CIRCO: MUSICA SENZA TEMPO DAI TAMBURI DEI SALTIMBANCHI ALLE SINFONIE DEL SALIERI CIRCUS AWARD saliericircus.it cedacverona.org di Antonio Giarola La nascita dell’International Salieri Circus Award, un nuovo festival competitivo che basa la sua “unicità” sulla musica classica obbligatoria quale accompagnamento dei numeri in competizione, ci stimola alcune riflessioni più ampie su questo tema complesso e avvincente. In fondo il circo è parte integrante della memoria comune, ma dal punto di vista musicale è aggrappato a stereotipi per lo più cinematografici; si pensi ad esempio a 8 e mezzo e la Strada di Federico Fellini o ai vari colossal americani dove le marce di Fučík, Sousa e altri compositori, sono dominanti. Ma il circo, come forma inclusiva di spettacolo multidisciplinare ha poco più di 250 anni durante i quali, dal punto di vista estetico si è passati dal tardo barocco, e il romanticismo, alla musica “moderna” in tutte le sue sfaccettature etniche e culturali. E poiché alle arti circensi va riconosciuto il merito di aver espresso in ogni epoca una forte contemporaneità estetica, significa che ha sempre usufruito, come accompagnamento musicale, di ciò che era alla moda in quel momento e in quel luogo dal punto di vista dei repertori. Non è possibile immaginare che il circo, con la sua itineranza, abbia sempre usu-
illustrazioni Archivio CEDAC fruito di un’orchestra, quando invece bisogna partire da semplici ma efficaci tamburi ed altri strumenti popolari a corda utilizzati dai saltimbanchi, in parte confluiti successivamente nel circo a seguito del decadimento della Commedia dell’Arte. Per poi aggiungere soprattutto gli strumenti a fiato di derivazione militare. Ovviamente la proporzione del capitale strumentale impiegato era direttamente proporzionale alla qualità del luogo di esibizione e della compagnia. Da un lato orchestre sempre più sofisticate nei teatri e circhi stabili, dall’altro situazioni minimaliste per spettacoli itineranti all’aperto o nei maneggi dove quasi sempre veniva ingaggiata una banda locale. Dunque è scontato supporre che le attività acrobatiche venissero semplicemente adattate ai reper-
tori musicali delle varie orchestrine. L’utilizzo della musica avveniva secondo le modalità dei tempi musicali canonici, riportati in tutti i pentagrammi sottolineando andamento e velocità dei numeri. Questo a voler generalizzare in rapporto ad uno spettacolo in realtà molto com-
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