The Kakofonie 001

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Two Poems Andrea Bedorin Forse in un quadro blu di Picasso dove il sogno si colora celeste acquamarina nei suoi occhi vivaci, sui lembi di tela verità intrise. Forse nelle parole aspre di Rimbaud c’è ancora tempo per tornare infanti, dentro giardini in boccio, per cogliere petali, espressioni gentili per lei. Forse nelle tue iridi oltremare, Cocò, si specchiano i silenzi tempestosi… i dubbi sfumano, ti guardo, so che è il solo oceano dove lasciarmi affondare.

U-bahn L’oggetto morto del mio desiderio sei tu, lontana, non mia l’amore effimera preghiera la muta voce tramuta nella notte sibilante. Fischi, facce straniere negli occhi della notte, mi commuovo e viaggio su questo metrò, quasi inesistente la notte comprende la solitudine e m’abbraccia come se fossi tu, buona notte è l’augurio, l’incubo, il desiderio.

U-bahn The dead object of my desire That’s you: far away, not mine – Love, the ephemeral prayer turns the wordless voice into the hissing night. Whistles, strange faces in the eyes of the night, I move and I travel In this underground, the night almost non-existent comprehends the loneliness and embraces me as you would: a good night is the wish, the nightmare, the desire.


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