Juggling Magazine #78 - march 2018

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sPettaCoLare ConFerenZa www.circoelgrito,it

CHaPItomboLo www.chapitombolo.it

di Giacomo Costantini

di milo scotton direzione pedagogica

Qualche mese fa ero a vedere un bello spettacolo in un teatro pieno di bambini delle scolaresche. Finito lo show i due artisti si erano resi disponibili a rispondere ad alcune domande dei bambini più curiosi. Ad un tratto un bambino chiede rivolto ad uno dei due artisti: “ma tu, sei Gustavo La Vita?” ed un'ovazione vera e propria ha accompagnato la domanda. Malgrado l'artista avesse spiegato di non essere Gustavo e di non conoscere nessuno con quel nome, le urla di approvazione sono continuate e qualcuno ha addirittura gridato “premio Nobel a Gustavo!”. Questi bambini avevano visto qualche mese prima Spettacolare Conferenza, dove Andrea Farnetani veste i panni di Gustavo La Vita. Certo, l'assegnazione morale del Nobel mi era sembrata un tantino esagerata, ma c'è mancato poco che salissi in piedi sulle sedie del teatro e mi unissi anche io al loro entusiasmo: vedere quella reazione spontanea dei bambini appena era stato nominato Gustavo mi aveva reso stranamente euforico. Poi alcuni insegnanti avendomi riconosciuto mi hanno rivolto la loro attenzione, e così ho avuto modo di sapere che i bambini erano rimasti così affascinati da Spettacolare Conferenza, che le settimane seguenti lo spettacolo avevano più volte ripreso le dispense che gli avevamo fornito per leggere ancora storie di circo. In particolare una maestra mi ha spiegato che durante lo spettacolo diamo così tanti spunti che aveva trovato collegamenti praticamente con tutte le materie, dalla storia alla geografia, dalla scienza alla letteratura. Parlava con occhi pieni di curiosità ed entusiasmo sostenendo tra l'altro che i bambini avevano ascoltato attentissimi non tanto perché il testo era scritto e raccontato bene, ma perché percepivano che era scritto e raccontato da chi l'aveva vissuto veramente. Mentre me ne tornavo trotterellando a casa, tra le belle colline marchigiane, mi sono sorpreso stranamente soddisfatto, ho aperto il finestrino e mi sono goduto l'aria fresca che mi pungeva il viso.

Una giornata di serenità e divertimento. Così definirei l’evento finale del progetto Quinta Parete OPEN: una domenica alla scoperta delle arti circensi per molti dei presenti attratti dalla possibilità di cimentarsi nelle varie aree/workshop predisposte dalle 12 scuole di circo parte del progetto. Se il pubblico di Chapitombolo è già per natura eterogeneo e variegato, ebbene il 18 febbraio in sala avevamo veramente tutte le fasce d’età e provenienza: atleti e non, artisti o semplici appassionati, bambini e adulti, mamme e papà, e chi più ne ha più ne metta... In generale il segnale lanciato con una simile giornata è che il circo è più che mai attuale, capace di aggregare persone diverse in un’atmosfera di condivisione di scopi, intenti, ma soprattutto momenti di pura socialità. Ho visto collaborare giovani e adulti, cadere e rialzarsi magari grazie alla mano tesa da un bimbo. Il coinvolgimento “attivo” proposto da Quinta Parete OPEN ha dato in quest’occasione il meglio di sè e la domanda dei neofiti di fronte alla domenica stravagante è stata: “quando possiamo rifarlo?”. Lo sforzo congiunto delle attività di promozione della scuola di circo Chapitombolo e del festival di Viarigi ad essa correlato, nonchè l’attrazione generata dalla rassegna Mon Circo, che qui è vicina di casa, stanno attivando nel territorio una curiosità propositiva in cui spesso è il pubblico stesso a chiedere di essere maggiormente partecipe, Dando una mano diventano così il sottostrato fertile che creano il presupposto per attività più complesse. Il nugolo di volontari che ne deriva svolge infatti attività trasversali ma fondamentali alla creazione degli eventi, cucinando, sbigliettando, truccando i ragazzi durante gli eventi di promozione, guidando i mezzi, aiutando a montare, smontare e caricare durante gli spettacoli. Figure fondamentali perché reiterano e amplificano lo sforzo emotivo infuso dagli operatori. Progetti e giornate come queste sono di grande aiuto per l’allargamento della base di partecipanti e danno solidità ai nostri progetti. Grazie Quinta Parete!

scambio tra pubblico e compagnie, parentesi di crescita comunitaria e atipica. E questa è ancora la nostra volontà: portare avanti il laboratorio gratuito di “chiamiamolo teatro, chiamiamolo circo” per i genitori della zona. È un atto politico, offrire un momento di sperimentazione a degli over 40, ai quali non ci si rivolge più, è indispensabile per passare dal dire al fare. Pubblico per noi vuol dire del popolo,

ed è questa l’accezione che ci interessa, creare un progetto (e fuori dall’Italia molti ci sono stati di ispirazione) in cui ognuno contribuisce alla sua sostenibilità e alla sua crescita; il nostro Pubblico DOP ha capito senza troppe spiegazioni di cosa si trattava. Aldo, Sandra, Bruno, Chiara, Diego, Irene, Andrea l’hanno capito e, finanziamenti permettendo, il prossimo anno saremo di più. j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8


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