Mediterraneo e dintorni n. 38 - Agosto 2021

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Tecnologia e Media

Dè Costumi

di Emilio Tripodi

di Massimo Lucidi

Cicloturismo & Wireless Sensors

Spegnete i telefonini e riposatevi

Mobilità sostenibile e Smart

Parola di Francesco

C

rubriche

’è una grande voglia di ritornare a viaggiare alla scoperta di nuovi luoghi o ritrovare luoghi già visti e che hanno lasciato il segno dentro di noi. Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il turismo lento ed in seno ad esso il Cicloturismo che offre a chi lo pratica un benessere che potremmo definire globale, ossia osservare e soprattutto percepire la natura e le bellezze circostanti con un livello di profondità tale da far dimenticare la fatica delle pedalate. Gli ultimi studi del settore turistico, giudica i numeri del cicloturismo molto importanti: oltre 20 milioni di pernottamenti di cicloturisti italiani nel 2019, con una spesa media di 75 euro pro-capite, hanno generato una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro. Negli stessi 12 mesi sono state 1,7 milioni le biciclette vendute – vale a dire 3 al minuto. Sono altresì ottime le previsioni per il periodo post-pandemia, quindi per le a stagione 2021 e 2022 che preannuncia crescenti numeri di viaggiatori e di conseguenza maggiore mercato economico per il comparto turistico. Si sa bene che gli amanti della bicicletta amano altresì, controllare sempre i loro percorsi, seguire le mappe stradali e sterrate e monitorare i dati del proprio fisico oltre che velocità e distanze percorse, ecco quindi che ancora una volta accorre in aiuto la tecnologia ormai presente in ogni dove, e grazie ai sensori Garmin il ciclo-turista o ciclista amatoriale e/o prefessionista, potrà tenere sotto controllo tante infomazioni utili che finiranno all’interno del proprio SmartPhone per il tramite di app dedicate. Sensore di velocità e caden-

za Bluetooth e ANT+ L’utilizzo di questi due semplici sensori dotati di tecnologie di comunicazione Bluetooth e ANT+ è possibile monitorare la pedalata al fine di elaborare i dati relativi alla velocità, cadenza ecc. e senza particolari operazioni per l’installazione che risulta essere estremamente semplice Senza magneti o altre parti esposte per l’allineamento, questi sensori si installano in pochi secondi e la semplicità di installazione e rimozione consente altresì un facile spostamento dei sensori da un bici all’altra. Il Sensore della Velocità si fissa al mozzo di una delle tue ruote e si calibra automaticamente tramite il ciclo-computer Edge® o dispositivo Garmin compatibile per fornire immediatamente dati precisi sulla velocità e la distanza in ogni momento. Il sensore memorizza i dati delle tue uscite anche senza edge o dispositivo compatibile; una volta connessi i dati verranno condivisi tra i due dispositivi Il Sensore della Cadenza si fissa alle pedivelle di qualsiasi dimensione e misura il numero di pedalate al minuto. I dati vengono inviati in tempo reale sulla velocità, la distanza e la cadenza alle app di allenamento compatibili oppure sarà possibile visualizzali utilizzando la connettività ANT+® e la tecnologia Bluetooth® Low Energy. È possibile utilizzare i sensori con qualsiasi prodotto compatibile con gli standard BT e ANT+ oltre che ai prodotti e app Garmin.

Credits: Garmin (www.garmin.com/it) BikeItalia (www.bikeitalia.it)

P

apa Francesco disse già “in alto i nostri cuori, non i telefonini”, ma tornare a dire per le imminenti vacanze “spegneteli tutti e riposate” è il segno che la misura è colma. La questione è fondamentale. E va dibattuta. Quale equilibrio tra azione e pensiero tra l’uomo e la tecnologia bisogna perseguire? La risposta va articolata, a mio parere salvaguardando alcuni valori. Libertà e creatività. L’uomo servo della macchina taylorista fa ricordare Charlie Chaplin con un sorriso, imponendo un limite. Mai l’uomo asservito a un ingranaggio. Nella fabbrica intelligente 4.0 il lavoratore è un formatissimo creatore, capace di gestire intelligenze artificiali che fanno il lavoro sporco, per realizzare un prodotto unico e ben fatto, un manufatto intriso di arte, cultura, estetica, creatività e laboriosità artigiana. L’altra grande parola, peraltro già citata, sulla quale dobbiamo una sottolineatura è la creatività. Esiste un tempo per fare e un tempo per pensare. Il problema è che l’educazione al conformismo

ha preso da troppo tempo il monopolio intellettuale relegando anche nella nostra società un ruolo marginale a chi pensa e a chi crea. Va restituito protagonismo e dignità a quella parte silenziosa e laboriosa del paese capace di risolvere i problemi semplicemente perché sa fare. Sa studiare. Magari non sa speculare non è arrivista ma sa produrre con l’immaginazione e la fantasia. E allora la domanda che nasce spontanea: i nostri giovani (nativi digitali) sanno utilizzare i cellulari meglio di noi? La risposta sarebbe si. Ma recenti ricerche hanno testimoniato che alla fine anche loro sfruttano pochissimo le potenzialità dei nostri device. La sfida dunque è distinguere tra strumenti e obiettivi. Fini e mezzi. Una vita sempre connessi sarebbe un fine molto triste e limitante di un Uomo. Una vita ritirata su una montagna priva di internet pure. Ma la capacità di ritrarsi dalla routine quotidiana è e resta una grande opportunità di riflessione e di crescita.


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