Tra Cielo e Terra... Gli Obelischi a Bitonto

Tra Cielo e Terra… Gli Obelischi a Bitonto

1

Premessa La classe 1^B dell'Istituto Tecnico Economico Statale "Vitale Giordano" di Bitonto ha partecipato alla pianificazione del progetto didattico, nello specifico

una

Unità

Didattica

di

Apprendimento

Trasversale,

denominata "Tutela dell'ambiente, del patrimonio storico-culturale dellacittà".

Diverse le discipline coinvolte: storia e religione perché ogni bene culturale ha una propria storia, scienze motorie per l'orientamento spazio temporale, diritto perché i beni culturali vanno salvaguardati e protetti, scienze

perché

gli

agenti

atmosferici

e

l'inquinamento

danneggiano il nostro patrimonio culturale.

Il progetto ha previsto lo studio e l'analisi dei beni culturali nel territorio bitontino, in particolare i due obelischi: l'obelisco Carolino situato nella piazza XXVI Maggio e l'obelisco (Guglia) dell'Immacolata situato in piazza Cattedrale.

Per ampliare le nostre conoscenze abbiamo organizzato il lavoro con una nuova metodologia didattica che ha previsto il cooperative learning, il debate, la flippedclassroom, le uscite sul territorio con esperti, che ci hanno consentito di arricchire il nostro lavoro inserendo attività

anche

multimediali, utilizzando fonti librarie della Biblioteca

Comunale e digitali. Particolare rilievo per il nostro lavoro ha avuto la visita guidata al Museo Diocesano di Bitonto per la presenza di importanti opere d'arte che ci hanno consentito di fare un tuffo nelpassato.

Sono stati utilizzati vari software per la realizzazione del prodotto finale: Camtasia, Power Point, Word, Wikipedia eePubEditor.

Buona lettura!

2

Indice Cenni Generali

Pag.4

Percorso Fotografico

Pag.5

Cenni Storici

Pag.11

Tradizioni Religiose

Pag.14

Salvaguardia dei Monumenti

Pag.16

Tutela dei Beni Culturali

Pag.19

Conclusione

Pag.27

.

3

CENNI GENERALI Bitonto è sede di importanti reperti e di edifici che testimoniano il suo passato, non a caso, soprattutto negli ultimi anni, ha acquistato unagrande importanza a livello turistico e culturale.

I turisti ne parlano anchenellerecensioni e sembranoapprezzare soprattutto i due obelischi e la loro storia.



Uno dei due, la Guglia dell'Immacolata si trova in Piazza Cattedralefu realizzata nel 1731. La realizzazione

fu

voluta come ringraziamento per lo scampato pericolo dopo che un terremoto devastò buona parte del territorio barese.

La Cattedrale fu innalzata nel centro della città. La costruzione, è considerata la più completa

e

matura

espressione

del

romanico pugliese anche per il portale riccamente scolpito e per il rosone, il primo in Puglia con sovrarco sormontato da una sfinge e fiancheggiato da due leoni su colonnine pensili.



Il secondo è l'Obelisco Carolino di tipo bellico, costruito a seguito della battaglia tra Spagnoli e Austriaci svoltasi a Bitonto nel 1734; è situato

nei

pressi

dellaBasilica

dei

Santi

Medici, costruita nel 1973.In quello stesso anno, la nuova chiesa venne solennemente consacrata e 1975 la chiesa venne elevata a Basilica minore. In essa vi sono contenute le reliquie dei Santi Medici Cosma e

Damiano

i

qualiassumononel

turismo

religioso

una

rilevanza

internazionale.

4

COME RAGGIUNGERE GLI OBELISCHI Partenza: Piazza XXVI Maggio 1734 Obelisco Carolino Arrivo: Piazza Cattedrale Obelisco Guglia dell'Immacolata

5

Percorso fotografico Partendo dall’Obelisco Carolino

in Piazza XXVI

Maggioraggiungeremo attraverso il percorso fotografico la Guglia dell’Immacolata in Piazza Cattedrale.

Iniziamo il nostro percorso seguendo Via Repubblica lasciandoci alle spalle l’Obelisco Carolino.

A metà percorso di Via Repubblica Italiana troviamo la piazza dedicata recentemente al Santo di Pietrelcina con l'omonima statua in bronzo

6

A termine di Via "Repubblica Italiana" sulla sinistra c'è la Chiesa di Santa Caterina

Una

volta

arrivati

sotto

porta

baresana

proseguire

dritto

fino

a

Via

GiandonatoRogadeo

7

Superata la Porta Baresana troviamo la chiesa di S.Gaetano

Una volta passata Via GiandonatoRogadeo girare a destra.

8

Facciamo una piccola deviazione a destra della Chiesa del Purgatorio per vedere la corte Vescovile, ex sede del vescovo.

(Suggestiva foto della Corte Vescovile scattata durante una recente nevicata eccezionale).

Ritorniamo, quindi, su Via Rogadeo.

Al termine di via Rogadeo svoltiamo a destra.

9

Giungiamo in piazza Cattedrale dove troviamo la Guglia dedicata all’Immacolata.

10

CENNI STORICI La nascita degli Obelischi Il termine obelisco, dal greco "obeliskos" che riporta all'idea di un oggetto che si scaglia verso il cielo assottigliandosi.

Significa collegamento con il Divino:"tra la Terrae il cielo."

Venivano costruiti dai faraoni per avere la protezione dal dio Sole o per ringraziarlo della vittoria. Erano dei giganteschi "ex voto", simbolo sia del potere, che della grandezza del loro impero.

Tecniche di costruzione in Egitto

Lo scavo era effettuato nel granito sulla superficie della pietra al suolo, tagliando i quattro lati. Una volta tagliati i lati, la pietra

veniva

staccata

dal

suolo.

Venivano fatte una serie di perforazioni.

Gli obelischi fatti di roccia piĂš morbida, e non di granito, erano scavati con scalpelli di legno. Questi buchi venivano poi riempiti di legno e saturati d'acqua.

I piccoli pezzi di legno, espandendosi grazie all'umiditĂ , rompevano la roccia presente tra i vari buchi, separando quindi la roccia dal suolo.

11

Roma e i suoi 13 Obelischi fanno onore all’Italia L'obelisco è un particolarissimo monumento utilizzato per celebrare le varie divinità nell'antico Egitto. Successivamente questi monumenti colpirono la popolazione romana a tal punto che molti di essi furono smontati e

trasportati,

con

delle

navi

che

attraversavano il Nilo, a Roma. Calligola è stato il primo imperatore a realizzare questo trasferimento. Roma è la città che conserva il maggior numero di obelischi al mondo.

In Puglia l'obelisco più alto del mondo: San Severo(Fg) Il

monumento

diventerà

l'obelisco più alto del mondo con mt. 46,70 di altezza. Verrà realizzato

con

la

consulenza

artistica del prof. Dino Bilancia e con la direzione dei lavori dell'ing.

Ettore

ricordo

delle

Clemente vittime

in

della

strada. Il monumento prevede alla base una statua di bronzo che rappresenta un giovane con la

mano

protesa

verso

una

farfalla che simboleggia l'anima pura pronta a volare verso Dio e per sua volontà. Alla sommità del monumento si eleverà una croce

illuminata.

Sarà

circondato daun' area verde.

12

Bitonto: la storia fa parte di noi A

Bitonto ci sono due tipi di obelisco, uno di tipo

bellico,

l'obelisco

Carolino

creato

per

commemorare la battaglia di Bitonto del 26 Maggio 1734, con la vittoria dell'esercito spagnolo su quello austriaco guidato dal generale Montemar; mentre l'altro obelisco è un ex voto costruito per ringraziare la Vergine Immacolata (patrona di Bitonto) per lo scampato pericolo sismico: il "Terremoto di Foggia" che causò danni ingenti, sia nel foggiano che nei paesi limitrofi, causando anche le scosse telluriche che furono avvertite anche nel barese tra cui Bitonto. Infatti, parte del campanile della Cattedrale crollò durante questo fenomeno

sismico.

Per

ringraziare

la

Vergine

Immacolata, eletta patrona del paese nel 1703, i nobili di Bitonto contribuirono alla costruzione di questo obelisco.

L'obelisco Carolino fu dedicato a Carlo III di Borbone, re di Spagna, che faceva parte delle tre grandi potenze dell'Europa del '700 insieme a Francia e Austria.

Queste potenze prima della rivoluzione francese,

si

contendevano

il

territorio

italiano, caratterizzato dalla presenza del Pontefice al centro Italia, mentre la parte meridionale era costituita da contadini, nobili, con un feudalismo di tipo medievale.

Infatti, persisteva ancora la mezzadria, per cui

il

povero

contadino

veniva

continuamente vessato dai “nobilotti” di paese che li costringevano ad uno stato di servitù

della

gleba.

La

mancanza

di

personalità politiche che avessero a cuore la

sorte

di

queste

terre,consentì

alle

grande potenze europee di contendersi il territorio per motivi commerciali.

13

Tradizioni Religiose L'obelisco indica il collegamento con il divino, si erge dalla terra verso il cielo ed

è

un

monumento

commemorativo.

La

sua

forma,

allungata,

quadrangolare, terminante alla sommità con una punta piramidale, lo fa assomigliare ad un piccolo spiedo.

A Bitonto ci sono due obelischi: l'obelisco Carolino e la Guglia dell'Immacolata. La Guglia fu innalzata, in piazza Cattedrale, sul luogo in cui sorgeva una scultura equestre

dedicata

a

Filippo

V

per

commemorare la sua visita fatta in città qualche anno prima. In stile barocco, ha al

suo

vertice

la

statua

raffigurante

l'Immacolata, patrona della città bitontina.

Fu eretta nel XVIII secolo per volere del gesuita Francesco Pepe e del clero della città dopo che un devastante terremoto colpì anche Bitonto nel lontano 1731.

Il popolo molto devoto alla Madonna, per giorni

interi,

preghiere

di

Le

rivolse

intercessione

suppliche

e

affinché

la

Vergine intervenisse benevolmente a suo favore. Infatti, i danni alla città furono molto limitati rispetto al resto della zona, "si gridò al miracolo", per cui venne innalzata quest'opera votiva in segno di ringraziamento.

14

Invece, l'obelisco Carolino fu realizzato a ricordo della storica battaglia di Bitonto del 25 maggio del 1734 che fu combattuta tra gli spagnoli guidati dal generale duca di Montemar e gli austriaci dal principe di Belmonte per il dominio del sud Italia.

Le

prime

schermaglie

si

ebbero nella notte del 24 maggio ma subito interrotte da un violento temporale.

All'alba

gli

schierati

eserciti

e

pronti

erano per

la

battaglia che fu combattuta nei pressi della città.

Il generale Montemar, per punire

la

città

di

Bitonto

della sua fedeltà e dell'aiuto mostrato al nemico, decise di farla

saccheggiare.

La

tradizione popolare religiosa, a questo punto, racconta che gli

sarebbe

Vergine

apparsa

la

Immacolata,

intimandogli: «Non oltraggiare questa città, poiché essa è la pupilla degli occhi miei ed i cittadini sono figli miei. Io la difenderò!», e che il cavallo del generale si sia inchinato dinanzi a Lei. La città, così, venne risparmiata e i bitontini, a ricordo dell'evento ritenuto miracoloso, proclamarono l'Immacolata patrona della città.Il nuovo re delle Due Sicilie, Carlo, nominò Montemar comandante perpetuo di Castelnovo e duca di Bitonto e fece erigere sul luogo del campo di battaglia un obelisco in memoria dell'evento.

15

Salvaguardia dei Monumenti "L'erosione consiste

sui

nell'

esercitata

monumenti

azione su

abrasiva

determinati

materiali da particolari agenti...

E'

provocata

da

ruggine,

incrostazioni, correnti galvaniche.

Nella

tecnologia

dei

materiali,

soprattutto metallici, si riferisce ad un tipo di corrosione ad opera di un ambiente circostante in movimento,

che

combinazione

risulta

di

dalla

azioni

di

corrosione e di usura meccanica."

(Treccani)

L'erosione media calcolata sui monumenti presenti nei centri storici italiani è compresa tra i 5,7 e i 6,3 micron all'anno. Anche se ci vuole circa un millennio per avere un riduzione di spessore che va dai 5 ai 6 millimetri, importanza

è

di

grande

preservare

monumenti

dal

dell'erosione.

Questi

i

fenomeno dati

si

riferiscono alle zone della cittĂ con una maggiore densitĂ di monumenti (centri storici).

Per

pulire

necessari

monumenti diversi

sono

prodotti,

strumenti e tanta mano d'opera.

16

Tra i prodotti da utilizzare troviamo: acqua distillata, ammoniaca, polvere di pomice, acido ossalico, fecola di patate, trementina e sapone neutro.

Gli strumenti sono invece: stracci puliti, spazzole morbide, spugne, panni di lana, e spatole, nei casi di imbrattamento di muri intonacati è spesso necessario ricorrere alla riverniciatura.

Per preservare le condizioni dei monumenti sono necessarie azioni che riguardano

anche

il

nostro

operato,

bisognerebbe,

infatti,

evitare

l'imbrattamento soprattutto con: bombolette spray, penne, gessi, pennarelli, accendini, bianchetti, carte, cicche di sigarette e gomme da masticare.

Sarebbe giusto evitare anche il passaggio di veicoli a motore nei pressi di monumenti.

Le scritte sull'obelisco Carolino Tempo

fa

l'Obelisco

Carolino

fu

imbrattato da un gruppo di vandali con bombolette spray, pennarelli, insomma

con

un

po'

tutti

il

materiale sopra elencato.

L'Obelisco, dopo vari trattamenti di pulizia, è stato riportato al primitivo splendore;

sono

state

eliminate

tutte le scritte che vi erano presenti utilizzando della semplice acqua in quanto si temeva che altri prodotti avrebbero

potuto

rovinare

il

monumento.

Si auspica la realizzazione di una piccola

siepe

dell'obelisco

attorno per

alla

base

disincentivare

ulteriori atti vandalici e restituirgli l'aspetto originario.

17

Misure di prevenzione, manutenzione e pulizia dei monumenti sono affidate a persone esperte nel settore che fanno uso di prodotti chimici specifici per la pulizia di determinati tipi di superfici.

Si sa, prevenire è meglio che curare, per

questo

prodotti

esistono

atti

monumenti

a

particolari

proteggere

soprattutto

da

i atti

vandalici quali graffiti. Vi sono dunque delle

vernici

basate

su

polimeri

(plastica), dette antigraffiti, che una volta

applicate

sul

monumenti

impediscono il danneggiamento del bene.

Esistono due tipi di vernici antigraffiti: la prima viene eliminata con la pulizia del monumento, dunque in contemporanea all'eliminazione dei graffiti, la seconda è semipermanente, non viene subito eliminata dal solvente chimico utilizzato per la pulizia, ma mantiene la sua efficacia per diversi cicli di pulizia.

In caso di mancata prevenzione è comunque possibile ripristinare il bene danneggiato. Per provvedere all'eliminazione delle scritte o dei graffiti ci sono due differenti soluzioni: la prima è di tipo meccanico e consiste nell'utilizzo di metodi industriali di pulitura quali sabbiatrici e idropulitrici, ecc. La seconda è invece di tipo chimico e consiste nell'uso di sostanze che solubilizzano i pigmenti delle vernici, evitando così l'ulteriore penetrazione nella pietra, o la diffusione di antiestetici aloni anche dopo i lavori di pulizia.

18

Tutela dei Beni Culturali Legge 1°giugno 1939 n.1089 - è la prima importante

legge

riguardante la tutela delle

cose

interesse

di

storico

e

artistico

del

nostro

Paese.

Lo

Stato

intese

sistemare

in

modo

integrale

questa

materia

complessa

e

diede

una elencazione puntuale delle "cose" di interesse storico e artistico. Per tutelare questi beni si introdussero dei divieti riguardanti la demolizione, rimozione, modificazione, restauro, anche delle cose mobili di privata proprietà.

Questa legge del 1939 ha rappresentato per più di 70 anni il testo fondamentale per la tutela delle cose di interesse artistico e storico.

Nell'immediato dopoguerra la funzione della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico assume la massima dignità normativa, venendo inserita nella Costituzione tra i principi fondamentali (art.9 Cost.).

Art.9 della Costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricercascientifica e tecnica.Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione.

Considerando che l'obiettivo della Costituzione è l'elevamento massimo della persona umana con questo articolo si è voluto sottolinearel'importanza della cultura e di questi beni per raggiungere questo obiettivo (quindi i beni culturali sono uno strumento per l'elevazione della persona).

I Costituenti per Patrimonio storico e artistico della Nazione intesero il complesso dei beni di proprietà pubblica e privata caratterizzato da una unitaria funzione culturale, di testimonianza della civiltà italiana.

19

Gli anni successivi all'entrata in vigore della Costituzione videro il Parlamento trascurare per quasi un ventennio la situazione drammatica del nostro patrimonio culturale.

Un'importante

tappa

su

queste

problematiche

fu

affrontata

dalla

Commissione Franceschini solo negli anni 60 perché il nostro paese prese finalmente coscienza dell'importanza di proteggere il patrimonio culturale.

Con una legge del 1964 fu istituita una commissione di indagine per la tutela e valorizzazione delle cose di interesse storico, archeologico e artistico. La Commissione evidenziò un quadro allarmante delle condizioni di tali beni e cercò di estendere la nozione di Patrimonio artistico con una nuova definizione di Bene Culturale che abbandona la concezione "estetizzante" della legge del 1939 per abbracciare uno stampo storico: ogni testimonianza materiale avente valore di civiltà.

I lavori influenzarono le leggi successive.

Nel 1972 con le Regioni si attribuisce loro dei poteri in materia di tutela dei beni culturali.

Solo nel 1999 si giunse a un T.U. in cui si fece confluire (razionalizzandole) tutte le disposizioni legislative in materia di beni culturali.

La Legge Costituzionale n.3 del 2001 che riforma il titolo V parte seconda della Costituzione modifica profondamente le attribuzioni di competenza tra Stato e Regioni anche in materia di beni culturali. Per chiarire però queste competenze è dovuta intervenire la Corte Costituzionale (sent. n.26/2004) precisando che le funzioni di tutela e valorizzazione dei Beni culturali sono così attribuite: allo Stato compete in via esclusiva la funzione di tutela dei Beni culturali, mentre per la valorizzazione dei beni, la

relativa

competenza viene attribuita a Stato o Regioni, a seconda della titolarità e del rilievo dei Beni stessi.

20

Con la riforma del Titolo V della Cost. è stato necessario riformare completamente il sistema dei Beni culturali per adeguarlo alle mutate strutture costituzionali. Questo lungo cammino è avvenuto soprattutto con il D.lgs. n.42 del 22 gennaio 2004 ► Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Codice dei beni culturali e del paesaggio ► Questo codiceè entrato in vigore il primo maggio 2004 e ha realizzato il riassetto della

materia

rendendo più efficace la tutela dei Beni culturali. Con questo Codice si dà attuazione all'art.9 della Costituzione. Il Patrimonio culturale è costituito dai Beni culturali e dai beni paesaggistici.

Per la definizione attuale dei Beni culturali il Codice si rifà ai lavori della Commissione Franceschini per cui sono le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico, ma anche coseindividuate della legge quali testimonianze aventi valore di

civiltà.

Il codice pone anche il vincolo della destinazione del patrimonio culturalealla fruizione della collettività, inoltre i privati proprietari, possessori o detentori di

Beni

appartenenti

al

Patrimonio

culturale,

ivi

compresi

gli

enti

ecclesiastici, sono tenuti a garantirne la conservazione.

Le funzioni di tutela del nostro patrimonio culturale sono attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali che le esercita direttamente o ne conferisce l'esercizio alle Regioni. Anche i Comuni e le Province devono cooperare con il Ministero al fine di tutelare il nostro Patrimonio culturale.

Ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e conservazione dei beni culturali e ad incrementare la fruizione pubblica, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura rientra nella valorizzazione del Patrimonio culturale. Lo Stato favorisce la partecipazione dei privati alla valorizzazione del patrimonio culturale. Per una migliore tutela e valorizzazione dei Beni culturali dal 2014 gli interventi di protezione e conservazione possono essere eseguiti solo da operatori

in

possesso

di

una

adeguata

formazione

ed

esperienza

professionale.

Prima che un bene rientri nel Patrimonio culturale il Ministero, d'ufficio o su richiesta dei soggetti cui le cose appartengono, verificano la sussistenza

21

dell'interesse artistico, storico,

archeologico

o

etnoantropologico.

Se il

bene viene dichiarato di interesse culturale rientrerà nelle speciali norme di tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione

di tali

beni.

Il Ministero, con il

concorso

degli altri

enti territoriali, assicura

la

catalogazione di tutti i beni culturali e ne coordina le relative attività (banca dati nazionale dei beni culturali).

Misure di protezione► I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione.

Qualsiasi rimozione, spostamento, smembramento (ad esempio di collezioni etc.), trasferimento, esecuzione di lavori è subordinato all'autorizzazione del Ministero.

IBeni culturali dello Stato ed alti

enti

territoriali

che

rientrano nell'art.822 del cod. civ.

costituiscono

culturale. demanio

I

ildemanio beni

culturali

inalienabili

essere

sono e

imprescrittibili. significa

del

Inalienabili

chenon possono venduti,

ne

formare

oggetto di diritti a favore di terzi (se non nei limiti previsti dal Codice dei Beni culturali). Imprescrittibilisignifica che lo Stato non perde mai il diritto con il trascorrere del tempo (non sono soggetti ad usucapione).

Espropriazione►I Beni culturali possono essere espropriati dal Ministero per causa di pubblica utilità quando l'espropriazione risponda ad un importante interesse a migliorare le condizioni di tutela ai fini della fruizione pubblica dei beni medesimi (se ad esempio il proprietario non dia affidamento).

Prelazione► Il Ministero o gli altri enti territoriali, hanno la facoltà di acquistare in via di prelazione (venir prima di altri) i Beni culturali alienati a titolo oneroso al medesimo prezzo stabilito nell'atto di alienazione.

22

Fruizione ► Lo Stato e gli altri enti pubblici devono assicurare l'accesso agli istituti ed ai luoghi pubblici della cultura (la fruizione può essere gratuita o a pagamento). La fruizione è gratis per chi supera i 65 anni o ha meno di 18 anni. Alcuni beni di proprietà privata possono essere assoggettati a visita da parte del pubblico per scopi culturali trattandosi di beni che rivestono interesse eccezionale (accordo tra proprietario e soprintendente).

Ritrovamenti► Chi scopre le cose indicate nell'art.10 del Cod. dei Beni culturali da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato e rientrano nel Demanio culturale.

Controllo

sulla

circolazione

dei

beni

culturali

►

Il controllo

sulla circolazione internazionale dei beni culturali è finalizzato a preservare l'integrità del nostro patrimonio culturale (considerato che il nostro Paese è il più saccheggiato di opere d'arte al mondo). E' vietata l'uscita definitiva dal territorio della Repubblica dei beni culturali mobili. In alcuni casi autorizzati dal Ministero può essere permessa l'uscita temporanea dal nostro territorio per mostre, manifestazioni, etc. di alto interesse culturale sempre che ne siano garantite l'integrità e la sicurezza per cui non possono uscire i beni che possono subire danni nel trasporto o nella permanenza in ambienti sfavorevoli. Nell'ambito dell'Unione Europea vi sono delle direttive

che

obbligano uno Stato a restituire i beni culturali uscitiillecitamentedal territorio di uno Stato. L'azione di restituzione dei beni culturali usciti illecitamente dal nostro Paese è esercitata dal Ministero, d'intesa con il Ministero degli affari esteri, davanti al giudice dello Stato membro in cui si trova il bene culturale. Qualora il bene culturale restituito non appartenga allo Stato il Ministero provvede alla sua custodia fino alla consegna all'avente diritto. Se l'avente diritto non ne richieda la consegna il bene è acquisito al demanio dello Stato.Presso il Ministero vi è la banca dati dei numerosissimi beni culturali illecitamente sottratti dal nostro territorio.

23

La convenzione UNIDROIT ► La convenzione UNIDROIT, entrata in vigore in Italia il 1° aprile 2000, ha come obiettivo principale quello di prevedere una disciplina uniforme, fra gli Stati che vi aderiscono, in tema di restituzione dei beni culturali rubati al legittimo proprietario e trasferiti all'estero e di ritorno nello Stato di provenienza dei beni culturali illecitamente esportati.

Convenzione UNESCO ► Il codice dei beni culturali conferma anche la validità della Convenzione UNESCO sulla illecita importazione, esportazione e trasferimento dei beni culturali, adottata a Parigi il 14 nov. 1970 (obbligo di restituzione).

Patrimonioimmateriale►L'UNESCO nella convenzione del 2003 a Parigi (con una legge del 2007 ne è stata ratificata l'esecuzione) ha approvato, anche, la salvaguardia del patrimonio orale e immateriale. Si tratta di pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e i saperi così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti

ጀ

ጀ che la comunità, i

gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è comunità

e

dai

costantemente

gruppi

interessati

ricreato in

dalla

conformità

al

loro

ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro unsenso di identità e continuità promuovendo così il rispetto per la

diversità

culturale

creatività umana(in Italia l'UNESCO ha riconosciuto ad esempio

e

la

come

patrimonio immateriale: Liutai di Cremona, Canto a tenore Sardo, Opera pupari siciliani, Dieta mediterranea) etc). L'UNESCO cerca di tutelare, anche, da molti anni i siti, nel mondo, scelti come patrimonio dell'umanità (patrimonio materiale sia culturale che paesaggistico). Questi siti possono essere molto importantiper lo sviluppo del turismo culturale(In Puglia abbiamo come siti patrimonio dell'umanità: i trulli di Alberobello, Monte Sant'Angelo e Castel del Monte). Queste convenzioni sono state inserite nel Codice dei beni culturali.

24

FAI►In Italia questa associazione (nata nel 1975) senza scopo di attivo

nell'ambito

lucro svolge un ruolo

del

nostro

patrimonio

culturale in quanto si è prefissata il duplice intento di valorizzare e far conoscere l'immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese è quello di salvaguardare con opere di tutela, conservazione e restauro. Il FAI raggiunge il suo intentoattraverso le donazioni dei privati. Da ricordare le c.d. giornate del FAI in cui vengono aperti al pubblico dei beni culturali chiusi durante l'anno.

Reparto speciale dei Carabinieri per la tutela delpatrimonio artistico ►Nato nel 1969 allo scopo di tutelare il

nostro

immensopatrimonio culturale ed artistico. Specializzato nelle indagini e nelle operazioni relative soprattutto al recupero delle opere trafugate. Questo reparto si è distinti in operazioni

internazionali

che

hanno

fatto

rientrare in Italia importanti reperti e opere d'arte. L'Italia è stata la prima nazione al mondo

a

dotarsi

di

questo

organismo

specializzato anticipando di un anno le direttive dell'UNESCO sull'opportunità di adottare misure volte a impedire l'acquisizione di beni illecitamente esportati.

Illoroobiettivoè,quindi, quello di fronteggiare con efficacia il fenomeno

della

depauperazione del più grande museo al

mondo:l'Italia.

25

Sanzioni previste per tutelare i beni culturali: Art. 733 Codice penale Danneggiamento

al

patrimonio

archeologico,

storico

o

artistico nazionale.

Chiunque

distrugge, deturpa

o

comunquedanneggiaun

monumento

o

un'altra cosa propria di cui gli sia noto il rilevante pregio, èpunito, se dal fatto deriva un nocumento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda non inferiore a euro 2065. Può essere ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata.

Art. 734 Codice penale Distruzione

o

deturpamento

di

bellezze

naturali.

Chiunque,

mediante costruzioni, demolizioni, o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera lebellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell'Autorità, è punito con l'ammenda da euro 1032 a euro 6197 euro.

Art. 635 Codice penale Danneggiamento. Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte inservibili, cose mobili

o immobilipuò scattare la

pena alla reclusione da 6 mesi a 3 anni e si procede d'ufficio, se i fatto è commesso: su edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all'esercizio di un punto o su cose di interesse storico oartistico ovunque siano ubicate.

Per questo reato la sospensione condizionale della pena è subordinata all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ovvero, se il condannato non si oppone, alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato….. secondo le modalità indicate dal giudice.

Art. 639 Codice penale Deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Chiunque deturpa o imbratta cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da 3 mesi a un anno e della multa da 1000 a 3000 euro. Nei casi di recidiva si applica la pena della reclusione da 3

mesi a 2 anni e della multi fino a

10000 euro.

26

Conclusione Questa Unità di Apprendimento Trasversale ha integrato il Piano Triennale dell'Offerta Formativa del nostro Istituto.

L'iniziativa ha risposto ad un dichiarato bisogno di noi studenti di proporre progetti di educazione storico-ambientale volti alla salvaguardia del patrimonio culturale del territorio.

L'intervento formativo ha coniugato insieme nel contesto classe, sia bisogni di carattere relazionale, all'interno dei quali si sono instaurate e favorite l'integrazione, la cooperazione, oltre ai bisogni legati agli apprendimenti, che implicano il rispetto dei tempi e dei modi di capire ed interiorizzare, la motivazione ad apprendere, la valorizzazione delle attitudini individuali.

Il progetto ha avuto tra le sue motivazioni principali quella di portare noi allievi alla scoperta del territorio in cui viviamo, nella sua realtà umana, nella sua storia, nelle sue tradizioni per contribuire a creare un clima di unione, di appartenenza, di accettazione, di rispetto, di condivisione e di cooperazione.

La conoscenza del territorio è essenziale nella formazione di ogni cittadino ed è di fondamentale importanza l'inserimento nei progetti didattico- educativi della scuola di elementi concreti di riferimento, punti di partenza per ampliamenti e confronti, percorsi finalizzati alla conquista di competenze.

E'stata un'esperienza costruttiva che ci ha permesso di crescere dal punto di vista culturale in una modalità nuova che ha consentito di realizzare rapporti empatici con i docenti.

I professori che ci hanno aiutato nella realizzazione del progetto sono: G. Baldassarre,G.Carbonara, C. Di Coste, V.zo Napoli, L.zia Napoli, R. Pastore, O. Spezzacatene.

Gli alunni della calsse IBche hanno partecipato alla realizzazione del progetto sono: Berardi G., Caputo G., Colella G.,Cuoccio E., D'Ambrosio V., Deruvo B., Fanelli P., Fanelli V., Lapietra A., Longo F., Mercurio A., Mercurio R., Modugno D., Monte G., Pafetta I., Palladino D., Palmieri G., Papapicco N. ,Pastoressa V., Sblendorio M., Scicutella P., Siragusa V., Toscano G., Vulpo F., Zamparino M.

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Graziedell'attenzione ed un saluto a tutti i nostri lettori.

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