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Come è ben noto, la convention/campionato mondiale di monociclo, l’UniCon, si tiene ogni due anni in diverse regioni del globo (il prossimo sarà in Nuova Zelanda). Quest’ attesa di due anni, è troppo sfiancante, soprattutto per gli irriducibili! Ecco quindi la prima edizione della EUC (Extreme Unicycle Championship) che si alternerà ad UniCon (così da non lasciare nemmeno un anno senza una grossa convention!) e che prevede un’appendice a Parigi ad inizio agosto. Certo, ci sono forti differenze rispetto all’UniCon. La prima, evidente già dal nome, è che non vengono trattate tutte le discipline del monociclo, ma solo le cosiddette “Extreme”: Trial, Flatland, Street. La prima e forse più nota disciplina, il trial, ha visto la competizione dispiegarsi su 40 zone di difficoltà crescente, e ogni concorrente aveva 3 ore per completarne il maggior numero possibile. Vincitori: Marc Fabien per i senior, Raphael Pöham per i junior. Lo Street, disciplina a metà
strada tra il trial e il freestyle, si propone di superare ostacoli esibendosi in trick e acrobazie, e all’EUC si è assistito ad un radicale cambio nella gestione di questa competizione. Il nuovo format prevede infatti che vengano allestite tre differenti zone con ostacoli diversi e che i concorrenti, in gruppi di 5 o 6, si sfidino sulle diverse zone per 5 minuti a gruppo e per zona, mentre giudici con l’occhio veloce ed il palato fine assegnano i punteggi. La fase di qualificazione vede l’esecuzione contemporanea di tre gruppi che impegnano a rotazione le tre zone mentre i giudici si dividono tra le zone. Nella fase finale i 5 o 6 migliori si spostano con i giudici da una zona all’altra per una sfida all’ultimo trick aereo. Ogni zona viene affrontata dal gruppo dei finalisti per 8 minuti. I vincitori? Krisztian Kovàcs (senior), Raphael Pöham (junior) e Sophia Pellmann (femminile). Vi è poi una terza specialità inclusa nel menù EUC, a cavallo tra lo street ed il freestyle: il
di M arco Vita le
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Trial, Flatland e Street alla EUC Colonia Germania 21_23 gennaio
18-03-2009
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a cura di Marco Vitale e Manuel “Arimane” Moscariello della Associazione Italiana Monociclo www.unicyclist.it
flatland. Nuova disciplina che sta trovando un seguito enorme. La prima fase di qualificazione concede due minuti ad ogni concorrente, valutato per pulizia, creatività e difficoltà tecnica. La parte finale, più spettacolare, vede invece i 16 concorrenti divisi in 8 coppie affrontarsi uno contro uno in una Battle presa in eredità dall’hip hop, dove ognuno sfoggia il proprio miglior repertorio contro l’altro a veloce alternanza. Una intera ora di puro show all’interno di un cerchio di gente incitante e “gasata”. Il regolamento internazionale prevede che ci siano dei giudici abilitati e preposti a decidere, ma in gare minori la formula più bella è quella in cui tutti i concorrenti (16 o 8) sono anche i giudici delle performance degli altri. Le differenze tra Flatland e Freestyle non sono però facili da definire. Possiamo dire che il flatland si avvale tipicamente di Crankroll (spingere la ruota
con un piede mentre l’altro poggia sul mozzo), Unispin (rotazioni del monociclo sul suo asse verticale mentre il rider è in aria e si prepara a riatterrare), di wrap, e uno stile di combo che tenta di mischiare il più possibile i trick senza mai passare da posizioni base. Anche lo standupwalk è considerato flat, come pure coast e glide, ma solo se fatti per brevi tratti. L’idea di base è infatti un freestyle fattibile nel proprio garage, o comunque in uno spazio ristretto. Che dire? l’atmosfera è molto undergroud, i ragazzi sfoggiano i loro abiti preferiti e la musica non dà tregua, ma impegno e concentrazione uniscono trasversalmente tutti, facendo apprezzare uno show diverso, sicuramente fresco e coinvolgente. Presto anche in Italia i primi esperimenti di Flat e Street (forse alla Convention Brianzola di fine aprile le prime battle, ma solo se saremo abbastanza. Quindi… venite!).
j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 4 2 m a r z o 20 0 9
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