Katango

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Katango MENSILE w w w DELLO . k a SPORT t a n ALTERNATIVO g o . i t

The Italian Snowboard 2 Direttore Creativo e grafico Himalaya in snowboard Stefania La Magna Vancouver 2010

Anno I numero 10 - NOVEMBRE 2009 - Registr.Tribunale di Catania n.4/2009 del 30/01/09

Cell. 3406685812 s.lamagna@katango.it

NUMERO DIECI


EDITORIALE a cura della Redazione W W W. K ATA N G O . I T Editore e Proprietario Fausto Nicola Di Fidio Direttore Responsabile Daniela Fleres Direttore Creativo Stefania La Magna Si ringraziano Antonio Gaudini Franco Russo M a r c o G a l l i a n o (ph cover) Mar keting e Pubblicità Katango info@katango.it Katango Via Acero, 18 95121 C ATA N I A 340.9035861 info@Katango.it

P. I v a 0 4 6 5 5 8 2 0 8 7 8

Collabora con noi katango@ k a t a n g o . i t

Penne

L estremo

Gentile Lettore Celebriamo oggi il nostro decimo numero, un orgoglio per la nostra redazione che si è superata ancora una volta portando a termine un progetto importante come quello del primo calendario della nostra casa editrice: 365 X-Treme 2010. Ringraziamo tutti gli autori delle bellissime opere pervenuteci e tutti coloro che iscrivendosi sul nostro portale le hanno votate decidendo così il profilo del nostro calendario. Ci auguriamo possa essere davvero di vostro gradimento e che possa accompagnarvi durante tutto il prossimo anno con le immagini selezionate degli sport che più ci piacciono. Il Calendario sarà reperibile sia online che in tutti i negozi affiliati entro il mese di novembre. L’inverno come solito in questi ultimi anni si fa attendere, e mentre godiamo ancora di queste bellissime giornate di sole vi invogliamo a saltare sulla vostra tavola da snow per una visitina nel sud Italia, per l’esattezza in Sila dove i giovani di Air&Slide si sono rimboccati le maniche ancora una volta affinché concittadini e turisti che sceglieranno la Calabria per le proprie vacanze invernali possano avere a disposizione uno Snowpark. Questo mese è stato anche scelto il paese che ospiterà le olimpiadi nel 2016, ha vinto il Brasile. Esso è uno dei paesi più grandi ed inquinanti del mondo, auguriamoci che organizzando l’evento si prenda esempio da Vancouver dove si svolgeranno i prossimi giochi invernali tutti pro ambiente.

La redazione di Katango cerca nuovi collaboratori in tutta Italia per la redazione di articoli, interviste o contenuti fotografici in materia di sport estremi ed alternativi.

Proponiti contattando : katango@katango.it

Copyright © Katango 2009


INDEX *6 *10

NEXT ISSUE SPECIALE ETNA PARKOUR

ITALIAN SNOWBOARD 2 Air & Slide Una tavola tutta Calabrisella

ERIK VOLPE

Intervista al giovane talento del kitesurf NUMERO

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ELEONORA RAGGI

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Viaggio nei parchi avventura Italiani

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Catania n.4/2009

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TARZANING

SETTE

Katango

Le Olimpiadi Eco-Friendly nel rispetto dell’ambiente

Fabio Montagner vince la prima tappa CIS 09

Marco Galliano ci racconta la sua impresa

Gli scatti sportivi che rubano l’anima

Katango è tutto l’estremo dello sport in una webzine Sfogliala ogni mese su www.katango.it


SOLIDAIRE DU CHOCOLATE Continui colpi di scena nella mitica traversata oceanica che dalla Francia porta i coraggiosi velisti fino a Progreso in Messico. Non siamo ancora a metà dell’opera che già dei 40 partecipanti iniziali ne sono rimasti soltanto una ventina. Durante la fortissima depressione con venti oltre i 40 nodi, il duo Soldini e D’Alì sono stati capaci di portarsi in testa recuperando circa 100 miglia agli avversari mentre adesso si preparano alle nuove perturbazioni in arrivo. “Una delle regate più dure che abbia mai fatto”, ha ammesso il grande velista italiano sul suo blog, mentre assieme al suo compagno di viaggio cercano di riprendere fiato ed energie gustando un piatto improvvisato tra le onde a base di bresaola sale e limone. Segui la gara su www.soldini.it

PINK BOAT LA PIU’ GIOVANE DI TUTTI I TEMPI

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Dobbiamo ancora riprenderci dall’impresa del giovane 17enne Perham di qualche mese fa che Jessica Watson, ragazzina di soli 16 anni proverà a circumnavigare il mondo in 240 giorni a bordo del suo Ella’s Pink Lady. Partita il 10 ottobre da Sidney, la solitaria più giovane mai esistita non effettuerà scali e sopravvivrà con pasti criodisiderati, frutta secca e biscotti al cioccolato fino alla meta. Costi quel che costi! www.jessicawatson.com.au



TH SN

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HE ITALIAN NOWBOARD/2 AIR&SLIDE

Una Tavola tutta Calabrisella di Fausto Di Fidio

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n Italia accade sempre pi첫 spesso a differenza di altri paesi del mondo occidentale, che a fare le riforme o semplici interventi sociali debbano essere i cittadini. Il politico ormai vive una nuova era in cui opera pi첫 da opinionista che da sollevatore di idee per migliorare la vita dei propri elettori.


Questa è l’ennesima storia tutta italiana con la solita fine: “Volete le opere? Fatevele!”. Fu così che alcuni giovani calabresi volenterosi desiderosi di divertirsi tanto quanto o forse più dei propri “colleghi” del nord, non si arresero all’andazzo dei propri amministratori, e fiduciosi dei propri mezzi realizzano l’opera adatta a loro ed ai propri concittadini. Lo snowboard è ormai di fatto la disciplina che ha popolato le piste sciistiche di tutta Italia sia di giovani che di meno giovani, eppure ancora qualcuno non ne comprende le potenzialità turistico economiche. L’idea del gruppo Air&Slide nasce nel 2005, quando tre ragazzi di nome Antoine, Raffaele ed Ivan iniziano la loro avventura presso la stazione sciistica di Palumbosila. Siamo anni luce dalle stazioni più conosciute delle Alpi, ma i giovani boarders non demordono, vogliono fare snowboard! Presto altri ragazzi li aiuteranno, da tre diventeranno cinque e tanti altri rider si uniranno in seguito, il parco nasce, cresce e si ripete di anno in anno, fin quando non cambia la gestione della pista e qualcosa muta. Si arriva perfino alla decisione di non fare più nulla, tanti sforzi per nulla! Poi finalmente la notizia: Antoine e i ragazzi non sono rimasti con le mani in mano, hanno creato altri contatti e pochi giorni fa hanno raggiunto un nuovo accordo con la più comoda Stazione di Camigliatello. Lo snowboard calabrese continua! Sono tutti contenti perché a quanto pare la nuova sede è più facile da raggiungere e per questo già da prima la frequentavano di più. Ma veniamo alla struttura, bisognerà ricominciare da zero in materia di snowboard, ma di sicuro si parte avvantaggiati per il numero di frequentatori che è sicuramente più alto. L’idea a freddo per la stagione in arrivo è di creare due linee da 3 Kick l’una e due Rail con rami nel mezzo delle piste, mentre per gli anni successivi si pensa già ad un’area riservata molto più grande con un impianto che non dovrà essere attraversato da altre piste. Forse è l’inizio di una nuova era anche per i rider calabresi e per tutti coloro che decideranno di andare in vacanza nella splendida realtà di Camigliatello. 8

F.D.F.


Il portale del gruppo www.air-slide.com è diventato in questi ultimi anni un punto di riferimento per tutti gli amanti della neve. Vincenzo Silipo è il blogger che si occupa di aggiornarlo quotidianamente, permettendo a tutti di conoscere in tempo reale le condizioni meteo dei luoghi dove si vorrebbe andare a sciare. Al suo interno è presente come di consueto un forum che raccoglie le tante discussioni di settore del popolo calabro, dai semplici consigli all’immancabile mercatino dell’usato.

Il Gruppo Air&Slide:

Antoine De Stefanis, Raffele Spina, Ivan Bonacci, Ivan Chiodo, Alessandro e Riccardo Allori.

Ph ©emilionotti@gmail.com/air&slide

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D

all’Adriatico alle spiagge brasiliane e oltre. Dove vuole arrivare Erik Volpe? Grazie al kite e alla mia famiglia ho potuto viaggiare molto visitando luoghi stupendi e differenti, ma capita anche qualche meta in luoghi freddi come la Germania del nord dove c’è una temperatura abbastanza fredda, non è un piacere entrar in acqua... il mio desiderio è di andare a Mawi, dove sono nati i primi kiters. Hai iniziato grazie alla passione di tuo padre, credi che possa diventare una professione vera e propria? Pensar di vivere di solo kite è molto difficile. Purtroppo il mondo del kitesurf non è tutto rose e fiori, non ci sono abbastanza aziende e sponsor a disposizione degli atleti, posso solo ringraziare la 10

L mia famiglia se oggi sono qui. Il 2009 per me è stato l’anno della svolta, grazie a Jimmy Mazzanti e alla Sling posso dire di aver incontrato dei veri sponsor e sono in trattativa con altri ma è veramente dura. Come professione non saprei, adesso penso solo a divertirmi e passare delle belle giornate con tutti i miei amici in posti da sogno. Cosa ne pensano i tuoi genitori? Credo che siano orgogliosi e soddisfatti della mia carriera nel mondo del kitesurf, anche perché tutti questi viaggi mi hanno responsabilizzato parecchio. So perfettamente di essere un ragazzo fortunato e di avere una famiglia che crede in me... spero di non deluderli mai! Il campionato FKI? FKI cos’è??? L’FKI!! Scherzo, un anno intenso e


LIFE IN KITE indimenticabile con uno spirito diverso dal passato anche nel numero di partecipanti, 15 atleti; e non come gli scorsi anni con solo 5 o 6 riders. Jimmy quest’anno ha insistito molto affinché partecipassi al Campionato Italiano nonostante abbia dovuto rinunciare a delle tappe del circuito internazionale poiché coincidevano con le date dei circuiti mondiali. Per quanto riguarda l’organizzazione posso solo dare un piccolo consiglio, le regole di gara si fanno prima e non durante il corso di una tappa, le duble si fanno dando l’opportunità a tutti di confrontarsi per la seconda volta, perché è poco corretto eliminare un riders alla prima batteria e non dare nessuna possibilità di recuperare, anche perché affrontiamo spese considerevoli, considerando anche il fatto che molti sono dei minori, si ha la ne-

cessità di essere accompagnati e quindi i costi aumentano. Io personalmente non sono pienamente soddisfatto del circuito Fki, ma certamente l’impegno c’è stato da parte di tutti... ah dimenticavo, nella prima tappa non ho capito perché non sono riusciti a fare le duble, il tempo c’è stato e anche il vento... hanno perso tantissimo tempo dicendomi che il vento era troppo ed era pericoloso, mi sono domandato se facessimo sul serio o se stavamo solo giocando! Sicuramente qualche riders si è lamentato per il forte vento. Comunque nonostante tutto c’è sempre da premiare tutti per l’impegno posto per organizzare le tappe del circuito. Sei appena ritornato dal Gorge per le riprese di uno spot pubblicitario dedicato alla Slingshot, come è andata? E’ stata una delle avventure più belle della mia vita. Gli Stati Uniti sono fantastici, ho visitato luoghi stupendi, ed ho avuto modo di conoscere i proprietari della Slingshotsport. Ho utilizzato il nuovo materiale 2010 per il video svolto in un fiume denominato Columbia Rivers. Le condizioni che ho affrontato erano ben diverse dalle nostre: vento forte e acqua molto mossa. Il tutto ha avuto inizio a Talamone quando ho ricevuto la notizia da Jimmi, dovevo andare in casa Slingshot per presentare il nuovissimo kite Octane. Ero rimasto senza parole, non ci volevo credere, é stata una bellissima sorpresa. Vuoi raccontarci qualche episodio particolare? C’è tantissimo da raccontare, ogni ora che ho trascorso sulle rive del gigantesco fiume è un episodio che rimarrà impresso nella mia mente. Basta raccontavi di quanto vento ho incontrato in quelle giornate, ho sempre armato 9 e 7 mt e alcune giornate ho dovuto usare perfino il 5 mt. Il tuo medagliere luccica già di premi importanti, quale sarà il prossimo? Il mio desiderio sarebbe quello di vincere il titolo Italiano prima di tutto e poi puntare al podio mondiale. Progetti futuri? I progetti per il momento non sono molti, devo terminare la scuola in modo da poter dedicare più tempo al kite, prendere la patente per essere più indipendente e trovare una bella ragazza che mi faccia compagnia nei mie

lunghi viaggi... di Fausto Di Fidio


AROUND

Natura, aria aperta e adrenalina? Forse il tarzaning è l’attività sportiva ideale! Viaggio e avventura tra i boschi nostrani.

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mmetto di essermi arrampicata su qualsiasi tipo di albero e di averci costruito sopra un’infinità di capanne, basi o casette di legno. Quando si è poco più che dodicenni si inizia ad esplorare il mondo con una voglia nuova ed incommensurabile di voler colonizzare qualsiasi cosa ci circondi, di impossessarci di tutto. Era il caso dei giardini a due passi da casa, dei parchi nei centri urbani delle nostre città e non di

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rado la fine delle piante dei nostri nonni. Si pensa che crescendo si perda tutto questo ed invece già da qualche anno è arrivata dagli Stati Uniti e dalla vicina Francia “l’arte” del Tree Climbing e più recentemente del Tarzaning. Un modo nuovo per rimanere bambini e continuare a divertirsi tra i boschi con lo stesso spirito d’avventura. Aree attrezzate con passerelle di legno basculanti, carrucole, ponti nepalesi e liane che collegano un albero all’altro, decine di piattaforme in legno che ci permettono, equi-


Ph CC ©stormcrypt,©anjanas,©kitlkat /flickr


paggiati ed imbracati fino ai denti, di saltare da un capo all’altro del bosco, sempre nel rispetto dell’ambiente. E poi pareti d’arrampicata, ostacoli e percorsi per trekking, downhill, ippovie o ciclopiste. Questi sono i tipici percorsi acrobatici dei parchi avventura nostrani tutti creati nel pieno rispetto di norme europee per la sicurezza e l’omologazione delle attrezzature. Spesso i gruppi guidati da istruttori esperti organizzano percorsi d’orienteering e parecchi parchi offrono percorsi formativi in mezzo alla natura per aziende e imprese atti a creare coinvolgenti dinamiche di squadra e affiatando così i gruppi. Molti si chiederanno dove si trovano strutture di questo genere, altri non hanno ancora finito di leggere

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ed hanno già deciso che certe cose non possono esistere a due passi da casa propria. Ebbene, la verità lascia di sasso. Infatti nel Belpaese la mania del Tarzaning si è diffusa come un vero e proprio virus da qualche anno, contagiando numerosissimi parchi preesistenti e nuovi nati proprio per amore di questo divertentissimo sport. Migliaia di persone ogni domenica infatti si avventurano già con amici o con i propri familiari in uno dei tanti percorsi che queste aree attrezzate hanno ideato per loro. Esistono, infatti, vari livelli di difficoltà adatti a tutti, dai bambini agli adulti che vogliono emulare Tarzan, Rambo o Indiana Jones! Il periodo autunnale è il migliore in quanto la temperatura ancora sopra una certa media permette, una


no ad ammirare le bellezze di fauna e flora dei nostri boschi. S.L.M.

Parchi avventura Italiani

AOSTA parcoavventurantey.com CALABRIA www.ormenelparco.it EMILIA ROMAGNA www.100avventure.com/ www.cerwood.it FRIULI VENEZIA GIULIA www.sellaneveaparco.it LAZIO www.indianapark.it LIGURIA parcoavventura.giandriale.it LOMBARDIA www.larixpark.com MARCHE www.skypark.it PIEMONTE www.antharesworld.com SICILIA www.agriturismosancataldo.it TOSCANA www.alberovivo.it TRENTINO ALTO ADIGE www.acropark.it VENETO www.adrenalincenter.it

Ph©parcoavventura.giandriale.it/p.a.g.

volta terminato il circuito, di raggiungere una delle tante sagre che specialmente in questo periodo si svolgono nei paesini delle nostre montagne oppure ci si può sempre organizzare restando all’interno dei parchi che dispongono di apposite aree attrezzate e restare perchè


Discovery

Vancouver 2010 Le Olimpiadi eco-friendly

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mmersa nella natura più di qualsiasi altra città, proprio dove il mare incontra il cielo, Vancouver è una grande metropoli dello stato della British Columbia in Canada, tra le poche insieme a Seattle sul versante nord ovest dell’America Settentrionale. Una città lontana dove il prossimo febbraio si svolgeranno le Olimpiadi Invernali 2010. La fiamma è già partita e arriverà a destinazione portando con se un messaggio importante per il futuro dell’umanità: il rispetto dell’ambiente! Iniziando dalle simpatiche mascotte Sumi, Quatchi e Miga che rappresentano lo spirito della natura di questo luogo, Vancouver infatti pone l’accento sul problema della sostenibilità ambientale. Fin dal 1994, durante il Centenario del Congresso Olimpico svoltosi nella città di Parigi, questa organizzazione mondiale si pose come obbiettivo fondamentale la divul16

gazione di una cultura nuova in difesa dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Lo sport e la cultura daltronde sono da sempre le due colonne dei giochi. Così anche Vancouver 2010 ha posto la natura al primo posto facendo si che durante la preparazione ai prossimi giochi l’impatto ambientale sia minimo. Avvalendosi del LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici che fornisce un insieme di standard di misura per valutare le costruzioni ambientalmente sostenibili, l’organizzazione ha ottenuto il livello massimo avvalendosi anche dell’impegno di iniziative promosse dal famoso ambientalista David Suzuki. Dalle strutture nuove a quelle riadattate, dai trasporti all’idrogeno agli alloggi degli atleti, tutto è pro ambiente, come il progetto Millenium Water, un complesso abitativo nel pie-


Il logo ufficiale della XXI Olimpiade Invernale, chiamato Ilaanaq, termine della lingua inuktitut parlata dagli Inuit e che significa “amico”, rappresenta un inuk shuk: una figura formata da sassi impilati usata per segnalare una direzione o come pietra militare dalle popolazioni del Canada artico. L’inuk shuk olimpico è formato da cinque parti, tante quanti sono i cinque cerchi olimpici, di cui riprende anche i colori.

no rispetto delle eco-compatibilità (materiali, consumi) capace di ospitare oltre 3.000 atleti in un contesto paesaggistico fronte mare unico. I progetti fin dall’inizio sono stati pensati e costruiti in funzione e per la salvaguardia dell’ambiente circostante così come al via dei giochi faranno i green taxi e le vie veloci su rotaia “rapid transit” che collegheranno la città all’aeroporto per evitare congestioni di traffico. Anche gran parte dei tetti del Villaggio Olimpico, dotati di impianti a pannelli solari per dimezzare i consumi energetici, accoglieranno diverse piante che vi cresceranno sopra e che verranno curate con acqua piovana. L’energia necessaria al complesso olimpico è di provenienza idroelettrica, moltissimi materiali sono riciclati e i rifiuti smaltiti verranno riutilizzati. Gli stessi parchi olimpici nel pieno rispetto delle biodiversità sono ispirati alla natura e tutti i giochi appoggiano la campagna

anticarbonio coinvolgendo direttamente gli aborigeni del luogo. Tra i progetti di sostenibilità vi sono inoltre: Il Whistler Olympic Park, il cui impianto di trattamento delle acque reflue, è stato ottimizzato per proteggere pesci e fauna selvatica del luogo, e il Parco Nazionale Hillcrest Bailey Stadium, per curling e pattinaggio che verrà refrigerato sfruttando il calore che verrà poi riutilizzato per riscaldare la piscina del centro acquatico. Infine come era stato promesso anche per altri eventi internazionali, come le olimpiadi in Cina e un po’ meno, visto i recenti sequestri, per quanto riguarda i Campionati Mondiali di Nuoto a Roma, le varie strutture non saranno abbandonate al termine ma riutilizzate per fini sociali, infatti gli alloggi degli atleti diverranno un centro residenziale per migliaia di abitanti e senzatetto. Stefania La Magna

Ph©vancouver2010.com

Anche le medaglie appoggiano il concetto eco-friendly poiché sono state create dai designer riciclando i circuiti fusi di vecchi cellulari e pc portatili e impiegando oro bronzo ed argento recuperato da scarti elettronici. Per la prima volta il design si presenta ondulato e con temi dell’arte indigena canadese dedicati all’orca per le Olimpiadi e ad un corvo su un totem per le Paraolimpiadi.


il ritorno

MONTAGN

con LA PRIMA TAPPA D CAMPIONATO ITALIAN SKATEBOARD IN TAS

n

o non è il titolo di un prossimo film in uscita, ma è la conferma che si ripropone nel mondo dello skate nostrano. Per quei pochi che non lo sapessero, il veneto Fabio Montagner rappresenta lo Skate italiano da cinque anni a questa parte. Vincitore del CIS per tre volte consecutive dal 2005 al 2007, pro per Strange Skateboards, e con tanti seguaci sparsi per lo stivale, lo scorso anno è stato protagonista di un incidente che lo ha costretto alla resa, ma adesso, a seguito di una lunga riabilitazione è tornato alla grande ed ha voglia di vincere ancora. Lo scorso 4 ottobre presso lo Speed Park di Montebelluna (TV) ha vinto la prima tappa del

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del

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Campionato Italiano di Skateboard, grande evento italiano promosso da Emerica che giunge così alla sua 12a edizione. Possiamo quindi affermare ufficialmente che Montagner è tornato ed è pronto a farcene vedere delle belle! Noi intanto ci abbiamo fatto quattro chiacchere… Così adesso sei ad un passo dal tuo quarto titolo nazionale? Eh! Ancora aspetto a festeggiare perché non sono ancora campione, ho solo vinto la prima tappa di 2! Comunque sono felice perché vuol dire che sono tornato apposto con la gamba. Infatti a marzo hai avuto problemi ad un ginocchio, ma già a giugno eri in pista! Come hai fatto a tornare a questi livelli in così poco tempo? Mi ero rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio destro ad ottobre 2008 e sono rimasto praticamente fermo fino a marzo, quando mi sono operato. Il trucco del metterci poco è fare bene la fisioterapia e sopratutto farla da chi la sa fare. L’ho fatta da un dottore che segue molti sportivi e che ti prepara appositamente per ricominciare a fare sport senza problemi! Il CIS è alla sua 12a edizione… tu più di tutti, oltre agli organizzatori di sempre, l’hai vissuto in maniera intensa, cosa ne pensi? Ogni tappa è organizzata al meglio e sulle migliorie non saprei cosa dire, mi piacerebbe solo che come le prime edizioni non ci fossero 2 o 3 tappe a dare il titolo finale ma almeno 5 o 6. Sarebbe anche il modo ideale per girare di più e confrontarsi con i migliori skater d’Italia, il che oltre al divertimento contribuisce a migliorarsi sempre più! Speriamo si possa ritornare come ai vecchi tempi! La crescita del movimento skateboarders porta tante novità, tra queste tanti eventi organizzati in Italia, un accrescimento della qualità degli skaters e molte esperienze all’estero per i nostri campioni... cosa ti aspetti dal prossimo 2010? Dopo l’infortunio ho capito cosa vuol dire non skatare, quindi di sicuro sarà un 2010 con tanto skate per me, poi inizierò a filmare per il prossimo video Strange Skateboards e non solo. Inoltre punto ad un buon piazzamento agli europei, è ora di uscire dall’Italia! Grazie Fabio, ben tornato! F.D

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FABIO MONTAGNER Categoria Senior 1. Fabio Montagner 2. Marco Giordano 3. Brian Londono 4. Alessandro Cesana 5. Mauro Caruso

Categoria Junior 1. Francesco Gnudi 2. Manolo Rossi 3. Joseph Weaver 4. Apu Gayun 5. Luca Bortolato


HYMALAYA IN SNOWBOARD Marco Galliano. Il primo snowboarder italiano ad aver scalato l’Himalaya senza l’ausilio di ossigeno ed averlo disceso a bordo della sua tavola.! di Fausto Di Fidio

opo innumerevoli peripezie a bordo del suo snowboard in Norvegia, Turchia, Russia e Cina ha finalmente realizzato il sogno di una vita:conquistare l’Himalaya! Così Marco Galliano, senza l’ausilio di ossigeno l’ha scalato per poi discendere a bordo della sua tavola! Un progetto che inseguivi già da diverso tempo, ma quando ha avuto inizio e perché proprio la Dea Turchese? A dire il vero la prima volta che ho pensato al Cho Oyu è stato in vetta al Muztagh-ata nel 2006 dove ho realizzato la mia prima discesa italiana integrale con lo snowboard. Tutti i progetti delle mie spedizioni extra-europee sono sempre nati al raggiungimento della vetta sognata ed inseguita precedentemente. La Dea Turchese perché è l’ottomila più abbordabile e scii22


sticamente possibile. Il programma vero e proprio è iniziato nel 2007 perché avrei dovuto partire nell’autunno del 2008, poi il governo cinese si è intromesso per beghe legate alle olimpiadi così all’ultimo, tutto da rifare. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ero arrabbiato ma invece di mollare ho continuato ad allenarmi come un pazzo (con foga e determinazione) per tutto il 2008 e ad aprile per caso ho contattato tramite la Ferrino, l’agenzia Mountain Kingdom di Milano. Cesare Cesa Bianchi, socio di questa agenzia e nota guida alpina esperto in spedizioni himalayane, è stato un ottimo capo spedizione e prima ancora un ottimo compagno con il quale è nata una bellissima amicizia! Molti blogger e giornali italiani ti hanno definito un pazzo, ma cosa c’è di cosi folle nello scendere a bordo di uno snowboard una tra le montagne più alte del mondo?

Devono smetterla i giornalisti o i commentatori tv o radio di associare agli snowboarders la nomea di pazzi !! Hanno stufato, alla fine degli anni ‘80 quando eravamo mosche bianche poteva anche starci. Ora siamo atleti preparati tecnicamente e psicologicamente come in altre discipline, quindi chi ci considera dei pazzi è perché non ha interesse a documentarsi e nel conoscere profondamente il pianeta snowboard. Un bel titolone a piena pagina che descrive dei “PAZZI”, magari dopo un incidente, quanto riempie la bocca al lettore superficiale che ha il solo piacere nel raccontare all’amico l’ennesima disgrazia? Poi, che ci siano elementi che una volta sulla tavola con il casco in testa si credono immortali e compiono gesti pericolosi, è vero. Sono il primo a recriminarli, ma spero concordiate, la maggior parte di questi individui sono i


“freeriders del bordo pista”, quindi mi riferisco a loro: “Okkio ad immedesimarsi nei gesti dei video NO LIMITS, sono davvero poco educativi ma molto commerciali !!”. Se invece, ci si riferisce al fatto che scendere un ottomila non sia alla portata di tutti e che quindi ci possa essere un minimo di “follia” nel compiere queste discese posso anche accettarlo, ma credo anche che allo stesso modo lo siano i “cugini” sciatori oppure chi lo ha fatto con il parapendio... ormai in Himalaya si è fatto di tutto. Nel mio caso c’è stato anche il fattore della prima discesa ITALIANA integrale con lo snowboard a renderla così interessante! Hai scalato dai 7200 agli 8000 mt senza ossigeno, come uno sherpa, non hai accusato nessun disturbo ed una volta raggiunta la vetta come in una qualsiasi gara ti sei girato ed hai iniziato la tua discesa, qual’ è il segreto? Senza ossigeno è esatto, come un sherpa non proprio. Questi fantastici ragazzi sempre di buon umore hanno una forza incredibile, loro salgono più velocemente di noi anche con pesi proibitivi! Quando ho raggiunto la vetta, il 24 settembre scorso, ho avuto la grande fortuna di trovare una giornata fantastica e prima di scendere ho trascorso un ora e un quarto in vetta a godermi emozioni fortissime che solo lassù si possono vivere, veramente fantastiche ed uniche. In vetta durante una gara, mi fermo pochi secondi e poi giù a tutta! Potrebbe esserci di fronte la più bella montagna o la più bella f... non me ne accorgerei neppure, perché entro in trance competitiva... o meglio entravo in trance, quest’anno non gareggerò più, ma questo è un altro discorso, preferisco lasciar perdere... 24

Credo di esser fortunato ad adattarmi molto bene all’alta quota, perché pur avendo zaini pesantissimi e senza utilizzare l’ossigeno sono rimasto sempre lucido anche in vetta, dove ho girovagato godendomi il panorama mozzafiato piangendo come un bambino, ho telefonato a casa e ho lavorato una ventina di minuti cercando inutilmente di far funzionare la seconda telecamera (quella sul mascherone) che avrei dovuto utilizzare durante la discesa, ...azzo..!! I momenti più difficili di questa bellissima avventura? Sono stati 2 fondamentalmente: la caduta sotto l’ Ice Fall e la morte di un italo-americano al c2. Quest’ ultima soprattutto mi ha fatto pensare a quanto sia pericoloso sognare in alta montagna... una piccola complicazione si può trasformare in disgrazia! È meglio non pensarci troppo ma esserne comunque coscienti. La cosa più brutta di una caduta probabilmente è la consapevolezza di non sapere mai dove si va finire, cosa hai pensato in quegli istanti infiniti? La cosa che più mi ha fatto pensare è che potevo tranquillamente evitarla, se solo... ma come tu saprai con i SE e con i MA, non si arriva da nessuna parte! Il tratto dell’ Ice Fall (seracco che si trova a circa 6.700 - 6.800 tra il c1 e c2 ) è molto ripido ma cmq con una neve meno variabile ed uno zaino “umano”, quindi non di 30/35 kg come il mio, niente sarebbe successo. Invece alla quarta curva quando la parte verticale era fatta la neve è cambiata all’improvviso. Una crosta che sfonda, lo zaino mi sbilancia e mi fa capottare più volte in mezzo a roccette sfioranti la superficie… e sotto, fortunatamente molto più in basso, c’erano dei


“bellissimi” crepacci che mi aspettavano! Fortuna volle che dopo 3 o 4 salti mi son fermato ed ero illeso, anche se con un fiatone incredibile.. non ci avrei mai creduto, ma a quella quota anche cadere è faticoso. Su la Dea Turchese a pochi km dall’Everest, sopra di te un cielo infinito di stelle, qual è il ricordo più piacevole che porterai con te di questa incredibile avventura? In un viaggio simile ci sono moltissimi ricordi indelebili, proprio per l’intensità con cui si vive tutto il tutto. Partendo dalla parte turistica ed umana direi il vivere a contatto con questi popoli, così differenti da noi, eppur così meravigliosamente sereni. Sono terre piene di energie positive, terre con tradizioni religiose fortissime che pur a chi non è così credente trasmettono la percezione di un atmosfera magicamente trainante. A distanza di molti anni, ho provato le stesse emozioni provate nel 1994 in Nepal. Purtroppo del Tibet ho visto soltanto le zone di confine quindi molta povertà e sporcizia a livelli quasi irreali, ma credo che ormai il Tibet sia troppo cambiato... per godermelo nella sua immensa bellezza avrei forse dovuto andarci quando era ancora un paese libero! Per quanto riguarda la parte alpinistica, credo che l’Himalaya sia il sogno di tutti gli amanti della montagna. Quando vedi per la prima volta i giganti himalayani così da vicino provi un misto di emozioni: attrazione, felicità, paura, rispetto e quando sei sopra alla montagna da giorni per scalarla senti veramente quanto siamo piccoli al loro cospetto e percepisci un’ammirazione incredibile per queste sculture naturali fantastiche!! Hai dedicato a qualcuno questo successo?


A dire il vero l’ho dedicata a molti questa “impresa” iniziando dal mio preparatore atletico, alla mia massaggiatrice, a tutti coloro che in qualche modo hanno contributo alla realizzazione di questo mio sogno, quindi a tutte la aziende: Accapi, Bailo, Custom Made Snowboards, Ferrino, Leki, Rip Curl, Untraced, Giuggia Sport, Jolly sport, Turn Over Bar le quali mi hanno supportato - chi più chi meno con il loro materiale. Un grazie speciale è per il mio caro amico Mattia Trotta, addetto stampa, che ha seguito, e ancora lo sta facendo, con entusiasmo e professionalità tutta la comunicazione con la stampa e il blog del mio sito www. marcogalliano.it . Infine un grazie di cuore è dedicato a tutti gli amici e a tutta la mia famiglia, è grazie al loro affetto che riesco ad esser sereno e ad affrontare tutte le difficoltà che ci sono dietro ad una spedizione simile. Alla fine di un’impresa tale si è molto stanchi e soddisfatti, ma ad un mese di distanza si potrebbe aver di nuovo fame.. hai già qualche progetto? Hai detto bene, l’appetito vien mangiando... ora voglio ancora godermi questo importante successo. Devo ammettere però che ho già un idea, forse è già qualcosa in più... comunque devo aspettare il 2011 per pensare al grande ed ambizioso progetto himalayano. Sono certo però che per la prossima spedizione sarà indispensabile trovare degli sponsor per abbattere l’enorme (almeno per le mie tasche!) spesa che comporterà. Per scaramanzia mi fermo qua, non dico nulla di più, ma in caso ci fossero eventuali sponsor interessati a scommettere sul prossimo progetto possono contattarmi tramite il mio sito. Una qualsiasi squadra dilettantistica di calcio costa sicuramente molto di più di una spedizione himalayana. Il fattore

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snowboard rende queste spedizioni uniche ed interessanti per i media e la stampa. Il mio caso ne è appunto la prova: emerito sconosciuto, ho avuto l’onore di ottenere pagine intere su quotidiani nazionali, molti dei siti più blasonati del settore hanno dedicato la loro homepage a questa impresa, la stessa attenzione da emittenti radiofoniche nazionali quali Radio Deejay e Radio Monte Carlo. Tutto questo ha contribuito a diffondere sul territorio nazionale questo mio successo , perché si differenziava appunto da altre imprese grazie al connubio tra alpinismo himalayano e snowboard, il che rende anche una persona qualunque come me atta a diventare veicolo promozionale, e ovviamente non solo per le aziende di settore! Chi è Marco Galliano nella vita di tutti i giorni? Sono un “ragazzo”, se mi è concesso ancora di considerarmi tale, di 38 anni… Il mio spirito è gioioso, sognatore, molto energico e carico di positività, beh… quando non sono incazzato con il mondo intero! Non vivo sulla luna, quindi i problemi di tutti i giorni li ho anch’io, lavoro in proprio e mi piace molto, ma a volte spaccherei tutto!!! E allora via! Scappo in montagna a correre, così mi sfogo e lascio giù i problemi e la quotidianità che a volte mi soffoca e a testa bassa mi ammazzo di fatica; riesco così a ritrovare equilibrio e tranquillità provando un piacere incredibile a fine allenamento: il piacere della stanchezza fisica... fantastico!! Quando ho tempo libero, se non sono in montagna o ad allenarmi o a modificarmi maniacalmente tutta l’attrezzatura che utilizzo con lo snowboard, amo fare festa con gli amici nella mia amata e bellissima Saluzzo. Ciao e grazie di tutto, ci sentiremo prossimamente... spero entro il 2011!!!!!!!!!!!


27 PhŠMarco Galliano/ Cesare Cesa Bianchi/ Tshiring Jangbu sherpa


a cura di Braz 1

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6 1.Tavola skate Night shift 3 Crème 2.Sneakers Light archer Emerica 3.Snow jacket Doug Foursquare 4. Orologio limited edition BR radar Bell&Ross 5.Tshirt Flytop Supra 6. Fotocamera lomography 35 mm Holga www.colette.fr € 50

mI.SOusiUNcD

Juliette and the New Romantiques Terra Incognita Terra Incognita 2009 Kasabian Where Did All the Love Go? West Ryder Pauper Lunatic Asylum

SELECT

2009 Martin Solveig C’est la vie C’est la vie 2008

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Foals Cassius Antidotes

2008 Moby Mistake Wait for Me 2009 Weezer

(If You’re Wondering If I Want You To) I Want You To

Raditude 2009


Project X. Shaun White Quello che era apparso come un rumors mesi fa ha trovato di recente conferma. Infatti da pochi giorni è online il sito PROJECT X sponsorizzato Red Bull, che vede il mago dello snowboard Shaun White protagonista di un progetto segreto, oggi rivelato: ovvero la progettazione di una spettacolare halfpipe tra le montagne innevate del Colorado raggiungibile solo tramite elicottero. Shaun era scomparso lo scorso inverno dalla scena snow per dedicarsi totalmente al progetto promosso dalla Red Bull, che gli ha concesso di allenarsi segretamente per provare nuovi tricks e manovre, il tutto per competere alla grande nei circuiti snow 2010 e alle prossime Olimpidi di Vancouver. Il sito raccoglie le foto, video backstage e il racconto di quest’anno di progetto creato per raggiungere nuovi limiti. www.shaunwhite.com/projectx

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VIDEOSELECTION

World’s Fastest Zip Line

costa rica - video montage

Little Alex M.K skateboarding

by cdmar33

by ballydurrow99

by jazzpur

Sud Africa: un coraggioso sulla zipline più veloce al mondo, da due punti di vista!

Piccoli skater crescono... Alex Decunha 11 anni, a 7 ha ricevuto i primi sponsor!

Bel video amatoriale in hd sulle spericolate attrazioni dei parchi avventura in Costa Rica.

Vancouver 2010™

gAME

(PC, X360, PS3 - Gennaio 2010) Calati in prima persona tra le piste innevate cercando di stabilire il tuo record mondiale o se preferisci sfida i tuoi amici in partite split-screen fino a 4 giocatori oppure online, cimentandovi in 14 diverse specialità in cui competere per l’Oro. Eccezionale è la grafica ad alta risoluzione che insieme a nuove modalità di sfida fanno di Vancouver 2010 il nuovo standard di videogame sui giochi olimpici. (Official Vancouver 2010 videogame)


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Eleonora r ag g i I suoi scatti rubano l’anima di freestylers amanti dei board sports. Ciò che conta per lei è esaltare la personalità degli sportivi e farla parlare per immagini. di Fausto DI Fidio

N

elle sue opere paesaggi e scene surreali spesso si mescolano a luoghi urbani ed industriali in cui i soggetti appaiono spesso come ospiti inattesi, quasi come dei superstiti in una società in rovina o già estinta. All’ anagrafe dicono sia nata in trentino il 22 febbraio del 1985, luogo dal quale fugge periodicamente…


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ELEO NOR A RAG GI


Fotografia e board sports...quale passione nasce per prima e come si sviluppa? La mia passione per la fotografia cominciò alle scuole superiori, dove scoprii la camera oscura e cominciai a torturare tutti con questa ossessione. La fortuna era di avere uno studio di posa, con delle medie formato a disposizione degli studenti e tanta carta fotografica su cui stampare i nostri scatti in pellicola. Da lì poi andai a Milano per completare gli studi, contemporaneamente lo snowboard continuava ad essere il mio hobby prediletto, quindi una volta finita la scuola decisi di provare a unire il tutto. Quanta arte contemporanea c’è nel tuo lavoro di tutti i giorni? Non credo si possa definire arte, preferisco parlare di creatività. Questo ingrediente rende il proprio lavoro diverso da qualunque altro. E allora quali sono le tue fonti d’ispirazione?


Ph©Eleonora Raggi

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Diciamo che prendo ispirazione da figure che hanno fatto la storia della fotografia come Avedon e traggo spunto da fotografi affermati come Lozza, Mr Toledano e Guido Mocafico. Cosa ti piace comunicare allo spettatore che osserva? Quello che disegna la mia mente. “People on Board” è stata una mostra itinerante che è giunta fino ad ArtBasel 07 di Miami, dove la street culture è sicuramente più conosciuta, cosa ti piacque di più di quel lavoro? People On Board è un progetto che non si può ancora definire concluso in quanto ‘work in progress’, in continua evoluzione, dedicato alla ricerca ossessiva di volti da aggiungere alla ‘recensione’ dei luoghi da me visitati. Nei tuoi viaggi ami raccontarci il popolo della tavola, come lo descriveresti in una sola parola? Passione! Riesci a praticare un po’ di sport tra uno scatto ed un altro? Purtroppo nel momento in cui decidi di unire la tua passione al tuo hobby devi mettere in conto il fatto che uno dei due ci rimetterà. Diciamo che cerco di ritagliare qualche giornata in powder e tento di scegliere vacanze a base di surf. Il freestyler più estremo che hai immortalato e perché? Credo che Terje Haakonsen non abbia bisogno di presentazioni. E quello che ti piacerebbe fotografare? Quello che voglio, tutti i giorni, a seconda dell’umore. Eleonora, il tuo prossimo progetto? Disoriented, ma ne saprete di più prossimamente... Many thanks a voi, alla mia famiglia, ai miei amici che mi sopportano, alla family del 100one, alla crew di snowpark.it e ai miei sponsor DC, Protest, Capita, Coal e Union che mi supportano.


passione

creativitĂ intimismo


l e d o i r Il dia r e f r u s

1 3 L

e ragioni per cui risulta utile tenere il “Diario delle uscite” sono molteplici e tutte molto valide, sopratutto se si desidera progredire nel meraviglioso sport acquatico. Il Diario è uno strumento che ci permette di programmare i nostri obiettivi (es. fare una nuova manovra) e controllare i nostri progressi. Uno strumento facile ed economico per capire verso quale disciplina siamo più predisposti (wave, freestyle, hang time, ecc.) e quali attrezzature è necessario acquistare, sia per gli spot che frequentiamo più assiduamente (intensità del vento, onda) che per il tipo di rider che siamo (da conduzione, onda o trick estremi).

DOMANDE

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Tenere un diario d’allenamento costantemente aggiornato ci consente di acquisire un certo numero di informazioni e precisamente:

* Avere una statistica della quantità e della qualità delle uscite in Kitesurf - Windsurf; * Rendersi conto di quale attrezzatura si è usata maggiormente; * Avere ben chiaro quali spot si è frequentati maggiormente e quanti chilometri si sono percorsi; * Quante sono le uscite soddisfacenti e quelle no e il perché; * Quante e quali manovre/trick si sono fatte e dov’è necessario migliorare; * Quanto tempo si è trascorso in mare nelle varie situazioni. 36


Tro di ver Sc ete di hed un a s C e de ul Fo omp e M sem dic ru il od pi o a m az a al to a Ka ion lità e W ind l Kit tang e o su su rf! rf !! e

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RISPOSTE

* Poter valutare i progressi fatti e concentrarsi di più sulle manovre meno riuscite, carenze di conduzione e trick malriusciti; * Decidere quale spot preferire per condizioni, divertimento e distanza da casa;

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* Capire quale equipaggiamento è preferibile acquistare in funzione allo spot frequentato e alle nostre migliori attitudini (freeride, wave, trichettaro ecc.). Magari risparmiando sull’inutile acquisto di attrezzature non prevalentemente utilizzate;

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* Quantizzare quanto tempo si è dedicato al Kitesurf Windsurf.

Praticamente un continuo screening su tutta l’attività, un monitoraggio che si palesa in efficienza dell’attrezzatura adoperata/comperata, conoscenza dei punti deboli per migliorare e progredire. Non siate pigri! Anche se pieni di sabbia e stanchi o infreddoliti con il pensiero fisso alla doccia calda da fare a casa, due minuti ben spesi vi faranno poi decidere... e mò che faccio cò sta vela ?? Buona... scrittura! di Franco Russo www.kite-tecnica.it


News ed eventi BANZAI PRO 2009 SURF Dal 10 ottobre al 30 novembre si svolge la finale del campionato nazionale di Surfing Italia che si svolge da 5 anni a Santa Marinella nello spot di Banzai. I migliori top44 surfer della penisola sono attesi per dare prova della loro abilità sulle onde laziali dove in palio, oltre alla vittoria di questa prestigiosa tappa, c’è il titolo di Campione Italiano 2009 nelle categorie maschili e femminili. Negli ultimi anni Protest ha raggiunto una notevole notorietà internazionale anche grazie alla sponsorizzazione di competizioni di primo piano come l’Air&Style, l’Arctic Challenge ed i World Rookie Fest per lo snowboard, i Wakeboard European e World Championship e gli European Championship di Kite. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale www.protest.eu oppure quello del distributore italiano www. californiasport.info . Organizzazione IBR Sport Agency Santa Marinella Surf Club.

SKATEBOARD CIS 09 Skateboard Society 2009 La Finale del Campionato Italiano categoria Street si svolgerà come ogni anno nella sede del Trinity Skatepark di Milano (C/O il Tim Tribù Village) che verrà come consueto rinnovato in occasione dell’evento. La data prescelta per il contest è il “solito” week-end dell’immacolata questanno il 6/7/8 Dicembre. www.skateboardsociety.com

FREESKI No limits Freeskitest Solda Per tutti gli sportivi di sci freeride freestyle d’alpinismo e snowboard il fine settimana del 14 e 15 Novembre presso il Centro Sciistico Madriccio (BZ) sarà possibile testare il nuovo materiale nella neve fresca ed imparare qualcosa in più per quanto concerne queste discipline sempre più praticate anche in Italia. Stiamo parlando di un meeting in cui avverrano corsi dell’Associazione Alpina, Jump Contest, Ski Cross e gare d’Alpinismo. Un meeting per la salvaguardia del territorio e dell’atleta e per evitare che quest’ultimo si debba mettere in conflitto con le norme vigenti e la legge. www.seilbahnensulden.it

CONTEST Head to Head Contest Il portale dedicato esclusivamente alla tavola con le rotelle indice per la seconda volta il concorso che soltanto qualche anno fa spopolò tra i giovani amanti del settore. Chi sarà il migliore skater della community di Addicted to skateboarding quest’anno? La differenza dagli scorsi anni è che non avrete bisogno di uscire e filmare il trick appositamente per il concorso, ma vi basterà averlo già filmato ed avere il cip a portata di mano. Il contest consisterà in sfide uno contro uno tra gli utenti ad eliminazione diretta! www.skateboard.it

ROXY CHICKEN JAM 2010 Contest di snowboard femminile internazionale La Roxy ha presentato l’evento più cool dello Snowboard femminile: il Roxy Chicken Jam 2010. La manifestazione prenderà il via giorno 8 gennaio con le qualificazioni e si protrarrà fino al sabato, giorno in cui avverrano le finali. Lo snowpark è stato ideato seguendo le indicazioni dei migliori snowboarders al mondo. Due linee di jibbing sistemate all’inizio del park, mentre dalla metà verso la fine sarà costruita una linea con 3 kicker in sequenza. Un evento per le migliori boarder d’Europa ma anche per tutte le atlete ancora sconosciute che hanno una gran voglia di farsi conoscere. A breve maggiori informazioni su www.roxy.com

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IL LUNGO VIAGGIO DELLA TARTARUGA In un mondo alterato dall’uomo Il suggestivo reportage scritto da Melanie Finn e diretto da Nick Stringer, autore che da oltre vent’anni si occupa di filmare la natura per la BBC e il National Geographic parla del faticoso viaggio che le tartarughe compiono da migliaia di anni partendo dalle spiagge della Florida, attraversando gli Oceani seguendo la corrente del Golfo, sfidando tutti i pericoli della natura più spietata, approdando alle sabbie dell’Africa per poi ricominciare un lungo viaggio di ritorno dopo aver deposto le uova. E cosi’ via in un ciclo secolare che ora e’ minacciato dal crollo dell’ecosistema. www.saveourseas.com

VALENTINO ROSSI IN MOTOCROSS Manifestazione benefica per i bimbi malati di leucemia All’indomani del 9° titolo mondiale Valentino ha organizzato una gara che venne già organizzata da Graziano Rossi nell’anno in cui nacque il campione di motocilcismo, il 1979. Il ricavato di questo evento – che vedrà al via moltissimi grandi nomi della nostra velocità, tra cui Rossi, Melandri, Dovizioso, Simoncelli, Schwantz, Lucchinelli e molti altri sarà devoluto in beneficenza, per i bimbi malati di leucemia del centro di Pesaro. Accadrà il 15 novembre a Cavallara (Pesaro), sulla pista dove di solito si allenano Valentino Rossi e Marco Simoncelli.

NODO EXPÒ PRIMA EDIZIONE DELL’ EVENTO CHE PROMUOVE L’INNOVAZIONE Nata nel 2008 per promuovere lo scambio di conoscenza tra l’impresa innovativa e internazionalizzata e il mondo dei giovani, attraverso la cultura. L’esperienza di Nodo parte dalla consapevolezza che nell’area Pedemontana veneta sono presenti centinaia e centinaia di imprese di rilevanza internazionale che possono contribuire a far crescere la società, se opportunamente stimolate e attivate. La associazione KRaP (www.krap.it) sarà presente Sabato 7 Novembre con delle esibizioni di Free Running all’ Ex Lanificio Ferrarin, su delle strutture particolari. www.nodoweb.it

CONCORSO Protest to get there Vuoi fare ancora più snow? Bene puoi partecipare al nuovo concorso della Protest e non avrai più ostacoli che ti terranno lontano dalla tua amata neve! Fai un video o manda una foto su questo e concorri anche tu a vincere 1000€ al mese! Per partecipare bisogna semplicemente inviare un video e sarà condiviso con tutto il mondo su www.protest.eu. C’è anche un premio speciale a gennaio e marzo! Un trip con i Protest Pro riders Mikka Hast e Jonas Hagstrom ad una session “Protest Drop it all”! Per maggiori informazioni su Protest visita il sito ufficiale www.protest.eu oppure quello del distributore italiano www.californiasport.info

Vuoi segnalare un evento legato al mondo dello sport? Scrivi alla nostra redazione: info@katango.it

S.L.M.


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