mirabilia guillaume martinet www.defracto.com
Amo la giocoleria oggi così come l’ho amata fin dai primi approcci. Con la giocoleria ho scoperto tante cose, continuo a praticarla con gioia e sono contento del posto che ha nella mia vita. Per me la giocoleria è innanzitutto una relazione del corpo con gli oggetti, nello spazio e nel tempo. E la mia relazione con tempo, spazio, il corpo, gli oggetti, me stesso e il mondo è diventata più profonda grazie alla giocoleria. In ogni spazio che vivo/abito mi piace spostare le cose per vivere quello spazio appieno. Stessa cosa con il tempo; ora ho una percezione diversa del tempo, so che in uno stretto lasso di tempo si possono fare tante cose, e posso usare ogni singolo secondo per qualcosa di rilevante. Mi piace ancora giocolare con molti oggetti, anche se lo faccio meno che in passato. La giocoleria significa poter toccare le cose, anche in senso metaforico, oltre che reale, e la mia giocoleria ora è diventata più fisica. Un aspetto che mi piace approfondire, perchè credo ci sia tantissimo da esplorare in questa direzione. Prima danzavo spesso, ora danzo di meno ma sono più coinvolto fisicamente con la giocoleria. All’inizio le due cose erano separate, e ora sono connesse. La relazione col suolo, con il movimento del corpo è molto più ampia ora. Come cado, come afferro gli oggetti, tutte queste cose passano ora sia attraverso la tecnica della giocoleria sia il movimento corporeo. Due giocolieri in particolare mi hanno avvicinato a questo mondo - Pich, Emmanuel Perez - prendendomi sotto la loro ala portandomi alle convention. L’incontro con questo mondo mi ha colpito fin dall’inizio. Percepivo che c’erano delle potenzialità e avevo delle idee di cose da realizzare. Mi piace ancora andare alle convention, poter restituire l’energia che ho ricevuto, vedere cosa fanno gli altri, dare un consiglio quando me lo chiedono. Mi piace la comunità dei giocolieri e la convention è un luogo in cui mi sento felice.
Andare su un palco è stata una grande esperienza per condividere le mie emozioni con il pubblico. Non sarei capace di fare lo stesso con la danza, il teatro, la commedia, ma posso farlo attraverso la giocoleria. Il pubblico regala delle emozioni molto forti. Sapere che ci sono persone che seguono i miei lavori e che vedono i miei spettacoli è una grande soddisfazione; per questo continuo a lavorare duro ed essere autentico. Voglio che il pubblico percepisca sempre questa tensione, indipendentemente se lo spettacolo piaccia o meno. Quando vado in creazione per me significa muovermi, staccarmi dal presente, che comunque adoro, ed entrare in un’altra dimensione. La giocoleria ha portato tanti interrogativi nella mia vita e quello che faccio di conseguenza è una sorta di risposta a tutte queste domande. Cosa significa fare un nuovo spettacolo? essere espressivi? comunicare qualcosa? creare un linguaggio della giocoleria? Amo le domande perché, senza necessariamente cercare le risposte, mi stimolano a fare cose, a crescere. Con “Flaque” volevamo spingere oltre i limiti fisici, con “Dystonie” volevamo invece esplorare i limiti dello spazio all’interno del quale realizziamo lo spettacolo. È impegnativo entrare in creazione: ci sono sempre dei dubbi, devi trovare soluzioni, fare qualcosa di nuovo e di autentico, non usare le cose che hai già fatto e che sai funzionerebbero. Non sappiamo mai che tipo di giocoleria porteremo in scena, lo scopriamo durante la creazione. Per questo mi piace lavorare in team, perchè ognuno porta delle buone motivazioni nella creazione. Defracto è una compagnia creata da Minh Tam Kaplan, Guillaume Martinet, David Maillard, Laure Caillat. La compagnia ha realizzato diversi progetti in cui hanno collaborato André Hidalgo, Van-Kim Tran, Joseph Viatte e Eric Longequel come giocolieri, autori o interpreti, Grégory Adoir come tecnico e Camille Talva come production manager. Ma soprattutto è un luogo dove vogliamo poter creare progetti, e dove non sempre siamo tutti coinvolti. Sono felice di aver partecipato alla creazione di questa compagnia, e aver realizzato tutto questo mi regala una enorme motivazione per continuare a lavorare duro e apprezzare insieme al pubblico la giocoleria che porto in scena.
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