FEDERAZIONE NAZIONALE
CLOWNDOTTORI
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di Alberto Dionigi presidente FNC La Federazione Nazionale Clowndottori (FNC), che oggi riunisce 15 associazioni accomunate da un codice etico e da un modus operandi comune, nasce nel 2005 sia per lo studio e la tutela del clown dottore, favorendo l’incontro fra clown dottori di ogni parte d’Italia, sia per arrivare al riconoscimento formale della figura del clown dottore a livello nazionale. Oggi, purtroppo, non esiste una regolamentazione legislativa, permettendo a chiunque di “improvvisarsi clown dottore” e lasciando spazio anche a persone poco preparate. Il modello cui i clown dottori di FNC fanno riferimento è quello realizzato da Michael Christensen che nel 1986, insieme a Paul Binder, ha formato la prima Clown Care Unit attiva presso il Babies Hospital di New York. Alla base di questo pensiero vi è il fatto che non si entra in corsia in maniera improvvisata, bensì bisogna essere dei bravi clown in primis, a cui vanno aggiunte le competenze psicologiche per poter interagire al meglio in una situazione particolare come quella del contesto sanitario. Per questo motivo la formazione, sia iniziale che continua, è di fondamentale importanza. I clown che approcciano l’ospedale devono integrare abilità artistiche con competenze psicologiche, quali intelligenza emotiva, pensiero positivo e creatività. La parte psicologica risulta di fondamentale importanza poiché l’obiettivo principale è quello di stabilire un rapporto empatico con i pazienti. Il clown, in questo senso, è spesso definito come interprete di emozioni, in quanto il suo obiettivo principale è di utilizzare le proprie abilità per trasformare lo stato d’animo dei pazienti da negativo in positivo. Il clown dottore di FNC è quindi un operatore specificatamente formato e non www.jugglingmagazine.it
foto di archivio FNC
necessita di una laurea in medicina. Il corso proposto dalla FNC (e condiviso fra le associazioni appartenenti) prevede un percorso minimo di 250 ore (teorico e pratico) con un focus particolare sul contesto sanitario.
Un percorso di qualità sottolineando nel contempo, che l’attività del clown dottore – sia esso professionista o volontario – non è un qualcosa che possono fare tutti. Tra i requisiti fondamentali, oltre all’aver compiuto il diciottesimo anno di
età ed avere un diploma di scuola secondaria, bisogna possedere capacità di ascolto, una buona intelligenza emotiva, una personalità equilibrata, possedere competenze artistiche mutuate dall’arte del clown. Una volta che i clown hanno terminato il percorso formativo e sono entrati a far parte dell’equipe, collaborano con il personale medico per contribuire a ridurre lo stress dei pazienti e delle famiglie. Va sottolineato che l’operato dei clown in ospedale non rappresenta unicamente un’applicazione dell’umorismo. Ai clown ospedalieri è richiesto di avere una comprensione globale del setting di cura, di stabilire un rapporto personale con i pazienti e di distrarli dalla loro routine quotidiana, dal dolore e dagli eventi negativi cui possono essere sottoposti. Dal 1995, quando i primi clown sono entrati negli ospedali italiani, le cose sono notevolmente migliorate. La FNC, ponendo particolare valore alla ricerca scientifica ed allo scambio con le altre realtà italiane ed estere, ha potuto assimilare i progressi in questo campo, rendendoli subito operativi al fine di migliorare sia l’intervento rivolto ai destinatari (pazienti e famiglie), sia a tutela dello stesso clown e delle istituzioni in cui lavora. Questo ha portato a stabilire dei protocolli operativi (ad es. lavoro in coppia, utilizzo di un camice colorato, uso di trucco leggero, ricerca del proprio personaggio clown, tutela della privacy) per garantire il miglior servizio possibile di assistenza. La FNC presta inoltre continua attenzione agli aspetti artistici e psicologici importanti in questo campo, investendo sullo studio dei fattori della pratica operativa, che possa avere un impatto positivo (ma anche negativo, al fine di eliminarli) nel lavoro in contesto sanitario.