Kleos 13 febbraio 2016 da idml a questo

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Vincerà...la spazzatura?

di Antonino Bencivinni

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a questione della gestione dei rifiuti rischia di soffocare i territori e le diverse amministrazioni comunali della Valle del Belice. Le numerosissime difficoltà economiche e burocratiche che paralizzano i diversi tentativi di azione rischiano di far diventare tutto il territorio deposito di rifiuti vari. E' venuto il momento di rompere definitivamente una volta per tutte con il passato, timbrato "Belice Ambiente" (ci chiediamo tutti: quando saranno trasferite le competenze del ciclo rifiuti dalle Ato alle Srr?). Ed è quello che vogliono fare ormai tutti i sindaci che, se continua così, rischiano di contribuire al disastro ambientale e di non essere rieletti alle prossime elezioni scivolando proprio sui rifiuti. Documenti di fuoco sono appena usciti dalle amministrazioni di Gibellina, da Legambiente di Castelvetrano e dal sindaco di Partanna Nicola Catania che con un atto di imperio negli ultimi giorni ha gestito pressoché in proprio

la raccolta dei rifiuti: "Dopo che la Belice Ambiente - ci ha detto il sindaco di Partanna - non ha di fatto gestito il servizio, in considerazione del problema igienico-sanitario aggravatosi dopo il secondo giorno di emergenza passato senza che nessuno raccogliesse la spazzatura, ho fatto una nota alla dott.ssa Sonia Alfano, commissario regionale Ato Belice, ribadendo che non era giustificabile che in particolare a Partanna non si raccogliesse la spazzatura, visto che Partanna era in regola con i pagamenti, era dotata dei mezzi di raccolta dei rifiuti, manteneva una convenzione attiva con la discarica di Trapani e una piattaforma attiva per la differenziata. A causa della non possibile utilizzazione degli operai che sono dipendenti dalla Belice Ambiente, ho deciso un affidamento provvisorio ad una ditta tratta dalla White list della Prefettura di Trapani ed ho potuto

far funzionare il servizio in via eccezionale". Evidentemente questa soluzione è provvisoria e non potrà durare nel tempo. Che succederà dopo, non si sa bene, anche se c'è da prendere atto che ogni amministrazione sta ricorrendo o è ricorsa già a qualche forma di riparo e speriamo che non debba essere quello volontaristico, seguito, sull'onda dell'entusiasmo del successo elettorale, dai sostenitori del sindaco Catania all'indomani della sua elezione (vedi foto). Che dire per il futuro? Rimarremo nella...mondezza?

Eletti baby sindaco e baby vicesindaco a Castelvetrano

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l 29 gennaio 2016 si è riunito, nell’Aula Consiliare del Comune di Castelvetrano, il Baby Consiglio, in presenza delle massime Autorità locali. Il Sindaco avv. Felice Errante, dopo le elezioni, ha proclamato Baby Sindaco Fummi Marvelleas Idemudia e Vice-Baby Sindaco Gabriele Pentapoli, cioè me. Questo giorno per me è stato veramente emozionante e collaborerò con il Baby Sindaco Fummi e con tutto il Baby Consiglio per un operato sereno, che possa permetterci di parlare dei più diversi argomenti, di discutere su eventuali problematiche e valutare proposte e possibili richieste in uno scambio sincero di idee. Per me questa è un’occasione per crescere,

Il prossimo numero sarà in edicola il 19 marzo 2016 Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

EDIZIONI LUX MULTIMEDIA Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360 www.giornalekleos.it e-mail info@giornalekleos.it

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ma soprattutto un’importante possibilità per sperare di poter fare delle nostre idee proposte valide e attuabili. Con l’esperienza che mi accingo e ci accingiamo a intraprendere possiamo discutere su diverse problematiche, spaziando da argomenti come la scuola, il nostro territorio e la vita sociale per essere fiduciosi e propositivi per un prossimo futuro, in quanto siamo i futuri cittadini del domani. Essere stato eletto baby consigliere e vice-baby Sindaco mi aiuterà a capire cosa significa parlare per tutti, amministrare, ma soprattutto ascoltare e confrontarmi con gli altri. Rivolgo un sentito grazie alla mia scuola, il II Circolo Didattico di Castelvetrano, ma in particolare ai miei compagni del Plesso “Dante Alighieri“, ai miei insegnanti e al Dirigente Scolastico prof. Giuseppe Ancona, che mi hanno permesso di iniziare un’esperienza formativa importante per la mia crescita culturale e sociale. Gabriele Pentapoli della classe V A del plesso “Dante Alighieri”.

Sommario del n. 2 CASTELVETRANO - Eletti baby sindaco e baby vicesindaco

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SALUTE - Le cellule staminali…le cellule della speranza

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LE FARMACIE DI TURNO dal 13 febbraio al 6 marzo 2016

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PARTANNA - Il nuovo comandante dei vigili è Doriana Nastasi

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PARVA FAVILLA - Emergenza rifiuti urbani: tutto secondo i piani prestabiliti? p.

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PARTANNA - La maggioranza consiliare si aggiusta e si consolida

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RICETTE, GIOCHI E PASSATEMPI

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MENFI - La Miss Italia Giusy Buscemi protagonista in Rai

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TRADIZIONI POPOLARI - L’attruvatura

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Castelvetrano

Visita dell’Assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici, nel territorio di Castelvetrano

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l neo assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici, attraverso un giro mirato, ha voluto conoscere le realtà agricole del territorio di Castelvetrano, tra cui anche l’azienda Curaba. Prima tappa: la comunità “Casa dei Giovani” di padre Lo Bue che gestisce alcuni terreni agricoli confiscati ad affiliati della famiglia mafiosa comandata da Matteo Messina Denaro. L’azienda agricola si trova nelle contrade Seggio e Zangara tra Partanna e Castelvetrano. “Questa realtà rappresenta un esempio importante di agricoltura sociale - ha rilevato Cracolici - che si pone l’obiettivo della produzione di qualità, collegata anche al reinserimento delle persone svantaggiate“. Il centro di padre Lo Bue gestisce trenta ettari di vigneto e sedici ettari

di uliveto, tutti coltivati in biologico. Una produzione di 40.000 mila bottiglie di vino di altissima qualità e di 200 quintali di olio bio. L’assessore Cracolici ha proseguito con la visita allo stabilimento “Curaba” di Castelvetrano, azienda leader nella trasformazione e nella commercializzazione della Nocellara del Belice, dove ha incontrato il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, i rappresentanti del Consorzio DOP della Nocellara del Belice e alcuni produttori. Nel corso dell’incontro sono state affrontate alcune delicate questioni del comparto olivicolo. Errante ha posto in evidenza l’importanza per l’economia locale dell’oliva da mensa che

in tutto il territorio belicino, produce un fatturato di oltre 30 milioni di euro l’anno. Nella sede dell’azienda Curaba, l’assessore Cracolici ha preso visione di alcuni problemi - definiti particolarmente strategici per la sopravvivenza dell’economia olivicola - esaminandoli con i rappresentanti territoriali del comparto o che hanno chiesto un sostegno istituzionale per superare alcuni limiti della legislazione comunitaria che penalizzano la commercializzazione della Nocellara del Belice a favore dei produttori spagnoli e greci. “Occorre - ha replicato Cracolici - agire con criteri di filiera dove tutti gli addetti ai lavori facciano sinergia per puntare a migliorare i risultati qualitativi e commerciali. Queste eccellenze per la Sicilia sono determinanti. Questo è il nostro vero 'petrolio' su cui puntare”. Anche Giuseppe Curaba è intervenuto a sostegno dell’olivicoltura locale aggiungendo: ”ringraziamo l’assessore Cracolici per la sua presenza e anche per la sensibilità mostrata verso i problemi del settore olivicolo. Un confronto moderno e sinergico con la politica e con le istituzioni è fondamentale per lo sviluppo del settore”. Filippo Siragusa

C.da Airone 91022 - Castelvetrano Trapani - Italia Tel: 0924.901811- 907664 Fax: 0924.905010 gruppo.curabasrl@libero.it 3


Castelvetrano

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Libro sulla musica di Gigi Simanella

omenica 31 gennaio 2016, presso il cinema “Marconi” di zia Simanella - tratta tutto ciò Castelvetrano, Luigi Simanella, già noto e apprezzato pia- che è stato musica a Castelnista, ha presentato il suo terzo lavoro letterario “Il Viaggio. vetrano negli ultimi centocinquant’anni, dalle tradizioni popolari come il carnevale ai favolosi gruppi musicali degli anni Sessanta, dalle discoteche alle emittenti private, dalle bande alle eccellenze musicali locali". Il libro, fornito di un nutrito e coloratissimo album fotografico con foto anche d’epoca introvabili, non è in vendita nelle librerie, ma può essere prenotato contattando l’autore al numero 368/3853234.

La Storia della Musica a Castelvetrano”. Sono dello stesso autore “Salvatore Giuliano, morto…o vivo?” e “Dieci giorni in…Paradiso. Diario di un soggiorno all’Inferno”. La manifestazione alla quale ha partecipato sia il sindaco della città di Castelvetrano, avvocato Felice Errante, sia l’assessore ragioniere Vincenzo Chiofalo e alcuni consiglieri comunali, si è svolta davanti a un pubblico attento che ha dato ampia testimonianza di stima e di amicizia con numerosi interventi spontanei di ringraziamento nei confronti del loro amico Gigi. "Il libro - eviden-

Il grano antico sarà seminato nel Parco Archeologico di Selinunte

SELINUNTE - A breve partiranno le operazioni di semina dell’antica qualità del grano Timilia, o Tumminia, all’interno del Parco Archeologico di Selinunte. Nel corso di circa quattro mesi si dovrebbe arrivare alla mietitura. A seguire le varie fasi dell’iniziativa anche quest’anno sarà l’assessore Paolo Calcara che il 27 gennaio ha assistito alle operazioni di aratura del terreno che è stato individuato in un’aera di circa un ettaro, un leggero declivio di una collinetta compresa tra l’Acropoli e Malophoros, alle spalle del Baglio Florio. Nei giorni scorsi l’assessore con il supporto del dr. Domenico Messina, funzionario del Consorzio G.Ballatore, e con il dr. Giuseppe Russo e l’architetto Giuseppe Scuderi funzionario del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, ha effettuato una serie di sopralluoghi per circoscrivere l’area dove, nelle intenzioni del Consorzio Ballatore, c’è la volontà di dare vita ad una serie di altre produzioni per avviare un laboratorio della bio-diversità che possa portare alla riscoperta di antiche varietà di grano e far diventare la vasta area archeologica di Selinunte una meravigliosa vetrina per tutto il territorio belicino.

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Salute

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Le cellule staminali…le cellule della speranza

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ellula staminale è un termine utilizzato per definire una cellula indifferenziata, in grado di dividersi per periodi indefiniti per autoriprodursi e dare origine ai numerosi tipi di cellule specializzate e ai tessuti che eseguono specifiche funzioni dell'organismo (esempio: cellule cerebrali, cellule muscolari o cellule del sangue). Il corpo umano è costituito da 200 miliardi di miliardi di cellule, 206 ossa e 374 muscoli. Il midollo osseo produce ogni giorni 175 miliardi di globuli rossi e settanta miliardi di globuli bianchi leucociti –140 miliardi di piastrine. La prima prova sperimentale della presenza di cellule staminali nell’uomo risale però agli anni Cinquanta del Secolo scorso. Si dovrà aspettare fino al 1981 per la scoperta delle cellule staminali embrionali, da parte di Martin Evans e Matthew Kaufman. Secondo lo stadio di sviluppo e della potenzialità diversi si distinguono in Cellule staminali embrionali e adulte: 1 - le Cellule staminali embrionali fisiologicamente sono rappresentate dall'ovocellula fecondata, ovulo fecondato dallo spermatozoo, e dalle cellule derivate da questa per successive duplicazioni-divisione, nei primi giorni della vita embrionale. Col susseguirsi delle duplicazioni vanno incontro a una progressiva riduzione della potenzialità e differenziale e si distinguono in: - totipotenti, in grado cioè di produrre qualsiasi tipo di cellula matura dell’organismo. - pluripotenti, capaci di produrre molti tipi diversi di cellule mature e di tessuti, ma non tutti. Danno origine alle cellule adulte. 2. Cellule staminali adulte. - possono essere: multipotenti, la loro capacità di differenziarsi è ulteriormente diminuita e danno origine alle diverse cellule mature di uno specifico tessuto (per es. le c.s. emopoietiche che producono i globuli rossi, bianchi e piastrine), o di diversi tessuti (per es. le c.s. mesenchimali); - unipotenti, capaci di produrre un solo tipo di cellule mature e di tessuti . . Le due principali caratteristiche di

queste cellule sono la possibilità di autorigenerarsi, attraverso la divisione cellulare mitosi, e la loro potenza, cioè la capacità di differenziarsi in uno o più tipi di cellule con funzioni specifiche. Rappresentano quindi un serbatoio per rigenerare tessuti. Probabilmente ancora non conosciamo tutti i tipi di staminali. Una volta si conoscevano le cellule staminali embrionali, pluripoten-

ti (cioè in grado di differenziarsi in tutte le cellule del corpo) o le staminali adulte, cellule parzialmente specializzate che possono differenziarsi in uno o pochi tipi di cellule. In seguito si scoprirono anche le cellule staminali del liquido amniotico, il liquido che avvolge il feto in gravidanza, e le cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), cellule embrionali artificiali prodotte in laboratorio, rappresentano il futuro, poiché a livello di ricerca rappresentano un elemento cruciale dello sviluppo umano, dalla crescita dell’embrione all’individuo adulto: lo zigote infatti, cioè la cellula appena fecondata, corrisponde alla cellula staminale totipotente per eccellenza. Le staminali pluripotenti indotte iPS sono e rappresentano un serbatoio artificiale di nuove cellule che garantiscono un ricambio di quelle vecchie o danneggiate e rappresentano una grande opportunità per trattare in futuro malattie finora incurabili come la distrofia muscolare o il morbo di Alzheimer. Relativamente alle fonti di raccolta le cellule staminali sono distinti in: A) Embrionali, B) Fetali, C) Da sangue dal cordone ombelicale e placentare, D) Da

adulto, Le cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale in grado come staminali del sangue di generare tutte le cellule ed elementi del sangue, hanno la particolarità di essere più giovani (ed efficienti) di quelle che si trovano nel sangue adulto, oltre a ridurre i casi di rigetto durante i trapianti. Per questo alla donna incinta è permessa la donazione del cordone ombelicale a banche pubbliche o private, anche se il numero di cellule è piuttosto limitato e sono ancora pochi gli ospedali accreditati per le donazioni. Attualmente le cellule staminali possono essere pericolose. Esistono, infatti, le cellule staminali tumorali, simili a quelle normali che, a causa dell’accumulo di mutazioni, favoriscono la proliferazione di vari tipi di tumori, teratomi. Essendo staminali hanno vita più lunga e sono molto resistenti ai farmaci antitumorali. Sono quindi tra i primi target da colpire per distruggere il tumore. Che staminali sono già utilizzate? Le uniche cellule staminali utilizzate, peraltro da decenni, in terapia sono le staminali adulte del sangue (ematopoietiche): prelevate dal sangue o dal midollo osseo, possono essere trapiantate per curare malattie del sangue e del sistema immunitario, come la Scid (Severe Combined Immune Deficiency). Dal midollo osseo e dal sangue le staminali possono essere selezionate ed estratte. In seguito le cellule selezionate possono essere trasfuse direttamente ai pazienti per rigenerare ad esempio il midollo osseo, oppure, stimolare a trasformarsi in cellule mature appartenenti a particolare organo o tessuto. Quando le cellule staminali reinfuse sono quelle del paziente stesso, il trapianto si definisce autologo. Quando le cellule provengono da un donatore, il trapianto si definisce allogenico. Un altro tipo di staminali già usate sono quelle della pelle, usate per salvare la vita a vittime di gravi ustioni. Un successo tutto Italiano si chiama Holoclar ed è la prima terapia avanzata a base di cellule staminali approvata nel mondo. Progettata al Centro di medicina rigenerativa dell’università di Modena e Reggio Emilia, sfrutta cellule staminali di una piccola zona dell’occhio (limbus) per ricostruire il tessuto della cornea. In questo modo si restituisce la vista a persone che hanno subito gravi ustioni. dr. Michele Sossio

Le farmacie di turno dal 13 febbraio al 6 marzo 2016 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

13 febbraio

Ciulla R.

Barbiera e Conf.

Rizzuto

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Grimaudo

14 febbraio

Ciulla R.

Barbiera e Conf.

Spinelli

Tummarello

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Grimaudo

20 febbraio

Ciulla N.

Dallo

Spinelli

Parisi

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Lenzi

21 febbraio

Ciulla N.

Dallo

Cardella

Parisi

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Lenzi

27 febbraio

Rotolo

Barbiera e Conf.

Cardella

Pace

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Licari

28 febbraio

Rotolo

Barbiera e Conf.

Di Prima

Pace

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Licari

5 marzo

Galante

Dallo

Di Prima

Tummarello

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Lombardo

6 marzo

Galante

Dallo

Ferracane

Tummarello

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Lombardo

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Partanna

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Il luogotenente Proietti assegnato a Castelvetrano

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l comandante della stazione dei Carabinieri di Partanna, Luogotenente Fabio Proietti, sarà il responsabile del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Castelvetrano; per il momento sarà sostituito a Partanna dal suo vice, il Maresciallo Andrea Tripodi. Il sindaco di Partanna Nicolò Catania, con tutti i componenti della giunta, accompagnato dal presidente del Consiglio Massimo Cangemi, dal vicepresidewnte del Consiglio Francesco Cannia e dal nuovo comandante della polizia urbana Doriana Nastasi, ha voluto, in una cerimonia tenuta nella sala del sindaco, ringraziare il Luogotenente Proietti per l’opera meritoria da lui svolta nel centro belicino nei suoi 14 anni di attività di comandante della

Nastasi – è stato massimo e reciprostazione dei Carabinieri. Il Luogotenente Proietti è dal co”. 1986 nell’Arma dei Carabinieri, “Lo consideriamo partannese a dopo la scuola sottufficiali è stato tutti gli effetti”, ha ribadito il sindaco nella Compagnia dei Carabinieri di Sciacca, nel Nucleo Operativo di Palermo. Dal giugno del 2002 ha comandato la stazione dei Carabinieri di Partanna. Qui si è occupato in particolare di rapine, di spaccio di stupefacenti e di omicidi con operazioni che sono state portate tutte a compimento. “Lo ringraziamo – ha evidenziato il presidente del Consiglio comunale di Partanna, Massimo Cangemi – per i rapporti umani che ha tenuto e per l’attività proficua svolta”. “Il rapporto di collaborazione con la polizia urbana – ha sottolineato il neocomandante dei vigili Doriana

Nicolò Catania che ha ribadito la sua volontà di attivare le procedure per assegnare a Fabio Proietti la cittadinanza onoraria.

Il nuovo comandante dei vigili è Doriana Nastasi

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a vicesegretaria del Comune di Partanna Doriana Nastasi ha ricevuto l’incarico di comandante della polizia urbana in sostituzione dell’ex comandante Salvatore Ficili che è stato assegnato agli uffici del Giudice di Pace. Questo passaggio di incarichi permetterebbe il mantenimento a Partanna dell’Ufficio del Giudice di Pace con l’utilizzo di personale comunale di ruolo (nella persona del dott. Ficili) e il funzionamento dell’ufficio di vicesegretario che continuerà ad essere mantenuto dalla dott.ssa Nastasi assieme a quello di comandante dei vigili. L’incarico del dott. Ficili è di due mesi; i cittadini si augurano che entro questo tempo la sistemazione degli uffici comunali importanti possa essere stabile una volta per tutte.

Vincono una crociera acquistando prodotti nella Farmacia Ciulla Nicola

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ue anziani clienti della Farmacia Ciulla Nicola di Partanna, Caterina Piazza e Pietro Beltrame, hanno vinto una crociera nelle isole greche con MSC crociere, Partiranno ai primi di maggio 2016. Hanno ottenuto il premio perché, in possesso della tessera Uniclub, hanno acquistato in farmacia prodotti vari (esclusi i farmaci). “Ho vinto – ha detto felice la signora – con uno scontrino di 20 euro”. “Il programma fedeltà Uniclub Farma - ci spiega il dott. Ciulla - offre, oltre al super premio della crociera, anche un ricco catalogo di prodotti che si ottengono, facendo acquisti presso la farmacia, con i punti accumulati tramite una card che viene fornita gratuitamente ai clienti”. Alla cerimonia di consegna del voucher è stato presente il sindaco di Partanna Nicolò Catania che ha ribadito: “Sono contento per i miei concittadini vincitori del premio e mi congratulo con questo modo nuovo di fidelizzazione dei clienti della Farmacia”.

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PARVA FAVILLA

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Emergenza rifiuti urbani: tutto secondo i piani prestabiliti? Che sta succedendo nel mondo della spazzatura nostrana? Un giorno sì e l’altro…pure, i bidoni davanti all’uscio di casa restano “intonsi”; in alcune città del Vallo i sacchetti si ammucchiano ai bordi delle strade come nella migliore tradizione palermitana; qua e là sacchetti abbandonati fanno bella (?) mostra di sé. Lì per lì vien da pensare che la colpa sia da attribuire a quei cattivoni dell’Ato che disertano il lavoro: fannulloni “assenteisti” che timbrano il cartellino e scappano poi a sciare sulla neve di Piano Battaglia o a giocare al Casinò di Taormina. Poi vieni a scoprire che, più banalmente, il personale addetto al servizio di N.U. sciopera “a singhiozzo” perché non riceve il salario da diversi mesi; che i gestori delle pompe di carburante si rifiutano di rifornire “a credito” gli automezzi. E non riesci a capire come possa accadere tutto ciò, visto che ti vien richiesto un “contributo” salato per il servizio in questione. Per la verità la questione è semplice e complessa nello stesso tempo. Grosso modo la “filiera” funziona così: l’Ato gestisce il servizio; per tale gestione richiede ai Comuni un contributo proporzionale al numero degli abitanti; i Comuni tassano i propri cittadini; i cittadini pagano; i Comuni versano all’Ato il gettito relativo. Ora, se uno di questi ingranaggi si inceppa, salta tutto. Ed è questa la realtà odierna: l’Ato non ha soldi perché non riceve i contributi da alcuni Comuni. Resta da capire perché questo avviene. La risposta più ovvia è che i Comuni non hanno fondi perché i contribuenti non…contribuiscono. E forse accade anche questo! Ma potrebbe non essere questa la sola risposta possibile. Eh sì, perchè non sarebbe impossibile il verificarsi di altri giochetti. Visto, ad esempio, che una legge regionale consente ai Comuni, in caso di emergenza, di aggiudicare temporaneamente il servizio ad una ditta privata, si potrebbe anche verificare il caso di emergenze create artificiosamente per bypassare l’Ato. Ma stento a credere che ciò possa accadere, giacchè a subirne le conseguenze sarebbero i lavoratori del servizio “pubblico” e, a lungo andare, il medesimo servizio!

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Partanna

La maggioranza consiliare si aggiusta e si consolida

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n meno di due mesi si sono verificati piccoli e medi aggiustamenti nella maggioranza che sostiene il sindaco Nicola Catania, che si è in un certo senso più compattata. Dopo le dimissioni da consigliere comunale e da vicepresidente del consiglio di Santino Atria per motivi connessi alla sua salute, Francesco Cannia è divenuto il nuovo vicepresidente del consiglio comunale, consesso nel quale è entrato, in

sostituzione di Atria, Ignacio Drago, insegnante di scuola superiore presso l’IPSEOA “V. Titone” di Castelvetrano, che ha aderito fin dalla prima ora al progetto politico del candidato sindaco Nicolò Catania durante le elezioni amministrative del 2013. “La necessità di avere alla guida della città di Partanna una persona di grande esperienza e di riconosciuta competenza – ha evidenziato il consigliere – sono stati i motivi fondanti che mi hanno

spinto a spendermi in prima persona, candidandomi al suo sostegno”. Drago è stato uno dei fondatori dell’associazione politico-culturale “Partanna Città Viva”, attorno alla quale è nato il vero e proprio progetto politico di Catania, e ne è divenuto presto presidente. Candidato nella lista “Partanna Città Viva”, risulta il primo dei non eletti con 89 voti. Nell’Ottobre dello stesso anno il sindaco lo ha nomi-

nato suo delegato a presiedere la Commissione cosiddetta ex. art. 5, che si occupa dei fondi per la ricostruzione del sisma della Valle del Belice del 1968. Dopo la sua entrata in consiglio ha lasciato la commissione sulla ricostruzione ed a presiederla è stato scelto il consigliere comunale Nicola Clemenza. A livello di giunta Francesca Accardo è stata sostituita da Angelo Bulgarello.

Rimodulata l’organizzazione degli uffici comunali

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on propria deliberazione, la Giunta Comunale di Partanna ha provveduto a rimodulare l’organigramma comunale, in funzione di nuove necessità organizzative e per attuare un modello più funzionale possibile alla programmazione e alla progettualità dell’Amministrazione Comunale anche in attuazione della normativa vigente in materia di anticorruzione. Pertanto gli uffici saranno riorganizzati come segue: Area I – Servizi Affari Generali, Gestione Risorse Umane, Innovazione Tecnologica, Alloggi Popolari: dott. Giuseppe Battaglia Area II – Ragioneria, Ufficio Tributi, Economato: dott. Giovanni Giambalvo Area III – Lavori Pubblici, Verde pubblico, Ambiente, Ricostruzione, Strade, Sanità, Servizi catastali, Servizi cimiteriali, Protezione Civile; Ing. Nino Pisciotta Area IV – Servizi Sociali, Anagrafe, Stato Civile, Servizi Scolastici, Beni Culturali e Ambientali, Patrimonio Artistico, Biblioteca, Manifestazioni Turistiche: dott.ssa M. Concetta Alioto Staff Vicesegretario Gabinetto del Sindaco – Ufficio legale : Assistenza, istruttoria e consulenza tecnica al Sindaco, Comunicazione Istituzionale, Cerimoniale, Trasparenza Amministrativa, Servizi Legali: dott.ssa Doriana Nastasi Corpo di Polizia Municipale: Vigilanza osservanza leggi, regolamenti e ordinanze, controllo del territorio, Polizia amministrativa in materia edilizia, Commercio – Tutela dell’ambiente – Igiene pubblici esercizi, Ordine pubblico: Dott.ssa Doriana Nastasi Staff Giudice di Pace e Ufficio per la CUC ( Centrale Unica di committenza) Dott. Salvatore Ficili Il Sindaco dichiara: “Tale riorganizzazione che viene attuata sarà sicuramente più rispondente alle esigenze dell’Amministrazione e mira sostanzialmente ad offrire servizi migliori alla collettività oltre ad assicurare l’introduzione e la gestione di nuovi servizi quali quelli della CUC (Centrale Unica di Committenza) e il funzionamento del’Ufficio del Giudice di Pace”.

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Storia locale

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Pubblichiamo la quarta parte di Partanna nella storiografia. Le altre si trovano rispettivamente nei nn. 9, 10 di Kleos del 2015 e nel n. 1 del 2016.

di Nino Passalacqua

Partanna nella storiografia (4)

Introduzione Di Partanna nel 1718 si occupa un’opera di stampo eminentemente religioso: “Meraviglie di Dio in onore della Sua SS. Madre descritte dal P. Domenico Stanislao Alberti della Compagnia di Gesù”, stampata in Palermo “per Francesco Amato”. In essa ci vien dato conto di due chiesette campestri, la chiesa della Madonna del Canalotto e quella di S. Biagio, in cui si veneravano rispettivamente la Madonna di Trapani e la Madonna della Febbre. Scosse ambedue dal terremoto del 1968, della prima oggi esiste soltanto una malconcia facciata; della seconda solo il nome della via in cui sorgeva ed il ricordo di un sito alla confluenza delle vie S. Biagio e Giacomo Plescia. Madonna del Canalotto Della chiesetta della “Madonna del Canalotto” l’autore ripercorre la storia della fondazione nel vol. 2°, a pag. 168. Dopo aver sottolineato l’assunto (da noi utilizzato per introdurre queste relazioni) che, a suo dire, Partanna non ha avuto la fortuna di essere nota nella storia, “per modo che nè pure se ne sa il Fondatore”, l’Alberti ci introduce in una tradizione che si può ritenere veritiera sia perché riferita a fatti avvenuti circa 50 anni prima di cui sono ancora vivi testimoni oculari, sia perché

pinzochera predice che si dipignerebbe col tempo una Immagine miracolosa della B. V. nella tal rupe”. Dove, “pinzochera” sta per persona “che porta abito religioso nel secolo” (Vedi A. Traina, Vocabolario sicilianoitaliano illustrato, C.E.M., Palermo, 1868). “Costei nominavasi Suor Benigna, Terziaria di non so qual'Ordine, zelante di ammaestrare le fanciulline innocenti a ben vivere e a ben lavorar di lor mano, che, usando di visitare una Immagine della Vergine detta dello Stretto, conducevale seco: ma così nell’andare come nel ritornare, giunta a quella tal rupe, se le inginocchiava davanti e vi faceva orazjone un buon pezzo. Le fanciulle, non iscorgendovi cosa degna di venerazione, l’addimandarono della cagione; ed ella:‘Sapete voi, disse, perché io vi fo inginocchiare quì meco ogni volta? Questa è una rupe in cui, morta che sarò io e voi tutt'ora viventi, sarà dipinta una Immagine della Madre di Dio che farà a pro’ de' divoti grazie innumerabili e sarà la meraviglia delle Terre e Città vicine”. Non è facile individuare l’”ordine” di appartenenza di “Suor Benigna”, essendovi in Partanna in quegli anni (poco dopo la metà del ‘600) Carmelitani, Minori Francescani, Cappuccini e forse anche, da qualche anno, Agostiniani. Interessante risulta, comunque, la notizia che le Terziarie di quell’ordine si dedicavano, oltre che all’istruzione religiosa delle fanciulle, a quella del “ben vivere e ben lavorar di lor mano”, incluso presumibilmente i primi rudimenti del leggere, scrivere e far di conto: non a caso suor Benigna viene anche detta “maestra”. Sorge un’edicola Dopo la morte di Suor Benigna, un muratore-imprenditore, certo Giuseppe Lombardo, sogna la Madonna “in quella stessa forma che si adora nel suo Simulacro di Trapani, e così gli dice: ‘Giuseppe, io voglio esser dipinta su quella rupe nella maniera appunto che tu ora mi vedi qui, fuorchè in questo, che la mano Partanna - Chiesa della Madonna del Canalotto. destra voglio che tocchi gentilmente il ginocchio del mio figliuolo Giesù, a differenziarla dalla mia Immagine di Trapani, “cavata dalla Relazione m.s. inviata[gli] dove la mia destra tocca la manina del mio dall'Ill.mo e Rev.mo Mons. Vescovo di Mafigliuolo’. Per la qual cosa il Lombardo, vazara, D. Bartolomeo Castelli”. lutosi dell’opera d’un dipintore della Città I luoghi del Monte chiamato Salvatore Lazaro, in Il racconto viene introdotto da una un Venerdi di Marzo di quell’anno 1666 fece sommaria descrizione dei luoghi. “A didipignere su quella rupe la B. V. nella sudstanza d’un miglio fuori dell’abitato, verdetta forma, e la intitolò la Madonna del so l'Oriente, e presso alla via pubblica che Canalotto, come immagine situata in quelmena alla Città di Corlione, v'ha una rupe la contrada che, dalla copia d’acque che amata da Lei, e tanto amata che se l’elesse v‘ha, fu dagli antichi appellata il Canalotto: per sua Santuaria”. Si tratta con ogni eviimmagine dipinta in pietra viva e di altezza denza della “via” per Corleone, oggi menon più di tre palmi”. Di quell’edicola non glio intesa come Strada Provinciale che resta ai nostri giorni alcuna traccia. Non da Partanna conduce a Salaparuta, e della è improbabile, però, che quell’”immagine “rupe” sita a metà strada circa tra l’abitadipinta in pietra”, diligentemente rimosto e il passo dello Stretto, a meno di 200 sa dall’edicola, sia la stessa che per circa metri oltre il fonte del Canalotto, che dà il 300 anni fece bella mostra di sé sull’altanome alla contrada. re maggiore, prima di andare in frantumi Una pia tradizione assieme a buona parte della chiesetta. La tradizione vuole che “Una divota Interessante, comunque, l’annotazione

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Partanna - Madonna della Febbre

della data di realizzazione della immagine (“quell’anno 1666”) che colloca gli avvenimenti in un preciso contesto storico. Sorge la chiesa A seguito di un evento miracoloso (la guarigione di uno storpio), “testificato al Dottor D. Luigi Tabbòne, Vicario foraneo di quel tempo”, da un testimone oculare, tale “Jacopo Romeo, che portavasi a un vicino podere”, il Lombardo prende la decisione di “fabbricare una Chiesa in quel medesimo luogo”. Intanto altri eventi prodigiosi si registrano nei confronti “di attratti [storpi], di affatturati [colpiti da fattura] e di preservati dalla Vergine da diversi pericoli di morte. Per queste e altre grazie fatte dalla Madonna del Canalotto si è tanta aumentata la divozione verso Lei che, cresciuto il concorso e con esso ancor più le limosine, le si è eretta una Chiesa assai ben formata, di cui al presente ne ha la cura il Rev. Sacerdote D. Jacopo Parisi, nipote dell’antico Fondatore. La sua festa si celebra nella Domenica infra l’Ottava dell'Assunzione, coll'appendice di una Fiera la quale è divenuta, per mercè della Vergine, una delle più cospicue di questo Regno”. Madonna della Febbre Nello stesso vol. 2° dell’opera citata, a pag. 310, P. Domenico Stanislao Alberti ci introduce nel tradizionale culto della Madonna della Febbre, oggi venerata nella chiesa del Carmelo, ivi traslata dalla chiesa di S. Biagio a seguito degli eventi sismici del 1968. I luoghi In questo caso l’autore apre la narrazione con una descrizione circostanziata e


TREDICIFEBBRAIO2016 suggestiva dei luoghi. “Fuor di Partanna a poco più di un tiro di pietra verso occidente e sul cominciare di quella strada che dall’uno e dall’altro lato, resa amena dai pioppi, corre ad una bella fonte, si vede una Chiesa dedicata alla Madonna della Febbre; la qual chiesa si ha per tradizione che sia stata la prima Parrocchia di quel luogo”. Sono almeno tre le considerazioni che scaturiscono da queste note. La prima si riferisce allo status della chiesa: essa è stata la prima parrocchia, pertanto ragionevolmente posta all’interno di un agglomerato urbano. La seconda riguarda l’assetto urbanistico della città: la chiesa agli inizi del ‘700 è ridotta a chiesetta campestre, anche se a pochi passi dall’abitato, segno che questo nel corso dei secoli si è spostato via via verso la collina, a nord-est dell’attuale via Zagato. Una terza considerazione riguarda l’accenno ad una “bella fonte” che sorge in fondo ad un viale alberato: considerato che la monumentale “Fontana”, restaurata dopo il sisma del’68, risale al 1792, è da ipotizzarsi l’esistenza di una precedente struttura architettonica? Una imprecisione, comunque, riguarda il richiamo alla dedica: la chiesetta, infatti, da tempo im-

Donne stanche, dalle immagini sbiadite donne sul lastrico gettate donne usate e poi vendute donne martoriate e abbassate. Donne, dono umanizzante donne creature oranti donne privilegiate ed accoglienti donne alla ribalta e ascoltate. Donne discriminate e calpestate

memorabile risulta dedicata a S. Biagio, il cui antico simulacro dopo il fatidico ’68 è stato traslato nell’omonima chiesa del Camarro. Il mistero del dipinto Riferendosi al dipinto raffigurante la Madonna della Febbre, l’Alberti sostiene che “l’Immagine della SS. Vergine che qui si venera è veramente bella e antica, ma dipinta sopra pietra. Sta la SS. Madre in atto di sedere, sostenendo il SS. Bambino Gesù con una mano e coll’altra appoggiata al braccio di lui. La cuopre con bel garbo un manto di color cilestro e le incoronano il capo dodici stelle”. Ora, il quadro che noi conosciamo è di tutt’altro genere: si tratta di un dipinto su tela in cui le “dodici stelle” sono disseminate sul manto della Vergine. Si tratta allora di un equivoco dovuto a confusione con il dipinto della Madonna del Canalotto? Di certo, negli anni in cui l’Alberti scrive non poteva che esserci l’attuale quadro, traslato poi dalla chiesa vecchia di S. Biagio a quella del Carmelo, dipinto da Bartolomeo Pompeiano nel 1526. Il motivo del titolo Da dove viene il titolo di Madonna della

Realtà di donne

donne mantenute ed appartate donne sequestrate, dagli affetti private donne coraggiose e dignitose. Donne immigrate, dai volti stanchi donne dai valori tramontati donne dalla vita già segnate donne libere, strumenti della pace. Donne prigioniere, nella dignità offese donne derise, disprezzate, umiliate

Febbre? “Questo è un titolo ch’Ella per giusti meriti si è acquistato: perciocché è divenuta l’asilo, il conforto e la salute de’ febbricitanti”. E a dare giustificazione di questo assunto, l’autore riporta un evento straordinario di cui “se ne fece allora dal Dottor D. Fabbrizio Graffeo, Arciprete, un’autentica fede”. Ed ecco il circostanziato racconto. “Or, l’anno 1683 a 13 di Aprile D. Matteo Cucuzza, che per sette anni continui ne aveva tollerati estremi tormenti, fece voto di visitare la Madonna della Febbre. E già arrivatovi s’inginocchiò dinanzi al suo altare e, assistendogli il Sacerdote D. Antonino Randazzo, Cappellano Sacramentale della Chiesa Maggiore, con altri e Sacerdoti e Laici secolari, si pose ad invocare con viva fede la Madonna acciocchè si degnasse di liberarlo da quella febbre infernale. Cosa mirabile! Erano allora le ore 23 di quel dì e nel medesimo istante si sentì una voglia sì veemente di vomitare che aperta con tutto sforzo la bocca ne mandò fuori un grosso viluppo di peli di cavallo bianchi con fettuccia e con lana e trapunto di otto spilletti e di sei chiodi piccoli e d’un altro chiodo grande di ferro… e in quel medesimo punto sentissi affatto libero e sano in tutto”. (Continua)

donne uccise, donne disperate. Donne tabernacolo di vita donne che si compiangono, donne che lottano donne che imprecano, donne che pregano. Donne da Dio ricamate nel grembo di una madre. Margherita Li Vigni

upim

Via Nicolò Tortorici - PARTANNA (TP) Reparti: Uomo, Donna, Accessori, Bambino, Casa, Intimo Donna Orari: lun-sab 8:00 - 20:30; domenica 9:00 - 13:00; 16,30 - 20:00 L'upim si trova all'interno del 11


Le nostre ricette a cura di Ina Venezia

PASTA DI SAN GIUSEPPE Ingredienti per 6 persone: 500 g di bucatini o spaghettoni, 1 kg di sarde freschissime, 1 mazzetto di finocchietto selvatico, 30 gr di uva passa, 30 g di pinoli, 1 litro di salsa di pomodoro, 2 sarde salate, mezza cipolla, sale, peperoncino (a piacere), olio extravergine d'oliva, 1,5 kg di cavolfiore, 1 mazzo di sparaceddi, 200 g. di mollica fresca di pane e 1 cucchiaino di zucchero.

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ulite il finocchietto privandolo delle parti più grosse e dure, mettetelo in una pentola con acqua portando ad ebollizione, finché non è ben cotto. Trattenete un po’ di acqua di cottura. Tagliatelo a tocchetti e lasciatelo da parte. Pulite le due sarde salate in acqua corrente eliminando la pelle e la lisca centrale. Pulite le sarde fresche, desquamatele e privatele delle lische e della testa. In una pentola far rosolare la cipolla tritata finemente, il peperoncino e sarde salate, sfaldandole con un cucchiaio di legno. Aggiungete le sarde fresche e dopo 5 minuti il finocchietto. Unite la salsa di pomodoro, l’uvetta e pinoli. Aggiustate di sale e portate a cottura. Lavate il cavolfiore e tagliatelo a cimette, lavate anche il mazzetto di sparaceddi. Lessate separatamente le verdure con abbondante acqua salata e, quando saranno ben cotte, scolatele conservando l'acqua di cottura. Fate insaporire le verdure in una casseruola con 1 dl di olio extravergine mescolandole fino a quando

TREDICIFEBBRAIO2016 si saranno quasi sfatte. A questo punto preparate la mollica di pane tostata. In una padella antiaderente versate la mollica di pane, un filo di olio e un cucchiaino di zucchero; a fiamma moderata mescolate spesso con un cucchiaio di legno fino a quando la mollica non avrà un colore ambrato. All'acqua di cottura del finocchietto aggiungete altra acqua delle verdure sufficiente a cuocere la pasta. Lessate i bucatini molto al dente, scolateli e versateli in una grande ciotola. Condite con metà del sugo le sarde e parte delle verdure, girate bene. Imburrate e spolverate di pangrattato una pirofila, mettete uno strato di pasta sul fondo, condite con la salsa, distribuite la metà delle verdure rimaste, spolverate con la mollica tostata. Versate il resto della pasta e procedete come per il primo strato. Ultimate con mollica tostata ed un filo d'olio. Infornate a 200 gradi per circa mezz’ora fino a quando non si sarà formata una crosticina dorata. Lasciate riposare almeno per una decina di minuti prima di servire.

Film - Le nostre recensioni

mente, lo tradisce nella maniera più orribile. Animato dalla sete di vendetta, Glass recupera le ultime forze rimastegli e intraprende da solo l’avventuroso cammino alla ricerca di Fitzgerald. Sebbene la tanto attesa vittoria dell’attore protagonista monopolizzi l’attenzione dei Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu, con Leonarmedia, bisogna ricordare che Revenant – Redivivo non do DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest è solo “il film con Di Caprio”, ma è innanzitutto il risultato Goodluck; Usa, 2015; colore, durata 156’; avventura. di un magistrale lavoro di squadra diretto da Alejandro n piena stagione Oscar, Revenant – Redivivo González Iñárritu e già premiato con ben dodici rappresenta la perfetta occasione di Leonardo nominations agli Oscar. Se poi Di Caprio merita Di Caprio per conquistare l’agognata statuetta o no il riconoscimento dell’Academy è questiocome miglior attore, dopo le cinque nominations ne discussa, alcuni, infatti, ritengono migliori le sfumate negli anni precedenti. Il film si ispira alla interpretazioni di Howard Hughes in The Aviator vera storia di Hugh Glass (Di Caprio), un cacciatore o di Jordan Belfort in The Wolf of Wall Street. Ciò di pelli che, nel Nord America del XIX secolo, guinon toglie che Di Caprio abbia fatto un ottimo lada la fuga dei propri compagni da un improvviso voro anche con Hugh Glass, arrivando persino ad attacco degli Indiani nel bel mezzo di una spediaffrontare sfide improponibili, riportate dal Wazione di lavoro. Durante il viaggio verso l’accamshington Post sul sito ilpost.it, pur di entrare nei pamento, Glass si imbatte in un orso grizzly che lo panni del personaggio. Insomma, è un film che riduce in fin di vita e, nell’attesa di esalare l’ultimo La locandina del film merita quanto il suo protagonista. respiro, è vegliato dall’ambiguo compagno John FitzgeElenia Teri rarld (Tom Hardy) che, invece di seppellirlo dignitosa-

Revenant – Redivivo

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Soluzione del cruciverba di p. 13 del n. 1 (gennaio 2016) di Kleos

Antichi Proverbi belicini

a cura del dr. Francesco La Rocca

Stenni lu pedi quantu lu linzolu teni! Distendi i piedi quanto ti consente la lunghezza del lenzuolo! Il proverbio sottolinea che bisogna tenere conto delle proprie disponibilità senza andare oltre, sapendosi accontentare di quanto si dispone e non facendo il passo più lungo della gamba.

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Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Tozzo mammifero che vive sugli alberi - 7. Comportamento illecito - 11. Imbarcazione di grandi dimensioni - 15. Luoghi che offrono protezione - 16. Termine che indica i cereali usati per l’alimentazione del bestiame - 17. Il Pan che si rifiuta di crescere - 18. Osso del bacino - 19. Insenature marine tipiche dei paesaggi nordici - 21. Narrazione con personaggi immaginari - 22. La governante di casa ne “La carica dei 101” - 23. Tipo di lotta giapponese - 24. Mollusco marino commestibile - 25. Isola della Grecia - 26. Fibra tessile - 27. Insieme di oggetti che completano un locale - 29. Imposta sul Valore Aggiunto - 30. Piano astuto per cogliere l’avversario di sorpresa - 32. Parma - 33. Sud-Ovest - 34. Regione geografica dell’Europa settentrionale - 35. Educava i bambini nelle famiglie nobili - 36. Residui di una lavorazione industriale - 37. Gabbia per l’allevamento dei polli - 38. Il nome del primo zar di Russia - 39. Tessuto per asciugamani e accappatoi - 40. Serie di programmi necessari per l’avvio del computer - 41. In una fiera campionaria è lo spazio occupato da un singolo espositore 42. Il nome dell’attrice francese Bouquet - 43. Divinità della mitologia greca - 45. Imprevedibilità dell’esito di un evento - 46. Catena montuosa della Russia - 47. Appese a un filo per farle asciugare - 48. Guidano mezzi per i quali occorre una preparazione speciale - 50. Civiltà precolombiana dell’America centrale 51. Bagliore improvviso - 52. Città della Sicilia. VERTICALI: 1. Forma di augurio che consiste nel toccare reciprocamente i bicchieri 2. Insieme delle montagne e delle colline di una regione - 3. Priva di foglie - 4. Il dolore dei poeti - 5. Indice Glicemico - 6. Nome d’arte del regista Pierfrancesco Diliberto - 7. Sottoscritti, convalidati - 8. Non fitto - 9. Raccolta di poesie di Orazio - 10. Preposizione semplice - 11. Stato degli Stati Uniti d’America - 12. Inerte, inespressivo - 13. Tessuto finissimo e trasparente - 14. Periodo di tempo di durata arbitraria - 16. Battuta pungente - 17. Forte preoccupazione - 20. Città del Molise - 21. Comune in provincia di Latina - 24. Città del Veneto - 26. Sono simili alle pernici - 27. Poeta dell’antica Grecia - 28. Canale di scolo per l’acqua piovana - 30. Rocce che affiorano dall’acqua - 31. Apprensivo, inquieto - 32. Girano intorno al Sole - 34. Edificio nel quale si svolgono le attività didattiche - 35. Isola leggendaria legata al mito di Re Artù - 36. Contenitore metallico che diffonde liquidi in forma gassosa - 38. È stata una celebre casa automobilistica italiana 39. Personaggio biblico, moglie di Abramo - 40. Formato di grafica vettoriale - 42. Congiunzione latina - 43. Casa motociclistica austriaca - 44. Società di capitali - 47. Salerno - 49. Romanzo di Stephen King.

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Provincia di Agrigento

La Miss Italia Giusy Buscemi protagonista in Rai

di Enzo Minio

MENFI - Dalla Rai alla Rai, dalla fiction “Il paradiso delle signore” appena concluso sulla prima rete del canale nazionale di Stato allo spettacolo musicale “C’era una volta Studio 1” in corso di ultimazione nella lavorazione sempre per la Rai. La protagonista è sempre lei Giusy Buscemi, Miss Italia 2012,

tra la capitale e Torino dove si lavora, in parte, allo spettacolo “C’era una volta Studio 1”, la serie ispirata alla storica e fortunata trasmissione della Rai. Giusy Buscemi interpreta il ruolo di una ballerina che vuole entrare nel mondo dello spettacolo grazie alle sue potenziali doti e aspirazioni artistiche. Infatti balla, canta e recita nel corso delle due puntate che la Rai potrebbe trasmettere pri-

Menfi - Giusy Buscemi tra Tersigni e Zeno.

che sta trovando un posto stabile nelle produzioni che la Lux Vide di Luca Bernabei sta realizzando per la tv. La ragazza, che risiede stabilmente a Roma, dallo scorso dicembre a tutt’oggi, fa la spola periodica

ma dell’inizio dell’estate. “E’ un lavoro che mi diverte e mi appassiona tanto – ci dice Giusy al telefono – non è proprio una fatica lo spostamento da Roma a Torino. Finiremo la lavorazione dello spettacolo intorno alla

metà di febbraio. Abbiamo cominciato la prima settimana dello scorso dicembre, ci siamo fermati per appena una settimana durante le feste natalizie e abbiamo ripreso intensamente ad inizio d’anno. Una bella esperienza artistica per me che quando veniva trasmesso “Studio 1” non ero ancora nata. L’incontro con tante colleghe e nuove amicizie come è avvenuto Menfi - Giusy Buscemi è Teresa Iorio. con Il paradiso delle signore”. Accanto se. Dato il gran successo dello alla Buscemi vi sono altre due share di ascolti, quasi 6 milioni belle ragazze come Alessandra di spettatori, non è escluso che Mastronardi e Diana Del Bufa- la produzione possa pensare lo. A dirigere la serie che andrà a “Il paradiso delle signore 2”. in onda in prima serata su Rai Intanto Giusy Buscemi svaria 1 sarà Riccardo Donna tra i re- professionalmente dalle fiction gisti più richiesti delle serialità alle pubblicità. Ha ultimato uldella Rai. Tra l’altro la Lux Vide timamente a Milano uno spot è la produzione con cui la Rai per la tv che reclamizza degli continua a lavorare. Basta pen- integratori alimentari di una sare alle fiction di successo importante azienda australiacome “Don Matteo”, “La dama na. A livello internazionale la velata” e “Ad un passo dal cie- ragazza immagine è l’attrice lo” nelle quali Giusy Buscemi Nicole Kidman. In Italia è stata è stata presente con ruoli im- scelta l’ex Miss Italia. portanti e anche con compar-

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Le ricchezze della creatività popolare a Partanna

a creatività popolare e l'entusiasmo per l'attività effettuata sono alla base dei manufatti che con amore costruisce nel suo tempo libero l'anziano pensionato partannese Salvatore Ditta. Abbiamo pubblicato le foto di alcune sue realizzazioni in Kleos n. 9 del 17 ottobre 2015 e in Kleos n. 1 del 23 gennaio 2014. Continuiamo in questo numero pubblicando le foto di una serie di cestini di diverse dimensioni incastrabili tra loro come matrioske, da lui recentemente realizzati.

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Numeri

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Cevema, via Cialona sn. - Partanna tel/ fax 0924921790 cell. 3276829139 e-mail: cevema@libero.it

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Enoteca Prelibatezze via Vitt. Emanuele n. 35 - Partanna tel. 092487000.

CARTOLIBRERIE

Tradizioni l vocabolo siciliano "attruvatura o truvatu-

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ra" sta ad indicare l'atto del ritrovamento di un tesoro nascosto da molto tempo e dimenticato da tutti. Si tratta di credenze popolari, che, assieme al fatalismo e superstizioni, risalgono al dominio arabo in Sicilia. Una ricca letteratura scritta, più i numerosi racconti orali che si tramandavano da padre in figlio, documenta come il popolo era attaccato a questa tradizione. I tesori ritrovati, per i tempi passati, erano una indiscussa realtà; evidentemente la pancia vuota di molte persone e la realtà storica di coloro che si arricchivano inspiegabilmente ed improvvisamente (come succede anche ai giorni nostri), avevano creato una psicosi collettiva fra la classe più povera della popolazione. Sempre secondo le credenze popolari, questi tesori nascosti stavano in simbiosi con l'incantesimo e la magia; il più delle volte essi erano rivelati in sogno da un parente defunto, o dalle fate che indicavano il posto preciso con tutti i particolari del rituale magico da seguire. Caso strano ma tutti questi tesori (ed erano numerosi) si potevano "spignari" (togliere l'incantesimo) solamente dalla o dalle persone indicate nel sonno; inoltre il segreto non doveva essere confidato a nessuno. Generalmente l’operazione doveva essere fatta a mezzanotte, con la luna piena e si dovevano rispettare altri rituali. L’attruvatura era nascosta nei grossi

ENOTECHE E PRODOTTI LOCALI

FARMACIE Farmacia Ciulla Nicola - Via Garibaldi n.28 - Partanna tel. 0924 921300 Farmacia Rosalba Ciulla - Via Roma n.149 - Partanna tel. 0924 87363 Farmacia Rosanna Dia - Via V. Emanuele n. 75 - Partanna tel. 0924 49151. Farmacia Galante Antonino - Via La Masa n. 79 - Partanna tel. 0924 49430. Farmacia Rotolo - Via A. Gramsci n. 26 - Partanna tel. 0924 49297.

L’attruvatura

muri delle case antiche o in qualche sottoscala murato; ma il più delle volte stava sotto terra in luoghi solitari, coperti da una grossa lastra di pietra che, al momento giusto, si spostava con una semplice spinta. Seduto sopra il tesoro, come custode, si trovava uno schiavo nero, alto e robusto oppure un serpente nero, ma con la parola d’ordine essi scomparivano. Sotto c'era una grossa “quarara” (pentola di rame) o una giara di terracotta piena di "pataccuna di maregni d'oru". Il Marengo era una grossa moneta d’oro coniata nel 1800. Purtroppo l'emozione era troppa e si finiva sempre con lo sbagliare qualche procedimento, per cui il tesoro scompariva o si trasformava in "scorci di babbaluceddi” (gusci di lumachine) o finiva in una fumata non appena era toccato. Quando ero ragazzo, sentivo sempre dire la seguente frase detta a similitudine: “Pari assittatu supra la trova”, oppure “Pari assittatu comu lu schiavu supra la trova”, dove per “trova” s’intendeva l’attruvatura, mentre lo schiavo nero, alto e robusto era considerato il custode dei tesori. Esistevano numerose storielle su tesori trovati e dissolti, per non avere rispettato il rito magico necessario; personalmente ne sentii raccontare un paio, da persone molto attendibili, per fatti successi ai loro parenti intimi. Si diceva scherzosamente che avrebbe trovato un’attruvatura chi riusciva a mangiare un melograno

senza farne cadere un chicco per terra; provare per credere! Per arricchirsi senza faticare, in alternativa all’attruvatura, c’era un ambo o un “ternu ‘n siccu” come vincita al gioco del lotto. Allora si raccontavano molte storielle di persone che si erano arricchite per aver “pigghiatu un ternu ‘n siccu”; si trattava di solito di vincite misteriose, perché avvenute per merito di un sogno premonitore. Le donne anziane raccomandavano di recitare quest’orazione all’inizio della settimana e prima di addormentarsi: - Oggi è lu lunniri e dumani è lu martiri la me furtuna di luntanu si parti e si parti di luntana via veni furtuna e veni pi mia. Veni di iornu e nun mi fari cantari, veni di notti e nun mi fari scantari dammi tri nummari e fammi piggjiari! Nella seconda metà dell’800 la borghesia si era arricchita alle spalle della nobiltà in decadenza. A Castelvetrano c’è stata la famiglia Saporito, appartenente alla borghesia che, approfittando del momento storico ha formato un vero impero economico. Il popolo all’oscuro delle trame dell’alta finanza, ha risolto l’enigma con la leggenda del ritrovamento di un tesoro. Vito Marino

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