Juggling Magazine # 93 - december 2021

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FABRIZIOGAVOSTO

rubrica a cura di Valentina Barone

mestieri &persone Molti di noi, che ideano eventi di circo e di arte di strada, hanno acquisito le competenze di direttore artistico sulla propria pelle, senza preparazione o qualifica specifica, crescendo attraverso la sperimentazione, gli errori, la passione. I fondamentali attrezzi con cui cominciare sono una preparazione dialettica e una cultura generale estesa, una competenza tecnica trasversale, capace di uno sguardo complessivo che coordini tutti i comparti: direzione tecnica, responsabile di programmazione, produzione e comunicazione. La direzione artistica deve essere funzionale e attenta alle problematiche tecniche, agli appendimenti, alle possibilità logistiche. Capace di lavorare in squadra, valorizzando competenze diverse per trovare soluzioni “inventive” e site specific, soppesando bene ogni adattamento strutturale necessario per le rappresentazioni dal vivo. Nel mio caso tutto parte nell’’89 quando, innamorato del mio lavoro, il teatro di strada, e delle discipline di circo, decisi con altri di intraprendere un percorso di riconoscimento del settore da parte delle istituzioni e del pubblico. Come artista di una delle più note compagnie italiane dell’epoca, avevo una sensibilità per l’arte dello spettacolo, e in particolar modo per la sperimentazione e l’andare in scena decorosamente. Percepivamo chiaramente il bisogno di spazi dedicati alla creazione di spettacoli di qualità. Una decina di visionari, dopo aver fondato la FNAS e collaborato alla stesura della prima legge sul teatro di strada della Regione Piemonte, abbiamo ipotizzato un grande festival, che al tempo non esisteva, che sostenesse la creazione e le residenze per gli artisti. Il festival Mirabilia è iniziato così dalla volontà e dal lavoro di sole tre persone. Le prime edizioni erano molto ridotte e casa-

foto di Andrea Macchia

linghe, rispetto alla dimensione poi acquisita, e all’epoca cadevo nel grande errore di investire tutto il budget sulla programmazione artistica, cercando di far vedere tutto e tutti. Non comprendevo che senza un’adeguata comunicazione, logistica, tecnica, ristorazione, assistenza gli artisti non diventano rilevanti, nè contenti!

Ho imparato che dovevo circondarmi di uno staff competente che seguisse meglio le compagnie e che io potessi coordinare con una visione di insieme. Gradualmente sono inoltre passato da uno staff composto da elementi esterni, a costruire professionalità e relazioni durature e mirate sul territorio, recuperando negli ultimi 2 anni una relazione migliore con gli artisti e un supporto maggiore alle loro necessità. Costruire un festival non è poi così’ diverso dal costruire uno spettacolo. È un percorso artistico fatto di spettacoli anziché di scene. Ma è necessario saper valutare e curare ogni aspetto; confrontarsi con il responsabile di comunicazione su come targettizzaJUGGLINGMAGAZINE.IT

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re gli eventi, discutere con il direttore di programmazione su come guidare il pubblico tra un evento e l’altro. La responsabilità che ne deriva obbliga ad affrontare ogni problema in modo creativo e a mediare sulle possibili soluzioni. Riflettendo sul mio percorso personale credo che la qualità che ha dato maggiore impronta alla mia direzione artistica è stata sicuramente la grande curiosità. Quella curiosità che mi ha sempre spinto ad andare in Francia e in altri paesi del mondo, permettendomi di interagire e sviluppare amicizie con figure di alto profilo come Michel Crespin e Jean Michel Guy, e a seguire il pensiero di Jack Lang. Desideravo inoltre fortemente fin dall’inizio che il pubblico e le istituzioni italiane acquisissero una percezione più idonea del circo contemporaneo, allora quasi sconosciuto e spesso confuso con il circo classico e gli animali. Un obiettivo che richiede tanto impegno e continuità, che non si raggiunge con una o due edizioni di un nuovo festival. È stata quindi una grande soddisfazione il constatare che in soli 16 anni abbiamo contribuito ad una più appropriata conoscenza, apprezzamento e riconoscimento di questo linguaggio, sviluppato inoltre competenze specifiche da trasmettere ora ai nuovi e giovani direttori artistici. Ma ci aspetta ancora tanto lavoro per far comprendere le specificità e la varietà di questa arte, per stimolare il grande pubblico, per far supportare maggiormente dalle istituzioni il potenziale e la complessità di questo settore. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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