PERPLX 26/28 giugno - Kortrijk-Marke (BE) www.perplx.be
Cambio di pelle per l’ultraventennale festival fiammingo “Humorologie”, che da quest’anno s i propone al pubblico con il titolo “Perplx”, a testimonianza di una crescita dell’evento e del suo orizzonte culturale. Oltre ad accogliere una programmazione come sempre di rilievo, facilitata dalla direzione di Koen Allary e il coordinamento operativo di Griet Deschamps, Perplx ha ospitato quest’anno il V Meeting delle riviste di arti circensi del network INCAM, momento annuale di incontro e confronto tra le maggiori testate di settore. Proponiamo qui le interviste a Circo Ronaldo e Cie EaEo, due delle compagnie presenti quest’anno a Perplx, che ben rappresentano il dinamismo contemporaneo a cavallo tra tradizione e innovazione.
CIE EA EO ALL THE FUN www.cieeaeo.com intervista a Éric Longequel Dopo “M2” eravamo stanchi di spettacoli che dessero una lettura anticipata del loro concept e volevano realizzare un nuovo show con un tema di fondo poco chiaro, poco ovvio, quasi nascosto. Come pubblico mi piace ricevere diversi input dallo show; voglio che sia violento, strano, divertente, pauroso allo stesso tempo, senza messaggi chiari, che lasci spazio a diverse letture, emozioni e all’immaginazione. “All the Fun” viene presentato di fronte a pubblici diversi e noi proviamo a non cambiare niente, nemmeno i trick speciali che solo i giocolieri comprendono. La scelta di avere il pubblico in una disposizione crcolare a 360° tutta intorno allo spazio scenico è nata dal desiderio di condividere da vicino la performance con il pubblico e il circolo di sedie è stato costruito per noi da un exgiocoliere, ora dedicato alla costruzione di oggetti da scena. Per noi la giocoleria è anche un rituale e ci piace condividere con il pubblico questa dimensione. Mostrare la giocoleria in tutta la sua forza. dal rumore quando impatti gli attrezzi, al sudore, la fatica e la tensione, vogliamo che pongano attenzione agli sbagli e siano pronti a pararsi da un oggetto che sfugge dal nostro controllo, vogliamo che siano con noi più possibile. Detto questo lo show prova a ritualizzare il nostro modo di vivere, praticare e amare la giocoleria; ne facciamo un life style e una pratica quotidiana, e ci piace portare in scena questa relazione speciale, rinforzarla con il testo, dove parliamo della giocoleria, degli attrezzi, delle modifiche che apportiamo per farli funzionare meglio, condividiamo le nostre preferenze per un certo tipo di clava, come le decoriamo, come ci rapportiamo con loro. Sono tutti spunti, e mi piace per esempio presentare numeri come quello in cui Neta viene sollevata di peso mentre giocoliamo, dove non è palese alcun messaggio e dove non ripetiamo lo stereotipo della coppia di innamnorati che mostra i loro sentimenti sdolcinati e cose di questo genere. Non siamo più un uomo e una donna e non c’è una ragione (apparente) per cui presentiamo quella routine.
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Non creiamo barriere tra la giocoleria tradizionale e quella contemporanea, abbiamo grande rispetto e passione per tutto il patrimonio tecnico ed artistico della giocoleria tradizionale. Continuiamo ad allenarci in numeri classici, siteswap, contact ed altro, ma sicuramente al momento ci interessa esplorare le relazioni tra movimenti del corpo e la giocoleria da questi creata. “All the Fun” è una lettera d’amore per la giocoleria, e in scena dico per scherzo che possiamo trovare la risposta a grandi domande esistenziali attraverso la manipolazione di questi oggetti di plastica che lanciamo in aria, ma è una cosa in cui credo davvero. “Il modo in cui lanciamo oggetti in aria lancia una prospettiva sul percorso di vita che intraprendiamo”. La creazione è stata molto intensa ed è durata 6 mesi. Ci piaceva poter inserire una giocoliera donna nella nuova creazione, conoscevamo Neta Oren avendo visto i suoi video e lavorato con lei in altre occasioni. La compagnia, costituita da Jordaan De Cuyper, Sander De Cuyper, Bram Dobbelaere e me è stata insieme 6 anni, e ricevere un nuovo membro donna è stato un grande cambiamento. Un ringraziamento particolare va a Jay Gilligan che, dopo la collabor azone con Flaque, ci ha fornito degli input molto importanti sul concept della tecnica; a Johan Swartvagher di Martine a la Plage, che ci ha guidati nel valorizzare la ritualità della performance, un twist in tutta la nostra messa in scena; “last but not least” David Maillard, per la preziosa ricerca musicale.