m mirabilia
international circus & Performing arts festiVal
27 GIUGNO / 2 LUGLIO, FOSSANO (CN) www.festivalmirabilia.it
di fabrizio gavosto direttore artistico
foto di andrea macchia
A Mirabilia, festival multidisciplinare, coesistono oggi circo, danza, teatro e teatro di strada; il pubblico passa da un linguaggio all’altro e spesso a Mirabilia scopre e viene conquistato da spettacoli basati su nuovi linguaggi e forme espressive. Sono proprio gli spettacoli di ricerca e di confine a riscuotere grande approvazione e interesse, grazie alla fiducia nella direzione artistica e al tam-tam spontaneo fra il pubblico appassionato e fidelizzatosi in questi undici anni di Mirabilia. Logicamente, anche le forme più tradizionali riscuotono grande attenzione, specialmente se frutto di residenze sul territorio e contatto con l’audience locale, come quest’anno per “Born to be Circus” del Circo Zoè. Il festival diventa sempre più un crogiolo di creazioni ad-hoc di altissimo livello, come Avignone, Tarrega, Edimburgo (dove vengono creati circa 15 spettacoli ogni anno che si vedranno solo lì). L’obbiettivo non è programmare spettacoli, ma sostenere un sistema di creazione artistica che interagisca con il territorio e i suoi spazi, con i suoi punti di forza e con i luoghi più difficili, per poi circuitare le creazioni in giro per il mondo. Le circa 130 repliche e 60 compagnie nell’arco di 5 giorni (oltre alle “Anteprime Mirabilia”) sono state davvero molte, desideriamo ridurre questi numeri per concentrarsi su nuovi e più complessi per-
corsi. Le linee di sviluppo del festival ricercano infatti sempre più la transdiciplinarietà e non solo la multidisciplinarietà, una fucina in cui possano nascere e svilupparsi le nuove tendenze.
circa 26.000 abitanti bisogna “popolare culturalmente” anche la periferia. Dal 2017 vengono coinvolte per la prima volta le frazioni con spettacoli realizzati ad hoc, come “Foreign”di Houseclowns, ideato da Daniel Romila per la regia di Carlo Maria Rossi, concepito per accom-
Posti suggestivi, come il chiostro del Castello degli Acaja, per il quale i Defracto hanno creato il geniale”Dystonie” e Compagnie du Chaos ha ideato “Nonada”, sono cornici meravigliose per il pubblico e per le compagnie; ma in una città di
pagnare il pubblico in una riflessione sul tema dello straniero, del migrante, volutamente realizzato nello spazio non teatrale dell’ Officina del Possibile. Un emporio sociale che comprende una bottega di vendita di abiti usati, un laborato-
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