sto numero è dedicato. L’handbalancing è una pratica molto individuale, proprio per questo motivo è molto più piacevole se condivisa con gli altri!
Ogni pubblicazione ha un tema principale, ma anche capitoli ricorrenti come Nerd Corner, con dentro tutto quello che devi sapere sulla ricerca in ambito verticali, op-
I primi due numeri della rivista hanno avuto una risonanza molto positiva, il che contribuisce a incoraggiarci e a fornire nuova ispirazione per ulteriori pubblicazioni. I prossimi ruoteranno intorno a temi già definiti, come mindset, apparato e genitorialità.
pure The Wall, dedicato all’imparare o insegnare la verticale e tanto altro ancora! The Handstand Press riunisce una gamma diversificata di collaboratori all’interno della comunità internazionale. Il suo contenuto raccoglie le molte voci all’interno del mondo dell’handbalance. Le pagine sono ricche di approfondimenti sulle pratiche e le persone, i loro approcci all’insegnamento degli handstand, il loro proces-
so artistico per creare performance di handbalance, con storie e aneddoti sulla vita dell’handbalancing. Includono le opinioni di principianti totali e atleti esperti, performer da una vita, hobbisti in pensione, e tutto ciò che sta nel mezzo. Ma non è solo la parola scritta che si fa strada nelle pagine. The Handstand Press dà spazio alle molte sfaccettature delle arti visive che sono state influenzate dalla bellezza dell’handbalance. Per questo la rivista accoglie qualsiasi presentazione di articoli, fotografie, arte e illustrazione dedicata alla pratica attraverso il suo sito web. The Handstand Press è edito in Austria e Irlanda, progettato negli Stati Uniti, commercializzato dal Canada e distribuito da Berlino, Germania. Finora il team ha pubblicato due numeri della rivista, ciascuno di 112 pagine, che possono essere acquistati direttamente sul sito web della rivista.
Siamo ortodossi, siamo ebrei, siamo internazionali! Mio nonno aveva un’arena circense, era un mercante, un capitano, si spostava di paese in paese, non ha mai lasciato il suo villaggio, e faceva il macchinista di treni. Era greco, romeno, contadino, turco, ebreo, nobile, zingaro, ortodosso.
cu divagazioni a
ra di A.S.
LA NOSTRA STORIA RACCONTATA DA MIA MADRE È DIVERSA TUTTI I GIORNI Mia madre si esibiva al circo già da bambina per dar da mangiare a tutta la famiglia. Un’altra volta invece è scappata con il circo e con mio padre contro la volontà dei suoi genitori. Ciò è costato la vita a mia nonna, nonostante in un’altra storia mia nonna sia morta a causa della nostra fuga. In tutte le storie mio nonno è già morto. Aglaya Veteranyi, figlia di circensi fuggiti dalla Romania e approdati in Svizzera, si è presto dedicata alla scrittura elaborando un suo stile unico e poetico. Tradotta in molte lingue ha ottenuto numerosi riconoscimenti letterari. Il 3 febbraio 2002 si tolse la vita nel lago di Zurigo a soli quarant’anni.
Aglaya Veteranyi
Perché il bambino cuoce nella polenta Keller Editore
RUGGIERIPOGGI.IT
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NUM3RO93DICEMBRE20 21