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ono Edoardo Nardin e sono un artista. Essere un artista è un’assunzione di responsabilità, una vocazione oltre che una professione. Dopo la laurea specialistica in organizzazione dell’arte e dello spettacolo ho capito che non volevo fare il manager nel settore culturale, quindi da anni divido la mia ricerca fra arti visive e arti performative. Credo che non esistano dei confini così definiti fra i diversi linguaggi. Ogni proget-
Il mio spettacolo che unisce al meglio circo, teatro e illustrazioni è Barba Fantasy Show: un varietà comico che nasce 5 anni fa come spettacolo di strada e che ho presentato sempre più spesso in teatro. Ovviamente nell’ultimo anno non ha potuto girare molto. Questo lungo e intenso periodo ha colto tutti di sorpresa, ci ha bloccato e messo duramente alla prova. Personalmente ho reagito continuando a cercare, a provare, a sperimentare. Con dedizione e studio ho scoperto nuovi linguaggi e strumenti, ho girato dei video e ho scritto. È così che è nato “Barba Fantasy. La storia dell’Omino vestito di rosso”. Si tratta di un libro illustrato per bambini ispirato allo spettacolo Barba
EDOARDO NARDIN L’UNICO LIMITE DELLA FANTASIA È NON USARE LA FANTASIA
Q edoardonardin to, idea, intuizione, ha il proprio modo di essere ideato e spesso prende forma attraverso un processo creativo dinamico e in divenire. Faccio l’artista di strada, con qualche esperienza al circo, da più di vent’anni, ma una decina di anni fa ho sentito la necessità di guardarmi attorno e ho scoperto il teatro. Così ho avuto modo di unire i silenzi che ascoltano e la densità del teatro con la freschezza e l’immediatezza gioiosa delle discipline circensi. Potrei dire, a ragione, che non sono un giocoliere, un acrobata, un clown, un equilibrista, un attore, ma faccio surfing fra queste discipline, che mastico e utilizzo a servizio del messaggio che voglio lasciare, dell’emozione che cerco e voglio suscitare o della storia che voglio raccontare. Ho trovato il mio stile e sono
quello che sono! A chi non mi conosce dico che faccio spettacoli e mostre. Sì, anche mostre. Negli ultimi anni quella “servetta sveltissima e non per tanto nuova sempre del mestiere” che Pi-
Fantasy Show, edito da Km Edizioni (www.kmedizioni.com), piccola ma agguerrita casa editrice indipendente di Firenze. La mia multidisciplinarietà si palesa in toto nel progetto Barba Fantasy. Uno spettacolo di circo-teatro senza l’utilizzo della parola che diventa un libro e un racconto accompagnato da immagini. I diversi linguaggi messi in campo si influenzano fra loro e contribuiscono a rendere unica la mia ricerca. Faccio giocoleria con le illu-
randello chiama Fantasia, mi ha portato a indagare anche le arti visive. Con determinazione e coraggio ho dato terreno fertile a quel semino fatto di pittura, scultura e installazioni artistiche, raccolto timidamente al liceo. Ad oggi ho all’attivo diverse mostre e qualche premio. Creando un corto circuito fra queste dinamiche esploro le diverse possibilità con cui si può utilizzare il disegno come linguaggio narrativo e drammaturgico. Illustrazioni, pittura, installazioni, circo, teatro, sono potentissimi strumenti caricati a salve nella faretra della mia fantasia. Questo eclettismo espressivo è la struttura della mia ricerca e del mio agire quotidiano; per me vitale, viscerale: passione, amore, lavoro.
strazioni, immagino la scena come se fosse una tela, metto in equilibrio le parole. La regia è la mente di un pittore che aggiunge al suo spettacolo sapienti pennellate di circo, di musica o di teatro. L’estetica è una bella signora, una musa, che va ascoltata e corteggiata. Lasciatevi dunque affascinare anche voi dalla fantasia, sostenete la creatività in ogni sua forma e divertitevi a farlo. Speriamo di vederci presto a teatro, al circo, al cinema, in piazza… ma nel frattempo non smettiamo di creare: l’unico limite della fantasia è non usare la fantasia.
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