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25 dicembre / 11 gennaio - Roma www.goldencircusfestival.it C’è un’indiscutibile fascino nell’idea di circo: è innanzitutto idea di libertà, di arte spontanea, di virtuosismi corporei, di conservazione, di famiglia. La Grande Tenda è stata da sempre simbolo di oasi di pace, di casa comune, di unione tra i popoli, pur nel riconoscimento e nella valorizzazione delle molteplici diversità. Ma è anche esaltazione della natura, della sua forza creatrice, della sua unione con l’uomo attraverso il contatto con gli animali. Inoltre il circo è “zingaresco”, nel senso più pieno e bello del termine: è libero, è errante, è cittadino del mondo, è allegro e fantasioso. È un grande contenitore di linguaggi diversi mirabilmente tradotti in gesti, forme ed immagini.
IL CIRCO: RITI, MITI E STATI UNITI D’EUROPA
foto di Daniele Rotondo
di Paolo Prestipino
Uno spettacolo, il più antico del mondo, musa ispiratrice di tutte le espressioni artistiche, oggetto di molte critiche perché troppo spesso giudicato senza avere la piena cognizione della sua storia e, quindi, di quelle radici che sono imprescindibili per una visione chiara della sua dimensione educativa e pedagogica, del suo essere vetrina della libera fantasia e delle espressioni più estreme delle nostre potenzialità fisiche, nonché luogo di relazione tra uomo e mondo animale. Lo spazio che nel futur o verrà dato al circo sarà uno spazio dato alla storia, alla cultura, alla creatività, alla natura. Un messaggio che intendo rivolgere soprattutto alle istituzioni italiane e comunitarie affinché tutelino oggi e negli anni a venire tale forma d’arte. E la tutela non può prescindere da un chiaro quadro normativo che regolamenti in modalità uniforme in Europa tale espressione artistica. Una lacuna da troppo tempo denunciata dai massimi esponenti del mondo circense, e da troppo tempo in attesa di risposta e di soluzioni concrete. Il nostro Festival, attraverso la sua direzione apicale, sta coinvolgendo i nostri rappresentanti in Europa affinché si dia sostanza ad un’iniziativa parlamentare che sfoci in una Direttiva Europea dove siano chiariti tutti i punti sensibili dell’attività circense: la pubblicità e lo scambio culturale, la tutela degli animali, la loro stabulazione ed i trasferimenti, i trasporti e l’occupazione delle piazze, le tutele regionali. Un segnale di attenzione culturale a livello europeo, significativo per tutti.
SPICY CIRCUS www.spicycircus.com
intervista a Andréanne Quintal fondatrice della compagnia Ho visto il primo Cirque du Soleil quando avevo 4 anni e ho capito che volevo fare questo nella mia vita. Praticavo già la ginnastica, seguendo le orme di mia sorella. Mi sono allenata e ho gareggiato per 7 anni, fino a quando in allenamento mi sono rotta il braccio. Tagliata fuori dalle gare mi accorsi che nella stessa palestra c’era un trampolino e decisi di provarlo, perchè sembrava molto più figo! Dopo 10 anni di competizioni col trampolino, e avendo terminato gli studi alle superiori, sono entrata nella National Circus School of Montreal. Lì ho trascorso due anni a lavorare su un numero al trampolino. Dopo di che ho creato Catwall, la mia prima compagnia, e la prima struttura di wall trampolin che si potesse portare in tour. Tutto inizio lì, e a ruota il Cirque du Soleil, Cirque Eloize e tante altre compagnie cominciarono a chiederci il wall trampoline. Alcuni anni fa ebbi l’opportunità di viaggiare in Europa con un nuovo numero di trampowall. Vincemmo 4 premi a Monte Carlo e subito dopo fondai la mia compagnia Spicy Circus, che attualmente lavora principalmente in Europa (io stessa risiedo a Zurigo) ed è formato in maggioranza da donne.
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Il Circo Contemporaneo non è stata una scelta, sono cresciuta in questo ambiente ed è il circo che ho conosciuto fin dai primi corsi. Per me è un modo naturale di creazione, mi piace raccontarmi attraverso i miei numeri, ed è quello che sto facendo. Ho imparato tanto alla National Circus School di Montreal, danza, recitazione, altre discipline, ma il trampowall l’ho imparato nella palestra di ginnastica dove mi allenavo con i miei amici. Ho sempre amato il trampolino, è davvero la mia passione; fare capriole in aria e confrontarsi con il rischio e la paura che genera la parete, quando sei a 4,5 metri altezza. Pratico trampowall da più di 10 anni, all’inizio era solo La Nouba del Cirque du Soleil che portava in scena un numero del genere, e noi siamo stai tra i primi a dedicarci da professionisti. Abbiamo creato un sacco di cose, tutto era nuovo al tempo e per anni sono stata una delle poche ragazze che osavano lanciarsi dall’alto. Ora questa disciplina sta acquisendo notorietà e sono sempre di più le ragazze che diventano