Juggling Magazine Città di Circo , allegato JM #78 - march 2018

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L ATO

E C C E N T R I C O

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IL LATO ECCENTRICO DEL SIDE

MARGINE TANGENZIALE DELL’INTRATTENIMENTO di Philine Dahlmann

www.mylaika.com

La compagnia My!Laika, che dal 2011 si esibisce in oltre 20 nazioni con spettacoli di teatro circo, nel 2014 progetta, costruisce e finanzia interamente e autonomamente il proprio teatro volante. Dal suo varo il circo Side naviga per tutta l’Europa, producendosi con lo stesso agio, tanto al centro di importanti festival come a Chalon in Francia, quanto nella periferia di Belgrado in Serbia. Radunando a se un collettivo internazionale ha ospitato sette differenti produzioni artistiche, cinque delle quali concepite in autonomia sotto tenda. (Popcorn Machine 2011, Dekalè 2013, Radio Tagadà 2014, Full Out 2015, Stupid Palace 2016, Duet 2017, Laerte 2017). Oltre 60 compagnie europee di teatro circo si sono esibite sotto il tendone bianco e nero. My!Laika/Side kunst-cirque organizza grandi eventi come Jetlag festival ad Amsterdam, No Theater a Certaldo e collabora alla realizzazione di Città di Circo a Bologna.

Axìosi Side nasce da una necessità. Dopo anni d’esperienza in strada, teatri e tendoni con i nostri spettacoli si manifesta in noi il bisogno di uno spazio da riempire con la nostra creatività, a ritmo nostro, a gusto nostro. L’incapacità di scegliere un paese dove fondare questo spazio avvalora la scelta di costruire un teatro mobile. Uno spazio che possa essere contenitore della nostra arte e quella d’altri, con l’altissima pretesa che gli artisti siano abbastanza coscienti o, forse meglio, abbastanza incoscienti da creare arte per ficcarla in un tendone nero e farne uscire il pubblico stupito, squilibrato o almeno arricchito dall’esperienza. Il Side si configura allora come un posto per accogliere un'arte che cerca il precario equilibrio tra il reale e la rappresentazione, l'oggetto e l’esperienza, il visibile e l'invisibile. Un’arte il più possibile indipendente dall'industria culturale e che medita sul valore dell'intrattenimento, il quale è da un lato necessario, perché essenzialmente la società occidentale può permettersi la noia, e dall’altro lato è pericoloso, perché facilmente strumentalizzabile per qualunque fine ideologico. Un’arte che accetta il contraddittorio lavoro di schivare la sistematizzazione che inevitabilmente nasce da una continua reinvenzione, infatti se il continuo disturbo delle aspettative del pubblico diventa sistematico sarà riconoscibile, prevedibile, e di conseguenza, compiacente. L'indeterminazione e l'improvvisazione spontanea con materiali, temi, tecniche, il caso ed il rischio (stato di vuoto supremo nell'osservatore) aiutano a confrontarsi con questa trappola. Side vuole essere un luogo dove l'arte è “esperienziabile” per gli artisti ed il pubblico. L’esperienza nostra, tuttavia, dimostra che le pretese altissime sono purtroppo inclini ai compromessi, con i quali trattiamo di giocare, di equilibrarli con sempre più abilità. Il concetto del nostro spazio d’arte somiglia alle tecniche del nostro artigianato: ammaestrare lo squilibrio, allargare la distanza tra i limiti, recuperarsi dopo una sbornia.

FOTO DI STEFANO SCHEDA

Ekkentrikòs dynamei tis kentromòlos (Kazzos nostrei)

8WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

“Side” voleva dire “lato” in omaggio a tutto ciò che esiste fuori dal centro; geometricamente, artisticamente, socialmente. Risulta, dopo quattro anni dall’uscita dalla fabbrica di questo oggetto in plastica nera e bianca, che Side si è messo nel centro della nostra vita, tanto professionale quanto artistica che… emozionale. Impossibile separare ciò che uno chiama “privato” da quello che si sta facendo per guadagnare il pane, il tetto, la Maserati. Impossibile separare gli amici dai colleghi. Impossibile rinunciare alla responsabilità sociale. Impossibile non riconoscere le infinite possibilità e realizzarne almeno quante più possibile… Di certo c’è soltanto il fango e il grido dell'elefante gonfiabile la mattina. Evidenza diventa solo l’impossibilità del riposo da noi stessi. E noi stessi avanziamo, nel nostro caso con un tendone da circo, nel centro della nostra vita, ormai solo ironicamente chiamato “Side”.


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