Notiziario Dicembre 2020

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OTORINOLARINGOIATRIA

A

L’ACUFENE: UN SINTOMO MULTIDISCIPLINARE I latini chiamavano l’acufene tinnitus, appunto tintinnio. L’invalidante ‘suono fantasma’ interessa circa il 14% della popolazione italiana; potenziale prodotto di varie patologie, spesso viene associato ad ansia, depressione, cambiamenti della personalità e disturbi del sonno.

L’

acufene, tinnito o “ronzio auricolare”,

ciata ad alcun acufene. Comorbidità spesso

non è una malattia bensì un sintomo,

associate e presenti in vario grado di espres-

caratterizzato dalla percezione di un

sione sono ansia, depressione, cambiamenti

suono o rumore con diverse modalità psi-

della personalità e disturbi del sonno, intesi

coacustiche in uno o entrambi gli orecchi o

come difficoltà ad addormentarsi o risvegli

al centro della testa, che non è generato da

notturni frequenti. La percezione di questo

nessuna fonte sonora esterna (c.d. “suono

“suono fantasma” può essere considerata

fantasma” di Jastreboff). I dati epidemiolo-

come un disturbo multifattoriale, generato

gici indicano la prevalenza di questo sintomo

e mantenuto da diverse cause non solo oto-

essere di circa il 14% nella popolazione ita-

logiche, che fra l’altro variano da persona a

liana (valori simili anche nei paesi europei);

persona. L’acufene quindi può essere il pro-

dal 5% sarebbe riferito come fastidioso e

dotto di svariate patologie, non limitate al

l’1% lo definisce estremamente invalidan-

solo distretto uditivo, in cui l’orecchio svolge

te, con ripercussioni anche gravi sulla qua-

un ruolo preminente ma dove tutto l’organi-

lità della vita di chi ne è afflitto, arrivando

smo può contribuire a generare e mantenere

a considerare il suicidio.

Spesso, ma non

questo fastidioso disturbo.Numerose sono

sempre, l’acufene è associato ad una per-

state nel corso degli anni le teorie etiopa-

dita dell’udito (ipoacusia) anche se non c’è

togenetiche proposte senza che nessuna di

nessuna correlazione tra gravità del disagio

queste sia stata unanimemente accettata;

o della intensità dell’acufene e grado della

dalle teorie “periferiche” ove il primum mo-

ipoacusia. Infatti, a volte, una forma grave

vens nella genesi dell’acufene è identificato

ed invalidante di acufene può essere asso-

in alterazioni dell’orecchio esterno, medio o

ciata ad un udito perfettamente normale e,

interno (la c.d. riduzione dell’input uditivo)

viceversa, una grave ipoacusia e non asso-

quali patologie del condotto uditivo

di PIERO FANIZZI Responsabile del “Servizio di diagnosi e cura dell’acufene” Clinica ORL Universitaria Direttore Prof. N.A. Quaranta Policlinico Bari

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