Juggling Magazine #60 - september 2013

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DALLA PARTE DEL… PRODUTTORE

Nuova puntata della rubrica dedicata al ruolo e al lavoro dei produttori di attrezzi per la giocoleria e le arti circensi in generale, segmento fondamentale dell’intero settore. Uno spazio per scoprire cose rende speciali gli attrezzi che utilizziamo, in quali direzioni va la loro ricerca, il ruolo degli artisti nel loro lavoro, parleremo di tecnologia ma anche di etica del lavoro, rispetto dell’ambiente, storia ed evoluzione degli attrezzi, di come gi attrezzi hanno influenzato le discipline/arti che ci appassionano. Diamo il via alle macchine…

1.2 PRODURRE ATTREZZI NELLA TUTELA DEL LAVORO E DELL’AMBIENTE www.playjuggling.com Tutti i lavoratori alla Play sono regolarmente assunti, lavorano full time e decidono come gestirsi le loro ore giornaliere stipulate da contratto. Ci teniamo a responsabilizzare i lavoratori, dargli la possibilità di autogestire i reparti. Lavoriamo come in un team, quasi una famiglia, e tutti vengono coinvolti anche nei processi di R&D, alimentati dal continuo passaggio di artisti in ditta. Sul fronte della sostenibilità ambientale ogni bancale di materia prima che ci arriva è già stato testato e certificato, secondo la normativa ormai in vigore in tutta Europa ormai da 20 anni. Praticamente non abbiamo quasi scarti di produzione, tutta la plastica viene riciclata e i pochi residui industriali vengono ritirati da apposite ditte. Dove possiamo utilizziamo materiali naturali, vedi le borse per le clave, e da due anni tutta la nostra produzione utilizza energia elettrica proveniente da pannelli fotovoltaici installati sul tetto dei nostri capannoni. Il mio sogno è poter realizzare attrezzi con plastiche di origine vegetale, con oggetti biodegradabili, ma i costi sono ancora elevatissimi. Sosteniamo anche progetti di circo, donando attrezzi che hanno piccoli difetti di fabbricazione che non ne pregiudicano il buon utilizzo.

www.gora.hu

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www.jonglerie.com I nostri collaboratori hanno contratti regolari, per tutelare loro e noi, e lavorano con noi da tanti anni. Sono capaci di realizzare ogni prodotto della gamma che produciamo, dall’assemblaggio, alla decorazione, allo stoccaggio e tutte le mattine facciamo un briefing intorno ad un gran tavolo dove decidiamo una turnazione che eviti di fare tutto il giorno la stessa cosa. Inoltre, siccome c’è tanto traffico sulla strada per i pendolari che dalla Francia vengono in Svizzera, i nostri lavoratori sono liberi di organizzarsi gli orari di entrata e uscita per evitare il traffico. Tutti i nostri prodotti hanno una certificazione di conformità europea e vengono realizzati in paesi europei. I materiali che utilizziamo sono vicini per caratteristiche ai materiali medici e per gli scarti di lavorazione abbiamo la raccolta differenziata. Nelle lavorazioni che utilizzano materiali volatili abbiamo installato dei sistemi di cappe di aerazione, alle quali sono applicati dei filtri che evitano il rilascio di sostanze nocive nell’ambiente. Per limitare l’impatto dei nostri materiali sull’ambiente l’unica soluzione è fare attrezzi che durino più a lungo possibile, per esempio le nostre clave oggi hanno una vita media di 6/7 anni, oppure introdurre kit di espansione, che è un nostro tratto distintivo, per poter modificare quelli che hai senza dover acquistare l’intero attrezzo daccapo.

A lavorare nel mio workshop artigianale nel centro di Budapest erano tutti artisti/amici che collaboravano quando volevano e potevano nella produzione degli articoli. Ma con un catalogo ormai di circa 40 articoli l’organizzazione del lavoro con un team disponibile a singhiozzi era diventata troppo laboriosa e ballerina. Intanto era diventato papà e desideravo andare a vivere con la famiglia lontano dalle grandi città. Lasciammo Budapest per andare a vivere con la famiglia in un cottage e una yurta all’interno di un eco-villaggio in campagna. Fu l’occasione per trasferire anche il mio laboratorio, in quella che è una zona economicamente depressa, e ci sembrò da subito giusto offrire opportunità di lavoro agli artigiani del posto. Abbiamo così regolarmente assunto 5 persone che lavorano full time, lasciandogli anche la possibilità di prendersi dei permessi e recuperare appena possibile. Il risultato è molto soddisfacente e stiamo pensando di realizzare anche altri manufatti, come le yurta per esempio. Le nostre sono lavorazioni per lo più di assemblaggio, senza impiego di macchine e prodotti inquinanti, inoltre riduciamo gli scarti acquistando il materiale nelle dimensioni ottimizzate per gli articoli. Eventuali residui vengono smaltiti nei centri di riciclaggio oppure donati a progetti che possano utilizzarli.


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