PRIMAVERA, ISTRUZIONI PER L’USO: TUTTO QUELLO CHE DEVI
SAPERE PER I TUOI PET
Alla scoperta del pesce angelo
A spasso con fido Adotta un amico
Coniglio: l’importanza della gabbia corretta
BARACK, UN “PRESIDENTE” COME BRAND AMBASSADOR
Guinzaglio o pettorina? I consigli dell’esperto
Cane e gatto: nemici o amici?
5 Allergie: prevenirle e curarle 22 27
12
scegliere
Arriva il caldo: cosa mettere nella ciotola
Come
il giusto antiparassitario
Scopri il mondo di Joe Zampetti
Indirizzo: Via Barletta, 115
Città: Andria
Provincia: BT
Email: 694003@megamark.it
Tel: 0883.1984861
Indirizzo: Via Caduti di Via Fani 29/31/33
Città: Bari
Provincia: BA
Email: 694011@megamark.it
Tel: 080.9648797
Indirizzo: Via Nicolò Putignani, 145
Città: Bari
Provincia: BA
Email: 694010@megamark.it
Tel: 080.9187101
Indirizzo: Via Rodolfo Redi 2
Città: Bari
Provincia: BA
Email: 694009@megamark.it
Tel: 0809147180
Indirizzo: Via Giovanni Amendola 112/B
Città: Bari
Provincia: BA
Email: 694002@megamark.it
Tel: 080.9149138
Indirizzo: Via Vitrani, 50F
Città: Barletta
Provincia: BT
Email: 694017@megamark.it
Tel: 0883 184 8170
Indirizzo: Via Salvemini, 12
Città: Bisceglie
Provincia: BT
Email: 694000@megamark.it
Tel: 080.9648797
Indirizzo: Viale Marche, 22
Città: Lecce
Provincia: LE
Email: 694019@megamark.it
Indirizzo: Corso Scuola Agraria, NC
Città: Cerignola
Provincia: FG
Email: 694008@megamark.it
Tel: 0885.090194
Indirizzo: Contrada Colle delle
Api
Città: Campobasso
Provincia: CB
Email: 694006@megamark.it
Tel: 087.4698399
Indirizzo: Via Monsignor Farina, 11
Città: Foggia
Provincia: FG
Email: 694008@megamark.it
Tel: 0881.1070481
Indirizzo: Via Camillo Benso
Conte di Cavour, 134
Città: Francavilla Fontana
Provincia: BR
Email: 694016@megamark.it
Tel: 0831.097315
Indirizzo: Via B.Croce, 7
Città: Lecce
Provincia: LE
Email: 694014@megamark.it
Tel: 0832.099062
Indirizzo: Piazza De Donno, 21
Città: Maglie
Provincia: LE
Email: 694015@megamark.it
Indirizzo: Via Giovinazzo, 16
Città: Molfetta
Provincia: BA
Email: 694012@megamark.it
tel: 080.9264443
Indirizzo: Viale Aldo Moro, 67/17
Città: Monopoli
Provincia: BA
Email: 694005@megamark.it
Tel: 080.9142230
Indirizzo: Piazza Dott. Alfredo
Albanese, 27
Città: Trani
Provincia: BT
Email: 694013@megamark.it
Tel: 0883.950176
Nuova apertura
Informare, crescere, condividere: l’universo di Joe Zampetti
Tempo di primavera, tempo di un nuovo numero del nostro magazine! E’ trascorso un anno dalla nostra prima uscita e siamo felici di festeggiare con voi questa occasione con una grafica completamente rinnovata del nostro giornale; ci siamo rifatti il look, ma rimane l’essenza e l’anima dei nostri contenuti. Su queste pagine potrete sempre, infatti, rimanere aggiornati non solo sull’universo di Joe Zampetti, ma sulle buone abitudine per rendere sani e felici i nostri pet.
Quello di Jz è un vero ed autentico ecosistema ed è per questo che abbiamo deciso di triplicare la nostra forza comunicativa: potete leggere le nostre news qui, ma anche sui nostri canali social con le rubriche “Dillo ai Vet”, i consigli di acquariologia e le iniziative pensate appositamente per voi, dalla solidarietà al trekking passando anche per la toelettatura e il benessere psicofisico dei cuccioli.
Di cosa parleremo in questo numero del magazine? Di primavera innanzitutto andando a scoprire le insidie che si nascondo in questa stagione per i nostri amici a quattro zampe, ma anche raccontan-
do alcune curiosità legate a passeggiate, trattamento del pelo e alimentazione. Conosceremo insieme la nostra mascotte, il temerario Barack e vi porteremo virtualmente a fare un trekking tour. Sempre presenti le rubriche dei nostri specialisti, le foto dei vostri musetti e gli appelli per i nostri amici che cercano casa. Anche quest’anno Joe Zampetti Magazine vuole essere uno strumento utile e di scambio informativo, un giornale evergreen da collezionare e risfogliare impreziosito dalle interazioni con voi lettori. Come sempre, infatti, al centro del nostro progetto ci sono le persone, ci siete voi che ci scegliete ogni giorno, perché sono i volti e i nomi propri, per noi, a fare la differenza.
“Quello di JZ e un vero ed autentico ecosistema ed e per questo che abbiamo deciso di triplicare la nostra forza comunicativa"
numero questo in Collare o pettorina, l’annoso dilemma 16 Sindrome da primavera: anche i cani ne soffrono I consigli e a cosa bisogna fare attenzione 14 Antiparassitario: Come scegliere quello giusto 12 Un toccasana per corpo e mente: fare trekking con il nostro cane 6 Barack un "presidente" come Brand Ambassador 4
La gabbietta per coniglio giusta: ecco come scegliere 46 Alla scoperta degli occhi del gatto 44 Spazio acquariologia: alla scoperta dello Pterophyllum scalare 43 Primavera: tempo di lunghe passeggiate 40 I'm Musetto 38 Cane e gatto: nemici o amici? 36 Come pulire le orecchie del cane 34 L’impegno dei volontari: il vero aiuto per il mondo degli animali 29 Alimentazione in primavera: le modifiche della dieta di cane e gatto 27 Cambio di stagione: anche i gatti ‘sentono’ la primavera 24 Tempo di primavera… tempo di allergie 22 Muta primaverile del cane 20 Kudo Pressato a freddo, con amore 18
Segni particolari: bellissimo.
Si chiama Barack ed è un cucciolo di Golden Retriever color miele tira coccole e sguardi languidi; il suo compito? Essere il Brand Ambassador ufficiale di Joe Zampetti tra una corsa in mezzo ai prati e una ciotola piena di croccantini da sgranocchiare.
Barack, in solo due anni e mezzo di vita, è diventato un’autentica star di Instagram:
Barack, un “presidente” come Brand Ambassador
«Ho aperto il profilo “Barack fa cose” per scherzo, per raccontare la vita con il mio cane – racconta “mamma” Valentina – Non mi sarei mai immaginata di raggiungere migliaia di visualizzazioni con i suoi video oltre agli innumerevoli commenti. Sono orgogliosa che Barack sia
la mascotte di Joe Zampetti di cui sono cliente abituale da tempo». Del resto stiamo parlando di un cane che da sempre sogna di fare il presidente… «E’ stato il mio ragazzo a voler chiamare il nostro cucciolo in omaggio all’America e al suo uomo simbolo – spiega Valentina con il sorriso sulle labbra – Ed è anche merito suo se Barack è entrato nella mia vita: mai regalo fu più importante». Un cane, come abbiamo scritto su queste pagine nel nostro numero di dicembre, però, non è un peluche bensì un compagno di esistenza: «Un pet va curato, assistito, amato ogni ora della nostra vita – spiega – Non si può pensare di adottare un amico a quattro zampe e
poi lasciarlo da solo. Con Barack ho imparato ad uscire sotto la pioggia, a ritagliare tempo per noi quando non ce n’è e a fare lunghe camminate in mezzo la natura. E’ un membro della famiglia a tutti gli effetti e quando non posso occuparmene io ci pensano gli “zii”: Barack porta il buon umore a tutti». Stiamo parlando di un cucciolo di 40 chili che giustamente esige i suoi spazi: «Ho un appartamento con un grande terrazzo e questo penso sia fondamentale per il suo benessere – conclude Valentina – Se sono in casa, però, Barack diventa la mia ombra: si accuccia e sta lì a prendere le coccole. I cani sono animali meravigliosi, è incredibile l’amore che sono in grado di darti».
Per seguire le peripezie di Barack è sufficiente mettere un like ai nostri canali social: avete già visto come sta bene con le nostre nuove pettorine?
4
Entra e scopri il mondo Joe Zampetti!
Le iniziative e gli eventi nei nostri store non si fermano mai! Per rimanere sempre aggiornato sull’universo Joe Zampetti consulta i nostri profili social: potrai seguire le live di “Dillo ai Vet”, i consigli di Acquariologia e partecipare ai nostri trekking. Non solo. Il nostro impegno nell’aiutare le associazioni locali che tanto si prodigano per i nostri amici a quattro zampe è costante e duraturo nel tempo: su Instagram e Facebook potrai trovare l’alert per collette alimentari e interventi solidali.
In foto, alcune immagini della raccolta che abbiamo realizzato negli store a marzo. Cosa aspetti? Scansiona i qrcode ed entra a far parte della nostra famiglia!
Instagram
Facebook
Un toccasana per corpo e mente: fare trekking con il nostro
cane
Unire il delettevole… al propedeutico. È questo l’obiettivo degli appuntamenti organizzati dalla nostra Alessandra Lupo, la cui professione è proprio quella di organizzare uscite ed eventi che diano alle persone la possibilità di svolgere attività piacevoli, culturali e sportive, insieme ai loro cani
«È un’idea che nasce da un semplice piacere personale: sono un’appassionata di Storia dell’Arte, ho sempre amato viaggiare per andare per musei e luoghi da scoprire. Il più delle volte, però, incontro la problematica di non poter far entrare i miei cani in molti posti e io desidero sempre che i miei animali viaggino con me – spiega Alessandra –; per questa ragione ho inventato una modalità di viaggio che potesse incontrare la necessità di chi, come me, vuole viaggiare, scoprire, conoscere e vuole farlo con i suoi amici quattro zampe».
«Divertente, sì, ma anche propedeutico ed educativo»
Viaggi da fare insieme: attività che fanno bene a tutti
Organizzare attività insieme ai nostri cani non è solo un’opportunità di svago: «Ci si diverte, sì, ma il tutto è anche molto utile nel rapporto tra noi e il nostro animale. Dedicarsi del tempo in attività comuni, aiuta a rafforzare il legame e permette al cane di vivere un’esperienza emotivamente e psicologicamente positiva in nostra compagnia». Quelle organizzate da Alessandra sono avventure completamente immerse nella natura: «Si tratta di camminate e di attività di trekking che facciamo in mezzo alla natura più pura della Puglia, accompagnate da una guida che ci racconta la bellezza del territorio. Quali altri sono i benefici di questi incontri? Innanzitutto quello di far vivere al cane l’esperienza “di branco”, nella possibilità di far stare il nostro quattro zampe in compagnia dei suoi simili. È una necessità che la maggior parte dei cani avverte, è un beneficio molto grande per loro. In più, per i padroni, vi è la possibilità di stare in mezzo alla natura, cosa che non sempre è possibile nel nostro quotidiano. Devo dire che sono sempre stata molto fortuna – racconta ancora Alessandra –, perché i gruppi che si creano sono sempre composti da persone capaci di rispettare la natura e di adattarsi agli ambienti in cui ci troviamo, condizione necessaria per vivere al meglio l’esperienza»
Sono tanti gli studi che dimostrano i benefici, sia per il cane sia per il suo padrone, sulla salute fisica e mentale: fare un’escursione con il proprio quattro zampe è un toccasana per il nostro benessere completo. Inoltre, un cane abituato a fare questo tipo di attività, si dimostra essere un animale in salute, felice e libero di vivere il suo modo di essere e di soddisfare le sue necessità. Ricordiamo, poi, che un cane felice e in salute è un cane con cui la quotidianità diventa semplice e serena. È fondamentale, in ogni caso, accertarsi che il nostro cane sia ben preposto a questo tipo di attività: specialmente se è la prima volta che ci approcciamo a queste esperienze, confrontiamoci con il nostro veterinario di fiducia e accertiamoci che goda di buona salute per affrontare queste nuove attività. Bene anche assicurarsi che il nostro cane sia predisposto a vivere attività con altri cani, specialmente sconosciuti, per tutelare sia gli animali coinvolti sia la serenità dell’incontro.
Fare trekking insieme al nostro cane: come partecipare?
Per conoscere i prossimi appuntamenti trekking di Joe Zampetti si possono chiedere informazioni nel nostro negozio di Bari di cui Alessandra è responsabile; sulle nostre pagine social vi sono, inoltre, informazioni aggiornate sulle continue iniziative, così come sul sito di PugliaWalk.
PUÒ BASTARE UNA SOLA PUNTURA PER METTERE IN PERICOLO LA SUA VITA.
PUOI PROTEGGERE IL TUO CANE
DAI PARASSITI CON EFFITIX
PER 4 SETTIMANE PER DIFENDERLO OVUNQUE VADA
Effitix è un antiparassitario che combina Fipronil e Permetrina, due principi attivi con effetto acaricida e insetticida. Protegge il cane dai 4 principali ectoparassiti: uccide zecche e pulci e repelle zanzare e pappataci. Effitix riduce indirettamente il rischio di diffusione di malattie trasmesse da zecche come la Babesiosi (Piroplasmosi). Effitix rende la protezione semplice, con una sola applicazione. 4 settimane di protezione completa contro i 4 principali parassiti.
CHIEDI AL TUO VETERINARIO
È un medicinale veterinario. Chiedi al tuo veterinario o al tuo farmacista. Tenere fuori dalla portata dei bambini e usare particolare attenzione finché il sito di applicazione non sia asciutto. Non utilizzare in cuccioli di età inferiore alle 12 settimane o con peso corporeo inferiore a 1,5 kg. L’uso scorretto può essere nocivo. Non usare su conigli e gatti. Leggere attentamente il foglietto illustrativo. Aut. Pub. N. 18/VET/2016
10
.
NON USARE SU GATTI E CONIGLI SISTEMA FERMA GOCCIA
NON IMPORTA COSA ESCOGITA
RESISTE
NEO-PRO
LINEA NEO-PRO: ACCESSORI DA PASSEGGIATA IMPERMEABILI
Antiparassitario: come scegliere quello giusto
L’
arrivo della primavera e la possibilità che i nostri animali passino più tempo all’esterno ci ricorda che dobbiamo prestare maggiore attenzione alla lotta contro i parassiti. Questa problematica, in realtà, non è assolutamente stagionale ed i cambiamenti climatici, l’adattamento di molti insetti alle nostre temperature ed il fatto che nelle nostre case anche alcuni di questi vettori si possono adattare benissimo deve portarci a combattere i parassiti tutto l’anno. Con il cambio di stagione sarà opportuno cambiare e modulare al meglio le strategie di lotta. I parassiti interni o endoparassiti possono infestare i cani ed i gatti tutto l’anno e vanno trattati con vermifughi in gocce, compresse o in formulazioni spot-on almeno due volte l’anno. Gli ascaridi, i coccidi e la Giardia possono essere contratti durante le uscite all’esterno ed il contatto con le deiezioni di altri animali infetti per cui la frequentazione di aree verdi e luoghi affollati e frequentati da altri animali può
rappresentare un fattore di rischio. Le tenie invece, sia nel cane che nel gatto, hanno come ospite intermedio le pulci; un’animale che rivela un’infestazione da tenie ha quindi avuto precedentemente le pulci. Queste considerazioni ci devono portare ad interventi di trattamento quindi che siano rivolti sia verso i parassiti esterni che quelli interni; per questi ultimi è opportuno eseguire periodicamente su consiglio del Medico Veterinario esami delle feci per valutare la presenza di infestazione.
L’arrivo della primavera e dell’estate invece incide notevolmente sulla possibilità di contatto con gli ectoparassiti, sebbene questi si mantengano attivi tutto l’anno soprattutto in contesti ambientali con temperature miti; il cambiamento delle abitudini di vita con più tempo passato all’esterno porta ad un maggiore rischio di infestazione perché aumentano le possibilità di contatto con questi artropodi. Le pulci rappresentano uno dei più comuni infestanti di cani e gatti e provocano soprattutto sintomi come prurito ed allergia (gli animali sviluppano una ipersensibilità alla puntura di pulce che contiene sostanze allergizzanti nella sua saliva) ma che possono anche essere vettore di altre malattie più importanti (micoplasmosi per citare una delle più diffuse cause di anemia nel gatto).
Enzo Buono
I picchi di infestazione si verificano in tarda primavera ed all’inizio dell’autunno.
Le pulci sono attive tutto l’anno e durante i mesi più freddi le uova e le larve possono essere presenti nelle nostre case per cui è opportuno, quando sia stata rilevata un’infestazione nel nostro Pet, verificare anche se c’è un’infestazione nei luoghi dove i nostri animali sog giornano maggiormente (le pulci adulte che vediamo ad occhio nudo sono la punta di un iceberg con altre forme – uova e larveche non vediamo e che sono disseminate nell’ambiente).
I picchi di infestazione si verificano in tarda primavera ed all’inizio dell’autunno. Le zecche sono maggiormente attive nei mesi primaverili ed estivi e vengono contratte durante le passeggiate in ambiente esterno. Trasmettono numerose malattie come la ehrlichiosi, la borrelliosi e molte altre. Sono parassiti che si attaccano all’animale con un apparato buccale iniettando una saliva che ha un’attività anticoagulante (si nutrono della parte corpuscolata del sangue) ed anestetica ed antinfiammatoria (l’animale infestato non sente la loro presenze né si gratta). Il pasto di sangue, ed il rischio che trasmettano malattie, cresce al passare delle ore dopo la puntura per cui l’utilizzo di prodotti che evitino la puntura (repellenti) o ne provochino la rapida morte è fondamentale.
La rimozione di questi aracnidi va fatta delicatamente con l’uso di una pinza ed un leggero movimento di rotazione afferrandole nel punto di attacco (testa della zecca) evitando di schiacciare soprattutto se è ingorgata di sangue; va assolutamente evitato l’uso di olii, benzina ed altre sostanze che non aiutano ma che spesso possono portare solo ulteriore danno. I flebotomi o pappataci rappresentano un gruppo di insetti a metà tra le zanzare e le mosche temibili perché vettori della leishmaniosi che è diffusa oramai su tutto il territorio nazionale; questi insetti vivono negli anfratti dei muri e nelle zone fresche e nelle ore serali e notturne tendono a pungere i nostri animali con notevole rischio. Negli ultimi anni la combinazione dei trattamenti antiparassitari e della vaccinazione contro questa malattia sta dando buoni riscontri riducendo le forme sintomatologiche di una malattia che comunque resta un nemico
temibile. Le zanzare rappresentano invece un infestante che sta via via acquisendo maggiore interesse anche a grazie all’aumento dell’areale di distribuzione di un’altra importante malattie che è la filariosi che dal Nord Italia ha raggiunto anche le regioni più meridionali (la leishmaniosi ha fatto il percorso inverso).
Nel gatto la puntura di questi insetti è causa di una forma di ipersensibilità cutanea soprattutto sul muso e sulla testa. In commercio esistono numerose formulazioni che ci possono aiutare a prevenire con elevata sicurezza ed efficacia le infestazioni e potremo scegliere il prodotto più adeguato al nostro animale a seconda dello stile di vita e del luogo nel quale vive. Le varie formulazioni comprendono antiparassitari in compresse, spray, pipette spot-on e collarini. E’ sempre indispensabile valutare l’antiparassitario più adeguato sulla base delle indicazioni del Medico
Veterinario (alcune di queste formulazioni sono registrate come farmaci e necessitano obbligatoriamente di ricetta medica) che ci indicherà quale molecola e quale formulazione è più adeguata a proteggere il nostro Pet.
La lotta antiparassitaria va effettuata tutto l’anno concentrandosi sul rischio pulci e zecche tutto l’anno ed integrando con prodotti efficaci contro flebotomi e zanzare nel periodo marzo-ottobre. Negli ultimi anni sono state immesse in commercio anche delle linee di antiparassitari composte da essenze naturali che possono essere utili strumenti; questi prodotti hanno l’indubbio vantaggio di non essere di natura chimica ma vengono spesso rapidamente degradati per cui hanno bisogno di applicazioni frequenti. L’olio di Neem, il geraniolo, il limonene ed alcune altre sostanze si sono dimostrate efficaci nella lotta antiparassitaria. Giova ricordare che i piretroidi che in questo momento sono la famiglia di antiparassitari di più largo utilizzo, nascono da una modifica delle piretrine che sono sostanze naturali prodotte da alcune piante per tenere lontani gli insetti: è dalla natura che abbiamo imparato alcune strategie di lotta contro gli infestanti.
13
Sindrome da primavera: anche i cani ne soffrono
Stanchezza, svogliatezza, inappetenza: sono questi i principali segnali che manda un cane quando soffre della sindrome da primavera, esattamente come gli esseri umani appena iniziano ad arrivare i primi caldi. Nulla di cui allarmarsi: portiamo un po’ di pazienza, affinché l’organismo del nostro amico a quattro zampe si riallinei con i nuovi equilibri, e tornerà a
essere in forma smagliante e pronto per nuove lunghe passeggiate.
Durante la primavera, le giornate diventano più lunghe e le temperature si fanno più miti: questi cambiamenti ambientali impattano inevitabilmente sul nostro cane, che si sentirà maggiormente stanco e che noteremo essere meno energico e attivo del solito. Al contempo, però, potremmo notare che in particolari momenti della giornata il nostro cane avvertirà una maggiore voglia di fare attività fisica: approfittiamone e non lasciamo che questa sua
energia si disperda, usciamo con lui nelle ore di luce, portiamolo a passeggiare e a correre soprattutto nelle grandi aree verdi Trascorrere del tempo all’aria aperta, inoltre, è un vero toccasana per la sua salute. Certo, teniamo in considerazione una cosa: questa maggior attività fisica sarà un ulteriore dispendio energetico per il nostro cane, che avrà quindi bisogno di grandi dormite e di un’alimentazione adeguata per ricaricarsi.
A proposito dell’alimentazione, non ci sono grandi cambiamenti da fare rispetto a quello di cui il nostro cane già si nutre quotidianamente: se a preoccuparci è la sua inappetenza, potremmo scegliere (sempre dopo aver consultato il nostro veterinario di fiducia!) alimenti ad alta appetibilità, che lo aiutino
I consigli e a cosa bisogna fare attenzione
a recuperare il normale appetito in maniera naturale. In primavera i ritmi cambiano, specialmente per le persone: cerchiamo di fare in modo che gli orari del pasto del cane non subiscano troppe variazioni; il cane è un animale abitudinario, che risente molto dei cambiamenti nella sua routine alimentare. Il consiglio in più?
In caso di inappetenza, tenete monitorato il sintomo: dovesse durare oltre i tre o quattro giorni, è il caso di contattare il veterinario.
Scegliere la giusta alimentazione è importante anche di fronte agli sbalzi di temperatura tipici della primavera: questi, infatti, potrebbero compromettere il sistema immunitario del cane. Scegliere alimenti sani ed equilibrati e possibilmente specifici per aumentare le difese immunitarie potrebbe essere utile per la sua salute.
Attenzione, infine, a quelli che possiamo definire “i pericoli della primavera”. Vediamone alcuni:
• con l’alzamento delle temperature, le uova delle pulci si schiudono e le ninfe delle zecche si attivano alla ricerca di un “ospite”: muniamoci di un efficace antiparassitario e seguiamo gli accorgimenti elencati dal dottor Buono, in modo tale che il nostro cane non ritorni a casa pieno di parassiti;
• attenzione alla processionaria, un insetto che sembra un bruco peloso con cui alcuni cani tentano di giocare. Il corpo di questo insetto è ricoperto di setole irritanti e caustiche, che possono provocare dermatiti, eritema e vescicole; molto pericolosa, la processionaria, nel caso venisse ingerita!
• la fioritura di alcune piante potrebbe essere pericolosa: alcune di queste piante sono altamente tossiche e possono provocare dissenteria, vomito ed epatite acuta. Attenzione, in particolar modo, alle bulbose, all’ortensia, alla mimosa, al gelsomino, alle primule e alla Cycas.
15
Collare o pettorina, l’annoso dilemma
Nicola Ratti
Pettorina o collare: ha senso schierarsi?
Esiste davvero un’unica scelta giusta? Tra le tante le persone che consigliano di preferire il collare o la pettorina, il professionista dice: «La scelta è relativa, dipende da tanti fattori. Tra questi, bisogna sicuramente tenere in considerazione la razza del cane, il suo carattere e la fisicità del padrone - spiega Nicola Ratti, addestratore cinofilo -. Facciamo un esempio pratico: immaginiamo di dover portare a passeggio un maremmano. Bisogna chiedersi: è un cane tranquillo? È un cane che tende a tirare, al guinzaglio? Chi lo porterà in giro, un uomo robusto o una ragazzina esile? In base a queste valutazioni, si può capire cosa è meglio scegliere».
Non solo. Perché dopo aver capito cosa potrebbe essere più corretto far indossare al nostro migliore amico quando usciamo per le nostre passeggiate, è bene tenere in conto che ci sono attività specifiche in cui potrebbe essere meglio utilizzare un dispositivo diverso da quello solito: «Molti cani fanno attività sportive con i loro padroni. La canoa, ad esempio: immaginando le attività che il cane affronterà, è tendenzialmente meglio fargli indossare la pettorina. Fido viene con noi a fare trekking? Probabilmente con il collare riuscirà a muoversi più agilmente, senza il rischio di impigliarsi durante il percorso»
Collare o pettorina: dibattiti sempre esistiti
Negli ultimi anni c’è stata un’impennata nell’acquisto e nell’utilizzo delle pettorine; e pensare che, molti anni fa, era anche complicato trovarle, nei negozi: l’unica “pettorina” che esisteva era una sola variante utilizzata per i cani da traino come gli Husky, niente di più particolare. L’unico strumento che esisteva per le passeggiate era il collare, sul quale vi erano già dei dibattiti (grandi prese di posizioni venivano prese sul collare a strozzo).
Ultimamente le pettorine sono preferite perché ideologicamente sembrano apparire meno “oppressive” del collare. In realtà sono tendenze che, spesso, nascono e si alimentano tra gruppi di persone non professioniste del settore e che, quindi, rischiano anche di far passare messaggi sbagliati o di creare dissapori nell’ambiente.
«Non scegliete a priori: valutate in base al vostro cane e alle attività che farete insieme»
«Non esiste una scelta più sicura o più corretta: in entrambi i casi possiamo trovare pareri favorevoli o discordanti; il consiglio è quello di affidarsi a un professionista, che può essere il proprio veterinario o un educatore, che può dirci quale dispositivo è meglio usare in base alla conformazione del nostro cane o relativamente al suo carattere - spiega ancora Ratti -. Se con il nostro quattro zampe abbiamo in serbo molte attività diverse da fare, proviamo a farci consigliare da un esperto sia un collare sia una pettorina, da utilizzare nei vari momenti che vivremo, in maniera da consentire sempre al cane il miglior movimento possibile».
Scegliere il dispositivo giusto: attenzione a questi
fattori
Altro elemento da tenere in considerazione è quello della qualità dei materiali del dispositivo che scegliamo: «Non puntiamo al risparmio. Acquistiamo collari e pettorine in negozi specializzati, che abbiano una buona qualità e che siano davvero resistenti. Controlliamo le cuciture, affinché non diano fastidio al cane, ed eventualmente chiediamo informazioni a chi ce le sta vendendo, senza alcuna remora. Attenzione, inoltre: non esiste un solo modello di collare o di pettorina. Modello e taglia vanno scelte con attenzione: il giorno in cui il nostro cane scoprirà di riuscire a sfilarsi dalla pettorina o dal collare, non solo rischiamo che ci scappi o che aggredisca qualche altro cane, ma lo rifarà sempre».
Riassumendo: vantaggi e svantaggi di entrambi i dispositivi
Sceglie il collare chi ha un cane che tira al guinzaglio, perché la pettorina permette all’animale di esercitare molta più forza e di tirare ancora di più; il padrone rischia di essere letteralmente trascinato, specialmente se parliamo di cani di taglia medio-grandi. Il collare va evitato se il cane soffre, ad esempio, di tracheite o da ernie del disco: in questi casi è preferibile la pettorina.
Sceglie la pettorina chi ha un cane con le patologie sopraelencate o chi vuole far sentore più tranquillo e libero il cane durante la passeggiata (se il suo carattere lo permette); meglio non utilizzare la pettorina se il cane tira troppo ed evitiamo il modello “a X” perché sfrega dietro i gomiti del cane. È preferibile il modello “ad H”
17
Muta primaverile del cane: i consigli per affrontarla
«Lavare regolarmente il cane è fondamentale»
Cambio di stagione, cambio di abito. Anche per i nostri amici pelosi. Arriva, infatti, il periodo della prima muta dell’anno: le temperature diventano primaverili, giungono i primi caldi e cominciamo a trovare i primi batuffoli in giro per casa. Ma attenzione: non è solo una condizione per l’umano, che deve capire cosa fare per evitare di ritrovarsi veri e propri cumuli di pelo in giro per casa; affrontare in maniera corretta la muta primaverile è un gesto di amore per il nostro quattro zampe, perché possa non avere fastidi e vivere questa nuova stagione con freschezza, pulizia e libertà. La muta del cane in primavera dura, in media, tra le tre e le quattro settimane; la durata esatta varia a seconda del tipo di razza e in base alle abitudini quotidiane dell’animale: «Conta molto, ad esempio, se vive in casa o all’aperto – specifica Francesca Prete, toelettatrice –; oggi i cani sono quasi tutti e quasi del tutto “casalinghi”, per cui vivono una sorta di muta perenne, di cui ci accorgiamo maggiormente quando fa più caldo»
Il manto del cane: pelo e sottopelo
È importante tenere conto della tipologia di pelo che ha il nostro cane: «Esistono infatti tre tipologie di pelo: lungo, medio e corto – spiega Prete – e la muta riguarda solo i cani che hanno pelo e sottopelo». Il pelo canino, per alcune razze, si distingue infatti in due categorie: la giarra, che è il pelo esterno di copertura ed è quello che lo protegge dagli agenti ambientali; la borra, cioè il sottopelo che ha la funzione di isolare il corpo del cane.
Durante la muta primaverile è
Francesca Prete
la giarra a rinnovarsi, mentre durante quella autunnale si infoltisce la borra. Solo i cani che hanno il sottopelo compiono la muta, perché il loro pelo li protegge tutto l’anno; in primavera la muta avviene per consentire al corpo del cane un rinnovamento completo del pelo. Cade il manto invernale più pesante per fare spazio a quello estivo, più leggero e meno spesso. A scatenare la muta è il fotoperiodo, ovvero il momento in cui le giornate si allungano o si accorciano e cambia quindi il numero di ore di luce che abbiamo nelle nostre giornate.
Muta primaverile: cosa avviene al pelo del cane?
Quando iniziano i periodi di muta, possiamo notare il nostro quattro zampe grattarsi spesso e con più veemenza: la ricrescita del pelo o le matasse di manto che rimangono, posso irritare la cute ed è per questo che vediamo l’animale grattarsi anche in modo ripetuto. Il pelo che muore potrebbe aggrovigliarsi e creare nodi molti fastidiosi, otturando la cute canina che così non respira più correttamente. Facciamo, infine, attenzione: perdendo molto pelo, il cane potrebbe ingurgitarne nel leccarsi. Per la spazzolatura possiamo usare i cardatori, ma se non si ha dimestichezza nell’utilizzo si può passare al guanto-spazzola oppure un panno inumidito, che aiutano a eliminare il pelo in eccesso. Ricordiamoci che l’operazione di spazzolatura deve avvenire nella direzione del pelo, non in contropelo, altrimenti rischiamo di spezzare anche il pelo sano.
Ecco cosa fare quando il nostro cane inizia a perdere il pelo
«Spazzolarlo è fondamentale, ma non è sufficiente – dice l’esperta –. Come abbiamo detto, non esiste una regola per ogni cane, perché i consigli giusti sono relativi a ogni singola razza o a ogni singola tipologia di pelo. In linea generale è importante che il cane, oltre a essere spazzolato quotidianamente a casa, venga portato in toelettatura regolarmente. Ricordiamoci che il lavaggio ha numerosi benefici: facilita il contatto e la manipolazione, migliora il rapporto tra l’animale e l’uomo, elimina i peli morti, migliora l’aspetto del pelo, evidenzia la presenza di pulci o altri parassiti ed eventualmente mette in luce problematiche dermatologiche di cui non siamo a conoscenza. Avere una buona regolarità nel portare il nostro cane dal toelettatore significa accertarci che sia sano, oltre che bello, e che sia sempre sereno nell’affrontare le operazioni di pulizia»
Tempo di primavera… Tempo di allergie
Claire Putignano
L’
arrivo della bella stagione, il sole, il clima più favorevole e l’aumento delle ore di luce coincidono con passeggiate più lunghe al parco, in campagna o semplicemente per strada. Primavera è sinonimo di più tempo all’aria aperta sia per i proprietari che per i loro amici a quattro zampe. Con la primavera arriva anche la fioritura delle graminacee e spesso iniziano i disturbi legati alle allergie: eccessiva perdita di pelo, arrossamento della pelle, eccessivo prurito, tosse e starnuti, arrossamento degli occhi e lacrimazione abbondante.
Che cosa sono le allergie?
L’allergia è una condizione patologica caratterizzata da una reazione anomala del sistema immunitario a sostanze innocue con cui l’animale domestico entra in contatto tutti i giorni. Il nostro pet può essere esposto a queste sostanze, i cosiddetti allergeni, per inalazione o ingestione, ma nella maggior parte dei casi è la cute che entra in contatto diretto con l’allergene. Dopo l’esposi-
zione l’organismo riconosce ed etichetta queste sostanze come estranee ed incomincia a produrre mediatori dell’infiammazione che scateneranno la reazione allergica. Il sintomo principale delle allergie è rappresentato quasi sempre dal prurito che, se si presenta in un determinato periodo dell’anno, è indicativo di un problema stagionale e quindi della presenza di allergeni di piante e di alberi con impollinazione stagionale o della presenza di parassiti che scatenano queste reazioni.
Quante tipologie di allergie esistono?
Le malattie allergiche che possono colpire i nostri animali domestici comprendono l’allergia da pulce, quella da contatto, le reazioni cutanee avverse al cibo, la dermatite atopica e l’ipersensibilità agli insetti. La dermatite allergica da pulce (DAP) è una malattia molto frequente nel cane anche se generalmente viene tenuta sotto controllo dall’utilizzo degli antiparassitari. La DAP non è un’infestazione da pulci, dove il prurito dipende dal numero di parassiti presenti sul corpo dell’animale, ma una vera e propria malattia allergica in cui il prurito, insieme ad altri sintomi, sono causati da una ipersensibilità nei confronti degli allergeni della pulce. Questa difatti si nutre di sangue sull’ospite iniettando piccole quantità di saliva che inducono una
risposta del sistema immunitario. Non tutti gli animali infestati da pulci sviluppano la DAP, dipende dalla risposta individuale e dalla frequenza del contatto con il parassita. Il prurito è generalmente localizzato sul dorso e sulla base della coda o sull’addome ed è tipico del periodo estivo. Il trattamento e la prevenzione si basano sull’utilizzo degli antiparassitari con attività repellente e la disinfestazione anche della casa e di tutti gli ambienti dove ha sostato il cane. Per il prurito si possono utilizzare vari rimedi e nei casi più gravi è indicato l’utilizzo dei cortisonici. Gli antiparassitari andrebbero utilizzati comunque tutto l’anno ed i prodotti, per avere una buona efficacia, devono essere applicati almeno 48 h dopo un eventuale shampoo.
Reazioni avverse al cibo
Le intolleranze alimentari vengono definite non stagionali in quanto sono legate alla somministrazione di un determinato cibo e questa può verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno. Anche in questo caso il sintomo più comune è rappresentato dal prurito mentre i segni gastroenterici quali vomito e diarrea possono anche non essere presenti. Il prurito può essere generalizzato o localizzato al muso, alle orecchie, alle zampe o all’interno coscia. Frequentemente si ha anche otite mono o bilaterale. La diagnosi si effettua per esclusione ossia con un cambio
di alimento utilizzando una sola fonte proteica diversa dalla precedente o con una dieta a base di idrolizzati. In alternativa si può optare per una dieta casalinga ben bilanciata studiata per ogni caso specifico col proprio veterinario.
Dermatite atopica
La dermatite atopica è una patologia multifattoriale che dipende da un’ipersensibilità individuale, da fattori genetici e fattori ambientali e dalla presenza di microrganismi opportunisti ed allergeni. I pollini, le muffe, gli acari e la polvere sono generalmente responsabili della dermatite atopica Oltre a ridurre il prurito si deve cercare di reintegrare la barriera cutanea con opportune terapie. Anche le condizioni ambientali ed igieniche hanno la loro influenza. La dermatite atopica è spesso cronica con peggioramenti ciclici soprattutto durante i cambi di stagione quando si ha un aumento dei pollini o a seguito di infestazione da pulci. In concomitanza con la dermatite atopica si hanno spesso infestazioni cutanee da Malassezia spp che è un lievito normalmente presente sulla cute di tutti gli animali che prolifera in condizioni di stress. Una volta esclusi i parassiti e gli allergeni alimentari bisogna trattare le infezioni concomitanti e se necessario effettuare la cura antimicotica per la Malassezia.
Cure e rimedi
Non esiste un unico protocollo per prevenire le allergie e le intolleranze. Esistono diversi farmaci che possono aiutare nella gestione del prurito e per trattare le infezioni secondarie. Bisogna utilizzare di routine ed in maniera regolare gli antiparassitari, pulire molto bene la casa utilizzando aspirapolvere con filtro antiacaro e acaricidi per coperte e materassi. È utile fare bagni frequenti con prodotti lenitivi e seguire le indicazioni per la dieta. Inoltre è consigliabile mantenere l’umidità relativa inferiore al 45% con l’aiuto di un deumidificatore e la temperatura ambientale non superiore a 21°C , cambiare regolarmente i filtri del condizionatore o sostituirli con filtri per il controllo degli allergeni.
Il consiglio degli esperti
È molto importante prevenire le ricadute e, pertanto, è necessario utilizzare sostanze
disinfettanti e lenitive sia a livello cutaneo sia a livello auricolare (otologici) dato che le otiti ricorrenti sono estremamente frequenti nei soggetti ipersensibili. Inoltre è importante ripristinare la barriera cutanea utilizzando un’integrazione di acidi grassi omega-3 ed omega-6. Per ridurre sensibilmente l’esposizione agli allergeni bisogna evitare le passeggiate nelle ore di punta quando fa più caldo e la concentrazione dei pollini nell’aria è maggiore, utilizzare quando si rientra a casa delle salviette bagnate per detergere il pelo ed evitare le aree dove è stata appena tagliata l’erba.
Cambio di stagione: anche i gatti ‘sentono’ la primavera
Sonnolenza o iperattività? Ecco come potrebbe reagire il tuo micio
Lo sappiamo: come tanti, anche tu soffri il cambio di stagione. I primi caldi aumentano la sonnolenza, spesso ne risentiamo anche a livello di nervosismo e avvertiamo strani fastidi allergici alla gola, al naso, agli occhi. Per quanto possa sembrare strano, non è una condizione di cui soffre solo l’essere umano: anche i nostri amici gatti possono avvertire il cambio di stagione e, proprio per esso, mostrare cambiamenti nell’umore o avere comportamenti diversi a causa di cambiamenti fisici.
In primavera si risveglia l’istinto all’accoppiamento: ecco i segnali
Anche se i nostri gatti sono castrati o sterilizzati, non significa che siano esenti dall’avvertire in loro stessi alcuni cambiamenti, che ovviamente si riflettono sul loro comportamento quotidiano, poiché non è detto che il loro istinto all’accoppiamento sia completamente azzerato. La primavera è la stagione in cui i gatti vanno in calore: con i primi caldi, il nostro gatto potrebbe risultare nervoso, irritabile e avere comportamenti imprevedibili, soprattutto se non è stato sterilizzato. È molto facile che la sua attività aumenti notevolmente. Se vogliamo stare più sereni, possiamo confrontarci con il veterinario e spiegargli cosa notiamo di strano, di diverso nel comportamento del mostro gatto, ma, in linea generale, non c’è bisogno di allarmarsi: tutto questo è una semplice e naturale risposta del
gatto rispetto all’allungarsi delle giornale e all’aumento delle ore di luce. Questa ritrovata frenesia può portarli anche a nuovi giochi: non stupitevi se li vedete giocare con i riflessi di luce o saltare da un armadio all’altro, se li scoprite mentre si inseguono la coda o se giocano a fare la lotta con gli altri mici di casa… fa tutto parte del cambiamento di stagione. Un altro comportamento che spesso mette in allerta i padroni dei gatti, che invece è assolutamente normale, è il disperato e canoro miagolio notturno: è la “stagione degli amori” e, specialmente se il vostro felino non è stato sterilizzato, quello è il richiamo che mette in atto per attirare il partner. La soluzione potrebbero essere i tappi per le orecchie.
E se il gatto appare molto stanco?
Non solo iperattività, il gatto potrebbe avvertire il cambio di stagione anche mostrando una particolare sonnolenza: è un comportamento naturale, riguarda l’istinto di risparmiare le forze nelle ore più calde della giornata. Non è raro, infatti, vedere i nostri gatti fare lunghi pisolini all’ombra quando fa particolarmente caldo.
Il consiglio in più: prendete nota, per un determinato periodo di tempo, dei comportamenti del vostro gatto e nel caso siate preoccupati esponeteli al veterinario, così che possa tranquillizzarvi sul legame con il cambio di stagione oppure consigliarvi visite e analisi più approfondite.
Cambio di stagione? Cambio di alimentazione
Non allarmatevi più del dovuto se doveste notare che il vostro micio lascia un po’ di pappa in più del solito nella ciotola: una progressiva diminuzione della fame è assolutamente normale (come per noi esseri umani, d’altronde).
Il corpo si prepara all’arrivo del caldo, specialmente quello estivo, alleggerendosi. Ricordiamoci di assicurarci sempre che l’acqua nella sua ciotola sia fresca e pulita e confrontiamoci con il nostro veterinario se temiamo che l’alimentazione che sta seguendo sia troppo pesante rispetto all’imminente arrivo della bella stagione: evitiamo di attuare cambiamenti di testa nostra, specialmente nell’alimentazione, perché questo potrebbe portare scompensi alla sua salute.
Alimentazione in primavera: le modifiche della dieta di cane e gatto
Come abbiamo visto negli articoli precedenti di questo magazine, la stagione primaverile è un periodo di grandi mutamenti per i nostri amici a quattro zampe. A dover variare, di conseguenza, è anche l’alimentazione; rispetto alla dieta invernale, infatti, è bene optare per alimenti completi e bilanciati che garantiscano il giusto apporto di nutrienti ai pet. Sia cane che gatto sono più attivi durante questi mesi e quindi il loro fabbisogno energetico giornaliero è differente. Lo stesso dicasi per le loro necessità idriche specialmente per quanto riguarda i cani. La perdita del pelo porta a un aumento delle esigenze di nutrienti come oligoelementi (rame, zinco), proteine, aminoacidi, e vitamine soprattutto vitamina A, acido folico e vitamina E. Per qualsiasi necessità i nostri veterinari sono a disposizione per un consulto e per definire l’alimentazione migliore per i propri pet.
OGNI RIVOLUZIONE HA AVUTO IL SUO
MANIFESTO, ECCO IL NOSTRO.
RISPETTO, SEMPRE. “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati i suoi animali” DICEVA GANDHI.
Lo stesso vale per Joe Zampetti
ANIMALI AL PRIMO POSTO.
NESSUN PROPRIETARIO. Non esistono proprietari o clienti, ma solo PET LOVERS, ed è questo lo spirito con il quale accogliamo chiunque nei nostri negozi.
PRIMI PASSI.
“La felicità è un cucciolo caldo.” diceva Charles M. Shulz. Guardare un amore che fiorisce e muta è la nostra grande ambizione.
RELAZIONI VERE. Accoglienza e competenza a sostegno della costruzione di relazioni di lunga durata con i pet lovers che ci frequentano. Creare un dialogo costruttivo rispondendo in maniera completa alle domande e intercettando i bisogni.
Risolute a.
domanda risposta è una relazione cre a. Comp enza e servizi a servizio degli animali, per creare rapporti di mutuo beneficio.
Restituire.
Attraverso spontaneità, liberalità e disinteresse sosteniamo le città che ospitano i nostri negozi. Un voto di moralità che ci rende felici.
una
L’impegno dei volontari: il vero aiuto per il mondo degli animali
Lega del cane di Molfetta, la presidente: «Il nostro impegno dura da oltre ventisei anni»
Quello dedicato agli animali è tra le tipologie di volontariato più amate e più scelte dagli italiani; questo comporta, per fortuna, il dato evidenza che l’Italia è uno dei Paesi dalla legislazione più avanzata in materia di tutela e protezione degli animali abbandonati. Bisogna sapere, infatti, che in altri Paesi del mondo, cani e gatti senza padrone vengono soppressi, alcune volte subito, altre dopo un determinato periodo.
In Italia spetta ai sindaci provvedere all’accalappiamenti degli animali randagi e, in seguito, al loro sostentamento nei canili convenzionati fino al momento in cui verranno adottati (oppure, come succede in molti casi, vita natural durante), «ma non sempre l’impegno delle istituzioni è sufficiente, perché i problemi sono veramente tanti e sono spesso gravosi dal punto di vista economico. Inoltre non sempre ciò che dovrebbe essere a carico delle istituzioni poi lo è davvero. Per questa ragione la presenza dei volontari, che regalano il loro tempo e tante volte anche le loro risorse economiche è prezioso» spiega Mariangela La Volpe, presidente della sezione di Molfetta della Lega del Cane.
L’impatto del volontariato sul mondo degli animali
Le campagne per la sterilizzazione e contro gli abbandoni, le raccolte fondi per il cibo nei canili e quelle per le cure: sono tutte attività che, il più delle volte, vengono fatte dalle associazioni e in prima persona dai loro volontari.
«Le donazioni da parte dei privati cittadini sono preziose: insieme agli aiuti economici di comuni e istituzioni si cerca di andare avanti, senza dimenticare che l’impegno del volontario diventa fondamentale. È necessario sottolineare, infatti, che molte volte i cani vengono abbandonati perché malati oppure lo diventano durante il loro periodo in canile: questo comporta spese veterinarie onerose, che gravano sulle associazioni e che, in qualche modo, vanno sostenute. Non abbiamo alternativa. Tra le nostre attività – aggiunge la presidente – vi sono quelle di organizzare banchetti divulgativi, informativi o di sensibilizzazione attraverso i quali attiviamo delle raccolte fondi».
La sezione di Molfetta della Lega del Cane era, fino a due anni, fa l’unica associazione presente sul territorio che si occupava di animali: «Per ventisei anni abbiamo lavorato da soli, tutti i buoni risultati raggiunti in termini di randagismo e adozione sono stati il risultato di un lavoro svolto solo dai volontari della nostra sezione. Ne siamo orgogliosi».
Come aiutare la Lega del Cane di Molfetta: un appello per Cico
«C’è una situazione che, in questo ultimo periodo, ci sta particolarmente a cuore: abbiamo in stallo, ma a nostre spese, in casa di una signora, un maremmano di circa un anno con un grave problema alle zampe: ce ne siamo accorti quando Cico, il suo nome, aveva poco più di un mese – racconta Mariangela -. Si tratta di una problematica che non può essere definitivamente curata: può essere tenuta a bada con una terapia cortisonica. Abbiamo sostenuto onerose spese per fare a Cico qualunque visita e per fargli fare, oggi, costante sedute di fisioterapia. Sappiamo che non si tratta di un’adozione facile, perché Cico ha bisogno di una famiglia che sappia dargli non solo lo spazio giusto, magari con un giardino che gli permetta di muoversi bene dati i suoi problemi di mobilità, ma che sappia anche amarlo con la testa oltre che con il cuore. Perché, in questo caso, si tratta di un’adozione che deve essere fatta con consapevolezza e con coscienza: quello che possiamo garantire è che, a fronte di tutto, l’amore che si riceve da un cane come Cico è impagabile».
Distribuito da Loconte Vito & C.srl La pettorina Coralpina si indossa in pochi secondi,è traspirante e coloratissima. Grazie al sistema di chiusura brevettato Fit&Go è un eccezionale aiuto alla corretta condotta del cane. Disponibile in 8 taglie per cani da 1 a 25Kg. info@coralpina.com coralpina.com C M Y CM MY CY CMY K
Come pulire le orecchie del cane
Quotidianamente esposte all'azione degli agenti esterni, le orecchie del cane (lunghe o corte) sono molto sensibili e delicate, facilmente soggette all'attacco di batteri, funghi e parassiti. Pulirle con regolarità è una sana abitudine che evita l’insorgenza di otiti e malattie fastidiose. Le orecchie del cane hanno una struttura simile a quella degli uomini. Tuttavia, nell'animale il senso dell'udito è molto sviluppato ed è utile anche per orientarsi e difendersi dai possibili pericoli. Particolarmente delicate e sensibili agli attacchi di batteri e parassiti, possono essere soggette a non pochi fenomeni infiammatori. I cani affetti dall'infezione tendono a scuotere spesso la testa, ad inclinarla lateralmente e a grattarsi le orecchie che inizieranno a gonfiarsi e a diventare rosse.
Pulire con regolarità il condotto uditivo è quindi di fondamentale importanza per prevenire possibili otiti o il cosiddetto catarro auricolare, un
processo infiammatorio caratterizzato da un'eccessiva produzione di cerume. Occuparsi della pulizia delle orecchie del pet deve diventare un'abitudine da eseguire almeno una o due volte al mese, anche se la frequenza può essere condizionata da diversi fattori come la razza e lo stile di vita dell'animale. È chiaro che se il cane trascorre molte ore all'aperto, rotolandosi nella terra e nelle pozzanghere, è buona norma ravvicinare gli intervalli.
Pulire le orecchie di Fido non è difficile ma, per evitare che possa agitarsi eccessivamente rischiando di farsi davvero male, è bene optare per un ambiente neutro, magari rilassante e piacevole cosicché il cane possa sentirsi a suo agio. Utilizzando un batuffolo di cotone inumidito con una soluzione detergente specifica bisogna tamponare con delicatezza l'esterno e l'interno delle orecchie, facendo attenzione a non andare troppo in profondità. In alternativa, si può anche utilizzare una garza sterile, muovendosi con estrema cautela tra le fessure e le pieghe, dove di norma si accumulano polvere, sporcizia e cerume. Mai usare i bastoncini di cotone (i cotton-fioc): oltre a rendere più duro il cerume potrebbero danneggiare l'apparato uditivo del cane.
Orecchie lunghe o corte: le differenze
Che siano lunghe o corte, le orecchie dei cani sono delicate e molto sensibili. Alcune razze, però, specialmente i cocker, i basset hound, i labrador retriever, i golden retriever e i setter hanno una maggiore predisposizione alle otiti e alle macerazioni, così come i barboncini, i bichon e gli shih tzu (caratterizzati dalla presenza di peli nel condotto uditivo).
Ciò significa che per queste razze è opportuno eseguire una più frequente pulizia delle orecchie, ma senza esagerare per rispettarne la flora.
Pulire le orecchie al cane è un'operazione che può essere effettuata anche a casa, ma prestando attenzione ad alcuni accorgimenti. Pertanto, dopo aver creato le condizioni più favorevoli per l'animale è sufficiente munirsi di un detergente auricolare, facilmente reperibile in commercio. Ne esistono varie tipologie ma il veterinario saprà consigliare il migliore.
Gli step necessari per effettuare una corretta pulizia del condotto uditivo sono:
• ispezionare l'orecchio, verificando che non vi siano possibili lesioni o eventuali irritazioni a livello del padiglione auricolare. Qualora Fido dovesse avere delle reazioni al tocco, è preferibile farlo controllare dal medico veterinario • introdurre una solu-
zione detergente delicata specifica e massaggiarla al fine di sciogliere tutte le particelle di sporco presenti nella parte più profonda del dotto uditivo. Posizionare le dita alla base dell'orecchio del cane, quindi massaggiare con cura in modo tale che il liquido possa agire • rimuovere lo sporco con una salviettina, un po' di cotone idrofilo oppure una garza sterile anche se dopo l'operazione il cane tende a scuotere la testa rimuovendo in autonomia il detergente e, di conseguenza, la sporcizia.
Che prodotti utilizzare per pulire le orecchie
Per un'adeguata pulizia delle orecchie è importante utilizzare un detergente specifico, studiato per garantire la massima efficacia contro il cerume, le cellule morte e lo sporco ma che, al tempo stesso, rispetta la cute del condotto uditivo esterno. A tal proposito, Virbac EpiOtic si rivela un ottimo alleato per la routine di pulizia. Il prodotto rimuove i detriti cellulari, la massa ceruminosa in eccesso e neutralizza i cattivi odori.
Utili anche le Salviette
Otowipe Natural Derma
Pet da 15 pezzi. Straordinariamente morbide, sono adatte per la pulizia delle orecchie del cane. Svolgono azione detergente ed umettante grazie alla sinergia tra olio di oliva, olio essenziale di lemongrass
ed olio essenziale di camomilla selvatica.
Consigli del veterinario
La pulizia e il lavaggio delle orecchie del cane richiede molta attenzione e del tempo, motivo per cui non va effettuata se si è di fretta. Per risultati ottimali si consiglia di:
• Non utilizzare soluzioni fai da te ma detergenti specifici e delicati. Seguire attentamente le indicazioni del veterinario, leggere quelle sul retro della confezione e nel bugiardino.
• Non usare mai l'acqua perché potrebbe entrare nel condotto uditivo, favorendo la proliferazione di agenti infetti.
• Mai usare i cotton-fioc, in quanto il bastoncino finirebbe per compattare il cerume e perfino danneggiare il delicato apparato uditivo del cane. Meglio optare per delle salviettine o una garza sterile umettata.
• Ispezionare sempre l'orecchio prima della pulizia. In caso di lesioni e ferite si consiglia di contattare il veterinario.
• Pulire le orecchie del cane almeno una volta a settimana. Se l'animale ha una naturale predisposizione alle otiti e alle infezioni è bene seguire sempre i consigli del veterinario.
• Dopo la detersione, premiare l'animale con una crocchetta o con tante coccole in modo che il fedele compagno di vita possa associare questa pratica a un momento gioioso.
• Pianificare ed eseguire regolarmente la pulizia delle orecchie del cane è fondamentale per il suo benessere. Tuttavia, si ricorda che la razza nonché lo stile di vita dell'animale possono condizionare la frequenza degli interventi di pulizia.
35
Cane e gatto: nemici o amici?
Cane e gatto possono convivere sotto lo stesso tetto? È la domanda che numerosi pet lovers si pongono costantemente. Del resto c’è persino un detto che ha reso questo dualismo quasi leggendario: essere come cane e gatto, infatti, non sempre lascia presagire qualcosa di buono. Cani e gatti devono, inoltre, fare i conti con un altro stereotipo: i primi sono considerati i fedeli amici dell’uomo; i secondi sono gli animali da compagnia autonomi e diffidenti per antonomasia.
A far nascere questo immaginario collettivo è il diverso linguaggio del corpo dei pet; quando un gatto vuole far notare la sua presenza al padrone, entra in contatto con lui passando fra le gambe con la coda dritta, mentre il cane tende ad avere la coda eretta solo quando è attento; o ancora, quando il gatto muove energicamente la coda è decisamente in uno stato di allerta, invece quando lo fa il cane è perché vuole semplicemente far le feste a qualcuno. Questi modi di esprimersi così diversi hanno creato una sorta di incomunicabilità tra i due, un’incompatibilità che è stata tradotta da sempre in inimicizia. Il gatto che vuole fare amicizia con un cane si avvicinerà a lui sempre e comunque con la coda eretta (d'altronde non conosce altri modi per segnalare la sua presenza); il cane, però, percepirà questo segnale in modo distorto: per lui, avere la coda in quella posizione è una peculiarità di chi vuole avere il comando. O ancora, il cane gioioso che scodinzola in maniera concitante viene frainteso dal gatto: per lui, agitare la coda in quella maniera è sintomatico di uno stato di allerta e di nervosismo. In alcuni casi, però, i cani e i gatti comunicano i propri stati d’animo in modi molto simili: le orecchie piegate all’indietro comunicano uno stato di disagio o di preoccupazione; la coda tra le gambe segnala paura o terrore; il discostamento dello sguardo esprime la volontà di evitare il conflitto; e così via. Questi punti di contatto rappresentano una speranza per quanti, pur manifestando l’intenzione di adottare un altro animale da compagnia, cedono dinanzi alla paura di concretizzare delle spiacevoli situazioni di convivenza per tutti.
In
realtà, l’esperienza ha dimostrato che la pacifica convivenza e la costruzione di un legame simile all’amicizia sono decisamente possibili, soprattutto quando si tratta di due cuccioli. In determinate condizioni, i cani e i gatti trascurano la loro diversa natura e trovano il modo per diventare ottimi amici. Gli amanti degli animali che decidono di adottare un cane e un gatto in tenerissima età hanno molte più probabilità di mettere in moto un processo di perfetta integrazione (solo dei problemi di salute o di comportamento potrebbero rendere tale situazione inattuabile): il micio, pur essendo un animale territoriale e abitudinario, socializzerà senza indugio con l’altro cucciolo; il cane, molto più affettuoso, giocherà e si avvicinerà all’amico di zampa in modo pacifico e da giocherellone.
Nonostante i due animali da compagnia non siano dotati dello stesso linguaggio e delle stesse pratiche, avranno modo di condividere molte più situazioni: il gioco, la scoperta di luoghi inesplorati, l’affetto, le coccole e così via. L’incontro tra i due però deve avvenire sempre e comunque in modo graduale e ovattato (per esempio, si potrebbe farli incontrare quando mangiano e quindi quando rivelano meno interesse verso l’ultimo arrivato oppure si potrebbero creare degli spazi personali). E se la convivenza avvenisse in modo
forzato? Occorre avere molta pazienza in questo caso specialmente se “il padrone di casa” è un gatto e si troverà al cospetto di un cane adulto. Poiché il cane è un’animale sociale, fedele e obbediente, l’inserimento di un felino domestico, infatti, dovrebbe risultare più semplice, anche se sarebbe preferibile mantenerli separati almeno in un primo momento (per poi farli incontrare con modalità più ovattate). Il cane si abituerà alla presenza del micio e finirà per accettarlo come un membro importante della famiglia. È chiaro però che nessuna amicizia può nascere in modo immediato, soprattutto nel caso di personalità così diverse come quelle del cane e del gatto. Ad ogni modo, l’amicizia e la tranquilla convivenza tra cani e gatti è qualcosa di possibile: una sana dose di accortezza e di buone abitudini li renderà amici inseparabili.
I’M MUSETTO
Le foto dei nostri amici musetti
Joe black
7 ANNI
AXEL
FASANO
3 ANNI
38
BARI
3 ANNI RogerTARANTO
39 Mizuki e zeus CORATO 1 e 2 ANNI Desirée FASANO 1 ANNO zagorSTORNARELLA 10 ANNI happy ANDRIA 3 ANNI
Primavera: tempo di lunghe passeggiate
Scegliere il luogo in base alle attitudini del nostro cane: facciamo le giuste considerazioni
Niente più scuse: riposti i giacconi pesanti e lasciati a casa i guanti, non c’è più alcuna giustificazione per non soddisfare la voglia di zampettare di Fido. Le giornate si allungano, le temperature sono più piacevoli: è ora di fare le prime lunghe passeggiate di primavera insieme al nostro migliore amico peloso
L’attività fisica è importante, per gli esseri umani tanto quanto per i nostri cani. Essa agisce positivamente sia sul corpo sia sulla mente e se svolta in posti in mezzo alla natura diventa un vero toccasana per la nostra (e la sua) salute psicofisica. Passeggiare agisce positivamente sul sistema cardiocircolatorio, muscolare e scheletrico e,
dopo mesi passati per lo più in casa e magari dopo tante ore da soli tra le quattro mura, aiuta molto anche a ritrovare un umore migliore; e lo sappiamo bene, i nostri cani sanno dimostrarci quando sono felici.
I posti migliori per le nostre passeggiate
Certo, l’ideale sarebbe quello di recarsi in spazi aperti, con meno ostacoli possibili, e immersi nella natura: Fido ama correre in grandi prati ed esplorare il territorio circostante con l’olfatto e la natura è piena di odori per lui interessanti. Chiaramente questo non è sempre fattibile, specialmente se abitiamo in una metropoli o molto
distanti da aree verdi: a quel punto, proviamo ad andare in cerca di una strada magari meno trafficata o di un giardino pubblico dove passare le nostre nuove giornate con i nostri cani. Nella scelta del luogo più giusto, non dimentichiamo di tenere in considerazione il carattere e le preferenze del cane: è un animale molto ansioso? Ama la compagnia degli altri animali o preferisce passeggiare senza essere “disturbato”? Siete già riusciti a instaurare il giusto rapporto per lasciarlo passeggiare senza guinzaglio? Ha difficoltà a deambulare perché magari è un cane anziano? Queste sono solo alcune delle domande che bisogna porsi per capire qual è il posto più giusto per il nostro amico a quattro zampe.
Godersi il primo sole: consigli e avvertimenti
Non sempre ricordiamo di portare con noi dell’acqua fresca (ma a temperatura ambiente) eppure è una cosa fondamentale, specialmente se la giornata risulta particolarmente calda o se quel giorno decidiamo di fare una passeggiata più lunga. Ovviamente, nello zaino, ricordiamo di inserire i sacchetti per raccogliere i bisognini del nostro cane e una bottiglietta con la quale risciacquare le zone in cui urina. Andiamo al fiume in cui il nostro amico ama fare il bagno? Non dimentichiamo un asciugamano e qualche giocattolo, soprattutto se è la prima esperienza con l’acqua e deve prenderci confidenza. Infine, attenzione: il caldo, specialmente quando la primavera è
inoltrata e ci si avvicina all’estate, ci ricorda che è tempo di forasacchi. Si tratta di una piccola spiga dalla forma appuntita molto pericolosa per i cani: penetra facilmente nel pelo ma si infila facilmente anche nel naso, nelle orecchie, negli occhi e nella gola causando gravi infiammazioni. Incontriamo maggiormente i forasacchi nei campi incolti, nei parchi pubblici e nei bordi stradali; è bene fare attenzione perché se questi non vengono rimossi in tempo possono causare gravi danni.
Spazio acquariologia: alla scoperta dello Pterophyllum scalare
Colorati, regali, maestosi: gli Pterophyllum scalare o, più semplicemente, gli scalari conosciuti anche come pesce angelo, sono tra i più belli e maestosi pesci tropicali in circolazione. Si tratta di una specie che ha bisogno di spazio per vivere al meglio poiché raggiunge dimensioni ragguardevoli; appartenenti alla famiglia dei Ciclidi, gli scalari sono pesci d’acqua dolce che provengono dall’America meridionale. Bello e di facile allevamento, lo Pterophyllum scalare come affermato in precedenza richiede acquari con acqua medio-tenera e debolmente acida, grandi, con molti legni e poca vegetazione. Occupa la parte centrale della vasca; è un pesce carnivoro quindi può appredare pesci di piccole dimensioni che si trovano nel suo spazio.
È una specie che ama il branco, ma al tempo stesso che diventa territoriale durante la riproduzione; meglio abbinarla in acquario a pesci di fondo. Lo scalare è caratterizzato da un corpo alto, molto compresso ai fianchi. Il profilo dorsale è alto ma arrotondato, così come quello ventrale, più pronunciato. La pinna dorsale e quella anale sono molto alte, sorrette da lunghi raggi, che si riducono e diventano più sottili verso la parte terminale della pinna. Le pinne ventrali sono filiformi, formate da pochi raggi duri. La pinna caudale è a delta, molto ampia, con i raggi laterali allungati.
La livrea selvatica presenta un fondo argenteo (con dorso giallastro e ventre tendente al bianco) con quattro strisce verticali bruno-nere (sette nella livrea giovanile).
Alla scoperta degli occhi del gatto
Uno degli aspetti che colpisce maggiormente incontrando un gatto sono i suoi occhi, penetranti, misteriosi, profondi, imperscrutabili ma estremamente espressivi sia per le sfumature cromatiche sia per l'inconfondibile pupilla. Osservandoli, qualsiasi persona capisce di trovarsi di fronte a un animale intelligente, furbo e intuitivo che, pur amando l'indipendenza, apprezza moltissimo anche il contatto umano.
Com'è fatto l'occhio del gatto?
Una delle principali caratteristiche dell'occhio del gatto è quella di vedere anche al buio, grazie alla loro struttura anatomica comprendente tre membrane concentriche.
Quella più esterna che circonda la pupilla è formata da tessuto fibroso di colore bianco e viene chiamata sclera; quella intermedia (denominata coroide) contiene la maggior
parte di vasi sanguigni e presenta uno spessore notevole, anche per la presenza di corpo ciliare e iride; la più interna è infine quella nervosa.
Al centro dell'iride è localizzata la pupilla, un organo in grado di restringersi e allargarsi in rapporto alla quantità di luce che la colpisce: quando le radiazioni luminose sono intense, infatti, si rimpicciolisce, mentre al buio si allarga.
Questo meccanismo dipende dalla sollecitazione dei recettori sensitivi posti sulla retina, i cui prolungamenti costituiscono le fibre del nervo ottico che serve per portare le stimolazioni alle aree corticali visive del cervello.
Le pupille modificano la loro struttura in base al funzionamento dei muscoli che svolgono una funzione difensiva quando l'intensità luminosa è troppo intensa e quindi potrebbe danneggiare l'organo. Questi animali hanno un'ottima visione notturna che dipende dalla presenza del Tapetum Lucidum, una membrana in grado di riflettere qualsiasi luce verso i recettori retinici. Anche i felini, come molti altri esemplari, hanno la terza palpebra, una sottile struttura situata nell'angolo interno vicino alle narici, che svolge un ruolo difensivo.
Poste in posizione angolare interna si trovano le ghiandole lacrimali, deputate a produrre un secreto liquido con funzione protettiva
e umettante sull'occhio.
Indipendentemente dalla tipologia di razza, gli occhi del gatto hanno dimensioni abbastanza simili e una localizzazione anatomica latero-frontale.
Colore degli occhi del gatto: significato
Alla nascita tutti i mici hanno occhi con una sfumatura azzurra tendente al bluastro che, con lo sviluppo, si trasforma nel colore tipico dell'animale adulto. Gli esemplari con mantello bianco tendono ad avere occhi azzurri, mentre quelli con pelo scuro li hanno tendenzialmente gialli o verdi.
In molti casi l'animale può sviluppare una eterocromia, una condizione fisiologica per cui il colore di un occhio è diverso da quello dell'altro: si tratta di una caratteristica soltanto estetica che non ha alcun significato patologico. Sulla retina sono presenti due tipi di recettori: i coni e i bastoncelli.
I primi consentono la visione a colori, mentre dai secondi dipende quella in bianco e nero. La gradazione cromatica degli occhi del gatto non sempre è correlata a quella del mantello, anche se esistono alcuni collegamenti anatomici come: occhi azzurri/ pelo bianco; occhi verdi/ pelo grigio; occhi gialli/ pelo grigio.
Perché gli occhi di gatto si vedono al buio?
È risaputo che i felini hanno un'acuità visiva molto
superiore a quella dell'uomo in quanto possono vedere chiaramente anche al buio.
Questo requisito dipende dal grado di dilatazione pupillare che è tre volte superiore a quella dell'uomo e degli altri animali: si tratta di una caratteristica neuronale derivante dai recettori retinici.
D'altra parte gli occhi dei gatti sono visibili in assenza di luce grazie al loro brillare nel buio: un simile comportamento, chiamato fluorescenza, dipende ancora una volta dalla specifica attività dei recettori della retina. Essi infatti funzionano come uno specchio e, quando vengono colpiti dalle radiazioni luminose (anche se minime) le riflettono. Nonostante questi specifici requisiti, gli occhi dei felini non riescono a distinguere nettamente i colori.
Problemi comuni agli occhi del gatto
Gli occhi del gatto devono essere mantenuti sempre puliti poiché la maggior parte dei loro disturbi dipendono proprio da una scarsa igiene.
Inoltre la diagnosi della malattie è piuttosto difficile proprio per la conformazione anatomica di questi organi.
• La congiuntivite è uno dei più comuni disturbi che affliggono l'apparato oculare del gatto e che si manifesta con infiammazione della membrana mucosa esterna. Le cause scate-
nanti sono soprattutto di natura vitale e da Mycoplasma. Anche se nella maggior parte dei casi l'evoluzione del decorso è benigna, è possibile che si sviluppi leucemia felina, una grave sindrome vitale.
• La cheratite consiste in un processo flogistico a carico della cornea che, una volta infiammata, non funziona più correttamente e può causare notevoli deficit visivi nell'animale.
• Il sequestro corneale è una forma degenerativa della cornea di solito associata a ulcerazioni progressive, che si manifesta con intensa lacrimazione.
• L'uveite è una malattia a carico della membrana intermedia che si infiamma in pochi giorni provocando gonfiore e intensa lacrimazione.
• Il glaucoma è una patologia oculare innescata dall'aumento della pressione dell'occhio, che provoca dolore e calo della vista a causa della degenerazione retinica.
• La degenerazione della retina consiste nelle progressiva distruzione dei fotorecettori che limitano progressivamente la capacità di vedere dell'animale.
• Il distacco della retina, che di solito è bilaterale, dipende da problemi di ipertensione ed evolve gradualmente nel gatto anziano.
Come pulire gli occhi del gatto?
Per pulire gli occhi del gatto è necessario utilizzare garze sterili imbevute in una soluzione di acqua e acido borico, oppure in acqua borica già pronta all'uso oppure utilizzare le salviette per pulizia degli occhi.
Alternativamente si può preparare una tisana alla camomilla (o con altre erbe officinali lenitive) e, dopo aver lasciato raffreddare il liquido, intingere una garza e passarla delicatamente sull'apparato oculare. In commercio sono disponibili colliri formulati appositamente per i felini che dovrebbero essere applicati regolarmente dopo aver completato la pulizia degli occhi.
45
La gabbietta per coniglio giusta: ecco come scegliere
Il coniglio, al pari di un cane o di un gatto, è un animale domestico socievole che non può vivere costantemente in gabbia. Quest'ultima rappresenta solo un luogo sicuro dove poter riposare, dormire e stare tranquillo, insomma, una sorta di tana dove potersi nascondere quando è necessario.
La gabbietta per coniglio può essere da interno o da esterno, compatta o piuttosto ampia, semplice o completa di optional vari quali abbeveratoio, ciotola per il mangime e per il fieno. La gabbia per conigli deve essere confortevole, in modo da non creare stress al piccolo pelosetto, infatti si consiglia di tenerla perlopiù aperta in modo da consentire all'animale di entrare
ed uscire a piacimento.
Ricordiamo infatti che il coniglio non è solo un simpatico animaletto da coccolare, ma è un pet sociale, che in natura vive in gruppi numerosi, con grande necessità di compagnia e di relazione.
Esistono gabbie per conigli specifiche?
Il mercato offre un'ampia varietà di gabbie per conigli specifiche per le diverse esigenze di questi simpaticissimi animali, dall'aspetto un po' goffo. Quelle più compatte sono utili durante le prime fasi di crescita. Simulano una sorta di tana, sicura e inattaccabile, e al tempo stesso presentano delle aperture (frontale, laterale e talvolta anche sul tetto) per favorire l'uscita dell'animale in qualsiasi punto.
Quando il coniglietto diventa adulto è opportuno optare per una gabbia più grande, spaziosa, che offra la possibilità di muoversi liberamente senza impacciare in alcun modo i movimenti. A tal proposito, esistono modelli in grado di ospitare fino a 4 pet o anche uno solo garantendo grande comfort e versatilità. Il fondo in genere è in plastica ma ci sono anche modelli con grate in acciaio con trattamento antiruggine, alle quali però bisogna prestare parecchia attenzione. Per evitare che le zampette possano impigliarsi tra gli spazi e creare piccole ferite all'animale, è il caso di provvedere alla copertura della griglia con una copertina oppure del truciolato o una lettiera adatta ai conigli.
Impossibile pensare di adattare una gabbietta per cavie o criceti ad un coniglio: rappresenterebbe per l'animale la privazione della sua libertà e
nel tempo potrebbe provocare gravi danni alle zampe e alle articolazioni.
Come allestire la gabbia per coniglio
La gabbia per coniglio costituisce un luogo di relax, dove trascorrere delle ore in tranquillità, nascondersi o ancora giocare e mangiucchiare. Dalle dimensioni minime di 1 metro per 70 cm oppure di 1 metro e 20 per 50 cm, la futura tana del pet deve essere ben organizzata e dotata di un contenitore dove posizionare fieno in abbondanza (da controllare quotidianamente: non deve essere umido, sporco né emettere cattivo odore), una ciotola per il mangime, un'altra per la verdura fresca da sgranocchiare, un beverino colmo di acqua sempre fresca e pulita e dei giochini come piccoli tubi e tane dove potersi nascondere.
Esistono gabbiette per conigli da interno e da esterno?
In commercio si trovano tante tipologie di gabbie, differenti non solo per dimensioni e allestimento in dotazione, ma anche per dove dovranno essere posizionate. Esistono, infatti, sia gabbie per interni che per esterni.
In realtà, le migliori sarebbero le prime in quanto trattandosi di un animale sociale, il coniglio ha bisogno di stare a contatto con gli amici umani, la sua nuova famiglia.
Se lo spazio in casa, però, non dovesse essere sufficiente
per ospitare la gabbietta, allora è possibile optare per una "tana" da esterno, a patto che sia adeguatamente coibentata, in modo da proteggere il pelosetto dalle fredde temperature invernali e dalla calura estiva. Nel posizionare la casetta è indispensabile fare attenzione alle correnti d'aria e all'eccessiva esposizione al sole (assolutamente non tollerata dai lapini).
È importante, altresì, evitare di sistemare la gabbia accanto o in prossimità di eventuali piante ed alberi che possano essere tossici per il coniglio.
47
Rimani sempre aggiornato sull’universo Joe Zampetti
Metti un like ai nostri canali social per scoprire eventi, iniziative solidali e gite fuori porta.
Lo sai che Joe Zampetti è anche su TikTok?
Scansiona il qrcode e unisciti alla nostra famiglia
Numero Marzo 2023
Testata registrata presso il Tribunale di Vercelli
Proprietà:
Bauzaar Srl
Strada Provinciale
Trani-Andria Km 1,050
76125 Trani (BT)
Editore:
Casa editrice Brainding, di Falanga Sabrina & C
Direttore responsabile:
Michela Trada
Impaginazione grafica:
Silvia Spagnoletti
Uscita trimestrale
Arrivederci al prossimo numero!
La tua opinione per noi è importante: scannerizza il qrcode e rispondi a questo breve sondaggio. Al termine riceverai un coupon sconto di 5 euro da utilizzare nel tuo Joe Zampetti preferito!
Naturale e organico! FERRIBIELLA S.p.A. | Strada Trossi, 33 - 13871 Verrone BI (Italia) +39 015 2558103 - info@ferribiella.it | ferribiella.it T R I M E S T R A L E | A N N O 1 | D C E M B R E 2 0 2 2 N ° 4