immagine tratta dal trailer di Limits
Mentre si fa una verticale per un minuto 300 persone sono costrette a lasciare la loro casa (Limits, Cirkus Cirkör)
DELLA MIGRAZIONE NEL CIRCO CONTEMPORANEO cirkor.se
di Roxana Kueven “Crisi dei rifugiati” - già questo termine trae in inganno. Riflette la negatività con cui la sfida dei movimenti migratori attuali vengono trattati. Oggi 70 milioni di persone, un numero mai registrato prima nella storia, sono sfollati, in fuga, in movimento. Naturalmente questo sta cambiando la società, anche quella in cui viviamo, nonostante solo una piccola percentuale di questi migranti cerchi rifugio nell’Unione Europea. Accompagnare questi cambiamenti è una nostra responsabilità, prendendo posizione contro le ciniche politiche migratorie di destra che puntano ad accrescere il terrore nella popolazione. E soprattutto gli artisti e le persone impegnate nel settore della cultura hanno la responsabilità di agire, se vogliamo che la nostra arte sia rilevante e rappresentativa. La scena del circo europeo è grande e diversificata ed ha il potenziale per contribuire, ma questo processo è appena agli inizi. Sono principalmente i progetti di circo educativo e circo sociale che ora danno il benvenuto e accolgono i rifugiati nei loro corsi e performing group, organizzando scambi e momenti di incontro tra giovani locali e nuovi arrivati. Il valore di questi progetti, spesso molto impegnativi, è enorme, ed EYCO (European Youth Circus Organization) sta lavorando ad una mappatura di tutti i progetti di circo impegnati con i migranti, da presentare al NICE meeting del prossimo autunno. Ma la conferenza FreshCircus, biennale per il settore professionale circo che ha riunito a Parigi nella primavera scorsa centinaia di programmatori e artisti di tutto il mondo, www.jugglingmagazine.it
pur avendo come titolo “Moving Borders”, ha praticamente trascurato il tema. In generale nel settore del circo professionale le reazioni a tali sviluppi della società sembrano essere rare. A differenza del campo teatrale, che offre alcuni esempi di percorsi di rottura: La International Refugee Conference(1) per esempio è stata ospitata dal Theater Kampnagel di Amburgo. Diversi teatri stabili da Berlino producono lavori che affrontano il tema dei rifugiati e sostengono una campagna contro i campi profughi. Molti di questi lavori teatrali mirano a rendere visibili le esperienze e le opinioni dei migranti, riportando l’attenzione sui valori dell’integrazione e della tolleranza. Nel settore del circo i pochi progetti e produzioni attive si contano su una mano. La rivista Stradda concentra il suo numero di maggio 2016 sul confronto di circensi e artisti di strada sulla “Migrazione e Crisi Cimatica”(2). Gli articoli si riferiscono a diversi spettacoli che si occupano di confini e nomadismo e raccontano iniziative artistiche nei campi profughi a Calais, nel nord della Francia. Ciò che è sicuramente da menzionare in questo contesto è la sorprendente campagna di Cirkus Cirkör da Stoccolma:
“Che tempi sono questi, quando parlare di alberi è quasi un delitto perché implica il silenzio su tanti orrori” Ispirandosi ad un testo di B.Brecht la compagnia Cirkus Cirkör accetta una nuova sfida artistica sul tema delle frontiere nelle arti e nella società. Un tema che sarà centrale per molte delle attività di Cirkör per i prossimi anni, incluso progetti pedagogici con bambini e famiglie richiedenti asilo che si terranno nelle strutture di Cirkör e negli alloggi che li ospiteranno. E proprio in questi alloggi tre artisti di origini diverse hanno portato uno spettacolo appositamente creato, dal titolo Dunja (Mondo), per interrompere temporaneamente l’isolamento e la noia di questi luoghi. Un progetto che prevede una sua estensione anche nel lungo termine. Una parte cruciale di tutta la campagna è la produzione dello spettacolo Limits, ispirato allo spettacolo Borders, prodotto la scorsa primavera per Malmö City Theater per celebrare i 20 anni di Cirkör e il tema della fuga(3). In Borders un cast multiculturale, l’uso del linguaggio, le tipiche rotture narrative e i personaggi eccentrici di Cirkör, hanno permesso che i temi interagissero in modo serio e commovente, ma allo stesso tempo gioioso. Alcuni dei suoi elementi di
(1)
http://refugeeconference.blogsport.eu/de/
(2)
http://horslesmurs.fr/accueil/editions/stradda/stradda-le-magazine-de-la-creation-hors-les-murs/les-numeros/
(3)
trailer Borders: www.youtube.com/watch?v=pQJjR1I6_mA
(4)
mkcentrum.se