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18-09-2009
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Funambolika Pescara, 6/8 luglio 2009 www.funambolika.com a cura di Paolo Ferri foto di Silvia Mazzotta
Il circo è così, parla a quella zona dell’anima che nessuno riesce a seppellire mai del tutto, vince ogni resistenza culturale, si impone in ogni latitudine geografica, zigzaga attraverso qualsiasi labirinto dell’umore e dello spirito e ti viene a scovare dove sei sguarnito e ancora bimbo (perché ognuno lo è, seppur nel posto più recondito del suo cuore). E ti conquista. È un fenomeno cristallinamente percepibile e che si ripete ormai da tre anni in una città come Pescara, nel suo spazio teatrale più prestigioso, quell’anfiteatro all’aperto di duemila posti che da oltre trent’anni in estate ospita il festival jazz più antico d’Italia. Qui dove si è abituati al tutto esaurito solo quando arrivano le star della musica, accade che uno dei massimi esperti internazionali di circo (Raffaele De Ritis ha diretto il circo Barnum a Hollywood e il Big Apple Circus a Broadway, a Monaco il “Monte Carlo Magic Stars”, a Spoleto il Festival dei Due Mondi, a Venezia la Biennale e da anni consulente circense della Rai) ambienti un festival giunto al suo terzo anno di vita, lasciando centinaia di persone fuori dai cancelli. Funambolika 2009 ha rinverdito la formula che ha portato a Pescara vere star del circo, da Jango Edwards, a Larible, a Shub, a Jigalov e i grandi nomi del mondo circense internazionale, artisti che De Ritis conosce non per averli cercati su Google, ma per averli frequentati di prima mano (quando non li ha creati o scovati personalmente!). Tra le tante istantanee da fissare nella memoria di quest’ultima edizione (momento iniziale del cartellone estivo dell’Ente Manifestazioni Pescarese) conviene cominciare con Viktor Kee, il giocoliere-serpente, momento di punta della prima serata (osannato in tutto il mondo, dal clown d’argento di Montecarlo alle recensioni entusiastiche del New York Times), tale da fargli meritare il posto sul manifesto ufficiale. Se Kee ha colpito con la sua sinuosa abili-
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tà serpentiforme, i due dioscuri spalmati d’oro di Golden Power hanno invece impressionato per sfoggio di statuaria potenza equlibristica, puntando sull’estetica tipica dei totalitarismi, due ubermensch capaci di incrociare arti e bicipiti per confezionare una serie di figure ben oltre la soglia della credibilità (impossibile che due corpi umani possano combinarsi in quei modi!). Aurelia Cats, contorsione e trapezio, solista del Lido di Parigi, 20 metri al di sopra del legno del palco, ha poi tenuto il pubblico in un’apnea collettiva, così come Oleg Izossimov, il più grande equilibrista della sua generazione, il “Nurejev del circo” come la critica lo definisce da tempo. Indiavolati i Fratelli Curatola e la loro coreografia ispirata all’universo degli anni ’20 e dello swing. Assurde le pantomime dei KGB Clowns (Kings Of Burlesque), tradizione clownesca sovietica che evolve verso tradizioni comiche occidentali a completare l’affresco della prima serata, quel “Gran Gala du Cirque”, festival nel festival, antologia di performance di rilievo dei circhi di tutto il mondo, anche grazie al ruolo decisivo di un altro grande specialista, Alessandro Serena, che dallo scorso anno, con l’equipe di “Circo e Dintorni”, cura cast e produzione di questa serata di gala. L’affresco della tre giorni di Funambolika 2009 è proseguito con una serata di clownerie “pura” e una, in chiusura, con una produzione teatrale di ampio respiro, in quella che è la scansione ormai consolidata nella formula di Funambolika. Avner Eisenberg, vera leggenda della clownerie, inventore del teatro di strada come genere dotato di dignità e importanza ha stregato con la sua barba e un aplomb che lo fanno sembrare appena uscito da un Bar Mitzvah. “Exceptions to Gravity” sfida ogni barriera di generazione, lingua e cultura. Pantomima, giocoleria, magia, e mille altre trovate, in un corpo elastico a dispetto di un apparente terza età incipien-