Corriere Vinicolo - Tonutti Tecniche Grafiche Spa - PRESS

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t e c h n o l o g y

I n n o v a t i o n

il corriere vinicolo n. 23

11 Luglio 2016

VII

La sede di Tonutti Tecniche Grafiche a Fagagna (Ud) e, più a desra, il team di lavoro

Servizio al cliente e realtà aumentata Ecco le etichette del futuro

“I

n un’azienda è fondamentale stare al passo con l’evoluzione tecnologica ma l’innovazione oggi non si fa solo investendo sui macchinari, si fa investendo sulle persone e sulla capacità di cambiare approccio al mercato”. Maria Teresa Tonutti, amministratore delegato di Tonutti Tecniche Grafiche, azienda leader nella produzione di etichette per il settore beverage e food con sede a Fagagna, in provincia di Udine, ha avviato da un paio di anni una piccola rivoluzione nell’azienda fondata 71 anni fa dal nonno Mario e sviluppata a partire dagli anni ’60 dal papà Manlio Tonutti, attuale presidente, e della quale, insieme al fratello, rappresenta la terza generazione. “Abbiamo introdotto un nuovo modello di gestione che prende spunto da una metodologia sviluppata dalla Toyota in Giappone negli anni ‘50 e ispirata al principio del miglioramento continuo. Rispetto ai modelli tradizionali basati sull’operatività dei singoli, abbiamo privilegiato il lavoro di squadra, invitando dirigenti, impiegati e operatori di diversi reparti a collaborare insieme per trovare modalità di lavoro più efficaci. Questo approccio ha generato un aumento della produttività interna anche del 50% in alcuni casi, migliorando la nostra competitività sui mercati. Naturalmente si è trattato e si tratta di un processo lungo, perché non è facile cambiare la mentalità delle persone in poco tempo, ma tutto questo ha avuto ricadute anche sulla nostra capacità di soddisfare le esigenze dei clienti”.

Maria Teresa Tonutti, amministratore delegato di Tonutti Tecniche Grafiche

Come si riflette questa nuova modalità di lavoro aziendale sui vostri clienti? Oggi un’azienda deve essere capace di garantire ai propri clienti standard elevati di qualità nei servizi e nei prodotti, il tutto in tempi molto stretti. Il nostro reparto commerciale è strutturato per offrire flessibilità e tempi rapidi di risposta, l’area di prestampa è stata riprogettata per garantire velocità di esecuzione, riducendo per esempio i tempi di modifica alle cianografiche per il cliente. Abbiamo predisposto specifici gruppi di lavoro: i commerciali ora lavorano in abbinamento con i tecnici e con il settore prestampa. Stiamo lavorando molto proprio su questo perché capiamo che la velocità è l’esigenza primaria dei clienti. Il mercato delle etichette oggi è molto esteso e c’è moltissima concorrenza. Ci sono molti stampatori

che propongono ogni tipo di etichetta, ma quello che a noi preme è potenziare le nostre competenze interne senza dimenticare la nostra storia. La qualità ci ha sempre caratterizzati e ci viene riconosciuta sul mercato, e non possiamo perdere questo punto di forza. Ecco allora che gli obiettivi diventano lavorare mantenendo la qualità, ma diventando più competitivi dal punto di vista sia dei costi sia del servizio, e quindi della flessibilità. Quanto è importante l’innovazione tecnologica? Puntiamo sempre molto sulle novità e cerchiamo di sperimentare sia con il nostro reparto interno sia prestando attenzione a quello che il mercato propone. Lavoriamo da sempre con tecniche e tecnologie di stampa all’avanguardia. Forniamo la possibilità di scegliere tra diversi tipi di stampa: offset, offset waterless, flexografia e serigrafia, sia piana sia rotativa. Sperimentiamo tecniche nuove, ma cerchiamo anche di lavorare le tecniche tradizionali in modo avanzato. E abbiamo ovviamente sperimentato quella che è oggi la lavorazione “oro colato”, che è una lavorazione di trasferimento a caldo realizzata con il gruppo serigrafico senza la matrice cliché e abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. Facciamo costantemente ricerca sui materiali per ottenere performance sempre migliori, per esempio, sulla tenuta all’umido che è uno dei punti critici sul quale i nostri clienti chiedono garanzie. I nostri prodotti devono essere performanti nelle linee di imbottigliamento ed etichettatura. Per questo i nostri professionisti sono formati da un punto di vista non solo grafico ma anche tecnico, così che in caso di qualunque necessità possano fornire un supporto in ogni fase di utilizzo dell’etichetta. Il nostro servizio post-vendita è attivo per questo tipo di problemi, ma anche per questioni legate alla fase di spedizione all’estero, perché la maggior parte dei nostri clienti esporta molto. Che importanza hanno le nuove tecnologie informatiche e digitali nel vostro lavoro? Sono state e sono sempre più importanti innanzitutto per la velocità di contatto che consentono di avere sia con i clienti sia con i fornitori, alcuni dei quali magari sono all’estero a distanza di decine di migliaia di chilometri, come alcuni studi grafici statunitensi. La velocità di invio dei file e delle informazioni è essenziale, ma è fondamentale anche la visione del campione e dell’etichetta finita, perché esistono alcuni tipi di lavorazione che implicano non solo la vista ma coinvolgono anche sensazioni di tipo tattile. Spesso il cliente ha bisogno di toccare l’etichetta perché deve decidere su quale tipologia di carta stamparla e per esempio la carta lucida, quella opaca o quella naturale sono molto diverse tra loro al tatto. Quindi, accanto alla rapidità del digitale, dobbiamo essere pronti a rispondere in modo veloce anche a queste necessità di tipo “sensoriale”.

Dunque, il mondo delle etichette è una perfetta sintesi tra nuove e vecchie tecnologie? Assolutamente. Il nostro mondo ha ancora l’esigenza di poter fare valutazioni in presenza, con l’etichetta in mano, e non bisogna dimenticare che ogni persona ha una percezione del colore diversa da un’altra. Ecco allora che il cliente, il grafico e il consumatore finale hanno percezioni diverse rispetto a un’etichetta. Un’etichetta può essere invitante e attraente o invece magari scioccante con un colore molto forte per attirare l’attenzione o ancora molto tenue per essere meno appariscente e più delicata. Tutti questi aspetti influiscono sulla vendita del prodotto reale. Ormai le potenzialità della tecnologia sono tali da poter inviare a un cliente anche immagini tridimensionali che si avvicinano molto alla realtà, ma il cliente prima della decisione finale ha bisogno di toccare materialmente l’etichetta. L’anno scorso abbiamo proposto una novità sulla realtà aumentata e un cliente l’ha accettata: abbiamo inserito un logo speciale in retroetichetta tramite il quale, con un’apposita applicazione per smartphone, il consumatore poteva accedere a informazioni particolari sull’azienda vinicola e anche vedere un filmato. Si tratta di un’innovazione molto interessante che in altri settori ha già preso piede: agganciare all’etichetta la storia o della cantina o del prodotto o ancora magari proporre ricette che si abbinano al vino. I prodotti italiani sono famosi nel mondo per la loro qualità: come riuscite a mantenere un livello di qualità artigianale su scala industriale? Noi apparteniamo a un territorio che storicamente non è industriale, ma agricolo, anche se negli anni il Friuli è riuscito a sviluppare industrie di grande importanza e prestigio. Mio nonno ha fondato l’azienda 71 anni fa e il settore delle etichette rimane molto legato all’artigianalità. Nonostante la grande spinta tecnologica degli ultimi anni, la nostra anima non cambia: l’obiettivo è rendere ogni singola etichetta particolare e unica e i nostri clienti vogliono anche questo da noi. Al vino si associa l’immagine di un prodotto con una personalizzazione molto forte. Ed è chiaro che questo poi si ripercuota anche sull’aspetto della veste esteriore, e quindi dell’etichetta. Noi questo aspetto vogliamo conservarlo, e quindi diamo grande attenzione alle esigenze del nostro cliente, a prescindere che la sua produzione sia su piccola o larga scala. Oggi naturalmente non pennelliamo più le etichette a mano come faceva mio nonno, ma restituiamo lo stesso effetto grazie alle nuove tecnologie di stampa. Spesso le etichette sono opere artistiche e quindi l’obiettivo è non svilire mai l’immagine che è stata disegnata. Questo lo facciamo grazie a un livello di qualità tale da rendere tutte le etichette identiche tra loro, che si tratti di mille o di un milione. Questo è il nostro spirito.

scelgo tonutti perché... Gianfranco Gambesi, direzione acquisti Collis Veneto Wine Group L’etichetta nel mondo del vino è sempre stata importante: è il vestito che ciascuno cerca di cucirsi su misura per riflettere le caratteristiche del proprio prodotto. Oggi però c’è un aspetto che sta diventando sempre più rilevante: l’impatto ambientale. Noi abbiamo deciso di passare da un supporto in carta siliconata a uno totalmente riciclabile e Tonutti, che fa parte del nostro stesso consorzio di aziende attente alla sostenibilità, ci garantisce un prodotto di alto livello con attenzione all’ambiente. Abbiamo iniziato quest’anno a collaborare con loro dopo aver visto l’impegno che hanno profuso per introdurre il nuovo concetto di lean production nel loro ciclo produttivo. Qualità, prezzo e servizio sono i tre aspetti più importanti nella scelta di un fornitore, ma per noi è fondamentale anche trovare partner che diano come grande punto di innovazione anche una gestione operativa dell’azienda incentrata sul miglioramento continuo e sul rispetto delle persone. Tonutti storicamente è un’azienda molto conosciuta per la qualità, alla quale ora si è affiancata anche una crescita nell’ambito del servizio al cliente con tempi di risposta molto più rapidi.


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