Kleos 12 pg 17 ottobre 2015web

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DICIASSETTEOTTOBRE2015

Alla "Libera"...dieci anni di Betania! di Antonino Bencivinni

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gni anno ad Ottobre si festeggia la Madonna della Libera: in quei giorni sono numerosissimi i fedeli che a gruppi (vedi foto) o individualmente vengono dai paesi vicini e meno vicini per il "viaggio" alla Madonna fatto talora anche a piedi scalzi. Questa grande massa di fedeli può tranquillamente raggiungere la basilica grazie ad un piano viario ben testato che vede impegnati ogni giorno della festa tutti i componenti del corpo dei vigili di Partanna (vedi foto qui sotto). Nel decennale della presenza nella Basilica della Madonna della Libera della Comunità locale dei Fratelli e sorelle di Betania (ottobre 2015) sono stati presenti anche i primi responsabili e le prime sorelle e i primi fratelli della Fraternità locale (padre Dante, sorella Valeria, Raffaella, Luana...). Una parte del Sabato della Festa della Madonna (che si celebra la prima domenica di ottobre) è stata dedicata ai ricordi del passato anche con proiezioni di video. "Il Santuario - ci spiega l'attuale superiore della Fraternità locale e direttore del Santuario, fra' Mauro, che viene da Pordenone ed è sacerdote da 18 anni - prima era sostanzialmente chiuso tranne in occasione di una messa la domenica, ora è sempre aperto a quanti intendono percorrere un cammino spirituale: c'è tanta gente che viene a confessarsi, a parlare, a raccontare individuando la basilica come un'oasi di ritiro e conforto spirituale. La novità di questi ultimi anni è la formazione di gruppi di preghiera della comunità". I fratelli (quattro in tutto) e le sorelle (sei) provvedono anche ad una forma di ospitalità a quanti volessero condividere le opere della Fraternità, dato che la struttura si presta a questo tipo di attività. Ma qua spuntano le dolenti note: le infiltrazioni di acqua hanno danneggiato la chiesa, il solaio del refettorio è addirittura caduto l'anno scorso ed ora si sta provvedendo a tamponare la "ferita", ma i problemi rischiano di aggravarsi, ecco perché La Fraternità di Partanna fa un appello a tutti i fedeli e devoti della Madonna a donare dei contributi per la ristrutturazione necessaria, versandoli sul ccp n. 1028870291 intestato a Santuario Madonna della Libera.

Partanna - Durante la festività si ricorre ad un sistema di circolazione viaria ben collaudato nel tempo, con tutto il corpo dei vigili messo in campo.

Partanna - Sono numerosissimi i pellegrini di Partanna e dei paesi vicini che individualmente o a gruppi fanno il cosiddetto "viaggio" alla Madonna. Molti sono a piedi scalzi per qualche voto particolare.

Il prossimo numero sarà in edicola il 14 novembre 2015 Copertina del mese scorso

Periodico di informazione

Iscrizione al Registro dei Giornali periodici del Tribunale di Marsala n. 168 del 31/12/2007 DIRETTORE RESPONSABILE Antonino Bencivinni Stampa Grafiche Napoli Campobello di Mazara Tel. 0924 912366

EDIZIONI LUX MULTIMEDIA Via Mazzini n. 7 - PARTANNA tel. 0924 924360 www.giornalekleos.it e-mail info@giornalekleos.it

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Partanna - Tra le manifestazioni di devozione alla Madonna della Libera anche manufatti artigianali come quello della foto fatto con fiammiferi di legno, opera di Salvatore Ditta, un anziano pensionato partannese che ama dedicarsi alla realizzazione di oggetti della cultura popolare.

Sommario del n. 9 CASTELVETRANO - La nuova giunta di Felice Errante e le deleghe assessoriali p.

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STORIA LOCALE - Partanna nella Storiografia.

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LE FARMACIE DI TURNO dal 17 ottobre all'8 novembre 2015

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PARVA FAVILLA - A Partanna “trasparenza” in tilt per l’elenco telefonico p.

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LA CRITICA - I titoli a Partanna.

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RICETTE, GIOCHI E PASSATEMPI

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BELICE - Riflessioni di Batman

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SALUTE - Per la cura del carcinoma polmonare al S.Antonio Abate di Trapani

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MONTALLEGRO : Sciopero e protesta contro i fumi e la puzza della discarica

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Castelvetrano

La nuova giunta di Felice Errante e le deleghe assessoriali

l Sindaco Felice Errante ha assegnato le deleghe agli assessori della nuova Giunta. Giuseppe Rizzo: confermato l’incarico di Vicesindaco avrà anche le deleghe alla Solidarietà Sociale, Servizi Demografici ed elettorali, Gestione Alloggi Popolari, realizzazione Porto Turistico, Verde Pubblico e Parchi Comunali. Paolo Calcara: Politiche agricole, Polizia Municipale, Protezione Civile, Gestione P.U.T. (Piano Urbano del Traffico), Sviluppo delle Borgate di

Marinella e Triscina di Selinunte; Edilizia Pericolante, coordinamento azioni per EXPO 2015. Salvatore Stuppia: Cultura, Attività Sportive, Turismo, Comunicazione ed Innovazione e Cerimoniale, Spettacoli e grandi eventi. Vincenzo Chiofalo: Programmazione finanziaria e gestione del Patrimonio Comunale, Igiene, Rapporti con le Partecipate (Ato), Tutela Ambientale, Servizi Tecnici, Sportello Europa, Cimitero, Canile Municipale.

Matilde Mattozzi: Programmazione Risorse Umane ed Affari Generali, Pari Opportunità e Politiche Giovanili, Pubblica Istruzione , Edilizia Scolastica. Girolamo Signorello: Sviluppo dell’economia e servizi alle imprese, Gestione Area P.I.P e Marketing Territoriale, Sportello Unico per le Attività Produttive , Innovazione tecnologica S.I.T.R., Edilizia Privata, Manutenzione Ordinaria e Straordinaria degli edifici scolastici,Realizzazione Opere Pubbliche ed Infrastrutture.

di Castelvetrano e dalla Lega Ambiente, grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico prof. Giuseppe Ancona e delle docenti. E’ stata una mattinata vissuta all’insegna dell’ordine e della pulizia presso la Villa Comunale “Falcone–Borsellino“. I piccoli volontari, muniti di pettorine e guanti, con un ge-

sto simbolico e pratico, hanno testimoniato che “pulito è più bello” dando un bell’esempio di senso civico anche a molti adulti. Questa è stata la tappa di un percorso di educazione ambientale che si svilupperà per l’intero anno scolastico, che permette di educare al rispetto e alla cura del bene comune e all’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, in quanto “inquinare il proprio paese è come inquinare la propria casa”.

Successo della giornata “Puliamo il mondo”, coinvolti gli alunni del plesso “Dante Alighieri“

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bambini delle classi quarte e quinte del plesso “Dante Alighieri“ del II Circolo Didattico di Castelvetrano hanno partecipato con entusiasmo, sabato 26 settembre 2015 alla manifestazione della giornata “Puliamo il mondo”, organizzata dal Comune

Gli alunni delle classi V del plesso Dante Alighieri

Adesione al progetto Francesco e il creato

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li alunni del plesso “Dante Alighieri“ hanno ricevuto dai frati della Chiesa dei Cappuccini di Castelvetrano l’attestato di merito a conclusione del progetto “Francesco e il creato”, insieme al Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, al Dirigente Scolastico Giuseppe Ancona e alle docenti. I bambini delle classi quinte si sono cimentati nella lettura del “Cantico delle creature” nel latino volgare e nella recitazione dello

stesso in italiano moderno. Tale canto, che è una lode a Dio, alla vita e alla natura, è stato rappresentato anche con disegni realizzati con tecniche diverse. Il progetto ha mirato a far crescere negli alunni il rispetto dell’ambiente ed a comprendere che l’uomo è parte di un sistema e deve agire insieme agli altri per un mondo migliore, partendo dalla propria città, provando a renderla come ha detto il Sindaco “… una città più accogliente e confortevole, anche per loro che saranno i cittadini di domani“. Gli alunni delle classi V del plesso Dante Alighieri

CATANIA GOMME SRL 3


Storia locale

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Partanna nella Storiografia

di Nino Passalacqua Premessa Nell’introdurre il discorso sulle “origini di Partanna”, il sac. Mendolia, nella sua “Storia di Partanna”, contesta al p. Domenico Stanislao Alberti la tesi secondo cui “Partanna non va tanto gloriosa dal vedersi favorita dall’antichità per modo che nè pure se ne sa il Fondatore”. Contro tale tesi, esposta dal gesuita palermitano a pag. 168 del volume 2° dell’opera “Meraviglie di Dio in onore della sua SS. Madre”, stampata in Palermo presso Francesco Amato nel 1718, lo storico partannese dimostra che di Partanna si erano già occupati “Erodoto tra gli antichi e il dottissimo Maurolico; e tra i recenti Denina”. Addirittura egli sostiene che anche “Aristotele e qualch’altro autore ce n’indicano da lontano le tracce”. Erodoto e Maurolico Nel libro V delle sue “Storie”, Erodoto di Alicarnasso, storico greco del sec. V a.c., ci informa che ai suoi tempi venne nella Sicilia occidentale un esercito di spartani, condotti da Tessalo, Parebate, Eclea ed Eurileonte, con l’intento di fondarvi delle Colonie. Essi si insediarono nel territorio compreso tra Selinunte e Segesta con le quali ben presto vennero in conflitto subendo una grave disfatta e divenendo loro tributari. Lo stesso Erodoto, poi, nel libro 7°, riportato dal Burigny nel tomo 1° della sua “Storia di Sicilia”, ci assicura che ai suoi tempi esisteva nel suddetto territorio un aggregato urbano chiamato “Partana”. Da questi due dati, il Maurolico, storico messinese del Quattrocento, trae la convinzione che l’attuale “Partanna” sia la propaggine di quella “Partana” che a ragione si può intendere come “quasi spartana”. Lo avvalorerebbe il fatto che essa si trova nella Sicilia occidentale tra Selinunte e Segesta. Il Mendolia, aderendo alla tesi del Maurolico, tenta di dimostrare, con articolate argomentazioni filologiche, come nel tempo il nome di “Partana” si sia trasformato in quello di “Partanna”. Mentre, nel contempo, riferisce di numerosi reperti archeologici greci, di cui mostra di trovarsi in possesso, dandone addirittura una rappresentazione grafica. Di avviso diverso è Antonio Varvaro Bruno, che, forte del fatto che di tale periodo storico non esistono documenti in cui venga citato il nome di “Partanna”, ne esclude l’esistenza. E tuttavia non può fare a meno di riconoscere che “di tale epoca greca nelle nostre contrade restano molte vestigia di storia e d’arte”: tombe greche con arredi e ceneri di cadaveri cremati, anfore, vasi, una statuetta, una mezza maschera. Il che non può non far pensare alla presenza in questo territorio di un insediamento greco più o meno strutturato. Al Muqaddasi Il primo documento in cui compare in maniera chiara ed inequivocabile il nome di “Partanna” è un trattato arabo del 988 dal titolo “Le divisioni più acconce a far conoscere i climi della terra”, pervenuto a noi nella traduzione eseguita da Michele Amari negli anni 1857-87 e pubblicata sotto il titolo di “Biblioteca arabo-sicula”. In essa l’autore, Abdalla al Muqaddasi, tra l’altro, elenca ventinove località della Sicilia araba tra cui, al 29° posto, figura Barthannah, anzi, per la precisione, Bartannah con la “t” sottopuntata ad indicarne l’aspirazione. Che si tratti del nome corrispondente a “Partanna” lo dimostra il fatto che nello stesso elenco figura Barthiniq (Partinico), che avvalora la giustezza della lettera iniziale “B” mancando l’alfabeto arabo della lettera “P”. Sulla forma araba della parola Partanna si è innescata

una curiosa diatriba. Il tutto nasce dalla trascrizione dal testo dell’Amari effettuata dal Varvaro Bruno nella sua “Partanna nella storia …”. Lo storico partannese scrive ripetutamente “Barthamnah”, con “mn” finali. Nel 1997 Antonino Bencivinni mette in evidenza l’errore in cui era caduto il Varvaro Bruno, evidenziando che l’Amari aveva scritto “Barthannah”, con la doppia “n” finale. Nonostante la segnalazione del Bencivinni ripetuta anche su Kleos, però, quasi tutti continuano a scrivere “Barthamnah”. E dire che lo stesso Varvaro Bruno nella sua opera “Partanna e la lapide dei Paternò nel Museo Biscari di Catania”, pubblicata a Palermo presso la Società Siciliana per la Storia Patria nel 1952, per ben due volte adotta la forma “Barthannah”: prima, a pag. 9, ricorda che “Nel 988 la si trova scritta ‘Barthannah’ in Muqaddasi”; e poi, a pag. 30, specifica addirittura che “la nostra Barthannah nel 988 aveva citato Muqaddasi, con tale grafia della TH aspirata e della N raddoppiata”. La cosa curiosa è che sia nella prima che nella seconda opera, a piè delle rispettive pagine, una identica nota rimanda a “M. Amari – Biblioteca arabo-sicula, vol. I, appendice, cap. VII”. Cosa sia accaduto tra il 1952-53, data di pubblicazione della dissertazione sulla “lapide dei Paternò”, ed il 1954-56, data di pubblicazione della sua “storia”, per far cambiare al Varvaro la grafia in questione non è dato sapere. Si tratta di un errore di stampa, dunque, o di un ripensamento dell’autore a seguito di nuove indagini? Aretio Nel Cinquecento, accanto alla tesi del Maurolico, accolta dal Mendolia, che vuole Partanna fondata da popolazioni spartane, si affaccia l’ipotesi delle origini ennesi. A proporla è Claudio Mario Aretio, un umanista siracusano della prima metà del secolo XVI. Nella sua opera “Del sito di Cicilia”, (riportato dal sacerdote caldeo Beroso ne “I cinque libri de le antichità”, dato alle stampe in Venezia, per i tipi di Baldissera Costantini nel 1550), l’Aretio così si esprime a pag. 252: “Parimenti non si ha l’origine di … Partanna, se non è parte di Enna”. Come è facile notare, l’Aretio, mentre esclude in maniera categorica ogni precedente tesi, abilmente insinua l’ipotesi che possano essere stati dei colonizzatori ennesi a fondare Partanna, basandosi sulla commistione di “Pars” e di “Ennae”, quasi a voler significare, con evidente forzatura, “Partanna-parte di Enna”. Massa Il gesuita Giovanni Massa, all’inizio del ‘700, però, demolisce sia l’ipotesi della partanna spartana che quella della Partanna ennese. Ne “La Sicilia in prospettiva, esposta in veduta da un religioso della Compagnia di Gesù”, pubblicata in Palermo nella stamperia di Francesco Cichè, il gesuita palermitano a pag. 273 della parte 2^ così si esprime a proposito di Partanna: “Terra, di cui ignorandosi il Fondatore, dubita l’Aretio se sia stata edificata dagli habitatori di Enna, hoggi appellata Castrogiovanni, tanto che l’etimologia di Partanna sia ‘Pars Ennae’. Ma il Maurolico tutto altrimenti potendo l’etimologia di questo nome, dice Partanna quasi Spartana; non saprei, però, in che la fondi”. Il Massa, tuttavia, non avanza alcuna altra ipotesi, limitandosi ad annotare che Carafa, Fazello e Pirri adottano la forma “Partanna”; Maurolico quella di “Partana” e Cluverio quella di “Partanum”. Di quest’ultimo, però, manca ad oggi ogni riferimento. Fazello La prima volta in cui il nome di Partanna è legato ad una descrizione dei luoghi e ad una sua caratteristica specifica la si registra in un’opera del 1558 di Tommaso

Cani a passeggio a Partanna

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n gruppo numeroso di cani che si muovono liberamente è stato immortalato in una foto scattata a Partanna. Pubblichiamo la foto di Ciccio Gullo che mostra come i cani a Partanna non solo non mancano ma vivono in gruppi numerosi. La preoccupazione nasce dal prevedere che cosa potrebbe succedere al passaggio (lento o peggio ancora di corsa) di bambini o di anziani e, perché no?, anche di adulti. Ci preoccupa pure pensare che nei paesi vicini che non godono della possibilità di utilizzo di un rifugio per cani (come avviene a Partanna), ci possano essere gruppi di cani più numerosi di quello fotografato da Gullo a Partanna.

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Fazello, “De Rebus Siculis Decade Duae” pubblicata a Palermo presso Giovanni Matteo Maida e Francesco Carrara (Tradotta da numerosi autori, tra cui P. M. Remigio Fiorentino che la dà alle stampe in Palermo presso la Tipografia di Giuseppe Assenzio nel 1817). Il Fazello, un domenicano originario di Sciacca, nell’opera suddetta a più riprese si occupa di Partanna. Dapprima, nel cap. IX, inserisce “Partanna” in una “Descrizione a guisa d’indice dei luoghi dell’entroterra siciliano”. Successivamente, a proposito di “Ludovico re di Sicilia” cita “Giovanni Graffeo” appellandolo “Signore del castello di Partanna”. Infine, mette in evidenza che (superata Gibellina) “segue due miglia lunge verso tramontana la Badia di Santa Maria dell’Habita, dell’Ordine di S. Benedetto, dalla quale è otto miglia discosto il castello di Partanna, famoso per la bontà dei vini che vi si fanno. E dopo Partanna due miglia segue la rocca di Biggini”. In poche righe il Fazello riesce a dare la collocazione geografica di Partanna, il riconoscimento di un prodotto caratteristico della sua terra, il vino, di cui va famosa, nonché la conferma dell’esistenza, già nel sec. XVI, della Torre Biggini. Pirri Una descrizione di Partanna ancor più particolareggiata la si ritrova in un’opera del 1630-33, “Notitiae Siciliensium ecclesiarum”, di Rocco Pirri, ristampata, poi, con numerose aggiunte, in quattro volumi dal titolo “Sicilia sacra”, a Palermo nel 1644-47 e successivamente nel 1733, presso gli eredi di Pietro Coppola. In essa l’abate netino, così descrive Partanna: “castello antico, famoso per il vino e per le melarance, e più nobile per aver ricevuto la dignità di Principato il 10 Agosto 1627, abitata da 1172 famiglie e 4992 cittadini, signoria dell’antichissima e nobilissima stirpe dei Graffeo dopo Maniace Vicario dell’Imperatore in Sicilia. Oggi è 1° principe Guglielmo per diritto ereditario”. Fedele al suo intento di esporre la realtà religiosa di Sicilia, il Pirri, poi, si diffonde in mille particolari, non sempre corretti, su chiese, conventi e istituzioni pubbliche. Riferisce così dell’esistenza della “Parrocchia della Chiesa Madre intitolata a S. Maria della Catena, il cui Arciprete ha la rendita di once 60 e di salme 40 di frumento: per la fabbrica del nuovo tempio once 2196.6”. Evidentemente, il Pirri incorre in un equivoco scambiando la chiesa dei francescani con la Chiesa Madre, da sempre dedicata al SS. Salvatore o, meglio, alla Trasfigurazione del SS. Salvatore. Degna di nota la notizia che ancora al 1633 sono in corso i lavori per il completamento della nuova matrice. Ricorda, poi, i tre Conventi esistenti a quella data: quello dei “Minori Conventuali fondato nel 1434, con 8 frati e once 145,20”; quello dei “Cappuccini nella chiesa di S. Andrea fuori le mura, fondato nel 16…, sol.14”; e infine “l’antichissimo cenobio dei Carmelitani con 9 frati e once 148,22”. Ora, a parte l’incertezza sull’anno di fondazione del Convento dei Cappuccini, è chiaro che le notizie relative al Convento dei Carmelitani si riferiscano a quello antico, adiacente al Castello, giacchè il nuovo verrà abitato solo nel 1746. Un discorso a parte meritano le notizie riguardanti “i padri dell’oratorio di S. Filippo Neri, fondato nel 1637 dal P. Giuseppe Rosso”: preti secolari che vivono in comunità, secondo la regola di S. Filippo Neri, presso i locali della “Chiesa di S. Maria”, posta all’incrocio tra le attuali vie Selinunte e Vernagalli. L’elenco delle citazioni si conclude, infine, col “Monte di Pietà e l’Ospedale di S. Antonio, con once 79,4”, e due Confraternite: “la Società del SS. Sacramento con once 100” e quella de “le anime del Purgatorio con once 59,6”. (Continua)


Partanna

DICIASSETTEOTTOBRE2015

PARVA FAVILLA

Al comune di Partanna “trasparenza” in tilt per l’elenco telefonico Da quando, nell’ormai lontano 1990, una legge dello Stato, la n. 241 del 7 agosto, recante: “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, ha dato la stura ad una serie di Decreti legislativi ad essa connessa, il tema della “trasparenza” è diventato il leitmotiv di ogni discorso politico. E, per la verità, non senza una motivata giustificazione, dato che, favorendo “forme diffuse di controllo sulle funzioni istituzionali”, la “trasparenza” si configura come “condizione di garanzia delle libertà individuali, nonché dei diritti civili, politici e sociali, concorrendo alla realizzazione di una amministrazione aperta e al servizio del cittadino”. Tanta lodevole intenzione, però, viene talvolta vanificata da intoppi burocratici, più o meno incolpevoli, o da disservizi tecnici, dovuti magari a semplice distrazione. E’ questo il caso della carente pubblicizzazione delle linee telefoniche degli uffici del Comune di Partanna. Provate a sfogliare le “pagine bianche” della Seat concentrandovi sulla voce “comune” o sulla voce “municipio”. Si trova di tutto: dai plessi scolastici al centro diurno per anziani, dallo sportello turistico all’ufficio del giudice di pace, ma non un numero che riguardi gli uffici comunali veri e propri. Anzi, per amore di verità, c’è un numero che porta la dicitura “centralino”, sito in via Vittorio Emanuele n. 18 (corrispondente al Palazzo Municipale), ma invariabilmente esso avverte che “non è possibile rispondere alla chiamata” e invita l’utente “a richiamare più tardi”. Certo, capisco che il problema non rivesta un’importanza vitale e che ne esistano di più gravi. Ma provate ad aver bisogno di un intervento dei vigili urbani o dell’ufficio manutenzione stradale e avrete la sensazione di trovarvi di fronte ad un fortino impenetrabile. Se ci si riferisce, poi, alla “trasparenza”, è facile capire che il primo passaggio per ogni forma di partecipazione alla vita amministrativa sia quello di poter comunicare con le stanze del palazzo. E d’altronde, proprio perché si tratta di un problemino di poco conto, perché mai non si provvede a risolverlo?

Le farmacie di turno dal 17 ottobre all'8 novembre 2015 Partanna

Santa Ninfa

Castelvetrano

Campobello di Mazara

Salemi

Vita

Gibellina

Salaparuta Poggioreale

Mazara del Vallo

17 ottobre

Galante

Dallo

Spinelli

Parisi

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Barracco

18 ottobre

Galante

Dallo

Cardella

Parisi

Spina

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Calabrese

24 ottobre

Dia

Barbiera e Conf.

Cardella

Pace

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Calabrese

25 ottobre

Dia

Barbiera e Conf.

Di Prima

Pace

Aleci S.

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Caravaglios

31 ottobre

Ciulla R.

Dallo

Di Prima

Tummarello

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Caravaglios

1 novembre

Ciulla R.

Dallo

Ferracane

Tummarello

Mangogna/Aleci V.

Caputo

Gerardi

Di Giovanni

Giubilato

7 novembre

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Ferracane

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Giubilato

8 novembre

Ciulla N.

Barbiera e Conf.

Giardina

Parisi

Rubino

Pandolfo

Cusumano

Siragusa

Grimaudo

upim

Via Nicolò Tortorici - PARTANNA (TP) Reparti: Uomo, Donna, Accessori, Bambino, Casa, Intimo Donna Orari: lun-sab 8:00 - 20:30; domenica 9:00 - 13:00; 16,30 - 20:00 L'upim si trova all'interno del

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DICIASSETTEOTTOBRE2015 La critica I titoli a Partanna

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o. Non si tratta di “titoli” nel senso della TV o del cinema. Si tratta di sottotitoli? I menagramo invecchiati dicono che siamo arrivati ai titoli di coda: un umorismo macabro che vuol dire che abbiamo più vita al passato che nel futuro. Eppure anche quando è così ogni uomo che ha faticato una vita per conquistarsi un titolo che ne sintetizzi lo status (che è la sintesi di una vita e rappresenta un insieme di ruoli di cui il più importante è quello CONQUISTATO col lavoro, con il sudore, la fatica e soprattutto le rinunce), in qualche modo ha il DOVERE di rivendicarlo. Per non rimanere nell’anonimato, o, peggio, tra la belve “multorum capita” che era la folla così triste, così ingombrante e asfissiante di virgiliana memoria. No, non si tratta di egregio signore che seppur abbia un significato che fa emergere da pecore e soprattutto pecoroni (egregio= ex grege, fuori dal gregge) non soddisfa il bisogno (bisogno è vitale secondo la scala di Maslow) come il mangiare e il bere e avere una casa di riconoscimento. E ogni riconoscimento è una carezza in questo mondo in cui viviamo digiuni di carezze.

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Quindi per i titoli non si tratta degli appellativi che si premettono al nome o al cognome di una persona. C’è una stretta relazione tra uomo, persona, nome, cognome, attività. Ciascuno ha una serie di ruoli, ma è la somma dei titoli che ne qualifica lo “status” sociale. In genere a Partanna non è difficile: se vedete 3 persone che continuano a “pianeggiare” la strada maestra non è difficile individuarli: due sono sicuramente maestri, il terzo è professore di educazione fisica. Quando siamo insieme agli amici e conversiamo, dovendoci riferire a una persona anonima e lontana diciamo “ddu cristianu”. E questa abitudine si può far risalire al periodo delle conversioni: quando un ebreo decideva di farsi cristiano gli veniva dato, insieme al battesimo un nuovo nome. E in genere si trattava del nome della città in cui avveniva il battesimo: da qui - sembra - l’origine dei vari Catania, Palermo, Piazza, Giacalone, Monteleone ecc. Cristianu sta per persona. A volte per “signore”. Ed è vero, forse, che come diceva Totò “signori si nasce”. Non nel senso di una aristocrazia debosciata e corrotta, ma nel senso civile di “brava persona,


La critica I titoli a Partanna DICIASSETTEOTTOBRE2015

buon cittadino, gran lavoratore”. Ma se ci rivolge all’individuo in modo diretto, tutto dipende dal grado di confidenza che si ha. Ci sono ancora famiglie in cui i figli danno del “vossia” al proprio padre? E il vossia è più che il “lei”: più distante del lei, si potrebbe avvicinare all’”Ella”. Il massimo rimane, anche se tende a scomparire, è il DON. Tu puoi essere “dottore”, “avvocato”, "ingegnere", ecc. ma non supererai mai il DON. Sei cavaliere? Poco, pochissimo rispetto al “Don”. Che mentre nel nord è riservato ai soli preti qui è indice di rispetto soprattutto mafioso. Ma di quella mafia che il Pitrè traduceva come “bellezza”. Solo un gradino sotto o forse più c’era “Zi”: lo zu Petru era comunque sempre inferiore al Don Petru anche se si trattava della stessa persona; chi era più “rispettoso” lo chiamava DON, chi meno lo chiamava Zu. Ed Egregio signore? Fateci caso. Si usa o nelle lettere o come inizio di un’offesa: “Egregio signore, lei non sa chi sono io!” E invece di dare il VERO significato - fuori

dal gregge- diventa un insulto. Per le donne ci sono meno problemi: Donna va bene ed è sempre rispettoso: deriva da domina, padrona. E qui ci si può sbizzarire a cercare le origini del “nostra” società matriarcale. Le donne di Partanna, oltre ad essere le più belle del mondo, sono anche le più intelligenti: dove trovate una donna che comanda davvero e - qui è la differenza - capace nello stesso tempo di ingannare o illudere il marito dandogli l’impressione che sia lui a comandare? Solo qui. Ma proseguiamo con i titoli. Mi sono sempre chiesto come mai- quand’ero poco più che adolescente, molte persone facoltose per via delle salme di terra avessero scritto nella carta di identità alla voce “professione”“BENESTANTE". Le ammiravo. Perciò quando andai in pensione - che davvero non ci sono mai andato visto che continuo a scrivere anche se nessuno mi legge e il mio Sicily è stato un “flop”- ed a fare lezioni universitarie- chiesi se la signora dell’anagrafe mi poteva scrivere benestante. Disse di no. La supplicai. E io che pur non avevo mai cercato raccomandazioni ebbene sì, le cercai. Volevo il BENESTANTE. Nulla da fare. Pensionato. Ma se lavoro ancora? Pensionato. E’ impensabile che in un Paese - Partanna - dove i titoli vengono sollevati di almeno di un grado, il sottoscritto venga abbassato. Perché all’appuntato si dà del Brigadiere, al Brigadiere del Maresciallo, al geometra dell’Ingegnere, a me si dà – nel migliore dei casi - del Direttore? Non ho nulla contro i Direttori. (Anche se quelli VERI sono pochi). Ma che ho fatto di male per essere degradato? Se all'ingegnere venisse dato del geometra e al geometra dell’agrimensore, andrebbero su tutte le furie. O mi si chiama VITO (cosa che preferisco) o mi si chiami Ispettore. In ogni caso riportiamo la verità. Sono una persona pacifica, ma al prossimo che mi chiamerà DIRETTORE sarò costretto a rispondere “Direttore ci sarà lei e direttorini tutti suoi nipotini". Questo scritto farà dire ai solito malevoli che parlo di un caso personale. Non è così. Le femministe hanno conquistato una certa parità nell’affermare che il personale è politico. Fateci caso. Quanti sono partiti dal nulla e hanno conquistato una posizione? Se padre Crociata, nato nella “vanedda cacata", nessuno dicesse che è stato segretario della CEI, qui sarebbe vanteria? E’ stata carriera. O curriculo. Il personale è politico. E solo chi si ammanta di modestia (sempre falsa, sempre ipocrita) accetta un titolo inferiore al suo “status” sociale. Vi prego: o Ispettore o Vito. Che vi ho fatto di male per essere “insultato” come Direttore? Certo... potremmo trovare un accordo. Nato da una famiglia malestante, BENESTANTE non mi dispiacerebbe. Abbiamo tutti le nostre debolezze, signor Prefetto Nicola Catania, signori Onorevoli del Consiglio Comunale di Partanna, signori Cavalieri della Repubblica, signori imprenditori, ristabiliamo l’ordine: o diamo i titoli giusti o non li diamo affatto. Non è vanteria. E’ curricolo. E amore per la verità… Se questa è vanteria, allora quella di dare titoli superiori è pecoronaggine, miei cari EGREGI signori. Il “vantoso” è chi si prende il titolo che non ha. A costo di passare per intellettuale continuerò queste “mie” spiegazioni. Kleos ha tante pagine. Non mi offendo se si salta la mia. Come ebbe a dire un grande filosofo che ammiro - un certo Aristotele: “Amicus Plato, sed magis amica veritas". Chi sa di latino traduca. Ma non per questo sarà un latinista. Vito Piazza Attenzione! Il contenuto di quanto sopra è pericoloso. Si prega di utilizzare il dispositivo che impedisce ai minori mentali di leggere.

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DICIASSETTEOTTOBRE2015

Le nostre ricette

a cura di Ina Venezia

Musica

LINGUINE CON BOTTARGA E MANDORLE Ingredienti per 4 persone: 300 g di linguine, 2 piccoli pomodori ramati, 25 g di bottarga, 50 g di mandorle pelate, una decina di foglie di citronella, 1 limone, 1 spicchio d'aglio, olio extravergine d'oliva, sale e pepe.

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ostate in una padella le mandorle e tritatele grossolanamente tenendolole da parte. Passate i pomodori in acqua bollente e pelateli. Liberateli dei semi e tagliateli a filetti. Rosolate nella padella uno spicchio d'aglio che potrete poi eliminare. Unitevi i pomodori e cuocete qualche minuto. Aggiungete a questo punto metà della bottarga, parte delle mandorle, le foglie della citronella spezzettate, il pepe. Spegnete il fuoco e grattugiate sul preparato la scorza di un limone. Potete unire anche qualche goccia del succo. Lessate gli spaghetti in acqua salata. Versateli nella padella con poca acqua di cottura lasciando sul fuoco solo uno o due minuti. Servite nei piatti spolverando sulle linguine il resto della bottarga e delle mandorle. Soluzione del cruciverba di p. 11 del n. 8 (settembre 2015) di Kleos

Le 10 canzoni più programmate dal 17 settembre al 14 ottobre 2015

Discovery Parade a cura di Salvo Li Vigni e Pinob 1. JASMINE THOMPSON - Adore 2. JUSTIN BIEBER – What do you mean 3. THE KOLORS – Why don’t you love me 4. ROBIN SCHULZ - Sugar 5. ROBIN THICKE - Back together 6. X-AMBASSADORS – Renegades 7. CHARLIE PUTH – Marvin Gayne

Film - Le nostre recensioni

8. ELLIE GOULDING – On my mind

Inside Out Inside Out di Pete Docter, con le voci di Stella Musy, Melina Martello, Paolo Marchese, Daniele Giuliani e Veronica Puccio; Usa 2015; colore, durata 94’. Animazione.

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i nuovo un film d’animazione campione d’incassi. Inside Out è l’ultima fatica del connubio Disney-Pixar in cui si trovano meno risate ma una più delicata sensibilità, con tanto di lacrimuccia finale. È la storia di Riley, 11 anni, alle prese con un trasloco improvviso e i disagi interiori tipici di qualsiasi preadolescente, soprattutto se soggetto a un brusco cambiamento. L’originalità consiste proprio nella rappresentazione dell’attività emotiva della ragazzina, attraverso la personificazione delle sue cinque emozioni, rese simili a dei buffi pupazzetti in feltro: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura. Insieme dirigono il quartier generale dell’animo e della personalità di Riley il cui primato, necessariamente indiscusso, spetta a Gioia. Purtroppo crescendo ci si rende conto che la gioia non è sempre protagonista, bisogna riconoscere l’importanza di ogni sfumatura emotiva, persino triste, evitando di sfociare in un peggiore stato di apatia. Un progetto molto innovativo per cui i filmmaker Pixar si sono serviti dell’aiuto di un’équipe di scienziati e psicologi al fine di capire il lavoro della mente umana e plasmare in modo accurato i personaggi delle Emozioni. Un film per bambini La locandina del film solo in apparenza, adatto in particolare ai genitori e a chiunque abbia un ruolo di educatore. E perché no?, ideale pure per coloro che semplicemente sono curiosi di vedere come l’animo umano affronti le sfide della vita. Nell’aria si sente già profumo di Oscar. Elenia Teri

Antichi Proverbi belicini

a cura del dr. Francesco La Rocca

Li munnizzari sciureru e li iardini siccaru I mondezzai fiorirono e i giardini seccarono

Il proverbio ripete come nel tempo antico in certe circostanze capitava che chi si trovava nel gradino più basso della scala sociale andava avanti, mentre chi era in condizioni invidiabili andava indietro fino al fallimento totale.

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9. THE WEEKEND – Can’t feel my face 10. HALSEY – New americana

Italia Chart a cura della redazione di RCV Radio Network

1. NEK- Io ricomincerei 2. FRANCESCO SARCINA – Parte di me 3. VASCO ROSSI – Quante volte 4. JOVANOTTI – Pieno di vita 5. EROS RAMAZZOTTI – Sei un pensie ro speciale 6. LIGABUE – A modo tuo 7. MAX GAZZE’ – La vita com’è 8. LUCA CARBONI – Luca lo stesso 9. CESARE CREMONIN – Lost in the weekend 10. DOLCENERA – Un peccato


DICIASSETTEOTTOBRE2015

Giochi e svago

Qualche passatempo tra una lettura e l’altra (Lucio Bencivinni)

ORIZZONTALI: 1. Congegno che produce meccanicamente melodie orecchiabili - 8. Nell’antica Grecia era un condottiero scelto da un gruppo di cittadini per guidarli alla colonizzazione di una terra - 13. Taranto - 15. Dritto - 16. Con Oltrisarco è una delle cinque circoscrizioni di Bolzano - 18. Tipo di pittura - 20. Arbusto che cresce spontaneo nei boschi e ha infiorescenza a grappolo - 21. Crostaceo marino simile a un grosso gambero - 22. Forma canonica di una parola - 23. Giro turistico organizzato - 24. Nel calcio è il passaggio finale di un’azione cha dà al giocatore che riceve la palla la possibilità di segnare - 25. Porzione di terreno coltivato - 26. European Spallation Source - 27. Strumento musicale a tastiera - 29. Figure della mitologia greca assimilate alle Parche romane - 31. Zona Industriale - 32. Sito archeologico localizzato nell’area vulcanica dei Campi Flegrei - 33. In latino forma nominale del verbo - 35. Riferire, riportare - 38. Buche in cui si rifugiano gli animali selvatici - 39. Viterbo - 40. Dimostra solidarietà e disponibilità - 42. Atterrare sul suolo lunare - 45. Tipo di caramella gommosa a base di latte - 46. Odore gradevole - 47. Rifinita, levigata - 48. Comune in provincia di Napoli 49. Gioco tradizionale molto popolare in Italia - 50. Periodo di tempo di dieci giorni - 51. Strumento musicale indiano - 52. Danno prova di straordinario coraggio - 53. Abitanti di Copenaghen - 54. Lampi, bagliori - 55. Simbolo chimico del nichel - 56. Verso della metrica classica greca e latina - 57. L’insieme dei frutti di una singola coltivazione. VERTICALI: 1. Assenza di dubbio - 2. Arieggiati, spaziosi - 3. Gioco enigmistico - 4. Procedura a cui è soggetta una pratica burocratica per essere espletata - 5. Long Term Support - 6. Articolo maschile - 7. Isola della Grecia - 8. Annullati, eliminati - 9. Pianta tropicale spinosa - 10. Imposta Generale sulle Entrate - 11. Sondrio - 12. Pianta erbacea ornamentale - 13. Isola principale dell’arcipelago delle Piccole Isole della Sonda - 14. Caldo umido e opprimente - 17. Cantautore britannico - 19. Vasto, esteso - 21. Capitale dell’Eritrea - 22. Lastre molto sottili - 24. Corpo dell’esercito - 27. Macchina che imita i movimenti dell’uomo o degli animali - 28. Cambiare, modificare - 30. Foce di fiume a forma di imbuto - 32. Pianta erbacea coltivata per le foglie commestibili - 34. La centesima parte del dinaro serbo - 35. Nube bianca d’alta quota dall’aspetto filamentoso 36. Sinonimo di Greci - 37. Scrisse “I tre moschettieri” - 39. Striscia di stoffa che si applica agli orli degli abiti femminili - 41. Popolo polinesiano - 43. Scuola filosofica fondata da Aristotele - 44. Il punto del cielo opposto allo zenit - 45. Albergo per automobilisti - 48. Fiume africano - 49. Uomini inglesi - 50. Livello di abilità nelle arti marziali - 51. Società Aeroporto Catania - 53. Nota musicale - 54. Iniziali del filosofo Croce.

L'artista del mese

JASMINE THOMPSON - Adore

di Salvo Li Vigni

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ari lettori Kleossiani, questo mese vi propongo un’artista non ancora nota a molti, ma che presto salirà alla ribalta delle maggiori classifiche. Lei è una quattordicenne britannica dalla voce calda e sensuale, Jasmine Thompson. Come parecchi fanno ultimamente, Jasmine è una di quelle cantanti che ha acquisito una certa popolarità postando su Youtube cover di canzoni come Thinking Out Loud di Ed Sheeran, All Of Me di John Legend, See You Again di Wiz Khalifa, Chandelier di Sia (oltre 14 milioni di visualizzazioni) e Let her Go di Passenger (24 milioni). Poco prima dell’estate, dopo aver collaborato con artisti del calibro di Felix Jaehn e Robin Schulz, firma per la Atlantic Records ed incide il suo primo singolo “Adore”, che anticipa l’omonimo EP d’esordio, mini-disco inciso tra New York e Los Angeles che conterrà solo materiale inedito, con partecipazioni illustri come Sia, Ed Sheeran, Shaw Mendes e Jessie J.

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DICIASSETTEOTTOBRE2015 Belice Riflessioni di Batman

Era una torrida mattina settembrina quando alla batcaverna si sono presentati il fedele Robin ed il furbo Alfred per chiedere spiegazioni. I due sostengono indignati che Batman non può scomparire per sempre e senza motivo. Affermano che la sparizione è da attribuire a qualche “oscuro” complotto. I due avanzano le teorie più disparate, supportate da prove facebookiane, di quanto la gente sia scandalizzata dalla scomparsa. I due riportano discussioni reali e virtuali. C’è chi afferma che Batman si è venduto per uno stand gratuito alla villa comunale; ma di fronte alla mia sonora risata, i miei due fedeli amici, non possono fare a meno di scuotere la testa. Loro sanno che non “traffico” in pecore, stigghiola, cannoli e derivati. Avanzano la tesi che in un tempo di randagismo dilagante avrei potuto essere stato morso da un cane randagio oppure essere stato ucciso come un cucciolo indifeso da una polpetta avvelenata. Propongono poi una tesi ancora più profonda, potrei essere stato minacciato, legato ed imbavagliato. Poi si guardano e si aggiustano gli occhiali. In fondo mi conoscono, se fossi vissuto nel 1942 e/o in qualche comune “oscurantista”; conoscendomi, anche se fossi stato riformato, sarei morto partigiano. Allora, di fronte al loro smarrimento, mi siedo e parlo, con la solita ironia. Certo avrei potuto scrivere in questi mesi. Avrei potuto scrivere dei carretti che diventano carruzzuna, e si spostano miracolosamente da Santa Ninfa a Partanna; delle sagre dei maccaruni che scompaiono e dei Km zero che nascono; di li sfinci santaninfesi con la collaborazione partannese, che magari il prossimo anno si chiameranno zeppole e saranno “esportate” a Napoli. Mi sarei potuto leccare i baffi nel parlare dei regolamenti “comunali” “truccati” e “depredati”; di un comune commissariato, per non aver approvato il rendiconto 2014, nei termini di legge, di cui però nessun organo di stampa “si azzarda a parlare”; di un consiglio comunale che dichiara “improcedibile” l’approvazione del bilancio di previsione 2015, e si carica l’onere politico di non avere ancora un bilancio al 30.09.2015; di un parere di sospensione del precedente parere favorevole del revisore, e scusate il gioco di parole. Avrei potuto infierire scrivendo: dei politici di terracotta e di quelli d’acciaio; di organi consiliari, penalizzati dagli esecutivi che sostengono, ma che preferiscono “una scena muta”, come se fossero ancora a scuola. Avrei potuto scrivere e differenziare tra vino e olio. Tra il primo che parte per l’Expo, ma senza l’Unione; e l’olio “esclusivamente partannese” messo in vetrina “mondiale”, ma che deve essere ancora accompagnato dai politici “locali”, a fare da oil-sitter. Avrei potuto scrivere di una promozione dei prodotti tipici che dovrebbe essere garantita dall’Unione a livello intercomunale, senza missioni istituzionali, ed invece finisce

per essere appannaggio “politico” solo di alcuni. Avrei potuto parlare del “Progetto Comunicazione” costato oltre settemila euro all’Unione dei Comuni, ma che di fatto sembrano rimasti a Santa Ninfa: bandiere, manifesti e teli nautici. Forse i bagagli del sindaco Catania e del Presidente Cangemi erano troppo pieni per “spostare” all’Expo tali “oggetti”, voluti, realizzati e pagati con i soldi di cinque comuni? E se non era necessaria la presenza di questi “oggetti” all’Expo, perché si sono sostenute queste spese? E se le autorità partannesi sono partite per promuovere “l’olio partannese”, le “loro spese”, cadranno sul bilancio di Partanna oppure diventeranno “debito fuori bilancio” all’Unione dei Comuni visto che la promozione locale dovrebbe essere appannaggio di quest’ente? Avrei potuto scrivere che la promozione dei prodotti tipici a livello di Unione doveva garantire l’effettiva valorizzazione e l’equa visibilità dei prodotti di tutti i comuni unionisti. Avrei potuto, ma la verità è che ho semplicemente “non voluto”, preferendo altri scenari. Ho forse capito che ormai l’Unione è una scatola vuota? Ho forse raggiunto la pace dei sensi nella ricerca di chi potrà riempirla? Forse il caro sindaco Catania? Ci avevo creduto e sperato, ma il suo percorso da presidente della Giunta dell’Unione è al capolinea, e nulla è cambiato. Infatti, avrei potuto scrivere che l’Unione ha finanziato con quasi duemila euro il corso di formazione per autisti dei soli Comuni di Santa Ninfa e Poggioreale. Batman adesso aspetta, ma soprattutto attende di sapere come sarà “disciplinato” all’Unione il conflitto “presidenziale” che sorgerà ad ottobre, quando Partanna dovrà lasciare “il trono” ed al suo posto “saliranno” due stelle dello stesso paese, ovvero Santa Ninfa. Mi viene in mente la canzone di Zucchero. Per colpa di chi, all’Unione, Presidente della Giunta e Presidente del Consiglio, saranno contemporaneamente “nominati” dallo stesso Paese in chiara violazione delle norme “costituenti” quest’ente? E se da sempre avesse avuto ragione il consigliere “veterano” Salvatore Bevinetto, ovvero che era necessario cambiare i regolamenti per dare una svolta “emblematica”? Adesso. O fanno l’Unione o è meglio perderla! Perdonatemi, avrei potuto scrivere di tutto questo, ma ho preferito la mia batcaverna all’introspezione personale sul “dolore” di questa sconfitta “politica, culturale e sociale”! Ma se qualcuno ha ancora dubbi, sul “dolore” del giovane Batman, scribacchi qualche riga al direttore. Il mio caro professore che mi gira sempre la posta indirizzata alla batcaverna, forse una lettera amica/nemica, mi farà tornare la voglia oppure me la toglierà per sempre! Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi! Batman

Salute

Programma sperimentale per la cura del carcinoma polmonare al P.O. S.Antonio Abate di Trapani

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ome anticipato lo scorso luglio dal Giornale di Sicilia, che annunciava l'accordo tra l'ASP di Trapani e l'azienda farmaceutica Bristol Mayers Squibb per la fornitura a titolo gratuito per "uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica" secondo il DM 8 maggio 2013, siamo all'inizio della fase di sperimentazione, presso il nostro nosocomio provinciale di riferimento, di uno studio definito "expanded access", ovvero "protocollo di accesso allargato" al fine di assicurare al paziente l'accesso a terapie farmacologiche che hanno superato le fasi preliminari di sperimentazione, per una patologia a grosso impatto sociale per la quale non esiste valida alternativa terapeutica. Si tratta di un momento storico per la nostra provincia ma direi anche per l'intera Sicilia, perchè finalmente possiamo dire con orgoglio che qui da noi i pazienti affetti da una grave patologia come il carcinoma polmonare avranno una nuova speranza di sopravvivenza e comunque avranno la possibilità di utilizzare la terapia più avanzata in tutto l'intero pianeta, e per di più a titolo gratuito sia per il paziente che per l'Azienda Sanitaria. Per la precisione i pazienti ammessi al programma saranno quelli affetti da un sottotipo di tale patologia chiamato carcinoma polmonare non a piccole cellule istotipo non squamoso. Ma a breve sarà ammessa la sperimentazione anche per il sottotipo squamoso, in quanto il farmaco in questione, il Ni-

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volumab, si è dimostrato molto promettente anche per tale sottotipo. Tutto è nato da un'idea del primario del reparto di Oncologia Medica, il dr. Filippo Zerilli, e del suo staff, del quale faccio parte anch'io, che in collaborazione con l'interfaccia medica dell'azienda farmaceutica in questione avevamo apprezzato gli studi clinici molto promettenti del Nivolumab, che evidenziavano un aumento della sopravvivenza globale mediana di circa 3 mesi rispetto ad un trattamento standard (12,2 mesi vs 9,4 mesi), con una riduzione del rischio di morte del 27% a favore di Nivolumab e con un aumento dal 39% al 51% della percentuale di sopravvivenza ad un anno. Il farmaco ha un meccanismo d'azione molto diverso da tutti gli altri utilizzati fin'ora per la patologia in questione, in parole povere (e per non annoiarvi troppo) utilizza un sistema di attivazione del nostro sistema immunitario che rende i sistemi già fisiologicamente deputati alla protezione del nostro organismo verso i tumori particolarmente attivi ed aggressivi verso le cellule tumorali, distruggendole in grossa parte, quando con le terapie tradizionali invece le cellule del sistema immunitario erano praticamente distrutte a causa dell'infusione di agenti che al fine di distruggere le cellule tumorali non avevano purtroppo molta selettività e quindi andavano a distruggere tutti i tipi di cellule in elevata riproduzione e dunque anche le cellule del sistema immuitario. Dunque sfruttan-

do la prima citata legge dello Stato Italiano (DM 8/5/2003) che ci dà la possibilità di utilizzare un farmaco in via sperimentale ed a titolo gratuito (previo consenso informato da parte del paziente) per una grave patologia senza valida alternativa terapeutica, abbiamo avviato il meccanismo burocratico con la nostra azienda e con l'azienda fornitrice al fine di poter avviare nel nostro reparto tale sperimentazione. Adesso siamo giunti al punto di raccogliere i frutti del nostro lavoro e ci troviamo in una fase di selezione dei pazienti che potranno accedere a tale programma. Ovviamente per chi sta leggendo ed è interessato alla partecipazione non deve fare altro che prenotare una visita oncologica presso il nostro reparto di oncologia previa impegnativa del medico curante e recarsi qui da noi per una visita al fine di accertarci che il paziente possa rientrare nei criteri di inclusione dello studio. Per concludere posso dire che è con immenso orgoglio che ho scritto questo pezzo perchè per una volta interromperemo l'usanza purtroppo da noi spesso conosciuta che per curarsi bene si deve andare fuori, spesso nel nord Italia o addirittura all'estero. In questo caso il malato non sarà costretto ad "emigrare" per avere una speranza, ma potrà coltivare qui nel nostro territorio tale speranza grazie, e finalmente, ad un episodio di buona sanità.

Fabrizio Barone


DICIASSETTEOTTOBRE2015

Numeri

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Agrigento-provincia

Montallegro: Sciopero, protesta e corteo contro i fumi e la puzza della discarica

monte Emanuele Fiorica che hanno guidato il corteo di cui facevano parte assessori e consicomunali montallegresi e un gruppo spaMONTALLEGRO - “Un segnale preciso alla glieri ruto di alunni della locale scuola media. E’ staRegione Siciliana e alle istituzioni l’abbiamo ta notata l’assenza del clero e del parroco e di dato stamattina affinchè si rendano conto che qualche associazione. uno dei tanti strisciola vita civile a Montallegro è diventata impos- ni si leggeva: “No alla Su discarica. Diritto ad una sibile a causa della presenza della discarica dei maggiore qualità della vita”. “Vogliamo che tale rifiuti solidi urbani di contrada Matarana che messaggio arrivi a Palermo, al presidente Croalimenta 24 ore su 24 i fumi sulla cittadina e cetta – ci dice il sindaco Pietro Baglio – siamo contribuisce, con il passaggio dei camion, ad incoscienti che non sudiciare le strade dove possiamo far chiula popolazione non sopdere la discarica porta più fetore ed aria Matarana, ma chieammorbata”. Questo è diamo un ridimenquanto ha dichiarato il sionamento del sindaco di Montallegro numero dei camion Pietro Baglio che ha guicompattatori che dato il corteo dei cittadiquotidianamente, ni che hanno protestaanche 150 unità, arto, partendo a piedi da rivano da mezza Sipiazzale bevaio, scuola cilia a Montallegro. media “Palumbo” e ferLa situazione si è mandosi sul cavalcavia aggravata con l’ordella SS 115, all’ingresso dinanza regionale della strada provinciale Montallegro - Un momento del corteo. del 30 settembre che porta alla discarica, scorso con la quale 57 per oltre un’ora e mezza. camion dei comuni della provincia di Palermo In testa al corteo (nelle foto di Andrea Gagliano) vengono autorizzati per alcune settimane c’erano il primo cittadino Baglio, il sindaco di scaricare rifiuti a Montallegro, mentre viene rin-a Cattolica Eraclea Nicola Termine, il vicesindaco viata ancora l’apertura della discarica di Trapani di Siculiana Enzo Zambito e l’assessore di Real-

di Enzo Minio

Montallegro - Un momento del corteo.

prevista per il 1° ottobre scorso”. I montallegresi ce l’hanno con i fumi che, provenienti dalla discarica, ammorbano l’aria e con il percolato che i camion, stracarichi di immondizia, lasciano per le strade del centro, nonostante il periodico lavaggio operato dal Comune. I manifestanti hanno bloccato, per 90 minuti, i camion in entrata diretti alla discarica e i mezzi compattatori in uscita di ritorno verso i centri di diverse province siciliane. “Chi non ha partecipato ieri al corteo – ha detto il sindaco Baglio – non fa gli interessi di se stesso e della città”. Per la Regione Siciliana c’è stato un preciso messaggio. Se non sarà trovata al più presto una soluzione, una delegazione di montallegresi si recherà in pullman a Palermo per protestare davanti al palazzo della Presidenza della Regione Siciliana e, se sarà necessario, si incatenerà alle colonne dell’ingresso.

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