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MENSILE D’ATTUALITÀ E DI APPROFONDIMENTO

GIUGNO 2011 ANNO VI NUMERO 6

L’ESERCITO DELLA SOLIDARIETÀ RAI: Milano chiede più spazio

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Solo nel milanese sono più di 76mila. I volontari spesso funzionano da “stampelle” delle istituzioni e ogni anno fanno risparmiare alla collettività oltre 84 milioni di euro. Ma ci sono anche problemi: le adesioni sono in calo e di giovani se ne vedono pochi. VACANZE: divertirsi risparmiando

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Rai. Più spazio a Milano

Fisco. La riforma possibile.

attualità

Internet: gruppi d’acquisto.

storia di copertina

Volontariato: una risorsa trascurata.

domande&risposte

Casa: la cedolare secca. E poi: consumi, sicurezza, previdenza, legale.

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sommario

numero 06 - giugno 2011

la fotonotizia

Job vi dà appuntamento con il prossimo numero al

13 luglio

dopoJob

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estate

La tua vacanza su misura.

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Direttore responsabile Piero Piccioli Redazione e pubblicità via Tadino, 17 - Milano tel. 0236597420 info@jobedi.it Impaginazione Innocente Somarè Service La Serigrafica Arti Grafiche S.r.l. In redazione Christian D’Antonio Benedetta Cosmi Sveva Stallone Collaboratori Daniela Bianchi Maurizio Bove Massimo Casiraghi Mauro Cereda Ferdinando Ferilli Cinzia Frascheri Riccardo Giuly Remo Guerrini Michela Loberto Maria Quarato Desirée Quercia Sabria Sharif Roberta Vaia

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musica

I concerti estivi all’Arena.

il personaggio

L’omino della Bialetti se ne va in Polonia

All’indimenticabile protagonista della stagione di Carosello, vanto del made in Italy, di Italy rimarrà poco visto che la Bialetti, storica fabbrica di macchine per caffè fondata nel 1919, ha deciso che la produzione si sposta totalmente in Polonia. Da noi resta il design e la qualità. Ci va di mezzo anche l’indotto: 27 aziende e 198 dipendenti che fatturano verso Bialetti anche del 90-100 per cento. Da quando Alfonso Bialetti si inventò il business, le cose sono cambiate: il giro d’affari della moka è calato in 2 anni del 25 per cento. Per i 100 dipendenti scatta la cassa integrazione e l’azienda si è impegnata a sistemarne 50. Allo studio il potenziamento dell’area.

PRESTO, PRESTISSIMO NOTIZIE

il giornaleNOTIZIE da sfogliare il sondaggio la rassegna stampa filmati e audioNOTIZIE libri, cinema, teatro e tanto altro...

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Responsabile trattamento dati, legge 196/03: Piero Piccioli

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di tutto un pò

numero 06 - giugno 2011

lavoro: il futuro fa paura

Gli effetti della crisi sembrano infiniti. Mentre Confindustria annuncia che la crescita industriale anche a maggio è stata nulla, arriva la notizia che in Italia è in atto una guerra tra precari di serie A e B. Sono comparse in Rete delle denunce contro gli organi di informazione che, a dire degli internettiani, si occupano solo dei problemi dei precari di serie A, quelli del

pubblico. I precari di serie B sarebbero quelli del privato, «che non hanno rappresentanza adeguata nei media». Timori che emergono anche dal sondaggio dell’Ispo, l’istituto di ricerche di Renato Mannheimer. Il 95% degli italiani indica come paura più grande quella relativa al suo posso di lavoro. Metà del campione è pessimista sul futuro. Tra i più preoccupati i giovani tra i 18 e 24 anni.

Il futuro della sede regionale

LA RAI SNOBBA MILANO

Le idee ci sono, c’è anche la struttura e ci sono le competenze, ma si continua ad appaltare i programmi all’esterno e a decidere è sempre e solo Roma.

l’intervista Danilo Galvagni

segretario generale Cisl Milano

Ci meritiamo di tutto e di più

Una tv di Stato che realizza programmi nella capitale dell’economia e dei servizi non è solo questione d’immagine e di prestigio. «Sarebbe un volano importante per tutto un settore, per produrre cultura e occupazione» sostiene Danilo Galvagni, segretario generale Cisl Milano. Cosa manca alla Rai milanese per fare il salto di qualità? A Napoli hanno risollevato le sorti occupazionali ideando una fiction di successo, "Un posto al Sole". A Milano abbiamo tanto su cui lavorare: il design, la moda, l’economia, la Scala. Ma bisogna farsi sentire per convincere i vertici a investire su queste realtà.

I

di Ferdinando Ferilli

n via Mecenate da un po’ di tempo c’è un clima di attesa. La Rai, che con programmi di successo legati soprattutto alla produzione della seconda rete, negli ultimi anni ha investito nella sede e nella possibilità di fare lì i programmi. Ma poi, quello che va in onda, nella maggior parte dei casi è deciso a Roma. Gli 830 dipendenti della sede milanese non ci stanno a svolgere un ruolo subalterno e hanno sintetizzato in un documento tutto quello che non va e quello che, invece, si potrebbe fare.

Sistema regionale

Fra due anni scade il contratto di affitto degli studi di via Mecenate, occupati dalla Rai da inizio decennio in quanto quelli di corso Sempione erano insufficienti. «Perché, da parte dell’azienda non c’è un impegno serio e definito a marcare la propria presenza nella capitale economica del paese come, di contro, hanno fatto Mediaset e Sky?» si chiede Renato Zambelli, segretario Cisl Milano. Per sgombrare il campo da dubbi, non siamo in presenza di un’emergenza occupazionale,

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come è avvenuto in altre sedi regionali. Nonostante questo i lavoratori chiedono chiarezza sul futuro della sede. «Il che significa, più in generale, sul ruolo del servizio pubblico mettendo in pratica un reale decentramento della produzione attraverso l’impegno a riportare, com’è sempre stato, l’ideazione dei programmi all’interno dell’azienda» sostiene ancora Zambelli. Infatti, la maggioranza dei programmi, specie di intrattenimento, sono sì prodotti a Milano, ma da società esterne. Come la Endemol di Mediaset: in pratica la concorrenza che vende idee alla Rai. Oltre a questo, il documento dei lavoratori della sede milanese, chiede alla Regione di fare una legge sul sistema delle comunicazioni per creare un collegamento tra quello che succede nella società e nella cultura del territorio e quello che la tv pubblica mette in onda. «Per non parlare poi di Expo, che necessita di un accordo tra enti e azienda. Di più: si potrebbe individuare proprio nel parco Expo la sede definitiva della tv pubblica a Milano» auspica Zambelli. 

Rai 5 sul digitale è nata per questo. Sì, ma non è stato fatto abbastanza. I lavoratori, giustamente, chiedono garanzie sul loro futuro personale e sul ruolo della sede. La Rai deve mantenere gli impegni presi su Milano. Cosa dovrebbe essere più rappresentato? Cultura e spettacolo, da tempo, vivono alla giornata, senza una seria e lungimirante programmazione. La Rai dovrebbe dare spazio a questi settori e lasciare perdere un po’ il cinema. Per un’operazione del genere Milano è la città ideale: qui ci sono le professionalità, qui c’è la pubblicità, qui più che altrove si respira l’aria dell’Europa. Cosa significa avere una Rai che investe in città? Il lavoro per chi è impiegato direttamente nelle produzioni, l’indotto che viene generato, percorsi formativi per fornire al sistema le professione necessarie. Altro che ministeri. Milano e la Lombardia hanno bisogno di altro: la riorganizzazione della Rai è un buona, e concreta, occasione per valorizzare il Nord. c. d’a.


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Bancomat-diffidenti

Gli italiani che hanno un conto corrente hanno in maggioranza (70%) il bancomat, ma solo la metà lo usa per prelevare soldi. La diffidenza nei confronti della moneta elettronica (solo il 53% lo usa per acquisti) è dovuta alla paura per la clonazione della carta. Molti temono di essere spiati al prelievo.

LUFThansa lascia malpensa

Per 3 anni ha fatto volare gli italiani nelle tratte interne. Ma da fine ottobre il vettore tedesco Lufthansa lascia Malpensa. Chi vorrà usare la compagnia per voli intercontinentali dovrà andare in Germania. A fronte di 140 voli cancellati a settimana, in progetto c’è il potenzionamento di alcune tratte interne con Air Dolomiti.

5 domande a Silvia Bergero

di Christian D’Antonio

Cinquantenni, tutta un’altra vita

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Perché un romanzo sulle 50enni? Perché non ce n’erano ancora. Ho fatto questa considerazione con l’editor di Rizzoli Michele Rossi e la scrittrice Valeria Parrella. E mi è venuta in mente una storia di donne, milanesi, che a 50 anni sono tutto tranne che finite o rassegnate. Un momento bello della vita che passa anche attraverso la consapevolezza della natura che ti cambia. Forse è vero che i 50 di oggi sono i 40 di qualche anno fa. Perché Milano? La scelta della città mi ha aiutato a inserire le cinque protagoniste in un contesto dinamico, dove ci sono appuntamenti mondani e un’attenzione alla moda e agli eventi che c’è da sempre. Ma credo che le relazioni interpersonali descritte, come l’amicizia, il lavoro, l’identificarsi in un ruolo siano comuni a tutte le donne d’Italia. Le chiamo galline perchè è un vezzeggiativo simpatico di chi si sa prendere con ironia. Io stessa ho avuto 50 anni e sono stata testimone di un cambiamento importante. So che è difficoltoso accettare che si affacci un’altra te.

Il lavoro è una parte importante della definizione dei suoi personaggi. L’idea di donne 55enni fuori del mercato del lavoro è assolutamente superata. Sarebbe impensabile oggi per le donne rassegnarsi a una vita casalinga a quell’età. Non mancano i problemi, però. E la storia che ho scritto, come la realtà, prova a dire cose serie con leggerezza. Come il vortice di responsabilità famigliari cui non ci si sottrae, anche se ci si concede delle frivolezze.

chi è

Silvia Bergero ha 60 anni. Giornalista, ha curato per 12 anni la sezione cultura di “Grazia”. Continua a essere firma di punta del settimanale e ha debuttato nella narrativa Rizzoli quest’anno con Galline.

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Perché i media spesso propongono solo il “giovanilismo” delle signore? Questa è una cosa che volevo evitare. Non ci si può identificare con le veline fuori età, e le lettrici apprezzano. Le 50enni di oggi non devono essere ridicole. Che vuol dire fare a meno di vestirsi come le proprie figlie, la minigonna inguinale non si porta nemmeno se hai un fisico della madonna. C’è un "dress code" anche per l’età. Moltissime donne di diversa estrazione lo sanno, sono avanti, hanno imparato per educazione che l’apparenza deve rispecchiare la persona.

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Anche in tempi di crisi, a 50 anni la vita è bella? Con questo libro ho la presunzione di aver esplorato per prima una fascia diversa dalla solita narrativa di intrattenimento di trentenni americane. Qui in Italia i rapporti sono veri, le cinquantenni che leggono mi scrivono che si sentono proprio così, vive, pronte a ripartire, a continuare ad amare. C’è molta positività anche in questi anni. Il rapporto con gli uomini è meno conflittuale che in passato. Anche a una donna adulta, in definitiva, piace l’eterno ragazzone.


di tutto un pò

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gli internauti sono 267 milioni

Pare che l’Italia stia recuperando sul processo di alfabetizzazione informatica. Ad aprile circa 267 milioni di utenti unici si sono connessi almeno una volta a Internet, in crescita di oltre il 12% dall’anno scorso. Il picco è nel pomeriggio (dal posto di lavoro) e in prima serata, una fascia oraria fino a pochi anni fa dedicata alla tv.

La crisi delle edicole

«Il giornalaio è un servizio pubblico» L’ultima perdita di occupazione considerevole è quella degli edicolanti: si calcola che ben 10mila edicole abbiano chiuso. Il sindacato nazionale Cisl giornalai e tabaccai ha disdetto l’accordo nazionale di lavoro perché vuol fare gli interessi reali della categoria «e non quelli degli editori». Massimo Cenci, segretario nazionale della Cisl giornalai e tabaccai, e Diego Averna segretario nazionale Felsa Cisl (Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi Atipici), propongono la liberalizzazione sulla scelta del periodo di ferie, l’attribuzione di servizio pubblico alle edicole e la possibilità agli edicolanti di sponsorizzare gli abbonamenti degli editori.

ci si sposa meno e tardi

In due anni tra il 2009 e 2010 sono state celebrate 30mila nozze in meno in Italia. Il trend non si è mai invertito dal 1972, ma il calo del 6% non si era mai registrato negli ultimi anni. Ci si sposa meno in Lazio (-9,4%) e Lombardia (-8%). Sposarsi sopra ii 35 anni è ormai la regola e la crisi di matrimoni dilaga dal Galles alla Spagna.

Contravvenzioni in calo

Le multe costano a ogni milanese 99 euro

lettere a Job

scrivete a JOB, via Tadino 17 20125 Milano o mandate una e-mail a info@jobedi.it

Ma che coop sono queste? Spettabile redazione di Job perché tra le tante condizioni lavorative non parlate abbastanza delle cooperative? Mia moglie lavora a singhiozzo pur facendo parte di una coop che fa pulizie negli ospedali, una mansione che non è soggetta a stagionalità. A me sembra che sia un modo per sfruttare e far precipitare le persone nel precariato. Grazie.

Secondo gli ultimi dati disponibili (2009) le multe per infrazioni stradali a Milano sono calate del 13,3 per cento. La statistica insegna, però, che i dati si devono saper leggere. Il calo vistoso purtroppo non è dovuto all’aumentato senso civico, ma è solo l’effetto del ridimesionamento del fenomeno Ecopass introdotto nel 2008. Quell’anno, per imperizia, i milanesi ne avevano pagato le conseguenze con un boom di multe. Una bolla che si è sgonfiata l’anno successivo. Ogni cittadino paga 99 euro all’anno in media e Milano è la quarta città d’Italia per contravvenzioni. È invece settima per rilascio di contrassegni per disabili. Ce ne sono 21mila in circolazione e recentemente ben 230 sono stati revocati.

Francesco Soave - Milano Gentile lettore, grazie per la segnalazione. Pur avendone già parlato nei numeri scorsi, sappiamo che il tema delle cooperative, specie nel terzo settore e nei servizi, è un campo che coinvolge molti. C’è stato un boom negli anni 2000 di queste organizzazioni di lavoro che vivono specialmente di appalti pubblici. Poi come ogni euforia, arriva la delusione. Ci impegnamo a trattare l’argomento in maniera più diffusa prossimamente. Ma ricordiamoci che le cooperative hanno un atto costitutivo, uno statuto, una condotta che tutti i soci dovrebbero conoscere. E il sindacato è dalla vostra: in primis per la lotta alla regolarità dei rapporti e al mantenimento della sicurezza sul lavoro.

Istat: le ripercussioni sociali della crisi

Siamo sempre più poveri. E la scuola interessa sempre meno

Ci sono quindici milioni di italiani che si sentono poveri o sperimentano concretamente la povertà. Si tratta del 24,7% della popolazione, che secondo l’ultimo rapporto Istat «sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale». La cifra è un campanello d’allarme perché è del 23,1% superiore alla media Ue. L’istituto di statistica dice anche che i giovani hanno perso mezzo milione di posti di lavoro in due anni. Anche se il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha cercato di minimizzare, la notizia ha un effetto dirompente. Anzitutto perché dà la conferma che nel decennio 2001-2010 l’Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell’Unione europea con un tasso medio annuo di crescita pari allo 0,2%, contro l’1,1% dell’Ue. Poi c’è ovviamente la disoccupazione. Nel biennio 2009-2010 l’Istat dice che il numero di occupati è diminuito di 532mila unità. I più

colpiti sono stati i giovani tra i 15 e i 29 anni, fascia d’età in cui si registrano 501mila occupati in meno. E sembra averci abbandonato anche la fiducia nell’istruzione. Nel 2010, gli abbandoni scolastici prematuri rimangono consistenti, al 18,8 per cento. Il dato è più alto tra i ragazzi, 22% contro il 15,4 delle ragazze. C’era stato tempo fa un accordo europeo che segnava al di sotto del 10% una media accettabile di abbandoni, che ora sembra inarrivabile. C’è da dire che si marina la scuola di più nel Mediterraneo (Spagna, Malta e Portogallo sono al 30%), ma gli esperti sono al lavoro per trovare giustificazioni a questo fenomeno dirompente. Con la crisi evidentemente si perde interesse nello studio, ma potrebbe esserci anche una spiegazione economica di mancanza di risorse per sostenere gli studi.

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MILANO CAPITALE ANCHE DELLA FOTO

I 15mila visitatori della recente fiera Mia (Milan Image Art) hanno confermato l’interesse per il settore della fotografia a Milano. Gli acquisti da parte del pubblico di apparecchi fotografici sono in crescita del 5,6% che in tempi di crisi è un risultato straordinario. E molti al Mia erano anche in lizza per acquistare gli scatti (digitali) d’autore.

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hanno hanno detto detto Vogliamo essere i pionieri. Aboliamo il nucleare perchè con le nuove energie ci sarà lavoro e speranza per i giovani Angela Merkel Cancelliera tedesca

L’Expo 2015 deve trasformarsi attraverso l’utilizzo di concorsi in una occasione di valorizzazione e di crescita della cultura del progetto Conferenza Ordine architetti

In Italia la produttività è ferma da Nord a Sud, ma il declino non è ineluttabile. Mario Draghi Governatore Bankitalia

100mila straniere in business

Sono 100mila le donne straniere che hanno fatto impresa nel nostro paese. Lo dice il nuovo rapporto Censis e Confocommercio. Le più agguerrite sono le cinesi (oltre il 15%), impiegate soprattutto nei ristoranti e negozi. A livello generale il 70% delle straniere sono attive nel terziario.

Vinto un altro ricorso contro un'azienda ospedaliera

ITALIANI E STRANIERI PARI SONO Gli immigrati non possono essere esclusi dai concorsi pubblici.

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hady può finalmente tirare un sospiro di sollievo. E, insieme a lei, tutte quelle persone che ogni giorno vediamo assistere chi è ricoverato nelle cliniche o negli ospedali di Milano: infermieri, operatori sanitari o ausiliari socio assistenziali che lavorano al fianco dei colleghi italiani con la stessa passione e con uguale spirito di sacrificio, ma che spesso devono ricorrere al giudice per vedersi riconoscere pari dignità. È successo anche a Khady, infermiera senegalese impiegata con un contratto a termine al Sacco, che in un bando per la stabilizzazione dei lavoratori di quello stesso Ospedale si era vista escludere perché cittadina straniera.

a tempo indeterminato. «Ancora una volta la magistratura è intervenuta per rimediare a una situazione assurda - spiega Silvia Balestro, uno dei legali che ha sostenuto il ricorso promosso da Cisl e Cgil di Milano - si continua a sostenere che le attività nella pubblica amministrazione devono essere riservate ai soli lavoratori italiani quando, nella realtà dei fatti, in molti di questi settori, a partire dagli ospedali, lavorano per lo più i cittadini stranieri, senza però godere di quelle garanzie che sono riservate ai nostri connazionali».

E ora gli altri

«San Paolo, Istituto dei Tumori, ma anche Aler e Atm: questo è l’ennesimo ricorso che vinciamo Ricorsi - sottolinea Maurizio e sentenze Bove, responsabile KHADY CE L'HA FATTA Il Tribunale di Milano Tante infermiere straniere a Milano sperano di Immigrazione della poter beneficiare della sentenza. le ha dato ragione Cisl di Milano - è e i termini per la ora che le istituzioni presentazione delle domande sono stati cambino le regole per adeguarle finalmente riaperti per tutti: anche il personale sanitario a quanto già stabilito dalla giurisprudenza e, straniero, infatti, ha diritto a essere assunto prima ancora, dal buon senso».

Una ricerca dell'Ordine dei medici

L’energia prodotta dalle onde elettromagnetiche aumenta l’eccitabilità delle cellule nervose. Se ce n’è una cancerogena potrebbe degenerare.

Paolo Maria Rossini Neurologo univ. Cattolica Roma

Donne dottore, la metà è stata molestata Se gli stranieri possono gioire dell’apertura dei nostri ospedali verso gli ingressi, per le italiane è allarme: la metà delle donne medico ha subito molestie sul posto di lavoro. Lo si evince da una ricerca dell’Ordine dei medici di Roma che ha intervistato un campione rappresentativo. Sembra un problema anacronistico: il 4% confessa di aver subito violenze fisiche, mentre la media di donne in generale che subisce violenza è la metà. In buona sostanza, se si è medico donna si ha il doppio della probabilità di essere violentate. Per fortuna per la metà dei casi si tratta di episodi sporadici, ma una donna medico su dieci dichiara che si tratta di evenienze frequenti.

A essere più spesso vittime sono soprattutto le donne dai 35 ai 54 anni, le nubili e le separate o divorziate. Nel 41% dei casi il molestatore è il datore di lavoro o un superiore. Oltre che gettare un’ombra terribile sulla categoria, i risultati della ricerca spiegano molte cose. Come, per esempio, il cambiamento delle abitudini comportamentali delle donne medico che nel 34,9% ammettono di aver cambiato il modo di fare sul luogo di lavoro. Addirittura il 17,7% ha assunto atteggiamenti difensivi e il 14,3% ha dovuto cambiare le proprie abitudini di vita ed è preoccupata. E, a detta delle stesse vittime, di questo fenomeno se ne parla ancora poco.


di tutto un pò

numero 06 - giugno 2011

bankitalia teme per i trentenni

Anche la Banca d'Italia ora lancia un grido d'allarme per quel 40% di trentenni che vive ancora con i genitori. In Italia, dice il direttore generale Fabrizio Saccomanni, «la situazione è peggiorata. Negli anni 80 i giovani a casa erano solo il 16 per cento. I loro timori e il freno alle loro aspirazioni riducono il nostro sviluppo».

Scuola elementare

Meno insegnanti e più alunni

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Vincitori di concorso disoccupati

Vi avevamo già informato sulla vergogna che si è abbattutta siu circa 100mila vincitori di concorsi pubblici italiani che aspettano ancora di lavorare. Ora arriva la notizia della nascita del comitato XXVII Ottobre che tutela i diritti di queste persone. Per mancanza di soldi lo Stato, a detta dei promotori, potrà assumerli solo nel 2015.

Le proposte della Cisl

Fisco, la riforma possibile Riduzione delle aliquote per le prime due fasce di reddito, assegno sociale, più tasse sulle rendite finanziarie. E poi risparmi, a partire dai costi della politica.

D A Milano l'anno scolastico si chiude come si era aperto: con proteste di alunni e insegnanti. A far scattare la mobilitazione è la situazione dell'istituto serale Bertarelli che in osservanza delle indicazioni del ministro Gelmini (tetto del 30% di immigrati per classe) si è ritrovato con una classe di 72 alunni. Ma la manifestazione di fine anno che si è organizzata in piazza Scala (foto in alto) è anche in vista del prossimo anno, quando ci saranno 3mila alunni in più alle elementari con 936 insegnanti in meno nella scuola primaria, 800 in meno nella secondaria, 750 tagli per il personale Ata che provvede a pulizia e sicurezza.

Depositi non convenienti

Zero interessi sul conto delle Poste

Ci si lamentava degli interessi irrisori che le banche applicavano ai conti correnti dei clienti. E ora Poste italiane fa lo stesso. Con una lettera spedita a oltre 5 milioni e mezzo di correntisti, il tasso di credito a partire dal 1° settembre è annunciato pari a 0,00. La mossa in realtà è di marketing, perché nelle intenzioni di Poste c'è la chiusura del "vecchio conto Banco Posta". Con queste condizioni i clienti di Poste saranno portati a una "migrazione dolce" verso il nuovo Banco Posta Più che sarà pubblicizzato con una formula che darà lo 0,25% di interesse. Ma solo se si accreditano pensione o stipendio. La carta di credito, però, sarà gratis.

a quando è tornato anagrafe e controlli fiscali. il tormentone della Si può anche agire sul riforma fiscale il conflitto di interessi tra chi ministro dell'Economia usa e chi fornisce servizi. Tremonti dice che è Se un professionista ci pronta ma mancano i propone una prestazione soldi. con sconto senza ricevuta, La Cisl scende in noi dobbiamo essere piazza il 18 giugno nella posizione di poter con un pacchetto di rinunciare a quello sconto. proposte concrete per E come si fa? Avendo indicare una strada a la possibilità di detrarre chi governa. Si parte quelle spese in forma più con l'alleggerimento vantaggiosa». della pressione fiscale sui redditi di lavoratori e Tassare le rendite pensionati, compensata Le rendite finanziarie in parte con una lotta al momento in Italia  MENO PRESSIONE serrata all'evasione Le proposte Cisl per la riforma fiscale sono tassate al 12,5% fiscale e in parte con interessano dipendenti e pensionati. «contro una media Ue la riduzione dei costi del 20%» dice Petriccioli. della politica. Non è certo facile e immediato Per questo, se si devono recuperare ma i conti sono fatti, come spiega Maurizio soldi «bisogna agire non sui beni di largo Petriccioli, segretario confederale della Cisl consumo ma su quelli dei pochi ricchi come con delega in materia di fisco: «La riduzione quelli di lusso, magari aumentando l'Iva di che chiediamo per la prima fascia di reddito un punto e lasciandola così com'è per tutti è dal 23% al 20% e per la terza dal 38% gli altri beni». al 36%». Accanto a questa diminuzione dell'aliquita il sindacato propone una politica Risparmi dalla politica di sostegno alle famiglie bisognose con un Ritorna anche la proposta sempre ventilata assegno sociale che dovrebbe sostituire dalla classe dirigente ma mai concretizzata: l'assegno famigliare. la riduzione dei costi della politica. «Meglio chiamarla riduzione dei livelli istituzionali Le risorse sono qui spiega il segretario - perchè ad esempio se le «Il nuovo assegno non dovrebbe basarsi Province ci costano 10 miliardi, è vero che 7 sui meccanismi di detrazione che i cittadini sono da attribuire a delle funzioni irrinunciabili, comprendono poco, ma riunire in una ma almeno 3 sono eliminabili. Potremo fare sola voce tutti gli sconti avvantaggiando a meno, invece, di tanti parlamentari che in ovviamente le famiglie più numerose e con uno Stato che va verso l'assetto federale non redditi più bassi». Un nuovo welfare che si sono giustificati. E anche delle 2500 società finanzierebbe, a detta della Cisl, con una lotta municipalizzate che costano tanto e servono più decisa all'evasione fiscale, un capitolo poco, se non a chi le nomina». Allo studio, dolente che da solo farebbe recuperare 120 infine, c'è anche una proposta per ridurre miliardi. «Non è fantascienza - dice Petriccioli il numero di comuni piccoli (che costano) e - si dovrebbe implementare la tracciabilità sul riunirli in associazioni di gestione. Qualcuno contante, affinare lo spesometro e incrociare ascolterà?


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FARE LA SPESA SU INTERNET

Non basta dire social

S’incontrano sui blog e nei forum e comperano insieme (prodotti, viaggi, spettacoli...) a prezzi ridotti. È la nuova moda dell’e-commerce. Che assomiglia ai gruppi d’acquisto collettivi, ma con qualche differenza. di SVEVA STALLONE

N

on basta anteporre il termine “social” a qualcosa che nasce on-line per far sì che questo sia veramente “sociale”, almeno così come il termine è tradizionalmente inteso. Anzi – com’è noto – per sua natura, Internet tende a escludere fasce importanti di popolazione, come gli anziani, per esempio. È però innegabile che molti dei fenomeni recenti nati con i social network (reti on-line di aggregazione quali Facebook, Twitter, LinkedIn, Xing) stiano prendendo piede anche in ambito e-commerce. Il caso più eclatante e conosciuto è il “mercatino” di e-Bay, cui hanno fatto seguito Kelkoo, e-Price e altri. La novità è che stanno espandendosi attività commerciali online per l’acquisto di gruppo (ricordiamo Groupon, uno dei più noti, Groupalia, LetsBonus, Glamoo, Easyshop...).

per il 14% si attua attraverso i social network. Il sondaggio ha coinvolto 32 Merchant, 20 categorie merceologiche e 62.000 utenti.

Una nuova filosofia

Il nome Groupon (“group” e “coupon”) ben sottolinea la filosofia della “nouvelle vague” dell’ecommerce: offerta del giorno molto scontata da cogliere al volo, inviando e-mail agli amici e chiedendo loro di aderire alla stessa: una sorta di “catena di S.Antonio” o “viral marketing” rivolto a persone che si conoscono e che permette di

IDENTIKIT

Secondo il Rapporto NetComm, il 74% di chi acquista in gruppo, pone al primo posto l’informazione sui prodotti. Per il 54%, invece, l’aspetto prevalente è la possibilità di conoscere nuovi prodotti non presenti sui mercati tradizionali. Il 26% dei contatti fra i clienti avviene attraverso blog e forum.

Informazione, prima di tutto

Secondo il rapporto NetComm Forum 2011 (NetComm è il Consorzio del commercio elettronico italiano) tra gli elementi (“driver” nell’inchiesta) che spingono i consumatori ad acquistare in Internet, il 74% ritiene molto importante l’informazione sui prodotti, il 54% ritiene importante scoprire nuovi prodotti, per il 42% è importante comunicare con l’azienda. Nell’acquisto on-line la condivisione delle esperienze è altrettanto fondamentale e per il 26% avviene con blog e forum dedicati, per il 22% la comunicazione avviene con altri utenti e

m

pagare il meno possibile un prodotto o un servizio locale (cinema, ristoranti, centri benessere, corsi...). Ricordiamo che gli acquisti “collettivi” non sono un’invenzione di Internet: sono nati nel mondo reale, per far fronte all’aumento dei generi di prima necessità. Con caratteristiche differenti,

ma sempre con l’idea di base del risparmio, i gruppi di acquisto e-commerce sono sbarcati sulla Rete, proprio per l’immediatezza del mezzo. Ma, secondo le stime del Rapporto NetComm chi non intende acquistare su Interne, compie una scelta precisa ritenendo Internet un luogo ancora poco sicuro per via delle informazioni personali richieste all’atto dell’acquisto. 


ilstoria dopodi copertina

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IL VOLONTARIATO A UNA SVOLTA

più che utili, necessari

Sono spesso la stampella delle istituzioni e senza di loro i servizi sociali non funzionerebbero. Eppure sono trascurati dalla politica e i finanziamenti sono scarsi. Ma c’è anche dell’altro, le adesioni sono in calo e...

S

ono tante (anche se in calo rispetto al passato e bisognose di rinnovamento), svolgono un servizio importante, in molti casi supplendo alle carenze del sistema pubblico, ma spesso non vengono valorizzate e sostenute dalle istituzioni, dagli enti locali e dalla politica. Sono le associazioni di volontariato, una risorsa per il territorio, un autentico patrimonio del milanese. Secondo la ricerca “Il volontariato a Milano e provincia - edizione 2010” del Ciessevi (Centro servizi per il volontariato), in quest’area sono attive ben 1.827 realtà, che coinvolgono 76.632 volontari, di cui 45.326 appartenenti ad organizzazioni iscritte nel Registro del volontariato e 31.306 a quelle non iscritte.«I dati – spiega il presidente del Ciessevi, Lino Lacagnina – rendono conto dell’impegno quotidiano di migliaia di persone che, dopo il lavoro e i doveri familiari, donano il loro tempo libero agli altri. Sono milanesi che trovano la

di MAURO CEREDA forza e lo spirito per aiutare chi ha bisogno, chi merita un sostegno assistenziale, educativo, culturale per vivere in condizioni di decenza e non di indecenza. Questo esercito di volontari sono i nostri eroi del quotidiano. Uomini e donne, giovani e anziani, operai e manager, italiani e stranieri che, portando in alto la bandiera della gratuità e dell’altruismo, si rimboccano le maniche per costruire una convivenza più umana. È questa l’anima bella di Milano e della sua provincia».

I numeri del volontariato

A Milano città le organizzazioni sono 795 e si contano 5,4 volontari ogni 10mila abitanti. La maggior parte dei gruppi si concentra nel centro storico (22%), con a seguire la Zona 3 (13,9%: Città Studi, Lambrate e Venezia) e la 8 (12%: Baggio, Gallaratese, Quarto Oggiaro).

Rispetto al boom degli anni ‘90 (il 23,7% delle realtà attive nel milanese è nato tra il 1996 e il 2000) siamo in una fase di decelerazione. Per quanto riguarda gli ambiti di impegno, in testa c’è l’assistenza sociale (36,9% ). Seguono filantropia e promozione del volontariato (22,1%), ricreazione (21,2%), area sanitaria (17,4%) e cultura (16,8%). Tra gli utenti dei servizi spiccano minori (16,5%), disabili (13,4%), anziani autosufficienti (10,6%). Quindi immigrati (9,2%), familiari di persone con disagio (8,9%), persone in difficoltà economica (7,7%), anziani non autosufficienti (6,3%), malati (5,4%), malati psichici (5%), detenuti (3,3%), alcolisti (3,2%), ragazze madri (3%). I nomadi sono l’1,9 per cento.

L’identikit

Il 55,7% dei volontari è composto da donne, il 65,2% ha un’età adulta (il 33,4% è nella fascia


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i numeri

1.827

le associazioni di volontariato attive nel milanese

795

le organizzazioni che operano nella sola città di Milano

175

i gruppi presenti nella Zona 1 di Milano (Centro storico)

30-54 anni e il 31,8% è in quella fino a 64 anni).I giovani (fino a 29 anni) rappresentano appena il 14,6% e questo è un problema. Anche per il futuro. «Dopo un periodo di forte sviluppo – aggiunge Lacagnina – il volontariato cresce a passo di lumaca, la via dell’innovazione è in salita, la quantità di risorse economiche è in continua erosione, il numero di volontari si assottiglia, le redini sono in mano a una generazione con i capelli bianchi, la capacità di fare rete stenta a decollare. Il volontariato è liquido, i volontari sono in trincea, il saper fare non basta più. Per questo dobbiamo rimetterci in cammino, con umiltà, verso un rinnovamento all’insegna della creatività e della passione civile». Il 42,9% dei volontari è occupato, il 20,9% pensionato, il 36,5% dichiara “un’altra condizione”. Uno su tre è laureato e uno su due ha il diploma di scuola media secondaria superiore.

Economia, lavoro, finanziamenti

La ricerca (con un calcolo che tiene conto delle ore medie di attività, del numero di volontari sistematici e dello stipendio lordo di un lavoratore del quarto livello con il contratto del commercio) ha calcolato un risparmio per la collettività di 84 milioni e 250mila euro complessivi annui (2008). Non solo, questo mondo offre anche diverse opportunità di impiego. Le 1.827 organizzazioni censite contano 4.768 addetti retribuiti: 1.498 sono dipendenti a tempo pieno (31,4%), 1.403 collaboratori a progetto (29,4%), 1.400 prestatori occasionali (29,4%), 467 a part-time (9,8%).

76.632

i volontari impegnati complessivamente tra capoluogo e provincia

84 mln

il valore economico annuo (in euro) del volontariato

Quasi il 41% delle entrate è garantito da finanziamenti pubblici (63 milioni di euro), derivanti soprattutto da convenzioni. I privati intervengono per il restante 59% (92 milioni di euro), grazie a donazioni, lasciti e campagne di raccolta fondi. Il sostegno pubblico è in calo.

La politica è sorda

Colpa della crisi ma, forse, anche di una sensibilità declinante. «La classe politica e gli enti pubblici – conclude Lacagnina – troppo spesso si dimenticano di chi non ha mezzi e non ha voce. Tanto più in questi anni il volontariato ha assunto un ruolo chiave nella geografia del welfare, quanto meno le amministrazioni pubbliche hanno sostenuto la galassia delle associazioni nella lotta giornaliera per far quadrare i conti. Il volontariato è diventato una stampella dei servizi pubblici, ma continua a non vedersi riconosciuto fino in fondo il ruolo di protagonista nei tavoli che programmano e decidono le linee di indirizzo che plasmeranno la società di domani. Dimenticando, ancora una volta, che se non si dà voce al volontariato e se si continua a non sostenerlo, si va incontro a una sconfitta, perché si sottrae alla società civile la sua linfa vitale». Un peccato, soprattutto in questo 2011, proclamato Anno europeo del volontariato. 

don Colmegna

Vedo fermenti positivi, che fanno sperare Ai giovani, alle prese con la precarietà, non si può chiedere troppo.

«Lo slancio verso il volontariato subisce oggi i colpi della pseudocultura del consumismo e dell’individualismo. Ma ci sono segni di speranza per il futuro» Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità di Milano (la struttura voluta dal cardinal Martini per offrire aiuto alle persone in difficoltà), già direttore della Caritas Ambrosiana, il mondo del volontariato lo conosce molto bene. Come vede oggi il volontariato? Bisogna capire cosa si intende per volontariato: c’è quello che agisce nelle associazioni e quello che è dentro nelle relazioni. C’è una forte domanda di gratuità nelle relazioni. Il volontariato è nella disponibilità verso l’altro. Mette in moto una cultura diversa, apre a una dimensione della vita non consumata, ma goduta. È anticipatore di uno stile di vita, di un modo differente di guardare al mondo. Certo, la pseudocultura del consumismo e dell’individualismo così

diffusa nella società non favorisce questo tipo di atteggiamento e di impegno. Però... Però? Vedo dei fermenti positivi, che mi fanno sperare per il futuro. Vedo a livello sociale una ripresa, una reazione. Vedo uno slancio nei giovani, che prima ancora che aiutare gli altri vogliono capire, rimettersi in gioco. Il volontariato è un’esperienza interiore, educativa, prima che operativa. Un’esperienza forte, che si fonda sulla solidarietà e la gratuità. Alla Casa della carità abbiamo molte richieste di giovani che desiderano conoscere e impegnarsi. Secondo la ricerca del Ciessevi, però, nelle associazioni milanesi i giovani non sono tanti. Quella dei giovani è una grande questione. Oggi pesa molto la precarietà della loro condizione. I giovani sono alla ricerca di spazi di vita e di sicurezza. Vivono in uno stato di incertezza, economico e lavorativo, ma non solo. Quando

LA CASA DELLA CARITÁ

Don Colmegna è presidente della struttura voluta dal cardinal Martini. La copertina del suo ultimo libro.

si è sereni si è più portati ad aiutare gli altri e ad impegnarsi. E intendo la serenità come condizione esistenziale. Spesso il volontariato fa da stampella all’ente pubblico. Negli ultimi anni si è fatto un uso improprio del volontariato, come uno strumento per risparmiare risorse. Si è diffusa l’idea di un volontariato prevalentemente gestionale, mettendo tutto nel “calderone” del non profit. Gli aspetti gestionali vanno lasciati al non profit, mentre il volontariato deve ripensare la sua funzione politica, di sollecitatore di cittadinanza attiva. Quella di dare voce a chi non ne ha.


4.768

il numero del personale retribuito nelle associazioni del milanese

23 13

ilstoria dopodi copertina

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31,4%

le persone stipendiate con un contratto a tempo pieno

1 su 3

i volontari laureati, uno su due ha il diploma superiore

41,9%

i volontari che dedicano all’attività fra 3 e 6 ore alla settimana

14,6%

la quota di giovani che frequenta un gruppo di volontariato

fonte: Ciessevi

36,9%

le associazioni che operano nell’assistenza sociale

più di 6mila persone

Le imprese investono in solidarietà

Sono sempre di più le aziende che partecipano o promuovono iniziative benefiche, di responsabilità sociale e solidarietà, che spesso coinvolgono direttamente i propri dipendenti. Si tratta di una “pratica” che va sotto il nome di “volontariato di impresa”. E che può assumere varie forme: dal distacco di lavoratori presso organizzazioni no profit alla raccolta fondi. Secondo una stima attendibile il volontariato d’impresa coinvolge ogni anno in Italia almeno 6.000 persone che dedicano oltre 10.000 giornate lavorative alla comunità (dati 2009, Errepi Comunicazione). A investire sono soprattutto le realtà di grandi dimensioni. Fondazione Sodalitas, Cergas (Università Bocconi) e Ciessevi hanno da poco attivato un “laboratorio” finalizzato a misurare l’impatto di queste iniziative (sia all’esterno sulla comunità sia all’interno dell’azienda) e a migliorare il coinvolgimento dei volontari. Info: www.sodalitas.it

L’Anteas/Cisl

Giovani pensionati

Dall’assistenza alle favole nelle scuole.

Aiutano gli anziani in difficoltà, vanno nelle scuole a raccontare favole o a fare l’orto, tengono compagnia ai malati in ospedale: sono i volontari dell’Anteas di Milano, l’Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà: un gruppo di “giovani pensionati” che, da anni, dedica parte del proprio tempo agli altri. Nata nel 1997, per iniziativa della Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl, con l’obiettivo di valorizzare e impegnare in attività sociali le esperienze e le risorse, umane e professionali di chi ha raggiunto l’età da pensione, l’associazione conta oggi circa 120 volontari, impegnati in diversi progetti, in ambito sociosanitario (assistenza e trasporti presso l’Ospedale Policlinico e animazione nelle case di riposo), socioculturale (corsi di lingua inglese e informatica e incontri formativi) e ludico-ricreativo (spettacoli a teatro, gite fuoriporta...). Anteas è presente anche nelle scuole, con iniziative finalizzate all’integrazione dei bambini stranieri. A presiederla è Michelino Smeraldi. Info: Anteas Milano, via Tadino 23, tel. 02-20525306-346, www.anteasmilano. org, info@anteasmilano.org

la psicologia del volontario

Fa bene agli altri e a chi lo fa L’attenzione al prossimo è un ‘bisogno’ dell’essere umano.

Il volontariato fa bene a chi lo fa! E non è uno slogan. Il servizio di cura è inscritto nella nostra mappa genetica più di quanto non sembri, perché nell’attenzione al prossimo, la persona costruisce la propria identità; del resto occuparsi di un “altro in stato di necessità” è un bisogno che accompagna l’evoluzione dell’umanità fin dagli albori. È quanto sostengono Rossella Semplici e Quirino Quisi, rispettivamente psicologa e psichiatra, nel libro Il volontariato: risorsa per sé e per gli altri (Edizioni Paoline,12,50 euro), un saggio che ricostruisce il profilo, presenta problematiche, prospettive ed esperienze del volontariato italiano senza, però, trascurare informazioni essenziali su quello europeo. Gli autori si pongono alcune domande, dando le relative risposte: chi è il volontario? Come si pone nei confronti delle diverse realtà con cui viene a contatto? Quali le motivazioni che lo animano? In particolare, vengono poi presi in considerazione i fattori socio-familiari che sostengono la scelta di fare volontariato (la predisposizione personale può trovare nell’educazione e nel clima sociale l’humus adatto per attuarsi). Nel libro ci sono pagine dedicate alla selezione e alla formazione permanente del volontario, con una attenzione ai possibili rischi di logoramento, di burnout, di demotivazione… L’ultimo capitolo riporta interessanti esperienze e testimonianze che danno credibilità ai concetti espressi.


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domande&risposte

PREVIDENZA - Le novità telematiche dell'Inps

Disoccupazione e mobilità solo on-line

Dal 1° aprile le domande si presentano solo via web. Il patronato Inas-Cisl pronto ad accogliere le domande.

L

’Inps ha annunciato che nel corso del 2011 tutte le prestazioni dovranno essere presentate all’Istituto on-line e che il dialogo con gli sportelli sarà solo in modalità telematica. Da gennaio 2011, infatti, sul sito dell’Inps sono disponibili 18 nuovi servizi telematici che sostituiranno le “vecchie” modalità cartacee di presentazione delle domande. Ciò obbligherà i cittadini a presentare tramite Internet una serie di prestazioni/ servizi come, per esempio: domande di disoccupazione, richiesta di cure termali, iscrizione all’Inps dei lavoratori domestici e via dicendo. I primi tre prodotti che dovranno essere presentati solo per via telematica a partire dal 1° aprile 2011 sono: indennità di disoccupazione ordinaria, indennità di disoccupazione requisiti ridotti e indennità di mobilità. Al nuovo assetto nazionale si aggiunge un'ulteriore modifica organizzativa di Milano, che ha chiuso gli sportelli di ricevimento al pubblico e ha istituito un call-center per risolvere le problematiche dei cittadini e per dialogare con gli stessi. Solo se non sarà possibile risolvere la pratica telefonicamente, oppure se le informazioni sono troppo complesse, si potrà fissare un incontro su appuntamento. Si ricorda che il cittadino potrà sempre avvalersi della consulenza gratuita dell’Inas, Patronato della Cisl, per la consulenza e la presentazione on–line di tali pratiche.

Disoccupazione ordinaria

È un'indennità che spetta ai lavoratori dipendenti, assicurati contro la disoccupazione, che sono stati licenziati. Non spetta, invece, in caso di dimissioni, a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa. Per ottenerla bisogna essere assicurati all'Inps da almeno 2 anni e avere almeno 52 contributi settimanali nel biennio che precede la data di cessazione del rapporto di lavoro. La durata della prestazione, che dà diritto all’accredito della contribuzione figurativa, è di 8 mesi per chi ha un'età anagrafica inferiore a 50 anni e 12 mesi per chi ha 50 anni o più.

L’indennità di disoccupazione ordinaria viene erogata a decorrere dall’8° giorno se la domanda è stata presentata entro i primi 7 giorni dal licenziamento; dal 5° giorno successivo alla presentazione della domanda negli altri casi. Per i trattamenti di disoccupazione ordinaria in pagamento, per chi ha meno di 50 anni, la misura è pari al 60% della retribuzione di riferimento per i primi 6 mesi e al 50% per i mesi successivi; per chi ha compiuto i 50 anni e oltre, al 60% per i primi 6 mesi, al 50% per i successivi 2 mesi e al 40% per i mesi successivi.

Mobilità

È una prestazione che ha lo scopo di agevolare i lavoratori, qualora l'impresa di appartenenza sia in fase di ristrutturazione organizzativa, anche a seguito di crisi aziendale Possono usufruirne i lavoratori, assunti a tempo indeterminato (operai, impiegati e quadri) e iscritti nelle liste di mobilità, che abbiano un'anzianità aziendale di almeno 12 mesi e un'anzianità di lavoro effettiva (compresi infortuni, ferie e festività) di almeno 6 mesi. La domanda per l’indennità di mobilità va presentata entro 68 giorni dalla data del licenziamento e decorre dall'8° giorno dalla data del licenziamento, se essa è presentata entro tale data oppure dal 5° giorno successivo alla data di presentazione della domanda, se presentata dopo l'8° giorno dal licenziamento ed entro il 68°. La durata della prestazione è legata all'età anagrafica del lavoratore e all'ubicazione dell'azienda (non può, comunque, essere corrisposta per un periodo superiore all'anzianità aziendale, maturata dal lavoratore). L'importo dell'indennità di mobilità varia nel corso del periodo di percezione, ed è pari al: • 100% del trattamento di Cig straordinaria, percepito o che sarebbe spettato nel periodo immediatamente precedente il licenziamento, per i primi 12 mesi • all'80% del suddetto trattamento, per i periodi successivi. Remo Guerrini responsabile Inas Milano via B. Marcello, 18 Milano. 0229525021 milano@inas.it

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immigrati

risponde Maurizio Bove

Reato di clandestinità Il ministero ci riprova

Ho letto la notizia sull'’abolizione del cosiddetto “reato di clandestinità”. Eppure il permesso di soggiorno di mio figlio, richiesto in occasione della “sanatoria 2009”, risulta ancora bloccato per questo motivo. Dip. Politiche migratoCome mai? rie - Anolf via Tadino, 23 Anina - Milano Milano - tel. 0220525213 maurizio.bove@cisl.it

In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato del 10 maggio 2011, della quale avevamo dato notizia sull'ultimo numero di Job, il Ministero dell’Interno si era effettivamente adeguato all’orientamento espresso dal massimo organo della giustizia amministrativa italiana, emanando una circolare, datata 24 maggio 2011, con la quale si ordinava a tutti gli Sportelli Unici per l’Immigrazione di riesaminare le domande di quelle persone condannate per non aver obbedito all’obbligo di allontanarsi dall’Italia in seguito ad una espulsione: alla luce delle ultime sentenze, infatti, la condanna per cosiddetto “reato di clandestinità” non doveva più essere considerata ostativa alla regolarizzazione. D’altra parte, dopo soli due giorni, in data 26 maggio 2011, lo stesso Ministero,

salute

con una nuova circolare ha sospeso le indicazioni contenute nella precedente comunicazione, motivando tale decisione con l’esigenza di effettuare “ulteriori e più approfondite valutazioni sull’argomento”. In realtà, non c’è molto da chiarire, dal momento che le Prefetture dovranno comunque adeguarsi alla citata sentenza del Consiglio di Stato, o riprendendo in esame le domande bloccate o rigettate oppure adeguandosi alle sentenze dei Tribunali, che continueranno a dare ragione ai datori di lavoro e ai lavoratori ricorrenti. Nel frattempo, in attesa di chiarimenti da parte del Viminale, i nostri uffici rimangono a disposizione per assistere tutte quelle persone che, per tali motivi, non sono ancora riuscite a regolarizzarsi.

risponde Roberta Vaia

Orari, pause, riposi. La legge dice che...

Sono una commessa di un negozio, la gestione degli orari lavorativi (numero di ore settimanali, turni, riposi, pause …) sta causando a me e ai miei colleghi dei danni a livello sia fisico che sociale. Vorrei sapere quante ore consecutive si può lavorare e per quanti Dipartimento salute e giorni. ambiente via Tadino, 23 Milano Giovanna - Milano tel. 020525221 roberta.vaia@cisl.it

I vincoli di legge minimi (d.lgs 66/2003 e s.m.) che potrebbero però essere ampiamente superati (chiaramente in meglio) dai singoli contratti nazionali stabiliscono che: la durata media dell’orario “settimanale” non deve superare le 48 ore (straordinari compresi), l’orario normale è di 40 ore; il riposo minimo tra un turno e l’altro nelle 24 ore è di 11 ore; occorre una pausa se l’orario giornaliero eccede le 6 ore, le modalità e la durata sono stabilite dai contratti collettivi di lavoro, la pausa è necessaria ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e della eventuale consumazione del pasto anche al fine di attenuare il lavoro monotono e ripetitivo. In difetto di disciplina collettiva

che preveda un intervallo, al lavoratore deve essere concessa una pausa, anche sul posto di lavoro, tra l’inizio e la fine di ogni periodo giornaliero di lavoro, di durata non inferiore a dieci minuti e la cui collocazione deve tener conto delle esigenze tecniche del processo lavorativo: - almeno una giornata (24 ore) di riposo ogni 7 da cumulare con le 11 ore - serve l’idoneità specifica stabilita dal medico in caso di turni notturni. Inoltre, il documento di valutazione dei rischi, obbligatorio in ogni realtà lavorativa dovrebbe consentire di stabile sia quando fare le pause, sia la loro durata ai fini di non danneggiare la salute dei lavoratori.


domande&risposte

numero 06 - giugno 2011

risponde Cinzia Frascheri

La sicurezza è obbligatoria, sempre Sono il titolare di un'edicola e svolgo la mia attività da solo. In estate, aumentando il lavoro, vista la collocazione vicino ad una piscina, mi faccio aiutare da un ragazzo al quale stipulo un contratto stagionale. In merito agli obblighi previsti in tema CISL nazionale di tutela della salute e sicurezza via Po, 21 – Roma la mia attività, così ridotta, vi rientra ? tel. 06 8473371 ambiente@cisl.it FM - MILANO

La nuova legislazione in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro (Decreto legislativo n.81 del 2008 s.m.) prevede che in ogni contesto lavorativo nel quale risultano almeno un datore di lavoro (titolare) e un lavoratore, debbano essere rispettati tutti gli obblighi in essa previsti. L'identificazione di lavoratore è di natura molto ampia. Difatti vengono considerati «lavoratori» tutti coloro che svolgono un'attività lavorativa, indifferentemente dalla tipologia del contratto con il quale vengono regolati e dalla retribuzione. Sono, per questo, equiparati ai lavoratori anche coloro che non ricevono una retribuzione, ma che comunque sono nell'ambito dell'attività lavorativa anche al solo fine di apprendere un mestiere,

legale

un’arte o una professione (es. stagisti). Unica esclusione, nel caso degli addetti ai servizi domestici e familiari. Gli obblighi da rispettare hanno caratteristiche diverse, ma il principale è lo svolgimento da parte del datore di lavoro della valutazione del rischio; una valutazione che deve tenere conto - preventivamente all'avvio dell'attività o all'impiego del lavoratore - non solo dei rischi del luogo di lavoro (dimensione strutturale), ma anche dei rischi relativi all'attività svolta (dimensione gestionale) da parte del lavoratore (e del datore di lavoro). Se necessita il datore di lavoro deve fornire al lavoratore i dispositivi di protezione individuale. (scarpe, guanti,...).

risponde Maria Quarato

Dimissioni in "bianco", ecco cosa si deve fare

“Firma queste lettere, se vuoi essere assunto”, così mi ha detto il padrone. Si trattava dell'assunzione e contemporaneamente delle mie dimissioni senza data. Lavoro in una piccola azienda edile: se non lavoro abbastanza svelto, se non faccio lo straordinario oppure se non sto a casa quando decide lui. Ho avuto un infortunio sul lavoro Ufficio tecnico-legale e mi aspetto al ritorno che usi la lettera via Tadino, 23 Milano e “mi dimetta”. tel. 020525320 Guglielmo - Milano vertenze.milano@cisl.it

Carissimo lettore, le consiglio di inviare al suo datore una lettera raccomandata (con ricevuta di ritorno) di diffida, così scritta: “Io sottoscritto ...., vi diffido da utilizzare la lettera di dimissioni senza data, che mi avete fatto sottoscrivere al momento dell'assunzione, di cui vi chiedo l’immediata restituzione. Vi comunico che non intendo rassegnare le dimissioni e che sono a vostra disposizione per prestare come sempre la mia attività lavorativa”. Purtroppo le dimissioni “in bianco”, ovvero senza data, fatte firmare all'atto dell'assunzione, come condizione-capestro per ottenere il posto di lavoro, sono una piaga

nascosta, ma molto diffusa, soprattutto nelle piccole aziende come quella in cui lei lavora. Obiettivamente è complesso riuscire a provare che l'atto di dimissioni, reso operante dal datore di lavoro, è stato estorto. In realtà sarebbe necessaria una norma che impedisca questa "truffa”. Il Governo, con la legge n.188 del 17/10/2007 e il Decreto del 21/1/2008, impose l'obbligo di sottoscrivere l'atto di dimissioni presso i Centri per l'impiego; purtroppo il Governo attualmente in carica, qualche mese più tardi, eliminò questa norma... e, come era facile prevedere, la “piaga” continua ad allargarsi.

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FISCO - Proprietari di case

Cedolare, a chi conviene Come funziona il nuovo sistema di tassazione.

C

on l’entrata in vigore, il 7 aprile 2011, delle disposizioni in materia di Federalismo fiscale municipale è stato introdotto il nuovo regime facoltativo di tassazione dei redditi derivanti dalla locazione di immobili a uso abitativo, riservato a chi affitta a persone fisiche. Il nuovo sistema di tassazione, prevede un prelievo diretto in percentuale sul canone di affitto, pari al 21% per i contratti a canone libero e del 19% per quelli a canone convenzionato. La cedolare, sostituisce un serie di tributi: l’Irpef, le Addizionali regionali e comunali, l’Imposta di Registro e l’imposta di bollo. Per verificare la convenienza tra i due sistemi, è necessario considerare alcuni aspetti importanti. Con la cedolare secca, il canone di affitto, è sottoposto a tassazione, nella misura del 100% e non si potrà richiedere al conduttore, per tutta la durata dell’opzione, gli eventuali aumenti previsti dal contatto o legati agli incrementi dell’indice Istat; mentre per la tassazione ordinaria dell’affitto, il carico fiscale, grava sull’85%, per i contratti a canone libero e sul 59,5% per i contratti a canone convenzionato. La cedolare è, orientativamente, conveniente sopra i 15.000 euro per i contratti a canone libero, e di 28.000 euro per quelli a canone convenzionato. Gli adempimenti previsti, variano in relazione alla scadenza del contratto: per

consumi

quelli in corso di validità, registrati prima del 7 di aprile o prorogati prima di tale data, l’opzione si esercita, indicandola nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno. È però necessario, pagare gli acconti della cedolare, secondo le regole dell’Irpef, pari all’85%, dell’imposta dovuta. Quindi su un reddito da affitto libero di 10.000 euro, si dovranno versare, i due acconti di 714 euro entro il 7 di luglio e di 1071 euro, entro il 30 novembre. Prima del pagamento dell’acconto di luglio, è necessario, pena decadenza della scelta dell’opzione cedolare, la comunicazione, al conduttore, a mezzo raccomandata, per informarlo della scelta del nuovo regime di tassazione e del fatto che non verranno applicati gli aumenti e che non si dovrà pagare la registrazione annuale. Per i nuovi contratti, la scelta per la cedolare, dovrà essere esercitata fatta in sede di registrazione, utilizzando il modello telematico Siria, per i casi in cui è possibile o il modello 69. La raccomandata di comunicazione al conduttore, dovrà essere inviata, prima della registrazione.

Vincenzo Vita responsabile Caaf via Tadino, 18 Milano tel. 0220525253 v.vita@cisl.it

risponde Michela Loberto

Stabilimenti balneari, la battigia è di tutti

Per il ponte del 2 giugno ho trascorso qualche giorno sulla Riviera Ligure dove ho avuto discussione con il gestore di uno stabilimento balneare che mi ha impedito di prendere il sole sulla battigia. Vorrei quindi da voi Adiconsum sapere quali sono i diritti dei bagnanti? via Tadino 23 - Milano tel. 0220525340 Giuliana - MILANO adiconsum_milano@cisl.it

Prima di dare quindi risposta alla sua domanda, è importante chiarire che le spiagge e gli arenili non sono proprietà privata di chi le gestisce ma date in concessione dallo Stato dietro pagamento di canoni di concessione il più delle volte irrisori. Alla luce di questa precisazione, risulta evidente che l'accesso alla spiaggia deve essere libero e gratuito. Gli stabilimenti devono pertanto consentire il transito alla battigia. La battigia, cioè la striscia di sabbia di 5 metri dal punto in cui si infrangono le onde, deve essere al servizio di tutti, accessibile gratuitamente. Il concessionario non può vantare alcun diritto su di essa perché la battigia è esclusa dalla concessione. Tutti quindi possono farvi il bagno, appoggiare gli abiti, stendersi. Non possono invece esservi collocati oggetti ingombranti quali

ombrelloni o sdraio poiché questi ostacolerebbero il passaggio. Il concessionario che le ha impedito l'utilizzo della battigia ha pertanto agito in violazione della legge.In questi casi di violazione del diritto di accesso, così come nei casi di richiesta del pagamento di un costo per il transito all'arenile, è possibile fare una segnalazione alla Polizia Municipale o ai Carabinieri o alla Capitaneria di Porto. Inoltre, la legge prevede che debba esserci un equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere, anche se, spesso, quest'ultime si trovano in luoghi difficilmente accessibili e sono poco curate. Tale equilibrio spesso non è rispettato. Infine, anche le spiagge libere devono essere pulite e tale incombenza è a carico del Comune o, in assenza, la pulizia diventa un obbligo degli stabilimenti confinanti.


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Mestieri

chiedetelo a Job

redazione via Tadino, 17 - 20124 Milano - tel. 0236597420

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@

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Neolaureati

Tornano le assunzioni

I problemi comunque rimangono, a partire dalla debolezza dei contratti e dall'aumento del lavoro autonomo. di Desirée Quercia e Sabria Sharif

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l rapporto “Laureati in Lombardia, è ancora crisi?” promosso dalla Camera di commercio di Milano, Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia e realizzato da Formaper, fotografa un quadro piuttosto preoccupante in merito alla possibilità di trovare lavoro dei neolaureati, sebbene nello stesso si registri un aumento della domanda per le immatricolazioni universitarie in Lombardia, facendo ben sperare per la situazione universitaria. Nonostante il numero di laureati nel 2010 sia quasi costante rispetto all’ultimo triennio, siamo ancora lontani dalle percentuali registrate in Europa (il 19% in Italia, contro il 33% di media europea). L’occupazione dei laureati del 2009 è diminuita a causa del blocco del mercato del lavoro. I laureati del 2010 hanno scontato la concor-

renza dei colleghi laureati durante gli anni precedenti, rimasti senza lavoro. Si è così determinato un eccesso di offerta che ha comportato una maggiore selezione, il peggioramento delle condizioni contrattuali, soprattutto per le donne che – a parità di indirizzo – vengono inserite con contratti meno stabili, confermando una tendenza che non accenna a diminuire.

Non solo dati negativi

Parlando in cifre, però, emergono anche dati positivi: nel corso del 2010, ad esempio, il numero di neolaureati “assorbiti” dal sistema lombardo è aumentato dell’8,4% rispetto al 2009 passando da 32mila e 575 a 35mila e 308 assunzioni avvenute soprattutto nelle grandi imprese. I settori che avviano il maggior numero di laureati con prospettive di stabilità occupazionale

sono quelli meccanico, elettronico, chimico, plastico, farmaceutico. Il settore con meno avviati è, invece, quello pubblico con riferimento all’istruzione e all’assistenza sociale.

durante il percorso di studio. Infatti, secondo una classifica OCSE, l’Italia risulta all’ultimo posto per giovani che studiano e non hanno mai avuto esperienze lavorative.

I neolaureati lombardi

Il fenomeno Neet

Nella nostra Regione, chi si è appena laureato riesce con una certa difficoltà a lavorare con un contratto stabile: si parla del 7% con solo un contratto a tempo determinato, mentre due anni fa si aggirava sul 10,1 per cento. C’è poi il problema dell’utilizzo improprio degli stage che raggiunge il 28% in Lombardia ed è la forma più utilizzata di contratto di primo inserimento. Questo strumento potrebbe essere più proficuo e permettere risultati di gran lunga più importanti per i giovani e le aziende, se solo fosse utilizzato come esperienza lavorativa

In Lombardia il tasso di disoccupazione di giovani laureati e diplomati con età inferiore ai 30 anni raggiunge l’11,6 per cento. Preoccupante è il fenomeno dei cosiddetti "NEET" (Not in Education, Employment or Training) che coinvolge oltre 2 milioni di giovani italiani, tra i 15 e 29 anni, che non studiano, non lavorano e non si preoccupano del proprio futuro. Questi giovani rischiano di non entrare nel mondo del lavoro perché frustrati dall’impossibilità di trovare un impiego o una posizione adeguata alle proprie capacità e aspettative. 


il dopo

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Come scegliere evitando sorprese e risparmiando

LE TUE VACANZE SU MISURA di DANIELA BIANCHI

Sì viaggiare, evitando le buche più dure”, il ritornello della canzone di Lucio Battisti ci fa pensare che però ci devono essere i presupposti per farlo, il viaggio: in parole povere, potersi concedere una vacanza. Secondo l’Osservatorio Europcar-Doxa infatti la percentuale degli italiani che non andrà in vacanza (51%) è superiore rispetto a quella di coloro che programmano di andarci (49%). La causa è da attribuirsi principalmente alla crisi economica, che ha avuto tra l’altro l’effetto di “accorciare” il periodo di chi invece ha in

Il 51% degli italiani, quest’anno, non andrà in villeggiatura. E chi ci va (40%) si concede una settimana, al massimo (32%) e, in generale, deve contenere le spese. È, quindi, più che mai fondamentale sapere come muoversi nella scelta del tipo di località e del soggiorno.

previsione un periodo di pausa per l’ estate: il 40% ha in programma una vacanza di una settimana e il 32% si concederà 15 giorni (dati Ipsos-Europe Assistance). Ma come scelgono il viaggio gli italiani? Tra le priorità, oltre al clima e al problema degli attentati, non poteva mancare quello del budget. Vediamo allora quali possono essere le strategie per risparmiare.

Tengo famiglia

La spesa pro capite all’anno per le vacanze


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si aggira intorno agli 800-1500 euro, investimento che diventa particolarmente oneroso per le famiglie. In questo senso l’esigenza di risparmiare deve anche coniugarsi con un certo standard qualitativo, soprattutto se ci sono figli piccoli. Corrispondono a questi requisiti i cosiddetti “resort”, strutture polivalenti che prevedono diversi servizi al cliente: tra le varie offerte dell’agenzia Etsi di Via Tadino, particolarmente interessante quella di Volando club, che propone una settimana di soggiorno al Mirabel Club o al Sea Life di Sharm El Sheikh, a partire da 499 euro tutto incluso, mentre i bambini da 2 a 14 anni sono gratis. La crociera è poi un altro tipo di vacanza consigliabile alle famiglie: a questo proposito nelle agenzie Welcome travel è possibile ottenere dei notevoli sconti fino a 500 euro a cabina sulle offerte del catalogo Costa.

Formula vantaggiosa

Una formula infine che risulta piuttosto vantaggiosa, ma probabilmente più adatta alle giovani coppie è quella dei viaggi roulette, secondo cui il tour operator vende un pacchetto vacanza senza comunicare al momento dell’acquisto il nome, ma solo la 11-06_Beati.qxd 01/06/2011 10.23 Pagina categoria della struttura: il viaggiatore

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Beatificazione 26 giugno 2011

JOB ati be ERTA OFF e dei tre fi a tr gra s io o b av Le a cas spese a senz dizione e di sp

Don Serafino Morazzone, Padre Clemente Vismara, Suor Enrichetta Alfieri, tre personaggi completamente diversi ma dal medesimo spirito missionario. Tre volumi per scoprire il loro esempio, il loro messaggio, la loro scelta di mettersi al servizio del prossimo. Buono d’ordine Ennio Apeciti

Ennio Apeciti

Amico di Dio amico di tutti

La vita è bella se donata con gioia

Veramente e sempre suora di carità

Biografia del beato Serafino Morazzone

Vita del beato Clemente Vismara sacerdote Missionario del PIME

Beata Enrichetta Alfieri

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Desidero ordinare i tre volumi dei beati al costo di € 22,00, spese di spedizione incluse. Pagherò utilizzando il bollettino di conto corrente postale che riceverò. Richiedente: Nome e Cognome.......................................................................................... Via....................................................................................... Cap................... Città....................................... Prov. ........... Tel. (obbl.).................................. Data ........................... Firma ........................................................................ GARANZIA DI TUTELA DEI DATI PERSONALI La raccolta dei dati personali è operata ai sensi del D.L. 196/2003 esclusivamente per scopi connessi o strumentali all’attività editoriale. Il trattamento dei dati avverrà in modo idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Ella potrà avvalersi in ogni momento dei diritti contemplati all’articolo 7 della legge citata.

Francesca Consolini

INVIARE IL MODULO COMPILATO AL N° DI FAX 02.66.98.43.88 O TRAMITE MAIL: libri@chiesadimilano.it


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avrà le informazioni dettagliate solo all’arrivo a destinazione. Turista fai da te? Ahi Ahi Ahi…Così recitava una pubblicità di qualche anno fa, ma in realtà i tempi sono cambiati grazie soprattutto a Internet: più della metà dei turisti europei sceglie il web come mezzo di prenotazione della vacanza e, per quanto riguarda l’Italia la percentuale di chi ricorre a questo canale per organizzare il viaggio è salita del 6% rispetto al 2010 (dati Ipsos Europ Assistance). Ma anche davanti al computer bisogna avere le idee chiare: se interessano i pacchetti viaggio i siti da consultare sono Expedia, Lastminute ed Edreams. Se invece si cerca un volo a basso costo allora si digita Skyscanner, Volagratis e Liligo in modo da poter comparare i diversi prezzi. Su booking.com, Venere, Trivago e hotels.it possiamo trovare alberghi di tutte le categorie e per tutte le tasche. Se invece preferiamo i B&B o gli agriturismi gli indirizzi giusti sono beadandbreakfast.it e agriturismo.it. Infine, chi non rinuncia alle comodità di una casa vera e propria scorrerà le offerte di bbplanet o homeholidays.

Mete convenienti

Ogni estate il listino delle destinazioni più convenienti subisce delle

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il dopo variazioni a seconda degli avvenimenti politici ed economici: il 2011 potrebbe essere l’anno della Turchia con Cipro Nord, dove il governo ha varato una politica integrata per attrarre i viaggiatori, riservando agli albergatori facilitazioni fiscali allo scopo di rilanciare il turismo. A seguire Albania, Romania e Bulgaria che “guadagnano” a causa delle crisi nord africane: i tour operator stanno creando dei pacchetti per queste destinazioni poco conosciute in alternativa a Tunisia ed Egitto, paesi per i quali le richieste sono crollate. Fuori dall’Europa, anche se lontane, le spiagge della Malesia costituiscono una meta abbordabile, grazie alle tariffe delle compagnie aeree low cost. Quest’estate con AirAsia per un volo da Londra a Kuala Lumpur si spende la stessa cifra di una traversata oceanica Londra-New York (circa 500 euro), ma la distanza è doppia. Qualunque soluzione si sia scelta, è bene documentarsi, sia sulle caratteristiche del luogo, soprattutto se è al di fuori del nostro Paese, sia sulle norme sanitarie: l’indirizzo da consultare è lonelyplanetitalia.it dove alla voce “organizzare il viaggio”sono contenute tutte le informazioni necessarie, compreso cosa mettere  nella valigia.

i consigli di Adiconsum

Attenti a quello che firmate

«Il pacchetto turistico che si acquista presso un’agenzia di viaggi ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio contratto; di conseguenza prima di firmarlo bisogna prestare molta attenzione e nel caso si verifichino dei disservizi il consumatore ha tutti i diritti di chiedere il risarcimento». Questo è quanto tiene subito a sottolineare Michela Loberto di Adiconsum. Ma quali sono i danni per cui è lecito farci risarcire? Il ritardo aereo, lo smarrimento dei bagagli, il mare non praticabile sono tutti elementi che entrano nel quadro della “vacanza rovinata”: è importante quando si verificano questi imprevisti, informare la persona responsabile e raccogliere prove e documentazione di quanto accaduto, dalle foto agli scontrini, nel caso si siano sostenute delle spese. E una volta rientrati a casa cosa bisogna fare? Il reclamo deve essere fatto per iscritto e inviato per raccomandata con ricevuto di ritorno, entro 10 giorni, all’Agenzia di Viaggio e al Tour Operator. Ènecessario allegare le copie delle fotografie scattate e le fotocopie degli scontrini relativi alle spese che si sono dovute effettuare. Per quanto riguarda invece il danno derivato dallo stress o dalla delusione di non avere goduto della propria vacanza, di più difficile quantificazione ed è rimesso alla valutazione del giudice. Nel caso la richiesta risarcimento sia ignorata o si ottenga risposta negativa? Chi ha avuto la vacanza rovinata può rivolgersi al servizio di consulenza dell’Adiconsum per valutare l’opportunità di avviare una vertenza. Spesso però viene offerto dal Tour operator un buono da utilizzare per un’altra vacanza e in genere la metà dei consumatori accetta questo tipo di soluzione.

cinema di Daniela Bianchi

l’ultimo dei templari Regia Dominique Sena Attori Nicholas Cage, Ron Perlman dal 16 giugno Siamo nell’Europa XIV secolo. Un cavaliere viene incaricato di scortare una ragazza accusata di stregoneria, fino a un monastero dove verrà sottoposta a un esorcismo e processata. Durante il viaggio la ragazza si rivela come il demonio in persona. Avventura e mistero insieme. Non è un film storico.

venere nera Regia Abdellatif Kechioche Attori Yahina Torres, Andre Jacobs dal 17 giugno “Non ho mai visto testa umana più simile a quella di una scimmia”. Di fronte al calco del corpo di Saartjie Baartman, l’anatomista Georges Cuvier è categorico. Sette anni prima, Saartjie, donna libera e schiava al tempo stesso, lasciava l’Africa del Sud per andare a offrire il suo corpo in pasto al pubblico.

13 assassini Regia Takashi Miike Attori VKoji Yakusho, Yusuke Iseya dal 24 giugno Il nobile samurai Shinzaemon Shimada riceve i l’incarico di assassinare il crudele signore feudale Naritsugu. Insieme a un gruppo di abilissimi samurai progetta un’imboscata per catturare il feudatario. Naritsugu è protetto dallo spietato Hanbei, acerrimo nemico di Shinzaemon, e i samurai sanno che stanno per avventurarsi in una missione suicida.

dear lemon Lima Regia Suzi Yoonessi Attori Savanah Wiltfon dal 1 luglio Vanessa è una ragazza eschimese, solitaria e infelice perché è stata lasciata dal suo grande amore, l’iper-intellettuale Philip Georgey. Scelta per capitanare la squadra che parteciperà alla temuta ‘Snowstorm Survivor’, Vanessa si convince che se riuscirà a vincere la gara riuscirà anche a riconquistare il cuore di Philip.


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LA GRANDE ESTATE MUSICALE DI MILANO, DAL CENTRO ALLA PERIFERIA

Le leggende del rock scendono Al Carroponte di Sesto, il parco pubblico si trasforma in happening. E nel cuore della città ogni sera uno show di artisti di fama mondiale, ci saranno anche alcuni ex Beatles e Guns N'Roses.

di CHRISTIAN D'ANTONIO

S

i iniziia il 1° luglio, con una serata diretta da Nick The Nightfly e la Monte Carlo Nights Orchestra. Con un biglietto molto popolare (10 euro) l’Arena Civica di Milano con il Milano Jazzin’ Festival si candida a essere il posto di maggiore richiamo per l’estate musicale milanese. Nei giorni a seguire, in un vortice di eventi senza sosta, sfileranno sul palco al centro città leggende viventi come Ringo Starr (ex Beatles) il 3, per la sua prima esibizione italiana dal 1992. Lo show ruota intorno al suo mito e vi partecipa una sorta di "collettivo aperto" di musicisti amici del baronetto. Arriverà poi Lou Reed (l’artista newyorkese battezzato da Andy Warhol) l’8, i mitici Chicago il 10 e Cyndi Lauper

GRANDI RITORNI L'icona americana Cyndi Lauper torna dal vivo in Italia dopo il tour del 1987. Ringo Starr dei Beatles si esibisce con una band all star. Simon Le Bon torna a Milano per tutti i fans dopo lo show a inviti dello scorso febbraio. Gli Skunk Anansie lanciano il Wonderlustre Live, versione dal vivo del loro cd di ritorno.

il 13. Il caso dello show della cantante americana è abbastanza unico, tanto che sta richiamando in prevendita moltissimi spettatori anche dall’estero. La bionda Cyndi negli anni 80 era l’antagonista designata dalla stampa di Madonna. Poi le inevitabili scelte coraggiose e qualche consiglio di marketing inascoltato, catapultò miss Ciccone nell’Olimpo delle leggende e Cyndi rimase al palo. Con un seguito, però, di fedelissimi che l’ha sostenuta anche nei recenti dischi “difficili” dove si è confrontata con cover di tradizione e dance raffinata. L’ultimo, Memphis Blues è stato candidato a un Grammy e lo spettacolo che porta in giro quest’estate dovrebbe essere incentrato sulle radici blues della sua musica.

mostre i leonardeschi

picasso, mirò, dalì

inferno di dante, dalì...

live!

Pavia- Musei civici 038233853 mar-ven: 10-13, 1418; sab-dom: 10-19 Biglietto 8 euro Fino al 10 luglio

Firenze Palazzo Strozzi 0552645155 mer-dom9-20,gio9-23 Biglietto 10 euro Fino al 17 luglio

Milano Fondazione A. Pomodoro 0289075394 mer-dom11-19;gio11-22 Biglietto 9 euro Fino al 17 luglio

Prato Museo Pecci 05745317 lun-dom 16-23 (mar chiuso) Biglietto gratis Fino al 7 agosto

Direttamente dal Museo Ermitage di San Pietroburgo 22 dipinti di maestri lombardi del ‘500, definiti Leonardeschi per avere appreso dal genio toscano la tecnica e lo stile. Molte di queste opere fino all’Ottocento erano infatti attribuite a Leonardo stesso. Da segnalare, infine, alcuni inediti per il pubblico italiano, come “Maria Maddalena penitente” di Giampetrino e “San Sebastiano” di Luini.

Un viaggio a ritroso nel tempo. Partendo dalla maturità di Picasso, Mirò e Dalì, viene proposto un percorso per scoprire l’origine degli impulsi creativi di questi artisti, una specie di flashback che permette di immedesimarsi nell’atmosfera dei primi del Novecento In esposizione 60 dipinti provenienti, oltre che da musei spagnoli, anche dal Metropolitan Museum of Art.

Una rilettura affascinante dell’Inferno di Dante mettendo a confronto Salvador Dalì e Robert Rauschenberg. I lavori sono concentrati sulla prima cantica, con descrizioni cruente e terrificanti, rappresentate da Dalì attraverso xilografie fortemente simboliche, mentre l’artista americano ha cercato di attualizzare il messaggio universale della Commedia.

Musica rock e arte sono le protagoniste di questo evento. Si parte dal 1969, con il festival di Woodstock, i Beatles, che collaborano con la pop art inglese, e Andy Warhol che produce i Velvet Underground. Si passa agli anni 70 con i Pink Floyd e agli 80 con i graffiti di Haring, per arrivare, senza dimenticare il nostro Vasco Rossi, fino a Michael Jackson.


nell'Arena Non mancano in cartellone gli eroi nazionali ed esteri delle nuove generazioni, come Skunk Anansie (il 19), che in prossimità del tour italiano estivo di ben 6 date lanciano anche il cd "Wonderlustre Live" con un estratto sonoro di quello che si sentirà dal vivo. La band di Skin ha in Italia uno dei maggiori mercati per la propria musica e il successo della loro You Saved Me lo conferma in queste settimane. Il pubblico alternativo e raffinato è in attesa invece soprattutto di due star diverse ma allo stesso modo coraggiose: il folk intellettuale di Vinicio Capossela (il 16) e l'elettronica di Moby (il 22). La rassegna milanese sarà un incontro di stili molto diversi. Tanto che Nick The Nightfly, il popolare speaker di Radio Montecarlo che ne cura il cartellone, la presenta così: «Non vogliamo che quella parola Jazzin’ all’interno del titolo del festival evochi qualcosa di limitato. Il festival è stato concepito per aggregare quanto più pubblico possibile e di tanti generi diversi». Perché è proprio la contaminazione che ha fatto grandi le stelle mondiali che suoneranno a Milano. Nel fine mese si passa dai Duran Duran (il 23, primo concerto aperto al pubblico dopo quello tenuto per Vogue e Comune di Milano a febbraio scorso) a Caro Emerald (la regina dello Swing che è protagonista di un celebre spot tv, il 25) per poi finire con i toni più aggressivi ed energetici di Slash, ex chitarrista dei mitici Guns N’ Roses, il 28. Prima della chiusura, un appuntamento che è già in prevendita un sold-out: i Subsonica il

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ipod

di Christian D’Antonio

Lady Gaga – Born This Way (Universal) Con tutto il battage pubblicitario che la circonda, dal vivo e nei video, è incredibile pensare che questo è solo il secondo album di Miss Germanotta. Che, seppure cerca affannosamente di esserlo, non è Madonna o almeno quella Madonna che da Lucky Star divenne Material Girl chiamando Nile Rodgers. Gaga ha richiamato l'americano-marocchino Red One e la sensazione è la stessa di 2 anni fa: grandi beat assordanti, qualche parentesi etnica, poche melodie memorbili (Alejandro è stato un picco?) e tanto divertimento. Un disco per iPod che alimenterà il mito ma che forse non lo rivoluzionerà più di tanto.

26. Per la band di Torino che ha lanciato uno dei dischi più venduti della stagione, Istrice, si è pensato al raddoppio in Lombardia, con una data all'aperto a Bergamo il 7 di luglio.

Al Carroponte

E non è finita. È già partita con successo la programmazione al Carroponte di Sesto San Giovanni, lo spazio pubblico sorto dove una volta c’era l’area industriale Breda. D'interesse archeologico (tanto da essere candidato a luogo da proteggere per l’Unesco) il parco è attrezzato da quest’anno come area musicale e gastronomica adatta a tutta la famiglia. Con un grande impegno economico è stata attrezzata l’area So-Stare per i bimbi, il Mangia&Bevi che si propone come corner della cucina a chilometri zero, una libreria del Circolo Arci Metissage. Ma è la musica che attirerà i giovani a Sesto. Il 24 giugno cisono i Modena City Ramblers, il giorno dopo i Punkreas e il 27 Massimo Zamboni che racconterà in canzone la sua esperienza nei mitici CCCP. A luglio poi arrivano nell’ex fabbrica tutti i nomi “off” del mercato discografico attuale: l’8 il gruppo hip hop più seguito del momento, i Club Dogo, il 9 Caparezza, il cantautore pugliese cui ormai l’etichetta di rapper sta stretta, seguiti da Bandabardò (il 19), Le Luci della Centrale Elettrica (il 22) e Mannarino il 23. La lunga cavalcata in musica (ma c’è anche teatro se consultate il programma su www.carroponte.org) durerà fino all’8 di settembre quando chiuderà la rassegna Fabri Fibra. 

Luminal - Io Non Credo (NML) L'esordio di Canzoni Di Tattica e Disciplina aveva lasciato ben sperare. E questi romani fissati col rock, a volte cupo, a volte di denuncia, ma sembra sempre sincero, riescono a convincerci anche con la seconda prova. Molto calzante, a dire il vero, visto che nell'anno del 150esimo anniversario della fondazione del nostro Stato, loro lo rievocano a modo proprio: dicendo che non credono, sono dannatamente contro. E il gioco funziona, a volte si sentono industrial, a volte Depeche, ma sempre con liriche azzeccate.

Sade – The Ultimate Collection (Sony) Your Love Is King, Smooth Operator, Hang On To Your Love, The Sweetest Taboo, Kiss Of Life. Viene voglia di citarle tutte queste 25 gemme che raccontano la storia degli Sade (capitanati dalla carismatica Helen Folasade Adu che tutto il mondo dagli anni 80 chiama Sade). Dal vivo è già passata trionfalmente in Italia, ma è sul disco che cattura, con la raffinatezza del suo jazz "poppato" e delle atmosfere rarefatte delle ballate come la nuova Still In Love With You.

Rettore - Caduta Massi (Edel) Energetica e testarda, la Rettore non si accontenta dell'angolino revival che a buon titolo le viene tributato ovunque (la prima icona post punk nostrana) e va avanti. Chiama Platinette per la gioia del suo pubblico gaio, riprende chitarre e arrabbiature, ma funziona anche nella cantautorale Se Morirò dove organizza la sua uscita di scena. E si diverte a ricordare gli esordi ska in Il Callo, che potrebbe diventare un nuovo standard da talent show infuocato. Ad avercene talent longevi così.

classica

teatri

di Daniela Bianchi

notre dame de paris

povera gente

i pomeriggi musicali diretti da aldo ceccato

tangos marta argerich&friends

Regia G. Maheu Interpreti F. Callori, L.Campani Stadio Meazza Biglietto 22-77 euro

Di Carolina De La Calle Casanova Regia: Paolo Rossi Teatro Studio Expo 848800304 Biglietto 22-25 euro fino al 23 giugno

Teatro Arcimboldi 02641142212 Biglietto 25 euro 26 giugno - ore 21

Piazza Riforma Lugano 004158868240 Biglietto gratis 30 giugno ore 20,30

Nel decimo anniversario del suo debutto in Italia approda a Milano uno dei musical più amati dal pubblico di tutto il mondo: Notre Dame de Paris, nella versione curata da Pasquale Panella con le musiche di Riccardo Cocciante. Ricordiamo che lo spettacolo si basa su un romanzo di Victor Hugo e narra la storia di Quasimodo, campanaro della cattedrale di Notre Dame e del suo amore impossibile per la bella Esmeralda.

Il nuovo spettacolo di Paolo Rossi, ispirato a El Nost Milan di Carlo Bertolazzi, parla di coloro che spesso sui giornali vengono etichettati con il termine “a rischio povertà”: disoccupati, precari, eterni stagisti. La messa in scena prevede poi che ogni sera sul palco salgano anche otto “pover Crist” autentici uomini e donne scelti tra coloro che avranno inviato la propria candidatura

Un ciclo di concerti incentrati sulle più importanti partiture del Romanticismo tedesco e russo per arrivare a Ravel. Tre i direttori che si alternano sul podio: Aldo Ceccato, direttore emerito dell’orchestra, Antonello Manacorda, e il giovane Andrea Battistoni. Tra i vari appuntamenti segnaliamo l’ultimo è un omaggio sia ai 150 anni dell’Unità d’Italia, con l’’ouverture dai “Vespri Siciliani” di Verdi, sia a Liszt.

Il Progetto Marta Argerich è giunto alla sua decima edizione ed è da considerarsi una palestra di musica d’assieme che riunisce artisti di fama mondiale e giovani talenti. Pur ricordando che il filo conduttore di quest’anno è la musica di Listz, la nostra preferenza va al concerto di chiusura dedicato al tango, come omaggio all’origine argentina di questa grande artista.

30 giug. - 1 lugl.


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di Mauro Cereda

Lei sostiene che la “madre” di tutte le illegalità sia l’evasione fiscale. È il primo anello di una catena: da sola, vale 120 miliardi l’anno. Ma l’evasione porta con sé la corruzione, che vale altri 60 miliardi, e il riciclaggio, che ormai non è più esclusiva della malavita, ma riguarda anche l’economia ‘’pulita’’. Oggi il problema non è ripulire i soldi sporchi, ma ‘’annerire’’, cioè far sparire, quelli fatti onestamente ma che non si vogliono dichiarare al fisco. È così che ogni anno, dall’Italia, circa 150 miliardi di euro prendono il volo verso i paradisi fiscali.

U

n Paese a pezzi. Devastato dall’illegalità. È l’Italia ritratta dalla giornalista Nunzia Penelope, nel libro “Soldi rubati” (Ponte alle Grazie, 14,60 euro). Che ritratto esce dell’Italia dalla sua inchiesta? Quello di un Paese in cui mancano i soldi per la scuola, per la cultura, per gli ammortizzatori sociali, un paese che ha sofferto una manovra economica durissima, da 25 miliardi, e che sta per affrontarne una seconda ancora più dura, da 40 miliardi. Ma nello stesso tempo è un Paese dove ogni anno centinaia di miliardi vengono sottratti al bene di tutti e finiscono nelle tasche di pochi. Si parla molto del costo della politica: la ‘’Casta’’ si mangia 25 miliardi l’anno, ma l’illegalità ne sottrae 15 volte di più. Ho calcolato che ogni anno circa 400 miliardi finiscono nel buco nero dell’evasione fiscale, della contraffazione, del lavoro nero, dell’abusivismo edilizio, del riciclaggio, del crimine organizzato, dei crac finanziari e delle

C’è anche un problema culturale? Di mancanza di valori civici? Credo che la prima operazione culturale da fare sarebbe proprio quella di rendere chiaro agli italiani quanto ci costa tutto questo e, per contro, che paese ricco e felice potrebbe essere l’Italia se riscoprisse il valore della legalità. Valore in senso economico, oltre che etico: perchè se molti rubano, altri pagheranno per loro.

SIAMO UN PAESE ILLEGALE Ogni anno 400 miliardi di euro vengono sottratti alla collettività da “furbi” e criminali.

mille altre forme di illegalità con cui, a quanto pare, ci siamo abituati a convivere.

chi è

Quali sono le cause principali di questa situazione? Credo che la prima causa sia la sottovalutazione: le forme di illegalità che riguardano l’economia, i cosiddetti reati dei colletti bianchi, non fanno paura. Ci si preoccupa dello scippo, ma non di quel furto organizzato su larga scala che subiamo tutti. Per questo ho cercato di quantificare dal punto di vista economico ogni singola voce del ricco ‘’catalogo’’ delle illegalità: i numeri sono più forti di qualsiasi ragionamento sull’etica.

Giornalista, scrive di economia su varie testate, tra cui Il Foglio e Il Mondo. Ha pubblicato “L’Italia è in mano ai settantenni”, in cui ha disegnato la mappa della gerontocrazia del nostro Paese.

Un capitolo è dedicato alle infiltrazioni criminali al nord: come siamo “messi”? Anche in questo caso, parlano i numeri: una ricerca della Banca d’Italia ha dimostrato che la mafia sottrae alle regioni in cui si insedia tra il 15 e il 20 per cento della ricchezza. Questo è il motivo per cui le regioni del sud hanno un Pil molto più basso di quelle del nord. Ma i dati Istat dicono che sta calando anche il Pil della Lombardia, di pari passo con l’aumento della presenza mafiosa. Non sarà un caso, no? Ce la farà l’Italia, prima o poi, ad affrancarsi? Certo: ma solo quando i ‘’derubati’’ si stuferanno di subire e reagiranno. 

libri

di Mauro Cereda

ANNA E I SUOI MIRACOLI

LE SORELLE FATALI

NERA

FACEBOOK, LA STORIA

Autore Cinzia Alibrandi Editore Armando Siciliano Prezzo 14 euro

Autore E. Brown Editore Neri Pozza Prezzo 17 euro

Autore L. Steffenoni Editore San Paolo Prezzo 18 euro

Autore D. Kirkpatrick Editore Hoepli Prezzo 19,90 euro

La Alibrandi, qui al debutto nella narrativa, non dimentica il suo passato da attrice e propone un plot molto avvincente basato sulla non-vita di una donna ombra dei suoi uomini. Che sono tutti trattati con analitica introspezione, grevi nelle loro manie di protagonismo, affascinanti quando toccano (e non mollano) il potere. Allegato un cd del cantautore milanese Paolo Pilo che canta la canzone descritta nel testo.

Cordelia, Rosalinda e Bianca sono tre sorelle, figlie di un professore di letteratura inglese, appassionato di Shakespeare. Cordy, Rose e Bean, questi i loro diminutivi, si troveranno per assistere la madre malata nella cittadina del Midwest americano dove hanno vissuto i giorni felici dell’infanzia. Qui riscopriranno i valori della vita in provincia e della famiglia. Un bel romanzo che fa venire voglia di leggere le opere del genio di Stratford-upon-Avon.

Sara Scazzi, il caso Cogne, Erika e Omar. Dalla penna di un criminologo un’analisi reale e spietata dei meccanismi con cui la cronaca nera ci racconta “delitti che vogliamo sentirci raccontare” e ci aiuta a nascondere “la nostra complice superficialità”. Tra esperti mescolati a gente dello spettacolo, politici, avvocati e inquisiti che si scannano per un’inquadratura, si è consolidato un genere che mischia talk show e reality. Purtroppo.

Nato come l’esperimento di uno studente di college, Facebook è diventato un gigante da 500 milioni di utenti. È cresciuto a un ritmo vertiginoso ed è ormai parte integrante della vita sociale non solo degli adolescenti, ma di centinaia di milioni di adulti nel mondo. Kirkpatrick, giornalista di lungo corso, ne racconta la storia, i motivi del successo, le prospettive per il suo futuro. E traccia un ritratto a tutto tondo del fondatore, Mark Zuckerberg.


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