L'approfondimento di Bagheria Giugno 2009

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25 ANNI FA BAGHERIA SCESE IN PIAZZA CONTRO LA MAFIA IL RACCONTO DI CHI C'ERA Anno XI n. 82 Giugno 2009

€ 1,50

NUOVO di Bagheria e dintorni

Attualità Chiude il programma Urban. Ecco il bilancio

Attualità "Baarìa? Un capolavoro" Parola di Mimmo Aiello

Cultura La 2° guerra Mondiale del principe Alliata

Bagheria Commercio in crisi ceramiche Prodotti per l'edilizia Isolanti termoacustici - Impermeabilizzanti - Calce idraulica - Deumidificanti - Ceramiche e arredo bagno Tecnologie per l'edilizia - Blocchi cemento cellulare BAGHERIA (Pa) Contrada Incorvino, 24 tel.091965566 - fax.091960322 www.grazianoceramiche.it fratelligraziano@hotmail.com



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Giugno 2009

SOMMARIO

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Commercio a Bagheria Nel 2008 113 negozi hanno chiuso Interviste all'assessore Di Stefano e Italo Fragale di Martino Grasso

Elezioni europee Si torna a votare per il rinnovo del parlamento europeo di Michele Balistreri

16/17

Quando Bagheria manifestò contro la mafia Il 26 febbraio del 1983 un lungo corteo si snodò per il paese contro Cosa Nostra di Rosa Puleo

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"Baarìa sarà un capolavoro"

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Giulio Gattuso l'angelo di Bagheria

Intervista a Mimmo Aiello amico storico di Peppuccio Tornatore di M.G.

L'alteta bagherese ha superato la quota di 2,01 metri nel salto in alto di Salvo Fricano

11-12 Brevi Attualità 13 Chiude il programma Urban 14 "Vigilate sulle amministrazioni" di Marina Mancini 15 "La mafia si può battere" intervista a parla Pipp Cipriani 20-21 Scuola 22 E' successo nei giorni scorsi 23 L'intervista a Pierfrancesco Arnone di Paola D'Amico 24 La 2° guerra mondiale del principe Francesco Alliata di Laura Maggiore

25 La sezione del carretto 26 Cultura 27 Quando il Mediterraneo e Oggi Siiclia raccontavano Bagheria di M. Luisa Florio 28 Rosalba Corrao di Filli Cusenza 29 Cinema e libri di M.Galioto e M.Pomar 30 Storia di Giuseppe Martorana 31 100 anni fa nasceva Pellitteri 32-33 Il racconto di Tonino Pintacuda 36 Coltivatore diretto di Pippo Ferrante 37 Intervallo 38 Oroscopo

Società Editrice Associazione R. T. Ficarazzi Canale 8 Ficarazzi (PA) Direttore Responsabile Michele Manna Responsabile di Redazione Martino Grasso Progetto Grafico, Copertina e Impaginazione Massimo Di Salvo Editorialista Antonino Russo Opinionista Michele Balistreri Redazione Martino Grasso Margherita Di Fiore Testi di M.Luisa Florio, Filli Cusenza, Paola D'Amico, Pippo Ferrante, Salvo Fricano, Marina Galioto, Martino Grasso, Marina Mancini, Laura Maggiore, Giuseppe Martorana, Tonino Pintacuda, Marco Pomar, Rosa Puleo, Antonino Russo Fotografie Angelo Restivo, Giuseppe Fricano, Massimo Di Salvo Redazione e Uffici pubblicitari Via Caronia, 18 - 90011 Bagheria 091934586 - 3391962274 martinogra@hotmail.com info@massimodisalvo.com Stampa Artigiana Grafica via Perpignano Palermo


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EDITORIALE

Il 2009 di Bagheria L'inchiesta sul commercio a Bagheria è il "piatto forte" del numero dell'Approfondimento che avete in mano. Dai dati raccolti al comune vengono fuori delle realtà davvero inquietanti: lo scorso anno ben 150 sono stati i nuovi negozi, di contro 113 hanno abbassato la saracinesca. Non è detto che si tratti di negozi che avevano appena aperto, visto che il dato è riferito all'intero numero, ma certamente è un dato che fa riflettere. Ne abbiamo parlato con gli amministratori comunali e con i rappresentanti di categoria. Per la politica spazio a due pagine sulle elezioni europee con una riflessione di Michele Balistreri. Un altro articolo che vi segnaliamo è riferito al programma Urban che chiude i

battenti dopo 10 anni. Abbiamo fatto il bilancio con una delle rappresentanti: Cristina Lecchi. Per la cronaca abbiamo registrato un intervento estremamente interessante del procuratore De Francisci durante un incontro pubblico e poi un'intervista a Pippo Cipriani responsabile del centro antiracket e usura di Bagheria. Molto interessante anche l'articolo proposto da Rosa Puleo sulla rievocazione della marcia che avvenne a Bagheria il 26 febbraio del 1983 contro la mafia. Per l'attualità proponiamo l'intervista a Mimmo Aiello, amico del regista Peppuccio Tornatore. Da leggere anche l'articolo di Maria Luisa Florio sull'esperienza di due giornali palermitani che hanno dedicato negli scorsi anni spazio

alla cronaca di Bagheria. Vi segnaliamo ancora l'intervista al designer Pierfrancesco Arnone che ha vinto un concorso nazionale a Milano, mentre Laura Maggiore ha incontrato il principe Francesco Alliata sui suoi ricordi della 2° guerra mondiale. Per la cultura Filli Cusenza parla di Rosalba Corrao, mentre per la pagina della storia Giuseppe Martorana affronta l'interessante argomento della villa Casaurro. Sempre per la pagina cultura Tonino Pintacuda ha scritto per noi un toccante racconto dal titolo "il presepe infinito" e per lo sport riflettori puntati sul giovane bagherese Giulio Gattuso. A tutti come sempre vi auguriamo Buona lettura. Martino Grasso

Intorno alla libertà di stampa di Antonino Russo

E’ possibile criticare il “potere” sui giornali? In democrazia si può fare, purchè la critica non diventi vituperio. Compito dei giornalisti è quello di descrivere la realtà così com’è, senza alterazioni di sorta: la realtà deve essere fotografata, non deve essere deformata. Il giornale deve costituire cassa di risonanza per il parere del popolo, il quale può non gradire alcuni provvedimenti presi dalle autorità preposte. Il giornalista raccoglie le obiezioni di singoli o di gruppi cittadini e li riporta. Ma allora il giornalista non deve esprimere le sue opinioni? Certo che lo può fare, in fase di commento, ma senza insultare le autorità. Il giornale deve essere una palestra di idee per un confronto libero tra pareri diversi e a volte contrastanti. Il giornale è un megafono capace di amplificare la voce di ogni cittadino per la sua trasmissione a tutti i membri della comunità. E’ dal dibattito e dal confronto che possono venire fuori le soluzioni le più largamente condivise. La nostra cittadina per fortuna vanta una lunga tradizione per quanto riguarda la produzione di giornali, due dei quali ancora oggi fanno bella mostra di sé nelle nostre edicole. E anche se si tratta di pubblicazioni a diffusione locale, la qualità degli articoli, l’impaginazione e la resa tipografica non hanno nulla da invidiare ai giornali a diffusione nazionale.

Il taccuino di Bagheria* Marzo 2009

Maschi

Femmine

Totale

Popolazione

27.172

28.766

55.938

Nati

24

23

47

Morti

28

26

54

Matrrimoni rel.

-

Matrimoni civ.

2

*Dati forniti dall'Ufficio Statistiche del Comune di Bagheria

I TUOI SOGNI, LA NOSTRA TRASPARENZA.

CESSIONE QUINTO DELLO STIPENDIO E DELEGA DI PAGAMENTO

SUB AGENZIA DI BAGHERIA Responsabile di zona Massimo Tomaselli Sede: Via Cesareo, 32 - tel. e fax 091903158 BAGHERIA


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PRIMOPIANO di Martino Grasso

Bagheria: Commercio in crisi Nel 2008 chiusi 113 negozi Preoccupano i dati sulle attività commerciali dell'ultimo anno el 2008 sono state avviate 150 nuove attività commerciali, ma alla fine dell’anno si è registrata la chiusura di 113 negozi su un totale di 1167. Un trend negativo rispetto al 2007 quando i nuovi esercizi commerciali furono 165 e a chiudere furono 87. Nel 2008 ci sono stati anche 17 esercizi pubblici fra cui bar, trattorie, pizzerie e ristoranti che hanno chiuso bottega. La fotografia delle attività commerciali degli ultimi due anni a Bagheria, fornita dallo sportello unico del comune, ha pochi toni chiari e molti scuri. In totale a Bagheria alla fine del 2008 si contano 1169 esercizi commerciali con locali inferiori a 150 metri quadrati, di cui 339 alimentari e 830 non alimentari e in questa categoria rientrano i negozi di scarpe, abbigliamenti, elettronica, articoli da regalo e simili. 101 sono invece i negozi i cui locali superano i 150 metri. Le grandi strutture sono invece 2. A fronte del dato negativo del numero dei negozi che hanno chiuso, va aggiunto il numero dei commercianti che invece hanno avviato una nuova attività, appunto 150. Ma il dato è inferiore al 2007 quando i nuovi negozi erano stati 165 e di contro ne vennero chiusi 78, circa 50 in meno del 2008. Alla data del 31 dicembre a Bagheria ci sono ben 163 pubblici esercizi fra trattorie, pizzerie, ristoranti e bar. Nel 2008 si è invece registrato un incremento dei panifici, grazie alla legge “Bersani” che consente a chiunque di avviare attività. Lo scorso anno sono stati aperti 5 nuovi panifici che complessivamente raggiungono la considerevole quota di 92 sul territorio comunale. Le parruccherie per uomo e per donna sono invece 69, 19 sono i distributori di carburante, mentre i commercianti che occupano l’area pubblica sono 438, di cui 190 gli ambulanti che si spostano il mercoledì al mercatino settimanale, gli altri sono venditori a posto fisso

N

e venditori ambulanti itineranti. Gli autonoleggio sono 12, mentre gli autoriparatori 38. Esercizi di commercio

2008

Alimentari

339

Non Alimentari

600

Commercio media struttura (fino a 1000 mq)

101

Grandi strutture (oltre 1.000 mq)

2007

98

2

Aperture esercizi

150

165

Chiusura

113

87

Trattorie, pizzerie, ristoranti

64

Bar

85

Panifici

92

Parrucchieri uomo-donna

69

Distributori carburanti

19

Autonoleggio

12

Autoriparatori

38

dati forniti dallo sportello unico


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PRIMOPIANO

Di Stefano: "Ecco cosa faremo per aiutare i commercianti" Sono stati anticipati i "caffè concerto". Il piano commerciale sarà istruito entro il 30 giugno. Per le area artigianale si attendono 3 pareri e non si stanno perdendo finanziamenti 'amministrazione comunale corre in aiuto dei commercianti per lenire la grave crisi del settore. Il comune ha infatti deciso di portare avanti alcune iniziative per aiutare l'intero comparto. Prima iniziativa l'aumento del periodo dei caffè concerto. "Solitamente prendevano il via l'1 luglio -commenta l'assessore alle attività produttive Gino Di Stefano- quest'anno abbiamo deciso di anticiparli al 1 giugno. Chi vuole potrà organizzare manifestazioni con uno sgravio del 70% sul suolo pubblico. E poi abbiamo deciso di inserire nel bilancio comunale la somma di 50 mila euro per favorire la creazione di centri commerciali naturali soprattutto nel corso Umberto. Il comune sta cercando di aiutare il settore e abbiamo anche pensato a degli sgravi fiscali sulla Tarsu e sull'Ici per i commercianti che hanno subito dei danni per la chiusura del corso Umberto. Vorrei comunque sottolineare che la crisi del commercio è globale e non

L

coinvolge solo la città di Bagheria". Un'ancora di salvezza può arrivare dal Piano commerciale: "abbiamo dato atto di istruire il piano entro il 30 giugno. Nel lontano 2002 venne affidato l'incarico all'ingegnere Lo Franco che ho contattato per verificare cosa è stato fatto e cosa c'è ancora da fare". Sull'area artigianale Di Stefano dà notizie rassicuranti.

"Non si stanno perdendo finanziamenti. Siamo in attesa degli espropri ma ci sono tre pareri contrastanti fra loro: dell'ufficio tecnico, ufficio legale e dell'assessorato regionale al territorio cui abbiamo chiesto un parere ufficiale". M.G.

E i commercianti di corso Umberto si organizzano Si chiama "Umberto Gallery" la nuova assocazione composta da una trentina di commercianti del corso Umberto. Fra le prime proposte cì'è l'apertura domenicale ogni fine mese. "Abbiamo pensato di farlo -si legge in una nota- sia per incrementare il nostro commercio, sia per dare ai nostri clienti "comode" opportunità di acquisto". L'intento è quello di creare nel corso Umberto, dopo la chiusura veicolare, un centro commerciale naturale aperto, il più grande della provincia. E intanto altri commercianti, sempre di corso Umberto, continuano nella battaglia legale per fare riaprire il corso. Un gruppo di loro, infatti, si è rivolto al Tar sottolineando "l'illeggittimità del provvedimento di chiusura."

Italo Fragale: "Occorre collaborazione fra associazioni e comune" Guida la sezione bagherese della Confcommercio cui aderiscono 178 commercianti della città. Italo Fragale, commerciante da molti anni, commenta negativamente il momento che la città sta attraversando sul settore commerciale. “La situazione è drammatica -dice senza mezzi termini- l’80 % dei negozi che sono stati aperti nel 2008 sono stati costretti a chiudere. Questo anche perché ci si improvvisa una professione. Questo dato locale, comunque, risente della crisi che il paese sta vivendo a livello nazionale. Devo però sottolineare poca attenzione da parte degli enti locali al settore.” Fragale snocciola una serie di problemi che i commercianti sono costretti ad affrontare: “A Bagheria, per esempio, non abbiamo un piano commerciale che dovrebbe regolare l’intero comparto. Va anche ricordato che ci sono dei costi di gestione estremamente elevati. Gli affitti nel centro storico sono molto alti. Noi al comune di Bagheria chiediamo che avvii una serie di collaborazione con le associazioni di categoria. Occorrerebbe più attenzione e collaborazione verso chi decide di avviare una nuova attività.”

Il segretario locale della Confocommercio punta l’attenzione anche sulla chiusura del corso Umberto da oltre un anno. “I disagi economici legati alla chiusura del corso sono stati in alcuni casi elevati. Conosco attività che hanno avuto una diminuzione del 50%. La chiusura potrebbe comunque avere un senso ma bisognerebbe creare quelle infrastrutture, come i posteggi, che sono fondamentali. Io penso che questo progetto possa essere positivo ma non basta chiudere solo il corso senza creare i parcheggi. Ma la cosa che vorrei che si creasse quanto prima è una collaborazione reale fra il comune e il nostro settore”.


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P POLITICA

Si torna a votare per eleggere il nuovo Parlamento Europeo l 6 e il 7 giugno torneremo a votare per eleggere i membri dell’Italia al Parlamento europeo. Si voterà anche, tra il 4 giugno e il 7 giugno, nei 27 stati dell'Unione europea; ogni stato sceglierà la data delle elezioni a seconda delle consuetudini proprie della nazione o secondo quanto stabilito dai singoli governi. In alcuni stati si tengono altre elezioni contemporaneamente alle europee: in Lussemburgo si terranno le politiche, in Belgio si svolgeranno le regionali, in Irlanda si celebreranno le amministrative come già nel 1999 e nel 2004. Nella stessa occasione vi potranno essere le elezioni locali in Inghilterra. In Italia il 6 e 7 giugno si terrà contemporaneamente alle europee anche la tornata ordinaria delle elezioni amministrative. Si voterà sabato 6 (dalle 15 alle 22) e dome-

I

nica 7 (dalle 7 alle 22). Queste le modalità di voto per i cittadini italiani all'estero e per i cittadini di altri Stati membri dell'UE residenti in Italia. Preferenze Come per le precedenti elezioni, gli elettori potranno esprimere il voto di preferenza: in ogni circoscrizione non più di tre preferenze. Assegnazione dei seggi Il riparto dei seggi avviene con il metodo proporzionale in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna lista.Saranno attribuiti seggi unicamente alle liste che otterranno sul piano nazionale almeno il 4% dei voti validi espressi. I 72 seggi spettanti all'Italia per la legislazione 2009-2013, sulla base del D.P.R. del 1 aprile 2009, sono cosi' suddivisi: 1. Italia Nord-Occidentale (Piemonte, Valle

d'Aosta, Liguria, Lombardia) 19 seggi; 2. Italia Nord-Orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna) 13 seggi; 3. Italia Centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) 14 seggi; 4. Italia Meridionale (Abruzzo Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) 18 seggi; 5. Italia Insulare (Sicilia, Sardegna) 8 seggi.

Nel 2004, nella circoscrizione SiciliaSardegna, scattarono 7 seggi. Gli eletti furono: Claudio Fava e Luigi Cocilovo (UNITI NELL'ULIVO), Giuseppe Castiglione e Francesco Musotto (FORZA ITALIA), Nello Musumeci (ALLEANZA NAZIONALE) Giusto Catania (RIFONDAZIONE COMUNISTA) e Raffaele Lombardo (UDC).

Tutti i candidati della Sicilia-Sardegna del 2009 Emma Bonino - Lista Marco Pannella: Marco Pannella, Emma Bonino, Antonella Casu, Aldo Loris Rossi, Maria Isabella Uggioni, Gianmarco Ciccarelli, Donatella Corleo, Roberto Cicciomessere. Lega Nord: Umberto Bossi, Matteo Briganti, Angela Maraventano, Mauro Morlè, Massimiliano Piu, Orsola Porretto, Maria Grazia Floris, Caterina Mendolia. Udc: Saverio Romano, Giuseppe Naro, Antonello Antinoro, Pippo Gianni, Maria Grazia Brandara, Luisa Lantieri, Gian Benedetto Melis, Concetta Vindigni. Fiamma tricolore - Destra sociale: Francesco Nicola Condorelli Caff, Ignazio Etzi, Alfio Pippo Scuto, Ludovica Maria Fabrizio, Antonino Cantali, Gaspare Basone, Eugenio Barraco, Salvatrice Barone. Liberal democratici-Movimento associativo italiani all’estero: Daniela Melchiorre, Giovanni Pietro Porcheddu, Mario Giuseppe Capasso, Giuseppe Carrus, Franco Paolo Roberto Corpino,

Giuseppe Mancuso, Paolino Maiolino, Beatrice Paparella. Rifondazione comunista: Margherita Hack, Giusto Catania, Anna Maria Brunetto, Alessandro Corona, Renata Governali, Pierpaolo Montalto, Gaetana Russo, Laura Stochino. Partito democratico: Rita Borsellino, Francesca Barracciu, Giovanni Barbagallo, Mariolina Bono, Rosario Crocetta, Maria Flavia Timbro, Bruno Dettori e Italo Tripi. Sinistra e Libertà: Nichi Vendola, Claudio Fava Angela Borghero, Luigi Cogodi, Maria Pia Erice, Rosario Gallo, Maria Arcangela Garofalo, Maurizio Rella. Pdl: Silvio Berlusconi, Maddalena Calia, Michele Cimino, Salvatore Iacolino, Giovanni La Via detto Lavia, Francesca Masci, Sebastiano Sanzarello, Antonino Strano, detto Nino. Autonomia cui aderiscono Mpa, La Destra, Partito dei Pensionati e Alleanza di Cen-

tro: Franco Cuccureddu, Roberto Di Mauro, Carmelo Lo Eleonora Lo Curto, Nello Musumeci, Raffaele Lombardo, Francesco Musotto, Vittorio Sgarbi. Italia dei valori: Leoluca Orlando, Antonio Di Pietro, Sonia Alfano, Emilio Arcuri, Paola Colarenne, Luigi De Magistris, Salvatore Messana, Gianmaria Uggias. Forza Nuova: Roberto Fiore, Letizia Badalamenti, Carlo Caserta, Massimiliano Catanzaro, Daniele Cau, Mario Di Malta, Filippo Monteleone, Nicolò Spedini. Socialisti uniti per l’Europa: Francesca Bilardo, Carmelo Cacciola, Alfredo Colianni, Pasquale Ferrara, Antonino Gasparo, Valeria Lecca, Massimo Sapuppo, Domenico Scampuddu. Partito comunista dei lavoratori: Marco Ferrando, Tiziana Mantovani, Antonia Arcuri, Patrick Gallo, Cristina Clemente, Francesco Paolo Manzo, Emanuele Esposito.


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SECONDOME di Michele Balistreri

Elezioni europee Un voto per la stabilità regionale Il 6 e il 7 giugno andremo a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo. Nella circoscrizione V (Italia Insulare; Sicilia e Sardegna) saranno disponibili otto seggi. A contendersi l’elezione all’Europarlamento saranno 14 liste: PdL, Partito Democratico, Autonomia, UDC, Itali dei Valori, Sinistra e Libertà, Rifondazione comunista, Liberal democratici-Movimento associativo italiani all’estero, Fiamma tricolore-Destra sociale, Lega Nord, Lista Emma Bonino-Lista Marco Pannella, UDC, Partito Comunista dei Lavoratori, Forza Nuova e Socialisti Uniti per l’Europa. Azzardando una ripartizione dei seggi, tenendo conto dello sbarramento del 4% su base nazionale, e delle previsioni di voto dei recenti sondaggi elettorali nazionali e regionali; la distribuzione dei seggi sarà, verosimilmente così ripartita: il PDL ( che in Sicilia aspira addirittura a sfondare quota 50% dei suffragi) 3, il PD 2, l’UDC 1, IDV 1 e lista Autonomia 1. Qualora la lista Autonomia ( che comprende nel simbolo il Movimento per l’Autonomia del presidente della Regione Raffaele Lombardo, la lista Pensionati, la nuova destra di Storace ed il movimento centrista di Pionati) non dovesse superare la percentuale del 4% nazionale, l’ottavo seggio andrebbe, presumibilmente al PDL. L’elezione è europea, la chiave di lettura dovrebbe essere nazionale, ma in Sicilia l’appuntamento del 6 e 7 giugno ha una valenza chiaramente regionale, con proiezioni sulla tenuta, le sorti, il destino e la composizione futura del governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo; leader del Movimento per l’Autonomia. Le tre componenti del centrodestra si confronteranno per disegnare la nuova mappa aggiornata degli equilibri politici in Sicilia. E’ stato, quello trascorso, un anno tormentato, nel quale si è combattuta una cruenta e dura battaglia politica tutta interna alla maggioranza del governo regionale; sui temi cruciali della riforma sanitaria, della formazione professionale e degli ATO, la nomina dei nuovi dirigenti generali con conseguente riduzione dei Dipartimenti, il varo del piano energetico con un segnale di forte discontinuità sui termovalorizzatori. Una lotta politica serrata che ha travalicato la normale e necessaria dialettica politica tra i partiti

di maggioranza (PDL, MPA e UDC). Più volte si è sfiorata la crisi di governo con il conseguente rischio di ritorno alle urne dopo appena pochi mesi dalle elezioni dell’aprile 2008. Hanno fatto da sottofondo a questi tormentati 12 mesi, cinque vicende 1) La rottura dell’asse MPA-UDC che ha messo in discussione il consolidato e storico rapporto politico tra l’ex Presidente Cuffaro ed il neo Presidente Lombardo, 2) l’alleanza tra quest’ultimo, l’area Miccichè e buona parte degli ex AN all’interno della nuova aggregazione del PDL 3) lo scontro feroce e virulento all’interno del PDL tra la corrente del vice-ministro alle attività produttive Miccichè e l’asse Schifani- Alfano- Castiglione 4) l’alleanza di ferro su base regionale e sul governo della Città di Palermo tra l’UDC e la corrente del PDL che fa capo al Presidente del Senato Schifani 5) le geometrie variabili che hanno visto venire in soccorso del governo Lombardo, in commissione e a volte nel voto d’aula, i consensi dell’opposizione costituita dal PD. Nel PDL le prossime europee rivestiranno il ruolo di congresso regionale. In base alle risultanze delle preferenze conseguite dai candidati delle due opposte correnti: Salvatore Iacolino ( Dirigente dell’ASL della Provincia di Palermo) e Giovanni La Via (Assessore regionale all’Agricoltura) per l’asse SchifaniAlfano-Castiglione, mentre Michele Cimino (Assessore regionale al Bilancio) e Nino Strano ( già deputato nazionale) concorreranno per la cordata Miccichè; alleata con una buona parte del gruppo dirigente ex Alleanza Nazionale. Chi vincerà, assumerà il controllo del partito nell’Isola e determinerà le scelte sul destino e gli equilibri del governo regionale. Lombardo si gioca una partita politica decisiva per il futuro del suo esecutivo e soprattutto sulle prospettive del Movimento per l’Autonomia; atteso dal superamento dello sbarramento del 4%. Per trascinare la lista al raggiungimento dell’obiettivo si candideranno oltre il Presidente Lombardo, l’ex Presidente della Provincia regionale di Palermo e attuale Presidente della Commissione UE all’Assemblea Regionale Siciliana Francesco Musotto, l’assessore alla Pesca ed alla Cooperazione

Roberto Di Mauro, l’euro-parlamentare uscente Eleonora Lo Curto, il deputato nazionale Lo Monte e sorpresa dell’ultima’ora; il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi eletto sindaco di Salemi in quota UDC Nel centro-sinistra sarà interessante capire la reale tenuta del consenso del PD rispetto alle Politiche dello scorso anno. I candidati più autorevoli si possono restringere ad una rosa di 4 nomi, Italo Tripi, segretario regionale della CGIL; l’unica dell’area ex DS, Giovanni Barbagallo; vice Presidente del gruppo parlamentare del PD all’Assemblea Regionale, candidato dell’area cattolica proveniente dalla Margherita e i due candidati dalla forte impronta anti-mafia. Rita Borsellino; già leader della compagine “Altra storia” che ha sfiorato la soglia di sbarramento nelle regionali dello scorso anno e che nel 2006 contese a Cuffaro l’elezione alla Presidenza della Regione, conseguendo un lusinghiero e personale risultato elettorale. Quarto nome: il sindaco di Gela Rosario Crocetta; icona dell’antimafia militante e coraggiosa che in una realtà a forte infiltrazione mafiosa, ad elevato tasso di illegalità e di degrado sociale e culturale è riuscito a dare concretezza alla speranza del cambiamento e dello sviluppo. Nella lista dell’Italia dei Valori, la strada per Leoluca Orlando sembra spianata. Alla sua candidatura si affiancano quelle del leader nazionale Antonio Di Pietro e in una logica di gioco di squadra quelle autorevoli di Sonia Alfano, Emilio Arcuri; ex vice-sindaco di Palermo nella giunta Orlando, del noto magistrato Luigi De Magistris e del Sindaco di Caltanissetta Luigi Messana. Nell’UDC al segretario regionale Saverio Romano si affiancano le candidature prestigiose degli assessori regionali: Antonello Antinoro e Pippo Gianni e del deputato nazionale messinese Giuseppe Naro. Da questo novero di candidati uscirà verosimilmente il nome del futuro europarlamentare. Si giocherà il 6 e il 7 giugno una partita importantissima sul destino politico prossimo venturo della Sicilia. Un appuntamento elettorale carico di significati, che gli elettori non dovranno disertare.



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ATTUALITÀ

Le zone stralcio sono operative e si può tornare a costruire Si è finalmente completato l’iter per la pianificazione delle zone stralciate del Piano Regolatore Generale. Sono decorsi infatti i termini, 270 giorni, entro i quali l’assessorato regionale Territorio e Ambiente, cui sono stati inviati tutti gli atti del PRG stralcio, poteva presentare obiezioni o richiedere chiarimenti. Lo strumento urbanistico dunque è divenuto efficace nella sua integrità e nello stato in cui è stato adottato. Pertanto le zone interessate che riguardano due grossi ambiti: la zona B2, posta ad ovest di Villa Palagonia e a sud dell’autostrada e due ambiti di zona B3, posti a monte e a valle dell’autostrada, sono zone dove i privati potranno effettuare lavori di completamento, ristrutturare, riedificare, riqualificare e dove potranno sorgere nuovi servizi. Soddisfatto per l’importante traguardo rag-

giunto il sindaco Biagio Sciortino secondo il cui “questo è il risultato di una sinergia vincente tra amministrazione e consiglio comunale e che la politica ha camminato di pari passo con la struttura amministrativa, con i suoi tempi, in un’ottica di legalità e trasparenza”.

Gabriella Giammanco vicepresidente della Fondazione Italia-Usa La parlamentare bagherese Gabriella Giammanco è il nuovo vicepresidente della Fondazione Italia- Usa, che promuove iniziative volte a rendere più profonda la conoscenza della cultura degli Stati Uniti in Italia e di quella italiana negli Stati Uniti oltreché a intensificare i rapporti di amicizia tra i due Paesi. Alla Camera dei Deputati e’ stata presentata l’indagine realizzata dall’Eurispes in collaborazione con la Fondazione allo scopo di raccogliere il livello di apprezzamento degli italiani nei confronti del presidente Obama e dei suoi primi provvedimenti in politica interna ed estera. L’86,6% del campione del sondaggio si e’ dichiarato soddisfatto dalle politiche messe in atto dal nuovo inquilino della Casa Bianca durante i primi 100 giorni del suo governo. Commentando i risultati del sondaggio l’onorevole Giammanco ha spiegato che “il presidente Obama è riuscito a conquistare un grande consenso perche’ ha mostrato di essere molto attento alla crisi economica mondiale oltreche’ un convinto sostenitore delle tutele sociali e dei diritti umani e civili”.

Per l’assessore all’urbanistica Pietro Pagano: “l’approvazione delle zone stralciate consentirà una nuova edificazione per circa 5 mila vani con un carico abitativo di circa 3 mila abitanti - si potranno riqualificare interi quartieri nati senza servizi e strutture sociali."

Passarello vicesindaco Il sindaco: "è un mio uomo di fiducia" Antonio Passarello, 43 anni, è il nuovo vicesindaco. Passarello ha la delega alla pubblica istruzione, attuazione del Programma di Governo, PIOS 25 e Rapporti con il Consiglio Comunale. "E' una mia scelta -ha detto il sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino- che punta su un uomo di fiducia. "Sono particolarmente felice di accettare questo arduo compito – ha invece commentato Passarello- cercherò di fare del mio meglio e di rappresentare la città, quando occorrerà, nel migliore dei modi". Antonio Passarello nel 2001 si è candidato alle amministrative nelle file della ex Margherita ed è risultato il secondo degli eletti a consigliere comunale.

Ricandidatosi alle amministrative nel giugno 2006 sempre nelle file della ex Margherita, oggi in quota PD, è risultato nuovamente il secondo degli eletti a consigliere comunale. Con l’entrata in giunta dell’Udc e il nuovo rimpasto da parte del sindaco, Passarello è entrato nel nuovo esecutivo.


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BREVI

Nuove panchine a piazza Matrice Sono state installate stamani in piazza Madrice 8 nuove panchine per completare l'arredo urbano della piazza. Quattro panchine andranno ad arricchire l'arredo del lungo mare di Aspra. Verranno sostituite anche due panchine in piazza Verdone ed una in piazza Larderia. Le panchine sono tutte in ghisa e verranno fermate a terra con cemento.

Il piazzale dello stadio dedicato al Grande Torino

Curate dal punteruolo rosso le 10 piante di villa Cattolica Guerra al punteruolo rosso che è sbarcato anche in città. Il comune ha provveduto a curare le 10 palme che si trovano a villa Cattolica, 3 delle quali già con larve del micidiale insetto che distrugge le piante. Le palme sono state trattate con un innovativo metodo di cura eseguito dalla ditta Green Worl dell’egiziano Nabawy Metwaly. Si tratta di endoterapia, un trattamento specifico per la palma attraverso il quale si inietta nei vasi vascolari vegetali del tronco un particolare prodotto che mira a curare la pianta dal punteruolo. Il processo si chiama Trivital ed agisce attraverso la corteccia nella linfa della pianta. Le 3 piante che erano state colpite dal dannoso insetto sono state definite ancora recuperabili, per le altre palme si è trattato di un intervento preventivo.

L'asilo nido di via Palagonia dedicato ad Angela Pagano L’asilo nido di via Palagonia è stato intitolato ad Angela Pagano, la giovane donna morta il 26 agosto del 2005 mentre era incinta. Angela Pagano aveva lavorato presso la struttura, quando era ospitata all’interno di villa Butera. La donna è stata ricordata nel corso di una cerimonia commossa alla quale hanno partecipato anche i responsabili della giunta comunale guidati dal sindaco Biagio Sciortino. Presenti anche i familiari della giovane donna e il fratello Pietro, assessore della giunta Sciortino. "Questa è un momento che cele-

bra la normalità e la quotidianità delle persone che lavorano bene ed in silenzio - ha detto il sindaco - la presenza di Angela non sarà una targa a ricordarcela, la presenza di Angela è nel lavoro che fanno le sue colleghe, nell'amore che riescono a trasmettere ai piccoli".

La Giunta ha deciso di intitolare il piazzale antistante lo stadio comunale al "Grande Torino". L'amministrazione comunale ha accolto favorevolmente una richiesta da parte del segretario del Toro club Sicilia Granata "Tonino Asta" , che richiedeva l'intitolazione del piazzale a 60 anni dai tristi eventi di Superga, quando il 4 maggio del 1949 l'aereo con i calciatori si schiantò su un costone roccioso.

La Medielettra di Casteldaccia ha indetto un concorso di idee Il concorso tende a diffondere la cultura dello sviluppo legato alla sostenibilità grazie alla creazione di energia da fonti alternative e rinnovabili. Occorrerà affrescare, con un murales, la facciata principale della sede. Non un classico murales ma, qualcosa che fosse contenuto nell’interno della cornice “alterna-tiva” che è la struttura nel suo insieme. Comprese le aperture, le finestre, le colonne e tutto quello che è immobile. Il tema principale sarà “Ecocompatibilità, rispetto per l’ambiente, energie rinnovabili, il Fotovoltaico ed il sole come fonte di energia e le tecnologie pulite al servizio dell’Agorà”). Il concorso di idee potrà essere visionato sul sito www.medielettra.it o nel blog medielettra.wordpress.com. Possono partecipare sia artisti singoli, sia in gruppo, dichiarando l’impegno, qualora se vincente, a realizzare l’opera nelle modalità e nelle forme indicate all’atto della partecipazione. Partecipazione che dovrà seguire un determinato iter descritto nel bando stesso. L’idee vincente percepirà un contributo di euro 1.500/00 e le spese di realizzazione saranno a carico dell’azienda. Le domande dovranno essere presentate entro la fine del mese di luglio. Per maggiori informazioni: Giuseppe Ferrante marketing@medielettra.it – www.medielettra.it – medielettra.wordpress.com Telefono 091.941804 fax 091942059


ATTUALITÀ

Chiude il Programma Urban Maria Cristina Lecchi: "La partecipazione si impara e Urban ha dato una grande opportunità a chi si è messo in gioco" hiud hiude hi iud udee de ddefinitivamente finit fin nititiv ivam vamentte i battenti, batttenntti dopo circa 10 anni il programma Urban Bagheria. E’ tempo di bilanci. Con un finanziamento comunitario di 5.011.000 euro da parte del Ministero Infrastrutture e Trasporti, a fronte di un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro, è stata realizzata una serie di interventi ed azioni integrate, mirate alla riqualificazione urbana e sociale del centro storico di Bagheria. Tante sono state le realizzazioni: oltre a Palazzo Butera, e al parziale recupero della Certosa, da anni in stato di abbandono, sono state riqualificate le piazze Sepolcro, Anime Sante e Butera. A queste si aggiunge Piazza Stazione, con l’acquisizione e trasformazione della vecchia area dello scalo merci. Con il coinvolgimento dei privati, sono stati rimessi a posto i prospetti delle case del centro storico: sono stati finanziati poco più di 100 progetti a fronte di 178 domande, con una spesa complessiva di 420 mila euro, oltre ad una ulteriore somma ad integrazione messa a disposizione dall’Amministrazione. Sono stati erogati contributi a tutte le 33 attività economiche del centro storico che ne avevano fatto richiesta, per un importo complessivo di 360 mila euro. Promosse alcune iniziative come la settimana della cultura e il “laboratorio agricolo-colturale. Urban ha anche messo a disposizione gratuitamente un bus navetta da Palermo a Bagheria in occasione della Mostra su Renato Guttuso a Villa Cattolica. Organizzati anche Velavogando 2008, con escursioni a bordo di barche storiche, “AgoràUrban” con iniziative estive e le domeniche alla Certosa. Promossa anche la prima Banca del Tempo a Bagheria. La responsabile del programma è l’urbanista Marina Marino, mentre il “braccio operativo” è stata Maria Cristina Lecchi, esperta in gestione di programmi comunitari, laureata in lingue e comunicazione alla Sorbona di Parigi. “Molti sono gli interventi fisici e strutturali realizzati, unitamente alle attività immateriali - dice Maria Cristina Lecchi - elencarle tutte

C

ssa rebb bbbbe mol lto lung llungo. un o Il bilancio i è ovviamenovvvia i me men sarebbe molto te positivo. Credo che Urban abbia lasciato una visibilità non indifferente, sia per quello che è stato fatto, che per la promozione e animazione di una serie di iniziative che hanno avviato la tessitura di un’inedita forma di coinvolgimento e partecipazione”. Il programma Urban di Bagheria è stato anche premiato, perchè? "Urban Bagheria è stato premiato a Venezia, all’Urban Promo 2008. Tra i 20 programmi finanziati, il lavoro svolto dallo staff del programma "Urban Italia - Ricominciare dalle ville" e dal Comune di Bagheria è stato considerato, infatti, un caso d'eccellenza in ambito di buone pratiche di rigenerazione urbana e sociale, sia per il considerevole livello di spesa raggiunto che per l’articolazione e la composizione degli interventi realizzati." Ci sono state però alcune polemiche soprattutto sui criteri di selezione del personale esterno che vi ha collaborato. “Tengo a precisare che nessuno è stato assunto. Sono stati affidati incarichi fiduciari ad esperti e consulenti esterni, cosi come previsto dai programmi comunitari ” Una polemica è scoppiata per un bando pubblico che è stato bandito. “Per tre incarichi di collaborazione liberoprofessionale, di breve durata (da giugno a dicembre 2008, data di chiusura del programma), di cui 2 con un compenso complessivo di € 5.000,00 ciascuno, e uno con un compenso di 10.000,00 euro (compreso Iva). Abbiamo ricevuto 141 domande, per un numero di candidati molto inferiore, poiché alcuni hanno presentato domanda per tutti e tre i profili, motivo per cui molti candidati non avevano i requisiti previsti. I profili richiesti prevedevano operatori junior a supporto della banca del tempo e della segreteria, oltre ad un addetto alla comunicazione tradizionale e multimediale. Sono arrivate domande da persone con profili interessanti, ma spesso non compatibili, fra cui un personal trainer, una cantante, un dj, un ottico, un geologo, un commercialista, vari operatori di call center e altri senza qualifiche né esperienze...”. Perché la graduatoria finale non è stata

Maria Cristina Lecchi pubblicata? La Commissione, alla luce del rilevante numero delle candidature, ha ritenuto di non dover formulare una graduatoria, ma di dichiarare, nell’ordine dettato dalla valutazione dei curricula, i primi tre aspiranti rispondenti ai requisiti richiesti. Sono stati pertanto pubblicati i verbali con i nomi dei candidati scelti e le motivazioni che hanno indotto alla loro scelta, così come previsto dal bando. Vorrei comunque sottolineare che Urban Bagheria, fin dall’inizio delle attività, ha attivato collaborazioni con una quarantina di consulenti ed esperti esterni, senza alcun bando. Gli elenchi con i nomi di questi esperti, così come le relazioni relative all’attività svolta, sono pubblici. Perché tutte queste polemiche, laddove, anche se non era assolutamente obbligatorio, è stato previsto una bando?” Cosa rimane del programma Urban? “Non solo quanto è tangibile e visibile, ovvero la riqualificazione delle piazze, strade e palazzi, che certamente senza il supporto di Urban difficilmente si sarebbe potuto realizzare, ma soprattutto le modalità di coinvolgimento e partecipazione, caratterizzate a volte forse anche da momenti di originalità, tra cittadini e istituzioni. La partecipazione si impara e Urban ha dato una grande opportunità a chi si è messo in gioco.” M. G.


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ATTUALITÀ di Marina Mancini

"Vigilate sulle amministrazioni e gli uffici. Cosa nostra non è invincibile" Il procuratore Ignazio De Francisci bacchetta i comuni in un incontro pubblico

“La costituzione di parte civile da parte dei Comuni non deve essere un alibi per non fare altro contro la mafia! non è un lascia passare per fare ciò che si crede più opportuno.” A sostenerlo è stato il sostituto procuratore di Palermo Ignazio Francisci intervenuto al convegno “valore della costituzione di parte civile degli Enti Pubblici e delle associazioni nei processi contro il crimine organizzato”, organizzato dall’associazione antiracket e antiusura del Comprensorio bagherese, presieduta da Pippo Cipriani.

De Francisci dalla salette di villa Santa Teresa ha tuonato contro le amministrazioni locali. “Dovete vigilare sulle vostre amministrazioni, sui vostri uffici tecnici, è un vostro dovere etico. Cosa nostra infatti non è invincibile ma spesso è invisibile, si annida alla base della nostra democrazia, pensa di poter controllare i Comuni, non permetteteglielo, la vostra deve essere un’antimafia quotidiana!”. All’incontro hanno anche preso parte magistrati, giuristi e amministratori pubblici. Assente giustificato il ministro Angelino Alfano; il guardasigilli era impegnato altrove in occasione della commemorazione del 25 aprile, al suo posto è giunto il senatore Giacomo Caliendo (PDL) magistrato, sostituto procuratore generale Corte di Cassazione, oggi sottosegretario alla Giustizia. Per il convegno l’associazione ha scelto un luogo simbolo: villa Santa Teresa, a Bagheria, sequestrata a Michele Aiello, condannato in primo grado per associazione mafiosa e ora sotto amministrazione giudiziaria coordinata da Andrea Dara. Un parterre di addetti ai lavori si è confrontato su di un tema che ha visto coinvolta Bagheria quale protagonista in quanto parte civile nel processo denominato Talpe e che ha prodotto

un risarcimento di tre milioni di euro per la città delle ville. Dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Ignazio De Francisci, all’avvocato Nino Caleca, responsabile legale lega Coop Sicilia, dal’avvocato Ettore Barcellona, coordinatore del centro assistenza legale Pio La Torre al noto avvocato palermitano Alfredo Galasso, membro del consiglio superiore della Magistratura dall’’81 all’’86, da Lillo Speziale, presidente della Commissione regionale antimafia al procuratore distrettuale antimafia Francesco Messineo ed una serie di rappresentanti delle amministrazioni locali tra i quali il sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino. “No alla mafia, sì ai percorsi di legalità” – ha detto il sindaco Sciortino plaudendo all’iniziativa e all’operato dell’associazione guidata da Cipriani. “Il nostro è un territorio che è stato martoriato e maltrattato adesso necessitiamo di tutto ciò che possa costituire valore aggiunto nella crescita del territorio, e costituirsi parte civile nei processi contro il malaffare e la mafia, non è solo un atto dovuto ma un modo per riscattarsi dallo stereotipo di Bagheria quale città di mafia e per dare speranza alle giovani generazioni”.

Partita a calcetto in nome della normalità Per il secondo anno consecutivo poliziotti e ospiti del centro terapeutico della Casa dei giovani si sono ritrovati su un campo di calcetto, una volta tanto con lo stesso scopo: fare un gol. La manifestazione si è svolta nei campetti San Marco. I poliziotti sono scesi in campo con un completo verde mentre i giovani con la consueta casacca bianca. Prima del fischio finale alcuni poliziotti hanno giocato nella squadra avversaria e viceversa. Per la cronaca la gara si è conclusa per 2 a 1 per la Polizia.

Prima della gara si è avuto un momento di riflessione nei locali del commissariato al quale hanno preso parte anche padre Salvatore Lo Bue, direttore della casa dei Giovani e Pippo Cipriani, presidente dell’associazione bagherese antiracket e antiusura, il dirigente del commissariato Luca Salvemini, il responsabile del Sert Milazzo e il presidente della cooperativa sociale “Fenice” Andrea Giostra. Al termine della gara tutti i partecipanti hanno pranzato presso la struttura della Casa dei Giovani.


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ATTUALITÀ

Pippo Cipriani Quello che pensava Falcone si può avverare" Per il presidente della commissione antiracket la mafia si può battere a liberazione dalla mafia non può arrivare solo dalla Magistratura, occorre che tutti facciano la loro parte. A sostenerlo è il presidente dell’associazione bagherese antiracket e antiusura Pippo Cipriani, ex sindaco del comune di Corleone ed ex assessore alla legalità di Bagheria. Cipriani commenta gli ultimi accadimenti che si sono verificati a Bagheria, fra cui l’incendio dell’automobile del consigliere comunale Francesco Lima, ma anche altri episodi che lo stesso Cipriani elenca. “Negli ultimi 4 mesi -dice- si sono verificati sette incendi di autovetture, tre incendi di attività imprenditoriali, tre danneggiamenti, un furto e segnali di minacce in cantieri edili e tre lucchetti bloccati con il classico metodo dell’attack.” Cosa intendete fare come associazione? “Organizzeremo un incontro con i sindacati e le associazioni di categoria. Chiederemo anche la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza”. Stiamo comunque vivendo un momento

L

storico importante sul fronte della lotta alla mafia. Ogni anno si celebrano i ricordi delle stragi, ma dal 1992 cosa è cambiato? “Molto. Sono stati arrestati numerosi latitanti e ci sono elementi di indebolimento notevole. Adesso tocchiamo con mano che la mafia si può sconfiggere. Occorre però uno sforzo suppletivo. I cittadini e gli imprenditori devono fare la loro parte. Ci sono dei segnali di cambiamento notevoli. Ma tutti devono fare la loro parte. La politica deve essere più attenta, occorre aiutare gli imprenditori affinché non si sentano soli e anche i giovani devono dare il loro contributo parlando con le famiglie”. Quindi si può essere fiduciosi? “Si. Le cose non stanno più come una volta. Basti pensare alla riutilizzazione dei beni confiscati. Quello che pensava Falcone, secondo cui la mafia è una componente umana con un inizio e una fine, si può avverare.”

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ATTUALITÀ

26 anni fa Bagheria scese in strada contro la mafia

la manifestazione si svolse il 26 febbraio 1983 dopo i tanti morti ammazzati a Bagheria, Casteldaccia e Altavilla

di Rosa Puleo

na volta nella vita. Ci siamo svegliati presto quella mattina. Alle 7.00 appuntamento a Piazza Madrice. Ancora non era arrivato nessuno tranne noi. Quella mattina dall’aria fresca abbiamo trovato la piazza deserta. Eravamo certi di avere organizzato tutto con cura non lasciando niente al caso, quindi aspettammo, pazientemente, mentre il sole in quella fresca mattina del 26 Febbraio 1983 si alzava alto. Andammo a vedere se in via Libertà fossero arrivati i pulmann da fuori città perché i contatti con l’esterno erano stati tanti, ma non c’era nessuno. Ma quella mattina l’aria limpida ci regalò la spettacolare visione di una Palermo magnifica e splendida. Tornammo sui nostri passi lungo il Corso Butera e man mano che ci avvicinavamo all’appuntamento previsto… Prima un brusio, poi le voci, il movimento, poi le ragazze, i ragazzi, i nostri compagni di classe, di liceo, delle altre scuole bagheresi, degli istituti superiori, i ragazzi e le ragazze delle scuole degli altri paesi, della città di Palermo. Di tutta la Sicilia. E gli insegnanti, i nostri amici, le persone, i bagheresi. Era un concentramento, e Piazza Madrice strapiena non riusciva a contenere più nessuno, il Corso Umberto si andava riempiendo della

U

sfilata degli striscioni, di bandiere, di cartelloni e di manifesti colorati portati avanti dagli studenti, accompagnati da quanti avevano deciso di condurre con sé per mano i propri figli, i bambini, i ragazzini. Una confusione incredibile. Una Festa. La “Marcia contro la mafia e contro la droga” organizzata da noi, ragazzi di Futura Spazi Creativi con il Comitato studentesco di Palermo, quella mattina dall’aria fresca, cominciò a sfilare… e noi che eravano appena una decina di ragazze e ragazzi ci ritrovammo immersi tra diecimila persone: la prima grande manifestazione contro la mafia in Sicilia di richiamo nazionale. Appena pochi mesi prima avevamo partecipato alla grande manifestazione per la pace a Comiso contro i missili Cruise in una Sicilia militarizzata e teatro degli ultimi strascichi della guerra fredda. Negli anni immediatamente precedenti nonostante si minimizzasse parlando di delinquenza comune, la guerra di mafia si fece sempre più feroce: un bollettino di guerra quotidiano portò i giornalisti delle testate nazionali a coniare la definizione di Triangolo della Morte per il territorio tra Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia. Una gabbia con il perimetro di appena tre lati che ricordava le sparizioni misteriose e mai spiegate del più famoso triangolo delle Bermude.

Perché di questo si trattava, di sparizioni misteriose…perché “la mafia non esiste” come ci sentivamo ripetere: era un’invenzione per infangare la Sicilia. Di mafia non si parlava pubblicamente. Tantomeno a scuola, figuriamoci!. Con una frequenza inaudita persone venivano prelevate da non ben identificati extraterrestri dai poteri sovrumani, a volte senza lasciare traccia, come nei casi di lupara bianca. Ci si svegliava quasi ogni mattina con la notizia dei morti ammazzati in quella o quell’altra strada. Noi respiravamo l’orrore e il terrore e la mafia aveva cominciato a colpire i rappresentanti dello Stato, Pio La Torre, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, uomini tra i pochi che avevano osato combattere un nemico “senza nome”. Quella mattina dall’aria fresca avemmo la sorpresa dell’adesione della massima rappresentanza dello Stato: il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con una lettera di risposta al nostro invito ci dava la sua solidarietà. E come lui tanti altri: Nilde Jotti, Rita dalla Chiesa, il Cardinale Pappalardo, i parroci… Non eravamo più soli, era come se la nostra voce fosse stata amplificata diecimila volte per dare una potente sveglia a quella città che si comportava da anni da bella addormentata.


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Ed il corteo cominciò a sfilare lungo la strada dei “vadduna” che unisce la campagna di Bagheria a Casteldaccia. Quella storica e splendida giornata non può essere raccontata ma cantata. Per dirlo con Ligabue eravamo “leggeri nel vestito migliore”. E la nostra Terra che sembrava percepire il nostro passaggio leggero ci regalava la pacifica esplosione fiorita della zagara col suo profumo inebriante, cancellando per una intera giornata il “puzzo” scritto col sangue dal potere mafioso. Per una intera giornata le nostre bandiere colorate hanno cancellato l’orrore inesprimibile delle lenzuola bianche e rosse di sangue che tentavano di coprire malamente i morti su una terra fredda e grigia d’asfalto. Per una sola, intera giornata. Perché almeno ”una volta nella vita”…ci si deve prendere” il diritto di sentirti leggero”, com’è leggera la terra per chi sa veramente prendersene cura, con in “testa un po’ di sole ed in bocca una canzone”. Almeno ”una volta nella vita” o per dirla con una canzone “Once in lifetime”. Finito tutto ritornando a Bagheria, le note festanti del brano dei Talking Heads “sparate” dal megafono montato sul tetto della “nostra” 127 riempirono l’autostrada accompagnate dalle nostre urla di gioia e dal pezzo registrato che invitava ancora alla partecipazione alla “…grande manifestazione contro la Mafia e contro la droga…”. Nei giorni successivi a quella straordinaria giornata sui muri di Bagheria si potevano ancora leggere i manifesti della manifestazione con le parole di B. Brecht <<La grande quercia, gloria dell’Imperatore, sta crollando: e chi l’avrebbe mai detto? / Non il fiume, non l’uragano hanno squarciato il grande tronco alle radici, ma le formiche, migliaia di formiche, lavorando ogni giorno insieme, organizzate, per anni ed anni. / Tra poco ascolterete lo schianto, ed il tonfo tremendo, e immensa una nuvola di polvere salirà dopo il crollo. / E le piccole piante del mondo vedranno finalmente il sole.>> …E’ bello pensare oggi che quel corteo festoso di manifestanti stia ancora in qualche modo marciando e che nel suo cammino accolga sempre nuove adesioni…

A destra e nell'altra pagina 4 foto della manifestazione del 26 febbraio 1983 (foto di Pietro Pagano)

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CULTURA

"Sapevo che Peppuccio sarebbe diventato un grande regista" Parla Mimmo Aiello, amico storico del regista bagherese. "Baarìa sarà un capolavoro" Il successo di Peppuccio per lui non è stata una sorpresa. Sapeva che il suo amico era un predestinato e che sarebbe diventato un regista famoso. E’ così è stato. Mimmo Aiello, 52 anni, professore di Storia e Filosofia e di Storia del Cinema, al liceo classico “Scaduto” è uno dei più grandi amici di Tornatore. Parla di lui con semplicità e discrezione. Con Tornatore ha condiviso l’amore per il cinema al tempo del circolo “l’Incontro” sul quale ha anche scritto il libro “I ragazzi di via Sant’Angelo” con Biagio Napoli. Si sono conosciuti al liceo classico accomunati dalla passione per il cinema. “Peppuccio frequentava la sezione A -diceed era la pecora rossa di quel corso.” Ride. Mimmo Aiello non ha mai ostentato l’amicizia con Tornatore. Come forse i veri amici fanno. Lui ha amato e continua ad amare il lavoro dell’amico e lo considera uno dei registi più bravi al mondo.

“Ogni volta che ci vediamo ci facciamo festa. Io penso che Peppuccio non sia mai cambiato e anche il nostro rapporto non ha subito mutamenti. Quando viene lo seguo ma in maniera discreta”. La sera in cui Tornatore vinse l’Oscar nel 1990 per “Nuovo Cinema Paradiso” Aiello era a casa dei genitori di Peppuccio. “La trasmissione in tv era in differita ma capimmo che aveva vinto l’Oscar perché arrivarono telefonate di felicitazioni. Ne ero contento”. Anche il nuovo film “Baaria” per Mimmo Aiello sarà un successone. “Non penso che sarà semplicemente un omaggio a Bagheria. E’ un film corale, come lui stesso ha detto. I suoi film non sono stereotipati, non c’è la nostalgia come spesso si dice, c’è l’appartenenza alla Sicilia. C’è il dolce e l’amaro della nostra terra. Baaria è stato girato a Bagheria perché era necessario raccontare la verità dei luoghi. Con “Nuovo Cinema Paradiso” era forse necessario allontanarsene. Nuovo Cinema Paradiso non è autobiografico come spesso si dice. Io penso che con Baarìa tenterà qualcosa di strano. Credo che passato, presente e futuro si fondano. Nei film di Peppuccio lo spettatore si deve lasciare incantare. Credo inoltre che i bagheresi non saranno mai i migliori spettatori per questo film. Forse saranno gli anziani ad apprezzarlo molto. Loro ricono-

sceranno i luoghi”. Baarìa per molti sarà un’occasione straordinaria per rilanciare l’immagine di Bagheria. “Io temo che sia un rischio altissimo –continua Aiello- il luogo sarà enfatizzato e forse alla fine ci addentreremo nella città come dei fantasmi e magari qualcuno dirà che la Bagheria del film era più bella di quella reale. Va sottolineato che Bagheria non sta attraversando un buon periodo”. Per Aiello tutti i film di Tornatore sono splendidi, non ha preferenze assolute, però considera “la sconosciuta” un gran bel film. “E’ riuscito a tracciare un ritratto dell’animo femminile straordinario e inimmaginabile” dice. Inutile riuscire a capire qual è il film meno riuscito di Tornatore per Aiello. Sorride e non parla. Nel libro sulla vita del circolo “l’Incontro” Aiello racconta un episodio struggente in cui parla di un viaggio di ritorno da Catania. I due amici, Mimmo e Peppuccio si resero conto che il loro futuro non poteva essere la gestione di una sala cinematografica occasionale. In macchina nessuno dei due parlò molto. Aiello diventò un professore di filosofia, Tornatore un regista cinematografico. Entrambi sono riusciti a fare nella vita quello che veramente volevano. “Io ho fatto il professore e sapevo che Peppuccio sarebbe diventato un grande regista. Ne ero certo”. Martino Grasso

a sinistra Peppuccio Tornatore e Mimmo Aiello negli anni 70.


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SCUOLA

Si è chiuso il primo anno di "Ricoloriamo la speranza" con 500 diplomi agli studenti Si è conclusa in maniera trionfale la prima edizione di “Ricoloriamo la speranza” il ciclo di seminari organizzati dal Parlamento della legalità e patrocinati dal Comune di Bagheria. Durante la cerimonia conclusiva sono stati consegnati oltre 500 attestati di partecipazione a tutti gli studenti protagonisti del progetto. La manifestazione è seguita all’evento “Student’in festa” che si è svolta presso il teatro Politeama e dove erano presenti molti studenti bagheresi. Alla presenza del sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino e dell’assessore alla Legalità Gianluca Rizzo, il presidente del parlamento della Legalità, Nicolò Mannino ha ricordato i principali eventi che hanno visto protagonisti, oltre ai ragazzi, esponenti delle Forze dell’Ordine, politici, alti dirigenti sino alle

Al Cirincione a scuola di flauto Guidati dall’insegnante Rosanna Balistreri un gruppo di studenti della scuola elementare Cirincione ha partecipato quest’anno al corso di flauto che si è concluso con un’esibizione al teatro Branciforti dove i bambini, diretti dall’insegnante, hanno suonato circa dieci brani da un repertorio classico a brani blues, samba sino a pezzi di musica celtica. Lo scopo del progetto, oltre naturalmente a dare un minimo di alfabetizzazione musicale, è stato quello di avvicinare i bambini alla musica. -Grazie a questo progetto- spiega la maestra – molti bambini hanno capito di amare la musica e hanno cominciato un percorso più articolato, addirittura alcuni di loro intendono intraprendere gli studi in conservatorio.” I bambini che hanno partecipato al progetto sono: Carlotta Mineo, Paolo Amoroso, Sara Lucrezia Grasso, Simona Martorana, Vanessa Fricano, Mariella Giammanco, Massimiliano Militello, Roberto Giambanco, Federico Torregrossa, Erica Cannizzaro, Gioacchino Sorce, Giuseppe Balena, Alessandra Barone, Alessia Lentini, Miriam Invernale, Laura Catania, Silvia Affatigato, Maria Rosaria Buglisi, Chiara Asciutto, Alessia Valenti, Emanuela Fricano, Serena Sancataldo, Nadine Scibetta, Gaia Zambito

più alte cariche istituzionali dello Stato, che hanno incontrato i giovani per parlare di legalità, lotta alla mafia e cultura. “Quest’anno ci siamo messi in gioco” ha riferito Mannino “tutto si è svolto con grande amore per la nostra terra e per il rispetto reciproco. Poco prima di morire, Paolo Borsellino disse che occorreva fare con gioia la vera lotta alla mafia -ha ricordato il presidente del Parlamento della legalità”. “Vedere così piena di giovani l’aula consiliare, così ricca di colori mi riempie di gioia -ha detto il sindaco Biagio Sciortinoserberò tra i miei migliori ricordi questa esperienza e i momenti condivisi con voi in questo percorso di diffusione della cultura della legalità. Siete stati la luce di questo anno di formazione”.

Tutti pazzi per il Palermo al "Ciro Scianna" Grande entusiasmo lo scorso 23 aprile alla scuola media Ciro Scianna per l’arrivo di due calciatori della squadra del Palermo. Già da qualche settimana fervevano i preparativi. In palestra è stato allestito un palco con i colori rosa nero della squadra e sono stati realizzati cartelloni vari e per l’occasione si è esibito anche il gruppo strumentale diretto dal professore Francesco Baldone. Dal momento che era impossibile partecipare tutti, è stato deciso che solo le classi terze, i ragazzi del giornalino e del gruppo sportivo, avrebbero assistito. Ma eravamo lo stesso tantissimi. Noi, per la verità, ci aspettavamo di vedere tutta la nostra squadra del cuore ma poi sono arrivati solo in due. Alberto Cossentino e Levan Michelidze. Erano presenti varie autorità: dal sindaco Biagio Sciortino all’assessore allo sport della provincia Michele Nasca fino al Provveditore agli studi. Tutti hanno ribadito i sani valori dello sport e anche la capacità di socializzazione e il rispetto delle regole che questo insegna. Anche il nostro, Preside Natale Stefano, ha sottolineato il grande impegno della nostra scuola sul fronte dello sport che alcuni nostri compagni, grazie all’apporto dei docenti di educazione fisica Tommaso Ticali e Santi Giudice, hanno conseguito in varie discipline. La redazione del Magic Giornal Giornalino della scuola Media Ciro Scianna


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SCUOLA

“Dammi una mano… insieme è meglio!” Progetto interazziale alla scuola Cirincione in collaborazione con il liceo Classico “Dammi una mano…insieme è meglio!” non è solo il nome del progetto portato avanti dalla direzione didattica “Cirincione” di Bagheria, al quale noi ragazze della IB del Liceo Classico “Francesco Scaduto” abbiamo aderito con grande spirito di iniziativa, essendo d’altronde già state coinvolte in analoghe esperienze di tutoraggio presso altre scuole, ma deve essere anche il light motive nella nostra vita nel sociale. L’idea è nata a seguito dell’inserimento, ad anno scolastico già avviato, in una classe prima della suddetta scuola elementare di una bambina di origini marocchine, la quale non aveva precedenti esperienze scolastiche. Le insegnanti Maria Scirè e Rosaria D’Agostaro si sono così prefissate due obiettivi fondamentali: il sostegno linI ragazzi e gli insegnanti e alcuni genitori della guistico per l’apprendimento della lingua italiana e l’inseriscuola Cirricione e del liceo Classico che mento e la socializzazione all’interno del gruppo classe e hanno dato vita al progetto del contesto scuola. Tuttavia il progetto ha visto coinvolti anche altri bambini tra cui due di origini americane. La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie all’attiva e produttiva condivisione e collaborazione dei due dirigenti scolastici, Vittoria Casa per la scuola Cirincione e Domenico Figà per il Liceo Classico, i quali si sono fin da subito dimostrati entusiasti e disponibili di fronte ad un’attività che si prefiggeva tali obiettivi. Martina Lecce IB Roberta Lo Coco IB Rossella Pecoraro IB Chiara Sancataldo IB

Le scuole Bagnera e Cirincione vincono il torneo "Bagnera" La decima edizione del torneo di calcio dedicato al matematico Giuseppe Bagnera, ha visto trionfare le formazioni del Bagnera fra i maschi e del Cirincione fra le femmine. I primi hanno battuto per 5 a 1 il Puglisi e le seconde si sono imposte per 2 a 0 il Gramsci. Ma aldilà dell'annotazione di cronaca, ancora una volta ha vinto lo sport visto che centinaia di ragazzi sono scesi in campo con la voglia di gareggiare. Al torneo hanno preso parte le squadre del Bagnera, Cirincione, Pirandello, Girgenti, Gramsci e Puglisi. "Quest'anno la realizzazione di questo evento sportivo -sottolinea Salvatore Buglisi presidente dell'Asd Sporting Bagheria- ha per tutti noi una valenza particolare, infatti, non solo si festeggia il decimo anniversario del torneo, ma è importante ricordare che siamo riusciti a valorizzare, anno dopo anno, l'aspetto educativo del torneo rispetto all'aspetto ludico". Soddisfatti anche gli amministratori del comune di Bagheria che hanno patrocinato l'iniziativa. "Il torneo Bagnera -ha sottolineato l'assessore allo sport Gianluca Rizzo- è giunto al decimo anno con un tripudio di sport, gioventù e voglia di esserci. Quest'anno l'iniziativa è stata intitolata "uno sport per tutti" a significare che non solo il calcio ma tutti gli altri sport possono e devono essere di aiuto allo sviluppo del bambino e non solo". Molto accese e ricche di sano tifo sportivo si sono svolte le gare presso lo stadio comunale che hanno visto la partecipazione di centinaia di ragazzi a sostenere le loro rispettive formazioni. a lato le formazioni maschili del Bagnera e femminili del Cirincione


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RUBRICA

È successo nei giorni scorsi 20 aprile Una donna di 34 anni, Felicita Cumbo, perde la vita in un incidente stradale verificatosi nella strada statale 113, tra Bagheria e Ficarazzi. La donna, originaria di Canicattì ma residente a Naro (AG), viaggia a bordo di una Volkswagen Polo che procede in direzione del capoluogo siciliano. Per cause ancora da accertare, a circa un chilometro dall´uscita per Bagheria l´auto invade la corsia opposta andando a scontrarsi con un grosso autocarro carico di terra giuidato da un bagherese. Inutile il tentativo dell´autista di evitare lo scontro tra i due mezzi. Nel violentissimo urto la donna sbalza fuori dall´abitacolo e muore.

21 aprile Il sindaco Biagio Sciortino incontra nel suo ufficio Manuel Lo Iacono che ha conquistato a Taranto la medaglia di bronzo nella categoria juniores nel campionato di Taekwondo. All'incontro presenti anche i genitori di Manuel e l'assessore allo Sport Gianluca Rizzo. Il sindaco e l'assessore Rizzo si sono complimentati con il piccolo campione e gli hanno consegnato un attestato di merito e un regalo sportivo.

28 aprile Muore Gaspare Giudice, deputato nazionale. Direttore di banca, era uno degli esponente di spicco di Forza Italia in Sicilia. Giudice

è stato deputato nel collegio maggioritario di Bagheria, assumendo l'incarico di componente della Commissione Agricoltura. Confermato nella legislatura successiva nel collegio di Palermo-Villagrazia. È stato accusato di associazione mafiosa. Venne assolto perché il fatto non sussisteva per i reati di partecipazione a Cosa nostra, bancarotta e riciclaggio.

4 maggio I proprietari di cani dovranno pulire gli escrementi che i loro animali lasceranno negli spazi pubblici. A disporlo è un’ordinanza firmata dal sindaco Biagio Sciortino secondo cui i proprietari e gli accompagnatori dei cani, qualora gli animali sporcheranno “con le loro deiezioni spazi pubblici o aperti al pubblico devono provvedere mediante idonea attrezzatura all’immediata pulizia del suolo dagli escrementi.” L’ordinanza sottolinea inoltre che, se gli accompagnatori dei cani si troveranno in luogo pubblico, devono essere muniti e utilizzare strumenti idonei per la pulizia del suolo dagli escrementi.

8 maggio Nella notte l’auto di un consigliere comunale, Francesco Lima, viene data alle fiamme. La macchina, una Mercedes classe A, grigia, era posteggiata nei pressi della sua abitazione, in via Città di Palermo ed è rimasta seriamente danneggiata. Il rogo ha coinvolto anche altre due macchine che si trovavano

posteggiate lì vicine, una Skoda e un’Opel Meriva. Francesco Lima, 55 anni, impiegato, fa parte del gruppo consiliare “Per risvegliare Bagheria”. Alla fine degli anni 90 è stato anche presidente del consiglio comunale e in quel periodo due sue macchine, come quelle di altri consiglieri comunali, vennero date alle fiamme.

11 maggio Entra in vigore la mini rivoluzione al traffico urbano che parte dalla zona Caravella. Decine di agenti di polizia municipale e delle guardie ambientali scendono per strada per le modifiche al traffico veicolare. Cambiano i sensi di marcia della via Papa Giovanni XXIII dall'incrocio con via De Spuches, sino alla Caravella, cambiato anche il senso di via De Spuches, e ridotta a senso unica la via Roccaforte. Con le modifiche, l’amministrazione comunale vuole migliorare la circolazione stradale. L’intento è anche quello di favorire un miglior accesso alla città basato su continue rotatorie diminuendo così il flusso verso il centro storico in considerazione dell'attuale chiusura del corso Umberto. 13 maggio I pescatori della marineria di Porticello scendono in piazza per manifestare contro il governo europeo e nazionale per i grossi problemi che la pesca sta attraversando. Nel frattempo anche il sindaco Antonio Napoli invia una nota al ministro della pesca individuando alcune proposte. “Sarebbe necessario autorizzare la pesca con le “ferrettare” per un arco temporale ben definito, massimo 120 giorni, da aprile a luglio, escluso i festivi. Occorrerebbe eliminare il limite di pesca entro 10 miglia dalla costa".


ATTUALITÀ di Paola D'Amico

Pierfrancesco Arnone Designer d'originalità Il professionista ha vinto un concorso naz nazionale zionale al salone del mobile a Milano n breve viaggio nel mondo dell’impegno e della creatività da cui nascono le cose belle. La nostra guida è il giovane architetto bagherese Pierfrancesco Arnone, un designer. Uno che stringe gli occhi e si concentra a cercare “il lato positivo che hanno tutte le cose. E che se poi proprio non lo trova, deve riuscire a crearlo”. Il mestiere di Pierfrancesco Arnone è questo:dare forma a ciò che prima non era che gusto, attrattiva. Laureato presso l’università di Palermo in architettura industriale, Arnone si occupa quasi esclusivamente di Industrial Design e Interior Design (design per le industrie e design d’interni, nda) collaborando con importanti aziende conosciute a livello nazionale e internazionale. Ha il suo studio a Bagheria dal 2004, e cura la direzione artistica dell’azienda bagherese Waterjet. Recentemente Pierfrancesco Arnone ha vinto (unico siciliano selezionato) un concorso per giovani designer organizzato dall’azienda Calligaris che si è concluso al salone del mobile di Milano. In seguito ha svolto un workshop di una settimana in qualità di docente presso il Politecnico di Milano. Come lavora un industrial designer esattamente? “Per quello che riguarda il design industriale, in linea di massima bisogna attenersi ai parametri forniti dal committente, parametri legati ovviamente al tipo di oggetto che si deve disegnare e anche alla necessità di mettere in commercio con buoni risultati l’oggetto che poi viene realizzato”. Avere dei parametri però non limita la creatività, la fantasia del designer? “In realtà no, anzi al contrario la stimola. I parametri sono da interpretare, sono linee guida che da una parte semplificano il lavoro, e dall’altra alimentano la sfida: non è facile creare qualcosa che si possa distinguere come tuo nonostante porti un marchio di fabbrica. E comunque, quando sei seduto al

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tuo tavolo con un foglio bianco davanti e una matita in mano hai davanti tutte le possibilità del mondo, una libertà totale”. È così che nascono i progetti che Arnone disegna per le aziende con cui lavora: Fogazza, per la quale ha disegnato pavimenti in graniglia di cemento con inserti in legno e acciaio, le maniglie disegnate per Mandelli, la lampada a incastri Land e il Bouchon disegnati per Francolight. Il designer si occupa soltanto di forme o anche del processo di realizzazione del suo progetto? “Innanzi tutto il designer deve avere una buona conoscenza dei materiali con cui si dovranno realizzare i progetti. È chiaro che si possono ottenere certe forme solo quando la materia si lascia plasmare, consente certe possibilità. Il disegno poi deve essere valutato da ingegneri che si pronunciano sulla sua realizzabilità e ovviamente deve rispondere a determinate esigenze commerciali: lo scopo di un’azienda è sì realizzare bei prodotti, ma soprattutto venderli..L’estetica fa anche la sua parte e spesso riesce a superare vincoli di natura pratica e funzionale dell’oggetto” Ma allora, se l’estetica gioca un ruolo così determinante, dove sta il confine tra il design e l’opera d’arte? “Il design deve essere bello e funzionale tutto ciò che è bello rientra nell’arte, però il design si occupa principalmente di oggetti che devono essere utilizzati”. Oltre alle soddisfazioni professionali che danno i premi o il lavorare con aziende prestigiose, dove sta il bello di questo mestiere? “Il bello sta nel sapere che l’oggetto che disegni va a finire dentro le case della gente, diventa parte della loro quotidianità, dei loro piccoli gesti di ogni giorno. Quando un oggetto viene prodotto e si vende il mio successo sta soprattutto nel fatto che questi oggetti sono piaciuti a tanta gente e ciò significa che sono riuscito a interpretare il gusto di molte persone”.

Al momento ci sono progetti particolari ai quali si sta dedicando? “Sto lavorando in collaborazione col Dipartimento di Disegno Industriale della facoltà di Architettura dell’Università di Palermo alla progettazione di un albergo a Palermo, sul modello di quello già realizzato a Piazza

Arnone riceve a Milano il premio Calligaris

Armerina, Suite d’autore cui ho partecipato anch’io all’arredamento. È un lavoro molto stimolante anche perché consente di lavorare in collaborazione con altri designer. A fine Maggio invece parteciperò al Palermo Design Week una settimana interamente dedicata al design con convegni, mostre, workshop.” Come mai continua a vivere e a lavorare a Bagheria e non all'estero? “Alcune capitali europee sono piene di studi di progettazione e di interior design, ma ne va della tua libertà d’espressione. Qui, nel mio paese, non solo ho i miei affetti ma anche la possibilità di esprimermi senza troppi vincoli, senza obbedire per forza a delle scuole di pensiero. Inoltre Internet e la possibilità di viaggiare in aereo rendono piuttosto facili e frequenti i rapporti con le aziende. E poi io traggo spunto per le mie creazioni da tutto quello che mi circonda".


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Giugno 2009

CULTURA di Laura Maggiore

La rocambolesca seconda guerra mondiale raccontata dal principe Francesco Alliata

rancesco Alliata è un uomo che ha sempre inseguito i suoi sogni. E’ stato il primo a valicare quelle che erano state ritenute le barriere tecnologiche insuperabili della "catena del freddo", rimettendo sul mercato nazionale ed internazionale i gelati siciliani tradizionali; è stato il giovane fondatore della prima casa di produzione cinematografica siciliana, la “Panaria film”; da ragazzo si trasformò in un "cacciatore sottomarino" realizzando le prime riprese subacquee del mondo con l'attrezzatura da lui stesso inventata e fu il primo temerario a immergersi nelle tonnare filmando la mattanza dei tonni. Ma da dove arrivava tutto questo coraggio? Cosa spingeva Alliata a rischiare le proprie finanze e la propria vita in progetti sempre più ambiziosi? Non tutti sanno che il principe Francesco Alliata di Villafranca prese parte attiva nella seconda guerra mondiale, svolgendo l'importante ruolo di ufficiale del nucleo cineoperativo dello Stato Maggiore. “Ho avuto più di una volta l’estrema unzione dal nostro cappellano -ricorda Alliata-, ma partivo sempre con la certezza che sarebbe andata bene. Il trambusto della mia vita militare, ha avuto una conseguenza benefica perché da allora mi sono considerato immortale e ho fatto le cose più spericolate con estrema disinvoltura, con la certezza che non mi sarebbe accaduto niente e così è avvenuto. Oggi guardando le riprese nella camera della morte della tonnara ho paura: centinaia di tonni intrappolati nella rete che tentavano di svincolarsi per liberarsi

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da morte certa. Sarebbe bastato un colpo di coda alle tempie per uccidermi. Comunque mi è andata bene quindi tutto a posto”. Alliata ha sempre affrontato la vita con questo spirito. Appassionato di cinema, arte e sport, il 9 giugno del 1940 si trovava a Palazzo Venezia, a Roma, insieme agli altri vincitori dei Littoriali (competizioni universitarie durante il regime) per essere insignito della “M” in oro, premio per il suo eccezionale risultato sportivo. “L'incontro non fu dei migliori, noi giovani atleti aspettammo parecchio prima di vedere il duce spalancare improvvisamente la porta, percorrere nervosamente la sala e andare via senza né uno sguardo né un saluto”. L'immensa delusione di quell'incontro fu presto giustificata dall'annuncio che sentì il giorno dopo alla radio, nella tranquillità della sua Villa a Bagheria: l'Italia era entrata in guerra. Fu così che il laureando Alliata, dopo tanto impegno, dovette accontentarsi di un voto "politico" al suo esame di laurea (suo grande rammarico) per partire cinque giorni dopo per il fronte. Egli stesso racconta: “dopo aver concluso la scuola per allievi ufficiali scrissi una lettera per chiedere di essere inserito nel cinereparto speciale dello Stato Maggiore. Negli anni 30 e 40 tutta la produzione cinematografica era nelle mani dell'Istituto Luce che documentava la realtà in funzione prevalentemente propagandistica. Si trattava quindi di "padri di famiglia" che non avrebbero certamente messo a repentaglio la propria vita avventurandosi al di là del limite di sicurezza”. Ma quali sono i ricordi rimasti impressi nella memoria?

“Ricordo sono i terribili bombardamenti di Palermo del cinque e nove maggio 1936: 400 fortezze volanti che vennero in queste due date per ricordare la conquista dell’Abissinia. Il 5 maggio ricorreva l’ingresso ad Abbis Abeba di Badoglio, comandante delle truppe italiane, e il 9 maggio si era proclamato l’Impero d’Italia con il re Vittorio Emanuele diventato imperatore. Il bombardamento colpì un ricovero dietro l’abside della Cattedrale, chiamato ricovero per effetto psicologico: erano solo un paio di metri di terra sopra un cunicolo che era stato scavato”. Qual è l’animo del cineoperatore davanti allo strazio di una guerra? “Il cineoperatore più del fotografo deve stare con l’occhio all’obiettivo perché deve riprendere il movimento. Io l’ho provato su di me e poi ho domandato a tanti altri operatori e fotografi. La risposta è sempre la stessa: quando si sta con l’occhio dietro l’obiettivo sparisce tutto il resto. Ecco perché tanti fotografi e cineoperatori muoiono in zone di guerra, perché in quel momento l’unico interesse è quello di documentare”. Quali sono le sue sensazioni oggi, guardando immagini di guerra? “Quando sento parlare di guerra mi vengono i brividi. Ammazzare la gente così non è immaginabile. La disperazione di tutta la popolazione. Per alcuni anni quando c’erano i giochi di fuoco mi alzavo terrorizzato di notte e fino a qualche anno fa detestavo questa forma di divertimento della gente”.


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Giugno 2009

CULTURA

A Villa Cattolica oltre ai quadri di Guttuso anche la sezione della pittura sul carro Si possono ammirare due carretti intagliati e numerose altre opere d'arte on il nuovo riassetto del museo Guttuso, ospitato all'interno di villa Cattolica, sono state create nuove sezioni, fra cui quella della fotografia, dei disegni, delle sculture e della pittura del carretto siciliano. Quest'ultima è una sezione di straordinaria importanza. La sezione, posta nei locali al piano terra della settecentesca struttura, ospita due carretti d'epoca ma soprattutto numerose testimonianze di questa splendida arte che ha avuto a Bagheria alcuni fra gli artefici più importanti come Emilio Murdolo e la famiglia Ducato. All'interno della sezione si possono trovare anche alcune veline che servivano per realizzare le opere d'arte che i pittori realizzavano nelle parti laterali dei carretti. Venivano infatti dipinte scene epiche dei paladini di Francia e della tradizione siciliana. Il carretto, all'inizio del secolo scorso, era l'unico mezzo di locomozione che esisteva a Bagheria, pare che in paese ce ne fossero almeno 1.000. Alle pareti delle stanze si possono ammirare anche alcune foto che raffigurano le fasi di realizzazione dei carretti e quelle decorative. Autentiche chicche sono alcune foto d'epoca della famiglia Ducato dell'inzio del 900. Il carretto con il tempo ha lasciato spazio alle più comode ma meno affascinanti automobili.

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Giugno 2009

“Sconosciuti e dimenticati”, la città nascosta raccontata da Lino Buscemi

CULTURA

Presentato "Vite a Metà" ultimo film di Piero De Luca Bullismo, solitudine ed emarginazione sono i temi fondamentali del nuovo film di Piero De Luca, “Vite a metà”, prodotto dalla Vision Art, presentato nei giorni scorsi al Supercinema. Alla prima hanno partecipato, oltre a tutto il cast, l’assessore allo Spettacolo di Bagheria, Gianluca Rizzo, l’assessore alle Politiche sociali, Filippo Maria Tripoli ed il critico cinematografico, il giornalista Gregorio Napoli. La prima, oltre alla proiezione del corto, ha visto anche l’esibizione dal vivo della band “Sogno Lucido” che ha curato la colonna sonora. De Luca ha ancora una volta affrontato le tematiche del sociale. Realizzato con la collaborazione dell’istituto tecnico commerciale “Luigi Sturzo” di Bagheria, la pellicola prende spunto da un’opera dell’artista bagherese nonché consulente alle arti visive del Comune, Arrigo Musti. Il film è stato patrocinato dal Comune di Bagheria, da Metropoli Est, dalla Commissione Europea, dall’Itc e dal Parlamento della legalità. Narra la vicenda di un giovane studen-

te, oppresso dalle diverse situazioni che si creano nel suo percorso scolastico, fra cui il bullismo e l’emarginazione. Il film utilizza un modo di raccontare molto originale con l’Io narrante che appare in video. E’ ben diretto da Piero De Luca che negli ultimi anni ha avuto un’evoluzione straordinaria. Molto bravo anche Marco La Corte che interpreta il protagonista.

“Sconosciuti e dimenticati – Monumenti, luoghi e personaggi di Palermo”, è l’ultimo libro di Lino Buscemi, dirigente dell’ufficio del garante dei diritti dei detenuti ed esperto di comunicazione. Il testo, già in tutte le librerie da qualche settimana, è stato presentato lo scorso 6 maggio a Palermo alla presenza di Santo Piazzese, Salvatore Butera e Rita Cedrini e con la partecipazione straordinaria del comico Manliò Dovì. Edito per i tipi di Navarra Editore il volume (146 pagine, 14 euro) può far da guida alla scoperta di una Palermo nascosta e dimenticata non solo dai suoi amministratori ma anche dai suoi cittadini. Buscemi racconta con molta ironia i luoghi caduti nell’oblio: dalla Madonna della Mazza al loculo a cinque piazze della Gancia, dalla chiesa di Sant’Agostino alla chiesa barocca dei Santi Diecimila Martiri e così via tirando le orecchie agli amministratori locali che si sono dimenticati di tanta bellezza lasciata al degrado. Il lavoro è un collage di circa 70 articoli che Buscemi ha scritto per la rubrica “Palermo Sconosciuta” del quotidiano La Sicilia tra il 1998 ed il 2001.

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CULTURA di Maria Luisa Florio

Quando Il Mediterraneo e Oggi Sicilia raccontavano Bagheria Negli anni 90 due quotidiani palermitani si dedicarono ai fatti bagheresi Qualche mese fa, in occasione di un convegno sull’informazione a cura dell’Approfondimento, si è parlato di editoria e informazione locale. Non è stato però possibile, come spesso accade in questi casi, approfondire la questione, di per sé assai interessante, a causa del poco tempo a disposizione. Successivamente, poi, è tornato sull’argomento Bagherianews chiedendosi il motivo del mancato sviluppo editoriale locale finalizzato a fare impresa. Tante individualitàin sintesi- ma nessuna capacità d’insieme. Un decollo quasi impossibile poiché non supportato da un tessuto economico sufficientemente sviluppato e creativo.” Negli ultimi anni, senza volere tornare molto indietro, sono nate varie testate locali: c’è il Settimanale che è al suo settimo anno, L’Approfondimento, al suo undicesimo, e Il nuovo Paese, al suo dodicesimo anno. Ognuno ha il suo taglio giornalistico e la propria veste editoriale. E poi ci sono le recenti testate on line tra cui 90011, più vicino alla cronaca quotidiana, con al suo attivo già due numeri cartacei e Bagherianews più attento all’approfondimento politico e culturale. Ma anche il sonnacchioso capoluogo ha ogni tanto fatto capolino nella cittadina delle ville. Dal Giornale di Sicilia al Corriere del Mezzogiorno (pochi mesi nel 1997) e, tra il 1998 e il 2000, due giovani quotidiani palermitani che tentarono di spezzare il monopolio del Giornale di Sicilia: Il Mediterraneo e Oggi Sicilia. Il primo, nato dalle ceneri del giornale l’Ora, fu pubblicato dal 1995 al 2000, il secondo dal 1997 al 2000. Entrambi, in pratica, chiusero i battenti, per problemi finanziari, nel nuovo millennio. Dal 1998 al 2000, Bagheria ebbe una pagina quasi quotidiana e una ribalta cittadina. La pagina de Il Mediterraneo era curata da Ignazio Marchese e dalla sotto-

scritta, quella di Oggi Sicilia da Martino Grasso. Non c’era però rivalità tra le due testate che venivano lette con interesse e avevano una buona tiratura. Diversa era invece la matrice politica e l’impostazione ideologica. Più battagliero e di sinistra Il Mediterraneo, più cauto, Oggi Sicilia. In realtà, va anche ricordata l’esperienza televisiva di TV8 che ha offerto il primo telegiornale alla città nel 1989 con Giulio Francese (la televisione non riuscì a sopportare i costi di gestione e chiuse alla fine del 1996) e TeleOne che continua a vivere ai giorni nostri anche se ha spostato il suo raggio d’azione verso Palermo. Tornando ai due quotidiani, sul Mediterraneo una pagina intera veniva dedicata alla cronaca bagherese ogni martedì e giovedì. Assai seguito fu lo scioglimento del consiglio comunale avvenuto poco più di dieci anni fa. Era allora sindaco Giovanni Valentino. In un suo articolo, Giosuè Calaciura, cronista d’eccezione poiché di solito si occupava di cultura (e infatti è da tempo approdato su Radio 3 a Farhenheit) titolò: Ingover-

nabili, ecco perché (10 aprile 1999). Il comune di Bagheria avrebbe subito, di lì a poco, il suo secondo scioglimento a due mesi dalle elezioni amministrative. Tanti giornalisti raccontarono, anche su altre testate, con approfondimenti e dovizia di particolari, le vicissitudini che ne seguirono riempiendo pagine e pagine di cronaca. Ma come spesso accade nel mondo dell’editoria, a maggior ragione in quella sicula, le cose cominciarono ad andare male e nel 2000, per problemi di natura finanziaria, Il Mediterraneo chiuse definitivamente e il suo editore, Vinicio Boschetti, finì in manette. Stessa sorte subirà Oggi Sicilia. Per Bagheria, scioglimento a parte, furono, però, anni di piccola semina: dalla Caritas attiva di suor Michelina, a Palazzo Cutò che cominciava i restauri, fino alla salvezza di Monte Catalfano: oggi piccolo parco cittadino. Anni di passaggio al nuovo millennio che furono raccontati, per lo più, con professionalità e coraggio. Un coraggio che si è poi diluito un po’per strada. E purtroppo non solo a Bagheria.


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CULTURA di Filli Cusenza

Rosalba Corrao Un mondo di sogni in uno scrigno disegnato a lavorato anche come aiuto scenografo nel film di Giuseppe Tornatore “Baaria”. Rosalba Corrao, nata a Palermo nel 1972, è una giovane creativa bagherese. Dopo la formazione al Liceo “Francesco Scaduto”, si è diplomata nel 1997 come scenografa teatrale presso l’Accademia di Belle arti di Palermo con il massimo dei voti. Sono numerose le sue esperienze lavorative tra le quali spiccano quella come costumista per il programma Campo Base per National Geographic Channel, produzione televisiva di Roma svolto nel 2003. Lavora come coreografa in vari spettacoli teatrali, ed in particolari come scenografa per alcuni anni, esattamente dal 2004 al 2008, per la realizzazione del “Carro del festino” di Santa Rosalia a Palermo. Rosalba Corrao ha l’aspetto di una ragazza semplice ma che sa bene ciò che vuole, e ciò che vuole si evince dai suoi disegni: diventare un illustratrice. Le sue numerose tavole, create con lungo lavoro di ricerca del taglio, del colore e della forma, sono realizzate con estrema cura e mettono in risalto la sua preparazione che si denota sia avvenuta facendo degli appositi studi, d'altronde si può fare meglio l’arte se non si conosce l’arte. La sua passione per l'illustrazione nasce dopo aver lavorato alle scenografie dello spettacolo

H

teatrale " La terra desolata" tratto da The Waste Lande" di T.S. Eliot, che le ha dato l’opportunità di riflettere sui testi per tradurli in immagini e poter quindi giocare con la fantasia e l’immaginazione in modo più concreto. Da questo punto di partenza ha iniziato a creare delle illustrazioni per dare forma a pensieri, racconti e situazioni, filtrandole attraverso la sua personale interpretazione. Nelle sue immagini non manca di certo una bella modella, un modella paffuta e “morbidosa” che sa di brioche inzuppata nel cappuccino fumante del mattino, sa di soffritto di cipolla per il sugo e di tanti dolci risvegli insieme, e la sua tenera mamma Francesca, che guizza qua e la tra le tavole intrufolandosi furtivamente come sempre fa una buona mamma nella vita delle figlie, ma quella di Rosalba Corrao è una mamma-modella speciale perché le ha trasmesso l’amore per l’arte e la manualità tipica di chi per nascita

eredita il gene del talento. Ma perché questa scelta dell’illustrazione? Come lei stessa dice: “Mi sono chiesta spesso, e tuttora lo faccio, che cosa guida il mio desiderio di mettere su carta o qualsiasi altro supporto “segni” che abbiano per me e per gli altri un significato particolare. Una delle risposte che sono riuscita a trovare è: cercare e riconoscere, nella vita e negli uomini, rituali inspiegabili, ritrovare in gesti apparentemente incomprensibili la comunicazione con qualcosa che è oltre noi.” Le sue belle illustrazioni sono pubblicate nel racconto "Oltre la porta" e sono state inserite nell' Annual 2007 degli illustratori italiani. Delle piccole e belle soddisfazioni per una giovane bagherese.

Metà Morphosis alla Certosa con le opere di Giacomo Sciortino e Rosario Tornese Si chiama "Metà morphosis" la bella mostra allestita nell'insolito scenario della Cartosa, l'antico museo delle cere di Villa Butera. La mostra è composta dalle opere di Giacomo Sciortino e Rosario Tornese, entrambi docenti all'istituto regionale d'arte di Bagheria. Potrà essere visitata fino al 6 giugno. Metà morphosis è una mostra originale e che riesce a catturare lo spettatore. Le opere dei due artisti non sono affatto banali e anche al visitatore meno competente riescono a trasmettere sensazioni che solo la vera arte riesce a trasmettere. "L'uomo sembra metamorfico -scrive Arrigo Musti nella prefazione- così come la metà delle forme tratteggiate della pittura degli artisti rappresenta il tangibile lato ontologico dell'umanità di oggi, cui i due artisti delegano il delicato compito di completare "motu proprio" l'opera d'arte". Alla presentazione hanno partecipato il sindaco Biagio Sciortino che ha apprezzato le opere di Sciortino e Tornese. Gli artisti -ha detto lo scrittore Maurizio Padovano- entrambi mostrano di sapere bene quale sia il senso profondo di una autentica metamorfosi: quello di bloccare la permanenza nella fugacità, nella traiettoria circolare di un racconto perfetto”.


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LIBRI

CINEMA

Blow di Marina Galioto

Ted Demme

La mia famiglia... Mauro Li Vigni

Blow è un film che all’inizio ti prende sottobraccio come per fare una passeggiata al mare, con il vento fra i capelli, il sole fra le ciglia e la sabbia molle che ti sfiora i piedi. Camminate uno a fianco all’altro, vi raccontate come siete fatti e scoppiate a ridere insieme: è la sensazione di una gita in compagnia di un vecchio amico, un girovagare pieno di emozioni positive che lasciano il posto soltanto al ricordo dei bei momenti condivisi. Mano a mano, diciamo che si diventa un po’ “monelli”, ci si diverte senza stare a pensare troppo alle conseguenze di gesti che potrebbero apparire sconsiderati soltanto a qualche imberbe scolaretto. Siamo nella metà degli anni Sessanta: fra le tante cose che risplendono sotto i raggi di un nuovo illuminismo culturale, si scopre che la marijuana fa ridere – ma quanto! - e che tutto l’East Coast americano ne è ghiotto, di quest’erba del divertimento. George Jung (interpretato da un perfetto Johnny Depp) è un ragazzo con la testa che và a mille, un vulcano di idee, con una bella dose di testardaggine che lo aiuta a non fermarsi davanti a niente e nessuno. E George ha voglia di provare a cambiare le cose, di uscire dalla mediocrità economica della sua famiglia, ed ha voglia di farlo a modo suo, con l’unico motto che diventerà la sua fede autodistruttiva “il tutto e subito”. In un momento decide, molto semplicemente, che da tutto quel passatempo che gira intorno all’erba aromatica ci si può cavare non solo un ragno, ma due, tre, quattro… e con Tonno (Ethan Suplee), l’amico di sempre - una simpatica canaglia un po’ goffa e scanzonata -, parte alla ricerca di una “fonte”, inseguendo il suo american dream, il sogno che gli cambierà non solo la vita, ma l’anima.

Mauro Li Vigni, palermitano quarantunenne, psicologo per lavoro e scrittore per passione, è alla sua terza prova letteraria. Dopo due storie con le quali narrava le vicissitudini di un emigrato di ritorno, adesso pubblica per l’editore Pietro Vittorietti la raccolta di racconti “La mia famiglia… e altre anomalie”, 102 pagg. 9 euro. Li Vigni con occhio sarcastico ci porta dentro la sua esistenza e quella della sua famiglia, più passata che attuale, mettendo di fronte il lettore alle prese in giro della vita, scovando sempre il lato paradossale delle vicende umane, dalle goffe esperienze adolescenziali ad improbabili e drammatiche endogatroscopie, dal racconto di zii fuori di testa, alla cronaca di un’avventurosa luna di miele con esame. La forza del libro sta nella sua ironia, nel modo con cui l’autore dosa un linguaggio forbito tra cronaca e stravaganze, tra assurdo e reale, fino a confondere le due cose. Alla fine dei gustosi racconti non è chiaro cosa rimane nel setaccio che separa realtà e letteratura. Ma in fondo non importa, importano i sorrisi che il libro ci regala, anche a costo di andare sopra le righe, a volte.

Classifica Libri 1- La fortuna non esiste Mario Calabresi € 16,50 2- Uomini che odiano le donne Stieg Larsson € 21,50 3- Il silenzio dei chiostri Alicia Gimenez-Bartlett € 15,00 4- Il cielo rubato Andrea Camilleri € 14,00 5- Una vita all'improvvisa Dario Fo, Franca Rame € 17,50

6- 2012 la fine del mondo? Roberto Giacobbo € 17,00 7- Herman Melville. Tre scene da Moby Dick Alessandro Baricco, Ilario Meandri € 12,00 8- La ragazza che giocava con il fuoco Stieg Larsson € 21,50 9- Angeli e demoni Dan Brown € 13,00 10- La regina dei castelli di carta Stieg Larsson € 21,50

di Marco Pomar

Classifica CD 1- Sounds of the Universe Depeche Mode € 20,90 2- Stupida Alessandra Amoroso € 10,90 3- Presente Renato Zero € 22,90 4- Ancora una notte insieme Pooh € 22,50 5- Ti lascio una canzone artisti vari € 15,90

6- White Lies for Dark Times Ben Harper € 20,50 7- Impossibile Matteo Becucci € 12,50 8- Noemi Noemi € 12,50 9- L'amor carnale The Bastard Sons of Dioniso € 12,50 10- Vai Luca Napolitano € 10,90


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STORIA di Giuseppe Martorana

La Villa Casaurro

i solito, quando si parla di Bagheria, si nominano le ville settecentesche più famose: Palagonia, Valguarnera o Cattolica. Si citano raramente le altre ville cosiddette minori, ma è superfluo dire che anch’esse hanno avuto ugualmente la loro importanza nello sviluppo territoriale e urbanistico della nostra città. Evidentemente, in un territorio che sin dal Quattrocento-Cinquecento non costituiva un unico fondo o feudo e che apparteneva a diversi proprietari, soprattutto nobili, borghesi e congregazioni religiose, provenienti dalla città di Palermo, non potevano non nascere quegli insediamenti (bagli, masserie, case nella maggior parte dei casi con torri fortificate) che evitavano il rientro in città alla manodopera contadina, a parte il fatto che quei possedimenti, quasi tutti coltivati a vigneti e uliveti, dovevano essere anche custoditi. Quando da parte delle autorità del Senato palermitano furono finanziati i lavori per tracciare strade nuove o restaurare quelle esistenti, ormai ridotte a vere trazzere, anche la Consolare, rendendole più facilmente percorribili, i nobili più “nobili” furono incoraggiati a evadere dalla città, comprare terreni dove presumibilmente c’erano delle preesistenti masserie e costruire le loro seconde ville in spazi più ampi e con panorami più affascinanti e spettacolari. In seguito i proprietari delle ville che possedevano grandi estensioni di terreni e che sicuramente si erano dissanguati nella costruzione delle ville e che magari avevano contratto debiti con architetti, scultori, pittori, ma anche con mastri muratori, ingegneri, artigiani e fornitori diversi, furono costretti a vendere a nobili meno nobili parte delle loro tenute, pur mantenendo una certa distanza dai nuovi proprietari che vi costruivano le loro casine. Nacquero così le ville

Come eravamo...

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minori, di cui abbiamo accennato sopra, che ebbero anch’esse la loro importanza nel nostro territorio, alcune delle quali ancora oggi in buone condizioni di conservazione e di abitabilità. Queste nuove ville, diversamente dalle prime, quelle più note, furono utilizzate non solo come dimore temporanee per la villeggiatura, o residenze stagionali, ma anche come normali abitazioni. Una di queste è senz’altro Villa Casaurro, della quale diamo alcune curiosità. Sul nome corretto di questa villa occorre fare una precisazione: l’atto notarile di cui parla il famoso ricercatore archivistivo Bruno De Marco Spata (sposato con una bagherese), ci dice che il cessionario è don Giovanni Casavuro, non Casaurro. Evidentemente, poiché in quegli anni si scriveva e si copiava a mano, si sarà verificata l’alterazione del cognome scambiando la v con u, e la u successiva con r. Tra l’altro il numero delle lettere è uguale. Da allora, l’errore di trascrizione non è stato mai corretto e ormai si continuerà a chiamarla Casaurro. Quand’ero piccolo sentivo spesso dire ‘nni Casaurru e, non sapendo che era una villa, credevo che si trattasse delle CASE UNRRA, quelle case popolari che si costruirono dopo la fine del secondo conflitto mondiale per venire incontro ai senzatetto e in generale ai diseredati del dopoguerra. UNRRA era la sigla dell’Amministrazione delle Nazioni Unite per la Riabilitazione e il Soccorso dei paesi liberati. Il documento trovato in archivio dal ricercatore Bruno De Marco Spata riguarda l’atto di vendita con il quale il Principe don Ferdinando Francesco Gravina di Palagonia cedette per la somma di 65 onze – lire 828,75 – una salma, un tumulo e tre mondelli di terreno adiacente alla villa, a don Giovanni Casavuro. La stima era stata fatta dall’agrimensore don Isidoro Trapani il 26 ottobre 1754. L’atto fu stipulato presso il notaio Francesco Maria Magliocco il 5 dicembre 1754, cioè quarant’anni dopo la costruzione della villa Palagonia. Nell’atto di cessione erano riportati “i patti e le condizioni che – scrive il prof. Bruno De Marco Spata – proibivano al Casavuro di costruire case nelle terre scapole confinanti con la villa dalla parte che guardava la villa, mentre nella rimanente parte collaterale alla vigna e allo stradone,

avrebbe potuto fabbricare solamente case terrane non superando in altezza quelle già esistenti. Altro limite era quello che il Casavuro non poteva costruire case da adibire a osteria o a macelleria”, quest’ultima chiamata “chianca”. La proprietà del Casavuro confinava con quelle del marchese di Spaccaforno (Villa Coglitore-Sant’Andrea in Via Palagonia) e con la villa di don Nicolò Cento (matematico palermitano 1719 - 1780) nei pressi dello’Atrio Cavaliere. Come si evince dall’atto citato, il Casavuro possedeva già nello stesso luogo altre case terrane; di conseguenza è molto probabile che il principe di Palagonia fosse costretto a vendere per pagare debiti contratti in precedenza. Infatti, quelle 65 onze dovevano essere pagate in tre scadenze annuali non a lui, ma a Mastro Gioacchino Rubino, per le opere già fatte e per quelle che doveva ancora eseguire nella villa del Principe. In seguito, il Casavuro, come un moderno imprenditore edilizio e precursore dei tempi, cercò di far fruttare quelle case dandole in affitto ad altri borghesi che intendevano trascorrere periodi più o meno lunghi fuori dalla Città di Palermo. Il prof. Bruno De Marco Spata ha rinvenuto anche i contratti di locazione stipulati con alcuni benestanti signori palermitani a decorrere dal 1766 e il relativo importo. Offriva locali bene arredati, assicurando loro tutte le possibili comodità, come in un normale condominio; i locali disponibili dovevano essere non meno di sette, poiché è stato trovato il contratto per il settimo appartamentino. Il costo per ogni periodo di villeggiatura andava da 3 a 5 onze; qualora non fossero state restituite le chiavi, il contratto s’intendeva rinnovato per l’anno successivo. Ecco perché il prof. Bruno De Marco Spata, in un suo scritto, “La villeggiatura borghese nel Settecento Palermitano”, definisce Villa Casaurro un residence ante litteram. Nel corso dei suoi 250 anni di vita, la villa ha cambiato più volte proprietario; in atto appartiene alla famiglia di Ciro Buttitta, il quale detiene la quota maggiore della proprietà. A piano terra è sistemata l’Associazione culturale Bagnera. no a quando non mancheranno i finanziamenti soprattutto per l’affitto dei locali. maestromartorana@libero.it


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Giugno 2009

CULTURA

Cento anni fa nasceva Giuseppe Pellitteri, scultore dall'animo gentile Il comune ha festeggiato il centenario della nascita dello scultore Giuseppe Pellitteri, nato il 20 maggio del 1909 e scomparso nel novembre del 2002. Durante la cerimonia commemorativa sono stati deposti alcuni fiori al cimitero comunale e il figlio Salvo, ha installato sulla tomba del padre una sua opera dal titolo "L'addio". Presso la sala del museo Guttuso, che ospita le opere di Pellitteri si è svolto un momento di ricordo celebrativo dell'artista bagherese alla presenza dei familiari, del sindaco, dell’assessore alla cultura Stefano Martorana e della direttrice del museo Dora Favatella Lo Cascio. "Conobbi personalmente il maestro –ha detto Sciortino- in occasione della mostra organizzata a palazzo Cutò, apprezzai subito il suo estro e le capacità artistiche, riconosciute tra l'altro anche dal grande Guttuso". Con Renato Guttuso amico e coetaneo,

Pellitteri eseguì i dipinti della Chiesa di Aspra. Dora Favatella Lo Cascio ha invece sottolineato le qualità culturali ma anche umane dello scultore.

Nella foto a lato, Pellitteri e Guttuso. Sotto, i figli Salvo, Santina e Nina, la moglie Antonina, l’assessore Sergio Martorana e la direttrice del museo Dora Favatella Lo Cascio.

La Bagheria Scomparsa

di Antonino Russo

Un ttriangolo U i l d dii casa Fra le cose scomparse che non hanno lasciato, però, alcun rimpianto vi sono le casette triangolari, ancora abitate ai primi del novecento. Nella zona vecchia della nostra cittadina è ancora possibile osservarne qualcuna ormai in disuso. Le piccole dimensioni delle casette e la forma triangolare erano dovute al fatto che in un momento di estrema miseria anche un piccolo spazio veniva utilizzato. Le esigue dimensioni non permettevano un adeguato arredamento, ma, come si diceva allora questo passava il governo. Ovviamente in queste costruzioni, come in tante altre, non c’era la luce elettrica (si usava il lume a petrolio), non c’era l’acqua (si riempiva alla fontanella pubblica). La vita degli occupanti la minuscola casa si svolgeva prevalentemente al di fuori della stessa, specialmente nei periodi di bel tempo. Quando faceva freddo e pioveva il disagio era enorme. Gli unici contenti di questo stato di cose erano i bambini e i ragazzini: questi trascorrevano buona parte della giornata in strada a giocare. Insomma la vita della povera gente di allora era abbastanza grama: la miseria era veramente nera.


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Giugno 2009

RACCONTI di Tonino Pintacuda

Il Presepe Infinito E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? Sì. E cos’è che volevi? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra. Raymond Carver, «Ultimo frammento» in dove arriva a scavare la talpa dei ricordi mi vedo bimbo panciuto a far presepi con mio padre, perché mia madre non si è mai accontentata di un solo presepe. Li adora e li colleziona. E dato che casa mia si espande su tre piani con cinque stanze per piano, ne facevamo almeno quattro: quello monumentale stava nella fioriera del salotto, uno mignon stava nella cucina (un presepe che mia madre aveva vinto ad una pesca di beneficenza quando ancora era una picciridda coi boccoli nerissimi), uno nella mia stanza (avevo investito così i soldi che la mia madrina di battesimo m’aveva regalato per la mia prima Comunione) e uno nella stanza dei miei. Quello monumentale era un’utopia fattasi sughero, colla, carta e tanto, tantissimo nastro da imballaggio. Di quello marrone che se non tratti bene finisce per appiccicarsi dovunque tranne nelle due metà che dovrebbe sposare. *** Mio padre è stato sempre megalomane, una volta ne abbiamo fatto uno che era una torre di babele di cassette di frutta, quelle di legno in cui si mettono a maturare le arance. Pare-

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va uno di quei paesini abbarbicati su un monte, con tutte le case e la vecchina che filava, l’uomo delle castagne, il macellaio, l’addumisciutu e perfino il pastorello col culo all’aria e con un pezzo di cacca che gli usciva dal deretano (quello mia madre l'ammucciava sempre e io dovevo rimetterlo nella zona più illuminata per rendere la scena più reale). *** Su quel presepe suonava le sue nenie stonate il signor Di Nardo, un pecoraro che, dopo che un trattore se l’era preso di petto, aveva fatto voto di suonare a Bagheria sino alla fine dei suoi giorni la sua ciaramella, la sua zampogna. Il signor Di Nardo sapeva di cacio e di vino. La sua ciaramella era una pecora scuoiata che prima di suonare doveva gonfiare per bene e poi partivano le prime stonature, tutte a lode e gloria della Vergine Benedetta. Quello che preferivo restava quello della cucina, un presepe-carillon piccolo e essenziale. Ma la megalomania paterna non risparmiò neanche il girotondo dei pastori attorno alla grotta dell’Evento. Mio padre gli appiccicò negli spazi vuoti quei pastorelli mignon che servono per rispettare le leggi

immutabili della prospettiva. Girò per anni il disco di compensato attorno alla grotta sino a quando l’ennesimo giro di chiavetta gli fu letale. E poi c’era l’Opera Incompiuta. E qua servirebbe una gigantesca parentesi sulle Grandi Incompiute di Giovanni Pintacuda. L’Opera Incompiuta è un presepe di compensato che le cronache dicono iniziò ad essere traforato nel 1972, in occasione del secondo anniversario di matrimonio. Mio padre traforava in attesa dell’arrivo della prole. *** Nel 1978, quando nacque mia sorella, il presepe sembrava già finito ma il risultato non convinceva del tutto mio padre. Che è sempre stato un cacacazzi tale e quale a me. Mai soddisfatti delle nostre fatiche, io e mio padre potremmo lavorare di lima all’infinito. A me capita soprattutto quando i miei sforzi cozzano col fallimento del dialogo, soprattutto quello con mio padre, com’è giusto che sia nella dialettica intergenerazionale condita dai quarant’anni che ci separano. *** Lui invece iniziava duemila progetti lasciandoli sempre in uno stato di imperitura perfettibilità, non me l’ha mai detto, ma credo che,

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Aprile 2009 se fosse stato possibile, avrebbe riprovato pure a rifare me ex novo, con più accortezza, scozzando dal mio DNA tutti i tratti che mi rendono così simile a lui. Il presepe doveva essere un lavoro di fine, trenta pastorelli e una capanna, niente di che. Il progetto iniziale prevedeva di traforare il legno ogni oltre umano limite, levare tutto per lasciare praticamente quattro linee stilizzate. Mio padre pensò di usare il pirografo, oggetto che nella mia testa doveva costare come minimo mezzo milione visto che mio padre non l’ha mai voluto acquistare. Sopperiva a quella mancanza riscaldando gli spiedini di ferro (gli stessi in cui mia madre infilza i suoi mitici involtini alla siciliana) sino a che diventavano roventi, rossi come le fiamme dell’inferno. *** E poi li passava sul compensato. Un giorno venne a trovarci un’amica di famiglia e iniziò a guardare con concupiscenza il presepe che nel 1992 era quasi finito Mio padre non ci pensò due volte, prese il suo ego ipertrofico e la sua sete di elogi e donò alla professoressa il presepe, finendolo in meno di due settimane. A noi disse che l’avrebbe rifatto meglio, con del compensato di faggio. *** Ma l’estro artistico di mio padre si manifestò nella forma dei mitici uniposca, i pennarelloni dell’Osama che si dovevano sguazzariare per bene prima di essere utilizzati. Mio padre prese le sagome del presepe e li colorò con pallini verdi e blu, rossi e gialli. Un abominio. E per di più chiese a me, sangue del suo sangue, cosa ne pensavo. Preferii tacere. *** Poi gli anni passarono, il presepe s’era arenato di nuovo, come ogni anno. Sino a quando andai a comprare alla Feltrinelli le poesie di Paul Celan per iniziare a scrivere la tesi. ***

Sulla strada c’era una ferramenta, mio padre vide in vetrina il suo oggetto totemico, quel pirografo che avrebbe comprato un giorno se avesse mai azzeccato il terno giusto sulla ruota di Palermo. Lo vidi anch’io. Capita sempre così, quando i genitori s’imbiancano ritornano più bambini di prima Mio padre aveva la stessa faccia che avevo io quando scartai il regalo del mio sesto compleanno, il bellissimo castello di Greyskull, il rifugio della maga che aveva donato a He-Man i poteri. *** Mi squagliò qualcosa dentro, presi dodici euro e entrai. Uscii e glielo diedi, lui mi guardò strano, iniziò la sua filippica fatta di “non dovevi disturbarti”, “perché non li spendevi per cose più utili…” e altre frasi da genitori. *** Ero fiero di me. Alla fine il presepe non è riuscito a portarlo a termine. Non lo so, forse tra le sue rughe da apache pensava che non muore mai chi ha ancora qualcosa da finire. Forse è come succede a me con i miei racconti, sempre perfettibili, future riscritture di pagine già pensate milioni di volte, storie che ci spuntano nel cuore e che devono macerare per bene nell’esperienza quotidiana. *** Quando gli hanno detto che aveva un tumore al sangue ha chiesto a mia madre di non dire nulla ai suoi due picciriddi. Se n'è andato una domenica mattina di sole. Se n'è andato mentre ci aspettava, dopo aver chiamato col cellulare mezz'ora prima sua moglie. Stava aggiornando il suo taccuino, come gli aveva detto di fare la mamma. Lo stava facendo con la sua bella grafia, precisa, nitida, sicura. Lo so: dovunque è, adesso sorride e continua a raccontar le sue migliori barzellette. E magari chiede a tutti quelli che arrivano: “come andò il viaggio?”. Bagheria, 3 maggio 2009.

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Giugno 2009

SPORT di Salvo Fricano

Giulio Gattuso L'angelo bagherese E' il primo atleta, nella storia di Bagheria, ad avere superato 2,01 metri iulio Gattuso, studente 17enne, è saltato agli onori della cronaca locale per essere stato il primo atleta bagherese ad aver ottenuto il record di salto in alto con la misura di 2.01 metri. Il risultato è stato raggiunto durante una manifestazione a livello provinciale che vedeva partecipare le maggiori associazioni sportive della provincia e che si è svolto nello stadio delle Palme di Palermo. Giulio, che gareggia con per l’associazione APB (Atletica Partinico Bagheria) seguito dal professore Tommaso Ticali, con il suo salto ha realizzato il record assoluto della disciplina nel 2009, migliorando il suo precedente record di 5 centimetri e confermandosi tra i migliori saltatori in Sicilia, mantenendo così la sua posizione nei primi tre posti della graduatoria nazionale del 2008. Il ragazzo ha tenuto a sottolineare che dedica il suo record a un suo amico e compagno di classe, recentemente scomparso Dario Li Mandri. L’attività di Giulio Gattuso è iniziata all’età di circa 15 anni, ma non è stato amore a prima vista in quanto ci ha dichiarato che il suo primo sport praticato a livelli agonistici è stato il calcio, fino a quando, durante la sua frequenza al terzo anno di scuo-

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la media col professore Ticali ha iniziato ad allenarsi due ore la settimana, fino a partecipare ai “giochi delle isole”, da lì la sua carriera ha avuto effettivo inizio. Adesso invece, si allena giornalmente dalle due alle tre ore, non senza difficoltà, Giulio infatti ci ha confidato che vorrebbe trasferirsi dalla “città delle ville” in quanto svolgere attività atletica a Bagheria non è una cosa semplice, lui stesso ci ha dichiarato che: “ogni giorno siamo costretti a dividere la nostra attività in tre posti diversi, dobbiamo correre allo stadio, poi trasferirci nella palestra della scuola Gramsci e molto spesso addirittura dobbiamo spostarci anche a Palermo”. La stessa lamentela l’abbiamo avuta dal suo allenatore, Tommaso Ticali, che ci ha detto che il Comune di Bagheria ha promesso che durante il rifacimento del campo dello stadio comunale verrà costruita una pista di atletica e uno spazio per le discipline specifiche. Giulio, nonostante l’atletica occupi buona parte della sua giornata non tralascia lo studio, infatti dichiara di essere un buon studente, detto ciò coltiva le passioni e gli hobbies di ogni altro adolescente, nello specifico è un appassionato di cinema, e nello stesso tempo: “ Mi diletto nel montaggio di file audio/video”, tanto d’aver vin-

to con un suo compagno di classe una borsa di studio, con un progetto denominato “I giovani e l’alcool”. “Per l’amore dell’atletica ho anche rinunciato a fare il fotomodello, durante dei provini mi hanno detto che avrei potuto avere un futuro in quest’attività, ma ho deciso di non proseguire e andare avanti con l’atletica, che è la mia vera passione”. Nel suo futuro, il giovane bagherese sogna di diventare un’atleta professionista, la sua speranza è quella di non dover abbandonare la sua terra d’origine per raggiungere il suo sogno, ma questo forse non dipenderà solo da lui.

Antonio Raspanti, il nuovo centauro di Bagheria Il giovane bagherese Antonio Raspanti, 24 anni, ha vinto le ultime due gare del trofeo nazionale “Malossi” riservato agli scooter 70. Raspanti, che gareggia con una moto elaborata dal padre Ciro per il team TZT Racing, nell’ultima gara si è imposto sul circuito di Piano dell’Occhio nei pressi di Torretta. Le ultime gare si disputeranno a Racalmuto e ad Adria. Raspanti gareggia da tre anni e frequenta la facoltà di Ingegneria meccanica. !“Il mio sogno - dice - sarebbe quello di approdare alla classe ‘500“.

Si è sposata Anna Incerti L'atleta bagherese Anna Carmela Incerti si è sposata con Stefano Scaini, anchegli mezzofondista. Il matrimonio è stato celebrato nella chiesa Santa Maria in Castello di Udine. Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di invitati bagheresi fra cui il suo allenatore mTommaso Ticali.


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Giugno 2009

RUBRICA

Coltivatore Diretto 2.0

di Pippo Ferrante

Il 2009 è l’anno europeo della “creatività e dell’innovazione”. Questa sequenza spazio-letterale (definiamola cosi) non è casuale. Infatti, nei processi “produttivi” prima viene la creatività e successivamente l’innovazione. Ditemi cosa non è “processo produttivo”. Dal Sabatini-Coletti: creativo=atto, processo relativo alla ideazione. La creatività, quindi, è un atteggiamento mentale. E’ una maniera diversa di osservare il mondo cogliendo dettagli e facendosi domande non ovvie. In questo pragmatismo progettuale sta la differenza tra creatività e fantasia e fantasticheria , da un lato, arte di arrangiarsi, dall’altro lato. Quindi la creatività come una meta-competenza preliminare al produrre. Quindi creatività come capacità di produrre nuove idee, preliminare all’atto di innovare, cioè, trasformare introducendo sistemi e metodi nuovi. La creatività (che è un fenomeno mentale) precede sempre l’innovazione (che è un fenomeno economico, sociale e culturale), generando idee che, una volta comunicate, condivise e adottate dalla collettività, sviluppano innovazione. La creatività è qualcosa che va coltivato, sviluppato e fatto crescere sfruttando tutte le opportunità (anche le casualità) offerte da un ambiente adeguato. L’ambiente è fondamentale. Da un punto di vista logico, però, creatività ed innovazione stanno su due livelli diversi, se è vero, come è vero, quello che dicevamo: innovazione, come

fenomeno economico e sociale, e creatività come fatto mentale individuale. La creatività riguarda i singoli, o gruppi di singoli, che cooperano. Siccome l’ambiente condiziona entrambi, il ragionamento che voglio concludere è legato ad un pensiero che mi frulla nella mente in questo periodo. Pensiero che è nato considerando le tante iniziative artistiche che hanno caratterizzato questi ultimi mesi della nostra città. Ritenendo che la creatività non è esclusivamente legata al mondo dell’arte o al diverso, trasgressivo e stravagante; la domanda che pongo è: Bagheria è un ambiente che aiuta la creatività (non solo quella “artistica”), cioè aiuta ad acquisire questo atteggiamento mentale? è l’innovazione non si vede (come fenomeno economico e sociale) perché non c’è questo atteggiamento mentale?

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Ovviamente, in questo caso … “l’approfondimento” dobbiamo rimandarlo in altro luogo. Troppo lungo per essere ospitato in questa pagina. Discutiamone su: • coltivatorediretto.wordpress.com • Facebook – Gruppo “L’approfondimento di Bagheria” Link consigliati per approfondire l’argomento: • www.create2009.europa.eu/index_en.html • www.nuovoeutile.it


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Aprile 2009

INTERVALLO

La foto del mese Aforismi

di M. K. Gandi

2 ottobre 1869 - 30 gennaio 1948 • Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando riusciamo a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. • Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia. • Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere. • È meglio confessare i propri errori: ci si ritrova più forti. • Apprendere che nella battaglia della vita si può facilmente vincere l'odio con l'amore, la menzogna con la verità, la violenza con l'abnegazione dovrebbe essere un elemento fondamentale nell'educazione di un bambino. • In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica. • Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. E' bene che una volta ogni tanto si brucino le dita. • Il perdono è la qualità del coraggioso, non del codardo. • Un'onesta divergenza è spesso segno della salute del progresso. • Il mezzo può essere paragonato a un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo stesso inviolabile nesso che c'è tra seme e albero.

Freddure

La poesia

Sui figli di Kahlil Gibran -"Quando si ama davvero le parole non servono" disse il pesciolino alla pesciolina. -"Sono tutto orecchi" disse l'elefante. -"Meglio una gallina oggi che un uovo domani", disse il gallo. - "Ho la pelle d'oca" disse Sandra Milo. -"Scusate lo sfogo" disse il brufolo. - "Che brutta cera hai oggi!" disse una candela ad un'amica. - "Sono molto contento di essere Qui", disse il nipotino di Paperone. -"Che combinazione!" disse la cassaforte incontrando una collega. -"Qui c'e' qualcosa che non quadra" disse il cerchio al triangolo. -"Non tutti i mali vengono per nuocere" disse il dottore al malato. -"Datemi retta" disse il geometra.

-"Non sto piu' nella pelle" disse il serpente. -"Non sono in vena" disse la goccia di sangue alla siringa -"Che fisico!" disse la moglie di Einstein la prima notte di matrimonio. -"Aspettatemi!" disse l’ultimo dei Mohicani. -"Arrivo!" disse il traguardo. -"Non ho parole!" disse il vocabolario distrutto. -"Sei una cacca, ma mi piaci" disse la mosca. -"Non essere laconico: sii lacubico!" disse il professore di matematica. -"E' un altro paio di maniche" disse il gilet. -"Saro' breve e circonciso" disse Mike Bongiorno. -"E' stato un colpo di fulmine" disse una nuvola scappando con un collega.

I vostri figli non sono figli vostri. Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sè stessa. Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, E benché vivano con voi non vi appartengono. Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri: Essi hanno i loro pensieri. Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime: Esse abitano la casa del domani, Che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno. Potete tentare di essere simili a loro, Ma non farvi simili a voi: La vita procede e non s'attarda sul passato. Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti. L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, E vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. Affidatevi con gioia alla mano dell'arciere; Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.


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L'OROSCOPO Ariete Nel tuo cuore ci sarà un bel po' di movimento. Nonostante la vita di coppia non abbia problemi, proverai grande attrazione per una nuova conoscenza. Tutto procede per il meglio e i risultati non potranno essere che prestigiosi, soprattutto se lavori alle dipendenze altrui. Attenzione alle spese azzardate. Toro In questa fase sarai più malleabile del solito ed andrai incontro alle problematiche degli altri con un atteggiamento di comprensione e partecipazione. Non lasciarti intimorire dall'aggressività di qualcuno intenzionato a metterti in difficoltà: una calma ragionata ti aiuterà ad affrontare ogni problematica. Gemelli La posizione degli astri non prevede fortuna in amore, la passione e il rapporto di coppia potrebbero subire contraccolpi. Dal 25 le cose miglioreranno. Evita la critica ingiusta. Sul lavoro, il momento risulta molto delicato e difficile, la diplomazia ti aiuterà a mantenere buoni i rapporti con i colleghi. Cancro Il 17 e il 18, le tue giornate si dipingeranno di rosa. Nelle ultime due settimane, invece, dovrai tenere a freno la tua possessività, se non vuoi litigare. Il settore professionale vivrà fasi di instabilità. Dovrai fare molta attenzione a investimenti azzardati, soprattutto se sei libero professionista. Leone Le stelle ti saranno propizie. Dall'18 al 22 aumenteranno sia le possibilità di innamoramenti sia la tua passionalità, che stupirà piacevolmente il partner. Questo risulterà essere per te un mese in cui metterai ordine in campo lavorativo e finanziario, dove non mancheranno le gioie e le fortune quotidiane. Vergine Favorito da alcuni aspetti astrali, recupererai le energie necessarie per affrontare le problematiche che ultimamente hanno afflitto il tuo rapporto di coppia. Se sei dipendente, risulta fortunato il periodo compreso fra il 17 e il 27, periodo in cui avrai modo di fare delle nuove conoscenze importanti. Bilancia Cerca di valutare le cose con maggiore obiettività per poter individuare eventuali errori di giudizio e subito correggerli, eviterai così inutili attriti. Non dovrai farti vincere dall'impulsività e dal sogno di guadagni facili. Cerca di rimanere cauto negli investimenti che ti saranno proposti in questa fase. Scorpione Durante i primi giorni del mese dovrai dar prova di pazienza per superare diversi momenti di tensione, in cui ti sentirai vittima di comportamenti egoisti. Non è il momento giusto per investire. E' consigliabile attendere l'inizio del mese prossimo per operare con più tranquillità ed evitare preoccupazioni. Sagittario Se stai vivendo un rapporto di coppia, dovrai fare attenzione alle prevaricazioni ed alla mancanza di fiducia, ma tutto procederà abbastanza bene. Avrai grandi occasioni per riscuotere successi professionali e, se sei alla ricerca di una nuova occupazione, avrai modo di trovare un lavoro stabile. Capricorno Dopo un inizio traballante, il mese cambierà rotta. Tutto diventerà più semplice ed armonioso, romantiche le serate in coppia, piacevoli i nuovi incontri. Le attività commerciali e le nuove collaborazioni vivranno un buon momento e il regista sei proprio tu! Stai allerta con chi vuole approfittarne. Acquario Questo mese avrai la tendenza ad esagerare, senza tenere troppo conto delle persone che ti circondano, rischiando così di far traboccare il vaso. I nuovi progetti partiranno con il piede giusto, è un momento molto importante, operando con intelligenza e solerzia la tua situazione può essere migliorata. Pesci Questo mese avrai la tendenza ad esagerare, senza tenere troppo conto delle persone che ti circondano, rischiando così di far traboccare il vaso. I nuovi progetti partiranno con il piede giusto, è un momento molto importante, operando con intelligenza e solerzia la tua situazione può essere migliorata.

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