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agie ouve e
Théâtre du Rond-Point
ÉTIENNE SAGLIO LA MAGIA COME MODUS VIVENDI di Silvia Mei
foto di Prisma Laval
Trentasei anni, bretone, basato a Rennes con la sua compagnia Monstre(s), Étienne Saglio è un nome inevitabile quando si parla di magie nouvelle. Tuttavia egli non è un mago. O non solo quello. Qualsiasi etichetta stenta a definirlo e gli attributi di “nuovo” o “contemporaneo” potrebbero suonargli irriverenti. Giocoliere per noia nei lunghi pomeriggi della sua infanzia senza tv, abbraccia l’arte circense prima all’École nationale de Cirque di Châtellerault, poi al Lido di Toulouse, quindi al CNAC di Châlons, contesti, questi due ultimi, dove attualmente insegna. Un percorso formativo ibrido e meticcio, che incrocia correnti, stili e tecniche, e incoraggia un’arte della pista come categoria plurale e fluida. Poi l’incontro con la magia e col principale teorico del filone nouvelle, Raphaël Navarro, che gli è stato maestro e oggi suo sguardo esterno e collaboratore almeno a partire dal 2009 con Le Soir des Monstres, spettacolo manifesto insieme a Les Limbes (2014) di Saglio. Ebbene Saglio non è un mago. Non nel senso comune del termine. Apparentemente minuto, dinoccolato, una faccia scanzonata dall’irresistibile fissità, sembra più intenzionato a disincantare che incantare. La leggerezza dei materiali che manipola nasconde figure e immagini di mondi notturni e oscuri (si pensi al Goya omaggiato in Le sommeil de la raison del 2016), tutt’altro che rassicuranti. Manipolatore, sì: di oggetti, immagini, sguardi, capace di domare entità diafane come fantasmi sotto veli di nylon, oppure
tralci di edera che acquistano inaspettate sembianze antropomorfe. Qualsiasi superficie al suo tocco si arriccia, lievita, gravita, ma acquista per contro una consistenza inattesa, come la sottile lastra di polistirolo di Variations pour piano et polystyrène (2007): ora scudo, lapide, muro, poi anima in ascesi e piano
geometrico sospeso in uno spazio euclideo. Anche la leggerezza di un materiale inerte può diventare insostenibile. In questo senso Saglio non è un mago, piuttosto fa magia, che è tutta un’altra storia. E se è un mago, lo è allora nell’accezione junghiana di “stregone”, colui che apre le porte al numinoso sondando l’inconscio collettivo e gli archetipi umani. È il sapiente che possiede le tecniche (magiche) per dischiudere mondi altri, meta-fisici, fantastici o meravigliosi ma pur sempre possibili. La sua realtà scenica non è inverosimile, egli lavora in profondità figure e miti delle fiabe, snocciola immagini su immagini che si fondono e crescono in una
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drammaturgia cangiante, dove il trucco scompare non per necessità illusionista ma perché surclassato dalla potenza riverberante della metamorfosi scenica. La magia diventa così la chiave poetica «per abitare pienamente il reale», afferma lo stesso Saglio, «essa ordina il nostro rapporto col mondo esterno e ci ricorda che questo esiste anche in termini soggettivi». Sembra di leggere Lacan, quando parla nei suoi seminari dell’irruzione del reale che desta dal sonno della realtà quotidiana. È quanto avviene nella produzione del 2019, Le Bruit des loups, ripresa recentemente al Théâtre du Rond-Point di Parigi dove Saglio è artista associato. Uno spettacolo extra large in cui la magia si amplifica a tutta scena. Un’asettica stanza moderna – sembra il bunker di Finale di partita di Beckett – si trasforma in bosco profondo, mentre le rassicuranti piante d’appartamento cominciano a ribellarsi all’indifferenza umana. L’apparizione di un ratto anticipa lo sprofondamento carrolliano non nelle meraviglie ma nel passato infantile del protagonista, che nel bosco si perse e incontrò un lupo, un furetto, una volpe, un cervo e anche un gigante, custode della selva. Qui tornano molti leitmotiv di Saglio tra cui la volpe-marionetta che, un po’ alla Brecht e un po’ alla Kantor, dirige l’azione scenica, manda avanti e indietro la storia, oppure la interrompe. E col suo scalpo di pelliccia ci inquieta, ci turba, ma soprattutto ci ricorda che siamo tutti esseri viventi, senza distinzioni di specie.