IL CAVALLO DI TROIA DI CITTÀ DI CIRCO
foto di Stefano Scheda
9-14 OTTOBRE BOLOGNA HTTP://BOLOGNA.CITTADICIRCO.IT
di Chiara Sicoli Circo Zoè Che soddisfazione, le arti popolari finalmente si fanno spazio nelle corti, nei luoghi della cultura e delle élite decisionali; Una vera scalata sociale quella che porta il circo dalle periferie ad approdare in Piazza Maggiore mentre gli sguardi dei Nettuno di turno, con tanto di scettro, osservano dubbiosi questa scivolata sociale, ai loro occhi un po’ troppo vivace per aggiudicarsi gli spazi privilegiati della città. Eppure qualcosa non torna in questo sguardo simpatizzante dai tratti romantici e dai teneri malumori, qualche anima più arguta intuisce che dietro questo allestimento si potrebbe invece celare qualcosa che assomiglia al cavallo di Troia travestito di bianco,dai tratti un po’ troppo candidi per essere veramente il rappresentante del mitico circo contemporaneo che da qualche anno si è fatto nuovo interprete della realtà. Ed eccola apparire quell’anima intuitiva ispirata dal portamento di Nettuno e compagnia che, dotata dello scettro del commentatore poco informato, comincia a sospettare che quel candido tendone sarebbe stato il portavoce, non della scalata sociale del circo contemporaneo, poco credibile per quell’anima irriverente che porta Città di Circo, bensì si stava preparando la 2
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presa della Bastiglia, un’iniziativa che avrebbe portato, in prima linea in Piazza Maggiore, giovani assetati di energia culturale, di un’arte viva, di una cultura che racconta molto ma che narra poco, che raccoglie partecipazione senza essere populista. I toni si accendono, gli animi si scaldano, il tendone è issato, e dal primo spettacolo la centralina di Città di Circo esplode di prenotazioni. Si sente tutto il calore di un pubblico che ha imparato a conoscere il circo, un pubblico giovane, energico, attento come le compagnie che in questi anni hanno popolato Bologna con i loro spettacoli e con la loro generosità. Le chiacchierate con i passanti si intensificano, chi aspettava Città di Circo, chi ancora entusiasta dello spettacolo della sera precedente condivide con noi le sue emozioni, chi si avvicina timido al tendone e poi scopriamo essere un equilibrista al filo, che con orgoglio condivide con noi il suo passato da grande artista. La comunità irriverente di Città di Circo, non poteva iniziare con un luogo più adatto, la presa di Piazza Maggiore dentro un candido cavallo di Troia, intenta ad osservare i Nettuno paladini del giudizio, pronti a glorificare ogni forma di evento purché non troppo esuberante; noi però rimaniamo ironici osservatori da quella particolare angolatura della piazza… quella dove il Net-
tuno da il meglio di se! Osservatori curiosi delle dinamiche dell’homo “erectus”, noi raccoglievamo i sorrisi del pubblico, l’entusiasmo degli applausi per Naufragata e per quel gran momento di incontro tra le compagnie, il gran Galà che in pochi attimi ha saputo creare una dialettica tra artisti, tecnici e musicisti delle compagnie del Forum, con maestria e genuinità. Grazie! A chi per mesi si è aggirato con il cappello tra i meandri della burocrazia per ottenere la realizzazione di questo momento simbolicamente molto forte. A chi da quegli uffici ha creduto in questo valore, alle compagnie e ai singoli che hanno alimentato per anni il tessuto culturale della Città attraverso il circo contemporaneo ed una comunicazione degna di lode. A chi è arrivato dopo ma ha messo tutta l’energia per essere buon portavoce del momento e a tutti coloro che hanno occupato un posto nell’arena. Ci vediamo a Città di Circo, il tempo di uno spettacolo, un laboratorio, una chiacchierata, un corso antincendio (forse…), un mirto, insomma a quell’incontro di una comunità nomade, plurale nelle sue declinazioni ma carica di un significato di condivisione e unità, non nella forma, ma nell’intimo di chi difende arte e vita, quella Città che porta in se veramente qualcosa di mitico. Love Love Love!
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