitto è la stessa in entrambi i casi? Nel pomeriggio i ragazzi sono concentrati quanto la mattina? “La capacità di rimanere concentrati su contenuti che ci vengono veicolati e che richiedono uno sforzo mentale costante, focalizzato su un obiettivo – spiega Roberto Dell’Acqua, docente del dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’università di Padova – è nota come attenzione sostenuta. Nel caso degli

studenti in aula c’è chi cerca di memorizzare subito la lezione e chi, invece, attraverso una propria chiave interpretativa traduce i contenuti in appunti per delegare la memorizzazione a una fase successiva”. Non si tratta di un processo lineare, ma di un fenomeno psicofisiologico caratterizzato da un’alternanza tra momenti di aumento e di calo del livello dell’attenzione su cui influiscono diversi fattori, tra cui il ritmo circadiano.. “Le performance migliori – sottolinea Dell’Acqua – si ottengono nelle due ore che precedono il mezzogiorno, con un decremento sensibile a partire dalle 12,30. Se si considera che la soglia di attenzione è di 40-45 minuti, un prolungamento mattutino è da evitare, a meno che non si voglia favorire il riposo degli insegnanti piuttosto che l’apprendimento dei bambini. Del mio stesso avviso l’amico Andrea Canevaro, docente di pedagogia all’università di Bologna: “A creare problemi è la difficoltà di distribuire le energie tra riposo e attività. Molti bambini riposano male, in alcuni casi vengono letteralmente strappati dal letto”. Caro Andrea sembra questo di Partanna essere il caso. Su NewScientist Russel Foster dell’università di Oxford, sottolinea come per un adolescente svegliarsi alle 7 sia come per un cinquantenne alzarsi alle 5. Ne consegue che per un bambino di I o di II si tratta di svegliarsi alle 4 di notte. Esiste poi il grado di stanchezza. Le capacità attentive non rimangono invariate ma vanno via via incontro a un processo di normale decadimento nel corso della mattinata. Un ruolo altrettanto importante giocano la durata del compito, l’interesse e la motivazione, che potenziano l’intensità dell’attenzione. Attraverso esami elettroencefalografici è stato rilevato che quanto più l’individuo si “abitua” al compito, tanto più con il passare del tempo cala il livello di attivazione delle risorse di attenzione e aumenta la possibilità di compiere errori. Bisogna che gli insegnanti siano molto creativi e quasi geniali nel far creare sempre il bambino. Giacomo Stella autore di studi sullo sviluppo cognitivo, ha dimostrato che la partecipazione a compiti monotoni è accompagnata a un rendimento inferiore, che diminuisce con l’aumentare del tempo di impegno. Lo scolaro (è sempre il mio amico Canevaro) segue meglio le lezioni se sono impegnative e non banali. La banalità non aiuta l’attenzione. Si consideri poi che oggi (Università di Padova) è stato dimostrato che la durata dell’attenzione nei ragazzi è sempre più ridotta. E le materie sono più impegnative. Se la delibera del CD di Partanna di un mercoledì nero fosse stata confermata dal Consiglio di Istituto, non ditemi che non vi avevo avvertito! Vito Piazza Che ha fatto davvero l’ispettore anche se la gente si ostina a chiamarlo Direttore.


TREDICIGIUGNO2015

Numeri

ATTREZZATURE PER L'AGRICOLTURA

utili

Professionisti, titolari di negozi, bar, aziende, ecc. che volessero vedere inseriti su Kleos i dati della loro attività possono telefonare al 3398168521

CENTRI FITNESS

Cevema, via Cialona sn. - Partanna tel/ fax 0924921790 cell. 3276829139 e-mail: cevema@libero.it

Energy Center piazza Parisi Asaro n.1 - Partanna tel/fax. 0924922121 cell. 3343866202. mail: eziostep@iol.it. sito web: www.gymnetwork.it

Autoscuola Nastasi di Nastasi Michele, sede di Partanna via Benedetto Croce; sede di Castelvetrano via Palestro n.9 - cell. 3298995062

Dott. Gaspare Magro - Via Tagliata n. 75/C - Castelvetrano cell. 3929411602.

Tecnocarta di Ivano Zinnanti, via A.Gramsci n. 16 Partanna - Tel. 0924 88880 - cell. 3285850432 .

Enoteca Prelibatezze via Vitt. Emanuele n. 35 - Partanna tel. 092487000.

AUTOSCUOLE

CARTOLIBRERIE

COMMERCIALISTI

ENOTECHE E PRODOTTI LOCALI

FARMACIE

Farmacia Ciulla Nicola - Via Garibaldi n.28 - Partanna tel. 0924 921300 Farmacia Rosalba Ciulla - Via Roma n.149 - Partanna tel. 0924 87363 Farmacia Rosanna Dia - Via V. Emanuele n. 75 - Partanna tel. 0924 49151. Farmacia Galante Antonino - Via La Masa n. 79 - Partanna tel. 0924 49430. Farmacia Rotolo - Via A. Gramsci n. 26 - Partanna tel. 0924 49297.

Psicologia

Uno sguardo dietro il pregiudizio Il pregiudizio è un bisogno mascherato di anticipare l’altro attraverso categorie pre-costituite, solo utili a gestire l’ansia del non prevedibile! La realtà è da ciascuno di noi inventata, non esiste una corrispondenza esatta tra le nostre rappresentazioni e il mondo…essa può essere solo relativa. Esistono, di fatto, tanti mondi quanti sono gli abitanti del pianeta, nonché tanti altri mondi quanti sono gli animali esistenti, che inevitabilmente percepiscono il mondo, il loro mondo mediante la propria biologia, la quale decide, come anche per noi, il modo, il campo ecc. relativamente percepibile. Per l’uomo la cosa è peculiarmente più complessa, poiché egli non è soltanto condizionato dalla propria biologia in senso diretto, ma lo è anche in senso indiretto cioè dalla natura proiettiva dei propri schemi mentali che via via si vanno formando nel corso della sua vita. Il pregiudizio, difatti, non è altro che una distorsione interpretativa ben articolata composta da concetti e metafore, che vengono applicate sull’altro al fine di categorizzarlo proiettivamente attraverso le proprie categorie. Un errore grossolano che costituisce un’azione abbietta “utile a se stessi” ma fortemente disfunzionale per l’altro. Infatti all’origine del pregiudizio troviamo spesso che l’emettitore iniziale dello stesso sia una personalità disturbata che trae beneficio dal discredito dell’altro. Ribadendo, il pregiudizio è un processo cognitivo attraverso il quale utilizzando una griglia di categorie già possedute prevediamo l’altro. E’ chiaro che costruzioni così fatte sono per l’appunto pregiudiziali, proprio perché traggono la valutazione da riferimenti preconfezionati. In sintesi, essi sono utilizzati per connotare le persone che si conoscono poco o che per la loro natura esistenziale si pongono in modo da non rispecchiare le aspettative dell’altro, con superficialità e con elementi poco certi e indiretti. Pertanto in tale realtà, siffatte persone vengono costruite come temibili non perché lo siano realmente, ma solamente perché non facilmente comprensibili alla massa, che il più delle volte, attraverso il pettegolezzo, diviene preda di una “follia pregiudiziale epidemica”. Una malattia, dunque, che si pone nell’ottica non di una psicologia individuale, ma di una psicologia detta delle masse, ove il singolo individuo esercitante l’azione pregiudiziale, non possiede più una propria valenza costruttiva, un proprio modo di osservare il mondo (il non essere, il non pensare, ma

solamente contribuire al mantenimento della “follia” come un gregario strisciante), ma detiene ormai una costruzione costituita dalla distorsione percettiva della massa. I pregiudizi, quindi, dando una conoscenza rapida ed economica ma fuorviante falsano le previsioni e, come la metafora, costituiscono ostacolo ad una visuale corretta della realtà. In conclusione, il modo di vedere le situazioni dipende dal tipo di analogie che costruiamo per comprenderle, e il non renderci conto delle limitazioni intrinseche dei nostri processi cognitivi può condurci all’arroganza e a stigmatizzare la differenza (l’altro costruito diverso) nell’ottica della propria visuale rigida e pregiudiziale. Emerge così la presunzione, che ponendosi coattivamente in una prospettiva irrigidita, diviene l’unica ed indiscussa artefice di ciò che l’altro “deve” essere. Un’azione, questa, che costituendo un’aberrante esigenza personale di osservare l’altro attraverso il giudizio preconfezionato e spesso diffondendolo mediante “contagio”, diviene un’azione atta solamente a proteggere nevroticamente se stessi per mezzo dell’annullamento dell’identità dell’altro. Pertanto la pochezza cognitiva (scarsezza di differenziazione, di integrazione e gerarchizzazione mentale – cioè rigida visuale del mondo) autrice del pregiudizio, si evolve quale arrogante artefice della propria e dell’altrui realtà. Una aberrante azione proiettiva questa, volta al solo e personale uso e consumo! Dove il concetto di società ed umanità diventano solo parole. COME ABBATTERLO? Negare le differenze, in nome di un malinteso senso di universalismo, non serve certamente a capirsi meglio e spinge invece ad attribuire le incomprensioni a caratteristiche negative dell'altro. Occorre dunque impegnarsi a rendere espliciti i propri e gli altrui stili di comunicazione, i modi in cui i messaggi sono decodificati, le occasioni che generano incomprensioni, le modalità con le quali si gestisce complessivamente l'interazione, le norme culturali generali che stanno dietro all'incontro interpersonale. E’ importante quindi che chi opera nel sociale, le scuole, aiutino le nuove generazioni, a non fermarsi soltanto ad un pre-concetto ma ad andare oltre, concedendo la possibilità di accogliere il diverso e di dare la possibilità di aprire gli orizzonti mentali. Questo significa imparare a vivere la VITA!! Marilena Pipitone

Ancora successi per il Team Phoenix a Napoli Sport i è tenuta a Pozzuoli il 24 maggio, presso il "Pala Baiano", la titolo italiano Miriam Ardagna nella categoria -47 kg e Maria Rita

S

fase finale del Campionato Italiano WTKA 2015 per l'assegnazione del titolo di Campione Italiano Assoluto di kick boxing. Si sono ritrovati in gara circa 1200 atleti qualificatisi nelle varie tappe dei gironi del Nord, Centro e Sud Italia.Ancora una volta i giovani atleti del team Phoenix allenati dai maestri Gaspare Salvo, Ciro Pisano e Vincenzo Bonura nelle palestre di Salemi, Partanna e Santa Ninfa, si sono imposti su atleti provenienti da tutta Italia e hanno conquistato ben 4 titoli italiani. Il primo titolo è arrivato con Simone La Rosa che, per il secondo anno consecutivo, si è confermato Campione Italiano Wtka 2015 di kick boxing nella categoria -57 kg. Conquistano invece per la prima volta il

Romeo nella -50 kg. Altro meritato titolo è arrivato nella gara a squadre con Vito Galuffo, Luca Palermo e ancora Simone La Rosa, nella categoria Cadetti. Molte pure le categorie che hanno visto gli allievi del Maestro Salvo laurearsi vicecampione d 'Italia. Ricordiamo: Marta Ardagna nella +47 kg; Vito Galuffo nella -69 kg; Samuele Labruzzo nella -63 kg; Vincenzo Leggio nella -74 kg; Luca Leone nella -52 kg; Valentina Leone nella - 42 kg; Luca Palermo nella -63 kg; Maria Rita Romeo nella -48 kg; Sofia Saladino nella -46 kg. L'ultimo argento arriva dalla gara a squadre con Nicola Baudanza, Luigi Ciaravolo e Pietro Lorenzo. Un buon terzo posto lo centra ancora Luigi Ciaravolo nella categoria -63 kg. Si piazzano appena fuori dal podio Lorenzo Amico, Nicola Baudanza, Pietro Lorenzo, Chiara Montefusco e il piccolo Antonino Gisone. Dichiara il Maestro Salvo: "Devo rendere merito a tutti i nostri allievi che hanno dimostrato come con l'impegno e la costanza negli allenamenti, si ottengano ottimi risultati. Conquistando inoltre il titolo di Campione Italiano, Miriam Ardagna, Simone La Rosa e Maria Rita Romeo entreranno a far parte della Nazionale Italiana Wtka e ciò li porterà a gareggiare in competizioni di livello europeo ed internazionale. Primo impegno previsto il Campionato Mondiale Wtka che si disputerà a novembre in Spagna e che li vedrà tra i partecipanti". (f.b.)

11


upim

Via Nicolò Tortorici - PARTANNA (TP) Reparti: Uomo, Donna, Accessori, Bambino, Casa, Intimo Donna Orari: lun-sab 8:00 - 20:30; domenica 9:00 - 13:00; 16,30 - 20:00 L'upim si trova all'interno del

Kleos è anche quotidiano on line Consultatelo su www.giornalekleos.it

Se volete essere informati in tempo reale cliccate "mi piace" nella pagina www.facebook.com/KleosGiornale


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.