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L’
annuale e atteso festival di danza Equilibrio a Roma quest’anno ha avuto come temi la coppia e la comunità, che nelle parole del direttore artistico Sidi Larbi Cherkaoui sono gli elementi basilari di ogni essere umano: per essere più se stesso da un punto di vista sociale in un mondo che invece enfatizza l’essere uno contro l’altro, per riconnetterci con gli altri e con la nostra parte più profonda. Sempre caratterizzate da una prospettiva cosmopolita e da un attento occhio alla ricerca e all’innovazione, le scelte del coreografo belga quest’anno si sono rivolte all’Italia e al di Donatella Ruini Portogallo, al Belgio, all’Inghilterra, al Sudafrica, alla Spagna e alla Scozia. Dai punti di richiamo nel teatro-danza dell’avvincente DV8 7/26 febbraio 2015 - Roma Physical Theatre, sempre più rivolwww.auditorium.com to alla denuncia sociale e agli oscuri mondi sotterranei del nostro vivere occidentale, fino alla perfomance della acclamatissima Sylvie Guillem che con questo spettacolo romano darà il definitivo addio alle scene. Novità di quest’anno: l’incontro dal vivo con il coreografo del Nederlands Dans Theater Ji í Kylián, che ha incontrato il pubblico in veste di regista presentando un film e un cortometraggio da lui ideati e diretti, e una mostra di fotografie di danzatori in 3D che regala insolite suggestioni esaltando la fisicità e la forza dirompente e comunicativa del gesto danzato. La creazione del portoghese Helder Seabra When the Birds fly Low, the Wind Will Blow si muove in avanti e all’indietro nel tempo, suggerendoci che andare verso il passato ci può aiutare ad andare avanti nel vivere il presente, e mostrandoci amore, perdita, assenza di radici, speranza in una situazione scenica classica del teatro-danza. In una fumosa locanda allestita con tavoli e sedie spostati continuamente e in interazione attiva con i danzatori, si muovono quattro clienti dalla forte personalità e un più timido barista che nel corso della narrazione alterna il servire libri e il servire alcool, con conseguenze imprevedibili sugli estrosi personagne danzando su una piattaforma alta e inclinata con un buco al gi e sui movimenti coreografici. Supportati da una musica origicentro (creata dall’artista visivo Jim Hodges) da cui ripetutanale ed evocativa di atmosfere orientali eseguita dal vivo sulla mente escono e vengono inghiottiti i danzatori, in una atmosfescena, si susseguono originali passi a due anche con bicchieri, ra drammatica che ha avvolto tutta la durata dello spettacolo. Il sedie e oggetti, e movimenti coreografici che utilizzano differenti rombo iniziale e ininterrotto di una musica assordante vede stili, alternando danza contemporanea, tango, mimo, acrobazia e uscire dal buco forme nude e ripiegate su se stesse con lunghiscontorsionismo, assoli di parole e musica in una progressiva accesime parrucche bianche e senza volto, in una gestualità contorta lerazione di energia messa in campo dai giovani danzatori, ognue sofferta che a tratti evoca immagini della danza Butoh. Corpi no generoso nell’esprimere una sua precisa individualità, anche senza alcuna forma estetica e senza identità, quasi forme preumane, che alternano movimenti di gruppo e individuali prinei momenti di coreografia collettiva. mordiali e ossessivi, animaleschi, fino al progressivo e finale Lo Scottish Dance Theatre con Yama ha invece proposto la sfida apparire dei visi e di gesti più umani, di voci e suoni che divenfisica di esplorare mitologie e riti pagani e animisti del Giappo-
NUOVI EQUILIBRI PER UN NUOVO FUTURO
foto di G. Fantuzzi foto di John Hogg
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foto di Brian Hartley foto di Koen Broos
Equilibrio, Festival della Nuova Danza