Jug n 40
22-09-2008
12:50
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oggi ia r le o c io G Insegnare la
Alan Blimm
Quest’anno gli organizz atori della EJ hanno incari C, mettendo cato Alan B a disposizio limm di ar ti zione che ha ne una pale colare una se funzionato be stra ad hoc, rie di works nissimo, graz hop avanza ie alla dispon ti . Un’innovaibilità di Mar co Paoletti, Stefan
www.jonglierkatakomben.de Sono nel mondo della giocoleria da 25 anni, a quei tempi non era “cool” prendere la giocoleria troppo sul serio; eravamo soliti vederci in giro e allenarci, c’era il manuale di Finnigan, ma non molto altro, l’idea di una scuola di circo, o di lezioni private, era davvero minimale, e c’era poca offerta strutturata per l’insegnamento. Venivo dalla musica dove invece l’insegnamento è fondamentale e dove trovi persone che fanno una volta a settimana 200 km e pagano 80 sterline per un’ora di lezione. Così già nel 1991 ho tenuto i miei primi workshop all’Espace Catastrophe e il progetto Katakomben nasce proprio dall’idea di avere un posto dove offrire opportunità di allenarsi e/o seguire lezioni di giocoleria di diversa durata, e di diversa impostazione. Dalla sua apertura sono passati per i nostri corsi circa 300/400 persone provenienti da tutto il mondo, ma ancora oggi molti giocolieri hanno ancora poca consapevolezza della loro postura, della tecnica di lancio, delle ragioni dei loro movimenti. In genere insegno a persone che sono già giocolieri e spesso il mio lavoro è di finalizzare le loro potenzialità, dargli la possibilità di arrivare prima dove desiderano spingersi, fare un salto di qualità. Uso tanto il ritmo per insegnare a comprendere le ragioni della tecnica. Amo l’insegnamento per i rapporti che si creano con gli allievi, è perché, pur essendomi esibito per 20 anni, mi sento più portato per l’insegnamento. Sono contento che l’attenzione verso la trasmissione delle conoscenze stia crescendo anche alla Ejc; siamo davvero fortunati ad avere le convention, dove avvengono tanti scambi, tanti workshop, e fortunati ad avere molti giocolieri bravi che hanno anche tanta voglia di insegnare.
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
Stefan Sing
Marco Paoletti
www.stefansing.net Un buon maestro deve solo aprire delle porte, poi gli studenti devono continuare da soli l’esplorazione. Tra Katakomben e EJC non vedo grandi differenze nelle caratteristiche degli allievi, vedo invece grandi differenze rispetto agli allievi delle scuole professionali; lì prendono più sul serio l’insegnamento, i tempi sono più lunghi e ti permettono di pianificare l’insegnamento. I confini del juggling si sono ampliati, vedi in giro tanti show con una sola pallina, e la definizione di manipolazione di oggetti mi sembra più calzante per esprimere tutto questo. La conoscenza della storia può aiutare a migliorare ma ci sono tante altre cose che possono aiutare, ed è importante prendere anche lezioni di danza, meditazione, mimo, scrittura, yoga. Insegno le regole mai scritte del juggling, partendo da quello che faccio e dalla riflessione del perché e del come ci riesco. Mi sforzo di insegnare a come usare la giocoleria per muovere il corpo e la testa. Prendo sempre nota delle lezioni che tengo e prendo spunti da quello che succede nelle lezioni per preparare le lezioni successive, ma anche nell’insegnamento lascio abbondanti spazi all’improvvisazione. Insegnare 5 ore al giorno richiede tanta energia e rende difficile dedicare tempo alla ricerca artistica, ma devo ammettere che riflettere sull’insegnamento mi ha fatto capire meglio cosa facevo, e questo, a sua volta mi ha aiutato in seguito anche nella ricerca come artista.
www.maggler.com Ho cominciato ad insegnare un anno dopo aver imparato le basi della giocoleria per il piacere di trasmettere agli altri questa possibilità ma, dopo tanta strada, mi sento ancora uno studente e prendo tantissime lezioni di danza, clown, yoga, teatro fisico e teatro. Durante le mie lezioni, piuttosto che insegnare dei trick, preferisco trasmettere la mia esperienza, che gli allievi sono liberi di elaborare e utilizzare, anche se con incontri di solo due ore si corre il rischio che si impegnino solo a copiarla. Spesso i giocolieri non si prendono cura del primo oggetto con cui hanno a che fare. Il primo oggetto della giocoleria è il corpo, e se tu non sei pronto con questo oggetto non andrai mai lontano. Il mio consiglio, se vuoi davvero progredire è di iscriverti ad una scuola professionale di arti circensi (che io non ho fatto), ce ne sono così tante in Europa; lì con altre discipline corporee puoi sviluppare meglio la tua creatività e esprimerti meglio nella giocoleria. Se sei un hobby juggler e non vuoi o non puoi andare ad una scuola professionale, puoi sempre prendere parte ad alcuni dei tantissimi stage e workshop che si tengono in tutta Europa. Puoi stare dietro alle 5 palline da solo per 5 anni, oppure andare ad uno stage e apprenderlo in molto meno tempo con l’aiuto di un maestro. Nell’insegnamento si parla spesso di tecnica, e l’equivoco è credere che la tecnica sia fare 7 o 9 oggetti; la tecnica è in realtà la maniera di sentire la giocoleria. Per me, la definizione di tecnica è l’armonia del movimento del corpo in relazione allo spazio fra le palline giocolate.
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XXXI European Juggling C