totem GravItà Zero Costola di TOTEM Arti Festival di teatro, danza, musica e community art diretta da Teatro Nucleo, insieme un premio e una
rassegna dedicati alle arti circensi, alla loro capacità di utilizzare i linguaggi della scena e creare più generi di circo.
www.teatronucleo.org/totem-festival Pubblichiamo in queste due pagine le interviste alle proposte che si sono distinte
teatro neLLe FoGLIe ballata d’autunno www.teatronellefoglie.com
di marta Finazzi e nicolas benincasa 4 anni fa a Barcellona nasceva El Otto, spazio di creazione di circo e teatro ospitato dentro un capannone industriale dove
al tempo di Franco si costruivano armi per la rivoluzione. Da fabbrica di armi a fabbrica di idee il passo è stato breve: con amore e pazienza Marta e Nico, artisti di strada coi nomi di Maldimar e El Niño del Retrete, lo hanno reso un posto accogliente, dove ora compagnie di tutta Europa passano a presentare performance, a fare residenze, a dare workshop. I cabaret dell’Otto sono stati una palestra di sperimentazione in cui tutto era permesso, dove Marta e Nico hanno potuto giocare a stravolgere discipline, generi e stili, a creare forme sceniche e linguaggi nuovi, e da una di queste creazioni anarchiche è nato, senza che loro nemmeno se ne accorgessero, l’embrione di uno spettawww.jugglingmagazine.it
colo: “Ballata d’Autunno”. Con materiale di riciclo hanno creato una scenografia che condensasse la periferia in degrado di una grande città - con muri cadenti e rottami abbandonati ai lati delle strade - con la vitalità dei vicoli di Genova, con i panni stesi alle finestre e le persiane da cui si può sbirciare fuori. Reso reale il mondo che avevano immaginato sono
A questa fase di esplorazione “anarchica” segue poi una riflessiva, guidata dalle suggestioni che i personaggi stessi trasmettevano. Si scopre così che dentro lo spettacolo si sono infilati simboli e metafore che vanno al di là dell’intenzione cosciente degli autori. Solo a quel punto sono entrate in gioco le tecniche di circo, le acrobazie, le manipolazioni di oggetti, dentro la scenografia e sulla musica, cercando sempre la forza comunicativa del gesto lento e preciso. photo by daniele mantovani Questo spettacolo è diventato così una ballata di immagini e suggestioni visive: due personaggi surreali si muovono in una realtà altra, un’ambientazione da favola noir, un’avventura a quadri che rimanda all’archetipo del viaggio, col passaggio per ambientazioni completamente diverse, all’imperterrita ricerca di qualcosa. Cosa? il pubblico non lo sa, o forse non vuole ammetterlo; cercano quello che ognuno di noi cerca: il senso del loro viaggio. Ma un buon spettacolo non è nulla senza un buon tecnico: Alessandro, cuoco pentito con anima di musicista e laurea in filosofia, s’imbarca nell’avventura e diventa tecnico luci e occhio esterno della compagnia. Lo segue di lì a poco Felicita, architetta belga che lascia le geometrie degli edifici per quelle più stimolanti del circo, e diventa la manager della compagnia. È così che ha preso forma il progetto “Teatro nelle Foglie – Ballata d’Autunno” opera multidisciplinare che unisce il teatro d’ombre, il mimo, passati ai trucchi e ai costumi, per dare l’acrobatica aerea, la danza, la manipolauna fisicità ai personaggi, infine all’ambientazione musicale, fondamentale mezione e il clown, dove si mescolano la tronomo dei movimenti e dei gesti. forza del circo, l’improvvisazione del teaA quel punto è stato tutto gioco, speritro di strada e la poesia del teatro di figumentazione, improvvisazione, seguendo ra, veicolati dal linguaggio universale del molto liberamente un canovaccio di idee corpo, dello sguardo e delle ombre. che frullavano per la testa: sentirsi come “Teatro nelle Foglie” perché la nostra inAdamo ed Eva alla scoperta di un mondo tenzione è quella di portare il nostro sconosciuto; o come un bambino appena spettacolo anche al di fuori dei circuiti nato, che conosce per la prima volta la ufficiali dei teatri, dando vita a piazze o fame, il gioco, l’amore; oppure come parchi, lasciando che le foglie siano il noognuno di noi quando si imbarca nella ristro linoleum e gli alberi le nostre americerca di qualcosa (un luogo di appartenencane. “Ballata d’Autunno” perché ci piace za, un’identità, un senso); o ancora come l’idea di danzare tra le foglie che cadono, si sente l’uomo in relazione alla ciclicità non pensando all’estate che è finita, ma della natura e della vita. alla primavera che germoglierà. www.progettoquintaparete.it