JOI MAGAZINE novembre 2016

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CUCINA

Ricetta esclusiva dello Chef Fiorenzo Zanon

MODA

Sfilata presso C.C Le valli

ARTISTA Maria Teresa Trentini

ALPINI

NOVEMBRE 2016

Le armi della Prima Guerra Mondiale

SOMMARIO

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CASEIFICIO SAN ROCCO

Alla festa dei 50 anni del caseificio San Rocco, una realtà importante del territorio sia sul piano produttivo che economico.

dina mazzucato

Ex modella ora titolare della Scuola di Portamento e Bon Ton Dina Mazzucato Shiller di Padova, Fashion Stylist e Art Buyer da oltre 30 anni, regista di Sfilate e Spettacoli ed Eventi, Tutor di Portamento e Stile a Rai Due nella trasmissione Detto Fatto.

VALSUGANA Enrosadira in val di Fassa ANDREA ALBERINI Dj, Insomnia Events C.C LE VALLI La moda sfila in centro EXPO Domani Sposi EVENTI Altopiano di Asiago

Maria Teresa Trentini, pittrice, scultrice, e grafica vive e lavora a Vicenza. Dopo aver praticato il disegno e la pittura ad olio in una ricerca già sperimentale, si appropria di quel materiale primordiale che è la terra-cotta.

ALPINI

Durante la Prima Guerra Mondiale fece ricomparsa l’uso della mazza ferrata. Strumento di offesa di medioevale memoria.

CHEF FIORENZO ZANON Cocotte di patata al Taleggio, tuorlo e tartufo bianco d’Alba, una ricetta esclusiva dello Chef Fiorenzo Zanon.

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EDITORIALE Joi magazine una scelta editoriale nata per la gente e con la gente per essere sempre presenti e per raccontare il vostro territorio, con parole e immagini, cogliendo le molte realtà che ci circondano, una rivista diversa, innovativa, di spessore. JOI Magazzine ha un target aperto a tutti, dedicato all’informazione, alla promozione di eventi, cultura e spettacolo, cucina, salute, sport e molto altro ancora...Un magazine, insomma a 360°.

JOI Magazine è un mezzo di comunicazione nuovo ed efficace, con una grafica accattivante, coronata da molteplici contenuti informativi e redazionali e spazi pubblicitari per promuovere le vostre aziende ed i vostri eventi. Vi lascio, nelle pagine che seguono, con preziosi articoli e speciali di cui consiglio vivamente la lettura...

Salutandovi colgo l’ occasione per ringraziarvi fin da subito per l’attenzione dedicatami e vi invito a condividere il nostro lavoro per le prossime edizioni.

Paolo Lessio

EDITORE Paolo Lessio dir. commerciale Marinella Musicante ci trovi anche su: facebook e instagram joi magazine

I LIBRI DEL MESE Mentre, come volevasi dimostrare, slitta ancora la “Mostra mercato del libro e dell’editoria del Bassanese” (che a questo punto potrebbe pure migrare) Bassano si ricorda, finalmente!, di essere stata una della capitali mondiali della Grande Guerra. Da fine ottobre (ma a questo punto non era forse più significativo inaugurarla il 4 di Novembre?) nella Galleria Civica del Museo infatti è visitabile “Frammenti” la mostra che, fino a metà febbraio, attraverso immagini, suoni, animazioni, ricostruzioni grafiche e filmati, accompagnerà i visitatori in un viaggio virtuale nel tempo, sviluppandosi attorno al ruolo da protagonista della città di Bassano nei quattro anni del primo conflitto mondiale. Dal punto editoriale la mostra sarà supportata da alcune iniziative a cominciare dalla ristampa di quel “E Bassano andò alla guerra” che uscito alcuni anni fa ora viene riproposto, sempre a firma di Paolo Pozzato che di “Frammenti” è il curatore, ampliato nel testo. Ad arricchire il volume (AFe, 470 pagine, 20 euro) ci sono anche la prefazione di Emilio Franzina e l’inedito saggio, di Donata Grandesso, dedicato alle vicende dell’Ufficio notizie per le famiglie dei militari di terra e di mare di Bassano e alle donne che vi lavorarono. Di un altro dei curatori della Mostra, ovvero Ruggero Dal Molin, esce un DVD (“Una città in prima linea. Bassano nella Grande guerra”) che con l’ausilio di decine e decine di fotografie ed immagini provenienti da una dozzina di collezioni ed archivi, a cominciare da quello dell’autore, “racconta”, in quasi trenta minuti e con la voce di Eros Zecchini e Monica Dal Molin e le musiche originali di Jacopo Mazzarolo, Bassano nel primo conflitto mondiale. Da segnalare, oltre le molte splendide fotografie, i primi tre minuti del filmato, realizzati con droni, che dimostrano ancora una volta com’è bella Bassano, anche se spesso ce ne dimentichiamo, come ci dimentichiamo della sua Storia. E a tale proposito da ricordare che in questi giorni è uscita la “Breve Storia di Bassano (ad uso dei foresti)” di Matteo Maria Marchiori che in quasi 400 pagine propone una veloce e interessante cavalcata attraverso la storia della città.

E nelle prossime settimane sbarcherà sui banchi delle librerie anche quel “Voci di Valle”, che è un interessantissimo “vocabolario”, curato con passione dall’equipe guidata da Giuseppe Gheno, dedicato al dialetto della Valbrenta.

A cura di Attilio Fraccaro

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PER LUI Ilenia 35enne. Sportiva con uno stile di vita sano. Tranquilla e comunicativa, la gente si fida di me e io amo dare loro dei consigli. Ho molti amici, ho un buon lavoro...mi manca solo un uomo con cui condividere tutto ciò.

Carla 62enne. Guida turistica. Lavoro in un museo e sono laureata. Mi piace anche tenermi in forma e fare sport. Sono vedova e non ho figli, quindi ora che sono prossima alla pensione, mi piacerebbe avere nuove compagnie, anche solo per un’amicizia.

PER LEI Fabio 28enne. Amo la montagna e la fotografia, sono energico, faccio mountan bike. Sono laureato, simpatico, divertente, meticoloso e un pò puntiglioso, mi piace attirare l’attenzione in varie forme visive, romantico.

Ferdinando 63enne. Ho una casa in collina. Solo non sto bene, i mesi passano e cancellano la rabbia e le delusioni.

La vita deve essere vissuta ma soprattutto condivisa. Vorrei una donna per compagnia, una passeggiata o andare a cena.

Tu mi piaci così come sei, solo che ti vorrei diverso Il sentimento più bello in assoluto è l’amore, anche se molto spesso far durare una storia d’amore risulta davvero molto complicato, l’amicizia del primo incontro trasformato in un sentimento profondo deve essere costantemente alimentata.

Ecco alcuni consigli che ti permetteranno di mantenere vivo e solido il rapporto d’amore.

Primo: per far durare una coppia, si deve essere in due a volere una storia, soprattutto quando due persone decidono di mettersi insieme durante la fase in cui si conoscono, dovranno mostrarsi per quello che sono, vale a dire bisogna spiegare sempre le proprie virtù e i propri difetti. Al primo incontro dovrai solo essere la persona che sei, senza nascondere o voler sembrare ciò che non sei.

Secondo: alla base di un rapporto duraturo c’è la fiducia, la correttezza, in quanto sono una componente fondamentale. La cosa più importante in una relazione è di fidarsi l’uno dell’altro e dare la possibilità all’altro di fidarsi di te. Nessuna storia sarà mai uguale alle precedenti, non commettere l’errore di far pagare gli sbagli commessi dal partner precedente a quello attuale.

Terzo: in un rapporto dovrai perdonare, ma non dovrai dimenticare gli errori commessi da te e dal tuo partner. Quando ti fidanzi oppure ti sposi, non rompere mai i legami sociali che hai con amici e con tutti i tuoi familiari, ricorda che dire troppe bugie rovina solo il rapporto, quindi evita.

Quarto: discutere, parlare, dialogare, scambiarsi punti di vista, comunicare sensazioni e anche delusioni e frustrazioni all’interno di una coppia è davvero inevitabile! Quello che però puoi imparare ad evitare è commettere alcuni errori tipici che trasformano la discussione in un litigio sterile e inutile! Il primo è il voler “vincere” il confronto a tutti i costi come se la discussione fosse un campo di battaglia, se sei tu il primo o la prima che si mette in atteggiamento di sfida e combattimento....l’altro o l’altra non potrà fare a meno di difendersi e attaccare a sua volta...a questo punto chi l’avrà vinta? Nessuno dei due, sicuramente ti porterai queste delusioni per parecchio tempo. Un errore è anche quello di discutere con la convinzione che la tua sia l’unica soluzione al problema, ricordati sempre che un problema ha sempre più di una soluzione. Anche cominciare la discussione in un brutto momento, in momento poco propizio al dialogo come potrebbe essere alla fine di una giornata di lavoro, quando si è stanchi e si cerca la tranquillità, oppure davanti ad altre persone single o con partner, od ancora al mattino poco prima di uscire per andare al lavoro quando si è di fretta e sia ha a disposizione poco tempo non è consigliabile. È importante cercare sempre di parlare al vostro partner in modo tranquillo, tutti i problemi si risolvono se ci sono meno egoismi da entrambe le parti

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Valsugana Enrosadira in val di fassa magia sulle Dolomiti fra natura e leggenda L’ENROSADIRA. NELL’ORA DEL TRAMONTO, UNA LUCE QUASI MAGICA. Molte sono le specifiche potenzialità che disegnano l’archetipo delle Dolomiti, patrimonio Unesco: la struttura del paesaggio, l’eccezionalità estetica, i contrasti di colore, la storia scientifica e antropologica, le leggende e la mitologia; e fra le tante peculiarità, non possiamo non accennare al fenomeno che con bella parola viene chiamato “enrosadira” : un fenomeno di rifrazione della luce, che si verifica specialmente sulle pareti dei monti dolomitici nell’ora del tramonto, una luce quasi magica che pare accendersi e diffondersi all’interno stesso delle rocce.

La parola ha il corrispondente tedesco in Alpenglühen, incendio alpino, volto poi poeticamente nell’omonimo Rosengarten, Giardino delle rose, il noto Catinaccio della Val di Fassa.

La visione delle Dolomiti della Val di Fassa al tramonto è uno di quegli spettacoli indimenticabili che lasciano a bocca aperta sia il turista di passaggio che gli abitanti della valle che da sempre vivono questo magico momento.

Una bella giornata estiva o invernale di sole, l’aria tersa, qualche nuvola bassa sull’orizzonte che lascia un corridoio per i raggi del sole al tramonto e le gialle rocce delle pareti dolomitiche, con il loro ingrediente segreto che le rende così diverse dalle normali rocce calcaree.

Tutto comincia con le pareti rocciose rivolte ad ovest delle cime più alte che si colorano di giallo man mano che il sole scende sull’orizzonte; poi si velano di un arancio sempre più intenso e carico che lascia il passo al rosa, al rosso fuoco, fino addirittura a colorarsi di sfumature viola. Intanto dal basso sale la scura linea d’ombra come un sipario che si chiude, resistono ancora i picchi e le punte più alte, ma poi cedono anche loro, i colori sfumano, si dissolvono, sbiadiscono e cala la notte sul giardino di rose. È la particolare natura delle rocce dolomitiche a creare con il sole questi contrasti di luci e colori, grazie a quel magnesio nascosto nel carbonato di calcio di cui sono composte che dona loro la componente giallastra, intensificata poi dai raggi del sole.

Un fenomeno naturale dunque ed uno spettacolo che le Dolomiti della Val di Fassa regalano spesso. È giustamente ad una atmosfera di fiaba che appartiene questo mondo di colori, narrata nel magico regno del popolo dei nani su cui regnava Re Laurino che, sul Catinaccio, aveva il suo splendido giardino coperto di rose. Laurino era il famoso re di una popolazione di gnomi, che estraevano argento, oro e pietre preziose dalle viscere delle montagne. Possedeva due armi magiche, un mantello, che lo rendeva invisibile ed una cintura che gli conferiva la forza di una dozzina di forti uomini.

Il suo tesoro più prezioso era, però, il magnifico giardino di rose che si trovava davanti al cancello del suo castello di cristallo e che era stato creato per lui dalla valchiria Sittlieb, in nome di un grande amore non corrisposto. I fiori più belli erano protetti da un sottile filo di seta e Laurino avrebbe certamente ucciso chiunque avesse tentato di accedere al suo roseto!

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Quando il re dell’Adige proclamò l’intenzione di dare in sposa la sua incantevole figlia Similde, organizzò un grande torneo, al quale invitò tutti tranne Laurino, perché era un nano. Egli però, grazie al suo mantello magico vi partecipò.

Laurino si innamorò immediatamente e perdutamente di Similde e subito la rapì, montò a cavallo e scappò con lei.

I cavalieri del re dell’Adige seguirono Laurino per liberare la povera fanciulla e giunsero fino al giardino delle rose. Re Laurino per combattere con i cavalieri arrivati numerosi, indossò la cintura; ma i poteri incantati non servivano di fronte ad un numero così cospicuo di nemici. Si avvolse così nel mantello e cominciò a correre nel giardino delle rose. I cavalieri lo individuarono seguendo lo spostamento delle rose al suo passare, lo catturarono e gli tagliarono la cintura incantata e lo condussero in prigione. Laurino adirato con le sue rose che secondo lui lo avevano tradito, lanciò una maledizione: mai più occhio umano avrebbe potuto ammirare lo splendore delle rose né di giorno né di notte!

Re Laurino dimenticò di menzionare il crepuscolo e così, ancora oggi, il suo incantevole e splendido giardino sboccia, come per magia, all’alba e al tramonto.

eventi 01/11 SAN LORENZO IN BANALE Sagra del borgo tra i più belli d’Italia Dal 03/11 al 17/11 TRENTO Enoteca provinciale del Trentino Via SS Trinità 24. I formaggi - laboratorio didattico formaggi trentini Dal 04/11 al 05/11 LEVICO TERME ( TN ) Suagarshake Live - Fabbrica Pedavena Dal 04/11 al 06/11 CASTELNUOVO Sagra di San Leonardo, presso il tendone riscaldato in Viale Venezia Dal 04/11 Al 08/11 MERANO Merano Int. Winefestival Dal 05/11 AL 06/11 TRENTO FIERE Mondo Donna, mostra della manualità creativa Dal 12/11 al 06/01/17 pergine valsugana Perzeland e la valle incantata, il villaggio delle meraviglie Dal 19/11 Eiffel 65 Live Artè Trento Sabato 19/11/16 Festa della patata dal 21/11 al 23/11 a Lomaso ( TN ) Natale sul Lago di Tenno il 26/11 a Tenno ( TN ) Fiera di Santa Caterina il 27/11 a Rovereto ( TN )

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Insomnia Events, è uno staff di organizzazione eventi giovane e dinamico, presente sopratutto sul territorio della Valsugana dal 2012.

Nel corso degli anni lo staff è aumentato sia per numero di persone che lo compongono sia per numero di eventi proposti. Fondatore di Insomnia Events è Andrea Alberini di Borgo Valsugana (Tn) in arte Andry Dj, vocalist, Dj ed organizzatore a 360° degli eventi seguendo direttamente l’ambito pubblicitario su Facebook, l’ambito burocratico, l’ambito economico, la scelta del service audio in base alla location, il dj set, il coordinamento e distribuzione dei volantini e manifesti ecc. Lo staff è composto da più persone fondamentali per Andrea, ognuno con ruoli specifici, dalla responsabile del Bar & registratore di cassa Serena alle bariste Benedetta,Francesco, Andrea, a Francesco per la coordinazione delle sfilate, a Simone, Eugenio, Gennaro, Alessio, per la distribuzione di volantini & manifesti nonchè ‘’jolly’’ per ogni tipo di evento, al service audio & video curato da Roberto con il sostegno di un conosciuto service in zona a Eva per la realizzazione di grafiche per manifesti, volantini & video, a Corrado il fotografo e alle ballerine. Tra gli eventi piu di rilievo che lo staff organizza, spicca il Trentino Motor Show di maggio & Il Valsugana Special Car di settembre, ormai arrivati ad essere conosciuti ed attirare gente da fuori regione, al capodanno New Year Bomb al palasport di Borgo Valsugana. Appuntamenti di novembre: tutti i venerdi Andry Dj, intrattenerà con il suo dj set i Sexy party con le cubiste/i al Road Bar 47, in prossimità della stazione di servizio Eni sulla strada statale 47 della Valsugana in direzione Trento, 300 metri prima dell’area industriale di Roncegno Terme, dove è previsto anche un mega evento in cantiere a fine novembre. Saremo presenti ovviamente in altri locali che sveleremo sulla nostra pagina facebook ‘’Insomnia Events’’ appena definite le date.

Lo staff inoltre organizza eventi di vario genere in tutto il Trentino & in altre regioni limitrofe come:

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Lo staff inoltre organizza eventi di vario genere in tutto il Trentino & in altre regioni limitrofe come: - Serate di Dj set, vocalist, musica hit commerciali,hit commerciali passate, dance 2000, dance 90-80, afro per discoteche, bar, pub; - Eventi in palazzetti a tema, come capodanno, halloween, carnevale, OcktoberFest, spring Party ecc; - Dj set specifico per matrimoni con animazione & intrattenimento per adulti & bambini, - Kara/dj, serata di karaoke e a seguire Dj; - Service audio, video, luci; - Sfilata Miss e Mister Joi Magazine; - Organizzazione serate con gruppi rock live; - Serata cocktail con work station per realizzazione cocktail nel tuo locale; - Serata promozionale prodotti con gadget, promoter (Cinico liquore cannella, BeeBad energy drink al miele, birre artigianali ecc) - Ragazze e ragazzi immagine, cubiste/i per Sexy party con dj set - Bingo Bevi, l’alternativa alla Tombola in chiave Alcolica & analcolica!

- Creazioni grafiche,volantini, manifesti e stampa, - Wrapping pubblicitario sulle vostre vetture, arredi di casa, aziende, pub, bar, discoteche ecc. Nello specifico il wrapping consiste nel rivestire parzialmente o totalmente la superficie dell’oggetto interessato con una pellicola adesiva termoformabile, la quale può essere tolta in qualsiasi momento senza lasciare alcuna traccia.

- Promozione di eventi, locali, negozi,aziende tramite mensile Joi Magazine con tiratura in Trentino & Veneto, spot pubblicitari su Tv e web Tv, - Organizzazione raduni di auto, moto sportive, tuning, epoca, api, quad come il Trentino Motor Show & il Valsugana Special Car. - Possibilità di collaborazione in nostri eventi con Dj e personaggi famosi in Italia come Federico Seven, Jean Marie, Max Felicitas, ecc

LA MODA SFILA IN CENTRO Sfilata di moda & co.

Con abiti e accessori in vendita nei negozi del Centro Commericiale

Foto di Joi Magazine

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Nella splendida cornice del lago di Levico Terme si è svolta la quarta edizione di EXPO DOMANI SPOSI, sabato 15 e domenica 16 ottobre 2016. Visto il successo delle scorse edizioni, dove la manifestazione ha raccolto lusinghieri e positivi commenti sia da parte degli espositori che dai numerosi visitatori, si conferma la formula della rassegna con la parte espositiva ed eventi collaterali di forte richiamo. Si conferma l’ampliamento ai settori delle cerimonie in genere ed in particolare a Cresime, battesimi, eventi importanti. Quindi a tutto ciò che ruota attorno a questi eventi dall’abbigliamento, ai complementi di arredo, agli accessori.

Cuore della fiera sarà il PALALEVICO, la struttura fieristico-congressuale che si trova a ridosso del lungo lago, in grado di offrire una location e una ambientazione unica nel suo genere.

La manifestazione sarà articolata su due giorni e puntiamo al massimo coinvolgimento sia da parte dell’espositore che da parte del visitatore, una due giorni con eventi collaterali di richiamo, sul palco nel salone principale di 110 mq ed una pedana di 20 metri, daranno luogo ad un susseguirsi di momenti di sfilate con abbigliamento ed accessori fornite dagli stessi espositori a momenti di intrattenimento per il pubblico

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BIRRERIA MUSICA DAL VIVO NEI WEEK END APERTI TUTTI I GIORNI E’ difficile immaginare che a pochi chilometri dal centro di Strigno esista un piccolo angolo di Colorado, con cawboys e un accogliente saloon, cavalli al galoppo e la tipica atmosfera da Far West. Immergersi nella natura non è più solo un sogno, l’amore verso gli animali non è più solo una favola, i vecchi sapori di un tempo non sono dimenticati... al Ranch dei Lupi tutto ciò è realtà! La famiglia Tomaselli “TONCHENA” vi farà ritornare indietro nel tempo, per trascorrerei vostri momenti lontano dai ritmi di vita soffocanti e stressanti. Una location unica, con immancabili porte da saloon e arredi rustici rigorosamente di legno, dove le specialità trentine, come grigliate di carne, tagliate, canenderli, pasta fresca, minestrone d’orzo e tutti i sapori di un tempo, si coniugano a un clima di festa con musica dal vivo o dj ogni fine settimana. Anche la possibilità di un giro a cavallo o di qualche giorno di trakking possono farti riscoprire il piacere di vivere nella natura ancora incontaminata ed a portata di tutti.

ATTIVITà E TREKKING A CAVALLO

NUOVO SALOON COUNTRY MAGAZINE

Concerto di musica Classica - CANOVE Fiera dei Santi con mercato di merci varie - ASIAGO “A cento metri comincia il bosco”. Omaggio a Mario Rigoni - GALLIO Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate - ASIAGO Cerimonia inaugurazione nel 90° anniversario della fine della Grande Guerra - GALLIO Ciclo conferenze. Tema dell’ incontro “ La fioriterapia di Bach ” - GALLIO I giardini di Natale - ASIAGO “Te le digo da Bertigo” Spettacolo teatrale - CANOVE Incontro Hockey su ghiaccio (Serie A) - ASIAGO I giardini di Natale - ASIAGO Incontro Hockey su ghiaccio (Serie A) - ASIAGO I giardini di Natale - ASIAGO Sagra di Santa Caterina - LUSIANA Incontro Hockey su ghiaccio (Serie A) - ASIAGO Convegno Nazionale a cura della Federazione Italiana Caccia - ASIAGO

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i mercatini di Natale di Asiago 2016-2017 Tornano i Giardini di Natale ad Asiago: il celebre mercatino natalizio dell’Altopiano, come da tradizione, riempirà di magia e colori Piazza Carli a partire da sabato 12 novembre 2016 per poi proseguire durante tutte le festività e terminare la domenica successiva all’Epifania, ovvero l’8 gennaio 2017.

Con le sue casette di legno, le luci, le decorazioni, i sapori e qualche fiocco di neve, il mercatino natalizio di Asiago ogni anno porta con sè la magia e l’atmosfera che lo rendono unico: gli espositori proporranno una grande varietà di articoli: dagli addobbi in vetro, legno e ceramica ai dolci delle pasticcerie da ottime idee per addobbare la casa fino ai prodotti naturali.

Il profumo del tradizionale vin brulè e della pasticceria natalizia si mischiano ai suoni della musica di Natale in un complesso davvero unico. Asiago vi attende in tutto il suo splendore, nel calore di un’atmosfera natalizia e nella ricchezza delle sue offerte per il periodo natalizio.

Per le strade si potranno poi gustare i dolci tipici delle feste natalizie e il calore dato da un bicchiere di buon vin brulè. L’arrivo della neve infine, darà un tocco di magia a questa manifestazione già così speciale.

I mercatini di natale di Asiago saranno aperti nei seguenti orari: • Il mattino dalle ore 10.30 alle 12.30 e il pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00.

• Tutte le domeniche e nei giorni festivi orario continuato dalle 10.30 alle 19.00.

• Il mattino del 25 dicembre il mercatino rimarrà chiuso. Apertura dalle ore 15.30 • Il 1 gennaio i mercatini saranno aperti con orario regolare GIORNI E ORARI DI APERTURA DEI MERCATINI DI NATALE DI ASIAGO MERCATINI DI NATALE - NOVEMBRE 2016 • Sabato 12 novembre 2016 - FESTA DI INAUGURAZIONE - Il mattino dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e il pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 19:00 • Domenica 13 novembre 2016 Orario continuato dalle ore 10:30 alle ore 19:00 • Sabato 19 novembre 2016 Il mattino dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e il pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 19:00 • Domenica 20 novembre 2016 Orario continuato dalle ore 10:30 alle ore 19:00 • Sabato 26 novembre 2016 Il mattino dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e il pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 19:00

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dal museo : Le armi della Prima Guerra Mondiale : Le mazze ferrate. di Peruzzo Gabriele.

Nessun Stato Maggiore Europeo aveva lontanamente previsto che la guerra 1914/1918 sarebbe ristagnata all’interno delle trincee invece di manovrare in ampi spazzi aperti come nelle battaglie di secoli precedenti. Questa tragica realtà portò alla luce l’inadeguatezza dell’equipaggiamento dei soldati, ancora armati con fucili e baionette troppo lunghi per essere usate facilmente all’interno delle strette trincee, mancavano inoltre, quasi totalmente armi efficaci per il corpo a corpo. Ben presto però, in tutti gli eserciti coinvolti nel conflitto furono distribuite armi d’ordinanza per gli assalti e il corpo a corpo, per lo più pugnali. Era generalizzato l’uso di pugni di ferro acquistati privatamente dai soldati, come lo era l’uso di piccozzini e vanghette come armi da trincea; diventavano armi micidiali, specie se affilate ai bordi.

In questo panorama di guerra di posizione si inserisce la riapparizione, dopo circa tre secoli dalla sua scomparsa dai campi di battaglia, di un particolare tipo di arma: la mazza ferrata.

Strumento di offesa di medioevale memoria, usata per sfondare e disarticolare le pesanti armature dei cavalieri e fanti che poi venivano affrontati e finiti con spade e picche, a mio avviso, la mazza ferrata sarebbe più appropriato collegarla alla clava preistorica , per analogia e finalità.

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E’ opinione comune che ad adottare tali barbare armi siano stati per primi gli eserciti Tedesco ed Austroungarico. Nulla di tutto ciò, il civilissimo esercito di sua Maestà Britannica ne aveva istituzionalizzato l’uso già durante la guerra contro i Boeri del Sud Africa del 1899/1902, adottando una mazza di legno rinforzata con borchie di ferro detta knobkerrie , la mazza ferrata riappare nella primavera del 1915 nelle mani dei soldati Inglesi con modelli specifici studiati e costruiti dal Royal Engineers ( Genio Militare ) e denominate flanged knobkerrie ( mazza alettata ). Oltre agli eserciti sopraindicati, anche quello Francese aveva in dotazione le mazze ferrate.

Le mazze tedesche,analogamente a quelle austriache, erano di 2 tipi: flessibile con fusto a molla e testa di forma ovoidale o con punte e rigide con manico di legno e testa cilindrica con chiodi acuminati di vario tipo. Le principale differenza tra le mazze inglesi e francesi con i modelli di produzione austro tedesca risiede nel fatto che le prime generalmente non furono mai dotate di lunghe punte, gli Inglesi le ritenevano superflue e poco pratiche.

Sul fronte italiano, le mazze ferrate fecero la loro tragica comparsa in occasione dell’attacco austroungarico con gas asfissianti al cloro e fosgene al Monte S.Michele del Carso alle ore 5,30 del 29 giugno 1916.

In tale occasione, i reggimenti 1 e 17 della 20° Divisione Honvèd Ungherese attaccarono, con il gas lanciato da 6000 bombole, le linee tenute dalle Brigate di fanteria Regina, Pisa e Ferrara del XI Corpo d’Armata. I colpiti Italiani da gas furono 8000, circa 5000 trovarono la morte per avvelenamento, anche gli Ungheresi rimasero colpiti dai loro stessi gas pagando un pesante contributo di sangue, l’attacco non ebbe nessun esito in quanto le linee rimasero pressoché immutate. Molti soldati Ungheresi erano stati catturati ancora equipaggiati di mazze, interrogati riferivano che i comandi superiori avevano ordinato di finire i soldati italiani storditi o morenti trovati nelle trincee attaccate. Questo fatto aveva impressionato molto lo Stato Maggiore che il 13 agosto dello stesso anno emanava una circolare che ordinava l’immediata fucilazione degli austriaci colti nell’atto di finire “per mezzo di mazze chiodate i nostri militari trovati feriti o svenuti”……!!!! Interessante notare che l’episodio fù enormemente utilizzato dai comandi italiani per mostrare all’opinione pubblica quanto fossero barbari e sanguinari i popoli tedesco ed austriaco, nella prop-

paganda interna, il soldato austro tedesco era immancabilmente dipinto con la mazza ferrata grondante a fianco. L’uso strumentale della propaganda in tal senso, ebbe luogo solo in Italia in quanto gli alleati Inglesi e Francesi facevano ampio uso di tali “incivili e ciniche armi”. Presso il Regio Esercito Italiano, in luogo della mazza era usato il pugnale, arma da assassini e delinquenti secondo gli inglesi ! Non si conoscono modelli di costruzione italiana se non qualche esemplare di costruzione artigianale, altresì diversi soldati si dotarono personalmente di tirapugni acquistati da ditte private.

Da un punto di vista collezionistico, questi oggetti raggiungono quotazioni molto alte, vuoi per il numero ridotto di esemplari originali esistenti che del sinistro fascino che trasmettono, nel nostro Museo Sezionale ne conserviamo esemplari tedeschi flessibili che Austriaci di tipo rigido. In allegato, interessante foto di un rinvenimento in zona Bassano del Grappa della testa di una mazza ferrata Austriaca e di un tirapugni Italiano (per gentile concessione Collezione DB ).

In onda sulle frequenze di Canale Italia 2 tasto 282 del dtt, ogni domenica sera Dalle ore 21.00 dal 4 dicembre 2016

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1.284.000 EURO PER LA SISTEMAZIONE DEI CANALI Rosà ha tra le sue principali peculiarità quella di esser attraversata da innumerevoli rogge e canali, corsi d’acqua di gran pregio storico, ambientale e paesaggistico che caratterizzano l’intero territorio cittadino ma al contempo necessitano di attenzione e manutenzione.

L’Amministrazione comunale ed in primis il sindaco Paolo Bordignon, sensibile nel conservare e valorizzare questo prezioso bene, si è fatta parte attiva con il Consorzio di Bonifica Brenta dando vita al progetto “Interventi di sistemazione dei canali consorziali, con aree di espansione delle acque, con il duplice obiettivo di difesa idraulica e ricarica della falda, in comune di Rosà”. Il progetto è stato presentato questa mattina in Municipio.

Il piano, frutto della sinergia tra il Consorzio e l’Amministrazione comunale è finanziato per 1.284.000 euro dal Ministero dell’Ambiente tramite la Regione Veneto.

Il Consorzio ha già appaltato per dare il via in successione da lunedì prossimo 17 ottobre ai lavori per la sistemazione della Roggia Segafredo a nord di via San Bonaventura per un tratto di circa 350 metri e per 320 metri della Roggia Balbi con la realizzazione delle difese spondali. La Roggia Munara, a nord di via Calvisano, verrà anch’essa sistemata per un tratto di circa 130 metri mentre verrà installato uno sgrigliatore automatico sulla roggia Civrana a monte del manufatto di attraversamento sotto la Strada Statale 47 Valsugana.

Sono attualmente in fase di appalto i lavori per il ripristino delle difese spondali, la ristrutturazione dei manufatti ed il recupero ambientale nel tratto della Roggia Dolfina meglio nota come la Livelloni e la riqualificazione dell’area boschiva del “Bosco le Prese” mediante la realizzazione di un’area di ricarica della falda.

Interventi importanti per il territorio cittadino che permettono di aumentare la sicurezza di queste antiche e quanto mai preziose strade d’acqua.

Rosà, 13 ottobre 2016

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PORTE APERTE ALLA PRIMARIA DI S. ANNA DOPO I LAVORI INAUGURATA LA VICINA AREA VERDE Grande festa questa mattina nella frazione di S. Anna per la presentazione dei lavori e la visita al plesso scolastico della Primaria e all’inaugurazione della vicina area verde. Ai festeggiamenti che hanno coinvolto i bimbi della Scuola e della vicina Materna con le loro famiglie, erano presenti il sindaco, Paolo Bordignon con l’intera Giunta, l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Manuela Lanzarin, il dirigente scolastico, Renzo Cenzato e le insegnanti del plesso.

La mattinata è trascorsa tra canti dei bimbi e recite, la presentazione dell’intervento da parte del Sindaco e dell’Assessore ai Lavori pubblici, Simone Bizzotto e le parole di saluto dei vari ospiti.

La Primaria Zanella, già interessata nel settembre 2015 della sostituzione della centrale termica e delle canne fumaria, con un importo di 303 mila euro, è stata oggetto nelle settimane estive della posa del cappotto, della sostituzione dei serramenti ed installazione di nuove lampade a led. I lavori hanno permesso di aumentare l’efficientamento energetico che prevede un risparmio annuo del 25% circa di energia pari a 28 ton./annue di CO2 immesse nell’ambiente (elevazione della classe energetica da D a B).

Dopo la visita della scuola delle famiglie accompagnate dall’entusiasmo dei piccoli, i presenti si sono trasferiti nell’adiacente area verde, sistemata ed attrezzata grazie all’apporto del comitato Per S. Anna che ha ricevuto dall’Amministrazione in gestione la stessa area. Il nuovo spazio pubblico è stato intitolato “Parco della Mezzadria” ed un pannello posto all’ingresso ripercorre la storia di questo contratto agricolo che ha interessato il territorio rosatese. E per suggellare questa intitolazione, per la gioia dei piccoli, erano presenti i volontari del gruppo Corte Contadina di Rosà in costume con attrezzi e macchine “de na’ volta”. La mattinata si è conclusa con una bicchierata offerta dal locale Comitato.

Rosà, 22 ottobre 2016

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Domenica 16 ottobre, si sono riuniti per un pranzo insieme più di 100 ex dipendenti della ditta Ates Tricots spa, industria tessile attiva a Tezze sul brenta negli anni 50-80.

L’azienda, sorta a Tezze sul Brenta negli anni 50 ad opera dei fratelli Tessarollo, pur se partita come piccolo laboratorio a conduzione familiare, ha avuto un’espansione tale nel giro di pochi anni, da arrivare ad impiegare, negli anni 60, fino a 300 persone.

Da realtà artigianale che serviva alcuni negozi del bassanese, è arrivata a sviluppare una rete vendita in tutta Italia e nei paesi europei. Si può così senz’altro dire che la ditta Ates Tricots ha segnato nel paese di Tezze sul Brenta l’importante passaggio dalla realtà rurale a quella industriale, dando un determinante impulso al miglioramento del tenore di vita della cittadinanza.

La caratteristica dei prodotti di maglieria dell’Ates è sempre stata la qualità delle materie prime e, conseguentemente, una manodopera di alta specializzazione.

I prodotti sono stati sempre molto apprezzati, tanto da essere introdotti in molte manifestazioni di prestigio del settore: Moda Maglia a Bologna negli anni 70, Pitti Uomo e Pitti Donna a Firenze negli anni 70-80. I mass media hanno sempre riservato ampio spazio: sia le televisioni nazionali che le riviste di moda (Vogue nel 1980 ha dedicato la copertina). Nel 1964 l’azienda ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale: il primo premio del “Gomitolo d’oro” che ha portato la collezione alle sfilate di New York. Conquistando così, anche il mercato americano. Un capo della collezione ATES by Piattelli è stato esposto per un anno, nel 2014, al Victoria and Albert Museum di Londra.

L’idea realizzata domenica scorsa, di ritrovarsi dopo 30 anni (per alcuni addirittura dopo 50 anni), nata da un gruppo ristretto, ha trovato il consenso entusiasta di 125 persone, ancora legate alla realtà lavorativa da stima e affetto. È stato un momento molto ricco di ricordi e simpatia, nel quale gli anni non sembravano essere passati…

Alla conviviale erano presenti anche i titolari, Tessarollo Augusto e Bianca e le figlie di Tessarollo Francesco e Zelia (Donatella e Ketty), che commossi dalla dimostrazione di affetto, hanno omaggiato tutti i presenti con una foto ricordo del gruppo in forse nel 1963, anno di inaugurazione del più ampio complesso aziendale.

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CASEIFICIO SAN ROCCO TEZZE SUL BRENTA Via Tre Case, 36056 Tezze sul Brenta VI, Italia

ALLA FESTA DEI CINQUANT’ANNI Il caseificio San Rocco, una realtà importante del territorio sia sul piano produttivo che economico, ma anche per la valorizzazione del mondo agricolo. A fare gli onori dai vertici della Regione: il governatore Zaia , gli assessori Pan e Lanzarin, il presidente del Consiglio Regionale Ciambetti e l’eurodeputata Mara Bizzotto.

Fra gli intervenuti il presidente Sebastiano Bolzon, il responsabile del marketing Luca Maria Chenet, Francesco Turco dell’amministrazione e il mastro casaro Gino Antonello. Zaia ha donato al presidente del Consorzio, Sebastiano Bolzon, una vecchia bandiera della Repubblica della Serenissima, ricordando gli oltre mille anni di storia che, a distanza di 150 anni dall’annessione del Veneto all’Italia, non vanno dimenticati. Oltre a questa è stata consegnata una targa del Comune, a riconoscimento svolto dalla ditta. Nel 2010 il caseificio ha vinto il concorso nazionale svoltosi a Saint Vincent, come miglior formaggio d’Italia, conquistando la Grolla d’oro, con il Collina Veneta Stravecchio. In cinquant’anni si è passati da 50 a 400 quintali di latte lavorato al giorno. E il caseificio San Rocco porta all’occhiello l’opportunità di essere sulla tavola dei papi, da Woitjla a Benedetto XVi, e oggi anche con Francesco.

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Ex Modella ora titolare della Scuola di Portamento e Bon Ton Dina Mazzucato Schiller di Padova, Fashion Stylist, Home Stylist e Art Buyer da oltre 30 anni, regista di Sfilate Spettacoli ed Eventi, Tutor di Portamento e Stile a Rai Due nella trasmissione Detto Fatto.

Buongiorno a tutti gli amici di Joi Magazine!

Sono felicissima di collaborare con questa bella rivista per trasmettervi di mese in mese le ultime novità, tendenze moda e stile. Queste pagine nascono dal desiderio di comunicare metodi e suggerimenti pratici e divertenti per vivere la moda giorno per giorno. Sperimentare nuovi stili, divertirsi alla scoperta del proprio look personale, verificare che possiamo inventare, costruire, mixare con armonia e creatività, non solo il nostro abbigliamento ma anche tanti piccoli oggetti dell’ambiente in cui viviamo. Consigli e suggerimenti per utilizzare in modo inusuale i capi del nostro guardaroba, proprio quei capi che magari avevamo deciso di regalare o addirittura di buttare!

Pubblicherò di volta in volta tanti look diversi, che io stessa indosserò, descrivendo le caratteristiche e le furbizie per evidenziare o minimizzare gli eventuali pregi o difetti fisici.

Seguiranno anche suggerimenti sul Portamento e Galateo a tavola, in società e tante altre curiosità e tendenze.

Sono una sostenitrice dello STILE PERSONALE. Ricordate che il vostro abito parla di voi, la scelta del look è importante per favorire le relazioni sociali e facilitare la valutazione della vostra personalità. Naturalmente ogni situazione richiede un abito adatto, ma non dobbiamo dimenticare che tutto deve parlare di noi, dalla scelta del colore a quella del tessuto; se siamo persone decise e pratiche, molto probabilmente ameremo vestire senza tanti “fronzoli”, colori decisi e sobri, linee pratiche e comode; se invece il nostro animo è più romantico, seguiremo l’istinto che molto probabilmente ci guiderà a scegliere camicette in voille di cotone con volants o jabot in pizzo e ricami, come vuole la moda di quest’inverno! Mai come in questi tempi la donna è veramente libera di scegliere e costruire il proprio LOOK PERSONALE.

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Pensate che ora è possibile attingere agli stili che hanno caratterizzato gli anni trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, fino ad oggi con la moda contemporanea. Tutto ritorna e tutto si rinnova! Se nell’armadio di casa scoprite ancora un golfino di cashmere con i bottoncini in madreperla appartenuto a vostra mamma, oppure dei guanti in pelle o una piccola borsetta vintage, sarà un ottimo motivo per imparare a costruirci intorno un nuovo outfit, aggiungendo magari dei jeans strappati ed un giubbino in pelle nera. Il gusto Bon Ton del golfino verrà sdrammatizzato dal jeans, ed il giubbino regalerà un tocco Rock, bilanciando l’insieme e rendendolo molto attuale se lo utilizzeremo con uno stivaletto stile anfibio con la suola a carrarmato e grosse fibbie.

In ogni caso abituatevi a sperimentare: MIXARE è la parola d’ordine, ossia utilizzate i capi che avete in armadio, associandoli a qualche pezzo delle nuove collezioni, e ancora aggiungendo qualche dettaglio vintage, oppure hand made...sarà sicuramente un tocco che parla di voi e assolutamente unico come UNICHE SIETE VOI! Se avete necessità di ricevere consigli o suggerimenti su come scegliere l’abito più adatto a varie situazioni, o più adatto alla vostra figura, potrete scrivere alla redazione di Joi Magazine con riferimento alla mia rubrica. Sarà per me un piacere rispondere alle vostre domande ed esservi utile!

Vi allego alcune proposte fotografiche di stili molto diversi tra loro: Elegante (40), Romantico (45), Country (28), Gipsy (30).

Provate anche voi a costruire il vostro look preferito! La prossima volta vi scriverò quanto sia importante acquisire un buon Portamento e vi regalerò alcuni utili consigli da applicare fin da subito, che vi aiuteranno a migliorare visibilmente la vostra postura!

Per qualsiasi informazione chiamate: Dina cell 3355936707 – Carlo 3409777955 – www.scuoladiportamento.com Pagina FB: Dina Mazzucato Schiller Fashion Stylist

PH: Carlo Schiller Fashion Stylist: Dina Mazzucato Schiller Model: Irene Manta, 20 anni, Studentessa di Giurisprudenza Università di Padova

IRENE MANTA Diplomata al Liceo scientifico, studentessa di Giurisprudenza, alterna impegni e passione.

La moda costituisce da sempre uno sfogo, un amore, puro divertimento al quale non può rinunciare. Da due anni oltre allo studio che è il suo primo pensiero, alterna sfilate e servizi fotografici, per ora i suoi sogni si sono concretizzati: lo studio di una facoltà che ama e ...nel tempo libero fa la modella... era proprio quello che desiderava!

Irene è una modella dell’Agenzia di Moda Top Team ed ha seguito una preparazione presso la Scuola di Portamento e Bon Ton Dina Mazzucato Schiller Queste immagini sono riferite allo Studio della Posa Fotografica finalizzata all’interpretazione di differenti stili e mimica espressiva www.scuoladiportamento.com per chi desidera prepararsi alla professione di fotomodella ci sono esercizi particolari e molto creativi per estrapolare la personalità della modella seguendo diverse interpretazioni.

Ricordate che il requisito richiesto ad una fotomodella è proprio la capacità di essere in grado di “vivere” l’abito che indossa, interpretarne lo stile ora romantico, sognante, ora aggressivo, oppure sensuale ecc..

Questa caratteristica contraddistingue le fotomodelle più esperte dalle meno esperte e naturalmente anche le opportunità di lavoro aumentano a mano a mano che la professionalità cresce.

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L’usanza di comunicare, soprattutto in tema amoroso - sentimentale, con mazzi di fiori di una sola specie o variamente combinati anche in base al colore ed al numero, seguendo alcuni schemi prestabiliti è nata probabilmente nell’ottocento.

Per dare un appuntamento, ad esempio, bastava regalare un numero di fiori pari all’ora in cui si desiderava incontrare la persona amata, mentre per esprimere ciò che si pensava, si poteva regalare una composizione di più varietà. Con un pò di inventiva e abilità era anche possibile tradurre un messaggio in un bel mazzo di fiori. Ecco, a titolo di curiosità, alcune combinazioni utilizzate in passato per trasmettere particolari significati: Tulipano - Giunchiglia - Orchidea “Sei la persona più importante della mia vita” Tulipano - Giunchiglia - Geranio Rosso “Il mio più grande desiderio è quello di sposarti” Lillà - Primalia - Giglio “Sei il mio primo vero amore; prima di te non ho mai amato nessun’altro” Rododendro - Passaflora - Felce “Mi hai stregato” Rosa bianca - Miosotide - Mughetto Oppure Rododendro - Pervinca - Lillà bianco “Ti amo ma non oso dirtelo” Tuberosa - Camelia - Magnolica “Prima o poi riuscirò a conquistarti” Narciso - Papavero - Violaciocca “Non so resisterti anche se sei vanitosa e volubile” Mimosa - Giunchiglia - Ortensia “Hai preso la mia modestia per freddezza e io ne soffro” Primula - Sambuco - Mughetto “Sono troppo giovane per un legame serio” ROSA GIALLA- CAPRIFOGLIO - VERBENA “Ti ho tradita ma non ho mai smesso di amarti e di volerti bene” Nell’ottocento i libretti che riportavano in modo fantasioso il significato e i simboli di piante e fiori erano considerati preziosi e si trovava naturale il fatto di impegnarsi nell’impresa di tradurre una lettera o un biglietto in un bel mazzo di fiori.

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COME REALIZZARE UN MAZZO DI FIORI Nel realizzare un mazzo di fiori è molto importante la scelta della varietà, del colore e della presentazione del mazzo, in modo tale che si possa esprimere al meglio il nostro pensiero di partecipazione, augurio, ricordo o ammirazione.

In molti casi, inoltre, il “Tocco finale” è indispensabile, soprattutto per quanto riguarda la confezione: la scelta della carta, dei legacci, dei nastri e di eventuali decorazioni, ma anche per la legatura del mazzo a “spirale”, che ne consente di sistemare successivamente il mazzo in un vaso ad imboccatura stretta, senza la necessità di slegarlo. Nella disposizione dei fiori che compongono il mazzo, si può scegliere tra la soluzione tradizionale, che prevede una distribuzione perfettamente regolare e quindi simmetrica ed equilibrata, e quella irregolare, asimmetrica, in cui i fiori sono disposti senza alcun ordine apparente.

Mentre la prima soluzione, che sembrerebbe la più complicata, si realizza semplicemente sistemando all’esterno i fiori più “leggeri” e “vaporosi” e al centro quelli via via più “pesanti”, la seconda richiede uno studio più accurato per ottenere un corretto equilibrio degli elementi della composizione, affinché l’aspetto finale sia gradevole.

ALCUNE REGOLE Una volta raccolti i fiori, per raggiungere un buon effetto finale è indispensabile conoscere alcune regole: Sistemare prima le foglie verdi, utilizzate con decorazione, disponendo le più alte al centro e le più basse all’esterno, secondo una scelta decrescente. Per meglio valorizzarne il colore brillante si può ricorrere ai lucidanti fogliari, scegliendo quelli che non interferiscono con i normali processi fisiologici.

Eliminare almeno una parte delle foglie presenti sugli steli fiorali perché, se sono belle, rendono disordinata la composizione e sottraggono elementi nutritivi ai fiori stessi, compromettendone la durata.

Sistemare i fiori negli spazi rimasti vuoti, collocando le corolle più vistose al centro del mazzo.

Alternare i colori, sia per quanto riguarda i fiori che le foglie.

Evitare assolutamente che i gambi si incrocino.

Pareggiare i gambi, tagliando alla base gli steli più lunghi, portandoli tutti alla lunghezza di quello più corto.

Legare i gambi.

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Antonella presenta con eleganza la tendenza Country 2016/2017. I capelli corti hanno perimetri leggeri e sono lisci. La frangia rappresenta la tendenza più alla moda del 2017. Si può portare sfilata o lunga con un long bob oppure simmetrica o corta con un carre’ alla pari; ci sono anche altre varianti come: lunga e folta, che vada quasi a coprire le sopracciglia, sfilatissima, laterale, simmetrica e perfetta, cortissima o irregolare. Insomma, ogni versione è ben accetta purché la si sfoggi. I capelli lunghi, si sa, non passano mai di moda, e mai come quest’anno sono tra le scelte più trendy. Il 2017 premia capelli lunghissimi, da portare a carré o con tagli più scalati, mossi o effetto frizee. Si va ad accentuare il movimento e il volume pieno. Ci sono i colori all’ultimo grido, i “must have” e i colori più alla moda tra cui scegliere per rinnovare lo stile o stupire, soprattutto se si e’ sperimentatrici. Colori pieni e definiti per l’autunno inverno 2017, con un grande trionfo del castano in tutte le sue sfumature, e del rosso, da sempre tra le tinte più amate. In particolare il rosso ramato; ritornerà anche un mix sensuale di rosso e castano scuro che aveva già spopolato l’anno scorso.

Un’altra tinta molto in voga sarà il ronze, un mix tra il rosso e i riflessi dorati. Tra i biondi invece, spopolerà il platino, già molto apprezzato lo scorso anno, insieme a tonalità fredde e glaciali, rispetto ai bronzi e ai colori dorati.

Un colore che da qualche stagione sta avendo grande successo è il grigio, quest’anno nella sfumatura smokey grey, tendente al nero per un look chic e originale. Non mancano poi tocchi di colore eccentrici e particolari: anche in questo 2017 infatti, domineranno le tonalità dei rosa e dei fucsia, continuando il trend che era iniziato lo scorso anno con il rose gold e le sfumature del rosa quarzo.

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Comune di Roana

2016 Il 6 novembre 2016, a Mezzaselva di Roana, si terrà la cerimonia per la Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate Il 4 novembre è la Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate. Anche Mezzaselva di Roana si prepara a celebrare l’anniversario della vittoria che sancì la fine della Grande Guerra, con una cerimonia commemorativa in piazza, che si terrà domenica 6 novembre 2016. Il raduno è previsto per le 9.00, in Piazza dei Cimbri, con i labari e le bandiere delle associazioni presenti e il gonfalone del Comune. Verrà poi celebrata la Santa Messa in chiesa e, alle ore 10.00, verrà deposta la corona di alloro al Monumento ai Caduti, con Onore ai Caduti, orazione ufficiale e discorsi commemorativi. La cerimonia di commemorazione sarà accompagnata dalla Banda Musicale “Monte Lemerle” di Cesuna. Tutta la cittadinanza (e non solo) è invitata a partecipare e ad esporre per l’occasione il Tricolore.

PROGRAMMA Ore 9:00 - Raduno presso la Piazza dei Cimbri con i Labari e le Bandiere delle Associazioni presenti e il Gonfalone del Comune Ore 9:15 - Santa Messa in Chiesa.

Ore 10:00 - Cerimonia con deposizione della corona al Monumento ai Caduti e Onore ai Caduti, orazione ufficiale e discorsi commemorativi.

Il CORNO tipico pane della trazione veneta, che propongo quotidianamente nel mio panificio, lo faccio ancora come si faceva una volta con un doppio impasto, la sera faccio la biga che è un preimpasto fatto con acqua, lievito e farina in dialetto chiamato anche LEVA’ poi la mattina seguente vado a finire l’impasto aggiungendo ancora della farina, acqua e il sale gli do la forma classica lo faccio lievitare altre 3/4 ore e poi lo inforno. La caratteristica di questo pane è che ha una mollica asciutta e la crosta croccante INOLTRE è un pane che si può biscottare ed è speciale abbinarlo a una buona SOPRESSA NOSTRANA Una delle specialità del panificio pan e dolci sono i lievitati rigorosamente a lievitazione naturale e con prodotti controllati e di altissima qualità del burro alle uova, dallo zucchero al cioccolato ecc, inoltre una delle particolarità è che puoi trovare più di 10 tipi di panettoni dal classico a quello con le gocce di cioccolata, pere cioccolato, cioccolato arancio, e gusti un po’ più esclusivi come il cioccolato Bianco e frutti di bosco, cioco&caramel, cioccolato bianco pesca e amaretto, e l’ultima novità del 2016 quello al cappuccino con estratto di caffè e caffè in grani. Questi sono frutto di anni di esperienza maturati in varie Pasticcerie della zona dove Luca il titolare di Pan&dolci ha avuto la fortuna di osservare e poi mettere in pratica nel suo laboratorio ORARI Martedì - Venerdì 7:30/ 12:30 - 16:30/19:00 Lunedì, Sabato e Domenica solo al mattino T. 339 796638 L. 348 0842984

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RICETTA ESCLUSIVA CHEF FIORENZO ZANON

COCOTTE DI PATATA AL TALEGGIO, TUORLO E TARTUFO BIANCO D’ALBA Ingredienti per 4 persone: 4 patate medie non tanto grosse circa 110 gr. cadauna 400 gr. di taleggio 4 uova (solo tuorli) 60 gr. di burro 24 gr. di tartufo bianco d’Alba ( Tuber Magnatum Pico ) Difficoltà: media

procedimento Pelare le patate, con uno scavino creare una cavità svuotando per bene le patate. Tagliare a cubetti il taleggio e fondetelo a bagnomaria, nel frattempo fate bollire le patate facendo attenzione a non cuocerle troppo, meglio leggermente più sode e lasciatele avvolte in un panno a finire la cottura. A questo punto colate il taleggio nelle patate incavate riempiendole a ¾ lasciando lo spazio per i tuorli. Consiglio di appiattire le patate nella parte inferiore cosicchè possano rimanere ferme. Mettete ogni cocotte nelle ciottoline di porcellana o ceramica, aggiungete il burro. Con il resto del taleggio coprite la parte esterna delle patate. A forno caldo, cuocete le cocotte per un minuto poi servite ai vostri ospiti affettando con la ghigliottina il tartufo bianco sopra i tuorli e ... buon appetito.

Chef Fiorenzo Zanon - Ristorante Bauto Bassano, Via Trozzetti 27 - 0424 34696 MAGAZINE

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emiliano zanier “Tutti sono capaci di trovare la malattia, l’obiettivo dell’Osteopatia è trovare la salute”. Proprio questo è lo slogan che Emiliano Zanier, Osteopata e Fisioterapista bassanese, ha scelto per il suo studio sito in Viale Venezia, 50 al termine di Cassola VI . Nel suo lavoro il medico si occupa anche di disturbi della femminilità e della gravidanza.

L’Osteopatia e il Reflusso Gastroesofageo Il reflusso gastroesofageo (che indicheremo d’ora in poi con GERD: Gastroesophageal Reflux Disease) è la più diffusa affezione dell’apparato gastroenterico e si calcola che colpisca circa 4 milioni di italiani.

Quando noi ingeriamo il cibo, esso passa attraverso l’esofago, e finisce nello stomaco. Tra queste due strutture esiste una valvola detta sfintere esofageo inferiore o cardias, che si apre e chiude quando deve passare il cibo e ha il compito di impedire a quest’ultimo e ai succhi gastrici di risalire lungo l’esofago.

Se si presenta un’alterazione anatomica o funzionale di questa valvola, il cibo tende a risalire lungo l’esofago, però, essendo oramai molto ricco di succhi gastrici estremamente acidi, questa eventualità non è priva di conseguenze. Si deve tener presente che lo stomaco è “progettato” in modo da poter sopportare un ambiente acido, ed è in grado di difendersi dai succhi gastrici, l’esofago, invece, non è protetto adeguatamente: ciò comporta un’irritazione delle strutture e i sintomi che ne derivano.

Molte persone ignorano di soffrire di tali disturbi: quali sono dunque i segnali che possono avvisarci che potremmo soffrire di GERD? Innanzitutto la pirosi, un bruciante dolore localizzato dietro lo sterno, il rigurgito, il dolore alla bocca dello stomaco o retrosternale aggravato da certi movimenti come piegarsi in avanti con la schiena, l’alito acido, il dolore aumentato dalla tosse o dalla espirazione, il singhiozzo e la tosse ricorrente, eruttazioni, nausee e crisi di broncospasmo, infine cefalee. In certi casi questa tipologia di pazienti può soffrire di anche di gravi danni ai denti e alla mucosa orale: si distingue infatti un reflusso erosivo (ERD) da uno non erosivo (NERD) che vanno considerati in modo differente.

Chiaramente starà al medico di base individuare i segni e i sintomi e indirizzare il paziente dallo specialista in gastroenterologia per effettuare una diagnosi più accurata. Ciononostante, per mia esperienza, posso riferire che non è sempre semplice per il medico di base arrivare alla diagnosi di GERD e questo può creare molta ansia per il paziente che può vivere con molta apprensione i dolori sternali per il timore di una patologia più severa o di natura cardiaca.

Quale può essere la modalità di azione dell’osteopatia nel Reflusso Gastroesofageo? La capacità di tenuta del cardias dipende da molti fattori: alcuni sono di tipo tissutale, intrinseci quindi al tono della valvola, altri sono invece di natura meccanica e su quest’ultimi possiamo agire con l’osteopatia. Innanzitutto affinché il cardias possa avere un buon tono dev’esserci un corretto rapporto pressorio tra la cavità toracica e quella addominale: lo stomaco può venir altrimenti trazionato verso l’alto con il rischio che si creino ernie iatali o verso il basso con il rischio di prolasso o ptosi gastrica. Oltre a un buon riequilibrio pressorio, affinché ci sia un buon funzionamento dello sfintere esofageo inferiore, ci dev’essere un buon scorrimento longitudinale dell’esofago e una buona elasticità del diaframma, nonché un buon rapporto tra cifosi toracica e tensioni anteriori sternali. La forza dei muscoli della schiena e l’ampiezza delle curve sagittali della schiena (lordosi e cifosi) e altri fattori biomeccanici si dimostrano correlati al reflusso gastroesofageo.

L’osteopatia può essere in grado di allentare le tensioni a livello del cardias, riequilibrare i diaframmi corporei e in particolare quello addominale. Occorre dare una stimolazione a livello neurovegetativo tramite i segmenti vertebrali che innervano le strutture esofagee e gastriche e detendere l’esofago. Ovviamente nel pieno rispetto della filosofia osteopatica potrebbe esser necessario manipolare strutture non strettamente connesse con le sedi del problema ma che nell’omeostasi globale del paziente risultano perturbanti e quindi da riequilibrare.

Per affrontare il reflusso gastroesofageo possiamo anche suggerire al paziente di adottare alcuni accorgimenti per favorire la riduzione dei sintomi: diminuire il peso corporeo se elevato, smettere di fumare, evitare la posizione clinostatica (distesa) elevando ad esempio la testiera del letto, evitare il caffè, gli alcolici, il cioccolato, la menta e gli altri alimenti che il paziente ricolleghi spontaneamente al sintomo (in generale quelli più artefatti e quelli più ricchi di grassi).

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Com’è il rapporto tra i genitori e la scuola Il rapporto tra scuola e famiglia è generalmente buono, ma quando le situazioni non procedono come dovrebbero, il rischio di entrare in conflitto e di cadere in una fase di accuse e di delega delle reciproche responsabilità, diventa elevato.

Cos’è cambiato nell’educazione dei figli I genitori di oggi appaiono più preparati rispetto ai loro predecessori, ma spesso fin troppo protettivi, pronti a difendere i propri figli per la più piccola incomprensione e/o critica.

Se da un lato si assiste effettivamente ad una maggiore consapevolezza sullo sviluppo psicofisico dei bambini-ragazzi, dall’altro si evidenzia una maggiore insicurezza delle proprie capacità genitoriali. Molte sono le mamme e ultimamente anche molti papà infatti, che leggono libri di psicologia, di pedagogia o che approfondiscono svariate correnti di pensiero, anche se non sempre scientificamente provate….

Ma tutto questo appare più motivato dalla ricerca di una VERITA’ ASSOLUTA, di qualcuno o di qualcosa che indichi come fare, più che dal semplice desiderio di cultura.

Si sta assistendo ad un’eccessiva protezione dei figli, ad un calo degli aspetti autoritari e autorevoli, sempre più criticati e discussi. I bambini crescono ovattati per i primi mesi se non anni di vita, per poi trovarsi “catapultati” nelle scuole, dove per forza di cose dovranno fare i conti con situazioni differenti.

Qual è l’atteggiamento della scuola Gli insegnanti sono sempre più in difficoltà nel gestire e nell’evidenziare ai genitori le loro preoccupazioni con alcuni alunni; il rischio di creare situazioni conflittuali, in tali circostanze, è elevato. Ma se da un lato è vero che si sta assistendo ad una maggiore “diffidenza” da parte dei genitori, dall’altra sembra essere diminuita la tolleranza e la pazienza da parte degli insegnanti.

Ritengo,ad esempio, che sia poco costruttivo segnalare quotidianamente alle mamme o ai papà, le proprie difficoltà nella gestione di quel particolare bambino o ragazzo. Molti sono i genitori mortificati e spesso arrabbiati, che vivono in modo angosciante il confronto con gli insegnanti (anche se lo stesso lo si potrebbe dire per molte maestre e professori…).

In tutto questo i giovani sono sballottati, scissi tra due mondi, uno che li accusa di non essere in grado di gestire le vicissitudini della “vita reale” e l’altro che li protegge riferendo che il “mondo reale” non ha saputo cogliere le loro fragilità e qualità. Ciò va a sfavorire la costruzione di un’identità integra e a favorirne una sfaccettata e scissa.

Riflessioni Sarebbe auspicabile creare un rapporto di fiducia e di collaborazione tra genitori ed insegnanti, che permetta di raggiungere una maggiore conoscenza dei propri figli-alunni. Per fare questo però, tutti dovrebbero mettersi in discussione, dapprima riconoscendo e accettando i propri limiti e successivamente valutando le singole situazioni nella loro totalità, nei loro difetti ma anche nelle loro risorse. Gli insegnanti conoscono i propri studenti in situazioni completamente differenti da quelle in cui le mamme e i papà li hanno visti crescere e di conseguenza un confronto sarebbe importante.

Sono conscio che gli insegnanti debbano gestire una mole di lavoro elevata, e rimango dell’idea che sia una delle professioni più difficili, ma è anche vero che, fortunatamente, non tutti i bambini o tutti i ragazzi sono “problematici”. Allo stesso tempo, posso comprendere le difficoltà di alcuni genitori nell’accettare i disagi dei propri figli, ma non è evitando le situazioni che si possono risolvere i problemi, anzi…

Ciò che servirebbe è un atteggiamento di minor delega e di maggiore co-responsabilità

Dott. Gabriele Guarnieri Psicologo e Psicoterapeuta.

Viale Venezia 50 Termine di Cassola 0424/512281 per info sui services: pagina FB: Dott.GabrieleGuarnieri sito www.gabrieleguarnieri.it mail: gabriele@gabrieleguarnieri.it

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Quante volte ci mettiamo in discussione come genitori? Ci sentiamo inadeguati? Ci domandiamo cosa sia meglio fare per i nostri figli?

Già il fatto di chiedercelo è un buon segno. Le preoccupazioni dei genitori per la sicurezza dei propri figli sono del tutto comprensibili, resta il fatto che la paura in generale è sempre una cattiva consigliera. Forse sarebbe meglio smetterla di domandarci se siamo “buoni genitori” per dedicarci con meno ansia e più attenzione ai bisogni dei nostri ragazzi. Imparando ad ascoltarli, a comprendere il loro stato d’animo, ad osservarli, ci sarà più facile capire se si trovano in un momento difficile. Un fenomeno che genera non poche paure, perché nuovo e difficile da decifrare per noi adulti, è il cyberbullismo. La prima cosa da fare è cercare di parlare con i nostri figli dei rischi che si corrono utilizzando Internet nel modo sbagliato: sono consapevoli dei pericoli che insorgono chattando con sconosciuti? I nostri ragazzi hanno fortissime motivazioni per rimanere sempre connessi, questo è il modo più immediato per tenere i contatti con gli amici ed il mondo esterno. Si può dire che ormai siano grandi esperti del web, peccato che non abbiano ancora la maturità sufficiente per sapersi proteggere dai cyberbulli.

Questi ultimi sono coloro che prendono di mira una vittima attraverso le nuove tecnologie, perseguitandola con insulti e molestie. Spesso si rivolgono a coetanei con i quali non hanno un rapporto personale diretto, trattandosi di relazioni nate in rete. I ragazzi non sembrano accorgersi della intrinseca pervasività del web, non si rendono conto che ogni cosa pubblicata in rete può essere potenzialmente sotto l’osservazione di tutti. Le vittime di bullismo online vengono ridicolizzate e umiliate, sono esposte ad uno stress con conseguenze potenzialmente tragiche. Il cyberbullismo arriva a compromettere il rendimento scolastico, erode il desiderio di frequentare gli amici e la vittima un po’ alla volta si isola dal mondo esterno. Tante volte chi subisce questi attacchi non ha nemmeno il coraggio di parlarne a casa, prova una grande vergogna e si sente colpevole.

Un altro fenomeno legato al web, il cosiddetto “sexting”, è ormai un problema dilagante. I ragazzi si scambiano foto sessualmente esplicite pensando che rimarranno circoscritte nella memoria del telefono di chi le riceve… Invece, troppo spesso, la fiducia riposta nella persona alla quale vengono inviati dati sessualmente espliciti è sopravvalutata. Se una foto od un video vengono pubblicati in un social network, possono venire potenzialmente condivisi senza confini. È un fenomeno dalle conseguenze devastanti. Chi subisce queste molestie finisce per cadere in depressione, spesso ha degli sbalzi di umore apparentemente inspiegabili, modifica i propri ritmi sonno/veglia, il comportamento alimentare e il rendimento scolastico.

A quali segnali dobbiamo porre più attenzione per cercare di capire se nostro figlio ha problemi di questo tipo?

Verifichiamo se modifica improvvisamente il modo in cui usa il telefonino o il computer. Notiamo se passa molto tempo a scrivere sms, effettuare o ricevere chiamate anche in tarda serata e rimane connesso per molte ore. Facciamo attenzione se si allontana e si apparta ogni qualvolta gli squilla il telefono, manifestando ansia e preoccupazione. Osserviamo se rifiuta categoricamente di mostrare il suo cellulare o lo schermo del computer mentre naviga o è connesso, se consuma molto velocemente il credito del suo telefono e non dà spiegazioni su come lo utilizza.

Come possiamo aiutare i nostri ragazzi nel qual caso si dovesse presentare questo problema?

Spiegate loro che quando qualcuno li offende è meglio non vendicarsi e non rispondere ai messaggi in modo offensivo, ma segnalare l’accaduto ad un adulto di fiducia. Meglio che conservino attraverso uno screenshot le prove degli insulti. Che cambino account, password e se necessario numero di telefono. Fategli bloccare i contatti indesiderati. Devono assolutamente evitare di fornire a sconosciuti nome, indirizzo, numero di telefono. Meglio anche non scaricare dalla rete programmi dei quali non si conosce la provenienza, potrebbero contenere virus che rendono accessibili informazioni riservate. Informateli delle implicazioni legali che possono esserci. Fate capire che l’anonimato in rete non esiste e che si viene individuati facilmente.

Fate notare che spesso il bullo assume quel comportamento per nascondere una propria debolezza o difficoltà sociale. Educate a chiedere aiuto quando diventa necessario, spiegando che ammettere di aver bisogno di qualcuno per uscire da una situazione molto complicata è segno di intelligenza e coraggio.

Quali azioni possiamo intraprendere? È importante segnalare immediatamente l’eventuale foto, video o post ai gestori del sito nei quali sono stati inseriti. Se è il problema si è manifestato tra compagni, richiedere l’intervento della scuola, in ogni caso. È opportuno richiedere l’intervento delle forze dell’ordine se il caso è particolarmente grave. Può essere utile parlare con il bullo e la sua famiglia, per capire quanto è consapevole del fatto accaduto, provando a condividere con lui la rimozione dei contenuti pubblicati. Qualora non si dimostrasse collaborativo, denunciarlo alle autorità competenti, a tutela della vittima.

Ricordatevi, anche davanti ad avvenimenti così gravi, di evitare di aggredire vostro figlio con rimproveri, minacce, giudizi negativi. In questo modo il ragazzo non si sentirà messo all’angolo e non vi racconterà bugie per giustificare i suoi comportamenti.

Solo se si sentirà all’interno di un’atmosfera di fiducia reagirà in modo costruttivo e si aprirà a voi, pronto a porre rimedio all’errore commesso.

Barbara Piva Tel: +39 335 5388839 E- mail: barbara .piva@alice.it Facebook: Dott.ssa Barbara Piva Psicopedagogista e Mediatore Famigliare MAGAZINE

È un avvocato che si occupa di diritto civile e per la nostra rivista conduce ogni mese una rubrica sempre in materia legale e di diritto. Per avere un colloquio od un consulto con il Dottor Luca Citton, potete telefonare direttamente al Tel: 342 9209818 E-mail: citton.lc@gmail.com

CENNI SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE Il 4 dicembre, gli elettori saranno chiamati alle urne, al fine di confermare (con un sì) oppure respingere (con un no) le modifiche ad alcune norme della Costituzione previste da una legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 15 aprile.

La legge costituzionale in questione riguarda la parte seconda della Costituzione, in particolare il titolo primo, relativo all’ordinamento della Repubblica, ed il titolo quinto, relativo a Regioni, Province e Comuni.

Quanto alla parte seconda, titolo primo,la riforma prevede il superamento del bicameralismo indifferenziato.

Secondo l’attuale sistema, i disegni di legge (d’ora in poi, per comodità, anche soltanto “leggi”), devono essere approvati dalla Camera e dal Senato.

La riforma, invece, prevede che, di regola, le leggi saranno approvate soltanto dalla Camera (c.d. Procedimento monocamerale). Le leggi approvate dalla Camera verranno poi trasmesse al Senato. Se entro dieci giorni dalla trasmissione il Senato non manifesta la volontà di proporre alcuna modifica, la legge verrà promulgata così come approvata dalla Camera. In ogni caso, le modifiche eventualmente proposte dal Senato non saranno vincolanti per la Camera.

Il procedimento bicamerale, che prevede la necessaria approvazione della legge anche da parte del Senato, si applicherà soltanto in pochi casi,tassativamente indicati.

Quanto al Senato, esso verrà eletto non più dai cittadini, bensì dai Consigli regionali. Ciascun Consiglio sceglierà un senatore tra i sindaci dei Comuni compresi nella propria Regione, e i rimanenti senatori tra i componenti del Consiglio medesimo. La durata in carica del singolo senatore sarà legata alla durata in carica del Consiglio che l’ha nominato.

Novità concernono anche l’iniziativa legislativa.

Infatti, il Senato, con delibera approvata dalla maggioranza assoluta (almeno metà più uno) dei suoi membri, potrà chiedere alla Camera di pronunciarsi su di un determinato disegno di legge. La Camera sarà tenuta a provvedervi entro sei mesi dalla delibera del Senato.

Similmente, è previsto il cosiddetto “voto a data certa”. Il Governo potrà quindi chiedere alla Camera di deliberare che una certa legge, che il Governo stesso ritiene essenziale per l’attuazione del proprio programma, sia valutata dalla Camera entro settanta giorni dalla predetta delibera. Sarà peraltro necessario che si tratti di legge per la quale si applichi il procedimento monocamerale.

Per quanto concerne invece la parte seconda, titolo quinto, della Costituzione, verrà eliminata la categoria della legislazione concorrente tra Stato e Regioni, in forza della quale, in una determinata materia, lo Stato detta i principi generali e le Regioni fissano le norme di dettaglio. Le materie che erano di competenza concorrente saranno quindi ripartite tra la competenza esclusiva dello Stato e la competenza regionale. Ciò per far sì che specifiche materie, come trasporti, comunicazioni ed energia, tornino ad essere regolate unitariamente a livello centrale.

Sarà poi cancellato dalla Costituzione ogni riferimento alle Province.

Quelle sin qui enumerate sono solo le principali novità che la legge costituzionale in questione si propone di introdurre. E che gli elettori saranno chiamati a confermare o a rigettare nel prossimo referendum.

A tal proposito, bisogna tenere a mente che il referendum in questione, a differenza di quelli abrogativi, non richiede alcun quorum partecipativo. In sostanza, la consultazione sarà valida anche se si recherà alle urne meno della metà (più uno) degli aventi diritto al voto.

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Questo mese tratteremo un argomento di cui si dibatte da anni, lustri, decenni, secoli; Gli INTEGRATORI! La parola stessa descrive la natura di questi “ prodotti ” e cioè la loro funzione volta a INTEGRARE eventuali carenze alimentari oppure a coprire un aumentato fabbisogno di macro o microalimenti dovuto, per esempio, ad attività sportiva intensa.

E fin qui tutto bene direte voi; si… se non fosse per le leggende metropolitane o per i luoghi comuni che circolano riguardanti questo tipo di supporto alimentare. È ancora diffusa, infatti, la diffidenza e la tendenza a generalizzare o addirittura a demonizzare questa importantissima “nicchia” che può fare la differenza per la nostra salute, prestazione atletica o raggiungimento di obbiettivi in molte situazioni.

Va chiarito un concetto molto importante che riguarda proprio i luoghi comuni: spesso le persone al solo sentir parlare di INTEGRAZIONE vanno fuori di testa. Sento frasi del tipo “io non prendo quella roba”, “sei un dopato”, “io voglio risultati senza barare”, “poi se smetto di prenderli mi sgonfio”, e altre aberrazioni emergono da chi parla senza alcuna cognizione di causa. È importante comunque distinguere tra INTEGRAZIONE naturale (e nutraceutica) e integratori classici di sintesi; Questi ultimi sono i più largamente usati nell’attività fisica e di solito vengono assunti per migliorare la prestazione fisica, il recupero, per l’aumento di forza e resistenza. Al loro interno si possono trovare quindi alcune sostanze usate per la conservazione, per la colorazione o per rendere compatta una barretta ad esempio.

Ci tengo però a puntualizzare una cosa: quando parlo alle persone di INTEGRAZIONE o consiglio tale pratica molti mi contestano riportando o sospettando che questo genere di supporto alimentare sia dannoso o paragonabile al doping. Dopo alcune domande scopro però che usano la pillola anticoncezionale (un vero e proprio ormone steroideo legalizzato) che presenta una serie di pericolosi effetti collaterali. Oppure usano pastiglie per la pressione o abusano di analgesici e antinfiammatori che hanno bugiardini lunghi un km!

E qui non serve commentare… siamo di fronte al corvo che dice al merlo “come sei nero!”.

Vale la pena accennare all’integrazione naturale e nutraceutica, che è quella che in assoluto promuovo all’interno di un sano stile di vita (argomento che tratterò nel prossimo numero). Cioè quella categoria di integratori che tali non sono in quanto classificati come “cibo”.

Qui non esistono composti chimici di sintesi o conservanti ma solo le proprietà nutritive di quell’alimento conservate in modo naturale.

Le etichette riportano sempre l’esatta composizione e sono sottoposti a controlli a campione molto severi.

Per finire voglio sottolineare due punti che ritengo fondamentali: Che vogliate o meno usare gli integratori siate almeno coerenti. Buttate via Moment e altre schifezze che le pubblicità vi vogliono far passare per necessari. I problemi molto spesso si possono risolvere con terapie alternative che portano a scoprire da dove “nasce” il dolore od il disagio. Ricordate che il problema non è MAI dove c’è il sintomo.

Se volete abbracciare questa pratica rivolgetevi sempre a persone competenti e non per “sentito dire”.

P.S. Se volete esprimere la vostra opinione ( qualsiasi essa sia ) sarò ben felice di ascoltarla e discuterla. Scrivetemi pure all’indirizzo e-mail riportato qui sotto.

Grazie

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Siamo fatti in gran parte di acqua, e l’acqua pare esser il motivo principale, assieme alla dieta, della longevità di alcune comunità residenti in diverse zone del mondo lontane tra loro e metereologicamente diverse.

Al di là di questo l’acqua può fare molto di più nel nostro quotidiano se ogni tanto la facciamo bollire, o quasi.

Perché la maggior temperatura, per un principio base della fisica meccanica, equivale ad un maggior movimento delle molecole d’acqua, il che ne aumenta non solo la biodisponibilità, qui intesa in senso lato come maggior distribuzione nelle varie aree del corpo, ma anche gli effetti che essa può trasferire all’organismo.

Ne consegue che bere da un thermos la semplice acqua bollita, o magari del tè o tisane leggere (ossia lasciate poco in infusione per evitare che gli effetti dell’infuso siano più marcati) invece che a temperatura ambiente, dia al corpo maggior vigore ed energia, conferisce a stomaco ed intestini una vibrazione che risulta in un più efficace movimento peristaltico, riducendo molto spesso episodi occasionali di stipsi, gonfiori, meteorismo.

Inoltre aumenta il “lavaggio” delle mucose tanto quanto l’acqua calda che intuitivamente scegliamo per sgrassare le pentole e i piatti di casa: ciò può promettere un miglior controllo del metabolismo glucidico e lipidico in chi desidera mantenere il peso forma, al patto che nelle bevande calde che si sceglie di bere non siano contenute o si aggiungano zuccheri dolcificanti!

In climi umidi, e freddi per la maggior parte dell’anno, quali quelli in cui viviamo, il bere acqua calda e per calda intendo ancora fumante come il tè appunto, mitiga gli effetti negativi degli sbalzi climatici su reumatismi e rigidità muscolari, tendinee ed articolari, protegge dai raffreddamenti a cui siamo naturalmente più o meno soggetti e che spesso ci costringono ad assumere terapie antibiotiche e/o cortisoniche per guarire.

Ultimo, ma non meno importante, aspetto fortemente positivo, soprattutto per le donne ma anche per gli uomini che abbiano cura del proprio aspetto fisico ed estetico, è la pelle.

Si può avere una pelle più elastica ed idratata per più anni di quelli a cui siamo abituati in occidente; basti guardare alle popolazioni orientali, le cui donne, ma anche uomini, spesso non hanno età, o pare più difficile attribuirla loro con certezza, se non altro a prima vista, riguardo a pelle liscia, con meno rughe, più lucente e pertanto più a lungo... giovane!

AGOPUNTURA TRADIZIONALE Piazzale Stagna 3 - 35128, Padova Tell. 340 3079375 fiorentinalberto@libero.it

Giusy De Bonis 347 1800250 Formazione presso Istituto Kinergia www.istitutokinergia.it MAGAZINE

E’ una frase questa del titolo che tutti conosciamo, all’interno della cerchia degli studiosi e degli appassionati di Astrologia e più in generale di esoterismo: Il silenzio è d’Oro. E’ un consiglio che viene ripetuto più o meno costantemente da tutti i grandi della storia e della filosofia. Ma, per coloro che desiderano intraprendere un serio percorso di crescita, nel senso palingenetico del termine, non è più solo un consiglio, ma una tappa obbligata del lavoro.

Potrei dire la prima tappa, che, indispensabile per iniziare realmente un cammino, se evitata porta all’inutilità di tutti i passi successivi. E’ dunque un consiglio per il profano, ma è un obbligo per l’iniziando. Le fasi iniziali infatti prevedono non la condivisione e l’apertura, come scioccamente predicano molte delle attuali “discipline” di superficie. Ma, al contrario, la chiusura del proprio vaso, del proprio “io”. Vivere nel mondo, come scrive un grande maestro, ma fuori dal mondo, distaccato emotivamente da esso. La chiusura, nelle fasi iniziali, è fondamentale: essa permette che quelle reazioni che devono avvenire dentro di noi, non vengano inquinate dall’esterno. Identica cosa avviene, per analogia, in natura con la fermentazione. La fermentazione avviene da sola, spontaneamente, ma solo se il preparato è ben isolato dall’esterno: al buio, nel silenzio e senza prendere aria. Se si apre il vaso dove avviene la fermentazione prima che questa sia completata, si interrompe e il tutto va in aceto. Se si apre il forno prima che la torta sia cotta e lievitata l’operazione si interrompe. Dunque noi, in analogia a questo processo naturale, se vogliamo davvero modificare qualcosa dentro di noi inizialmente abbiamo bisogno del silenzio.

I rapporti con amici e vicini troppo esasperati, il continuo uso di TV o cellulari eccitano eccessivamente il nostro Mercurio ed impediscono, di fatto, una vera crescita. Una crescita che è ancora ai primordi in questa fase, muove solamente i suoi primi passi incerti. Ermete Trismegisto parlava di apporre il proprio Sigillo al vaso, in maniera che nulla entri e nulla esca finché una certa maturazione nel vaso sia avvenuta. Porre il sigillo sull’apertura del vaso ed impedire anche che il vaso venga scosso. Dunque sempre attenzione a ciò che si pensa, a ciò che si dice, a ciò che ci fa riflettere ed a ciò che ci fa emozionare. Tutto deve essere pacato, tranquillo, placido. Cosi le impurità presenti nel nostro vaso, che in definitiva rappresenta noi stessi ed il nostro corpo, si depositano sul fondo e possono far penetrare la luce attraverso le pareti del vaso, cosa altrimenti impossibile se il liquido contenuto nel vaso rimanesse torbido perché continuamente scosso. Proprio per questo motivo il vaso deve rimanere in stato di quiete: per permettere alle impurità tipiche della nostra persona, mente, psiche, di depositarsi sul fondo ed essere lavorate con la calma, i modi ed i tempi dovuti. E’ un consiglio, questo del silenzio come punto di inizio, che offro a tutti i miei clienti ed amici. Per chi desidera iniziare lo studio di Alchimia e Astrologia, che in sostanza sono lo studio di noi stessi e dell’Universo tutto, il silenzio viene davvero ad avere l’importanza dell’Oro più puro.

Nulla vale più dell’Oro, o del silenzio, in questa fase. Nei miei corsi di Astrologia presso la Scuola di Astrologia e Benessere di Bassano la questione legata al silenzio è spiegata nel dettaglio ed una intera lezione è proprio dedicata alla comprensione dell’importanza del silenzio e del distacco e quali strumenti possono aiutare questa difficile operazione.

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06/11 -TC Genova - STB PROGRESS PROFILE 13/11 - STB PROGRESS PROFILES - AS AMP Pavia 20/11 - STB PROGRESS PROFILES - TC FORTE DEI MARMI PLAY OFF E PLAY OUT 27/11 E 04/12. FINALE 09-10 DICEMBRE MAGAZINE

Il 19 novembre alle 17.00 avremo il piacere di inaugurare ufficialmente il club!

Lo yoga della risata è un’idea unica che il Dottor Madan Kataria ha formulato nel 1995 dopo aver consultato numerosi documenti scientifici provanti gli effetti benefici della felicità sulla salute e nella conduzione della vita quotidiana.

Si è chiesto perché non esistesse ancora uno strumento per rendere concreto e attuabile quanto documentato e così dopo mesi di sperimentazioni su se stesso e con poche altre persone ha cominciato a formulare degli esercizi per liberare e rendere efficace la risata. Il nome Yoga della risata è motivato dal fatto che la pratica combina esercizi di risate con esercizi di respirazione profonda.

Il presupposto su cui si fonda lo yoga della risata è che per ridere non serve la comicità. Ridere è una risorsa naturale che tutti possiedono e che si può innescare con semplicità e prolungarla quanto vogliamo. Il corpo non distingue una risata incondizionata da una motivata e giocando su questo inganno possiamo accedere a tutti i benefici che la risata apporta.

Ridere per almeno 10 minuti consecutivi ogni giorno può cambiare la vita. Come dice il Dott. Kataria “quando tu ridi tu cambi, quando tu cambi cambia il mondo intorno a te”

La pratica si esegue come un semplice esercizio fisico, individualmente o in gruppo, a partire dagli esercizi creati dal Dott. Katatia che aiutano ad innescare e liberare la risata incondizionata alternando momenti di gioco, ballo e canto. Alcuni sono studiati per ridere da soli altri si eseguono in gruppo e se il gruppo è numeroso favorisce la risata contagiosa.

BENEFICI DELLA RISATA EFFETTI IMMEDIATI (dopo 10 minuti) Maggiore apporto di ossigeno a tutti i tessuti, organi e cervello Riduzione delle tossine Profondo rilassamento Sblocco tensioni ed emozioni A BREVE TERMINE Forza fisica e mentale Migliore attenzione e capacità di concentrazione Resistenza allo sforzo Energia e buon umore Si torna bambini in termini di spontaneità e leggerezza Ridere ci connette e ci fa stare bene e...

QUANDO SI STA BENE SI FA TUTTO MEGLIO!

...perche’ RIDERE è stare bene, comunicare, costruire la pace perché RIDERE è UNA COSA SERIA…

INAUGURAZIONE NUOVO CLUB DELLA RISATA “KASARIDE” Sabato 19 novembre alle 17.00 PRESSO KASADANZA VIA SEGAFREDO 23 ROSA’ Ore 17: presentazione dello yoga della risata Ore 18: sessione pratica Ore 19: rinfresco Vieni con i bambini, i nonni, gli amici, la maestra!!!

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Lo yoga della risata è in rapida diffusione, E’ conosciuto in oltre 100 paesi nel mondo ( tra cui più di 300 in Italia ), e viene divulgato attraverso i “ club della risata “, uno spazio per ridere assieme come spesso non è consueto fare negli ambienti sociali della vita quotidiana. Possono parteciparvi adulti, bambini, anziani e persone con disabilità.

Lo yoga della risata è sembre più utilizzato nelle aziende, ospedali, case per anziani, scuole e carceri, luoghi dove è necessario mantenere uno stato mentale positivo, fare squadra, ridurre le frustrazioni, mantenere alti motivazione ed entusiasmo.

Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30 il club di Kasadanza in via Segafredo 23 a Rosà (VI) accoglie gratuitamente tutti quelli che desiderano conoscere e coltivare la propria risata.

Propone inoltre incontri di approfondimento e di formazione professionale grazie all’associazione YORIDO, associazione nazionale di promozione sociale fondata con il proposito specifico di diffondere il più possibile lo yoga della risata.

www.clgservice.it

TECNOLOGIA, ASSITENZA E COMUNICAZIONE: LA QUALITA’ SI TROVA SUL WEB IL COMMERCIO ELETTRONICO IN ITALIA E’ IN NETTA CRESCITA, COMPLICE UN’OFFERTA DI PRODOTTI E DI SERVIZI ANCHE DA PARTE DI REALTA’ PICCOLE E MEDIE IN GRADO DI COMPETERE CON I COLOSSI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE. Nell’ambito della vendita di prodotti e servizi informatici e tecnologici si affermano realtà giovani e dinamiche in grado di utilizzare la rete quale canale privilegiato per la crescita del proprio business.

Tra queste si distingue CLG Service, azienda vicentina capace di competere con i grandi distributori e di offrire alla clientela un servizio nettamente migliore in termini di qualità, rapidità e convenienza.

“CLG Service nasce con l’idea di offrire un servizio a 360° ad aziende e a privati su diversi fronti in ambito informatico, tecnologico e nel campo della comunicazione”, spiega il titolare Cristian Segato, fornendo assistenza tecnica specializzata, vendita di hardware delle migliori marche dal PC al notebook, fino a server e reti informatiche -, di servizi integrati di telefonia mobile per tutto il territorio nazionale (Tim, Vodafone e 3) e di grafica a tutti i livelli – dal biglietto da visita al sito internet, fino alle più complesse piattaforme web per l’e-commerce.

Si tratta quindi di un’offerta di ampio raggio, che garantisce professionalità e prezzi competitivi, sia per privati che ditte di ogni tipologia .

Il nostro sito web è veicolo primario della nostra attività, e viene aggiornato quotidianamente con novità e prodotti all’avanguardia.”

Compagnia Teatrale amatoriale nata per caso da un gruppo di “giovani” anziani che non trovando il giusto cappello anni ‘80 e mettersi al volante della propria utilitaria alla ricerca dei più impegnativi lavori di cantiere da criticare ha deciso di fare la SVOLTA con un’ esperienza tutta nuova.........!

Immagine Suvvia siam qui per scherzare, nonostante ciò l’Associazione “Brutti ma Buoni” di Arre è nata realmente quasi per gioco, raggruppando amici del paese con l’entusiasmo di intraprendere una meravigliosa nuova avventura: il Teatro!

Il debutto avviene nel Maggio del 2012 portando in scena l’inedita commedia “Na casa sensa na donna..” di Bauce Nicoletta, autrice, oltre che attrice, di tutte le commedie presentate finora. Subito la compagnia è travolta da un successo oltre ogni aspettativa, spronando ogni attore a continuare con innumerevoli rappresentazioni e immense soddisfazioni.

I “Brutti ma Buoni” fin dall’inizio suggellano una costruttiva amicizia con l’Associazione Anffas di Conselve, per la quale organizzano raccolte fondi, che nel tempo, hanno portato i loro frutti attraverso i propri spettacoli.

La compagnia ha in repertorio 3 commedie, riproposte più volte in vari palchi della Provincia di Padova, Verona e Rovigo. Si tratta di un genere comico brillante interamente in dialetto veneto.

L’associazione è inoltre iscritta alla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) Associazione Culturale “BRUTTI MA BUONI” ARRE (PD) Codice Fiscale: 92249800282 E-mail: bruttimabuoni@libero.it Nicoletta.bauce60@libero.it Telefono: 3292114020 Pagina Facebook: Brutti ma Buoni teatro

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Oggi i volontari e gli operatori devono avere ben chiaro il concetto di cooperazione allo sviluppo. Il termine cooperazione implica un’ interazione tra due soggetti per il raggiungimento di uno scopo, che in questo caso è proprio lo sviluppo. Il termine cooperazione implica quindi che il processo di sviluppo non può e non deve essere promosso e realizzato unilateralmente. I soggetti coinvolti devono provenire dai Paesi più ricchi, in virtù del principio di solidarietà di cui si parlava sopra, ma devono essere coinvolti anche i soggetti che appartengono al Paese beneficiario, per poter individuare al meglio gli interventi da realizzare è per garantire che questi interventi siano duraturi e rispettosi della cultura locale.

Ecco perché ogni anno Smile Mission organizza dei meeting Prof. Rebellato Leopoldo, biologo con master in Ecologia Umana, Presidente dell’ associazione Incontro fra i Popoli ONG, volontario internazionale (RD Congo e Camerun), redattore dell’omonima rivista.

Prof.ssa Elena Pisani, ricercatrice e docente presso l’Università degli Studi di Padova. Ha collaborato a progetti di sviluppo della FAO e dell’ IFAD. È titolare dell’insegnamento Istituzioni di Economia Agraria, Forestale e Ambientale Dr.ssa Silvia Berlingozzi, è una volontaria di Smile Mission. Lavora come igienista a Firenze e sta conseguendo il master in “Sviluppo della salute orale nei Paesi in Via di Sviluppo e Comunità Svantaggiate”. La sua tesi verterà sul progetto di prevenzione dentale in Rwanda ove ha trascorso la sua missione.

Testimonianza e dei volontari Dr. Giaretti Giorgio e DR Umberto Minichini: Focus Rwanda Fabris Luciano e Fabrizio Rosa Brusin: Focus RD. Congo Laura Lonali: Focus Madagascar Dr. Parolini Gianpaolo: Focus Italia Cesare Bacchini: Focus Burkina Faso Dr.ssa Daniela Bianchi: Focus Brasile

Smile Mission è un’associazione indipendente nata nel 2005 per la promozione della salute orale in comunità svantaggiate ed in paesi in via di sviluppo. Smile Mission opera con il contributo di volontari e sostenitori, in collaborazione con altre associazioni nazionali e internazionali. Ci adoperiamo per fornire assistenza sanitaria accessibile anche a popolazioni che vivono ai margini.

Le patologie del cavo orale sono una determinante fondamentale nella qualità della vita di un individuo.

Visita il sito: www.smilemission.it

I.P.S.I.A. LAMBERTICO

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Mi ritengo frutto di un felice meticciato educativo-culturale dato dall’impronta aristocratica mitteleuropea paterna della prima infanzia trascorsa a Trento e dalla cultura rurale veneta assorbita nel paese di Solagna delle radici materne in occasione del mio trasferimento nel bassanese negli anni ‘60.

Gli studi artistici e il mio appuntamento con l’arte sono stati tacitamente anticipati dalle nonne, pittrici talentuose ma inibite in questa passione in quanto donne.

Dopo aver praticato il disegno e la pittura ad olio in una ricerca già sperimentale, ormai guidata da un istinto consapevole, mi approprio di quel materiale primordiale e povero che è la terra-cotta, conquista primaria della donna (seppure relegata alla produzione di “Arte Minore” per il decoro e l’ornamento).

Per far emergere la natura pulsante di quella materia all’origine di ogni forma e di ogni volume, legata in modo inscindibile alla cultura dell’abitare, qual germe della creatività femminile fin dai primordi. E la ciotola, primo contenitore creato da mani umane e già nido d’uccello, ma anche ricordo inconscio di due mani raccolte a conca per abbeverarsi, la coppa in terra-cotta è diventata custode privilegiata di immagini a rilievo o dipinte su maiolica ed engobbi, di posti abbandonati. Di apparizioni di un reale osservato da posizioni insolite o modellato in case rese inaccessibili nella metamorfosi di volti dagli occhi vuoti presi in prestito da miti e leggende. Di luoghi dove ancora percepire come un’eco la cavità cosmica del mondo rimasta vuota di quel sentire umano originario.

E con la scelta estetica della pittura in bianco-nero prendo ancor più le distanze dalle dipendenze metafisiche del reale, nella resa visiva di quell’aspetto fatale che hanno le cose inutilizzate: aspetto di fantasma, di ombra. Così a dare forma a quell’ idea immaginativa che asseconda le tracce della mia memoria visionaria, legata visceralmente ai ricordi numinosi della casa natale della nonna materna, casa padronale affacciata sul Brenta, avvolta in uno spazio senza tempo: l’archetipo della dimora che custodisce il letargo di Rosaspina, la Bella Addormentata. Memoria vitale, dilatata ormai nel mito, a emblema del bacio letale dell’industrializzazione selvaggia che ha indotto al sonno quel vivere millenario in simbiosi con Madre Natura, all’origine dell’unica “civiltà civile” in ogni luogo della Terra, la nostra casa comune.

E’ nella sintesi di forma e materia che alberga la vera poesia di contenuto.

Maria Teresa Trentini, pittrice, scultrice e grafica vive e lavora a Vicenza E-mail: m.teresatrentini@yahoo.it Cell.: 3452289525

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LA NUOVA STAGIONE AUTUNNALE DI INCONTRI SENZA CENSURA 2016 Stimolato da Marco Bernardi, ideatore e organizzatore della rassegna organizzata dalla libreria La Bassanese e l’omonima associazione culturale.

Nell’ultimo libro “La via del sole” ci sono spunti interessanti perché il pubblico si confronti con Corona sulla nostra società odierna, una società in cui il denaro e la corruzione politico-imprenditoriale hanno ricadute pesantissime sull’ambiente e sull’ecosistema. Nel trionfo del consumismo e dell’irresponsabilità vale la regola che “il denaro parla a se stesso”, scrive Corona, ma cosa può il denaro contro la malattia e la morte?

Con la sua scrittura caustica e sferzante, Mauro Corona torna a dare voce all’epica della montagna, regalando ai lettori un grande racconto morale, una riflessione di assoluta attualità sul rapporto tra uomo e natura e una meditazione senza tempo sugli inganni del desiderio.

“Nessuno è tanto annoiato quanto un ricco” dice Mauro Corona parafrasando il grande poeta Iosif Brodskij, e lo sa bene il protagonista di questo nuovo romanzo, un ragazzo talmente abituato a ottenere tutto dalla vita che ormai da tutto è nauseato.

Di ottima famiglia, ricchissimo e anche piuttosto affascinante, a nemmeno trent’anni è già uno stimato ingegnere a cui non manca davvero nulla: ville, automobili, ma anche amici, donne e salute. Un eccesso di cose per lui sempre più opprimente... È per questo che di punto in bianco decide di dare una svolta radicale alla sua esistenza abbandonando il lavoro e rinunciando a ogni comodità per andare a vivere in una baita di montagna. E proprio mentre comunica ai genitori l’intenzione di ritirarsi sdegnosamente dal mondo, ne capisce ancora più profondamente le ragioni. Evocando le memorie dell’infanzia, scopre infatti i ricordi buoni: “visioni di cime lontane, limpide sorgenti, ruscelli canterini, pascoli verdi e cascate lucenti di sole. Sì, il sole! È lui il ricordo più bello”, il vero motivo che lo spinge a lasciare tutto e trasferirsi lassù.

Ma una volta tra i monti, si accorge che le ore di luce a sua disposizione non gli bastano più. Accecato da un’avidità insaziabile, comincia quindi ad abbattere le cime che circondano la baita pur di godere, per qualche minuto in più, della vista del suo amato astro, dando così inizio a uno scempio colossale e insensato.

Ospite in libreria La Bassanese il giornalista Maurizio Belpietro, direttore de La Verità e conduttore della trasmissione di approfondimento su Rete4 “Dalla vostra parte”, spesso ospite di trasmissioni televisive nazionali e tribune politiche. In precedenza è stato direttore di Panorama e Libero.

L’occasione della sua partecipazione a Incontri senza censura, manifestazione culturale organizzata dalla storica libreria e l’omonima associazione culturale con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, è la presentazione del suo libro “I segreti di Renzi. Affari, clan, banche e trame”, edito da Sperling & Kupfler.

Nel suo ultimo libro “I segreti di Renzi” Belpietro mette in evidenza le verità che spesso i media governativi tacciono. Affari, clan, banche, le trame del “circolo” vicino al Presidente del Consiglio, i rapporti con le multinazionali e la grande finanza.

Secondo Belpietro, ci sarebbero dei “lati oscuri”, interessi e intrecci tra alcuni componenti del “Giglio magico” (persone vicine al premier) e la grande finanza oltre a nomine in posti strategici effettuate per mantenere e controllare il potere. Cercheremo di capire alcune inchieste e scoop giornalistici che riguardano persone molto vicine al premier. Alcune inchieste, come quella sul padre del ministro Maria Elena Boschi e i rapporti con Banca Etruria sono ancora in fase di approfondimento.

Belpietro osserva un “silenzio tombale” da parte dei media su alcuni legami e inchieste tra persone considerate vicine al Governo, le indagini stanno precedendo come si dice in gergo “nel massimo riserbo”, ma alcune sorprese Belpietro le ha svelate durante la serata nel parterre bassanese e altre sono contenute nel suo libro che, secondo l’autore, “Matteo Renzi non vi farebbe mai leggere”.

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Romano D’Ezzelino cell 333-3671803 fisso 0424-383726 Chiuso martedì e mercoledì sera La nostra trattoria nasce a Romano d’Ezzelino con specializzazione in carne alla griglia e allo spiedo. Andiamo molto fieri della spalla di vitello cotta a vista su camino a legna.

Serviamo ai nostri clienti piatti tipici della tradizione veneta come il baccalà alla vicentina, siamo specializzati in grigliate e le nostre bistecche vi lasceranno molto soddisfatti. Prediligiamo ingredienti freschi, genuini e di qualità. Vieni a trovarci per provare il piacere della cucina nostrana.

PRIMI PIATTI Bigoli all’anitra Spaghetti alla marinara Risotto con radicchio e salsiccia (minimo due persone) Gnocchi pomodoro e formaggi Tagliatelle con radicchio e salsiccia Pasta corta al ragù

secondi PIATTI Baccalà alla vicentina Trippa alla parmigiana Grigliata mista (2 costine - 1 salsiccia - 1/4 galletto - tagliata) Costata di manzo 6 etti circa Fiorentina 1 Kg circa Spalla di vitello allo spiedo Tagliatata di manzo Roastbeef all’ inglese Insalatona misticanza, radicchio, cappuccio, carote, pomodoro, mais, tonno e mozzarella

contorni Patate al forno Fagioli in salsa Verdura cotta Verdure grigliate

dolci Vari Acqua da 75Cl Vino alla spina 1/2 litro Vino alla spina 1 litro

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