Juggling Magazine, #92 – september 2021

Page 27

ph Cousin

@

G. BISTAKI

Cratère Surfaces

bistaki.com

di Florent Bergal Il circo d’investigazione coreografica di G. Bistaki arriva da lontano. Le sue origini possono essere rintracciate intorno al 2006, quando insieme a Roberto Magro, Élodie Doñaque e François Juliot ho fondato la compagnia Rital Brocante. Già allora ero interessato a esplorare il circo nella sua accezione di arte popolare, che si arricchisce a contatto di altre forme artistiche, come la danza, il teatro e la musica, elaborando un linguaggio specifico in cui la gestualità e l’espressività esaltano l’abilità tecnica in libertà. A quel tempo non si parlava ancora di arti nello spazio pubblico. Più che un’esigenza concettuale, la ricerca con la compagnia G. Bistaki è stata spinta dalla curiosità fisica di lavorare al di fuori di uno spazio teatrale, dall’esplorazione di spazi esterni a nella teatralità della sfida. Di contatto con la natura. Non ho mai concontralto, ricorderemo l’intitato gli ambienti in cui mi sono esibito, mità e il senso di benessere ma posso dire di aver incontrato condiimmerso di Pousser les murs zioni completamente diverse in altretdi Rémi Luchez, performance tanti continenti: nelle foreste, in luoghi itinerante di circo accompadi mare, tra le dune nel deserto, in mongnata da canto e musica in cui tagna con la neve, tante fattorie abbansi assiste alla costruzione di donate e diverse città. In questi contesti, una corda molle con legno e di conseguenza, anche gli oggetti di giofilo di spago in soli tre minuti. coleria sono diventati naturali. La comCon la sua qualità di relazione pagnia lavora spesso con figuranti e atinter-settoriale, legata fortetori amatoriali perché nel luogo in cui si mente alla progettazione nei fa spettacolo propongo anche atelier di territori e al rispetto green ricerca. Il risultato degli incontri emerge delle loro specificità, oltre che nella performance finale, capace di rialle città, esaminate con più velare lo spazio alla vista di chi guarda e attenzione nella loro funzione di creare una società, un mondo basato olistica rivolta all’aggregaziosul gioco e la simbologia che si costruine sociale, il Circostrada Meesce e si distrugge in divenire. ting ad Alès è stato un evento Ogni lavoro di G. Bistaki è frutto di una da cui trarre ispirazione, dediregia collettiva. Abbiamo creato un mecato a creare le condizioni per todo di ricerca, ma è molto difficile intropoter far riflettere insieme gli durlo a persone esterne che non lavoraoperatori culturali internaziono insieme da quindici anni come noi. nali sul valore e il significato La creazione di Bel Horizon è stata una dello spazio pubblico nel panosfida anche per questo; per la prima rama futuro dell’ecosistema volta la compagnia ha invitato amiche del circo e delle arti di strada. e artiste a unirsi in residenza, abbandonando una dimensione maschile di conforto a favore di un elemento di azione e ricezione differente. Ci siamo arricchiti di un nuovo sguardo sulle interazioni e abbiamo nutrito la nostra polarità.

Lo spettacolo Bel Horizon lavora sulla percezione dei contrasti. Se c’è lontananza, ci sarà prossimità; se c’è silenzio, ci sarà rumore. Più che uno spettacolo, preferisco definirla un’esperienza che mescola documentario e fiction. Documentario perché il pubblico è chiamato a osservare e interpretare le proprie immagini interiori; potrà illudersi di aver ascoltato e scegliere di crederci. Fiction perché è la creazione di un’esperienza in cui l’orizzonte è il limite di profondità di uno sguardo, una dimensione di altrove in cui tutto si accelera e si condensa, per confondersi e ritornare a comporre un passaggio in cui potersi ambientare. Questa distanza, soggettiva come ogni punto di vista, offre uno spazio di visione che è il teatro di G. Bistaki. La creazione è iniziata manipolando vasi per i fiori, per poi approfondire l’abilità del singolo e di gruppo con le spade. Insieme abbiamo preso lezioni di scherma ed evitato la forma stanziale, creando uno spazio scenico indipendente dall’idea comune di “palco”. I costumi contribuiscono alla sensazione di disorientamento temporale dei personaggi: a metà tra l’America delle steppe e lo zen giapponese, richiamano una figura ibrida tra quella del cowboy e del samurai. Dall’Asia, G. Bistaki ha ereditato la visione interiore del paesaggio: in Bel Horizon il pubblico può sentirsi un esploratore di sensazioni, come in un quadro in cui sentirsi immerso. Un’ora e mezza - a seconda del percorso stabilito - di giorno o di notte, per un’audience di circa 400 persone. Tutto inizia come una lenta progressione, in cui gli oggetti dispiegano celebrazioni, articolazioni improbabili per un viaggio ricco di scoperte. Ciascuna rappresentazione è unica e indaga il luogo a cui appartiene: è dallo spazio e dal pubblico che dipendono le scelte di regia finali.

25 JUGGLINGMAGAZIN3

NUM3RO92SETTEMBRE20 21


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Juggling Magazine, #92 – september 2021 by Juggling Magazine - Issuu