bIennaLe marteLIve Festival multi-disciplinare che mette al centro la simultaneità delle arti e il loro ibridarsi e sovrapporsi, per creare un unico
grande evento frutto della sinergia di più spettacoli, spesso in contemporanea, e in una unica location.
www.martelive.it nei due concorsi nazionali rivolti ad artisti di circo
FILIPPo brunettI www.filippobrunetti.org
Il clown e la giocoleria sono i fondamenti della mia ricerca artistica. Ho scelto di non frequentare scuole, lasciando che tutto il processo avvenisse naturalmente, cogliendo gli stimoli che l'ambiente circostante poteva offrirmi, dandomi il tempo di crescere e sentire quello che voglio esprimere, come e perchè. L'arte di strada è un passaggio quasi inevibitale per chi ha deciso di praticare questo tipo di discipline in Italia, e così mi sono lanciato, con molta cautela, in questa bellissima forma di spettacolo, dove ho trovato la possibilità di esprimermi e di fare tante esperienze, pur mantenendomi aperto ad altre possibilità. In strada si acquisisce una capacità unica di improvvisare e stare in scena, che solo qui puoi apprendere, inoltre si diventa autonomi e indipendenti da molti punti di vista. “L'Onironauta”, un clown che viaggia nei sogni, è uno spettacolo che mi accompagna da un po' di anni, ponendomi anche moltissime domande amletiche: strada o teatro? clown o giocoleria? sogno o son desto? Ne ho due versioni, che si alimentano a vicenda, una breve da strada e una per teatri di quasi un'ora. Quella da strada è necessaria per esibirmi dappertutto e mantenere in vita “L'Onironauta”, altrimenti, aspettando solo teatri che mi ospitino, morirebbe. È ancora faticoso proporsi con uno spettacolo di clown in teatro, spesso visto come un genere per bambini, infantile. I bambini sono miei colleghi, ma non c'è niente di più bello del vedere adulti ridere con le tue gag. Il clown per me non è un attore o un mimo, quello è un aspetto secondario, è uno stato d'essere puro che va riscoperto gio-
cando con gli elementi e le situazioni quotidiane. In questo mi hanno aiutato molto alcuni seminari di clown. Ultimamente l'incontro con Jef John-son è stato significativo e alcune mie intuizioni rispecchiano una parte della sua visione. Ad esempio quando parla del clown come se provenisse dal mondo dei sogni e con la sua sensibilità onirica potesse trasformare la realtà in pura fantasia e far vivere a tutti quel sogno. Ecco, questo è proprio il tema principale del mio spettacolo. Ho capito di aver colto l'anima del clown con “L'onironauta”, nel quale accosto anche la giocoleria, che per me ha un valore scenico metafisico e qui anche comico. Utilizzo degli oggetti quotidiani e non convenzionali, che agiscono nel sogno come qualcosa di non ordinario e hanno un effetto sorpresa. Il volo degli oggetti si amalgama photo by adele Cini nella storia con altri oggetti non lanciati, ma manipolati, che hanno funzioni più scenografiche e sono al servizio della drammaturgia del personaggio che ho creato, determinandone lo stile. Al di là del gesto tecnico con strumenti tradizionali della giocoleria, mi interessa l'uso di altri materiali per esprimermi e sviluppare un senso metaforico forte. Questo processo mi sta portando a individuare una mia poetica, che sto sviluppando ne “La Gravità delle Cose”, un nuovo progetto ancora in
fase di creazione. Qui viene analizzata la giocoleria in una performance che si avvicina più all'arte contemporanea che a al circo, e in cui ho provato ad accostare insieme a Matteo Gaudenzi la tecnica della Video-Art. Vorrei arrivare a una sperimentazione ludica e poetica più profonda, che già il titolo esprime. Le cose come oggetti, messe in
rapporto con la forza di gravità e i livelli di gravità che esse esprimono, sia immobili, sia mosse dalle azioni del giocoliere, si mutano in eventi. Un coltello, delle uova e dei palloncini sono gli strumenti con cui gioco per ribaltare la gravità delle cose con la forza della leggerezza che ha la giocoleria. Ora, dopo un anno pieno di soddisfazioni, guardo avanti e mi aspetto tante altre esperienze importanti.
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