Jug n. 38
20-03-2008
14:32
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P I ST E LO N TA N Edi Alessandro Serena aserena@iol.it Esiste un modo di fare circo per ogni nazione e per ogni tempo, come ho avuto modo di scoprire nel corso dei miei giri per il mondo alla ricerca di talenti della pista e della strada. Proverò a raccontarvi tutto questo sulle pagine di Juggling Magazine, con reportage di viaggi nello spazio, nel tempo e nella fantasia, alla scoperta di mille ed una maniera di fare e vivere il circo.
foto Archivio Cedac
NewYork
“Enrico Rastelli ha eseguito alcuni dei più belli esercizi di giocoleria mai visti da molti, molti anni a questa parte e, sebbene non lo si possa ancora paragonare ad un Cinquevalli o ad un Kara, questo giovane ha uno stile molto personale ed è molto difficile che gli si possa trovare un eguale per quel che riguarda gli esercizi con palline e bastoni. È molto intelligente, innovatore, dall’aspetto piacevole e di bella presenza, ed i passi di danza ed il bel sorriso con il quale termina ogni esercizio abbelliscono il
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na delle più belle e formative avventure della mia vita è stata lavorare alla tesi di laurea. Erano i primi anni Novanta, ero iscritto al Dams di Bologna e lavoravo come caster per alcuni programmi televisivi. Fare le due cose insieme era faticoso ma corroborante. I professori erano lieti di personalizzare l’esame con testi di storia del circo. Ad esempio, per l’esame di “teatri orientali” portai Chinese Acrobatic Through the Ages. Inoltre organizzavo presso l’Università incontri con artisti provenienti da Cina, Russia, etc. Insomma mi davo da fare per inserire le arti del circo in un contesto più ampio. Per una tesina di “iconografia teatrale” chiesi di trattare un argomento circense, il Professor Picchi mi propose la giocoleria. In seguito proposi per la tesi uno studio su Enrico Rastelli. Il mio relatore, il Professor Claudio Meldolesi accettò e cominciai un lavoro ancora più impegnativo. Strinsi amicizia con il guru dei giocolieri, Karl Heinz Ziethen, che mi aprì la porta del suo appartamento di Berlino e del suo archivio, i cancelli del paradiso per un appassionato di giocoleria. Nella capitale tedesca il grande giocoliere aveva lasciato tracce indelebili e negli anni Venti i principali varietà, il Winter Garten e la Scala, se lo erano conteso a colpi di contratti. Mi fermai un po’ anche a Parigi, dove il nostro aveva riscosso grande successo e attirato l’attenzione degli intellettuali della Belle Epoque. Ma il viaggio più interessante fu quello a New York dove, grazie all’aiuto del clown David Larible, all’epoca stella di Barnum, trovai un alloggio dignitoso a buon prezzo e potei così fermarmi abbastanza a lungo. Tra l’altro mi trovavo in un periodo un po’ difficile, in patria le cose non mi stavano andando per il meglio. La tesi in se stessa ed il viaggio nella Grande Mela erano opportunità per staccare per un po’ da lavoro, persone e sentimenti. La maggior
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tutto. Molti degli esercizi mostrati dall’artista non erano mai stati visti prima d’ora da chi scrive ed erano eseguiti con abilità e precisione. È assistito da un ragazzo in vestito intero e guanti bianchi e da una bella ragazza abbigliata in maniera alquanto appropriata.” Al commento era abbinato un interessante “grafico della spettacolarità”, nel quale Rastelli figura al primo posto con percentuale del 100%. Accanto al grafico il recensore scriveva: Uno spettacolo veloce, con molti picchi, diversificato e con molti numeri, ben equilibrato, anche se abbisognante di qualche arrangiamento che probabilmente verrà effettuato prima della seconda rappresentazione. Eravamo preparati ad essere delusi da parte del tempo la passavo nella Pubblic Rastelli, il giocoliere, così decisamente Library, la grande biblioteca della 52^ strareclamizzato, perché recenti esperienda, dove trovai articoli di periodici che, ze ci hanno insegnato che le stelle incrociati con gli antichi documenti dei d’importazione fanno spesso fiasco, familiari, mi permisero di ricostruire la stoRastelli ha rappresentato una piacevoria “americana” del giocoliere. È proprio le sorpresa ed è da considerarsi tra gli vero che guardando alle vite dei grandi, i eccelsi. Ci ha fatto un’impressione davnostri problemi appaiono ridimensionati. vero favorevole . Io andavo in America per dimenticare, ma come ci era andato Rastelli? Enrico aveva Descrizioni così precise di un giocoliere ventisei anni, era reduce da una sventurapossono lasciare perplessi, ma ai tempi ta campagna russa, ridotto quasi in miseria erano normali; il mestiere di critico del e con due figlie da mantenere, ma trattò i varietà era una professione affermata e termini del contratto con sangue freddo e periodici come Billboard o Variety avevalucidità. Il 14 dicembre del 1922, raggiunno tirature altissime. E grazie alle riproduse un accordo per l’America con l’agente zioni ingiallite delle pagine di queste riviHerbert Marinelli, siglando un contratto ste un mondo mi si apriva di fronte. con il circuito Keith-Albee, per la paga di Uscendo dalla biblioteca, mi trovavo a due 700 dollari la settimana, e con il nome ben passi da Broadway, dove negli anni Venti posizionato in cartellone, a tutela dei futuagivano i più importanti teatri di varietà. ri ingaggi europei. Il debutto americano Era una faticaccia ma camminavo a venti avvenne nel marzo del 1923 al Keith’s di centimetri da terra, soprattutto ogni qualBoston, ma la prova del fuoco fu in aprile, volta la mia ricerca si rivelava fruttuosa. quando Rastelli si esibì nel più importante Trovai davvero molto materiale che ordivarietà di New York, il Palace. La sua archinai nella mia tesi di laurea. Qui mi limitetettura era stata disegnata nel 1913. Sorgerò a ricordare che il giocoliere tornò va nel centro di Manhattan ed era diventaoltreoceano nel 1924. In tali occasioni a to il più prestigioso dei varietà americani, Minneapolis scrissero: “Se Enrico Rastelli tanto che la misura del successo di un artinon è il più grande giocoliere del mondo, sta era plays the Palace, esibirsi al Palace. sicuramente è il migliore showman fra Fu lì che Rastelli riscosse uno dei successi quanti si guadagnano da vivere tenendo più significativi. Come appare anche dalla in equilibrio sul naso dei lunghi bastoni... descrizione apparsa su The Billboard deldi sicuro il miglior giocoliere mai visto da l’aprile 1923: anni” A San Francisco: “In locandina
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