za, e le origini, alle arti circensi. Essere orgogliosi di appartenere alla sua lunga storia, proiettandola nel futuro. Vedere (e sentire) il circo Intensificare la comunicazione, assicurarsi che veicoli un nuovo sentire e un nuovo agire, esplorare terreni nuovi della comunicazione come happening, flash mob, edutainment, social, web. Ma per quanto si possa migliorare le forme di comunicazione, non esiste modo migliore di appassionare nuovi pubblici al circo se non sperimentarlo dal vivo, invitando amici, giornalisti, critici d’arte, responsabili politici, sostenitori ad assistere agli spettacoli o partecipare a momenti formativi.
TUTTI PARLANO DI CIRCO EVERYBODY TALKS ABOUT CIRCUS città all’altra. Ma il circo oggi è molto altro ancora.
Le arti circensi si evolvono velocemente, sia in popolarità sia nei liguaggi artistici. Tuttavia la comunicazione sul circo che passa nei media - per quel poco che passa - non sembra cogliere questa rinascenza. Giornali, decisori politici, operatori culturali ricorrono spesso a luoghi comuni quando le arti circensi sono all’ordine del giorno. Analizzando buone e cattive pratiche, il workshop Everybody talks about circus, facilitato a Fresh Circus 3 da Maarten Verhelst (Circuscentrum/CircusMagazine, BE) Adolfo Rossomando (JugglingMagazine, IT), ha evidenziato alcune criticità della/sulla comunicazione che il settore circo incontra ogni giorno
La diversità del/nel Circo Il Circo è diversità: si passa dalla famiglia circense itinerante con un programma classico, ad una compagnia di acrobati diplomatisi ad una scuola di circo che si esibicono in eventi outdoor, ad un artista concettuale le cui performance afferiscono alla danza, al teatro fisico, al circo contemporaneo. Oppure ancora si diffonde nella società con le scuole di circo educativo, i progetti di circo sociale, fino al team building e i grandi opening. Ma poche persone sanno di questa diversità.
Luoghi comuni Il circo nell’immaginario collettvo, oltre ad assumere dei connotati di arte minore o metafora linguistica di caos, è ancora legato a luoghi comuni come la tenda, i clown col naso rosso e le scarpe lunghe, gli animali, le acrobazia incredibili, brillantini e glamour. Naturalmente questi archetipi hanno il ‘diritto’ ad esistere, ed i circhi tradizionali sono ancora in viaggio da una
Rivendicare la parola ‘circo’ Il riconoscimento del circo come forma d’arte è da anni una battaglia costante per l’intero settore. La mancanza di riconoscimento, unita ad un più facile accesso ai fondi per altre arti dello spettacolo, induce (o forza) molti artisti circensi ad etichettare la loro creazione come danza, teatro, performing art, etc. Forse bisognerebbe rivendicare con più orgoglio l’appartenen-
More action Esperienze interessanti che potrebbero facilitare ulteriori azioni in collaborazione con la rete Circostrada: Unpack the Arts. Un interessante progetto che ha coinvolto 120 giornalisti di testate culturali europee in un viaggio negli esiti e nella storia del circo contemporaneo, raccontando le loro impressioni sulle rispettive pubblicazioni. www.unpackthears.eu INCAM network. I media project di circo contemporaneo ogni giorno si confrontano con modalità e contenuti della comunicazione sul circo. Insieme hanno creato INCAM, occasione di confronto e riflessione sul proprio ruolo. www.circusartsmagazines.net Conclusioni Abbiamo bisogno di più dibattito, più discussioni, più scambi all’interno del settore, e insieme con il mondo esterno, per affrontare con maggiore organicità il tema della comunicazione sul/nel circo. Superare le sabbie mobili di usurati dibattiti (ad esempio la discussione su ‘che cosa è circo?’) e diffondere i diversi sapori del circo oggi. E a partire da questa ricchezza elaborare raccomandazioni forti e strategie di sviluppo del pubblico per un maggiore riconoscimento da parte delle istituzioni.
jugglingmagazinenumero71giugno2016