Juggling Magazine #66 - march 2015

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REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle associazioni, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Fuma che n’duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org Quattrox4 via Privata Pericle 16, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Friuli Venezia Giulia Skiribiz via Marinelli 6, 33033 Codroipo (UD) Marco Grillo 340 8304849 www.skiribiz.com Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it

IL CIRCO SOCIALE COME ARTE PER IL CAMBIAMENTO SOCIALE promozione dell’inclusione, della partecipazione e della democrazia culturale www.jugglingmagazine.it > Altro Circo fonte: Studying Social Circusdi Jennifer Beth Spiegel, Concordia University, Montréal, Canada editing e traduzione a cura di Ilaria Bessone Il progetto di ricerca quinquennale “Arte per il cambiamento sociale: una partnership per insegnamento, valutazione e capacity-building - ASC” (http://art-for-social-change.ca/), lanciato nell’autunno del 2013, coinvolge quasi 40 ricercatori e praticanti in tutto il Canada. Tra i diversi casi analizzati, vi è anche il circo sociale in Quebec. Il mio ruolo era quello di svolgere uno studio di campo per esplorare come, fino a che punto e a quali condizioni i programmi di circo sociale sono in grado di promuovere l’inclusione e l’integrazione sociale secondo modalità che rispecchino i principi della democrazia culturale. Questo concetto fa riferimento allo sviluppo di ciò che Guattari chiama “soggettività sociali” e “collettività”, rimandando ad una visione dello sviluppo umano e sociale incentrata sullo stimolo e il coinvolgimento diretto dei partecipanti, sull’interazione sociale. Il circo sociale come arte per il cambiamento sociale Esistono molte definizioni dell’arte “per il cambiamento sociale”. Nel circo sociale in Quebec si tratta solitamente di forme performative d’arte create da gruppi sotto la guida di un artista che funge da facilitatore o catalizzatore. Il circo sociale si basa infatti sulla creatività e la ludicità come strumenti per esplorare le capacità individuali e collettive, per superare le paure e le barriere quotidiane. Non a caso vengono spesso impiegate tecniche del Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal, che negli anni ’70 sostenne la dif-

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fusione dell’arte come strumento di emancipazione delle popolazioni più svantaggiate e emarginate dalla rapida modernizzazione sociale, a complemento delle campagne di alfabetizzazione scritta e verbale. Ai tempi di Boal le arti circensi, e in particolare il “nuovo circo”, erano ancora sconosciute e poco diffuse, e solo recentemente le modalità in cui il circo sociale aiuta le persone a conoscersi e comunicare sono diventate oggetto di ricerca e diffusione. Inclusione sociale e democrazia culturale come obiettivi del circo sociale Essere inclusi non significa solo essere accettati, ma essere apprezzati per le qualità, le abilità e i valori che ognuno possiede; appartenere e contribuire, essere cittadini a pieno titolo, avere diritti e doveri. Con inclusione sociale si intende cioè una relazione dialogica in cui programmi e processi non mirano semplicemente a integrare gli individui in strutture sociali più ampie, ma a valorizzare chi viene emarginato per ciò che è, inclusi i tratti da cui l’etichetta di “deviante” ha origine. Inoltre, questa definizione di inclusione riconosce il potenziale di trasformazione della propria vita dei soggetti emarginati o svantaggiati. Il circo sociale permette l’integrazione e l’impegno sociale senza sacrificare la singolarità di ciascuno, basandosi sull’idea che la marginalità possa arricchire il tessuto sociale, cercando di insegnare un linguaggio nel rispetto della cultura dei soggetti coinvol-


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