Juggling Magazine #76, september 2017

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uPsidedown – circus and sPace riflessioni sul circo come oggetto di studio 28/30 GIUGNO, MUNSTER (GERMANIA) www.zirkuswissenschaft.de

testo e foto di ilaria bessone circus and sPace Dopo il successo della conferenza “Semiotics at the Circus” del 2015, Franziska Trapp e il suo team dell’Università di Munster hanno organizzato e ospitato quest’anno un secondo appuntamento internazionale, rivolto a studiosi del circo provenienti da tutto il mondo e da ambiti accademici molteplici. Il programma di UpSideDown – Circus and Space prevedeva panel tematici seguiti da brevi dibattiti; lezioni frontali tenute da quattro tra i più noti studiosi di circo nel mondo: Paul Bouissac (Toronto), Philippe Goudard (Montpellier), Patrick Leroux (Montreal), Peta Tait (Melbourne); un workshop interdisciplinare su genere e ruolo delle donne nell’università e nel mondo del circo; un programma serale ricco di spettacoli. I titoli dei panel - ‘pista, teatro e strada’; ‘analisi della performance e spazio’; ‘la pratica del circo e lo spazio’; ‘costruire e attraversare confini’; ‘la creazione di spazi culturali’ – sottolineano il fil rouge della conferenza: la questione dello spazio nel circo tradizionale, nuovo e contemporaneo. In che modo la scelta, l’utilizzo e la gestione dello spazio influenzano il significato delle performance circensi? In che modo artisti e spettacoli si adattano a diversi contesti culturali, e quali sono gli effetti di queste contaminazioni? Come si colloca il corpo circense nello spazio, come viene impiegato per spostarsi e creare? Queste domande hanno accolto un’enorme diversità di temi, interessi, e approcci di studio e ricerca. Ad esempio, la presentazione di un semiotico del circo come Paul Bouissac verteva sulle specificità del circo tradizionale come forma culturale (una “religione umanista che glorifica il corpo”) in cui l’aspetto del sacro e del rituale rappresentano il principale oggetto di studio. In altri casi gli interrogativi di ricerca riguardavano interessi di tipo estetico, culturale, storico o politico. Approcci di tipo pedagogico si concentravano invece su come il movimento circense nello spazio venga appreso e incorporato da artisti e studenti. studiare il circo Solo negli ultimi anni il campo degli ‘studi sul circo’ (circus studies) ha cominciato a crescere e strutturarsi, grazie ad alcune pubblicazioni fondamentali, alla creazione di reti regionali e internazionali di ricercatori, e al supporto di noti studiosi e università. La peculiarità di questo campo è proprio la multidisciplinarietà www.jugglingmagazine.it

della letteratura di riferimento e la varietà dei modi di intendere e definire la ricerca. Ricerche diverse tra loro per tutto il resto – come l’analisi della capacità dei corpi di disegnare linee nello spazio in una particolare performance circense e lo studio degli aspetti manageriali, gestionali, organizzativi e finanziari delle imprese circensi - sono accomunate esclusivamente da un oggetto di indagine di per sé già vario, fluido e molteplice: il circo. A questa diversità di interessi e approcci si somma l’eterogenea composizione del pubblico attratto dalla ricerca sul circo e da eventi come la conferenza di Munster: studenti, ricercatori e professori, ma anche artisti, insegnanti, direttori di scuole e progetti, etc. La situazione che ne risulta è particolarmente variegata e richiede grandi sforzi comunicativi. Atmosfere e allestimenti troppo formali, parole e espressioni erudite, spesso ostiche, toni distaccati, freddi, poco coinvolgenti, premesse date per scontate sono la normalità per una conferenza, in cui le aspettative non sono certo di divertirsi, né di comprendere a fondo tutto ciò che viene detto. Tuttavia, quando si parla di circo che per definizione vuole l’eterogeneità, la contaminazione, l’innovazione, la partecipazione e il coinvolgimento sensoriale e emotivo - varrebbe forse la pena di cercare modi e strategie alternative per allargare accessibilità e possibilità di comprendere e intervenire. A Munster, una bella iniziativa in questo senso è stata la presenza di un disegnatore che si è occupato di prendere appunti e tradurli in note scritte, disegni, vignette e schemi che riassumevano i contenuti dei vari interventi, rendendoli accessibili ad un pubblico più vasto. Le tavole illustrate saranno trasformate in una mostra itinerante e consultabili sul sito https://www.uni-muenster.de/Kulturpoetik/en/zirkuswissenschaft/konferenz/UpSideDown2017.html, dove trovate già tutti gli abstract della conferenza”. costruire Ponti e tracciare fili Rafforzando il dialogo tra mondo accademico e pratica circense, ricerche scientifiche d’interesse per molti potrebbero diffondersi, essere lette, discusse, arricchite. Il mondo accademico apparirebbe meno distaccato e blindato dietro concetti complicati e parole difficili. Discussioni, collaborazioni, incontri tra prospettive diverse genererebbero nuova conoscenza.


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