CIrCoCentrICa 7/10 settembre 2017 http://convention.csalatorre.net/ di Carole madella Zaini ingombranti, pomelli che fanno capolino salutando il cielo, sacchi a pelo che ondeggiano sbattendo sulle ginocchia scoperte, occhi interrogativi di chi si chiede se il
photo by michele bruno
posto è giusto. Un parco nel mezzo del cemento romano. Colorato da forestieri, eccentrici, curiosi e tende della Quechua. Sparsi tra le foglie verdi, migliaia di attrezzi estranei alla fauna del parco. Clave, anelli, palline, monocicli, hula hoop, slackline sono sdraiati al sole. Circocentrica 2017 è iniziata. Un adolescente si arrampica goffamente su un trapezio. Ha lo sguardo di chi vuole imparare. Accanto c'è uno che l'infanzia l'ha lasciata alle spalle da qualche decennio. Ha lo stesso sguardo del ragazzo. Ogni tanto quegli sguardi si incrociano, complici, come a dire "neanche io ci riesco... come ti capisco!" A pochi metri, in una ex stalla adibita a palestra, una manciata di corpi sono spalmati a terra, gambe all'aria. Si contorcono faticosamente alla ricerca dell'equilibrio di una pallina sul dorso del piede. Non vola una parola. Si sente solo qualche raro tonfo sul pavimento di legno, segnale marcato dell'equilibrio mancato. A muoversi con grazia e dimestichezza è Emilia. È lei a condurre la sessione di corpi informi. È lei che usa piedi e mani con democratica facilità. Di questo ne ha fatto un'arte assieme al compagno di vita, creando la Cie Tau. In serata, un tappeto di esseri umani copre www.jugglingmagazine.it
l'erba umida e si distende davanti ad un palco illuminato. Lì, sopra, c'è un signore vestito di nero, raccolto ermeticamente in una tutina elastica. Il tappeto umano ride. Il signore si chiama Beppe Tenenti e da anni frequenta il parco quei giorni di settembre. Beppe non è l'unico a vestirsi di strano. C'è anche Piero, Ricciardi. La sua eleganza resta tale anche con un paio di boxer e un'aderentissima canottiera a righe. Se poi lo charme si sposa con il virtuosismo, allora l'attenzione è immediata. La stranezza pare aver trovato la giusta dimora nel parco della valle dell'Aniene. Un ragazzo barbuto sfila eccentricamente con abiti improbabili, sotto agli occhi esterrefatti di un trio di musicisti vestiti a righe bianche e rosse. Ad intervallare il surreale siparietto intervengono dei personaggi poco consueti. Una ragazza si arrampica su delle catene piovute dal cielo, qualcuno canta, qualche altro cade magi-
stralmente, una giovane donna continua il gioco della pallina sul piede, i due cuochi bisticcioni preparano una pizza napoletana e un affascinante giocoliere lancia clave sulle note di Tiziano Ferro. L'orchestra bicromatica è sempre lì ad accompagnare i cambi di scena e di veste di Smisurato. Il trio musicale è La Compagnia della Settimana Dopo. La maratona di stranezze prende il nome di Cabaré, Calderone Artistico Burlesco Anarchico Rigorosamente Eclettico.
Essere madre e artista non é cosa facile… credo che per entrambe sia una questione d'amore… Avere solo il tempo per il newww.compagnietau.com cessario e una gran gioia nel corpo. E mentre ti doni al pubblico, sentire il pianto… ma lo sentono che il mio bimbo piange?! E perché non sono con lui, cosa é ancora più importante?! Tutto ha molto più senso, più forza, più luce. Ancora di più amo il mio lavoro e ne trovo la preziosità, la libertá. Poi c'é la questione dell'impegno, della fedeltá a se stessi, del rispetto verso ció in cui si crede. Cosa vuol dire oggi essere un'ar-
emILIa tau
photo by b. depoortere
www.progettoquintaparete.it