Juggling Magazine #42 - march 2009

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Jug n 42:JUG new

18-03-2009

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foto di Y. Forhan F. Dehurtevent J. Dube C. Raynaud A. Chaudron

Festival Mondial du Cirque de Demain XXX edizione Parigi 29 gennaio_1 febbraio 2009

www.cirquededemain-paris.com A cura di Moon emanuelemarchione_2@hotmail.com Concepito nel 1977 da Dominique e Isabelle Mauclair, nel periodo in cui il circo francese affrontava una delle sue crisi maggiori, Il Cirque De Demain coinvolgeva un gruppo di appassionati in un progetto originale dove giovani artisti avrebbero potuto esibirsi di fronte ad una giuria professionale e un pubblico competente. Da quel giorno circa 1000 numeri sono transitati per il festival, scrivendo un nuovo capitolo nella storia del circo. Dalla Mongolia, all’Egitto, dal Ghana, al Paraguay, Dalla Lituania al Uzbekistan, dall’Austria alla Cina, dal Vietnam all’Argentina, facendo del festival un incontestabile punto di riferimento per lo sviluppo e la ricerca delle arti circensi contemporanee...

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Parigi è una città magica, ma a gennaio è gelida, le strade sono deserte e persino Mont Martre di sera sembra un quartiere senza vita. In questa cornice di grigiore invernale la mia esperienza a Paname, come la chiamano loro, i francesi, è stata caratterizzata dalle bellezze senza tempo della città, certo, ma ciò che ha reso davvero memorabile il mio gennaio parigino è stato vedere dal vivo il Cirque de Demain. Siamo partiti in tre da Roma per assistere ad uno dei più grandi festival mondiali di circo contemporaneo, e tutti e tre siamo rimasti assolutamente senza parole davanti alla magnificenza dello spettacolo offerto, sia per la qualità sia per la quantità dei numeri messi in scena. Dieci ore di spettacolo in due giorni avrebbero potuto annoiare o comunque saziarci e renderci saturi di circo, ed invece eravamo lì allibiti e ci chiedevamo come mai fosse già finito tutto. Il festival era ospitato al Cirque Phenix (in un distretto periferico parigino), uno splendido tendone nel cui atrio erano ospitati molti stand di varie scuole di circo internazionali, come la scuola nazionale di Montreal o il CNAC di Chalon, ed alcune interessantissime esposizioni di costumi utilizzati durante numeri e spettacoli circensi precedenti. Complessivamente gli show del Cirque de Demain erano tre: uno show A e uno show B che si sono alternati durante le giornate del festival e il Gran Galà, che comprendeva i migliori numeri dei due show e che precedeva la premiazione finale. L’impatto con lo spettacolo vero e proprio è stato devastante: gli allievi della scuola di circo di Montreal si sono esibiti in una splendida coreografica corale, regalando alle circa 3000 persone presenti un’esplosione di tecnica e arte che copriva tutte le discipline circensi. Fortunatamente i ragazzi hanno aperto tutti gli show, per cui ogni volta potevo guardare qualcosa di diverso; la coreografia era talmente ricca da non poter essere apprezzata appieno in una sola volta. Tutte le esibizioni erano accompagnate da un’ottima orchestra che suonava dal vivo la maggior parte delle tracce degli artisti, provenienti da varie parti del globo: 16 paesi in gara, tra cui Germania, Canada, Russia, Inghilterra, Francia e per la prima volta anche Turchia e Colombia. Spazio (e gloria) anche per l’Italia, rappresentata dal duo clown e acrobatico/eccentrico Baccalà, che si è aggiudicato il premio speciale Cirque du Soleil. La varietà dei numeri è stata impressionante; oltre ad alcuni originalissimi interventi di giocoleria (Guillaume Martinet e Florent LeStage, rispettivamente premio speciale della giuria e medaglia d’argento, straordinari nelle loro esibizioni, e Morgan,

fuori gara, che ha stupito come sempre), si è assistito ad ottimi numeri di acrobatica, equilibrismo, trapezio, banchina, mano a mano ed illusionismo: una grande quantità e varietà di performance che ha messo in difficoltà la giuria presente, composta da competenti autorità nell’ambito del circo contemporaneo. Nove le medaglie assegnate: tre bronzi, tre argenti e tre ori. Il gradino più basso del podio è spettato di diritto a Saiffedine Jelassi, Mahrane Hannachi e Yamen Abidi, dalla Tunisia, con il loro numero di palo cinese, incentrato sulla tecnica e sull’interazione corporea applicata al palo, in un contesto stile “gangster”; si sono aggiudicati il bronzo anche i Bankina, gruppo di acrobati colombiani che con il loro street style hanno infiammato il pubblico del Phenix, e Etienne Saglio, illusionista francese capace di incantare la platea con un numero onirico in cui si è mostrato abilissimo nel catturare uccelli di carta che volavano per tutto il tendone. Argento alle cinesi della troupe di Xi Yu, meritevoli di aver creato una grande atmosfera con il loro numero di verticali e piramidi umane e al già citato Florent Lestage, protagonista di uno splendido numero di clave e bastone in cui riusciva ad integrare altri oggetti con molta fluidità. Terza ed ultima medaglia d’argento al duo acrobatico composto da Antoine e Aurore, che hanno fatto della grande differenza fisica che li caratterizzava il loro punto di forza in un numero molto romantico e ben coreografato. Oro (e premio Victor Kee) ad Alexander Koblikov, ucraino, che si è calato nei panni di un marinaio protagonista di un numero di giocoleria in cui ha inserito persino dieci palle (oltre all’utilizzo, simpaticissimo, del berretto), alla splendida trapezista australiana Emma Marshall e all’incredibile nel vero senso della parola - numero di rola bola proposto dai cinesi della troupe di Chemin de Fer, capaci di assurde evoluzioni ed equilibri precari su più piani e più rulli: meritatissima standing ovation per loro. Notevole anche il numero di Guillaume Martinet, parigino, che ha proposto un numero di palline totalmente nuovo (forse un po’ troppo Lido…), in cui sfruttava uno sgabello ed un tavolo, che da semplici oggetti di scena diventavano parti integranti dell’esibizione, e il pavimento, a cui è stata data grande importanza attraverso la tecnica del drop, il tutto sottolineato da un personaggio frizzante e “paranoico”: premio speciale della giuria per lui, e forse avrebbe meritato il podio. Se è davvero questo il circo di domani, ragazzi, c’è sta da stare tranquilli...e non ci rimane che aspettare e, se possibile, seguire dal vivo la prossima edizione!


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