TERESA
BRUNO www.teatrocart.com
Mi ha reso molto felice la proposta della stesura di questo articolo per raccontare da dove nasce la mia passione e la ricerca artistica in campo teatrale, ma soprattutto la curiosità infinita sulla figura del “Clown” e delle “Clownesse”. A proposito di Clownesse, in questo momento storico, sento un crescente fermento sulle donne clown. Nella storia del clown si trovano tante figure maschili ma pochissime donne, fortunatamente a livello nazionale ed internazionale si avvertono cambiamenti rilevanti per questa figura, non più marginale, ed ogni giorno vengo a conoscenza di clownesse italiane e internazionali e del bel lavoro che ognuna di loro sta svolgendo. L’idea che smuove me e le mie colleghe italiane è di creare una mappatura delle donne Clown in italia, gettando le basi per il Primo Festival di Clownesse italiano a Castelfiorentino. Un obbiettivo ambizioso che ogni giorno rafforza la rete. Personalmente la mia carriera ha inizio dalla ginnastica artistica e all’età di 16 anni, “vecchia” ormai nell’ambiente, inizio un laboratorio teatrale tenuto da André Casaca. Da quest’incontro scopro il mondo del mimo corporeo e del clown e mi “innamoro” di un nuovo approccio al corpo estremamente umano. Il linguaggio del corpo e lo sguardo del clown mi guidano a guardare la vita con altri occhi e la mia formazione artistica e peda-gogica segue da allora il metodo “Educativo comico relazionale” ideato da André Casaca per poi consolidarsi grazie ad altri grandi figure. Le origini del mio lavoro provengono, dal mimo corporeo di Etienne Decroux, e da Yves Lebreton, Octavio Burnier - C. Lume Teatro, Pierre Byland, Paco Gonzales - F. Floz, Philippe Gaulier, sulla danza Sabrina Cunha, Raquel Hirson Scotti, Marigia Maggipinto - C. Pina Baush e sul Metodo Funzionale sulla Voce. Nel 2002 decidiamo di creare con André Casaca e Stefano Marzuoli la compagnia Teatro C’art incentrata nella ricerca arti-
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foto di archivio Teatro Cart
stica sul linguaggio del corpo, l’arte comica e la figura del clown. Nel 2007 diamo vita al Teatro C’art, a Castelfiorentino (FI), oggi centro internazionale di ricerca teatrale dedicato alla creazione e alla formazione, sostenuto negli anni dai soci, dal Comune, dalla Banca BCC, da ONG italiane ed estere, dall’U.E. e da quest’anno da FUNDER 35. Il Clown è un riferimento importante per le nostre creazioni. Avere lo sguardo del clown ci permette di mantenere un
approccio vero con il teatro e autentico con il pubblico. Questo grazie anche al lavoro svolto con bambini/e, ragazzi/e e adulti, utilizzando la figura del clown come ponte nella relazione e portando così nel mio lavoro artistico freschezza, spontaneità e ascolto dell’altro. Il presupposto per la creazione dei miei personaggi, nasce partendo principalmente dalle mie caratteristiche fisiche, ricercando la mia identità comica gestuale. Credo che la clownery sia una disciplina circense e anzi ritengo sia un lavoro sulla presenza scenica essenziale per qualsiasi artista decida di approcciarsi al teatro. La formazione che sto proponendo adesso per adulti “Natura del corpo” é proprio un lavoro basato sull’espressività corporea, un training attoriale e un propedeutico per il clown. Ho ancora tanta curiosità per lo studio dell’universo clownesco, per scoprire nuovi metodi da rielaborare e renderli parte integrante delle mie creazioni. Le produzioni teatrali sulle quali sto lavorando adesso sono due. “ROSA” uno spettacolo solo da clown, che sto affinando grazie a date e tournèe Italiane ed Europee. “Rosa” rappresenta l’esplorazione del mio lato maschile, la delicatezza della trasformazione e la forza femminile del fiore che sboccia rosso e sensuale, ed infine la liberazione di ogni mia natura attraverso la voce e la danza flamenca. Inoltre da quest’anno sono entrata a far parte anche della Compagnia di Torino “Le Due Un Quarto” con Martina Soragna e Silvia Laniado attuando nella produzione “Retrò Gold”, dove si incontrano l’universo del Teatro di figura e quello del Teatro Fisico e Comico.