Juggling Magazine #38 - march 2008

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20-03-2008

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Ministryof Manipulation

Jug n. 38

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Ministry of Manipulation Contact juggling Workshop: Katakomben, Berlino, 7-11 febbraio 2008

www.ministryofmanipulation.com emanuelemarchione_2@hotmail.com

un italiano a Berlino

Conoscevo già i ragazzi di Ministry of Manipulation: avevano pubblicato qualche mio video sul blog e mi avevano intervistato dopo aver visto la pubblicità per Discovery Channel e dopo la vittoria di Imperfect Cirquel alla BJC 06, e più volte mi era capitato di scambiare mail con Drew e Ryan, parlando di nuovi trick e nuove tecniche di manipolazione in senso assoluto, non solo di sfere. Dopo Atene, dove ho tenuto un workshop di manipolazione complessa che ha avuto un buon successo, mi è stato proposto di entrare a far parte del team di MoM a tempo pieno. Premesso che non faccio il giocoliere nella vita, il solo pensiero che uno dei maggiori blog di contact juggling a livello mondiale avesse pensato a me come collaboratore mi ha reso orgogliosissimo della strada che avevo fatto fino ad allora, e ho accettato volentieri, sia per confrontarmi ancor più da vicino con le mentalità inglesi, molto diverse dalla mia, sia per sfida personale. È iniziato così un percorso di collaborazione molto intenso, segnato dalla volontà di condividere esperienze e idee che venivano da culture giocolose differenti, che è culminato nell’esperienza di Berlino, dove MoM, in collaborazione con KataKomben, ha organizzato un workshop intensivo di 5 giorni su tutti gli aspetti del contact juggling. In un primo momento ero stato invitato come “special guest”, ma in seguito al forfait di Drew come insegnante di manipolazione, mi è stato chiesto di prendere il suo posto. Si è concretizzata quindi l’occasione giusta per conoscere di persona il team, vedere da vicino questa realtà ed imparare nuove cose, sia a livello tecnico personale sia a livello di insegnamento. Qualcuno mi ha persino detto che sarei stato uno dei primi italiani ad insegnare a KataKomben, per cui accettare un tale onere ed onore era d’obbligo, anche se sicuramente sentivo in me la responsabilità del compito assegnatomi: essere l’unico italiano, programmare lezioni specifiche su determinati argomenti ed essere all’altezza sono aspetti che mi hanno un po’ spaventato, ma poi, grazie soprattutto a Lea, la mia ragazza, e agli altri miei coinquilini mi sono fatto forza e sono partito. Non potevo sperare in un impatto migliore: in aeroporto ho trovato Jeanine ad aspettarmi; entrambi aveva-

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mo visto molti nostri video e mi ha subito trattato come un amico di vecchia data, annullando in un attimo il disagio iniziale: anche l’incontro con Ed Adams, Colin Daniel e Kelvin Klaus (gli altri insegnanti) è stato molto buono, e abbiamo trovato subito un ottimo affiatamento nel corpo docenti. Insieme abbiamo deciso la struttura del corso: 2 parti (una la mattina, una il pomeriggio) in cui fossero tenute 2 lezioni di argomenti diversi contemporaneamente ed in maniera ciclica, per far sì che i 24 studenti (numero chiuso ragazzi!) potessero seguire tutto ed imparare il più possibile. Il corso era dalle 10 alle 16, e le mie lezioni erano incentrate sulla manipolazione dalle 6 alle 11 sfere (anche se alcune lezioni erano di natura teorica – come quella sull’antispin - e nessuno studente ha seguito attivamente 10 e 11 sfere, ma hanno fatto molti video e foto) e sugli snakes: ho pensato di insegnare le tecniche e non i


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