Juggling Magazine #60 - september 2013

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Questa rubrica, a cura di Carlo Porrone, (www.orionriggers.com), non pretende di formare una competenza totale sulla sicurezza ma suggerire le basi per una consapevolezza che porti a minimizzare i rischi di essere coinvolti o creare incidenti, anche gravi, pur tenendo presente che a volte tali rischi non sono di per sé completamente eliminabili. Sia che si lavori da soli, sia che si faccia parte di una grossa produzione, non ci si deve mai illudere che la sicurezza sia un argomento destinato “ad altri”: si è sempre tutti coinvolti.

NON SUCCEDE NIENTE FINO A CHE NON SUCCEDE…

SICURAMENTE 1.1

Il fatto che spesso si parli (o si scriva) di sicurezza sul luogo di lavoro in tono sterile e burocratico rischia di generare scarso interesse, se non rigetto, intorno a questo tema. Eppure proprio chi pratica l’arte circense, sia per passione sia per lavoro, non dovrebbe mai sottovalutare questo aspetto, perché il divertimento e le emozioni non devono mai lasciare il posto al rischio inutile e agli incidenti. Tragici eventi come il crollo dei palchi per i concerti di Jovanotti o Laura Pausini o la caduta mortale di Sarah Guyard-Guillot durante lo spettacolo Kà del Cirque du Soleil ci ricordano, purtroppo, come errori di montaggio o cedimento dei materiali possono risultare fatali. Quando si parla di tutta quella serie di “misure di prevenzione e protezione che devono essere adottate dal datore di lavoro, dai suoi collaboratori, dal medico competente e dai lavoratori stessi” non è sempre immediato sentirsi chiamati in causa. È lecito chiedersi quanto tutto questo ci riguardi quando si tratta semplicemente di fare cappello dopo uno spettacolo di piazza o quando non si ha un datore di lavoro. In realtà moltissimi artisti sono sempre più coinvolti e desiderano realizzare performance che sono intrinsecamente pericolose non solo durante lo spettacolo, ma anche durante l’allestimento o con il rischio di coinvolgere il pubblico: si pensi alle discipline aeree o alla giocoleria con il fuoco. Cercando quindi di evitare per quanto possibile un poco interessante elenco di leggi e decreti, analizzeremo alcuni dei più frequenti rischi in modo pratico nell’ottica di diffondere il più possibile una cultura sulla sicurezza. Questa rubrica non pretende di formare una competenza totale sulla sicurezza ma suggerire le basi per una consapevolezza che porti a minimizzare i rischi di essere coinvolti o creare incidenti, anche gravi, pur tenendo presente che a volte tali

rischi non sono di per sé completamente eliminabili. Sia che si lavori da soli, sia che si faccia parte di una grossa produzione, non ci si deve mai illudere che la sicurezza sia un argomento destinato “ad altri”: si è sempre tutti coinvolti. La sicurezza parte da noi: la capacità di individuare dei potenziali rischi, la percezione di tali rischi (che è diversa da persona a persona), la formazione per evitare nel modo corretto il rischio o intervenire

in caso di necessità. Tutto deve però partire con una severa autovalutazione sia della parte artistica che della parte tecnica, dato che spesso si lavora anche nelle fasi di allestimento, prima e dopo uno spettacolo. È fondamentale chiedersi ogni volta se si è in grado di valutare autonomamente il rischio o se è necessario il parere di un collega più esperto o quello professionale di un tecnico (rigger, ingegnere). Al di là di quei casi in cui l’intervento di un professionista è obbligatorio per il rilascio di adeguate certificazioni, bisogna saper riconoscere che, per quanto ci si documenti, il bagaglio di competenze ed esperienze di un addetto ai lavori è spesso insostituibile. Ovviamente sono utilissimi corsi di formazione e workshop con esperti e la pratica quotidiana con la giusta testa (aiutata da una buona attitudine) è la miglior scuola. Anche una rubrica come questa non potrà mai essere esaustiva e ogni argomento trattato sarà solo uno spunto da cui partire per ulteriori approfondimenti. Per concludere, anticipo l’argomento che verrà trattato sul prossimo numero: i punti di ancoraggio, che collegano noi, le nostre corde o gli attrezzi con cui lavoriamo a qualche cosa di sufficientemente solido e stabile. L’ambiente circostante deve essere infatti conosciuto e analizzato tanto quanto i fidati attrezzi: saper montare a regola d’arte i nostri materiali deve presupporre che anche tutto quello che li sorregge sia altrettanto sicuro. Su www.jugglingmagazine.it > Juggling Magazine Extra > Sicura-mente troverete approfondimenti e materiali più dettagliati, ad esempio una efficace “valutazione dei rischi” o accenni agli obblighi di legge. Nella stessa sezione il link ad un completo articolo sulla sicurezza nella giocoleria col fuoco. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 6 0 s e t t e m b r e 2013

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