TUTTI MATTI PER COLORNO
2/4 SETTEMBRE COLORNO (PR) www.tuttimattipercolorno.it foto di Roberto Perotti
LE CIRQUE BIDON www.cirquebidon.fr FB Cirque Bidon Intervista di A.R. a François Rauline Bidon Negli anni ‘60 vivevo a Parigi, facevo il cisellatore di bronzo e scultore, un lavoro che mi piaceva e mi faceva guadagnare bene. Però trascorrere tutta la vita nello stesso posto mi sembrava noioso. Leggevo molto la beat generation, sognavo di realizzare qualcosa… Poi a Parigi è arrivato il ‘68 e mi ha dato l’impulso finale. Ho scioperato per due mesi, volevamo cambiare il mondo, ma poi sono rientrato al lavoro; avevo capito che non era facile cambiare la società,
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“Tutti Matti per Colorno” è stato fondato e sempre diretto dalla compagnia italiana Teatro Necessario, nello scenario affascinante della splendida Reggia che fu dei Farnese, dei Borbone e infine di Maria Luigia d’Austria, del suo cortile e del suo giardino, dei vicoli e delle strade del centro storico di Colorno. Un atteso festival, quest’anno capofila del progetto che ha visto il Cirque Bidon ri-visitare l’italia per un tour estivo che ha toccato Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna passando per alcuni grandi festival e molti borghi, paesi e cittadine del territorio. Un evento eccezionale, che ha ammaliato pubblico e stampa. Ne abbiamo approfittato per intervistare François R Bidon, fondatore del Cirque Bidon
ma almeno avrei provato a cambiare la mia vita. Così ho venduto tutto quello che avevo e sono partito, con una piccola borsetta e nient’altro. Ho girato l’Europa in autopstop, a piedi, in bicicletta, e durante questo viaggio un giorno, in un bosco in Champagne, ho incontrato una ragazza che viveva con due bambine, in una vecchia casa senza luce, senza acqua corrente, veramente ecologica prima che esistesse il termine. Lei era una trapezista che aveva lavorato nei grandi circhi del tempo, con un padre ecologista che le aveva insegnato le basi delle arti circensi. Avevo 21 anni e con lei ho conosciuto il circo. Lei sognava di rifare il circo, ma non sotto i grandi complessi; un circo poetico, genuino, famigliare, con carrozzoni trainati dai cavalli. Era minuta, 42 chili, io ero grosso e abbiamo
cominciato a fare mano a mano. La storia d’amore non è durata molto, io sono andato via, ma mi è rimasta l’idea di fondare un circo itinerante. Così mentre andavo a trovare un mio amico fabbro nella valle del Rodano, vedo per la prima volta nella mia vita un accampamento Rom, con carrozzoni e cavalli. Uno di loro mi offre di acquistare un carrozzone e un cavallo e, pensando fosse un segno del destino, accetto; ma lui non si presenta all’appuntamento. Ero deluso, ma il dado era tratto: avevo deciso che sarei partito con il circo, e con il mio amico fabbro ci siamo messi a costruire un carrozzone. Con gran fatica ho trovato un cavallo, senza averne mai nemmeno toccato uno nella mia vita. Meno male che la cavalla era gentile, ed è stata lei ad insegnarmi come governarla! Il