A
C I T T À
D I
C I R C O
FOTO DI ELENI ALBAROSA
R I S V E G L I A R S I
Vivendo in roulotte al seguito di un tendone a volte capita di svegliarsi la mattina senza sapere dove ci si trova. È una sensazione speciale e abbastanza tipica che può durare svariati secondi, in questi momenti si può provare una certa ebbrezza, ma anche un fastidiosissimo senso di alienazione. Ebbene a Città di Circo, quando a fatica apri gli occhi la mattina, sai esattamente dove ti trovi. Aprendo la tua bella porticina di plastica e lamiera, la faccia gonfia e snaturata dal sonno allarga a denti stretti le poche labbra rimaste, assistendo in mutande al vero spettacolo dell’autunno. Un milione di casette motorizzabili; ce n’è di colorate, di uggiose, alcune un pò arrugginite di Toschi altre triturate dall’ossido, alcune carine, molte orrende, quelle lunghe un metro e quelle che doptoschitos@gmail.com piano un carro funebre, hanno tutte una cosa in comune: sono come la tua. Ospitano i matti come te che hanno deciso di rendere Città di Circo una realtà. Come se non bastasse, un ridente bus olandese anni sessanta, con un ippopotamo travestito da gatto come vigilante, si staglia al centro dell’accampamento, accerchiato da pentoloni, mestoli, caffettiere, poltrone, cassapanche…rassicurato da cotanta qualità, felice ti avvii verso il grande container bianco adibito a docce e gabinetti. L’immagine standard è la seguente: da una parte abbiamo svariati personaggi bizzarri seminudi (magari con scarpe eleganti e asciugamani da mare), per lo più in attesa, magari chiacchierando, mentre altri denunciano a gran voce la fine dell’acqua calda o bagnati cantano qualche oscenità. Dall’altra parte abbiamo invece qualcosa di più aspro. Ma lascio all’immaginazione la pittura dei colori della cosiddetta parte wc. Vi basti sapere che nei turni di lavoro autogestito tutti i circensi hanno dato prova delle loro abilità metacloacali e netturbiniche in generale. Infatti prima delle tarde ore pomeridiane, quando tutto l’impianto pro-spettacoli si mette in moto (biglietteria, accoglienza, pop corn…), il sistema è già attivo al 100%: dallo smaltimento dei rifiuti alla pulizia dei tendoni e degli spazi comuni, dalla costruzione e manutenzione di cartellonistica e scenografia esterna varia alla gestione degli appuntamenti speciali, le centinaia di telefonate sul telefono delle prenotazioni, la pulizia dei bagni…ecco, torniamo ancora al nostro caro container bianco…probabilmente un qualche impavido ghostbuster pupufriendly armato di paletta e idropulitrice economica sta cercando di combattere l’impossibile: più di 90 artisti a cui piace tantissimo creare e più di 6000 spettatori a cui piace tantissimo sedersi, insieme, nel più magico dei container di Villa Angeletti. Che dire, le intenzioni erano buone, ma decidi di rimandare il tutto a più tardi. Cà Luogo d’Arte è il posto che fa per te e decidi di avviarti per un buon caffè all’ “olandese” verso il grande tendone giallo e rosso, adibito per l’occasione a spazio comune per i pasti ma non solo. Dribblando tra una moquette verdognola coprifango e un gaio pensionato in bicicletta ti siedi ad uno dei tanti tavoloni che ogni giorno assistono a quel bello di Città di Circo a cui il pubblico è precluso. Questo è il luogo dove l’auspicato incontro tra le compagnie prende la sua piega più terrena e positiva. È qui infatti che ogni artista si confronta, discute, assimila..ma non solo con le parole, infatti alcuni strumenti e piccoli amplificatori lasciano improvvisare eventi musicali liberi, che aumentano il senso di intimità e di bellezza dello stare insieme. In una parola, si contamina e ci si lascia contaminare, che è poi lo scopo primo di questo evento eccezionale. La giornata è lunghissima e tra lavori, convegni, corsi, matinée, prove per concerti e per gala collettivi ti ritrovi già al “cerchio” con i tuoi compari di spettacolo e di avventure. Ai saluti di fine show si cerca di trasmettere l’idea di punta dell’iceberg riguardo a quello cui si è appena assistito, forse invano. A notte fonda la tua porticina di plastica e lamiera si chiude, che bella idea risvegliarsi a Città di Circo.
RISVEGLIARSI A CITTÀ DI CIRCO
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